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Autore: Julia Weasley    20/03/2010    16 recensioni
Argomento di questa storia è la vita di Regulus Black, dal momento della sua nascita a quello della morte. La crescita in una famiglia Purosangue piena di pregiudizi, il difficile rapporto con il fratello Sirius, i sette anni trascorsi a Hogwarts, la decisione di unirsi ai Mangiamorte fino al suo completo riscatto, tutto raccontato in 50 capitoli.
[ Altri personaggi: Famiglia Black, Kreacher, Barty Crouch jr, Rachel Queen (originale), Severus Piton, i Malandrini, Emmeline Vance, Voldemort, Mangiamorte ]
Storia vincitrice del primo turno dell'Harry Potter Final Contest
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'R.A.B.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Fandom: Harry Potter

Personaggio: Regulus Black

Prompt: 27: Vertigine

Rating: Verde

Disclaimer: Regulus Black e quasi tutti i personaggi di questa storia appartengono a J.K. Rowling.

Tabella: http://juliablack89.livejournal.com/2009/06/11/

Addio, Hogwarts

Photobucket

Maggio-Giugno 1979

Nello stadio echeggiavano grida entusiastiche e ovazioni, la folla rumoreggiava sopra gli spalti e sul campo, sventolando enormi bandiere e stendardi verde e argento. Mentre la squadra di Tassorosso, sconfitta, si affrettava ad abbandonare lo stadio, quella di Serpeverde si godeva i festeggiamenti.
“Abbiamo vinto! Abbiamo vinto la Coppa del Quidditch!”
Il Boccino d’Oro chiuso nel pugno serrato, Regulus pensò che la sua ultimissima partita non sarebbe potuta andare meglio: non solo aveva sconfitto di misura Tassorosso, ma aveva fatto in modo che la sua squadra arrivasse prima in classifica.
L’anno precedente aveva avuto l’enorme soddisfazione di battere Potter, ma la Coppa era stata vinta lo stesso da Grifondoro. Gliela avevano soffiata da sotto il naso, e per questo non si era dato pace per un anno intero.
Ora, guardando il podio rialzato al centro del campo, si sentì finalmente realizzato.
Sulla piattaforma, circondata da giocatori e studenti di Serpeverde, era appena salito Albus Silente, con in mano la grande coppa d’argento. Accanto al Preside, il professor Lumacorno esibiva un sorriso a trentadue denti, ed era così eccitato che sembrava un bambino troppo cresciuto.
Momentaneamente paralizzato per la felicità, Regulus si sentì spingere da Rachel verso il podio. Si riscosse e vi salì, insieme agli altri giocatori della squadra, mentre la folla li acclamava.
“Complimenti” disse Silente, rivolgendo un sorriso in apparenza sincero ai Serpeverde. “È stata una vittoria meritata”.
Regulus si accorse di tremare quando ripose il Boccino in una tasca interna dell’uniforme e tese le mani in direzione della Coppa del Quidditch.
Il contatto delle sue dita con i manici di metallo lo riempì d’emozione e, per una volta, dimenticò di mantenere la sua solita compostezza, sorridendo quando alzò la coppa al cielo e i tifosi applaudirono entusiasti, mentre i compagni di squadra quasi lo sommergevano.
“Dai, l’hai tenuta per quarantasette secondi, adesso tocca a me!” gli disse Rachel, ricordandogli di non essere l’unico ad aver vinto.
Regulus gliela porse e, un attimo dopo, fu letteralmente rapito dal professor Lumacorno, che gli stritolò la mano con entusiasmo.
“Complimenti, signor Black!” esclamò, paonazzo. “Sono rimasto col fiato sospeso fino alla fine! Non so come faremo il prossimo anno senza di te!”
Regulus non riuscì a trovare le parole per rispondere: gli sembrava tutto così irreale…
“Ah, eccoti, Algie. Mi stavo chiedendo dove fossi finito” disse Lumacorno, rivolgendosi ad un mago che era appena salito sulla piattaforma. Aveva il naso schiacciato e indossava un impermeabile blu e giallo.
Regulus sentì un piacevole sussulto allo stomaco. Lo aveva conosciuto al Lumaclub qualche mese prima: era il reclutatore del Puddlemere United, Algie Purkiss.
L’uomo gli strinse la mano, sorridendo.
“Eccellente, è stata una bella partita. Quando e se vorrai, signor Black, il Puddlemere sarà felice di averti in squadra”.
“Grazie, signore” rispose Regulus con una fitta di rimpianto che però, almeno in quel momento, non riuscì a scalfire l’entusiasmo per la vittoria. “Le farò sapere”.
“Certo, certo, è ovvio. La carriera del giocatore professionista finisce presto: ti capisco se vuoi assicurarti un’altra carriera per il futuro. Ah, Horace” aggiunse, voltandosi verso Lumacorno, “sarei interessato anche al Portiere di Tassorosso. Ha un grande talento, secondo me…”
“Ne parlerò con la professoressa Sprite” rispose allegramente il professore. “E grazie per l’ananas candito, a proposito”.
Quella sera, nella sala comune di Serpeverde ci fu una gran festa in onore della vittoria della coppa. Tutti gli studenti della Casa erano molto più chiassosi del solito mentre improvvisavano inni sportivi, mangiavano e bevevano.
Regulus e Barty si trovavano vicini ad un buffet pieno di prelibatezze, ovviamente sottratte senza alcuno sforzo dalle cucine di Hogwarts. Rachel li raggiunse, offrendo loro un bicchiere di sciroppo alla ciliegia.
“È stato il massimo vincere la coppa alla nostra ultimissima partita, eh?” disse.
“Abbiamo fatto un’uscita di scena col botto” rispose Barty.
Seguì una pausa di silenzio imbarazzante: da quando lui aveva lasciato Emmeline, era la prima volta che parlava pacificamente con Rachel, poiché quest’ultima era ancora molto amica della Corvonero.
“Guardate là” disse Regulus per distrarli: non aveva intenzione di pensare a cose solo lontanamente tristi.
Gli altri due si voltarono nella direzione da lui indicata. Due Serpeverde del sesto anno avevano acceso dei fuochi d’artificio, che ora sfrecciavano per la vasta sala comune, illuminandola con luci verdi e argentate.
I presenti applaudirono la propria approvazione agli effetti speciali, compreso un enorme stendardo raffigurante un serpente che divorava, uno dopo l’altro, un tasso, un corvo e un grifone, tutti e tre molto più piccoli del primo.
Regulus non la smetteva più di ricevere pacche sulle spalle e di stringere le mani che gli altri gli porgevano, e non ne era affatto infastidito.
Sperava anzi che quella festa non finisse mai perché sapeva che dal giorno seguente avrebbe trascorso intere giornate a studiare per gli esami e sarebbe iniziato il conto alla rovescia…


