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Autore: RubyTuesday_    17/03/2010    5 recensioni
Dopo molti anni, Eveline ritorna in Inghilterra, il luogo dove ha passato la sua infanzia. Incontrerà nuove persone, ritroverà vecchie conoscenze quasi dimenticate.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chloe

 

 

Eveline fu svegliata di soprassalto dal telefono che squillava. Era in ritardo? Quando aveva dormito? Era sicuramente in ritardo… che ore erano? Intanto il telefono continuava a squillare, incurante dei pensieri della povera e assonnata ragazza.

“Pronto…?”

“Ciao Eveeeee!”

“Mmh… Danny… ma che ore sono?”

“Sono già le sette meno venti…”

“Già? Ma a che ora ti sei svegliato, si può sapere?”

“Ehm… più o meno alle tre e mezza. Non riuscivo a dormire… volevo chiamarti, ma poi ci ho ripensato.”

“E hai fatto bene… sennò sarei tornata subito lì, per ucciderti!”

“Daaai… volevo solo sapere come stavi!”

“Sto bene, ci siamo sentiti meno di otto ore fa! Facciamo così, d’ora in poi ti chiamerò io, ok? Non morirò mica a stare qui! E poi non sei solo, ci sono tutti i tuoi amici, c’è Sue, ci sono mamma e papà… semmai sono io che mi dovrei lamentare!”

“Va bene… allora ciao, a presto.”

“Ciao.”

Povero Danny… forse l’aveva trattato troppo duramente… però insomma, non era certo lei che aveva deciso di svegliarsi alle sette meno venti!

Ormai era sveglia, quindi decise di farsi una doccia e di prepararsi con calma prima di uscire. Aveva tempo, grazie al suo caro fratello…

 

Circa un’ora dopo, Eve uscì di casa. Fuori pioveva ancora, e faceva piuttosto freddo. Per fortuna non doveva andare lontano. Prese un ombrello, la borsa, e si avviò, camminando velocemente. Di sicuro era in ritardo, aveva perso tempo…

Arrivò davanti alla scuola con circa mezz’ora di anticipo rispetto all’inizio delle lezioni. Il grande edificio si stagliava davanti a lei, imponente e minaccioso. Finalmente era riuscita a raggiungere quello che voleva… anche se non aveva mai saputo veramente di volerlo. Adesso doveva solo andare avanti.

I suoi pensieri furono interrotti dal rumore di una bicicletta che sembrava pericolosamente vicina a lei. In mento di un secondo, si ritrovò per terra, accanto ai suoi libri usciti dalla borsa. Vicino a lei c’era un’altra ragazza, forse la proprietaria della famosa bicicletta, anche lei per terra e con un’aria piuttosto frastornata.

“Scusa, scusa, scusa! Non volevo, non volevo! È che c’era una pozzanghera, non l’ho vista, sono scivolata e… be’, eccomi qua. Scusami! Ti sei fatta male?”

“Non fa niente… capita a tutti, tranquilla. Tu stai bene?”

“Sì benissimo… ti consiglio di togliere i libri dalla pozzanghera, se non vuoi che si sciolgano irrimediabilmente…”

“Hai ragione.”

Eveline raccolse i libri, appena un po’ umidi, e si rialzò in piedi. Si trovò faccia a faccia con la ragazza che l’aveva investita. Era fradicia… i corti capelli biondi gocciolavano attaccati al viso, le estremità della sua sciarpa colorata erano diventate color fango e tutti i suoi vestiti erano bagnati, come se si fosse appena buttata in mare. Ciò nonostante sembrava che non le importasse molto. Sorrideva, e i suoi occhi azzurri risplendevano tranquilli. Aveva delle lentiggini intorno al naso, e nella sua espressione c’era qualcosa di sbarazzino, scherzoso…

“Piacere, io sono Chloe!”

“Ehm… piacere, Eveline.”

“Studi qui?”

“Sì… cioè, dovrei iniziare oggi…”

“Bene! Che facoltà frequenti?”

“Io? Ehm… lettere…”

“Anche io! Bene, saremo compagne di corso allora! Che bello! Vieni, ti faccio vedere.”

E così le due ragazze si avviarono verso l’entrata dell’edificio. Chloe non riusciva a smettere di parlare per un secondo.

“Allora, è il primo anno che studi qui? Cosa facevi prima?”

“Sì… due anni fa ho finito il liceo, l’anno scorso ho lavorato per pagare l’iscrizione… tu?”

“No, io ho già studiato qui un anno, ma legge. Poi però non mi piaceva, così ho deciso di cambiare.”

“Ah… wow…”

“Su con la vita, vedrai che qui non è poi così male!”

“Sì… solo che sono un po’ stanca, mi sono svegliata presto questa mattina…”

“Ah… sì, si vede. Io non sono una che dorme molto invece!”

“Già… mi immagino…”

“Allora, Eve, dove stai?”

“Praticamente qua dietro, vicino al parco, nella vecchia casa di mio zio…”

“Che fortunata, non devi pagare l’affitto allora!”

“Già… tu?”

“No, io invece dovrei… dico dovrei perché non mi bastano mai i soldi. Vivo in affitto da una vecchia signora scorbutica che mi fa sborsare un sacco di soldi e mi fa dormire su una panca di legno! Ti rendi conto, una panca di legno! Non è che sia un problema, però non riesco mai a darle i soldi in tempo, non guadagno molto…”

“Lavori anche?”

“Sì, devo pur racimolare qualche spicciolo… lavoro in un bar la sera. Però i soldi non mi bastano per pagare la vecchietta, l’università e tutto il resto…”

Quella ragazza così allegra, così spensierata, così ottimista ricordava a Eveline sé stessa da piccola… era simpatica, le sarebbe piaciuto conoscerla meglio…

“Senti, nel caso dovessi avere dei problemi… puoi stare da me. A casa mia c’è una stanza in più, con un letto… se ti va…”

“Grazie, grazie! Davvero, grazie! Non ti conosco da molto ma già mi sei simpaticissima! Grazie ancora! Evviva! Addio nonna, da domani non mi rifilerai più i tuoi schifosi brodini a colazione, pranzo e cena!”

“Brodini?”

Chloe scoppiò a ridere, trascinando dietro anche Eveline.

“Sì… è che questa qua mangia solo brodini, e devo mangiarli anche io… ah, eccoci arrivate!”

Le due ragazze entrarono nell’aula, conversando allegramente.

 

The Sound Of Silence

Eccomi qua con un nuovo capitolo… spero che vi piaccia! Scusatemi, non ho tempo di rispondere alle recensioni, devo scappare!

Grazie a chi legge e a chi ha recensito.

 

Un bacio a tutte

 

THE Sorriso

  
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