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Autore: BLUdEeP5    18/03/2010    0 recensioni
"Quel maledetto Serpente mi ha avvelenata. Sento il suo fluido letale che mi brucia le labbra, la bocca e pian piano mi invaderà tutto il corpo. Quanto tempo impiegherà a fare effetto?" Dedicata a due Muse che hanno fatto nascere in me l'ispirazione per questa storia. Grazie a voi! ^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ancora non capisco perché mi lascio convincere!”

“Perché sono la tua migliore amica, ovvio!”

 

Faccio scivolare la mano sul muro ruvido e continuo la salita, gradino dopo gradino.

Hermione mi sta accanto, sorride allegra e fa ondeggiare la chioma riccia ad ogni passo.

Invece io ho il fiatone, le gambe pesanti e una sete atroce.

Il ciuffo rosso mi si appiccica alla fronte e con il palmo blocco la discesa di una piccola goccia di sudore.

 

“Questa è l’ultima volta che vengo con te, Herm!”

“Lo dici sempre e poi mi segui”

“Stavolta sono seria, lo giuro!”

 

La guardo con la coda dell’occhio e la vedo sforzarsi di non ridere.

Lo sa benissimo che cederò di nuovo alla prossima richiesta.

Finalmente vedo la porta della Torre, l’arrivo, manna dal cielo.

Hermione mi prende a braccetto.

 

“Dai che manca pochissimo, nonnetta!”

 

Le pizzico il braccio.

 

“La prossima volta, apri la finestra della camera, se vuoi fumare una sigaretta!Che bisogno c’è di salire in cima alla Torre di Astronomia?”

“Almeno non ci vede nessuno…e ci godiamo il panorama!”

 

Alzo gli occhi al cielo.

Incredibile, vuole sempre aver ragione lei.

Espiro rumorosamente dopo essermi lasciata alle spalle anche l’ultimo gradino.

Mi tolgo la felpa e respiro a fondo, per far calmare i battiti del cuore.

Accidenti, ma chi è la fumatrice, lei o io?

Mannaggia a te, Herm!

La mia amica si siede sul bordo della Torre, le gambe a penzoloni nel vuoto e batte la mano aperta sulla roccia fredda per invitarmi a sederle accanto.

La seguo e lascio che il fresco vento notturno mi riempia i polmoni e mi accarezzi la pelle accaldata.

Hermione traffica con le tasche dei jeans, trova l’accendino e la fiamma le illumina il viso, evidenziandole le lunghe ciglia e le labbra rosse.

Aspira una boccata del suo vizio preferito e, con un soffio leggero, libera una nuvola grigia che si fonde nell’aria, fino a sparire.

 

“Allora, ne vale la pena?”

 

Guardo il panorama e sì, cavolo, è meraviglioso.

È incredibile come cambiare punto di vista possa rivelarti nuovi dettagli del mondo che ti circonda.

Da quassù vediamo tutta Hogwarts in tutto il suo magico splendore.

La luna pallida nel cielo si riflette nel lago e sulla superficie le stelle brillano come diamanti.

Le cime degli alberi secolari ondeggiano lievemente, in un fruscio di foglie, aghi e rami.

Un gufo fa sentire la sua voce agli altri animali, rompendo il silenzio della notte.

Alzo lo sguardo e mi trovo faccia a faccia con la volta celeste.

Blu, infinita e senza una nuvola.

Potrei prendere una stella, se solo alzassi un braccio.

 

“Hermione?”

 

Si volta verso di me, spalancando gli occhi.

 

“Ricordami di accompagnarti ancora la prossima volta”.

 

Sorride e annuisce, contenta.

Lo sapeva già.

Mi allunga la sigaretta.

La prendo tra l’indice e il medio e la porto alle labbra.

Trattengo un attimo il fiato, poi espiro.

Mi dispiace inquinare quest’aria così pura con il fumo.

Penso e intanto do un altro tiro.

Chissà se danneggia l’ambiente.

Un’altra boccata. E una seconda. E una terza.

 

“Meno male che sono io la tossica!”

 

La voce di Hermione mi risveglia dai miei pensieri.