Le urla e gli applausi del giorno prima sembravano solo un lontano ricordo mentre Regulus percorreva lo stadio deserto a cavallo della sua scopa. L’euforia della festa era scomparsa, lasciando spazio al malumore. Non avrebbe più giocato lì a Hogwarts. Presto sarebbe andato via, pensava.
Era già l’ora di pranzo e Regulus volava dalla mattina presto. Non aveva intenzione di scendere perché sarebbe stato come accettare la fine della sua carriera sportiva a scuola. Sarebbe stato bello rimanere lassù per sempre…
Per non pensare ancora, fece accelerare la scopa, gettandosi in picchiata a tutta velocità. Sentì il vento fresco di fine maggio contro il viso, l’adrenalina e l’inconfondibile sensazione di spensieratezza che solo il volo poteva dargli.
Tutta la sua concentrazione era rivolta a quella discesa e, per un momento, gli consentì di dimenticare tutto il resto…
Un attimo prima di toccare terra, indirizzò la scopa verso l’alto, risalendo con altrettanta velocità.
“Regulus!”
Il richiamo lo costrinse a fermarsi e a guardare l’ingresso dello stadio. Rachel lo fissava con un’espressione un po’ perplessa e un po’ comprensiva.
Per pochi istanti Regulus ebbe la tentazione di non darle retta, ma poi cambiò idea.
L’atterraggio fu talmente brusco che rimase un attimo senza fiato.
“È tutta la mattina che ti cerco” esordì la ragazza. “Dovevamo iniziare a studiare”.
“Non mi andava” borbottò lui, cupo.
Senza aggiungere altro, si andò a sedere sugli spalti più vicini. Rachel lo raggiunse.
“Ti manca già il Quidditch?” chiese.
Lui annuì.
“Ma potrai continuare a giocarci” cercò di incoraggiarlo lei. “Sei a tanto così dall’entrare nelle riserve di una squadra professionista e, anche se decidessi di fare altro nella vita, troverai sempre il tempo per volare”.
“Lo so ma…”
“Ma, cosa?”
Lui fece spallucce.
Rachel gli lanciò un’occhiata comprensiva.
“Ho capito. Non riesci ad abituarti all’idea di lasciare Hogwarts, vero?”
Regulus pensò di non poterle nascondere niente.
“Siamo vissuti qui per sette anni” affermò.
“Che tenero, sei diventato sentimentale!” scherzò Rachel.
“Non è vero…” protestò lui, imbarazzato.
Lei smise di ridere e lo guardò.
“Anche a me dispiace. Sembra che siamo arrivati soltanto ieri. All’epoca pensavo che non sarebbe finita mai, e ora manca solo un mese… Ma non sarà la fine del mondo. Dovremo avere solo il tempo di abituarci. Tu sceglierai se giocare nel Puddlemere o lavorare al Ministero della Magia, io entrerò al Dipartimento delle Catastrofi e degli Incidenti Magici come Obliviatrice, e alla fine ce ne faremo una ragione. Pensa solo a tutte le generazioni di studenti che ci hanno preceduti. Si sono forse buttati giù da un ponte?”
“Non è la stessa cosa” rispose Regulus, prima di potersi trattenere.
Quella che provava non era solo la normale malinconia da fine della scuola. Aveva la sensazione di essere arrivato alla fine di quello che poteva essere un promontorio scosceso. Ora si trovava in mezzo alla nebbia, senza sapere se al prossimo passo avrebbe continuato a camminare o sarebbe caduto in un baratro senza fondo.
Non pensava che il futuro potesse spaventarlo fino a quel punto. A dire la verità, non era esattamente paura, almeno per il momento. Piuttosto, si trattava di vertigine: temeva di precipitare, e di trascinare con sé chi gli era più vicino.
Rachel lo abbracciò e gli fece poggiare la testa sulla propria spalla.
“Lo so, là fuori c’è una guerra” disse. “Ma qualunque cosa ci aspetti, riusciremo a cavarcela. L’importante è che tu non prenda decisioni di cui ti potresti pentire. Hai capito cosa intendo?”
Regulus annuì senza guardarla, anche se si sentì gelare il sangue: era stata fin troppo chiara.
“Però nemmeno tu dovrai prendere decisioni affrettate” rispose.
“Cioè?”
“Non voglio che tu ti esponga troppo. È pericoloso”.
“Non credo che avrò il tempo di espormi. Se lavorerò al Quartier Generale degli Obliviatori, avrò così tanti ricordi da cancellare ai Babbani che hanno assistito alle retate dei Mangiamorte da tenermi impegnata tutto il giorno”.
Regulus si chiese per quanto tempo ancora sarebbe riuscito a nasconderle di essere a sua volta un Mangiamorte. Certe volte gli sembrava di ingannare, oltre a lei, anche se stesso, soprattutto quando sperava che tra loro sarebbe sempre andato tutto bene.
“Dai, adesso non ti abbattere!” lo esortò Rachel. “Manca ancora un mese, e sarà così stressante che non vedrai l’ora che finisca”.
“Forse hai ragione” gemette Regulus, al solo pensiero di dover affrontare le pile di libri che lo aspettavano in sala comune.


