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Autore: Dei_Lithium    16/03/2010    4 recensioni
Iniziano le superiori. Demyx e Roxas, amici inseparabili da tempo, sono pronti per cominciare a scrivere il loro destino, ma subito dal primo giorno, Demyx farà un incontro/scontro che lascierà il segno e Dopo poco Roxas conoscerà chi potrà aiutarlo a combattere il suo segreto. Tutto sembra andare bene, ma il risentimento si annida ovunque, ed è duro da estirpare. Anche nei momenti più bui, la consapevolezza della fiducia e vicinanza di qualcuno, possono costituire la via per la salvezza ed il perdono.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Axel, Demyx, Roxas, Zexyon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora, in primis mi accingo a chiedere scusa per i ritardi.
Cristo, quanto ci sto mettendo xD
Non avendo tempo oggi, non posso ringraziare infinitamente tutti per i commenti. Immagino che in molti non seguiranno più, data la mia scarsa partecipazione di postaggio, ma.... Beh, se vorrete continuare, ve ne sarò grata x3
Ma ora basta con le ciance, devo andare a scrivere un'altra fanFiction u.u
Tra l'altro, ora i capitoli saranno più lunghi. Mi sono stufata di capitoletti xD
Grazie per l'attenzione, e buona lettura!



The Final Countdown.



Ritornò al suo momento di ricarica.

" Stai tranquillo Zexion , guarda non ha fatto uso di droghe, è solo che a fine giornata spesso arriva così... Ah, non badarci! Comunque vieni, lascia pure le tue cose qui sul tavolo....Ac, aspetta che ti libero il divano!" disse Roxas sistemando alcuni cuscini viola e una coperta azzurro chiaro.
Un peluche saltò fuori a sorpresa, così il biondino lo prese e lo tirò in testa all'mmobile Demyx:" Dem la pianti di seminare peluches in giro?! Non li puoi raccattare? Non ci posso credere, sei un casinista pazzesco! La camera per colpa tua sembra uno scenario di guerra appena uscito da " Star Wars"! Povero Zexion, l'hai traumatizzato, non hai nemmeno..."
Non riuscì a finire la polemica perchè, con rapido e meccanico movimento, Demyx gli aveva lanciato in pieno volto il cuscino blu.
Zexion tentò di trattenere una risata, ma non ci riuscì.
Osservò per un attimo la stanza: oltre al pavimento, anche i letti erano in disordine, e su quello di Demyx troneggiavano allegri alcuni peluches, nascondendo le colorate coperte, sempre blu di Pluto, come il cuscino. La scrivania era costellata da disegni: draghi verdi europei, cavalieri in armatura, alcuni abbozzi di fumetti e un cuore con le ali....
:" Che carino! Vediamo...." disse Zexion avvicinandosi al cuore rosso.
Sopra c'erano delle scritte.
Demyx, ritornato dal suo momentaneo letargo, appena vide ciò che stava facendo Zexion si lanciò con uno scatto da centometrista giù dal letto, verso di lui, e, prima che il ciuffoso potesse leggere qualcosa, gli sfilò il foglio di mano arrossendo come un peperone.
:" Ehm... no, no questo disegno fà schifo, non guardarlo, altrimenti poi stai male e Roxas ti fà la menata perchè vomiti sul pavimento!" disse nascondendo il foglio in mezzo adn una pila di quaderni.

" Li hai fatti tu?" disse l'altro sfirando altri disegni.
" Si... Io.. Io adoro disegnare!" rispose Demyx orgoglioso.
" Sono bellissimi Dem!" tutte le volte che si sentiva chiamare in quel modo da Zexion, piccoli ed eccitanti brividi gli percorrevano il corpo per intero, quasi volessero stuzzicarlo....
In quel momento però, la musica cambiò, e dallo stereo uscì inaspettatamente " The final countdown", la canzone preferita di Dem.
Roxas alzò il volume saltellando.
Demyx, salendo in piedi sul divano, improvvisò un concerto mimando gli assoli di chittarra.
Tutto, i suoi dubbi, i suoi problemi, i pensieri, si fermava quando quelle magiche note si facevano sentire...Quasi a farlo apposta...
Dimenticò ogni regola di buonsenso ( non che normalmente le ricordasse tutte, è ovvio) e liberò la sua indomabile mole spensierata con Roxas che batteva il ritmo.
Zexion lo guardava sorridendo, senza criticare o giudicare, come probabilmente avrebbe fatto la gran parte della massa di gente ignorante, ma semplicemente, sentendosi bene a sua volta.
L'effetto magico di quella canzone...
Roxas lo spinse sul divano assieme a Demyx incitando anche lui a cantare.
Zexion imbarazzato cercò di opporsi, ma non c'era nulla da fare, non poteva cerco lanciarsi giu dalla finestra.
Restò immobile ed indeciso per un attimo, guardò prima Roxas e poi Demyx accanto a lui e, quando questo gli fece l'occhiolino con un sorriso d'incoraggiamento, qualcosa scattò dentro di lui, facendolo sentire più leggero.
Abbandonò a sua volta la capacità di pensare in qualche angolo della testa, serrò a chiave in uno stanzino immaginario ogni emozione negativae cominciò a duettare felice con Demyx ad occhi chiusi.

