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Autore: Sammael    16/03/2010    1 recensioni
Li attraggo, li affascino, li attiro intorno a me come se fossero insetti, e io il fiore. Un fiore che non ha spine, è appena nato, ma crescerà. Obbediscono a tutto ciò che dico, fanno ciò che desidero. Mi seguono correndo nel mercato, ma le mie gambe sono più lunghe, più svelte, più bianche delle loro. Li semino e li riprendo, li scaccio e li accolgo, a mio piacimento.
Ho sette anni, e mi sento il padrone del mondo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Tradimento e Intermezzo

«Kamal, forse non dovresti...».
«Non dovrei cosa?» ribatto, fulmineo. Odio questo maledetto discorso. Mia madre lo tira fuori ogni volta che vengo a trovare lei e mio padre a casa. Perché deve rovinare in questo modo quei pochi momenti che trascorriamo tutti insieme, come se fossimo ancora la famiglia che non siamo mai veramente stati?
«Kamal...». Mio padre mormora il mio nome. Avverto una nota di lieve rimprovero. Non tanto per come mi sto comportando da qualche tempo con tutti gli uomini che incrociano la mia strada e con il Kiyan, quanto per aver risposto in malo modo a mia madre. Sa che non è mia intenzione trattarla in questa maniera. Ma non riesco a farne a meno.
Fingo di non aver capito perché mi ha rimproverato in modo tanto blando. «Se lo merita. Adel è morto per colpa sua. L’ha ucciso lui» mormoro, abbassando lo sguardo. Avrei voluto mantenere un tono fermo e gelido, ma la mia voce pare incrinarsi ogni volta che pronuncio quel nome. Come se il suo ricordo mi accoltellasse alla gola.
Mia madre rimane in silenzio. Ma lo sguardo di mio padre che si abbassa ed evita di guardarmi, mi spinge a rialzare la testa. «Cosa?» domando, fissandolo.
Mio padre mi ha sempre adorato. Anche ora, anche quando sento di non meritarmi affatto il suo amore, lui me lo regala. E a ondate. Ma c’è qualcosa che mi spinge a credere che lo faccia solo perché non può farne a meno. E non riesce a mentirmi.
«Papà» mormoro, cercando di intercettare i suoi occhi. Mi scopro a rabbrividire lievemente. È molto, molto improbabile che sia stato lo stesso Kiyan ad uccidere Adel. Il re di Persia ha tagliato la gola a molti uomini che ha trovato nel mio letto negli ultimi tempi, ma Adel deve averlo ucciso qualcun altro.
La bocca mi diventa improvvisamente secca.
Stavolta, non c’è la presa salda di Adel a trattenermi dal fuggire. 

Il mio respiro è ancora affannato e irregolare, quando appoggio la schiena al tronco di un albero. Ho attraversato il fiume a nuoto, incurante delle grida delle donne impegnate a lavare le vesti, e sono arrivato involontariamente in questo posto.
Guardo in alto e mi aspetto quasi di rivedere il cielo stellato e immenso che i miei occhi hanno osservato anni fa. Ma c’è solamente quell’azzurro accecante e l’impronta del corpo mio e di Adel non piega più gli steli d’erba.
Muovo qualche passo all’interno della piccola radura. Sento il cuore battermi ferocemente in petto per la corsa. Vorrei continuare a correre e sperare che questo organo ostinato si fermi, ma la milza mi duole e rinuncio, lasciandomi cadere a terra. Ho i capelli bagnati, ma al momento non mi importa. Scosto una ciocca che sembra voglia strangolarmi e socchiudo gli occhi per osservare il cielo.
«Chissà che mi avresti detto, Adel, se avessi potuto» mormoro con un sorriso che non è gioia né melanconia. È più una sorta di lacerante rassegnazione e terribile consapevolezza. Scuoto la testa e mi lascio scappare un lieve sbuffo. Mi avrebbe detto – no, ordinato – di andare avanti senza di lui. Consapevole quanto me che non ne sarei stato capace o che gli avrei disobbedito solo per il piacere di farlo.
Un pizzicore all’interno del naso mi fa ringhiare. Mi sono stancato di piangere. Non voglio più farlo. Sono passati sei mesi da quando Adel se n’è andato e continuare a versare lacrime non me lo ridarà indietro. Chiudo gli occhi, sperando che arrivi qualche fiera a sbranarmi.
Un rumore lieve di foglie smosse e di erba piagata sotto il peso sembra giungere alle mie orecchie come una preghiera esaudita.

Come vi avevo detto, questo capitolo è molto breve. ^^ E so già che qualcuno mi odierà, per questo... XD
NemuChan Ci saranno ancora tre capitoli, poi "Vita" sarà conclusa. ^^ Per ora, non sto scrivendo nulla, ma ho in mente di continuare questa storia. Sfortunatamente, quest'anno ho gli esami di maturità - maturità di cosa, poi... XD - quindi non ho il tempo nè - mi costa ammetterlo - l'ispirazione per narrare ancora di Kamal.
Come sempre, grazie ai lettori! ^^
Alla prossima! ^^
  
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