L’inizio dei M.A.G.O. giunse molto in fretta. Gli studenti del settimo anno erano sull’orlo di una crisi di nervi. Pallore, occhiaie e stress serpeggiavano tra di loro, quasi come se fossero state malattie contagiose.
Esattamente come i G.U.F.O., gli esami sarebbero durati due lunghe settimane. Regulus ne avrebbe sostenuti quattro la prima settimana e altri quattro la seconda.
Il primo esame fu quello di Incantesimi. Il lunedì mattina, subito dopo la colazione, gli studenti del quinto e del settimo anno, si riunirono appena fuori dalla Sala Grande, in attesa di cominciare il compito scritto.
Barty non riusciva a stare fermo un attimo: faceva avanti e indietro per la sala d’ingresso, pallido come un cencio.
Regulus ormai si era ormai rassegnato all’idea di perdere l’uso della mano destra, perché Rachel gliela stava stritolando da più di venti minuti.
“Come fai ad essere così calmo?” gli disse lei, sconvolta.
“Non sono calmo” rispose lui senza battere ciglio.
Nonostante l’incredulità di Rachel, era vero: Regulus si sentiva morire dall’ansia, ma evidentemente all’esterno sembrava il corrispettivo di un ghiacciolo.
“Potete entrare” disse in quel momento un membro della Commissione d’Esame.
Gli studenti si affrettarono a prendere posto, tutti scossi dall’agitazione.
Quando gli fu consegnato il compito, Regulus diede un’occhiata generale a tutte le domande. Erano abbastanza complicate, ma per il momento non ne vide di impossibili.
Lesse con maggior attenzione la prima:

a) Definisci l’Incanto Fidelius e descrivine gli effetti.
b) Cosa succede se il Custode Segreto passa a miglior vita?

Senza alzare più lo sguardo, intinse la piuma nell’inchiostro e iniziò a scrivere…
Due ore più tardi, si riteneva soddisfatto del proprio compito, anche se era sicuro di aver scritto troppo poco sull’Incanto Proteus e di aver sbagliato la domanda successiva. Barty era l’unico ad aver svolto tutto alla perfezione; al contrario, Rachel non disse una parola, troppo preoccupata per sbilanciarsi in pronostici.
L’esame pratico fu più difficile. Regulus fu esaminato da Griselda Marchbanks, un’anziana strega che gli chiese di eseguire un Incantesimo di Disillusione su di lei. Quando la donna diventò quasi del tutto trasparente, il ragazzo eseguì il controincantesimo, e lei lo congedò con un’espressione soddisfatta.
Alla pratica di Erbologia dovette affrontare un Tranello del Diavolo particolarmente grosso, e riuscì a schivare i tentativi della pianta di strangolarlo.
Mercoledì fu la volta di Astronomia e, il giorno seguente, di Trasfigurazione, l’incubo peggiore di Regulus.
Allo scritto non andò a meraviglia: si fece prendere dal panico quando scoprì di aver risposto neanche a metà delle domande quando mancava ancora un’ora, e sbagliò la risposta sui Metamorfomagus. Fortunatamente riuscì a recuperare con la pratica.
“Non so come ho fatto” gli riferì Rachel quando anche lei ebbe finito, “ma invece di trasfigurare me stessa, ho trasformato l’esaminatore in una tartaruga marina. Secondo te mi abbasserà il voto?”
“Se la tartaruga non aveva i capelli, credo che non influenzerà troppo sulla valutazione” cercò di incoraggiarla lui, sforzandosi di non ridere.
Venerdì si sarebbe svolto l’esame di Antiche Rune, che solo Regulus e Barty dovevano sostenere.
“Si tratta di tradurre questo brano composto da simboli grafici e numerici” spiegò l’esaminatrice mentre passava per i banchi distribuendo i fogli. “Non avrete suggerimenti sull’argomento del brano, perciò vi consiglio di valutare bene tutti i possibili significati”.
Regulus e Barty si scambiarono un’occhiata depressa, poi si misero al lavoro.
Eihwaz significa ‘difesa’, vero?” chiese il primo quando furono usciti dall’aula.
“Credo di sì… e il 2 rappresenta il corno dell’unicorno?”
“No, quello dell’Erumpent”.
“Dannazione” imprecò Barty. “Ecco perché mi sembrava strano che quei tizi dovessero catturare un ‘pericoloso unicorno’. Pazienza, non influenzerà troppo il voto, credo”.
Il finesettimana trascorse molto velocemente, perché tutti loro lo impiegarono a ripassare per gli esami che ancora dovevano sostenere.
Regulus si ritrovò a dover affrontare quello di Storia della Magia. Non ne aveva affatto voglia ma si fece forza pensando che, in fondo, non avrebbe dovuto più studiarla.

In seguito a quale evento della storia del XVII secolo nacquero i primi villaggi semimagici?

Regulus aggrottò la fronte. Era sicuro che si riferisse a qualcosa che lui non approvava, perché ricordava di aver studiato quel capitolo con parecchia insofferenza. Infine, gli tornò in mente.

I primi villaggi semimagici furono una delle conseguenze dello Statuto Internazionale di Segretezza del 1689, che costrinse i maghi ad entrare in clandestinità.

Si fermò un attimo per calmarsi: non era il caso di cedere alla rabbia e aggiungere qualche commento sui Babbani che avevano conquistato il mondo a discapito dei maghi: era sicuro che i membri della Commissione fossero della stessa pasta di Silente.