Non si era mai sentito così...Libero! Si, liberi era l'aggettivo giusto per descriverli in quel momento. E pensare che un attimo così semplice è in grado di generare simili emozioni... A cosa serve cercare altro?
What else, se vogliamo che tutti afferrino?
Zexion e Demyx, schiena contro schiena, continuavano a cantare spensierati, avvolti dalla sinfonia, all'uninsolo. Ogni parola, ogni istante era un capogiro, un attimo per volare insieme oltre i muri, oltre l'azzurro infinito del cielo, o blu profondo dell'oceano.
Sollevati, sospesi a mezz'aria, magari persino in verticale...Il mondo non esisteva più, c'erano solo loro e la musica.

Un momento così bello, così pieno di armonia... Come poteva non essere interrotto dall'irruzione indesiderata in camera di un professore lagnoso?
" Basta con questo chiasso!!! Non siamo mica in una discoteca!!" vecchio ricoglionito scassabubbole.
Scesero tutti e due mezzi frastornati e un tantino bercollanti dal divano in silenzio.
" Ma possibile che oggi non riesco minimamente a controllarmi?!" si rimproverò Demyx senza accorgersi del tono di voce: udibile da chiunque.
Aridaie ( cioè, di nuovo) altra bella altra bella figura.
Roxas per evitare ulteriori danni propose" Una partita a Monopoli?"
" Uh, si dai! Sono un asso a quel gioco!"disse demyx gasato sedendosi vicino al tavolino.

Dopo 10 minuti era già al verde.


Zexion e Roxas invecie si sfidavano a suon di alberghi e probabilità.
Sembravano due prototipi di Zio Paperone in lotta per " Parco della vittoria".
Quando oramai sembrava tutto perduto, Demyx prese la sua pedina e la piazzò in un'incrocio impreciso sul tabellone.
" Che fai?" domandò Zexion davanti al lui.
" Mi dichiaro un barbone. Ora, tutte le volte che mi passate vicino, dovete avere il buon cuore di farmi la carità!" disse il biondino congiungendo le mani per formare l'immagine di una ciotola.
" Carità, carità per i poveri!" mendicò come Robin hood.
La partita terminò, dopo un'accesa lotta tra il biondino e il ciuffoso, con la vittoria di Zexion e Demyx, nell'attesa, si era mezzo addormentato con la testa china sul tavolo.
" Dem sveglia, abbiamo finito...." un sussurro lo risvegliò.
Quando aprì gli occhi si ritrovò davanti Zexion che lo fissava sbattendo le palpebre.
Idilliaca visione.
Dem rizzò il capo stancamente e cercò di formulare una frase di senso compiuto, ma la capacità di connettere se ne era già andata da un bel pezzo.
" Dai forza, mò ci cambiamo, così dopo, tanto per dormire meglio, chi vuole racconta una storia dell'orrore.... Io ne ho una bellissima!" disse Roxas afferrando il suo pigiama giallo.
Demyx rabbrividì.
" CAMBIARSI?!" pensò terrorizzato
" IO?! Qui?! Davanti a Zexion?!?!" in quel momento capì che quella era una tappa ben precisa del malefico piano di Roxas.
Lo intuì quando lo vide sorridere diabolicamente mentre svelto si infilava il pigiama.
Maledetta mente pensante.
Effettivamente la cosa, era pure ben congeniata, cioè, non aveva alternativa, se non quella di fingere indifferenza e di cambiarsi li, vicino al letto, sotto i riflettori.
" Roxas, un giorno farai bene a guardarti le spalle...Perchè te le starò masticando.." si trattenne, limitandosi semplicente a lanciare occhiate fulminanti all'amico, che aspettava la scena compiaciuto.