Guardo la sigaretta, ormai ridotta a un mozzicone svuotato del suo potere.

 

“Scusa!”

 

Lei alza le spalle e fa per accendersene un’altra.

 

“A quanto pare, qualcuno si è perso!”

 

Sobbalziamo entrambe e ci voltiamo prese alla sprovvista.

Appoggiato al muro di pietra, accanto al portone, c’è lui.

Sorride curioso, interessato alla nostra presenza in cima alla Torre.

Tiene le braccia incrociate al petto, la gamba destra piegata, con il piede contro la parete.

La luce della luna colpisce il suo profilo marcato e l’astro notturno si nasconde dietro una nuvola grigia, spuntata da chissà dove, imbarazzata per la presenza di un essere più pallido e bello di lei.

Io e Hermione ci alziamo e andiamo verso di lui, io socchiudo gli occhi con aria di sfida, lei sorride tranquilla.

 

“Ciao, Granger!”

 

Draco la guarda, alzando il sopracciglio e increspando le labbra in una smorfia maliziosa, come se ricordasse proprio ora tutto quello che hanno fatto insieme.

 

“Ciao, Malfoy!”

 

Hermione si avvicina verso la scala e, passandogli accanto, gli offre la sua sigaretta appena accesa e si allontana.

Faccio per seguirla, ma lui mi si piazza davanti.

 

“Dove pensi di andare?”

 

Ma chi si crede d’essere?

 

“Al mio dormitorio…Buonanotte!”

 

Mi prende il braccio e me lo stringe forte.

 

“Non ti ho dato il permesso di andartene…sono un Prefetto ed è mio compito punire chi non rispetta le regole della scuola”.

 

Rido e scuoto la testa.

 

“Lasciami!”

 

Continua a fissarmi, senza allentare la presa.

 

“Granger, torna a letto…e chiudi la porta quando esci!”

 

Sibila e il fumo gli esce dalle narici, come un drago.

Guardo la mia amica che sta allungando la mano verso la maniglia d’ottone.

Non ci posso credere.

 

“Hermione?”

 

Mi fissa e alza le spalle, prima di sparire dietro la pesante porta di legno scuro.

Sono senza parole.

Come ha potuto?

Mi sento un pezzo di ghiaccio.

Non capisco più nulla.

Un soffio caldo mi riporta alla realtà.

Malfoy mi sta baciando il collo, poggiando la punta della lingua sulla mia pelle fresca.

 

“A quanto pare, devi sceglierti meglio gli amici”.

 

Dice, senza alzare il viso.

Sono una statua.

Non mi muovo.

Non parlo.

Non riesco neanche a pensare.

Il Serpeverde sale sulla guancia e percorre poco alla volta la strada fino al mio mento.

 

“Lasciati andare”.

 

Ci guardiamo negli occhi e mi ritrovo nel suo azzurro.

Sento le sue dita tra i miei capelli e mi spinge il viso verso il suo.

Preme le labbra contro le mie.

Del tutto impassibile, con le braccia lungo i fianchi, lo guardo combattere per farmi schiudere la bocca.

Sì, è il momento di arrendersi.

Gli prendo il viso tra le mani e lui mi stringe a sé, contento della vittoria.

Apro le labbra e lo accolgo.

Sento la punta della sua lingua muoversi lentamente nella bocca, in cerca della mia.

Sento il suo sapore che mi scorre in ogni angolo, tra i denti, sul palato, in gola.

Si infila più in profondità, pronto a far danzare insieme le nostre lingue in un tango privato, nascosto, intimo, che nessuno vedrà.

Illuso.

Gli mordo la lingua con forza, mente lo tengo stretto a me, impedendogli di scappare.

Si ribella violentemente per il dolore e lo lascio andare solo quando un intenso sapore di sangue mi invade la bocca.

Lo guardo sorridendo, mentre si porta le mani alle labbra con una smorfia.

 

“Lasciami stare, Malfoy!”

 

Mi squadra con aria truce.

 

“Questa me la paghi, Piattola!”

 

Giro i tacchi e scendo le scale di corsa, sfuggendo alle spire e al veleno della serpe.

  
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