Alcune famiglie magiche formarono comunità all’interno di villaggi babbani, con lo scopo di sostenersi a vicenda. I più importanti villaggi semimagici sono Godric’s Hollow, Tinworth, Upper Flagely e Ottery St Catchpole.

Poteva andare, pensò, alzando di nuovo la testa e cogliendo lo sguardo di Rachel. Lei alzò le dita a formare il numero otto.
Regulus guardò la relativa domanda:

Quando fu scritto il Codice di Comportamento dei Lupi Mannari?

Lui alzò le dita a sua volta, a formare in successione le cifre dell’anno 1637. Rachel sorrise soddisfatta.
Il penultimo esame fu quello di Pozioni, ma nessuno dei tre ebbe problemi.
Regulus eseguì alla perfezione il Distillato della Morte Vivente: era stato un colpo di fortuna, perché l’anno precedente Severus Piton aveva suggerito loro alcuni trucchi inventati da lui, molto più efficaci delle istruzioni ufficiali.
Regulus si ripromise di ringraziarlo, la prossima volta che lo avrebbe visto.
“Ne manca solo uno!” esclamò Rachel il giorno seguente, dopo essere tornata dall’esame di Cura delle Creature Magiche,
“Cosa ti sei fatta?” le chiese Regulus preoccupato, notando le bruciature sulla maniche della camicia.
“Ehm, un Fiammagranchio. Mi è sfuggito e ha pensato bene di difendersi sputando fuoco. Per fortuna usavo i guanti ignifughi”.
L’esame teorico di Difesa contro le Arti Oscure filò liscio come l’olio. Al contrario, quello pratico riservò una brutta sorpresa.
“Black, Regulus” lo chiamò la voce di Madama Marchbanks.
Lui entrò nella Sala Grande, cercando di mantenere la calma. Cosa alquanto complicata, dal momento che si sentiva martellare il cuore con un ritmo troppo veloce.
“Dunque, signor Black” esordì la strega. “L’esame consiste in un duello, niente di particolarmente difficile, non si preoccupi… Tuttavia, l’assistente che doveva duellare si è preso il vaiolo di drago, perciò è stato sostituito”.
Regulus guardò verso il punto che la strega stava indicando…
Se non svenne fu un vero e proprio miracolo.
Con tutta l’aria di chi ha ben altro da fare, un imbronciato Alastor Moody lo guardava di sotto in su.
“Avanti, cercate di non farmi restare qui tutto il santo giorno” ringhiò l’Auror, estraendo la bacchetta.
Regulus deglutì e non si mosse, almeno finché non intervenne di nuovo Griselda Marchbanks.
“Non si preoccupi, non verrà attaccato, signor Black. Deve solo utilizzare gli incantesimi studiati quest’anno, e il signor Moody si limiterà a proteggersi.
“D’accordo…” sussurrò lui, anche se non era sicuro che lei lo avesse sentito.
Si posizionò davanti a Moody, cercando di darsi una calmata. In fondo non era un combattimento vero e proprio. Ma quell’uomo lo terrorizzava. Era già diventato una leggenda, e alcuni sostenevano che fosse capace di fiutare un Mangiamorte a chilometri. Ovviamente non era possibile, ma la fama che circondava l’Auror bastava per spaventarlo a morte.
Alzò la bacchetta ed esordì con un incantesimo non verbale:
Stupeficium!
Per tutta la durata del duello cercò accuratamente di non incrociare lo sguardo di Moody, e questo gli fece rischiare di essere colpito a sua volta, quando l’altro utilizzò il Sortilegio Scudo.
Tuttavia, fu meno peggio di quanto temesse: un quarto d’ora dopo, la Commissione d’Esame lo congedò.
Quando uscì dalla Sala Grande, si sentì finalmente libero: gli esami erano finiti e, almeno per tutta la settimana seguente, non aveva intenzione di pensare al futuro.