Fregato, Demyx portò con rassegnazione le mani sull'orlo della maglietta in vita, per sfilarsela. Un'impeto dei coraggio gli fece, con rapidità, buttare l'indumento a terra.
" Brr, che freddo!" pensò per prima cosa.
Come un camaleonte cambiò velocemente colore: violaceo.
Era imbarazzatissimo " Oddio... che vergogna!" .
Il suo corpo probabilmente tremava un poco, mentre lui cercava la maglia disperato...
Era purtroppo, rimasta infognata chissadove nel letto tra le coperte.
Tecnicamente non aveva alcun motivo di vergognarsi: il suo busto, il suo petto erano ben modellati, magro, con alcuni pettorali un poco accentuati, tutto merito del nuoto, insomma, poteva vantare di un gran bel fisico, eppure si sentiva estremamente vulnerabile, estremamente cuccioloe temeva più di ogni altra cosa una critica.
Alzò per un momento lo sguardo per cercare il pigiama, ma si bloccò di colpo a bocca aperta.
Non aveva minimamente preso in considerazione il fatto che anche Zexion doveva cambiarsi.
Sfacciatamente si mise a guardarlo ipnotizzato e deglutendo a vuoto.
Zexion era... era.... Era bellissimo.
Si l'originalità ci fa difetto, ma le cose stavano esattamente così.
Il suo corpo sembrava muoversi a rallentatore, magro, chiaro, delicato... Al contrario di ogni aspettativa, non era affatto esile, anche se nulla era eccessivo o malproporzionato.
La mano di Demyx fremeva, si muoveva da sola, assieme alla bocca, e tentava così di coinvolgere altre parti del corpo.
Voleva toccarlo, sentire, assicurarsi se tale perfezione fosse realmente o soltanto una pia illusione.
Senza sapere di essere osservato, Zexion cominciò a sganciarsi la cintura, e a sbottonarsi i pantaloni neri.
Altra ondata di calore.
No, non poteva fare il guardone, non era nel suo stile.
Demyx si voltò di schiena e si tolse i jeans a sua volta , si infilò i pantaloni del pigiama, e dopo qualche secondo si rigirò, sempre alla ricerca della sua maglia sperduta.
Fortunatamente l'atro si era già messo i pantaloni per dormire. Bene, violare la sua privacy sarebbe stata un'azione vigliacca, da disperato...Anche se infondo lui un pò disperato lo era.
Era disperatamente innamorato di Zexion.
La maglia... La maglia... DOVE CAVOLO ERA LA MAGLIA?!?!?
Si sentiva alquanto stupido a girare mezzo nudo per la stanza alla ricerca di quel maledetto pezzo di stoffamentre gli altri due erano già pronti.

" Se mettessi un pò a posto le tue cose, almeno una volta nella vita Dem, non avresti di questi problemi!" disse Roxas incrociando le braccia, sempre più soddisfatto della piega che stava avendo il suo piano. Si stava prendendo la tanto desiderata vendetta per la cuscinata di prima.
" Che fai, inferisci pure?!" pensò Demyx.
" Senti grillo parante, invecie di charlare, non è che potresti darmi una mano?" disse in panico, ma cercando di sembrare noncurante.
Roxas per tutta risposta si sedette comodamente su di una sedia accavallando le gambe.
Ma che simpatico!
" Dem, è questa la tua maglietta?" gli chiese zexion seduto sul suo letto, estraendo una maglia verde con un gatto da sotto un peluche.
Demyx la prese grato e se la infilò a velocità record cercando di non guardarlo negli occhi per non arrossire ulteriormente.
" Eh, sai era qui sotto..." incomincia zexion indicando il pupazzo arancione di un Charmender.
" ChaCha!" gli finì la frase Dem abbracciando il draghetto.
" è il mio preferito da sempre! Gli altri sono: Victory, Bingo, Puccio, Blazy e Cocco." disse indicando rispettivamente, un drago lungo verde senza zampe ( precisamente un Ampithere americano NON piumato.... Ah, quanto amo i draghi!) un cagnolino di pezza marrone, un piccolo di T-rex, un baby Blanziken e un gigantesco coccodrillone verde con gli occhioni teneri.
Zexion lo guardò sorridendo.
Demyx era così... così così spontaneo, così... Così pieno di stupore e di naturalezza...
Sembrava un bimbo, un cucciolo pronto a gioire per ogni minima sorpresa o dono che la vita gli offriva, pronto ad affrontare le avversità con il coraggio e il sorriso raggiante.
Non aveva mai conosciuto una persona simile.
Con lui si sentiva spensierato e allegro, privo dei vincoli che, nel corso della vita gli erano stati imposti.
Poteva essere se stesso, e non c'è libertà più grande di questa.
Le voci dei professori nei corridoi le sue riflessioni di botto.
" Fingiamo di dormire, così non passano più a rompere! " disse Roxas , spegnendo rapidamente la luce.
Zexion a tentoni, raggiunse miracolosamente, senza sbattere contro il tipico angolino bastardo, il divano, e vi ci sdraiò sopra, mentre i due biondini si appostavano sul letto a castello.
Silenzio. Buio e silenzio.
Quanso finalmente sentrirono i passi dei professori sperire definitivamente per lee scale, tirarono un sospiro di sollievo. Roxas, dall'alto della sua postazione, accese una piccola lucetta.
" Ci siete?" chiese a voce bassa.
" Si!" rispose Zexion prendendo Wish dallo zaino e infilandoselo sotto le coperte.
" Mhmm..." la stanchezza di Dem si faceva sentire.
Oramai le palpebre gli si chiudevano da sole, e ogni parola che le sue orecchie captavano nella stanza, si trasformava in un soave sussurro che lo induceva ad addormentarsi.
" Dem?...Deem! " morto.
" è gia partito per il mondo dei sogni..." concluse Roxas affacciandosi al letto sotto di lui.
" Zex, visto che il nostro amichetto ci ha piantati in asso, ti va se ti racconto qualche storia dell'orrore?" chiese ammiccando.
" Potrei sconvolgermi?" il suo tono era di sfida.
" Puoi contarci!" sghignazzò sadico.
Fortuna che Dem dormiva: ascoltare racconti del terrore non era mai stato il suo forte, anche perchè poi si lasciava condizionare.
  
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