Il baule sembrava più pesante del solito mentre Regulus lo trascinava fuori dalla sala comune di Serpeverde. All’altezza della porta, si voltò a guardare per l’ultima volta le familiari pareti verdi, il divano e le poltrone in pelle nera.
Non riusciva a credere che non avrebbe più messo piede là dentro e che nel giro di due mesi qualche studente del primo anno avrebbe dormito nel letto che era stato suo.
“Forza, andiamo” lo spronò Barty, che era molto meno nostalgico degli altri e non vedeva l’ora di lasciare la scuola per motivi di cui solo Regulus era a conoscenza…
Mentre camminavano per i sotterranei, Rachel aveva gli occhi lucidi ma Regulus si guardò bene dal farglielo notare. Al contrario, Barty non ebbe altrettanta delicatezza.
“Non ti metterai a piangere, voglio sperare!”
“Non sto piangendo!” si infuriò lei, punta nell’orgoglio.
Barty ridacchiò e lei lo fulminò con lo sguardo.
I Serpeverde raggiunsero la sala d’ingresso, in cui erano riuscite le altre tre Case. Hagrid aprì il portone di quercia e li condusse attraverso il parco.
Gli studenti più piccoli chiacchieravano allegramente, mentre tra quelli dell’ultimo anno era più facile trovare musi lunghi.
Mentre passavano accanto al Lago Nero, Regulus tornò con la mente al giorno in cui, sette anni prima, aveva solcato quelle acque a bordo delle barche destinate agli studenti che dovevano ancora essere smistati.
Ripensandoci, sarebbe voluto tornare ad essere un ragazzino terrorizzato al solo pensiero di finire a Grifondoro.
Arrivarono alla stazione di Hogsmeade prima del previsto. La sensazione di vertigine era tornata a farsi sentire, ma Regulus si sforzò di ignorarla.
Rachel era stata raggiunta da Emmeline. Quest’ultima stava salutando l’amica, nel caso in cui King’s Cross fosse stata troppo affollata per ritrovarsi; poi alzò lo sguardo sugli altri due.
“Ciao, Regulus. Buona fortuna” disse Emmeline con un tono di voce forte ma controllato.
“Grazie… anche a te” rispose lui, a disagio.
Lo sguardo di Emmeline si soffermò su Barty, il quale era impegnato nella contemplazione delle unghie della sua mano destra.
Regulus e Rachel si sentirono improvvisamente di troppo. Ci furono alcuni secondi di silenzio teso, poi Emmeline girò i tacchi e si incamminò verso il treno con aria mesta.
“Avresti potuto salutarla almeno con un ‘Ciao’” disse Rachel, irritata.
Barty non le rispose. Senza aggiungere altro, sollevò il proprio baule e salì sull’Espresso per Hogwarts.
“È… è un…” disse Rachel, senza trovare un aggettivo adatto a definirlo.
“Lascia stare” le consigliò Regulus, guardando l’orario. “Il treno sta per partire, meglio muoversi”.
La aiutò ad issare il baule, perché lei era impegnata a tenere in braccio il gatto, che sembrava a sua volta poco desideroso di partire.
“Ehi, Attila!” esclamò Hagrid, raggiungendo la ragazza. “Mi mancherà quella peste. Thor ci si era affezionato anche lui”.
“Scommetto che anche tu gli mancherai, Hagrid” rispose Rachel. “Ma torneremo a trovarti…”
L’uomo estrasse dalla tasca un fazzoletto delle dimensioni di una tovaglia e lo usò per soffiarsi il naso, commosso.
Regulus aveva già provveduto ad allontanarsi il più possibile, storcendo il naso.
“Bè, allora fate buon viaggio, eh! Ci si vede, un giorno o l’altro” li salutò Hagrid.
Rachel raggiunse Regulus sul treno un attimo prima che le porte si chiudessero. L’Espresso per Hogwarts si mosse, acquistano man mano sempre più velocità.
I due, ormai, ex Serpeverde si affacciarono al finestrino senza staccare gli occhi dalle torri del castello che si intravedeva in lontananza, fino a che Hogwarts non scomparve dietro una curva.

01. Addio. 02. Ricordi. 03. Speranza. 04. Bellezza. 05. Fotografia.
06. Gatto. 07. Cane. 08. Musica. 09. Fuochi d'artificio. 10. Cioccolato.
11. Carta. 12. Paura. 13. Sole. 14. Sangue. 15. Bambola.
16. Ali. 17. Cuscino. 18. Candela. 19. Dolce. 20. Amaro.
21. Pelle. 22. Ghiaccio. 23. Sogno. 24. Incubo. 25. Risveglio.
26. Incontro. 27. Vertigine. 28. Lacrime. 29. Attesa. 30. Noia.
31. Felicità. 32. Dolore. 33. Solitudine. 34. Silenzio. 35. Campanello.
36. Nascosto. 37. Gelosia. 38. Nodo. 39. Caldo. 40. Freddo.
41. Tempo. 42. Bacio. 43. Sorriso. 44. Desiderio. 45. Illusione.
46. Specchio. 47. Latte. 48. Caffè. 49. Potere. 50. Strada.

*Angolo autrice*

Non posso credere che mancano 10 capitoli alla fine! O_O Ero convinta che questa storia non sarebbe finita mai (effettivamente è iniziata l'estate scorsa).
Non è stato difficile scrivere questo capitolo: mi è bastato pensare a come fossi terrorizzata io alla fine del liceo... e io non avevo una guerra che mi aspettava!
Sono contenta anche di aver finalmente deciso il futuro lavoro di Rachel: fino ad una settimana fa non avevo la più pallida idea di cosa farle fare e cominciavo a dirmi che fosse il caso di pensarci. Non ce la vedevo dietro una scrivania a firmare scartoffie, quindi optavo per una professione più attiva, ma farla diventare Auror mi sembrava troppo banale. Così sono andata a ripescare l'elenco dei vari Livelli del Ministero della Magia e appena ho visto il Dipartimento delle Catastrofi e degli Incidenti Magici ho pensato che Regulus si sarebbe inventato qualche battuta sul fatto che il termine "catastrofe" fosse azzeccato per lei! Così, ho avuto l'illuminazione.
Penso che sareste sopravvissuti anche senza questa lunga spiegazione, ma mi andava di farla! Serve a qualcosa aggiungere che dal prossimo capitolo saranno dolori? Pensate solo che rivedrete Bellatrix, gioite insieme a me! (è ironico...)

Prossimo aggiornamento: 27 marzo

MEISSA_S: mi ero resa conto di aver snobbato Silente fino ad ora, e pensavo che fosse il caso di rimediare. Per il prossimo capitolo sono ancora indecisa su come descrivere Barty nei panni di Mangiamorte: Regulus si renderà conto che la sua decisione non è proprio il massimo, ma Barty per me resta sempre un mistero. Grazie per essere rimasta connessa fino a quell'ora! E pensare che avevo la tentazione di aggiornare la mattina perché ero stanchissima!
Mirwen: vorrei strozzare anche io Barty, anche in questo capitolo, ma purtroppo dovremo sorbircelo per parecchio tempo ancora. Regulus dovrebbe iniziare a dare un po' più di retta a Silente: non dice sempre cose assurde!
Alohomora: eccoti qua il capitolo tutto intero! Sentirmi dire che Regulus è perfetto è la più grande soddisfazione per me! Spero solo di riuscire a provocare gli stessi commenti per Barty... Sono andata a cercare qualche altra fanfiction su di lui anche se, purtroppo, non ce ne sono molte che lo riguardano su EFP. Su Acciofanfiction e Fanworld non ce n'è neanche una, ma ne ho lette un paio su Fanfiction.net... in inglese! Mi sono anche rivista il Calice di Fuoco e ho riletto tutte le parti del libro in cui si parla di lui, ma dovrò tornarci. DEVO riuscirci! Ormai è una questione di principio, anzi è una lotta all'ultimo sangue tra Barty e me!
malandrina4ever: wow, hai dato più retta tu ai due mocciosi di me! Io non li consideravo nemmeno! L'idea della lista della gente da Cruciare è geniale, ma non preoccuparti, Silente non voleva paragonare Regulus a Bellatrix, ma solo smentire Phineas che sosteneva che i Black "non infieriscono sulle vittime"! Sì, come no... Strano ma vero, Silente mi risulta uno dei personaggi più facili da descrivere! Silente aiuterà Regulus nel seguito, certo, ma per ora il ragazzo si rifiuterà di chiedergli aiuto, non sia mai! Calcola che nel frattempo "là fuori" c'è l'Ordine che sta già combattendo, quindi è probabile che Sirius avesse parlato a Silente di Regulus: ti pare che si arrende? E no, Walburga non farà nulla di pericoloso contro Rachel, però potrà ostacolarla e dimostrarle quanto le stia antipatica, senza Orion a tenerla d'occhio. Ma Rachel non si fa mettere i piedi in testa!
_Mary: non te lo sei immaginato, hai proprio visto giusto! Ho buttato lì un altro indizio sugli Horcrux perché se no Regulus non avrebbe saputo da chi andare ad informarsi... solo che i suoi metodi con Lumacorno saranno più...ehm...sbrigativi di quelli di Harry! Sono ancora indecisa tra il Veritaserum, un incantesimo Confundus o una sana Imperius, ovviamente con un potente Oblivion alla fine! Hai ragione, Silente spesso è descritto come una specie di figlio dei fiori che trascorre le giornate a fumare di tutto e di più e a trasformare Hogwarts in un luogo in cui praticare l'amore libero!
Bella_Cissy_BlackSisters: la verità è che con Barty ancora non so come comportarmi... Fin dall'inizio della storia l'ho sviluppato un po' per volta, senza prestabilire nulla, perché mi sembra difficilissimo entrare nella sua mente e comprenderla a fondo. Nel capitolo scorso faceva anche molto lo spavaldo, ma quando si ritroverà in mezzo agli altri Mangiamorte si darà una calmata. Il problema è che devo decidere se fosse così malvagio fin da subito, oppure se all'epoca fosse davvero come appare al processo, terrorizzato, e che poi fosse cambiato durante gli anni trascorsi a casa prigioniero di suo padre. Però ricordiamoci che non si è mai fatto venire i rimorsi quando sua madre è morta per liberarlo, quindi un po' di cattiveria dentro ce l'ha già...
Mizar: come ha detto Emmeline, quella del padre che elogiava più lei di Barty è stata più che altro la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La realtà è che quei due sono diventati troppo diversi ormai e che Barty voleva tagliare con il passato. Come ho scritto qua sopra, ho parecchi dubbi su come sviluppare Barty d'ora in poi... speriamo bene!
Gemella Dramioncella: no no, anche se per un po' potrebbero allontanarsi, Rachel e Regulus sono destinati a stare insieme e nulla al mondo mi farà cambiare idea! Anche a me sembrava impossibile, quando ho letto il Calice di Fuoco, che Barty adulto fosse lo stesso che si vedeva nel ricordo del processo, perché era completamente diverso, e anche Sirius fa capire che mai nessuno avrebbe potuto sospettare del suo cambiamento. Insomma, in queste risposte alle recensioni ho parlato quasi soltanto di lui, mi servirebbe uno psichiatra per capirlo a fondo!
Gobra1095: sì, non mi sono mai confrontata con il non-canon, ma spero di farcela perché l'idea di base è sempre quella, i personaggi cercherò di mantenerli sempre IC e cambieranno solo gli eventi... Non credo che descriverò il momento in cui Barty sarà marchiato, ma sicuramente ci sarà una scena con lui e Voldemort insieme: ce l'ho già in mente, devo solo scriverla! Ehm, auguri per il compleanno (anche se con... uhm... 9 giorni di ritardo)!
lyrapotter: figuriamoci se Regulus dà retta ad Albus "Babbanofilo" Silente una buona volta! No, dovrà sbatterci quella testolina dura più del granito per rinsavire. Grazie, spero davvero di continuare bene con Barty perché è il personaggio più intricato e anche quello che mi preoccupa di più per quanto riguarda la caratterizzazione. Bè, hai visto giusto: già dal prossimo capitolo Regulus comincerà a prendersi i primi spaventi, anche se all'inizio incolperà se stesso autoconvincendosi di essere troppo impressionabile! Il ruolo di Kreacher sarà determinante ma arriverà un po' più tardi, anche perché ci saranno uno o due capitoli in mezzo per smorzare un po' i toni!
Hale Lover: le nuove lettrici sono sempre graditissime! XD Grazie per aver letto la storia così velocemente! Riguardo a Silente, ho pensato a quando dice a Piton che non ha convocato Draco per evitare che Voldemort, leggendogli nella mente, potesse scoprire che Silente sapesse tutto della missione di Malfoy, quindi ho deciso apposta di farlo mantenere sul vago proprio per evitare che Voldemort se la prenda con Regulus. Poi Silente sapeva da fonti attendibili (e qui c'è lo zampino di Sirius!) che Regulus volesse diventare un Mangiamorte ma non aveva le prove che lo fosse già: forse lo sospetta, ma non ne è sicuro. Uhm, spero di aver chiarito i tuoi dubbi!

  
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