Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: katyjolinar    01/08/2005    10 recensioni
eccomi qui! come promesso ho scritto un'altra storia su CH! questa è la continuazione alla mia precedente FF, "Famiglia Saeba", ed è collegata in vari punti a questa... Mary è cresciuta, e finalmente fa parte dell'azienda del padre... ma un nuovo arrivo stravolgerà completamente la sua vita e quella dei suoi famigliari
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Famiglia Saeba'
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Discendenza Diretta

Discendenza Diretta

Eccomi di nuovo qua con una nuova fanfiction su City Hunter!

Questa è la continuazione di Famiglia Saeba, per cui prima di leggere questa, vi conviene andare a vedere l’altra, perché sono collegate.

La storia inizia circa quattro anni dopo gli avvenimenti dell’ultimo capitolo di Famiglia Saeba. Mary è diventata parte attiva della società, e ora partecipa alle missioni.

Vi ricordo che qui Ryo e Kaori sono sposati da parecchi anni (quasi 11, precisamente), e hanno dei figli.

Ora vi lascio alla lettura della ff.

 

Capitolo 1

Era la fine di giugno. Tra i capannoni del molo 5 del porto industriale di Tokio due donne stavano camminando con fare circospetto, come se non volessero farsi vedere da qualcuno.

Si arrampicarono sul tetto di un magazzino. La più giovane, che poteva avere sui 19 anni, teneva a tracolla un grosso fucile di precisione, mentre la seconda, di 37-38 anni, sembrava apparentemente disarmata, e aveva solo un piccolo zaino sulle spalle.

La ragazza aveva lunghi capelli biondi, legati in una treccia, e indossava una gonna corta, una giacca in pelle nera e un paio di anfibi, mentre l’altra donna aveva i capelli più corti, che le arrivavano alle spalle, tenuti da un fermaglio, dietro la nuca, e indossava un paio di jeans e una giacca in pelle.

Le due donne erano Mary Saeba e sua madre Kaori Makimura.

Mary: – Bene! Da qui si vede perfettamente il luogo dove avverrà lo scambio. – disse, posando a terra il fucile e sdraiandosi in modo da poter vedere bene il panorama circostante.

Kaori si stese accanto a lei e prese un binocolo dallo zaino.

Kaori: – Spero solo che vada tutto bene e che tuo padre non si metta nei guai…

Mary: – Mamma, tranquillizzati, papà sa quello che fa. E poi abbiamo passato tutta la notte a ripassare il piano, sparerò al momento giusto, dopo che avrà dato il segnale.

Kaori: – Sei sicura di potercela fare?

Mary: – Mamma! Lo sai che non è la prima volta che uso questo fucile!

Kaori: – Lo so, ma tutte le volte che lo prendi in mano ho sempre paura che ti succeda qualcosa di brutto.

Mary: – Lo sai bene che sono l’unica in grado di usare quest’arma, a parte papà. Ti ho detto di stare tranquilla.

Intanto, nel piazzale sotto di loro aveva fatto la sua comparsa una monovolume bianca. Da questa scese un uomo sulla quarantina, di bella presenza, molto alto e muscoloso, con i capelli neri, leggermente brizzolati. Quest’uomo era Ryo Saeba, il padre di Mary, nonché marito di Kaori. (lo so, è un po’ strano immaginarsi Ryo brizzolato, ma in fondo il tempo deve passare anche per lui, no? NdA)

Si guardò intorno, per vedere dove si fossero appostate le due donne. Quando le vide, mosse le labbra come se stesse parlando, ma senza far uscire un solo suono.

Kaori lo guardava con il binocolo. In quei 19 anni in cui aveva lavorato insieme al marito (8 di convivenza tra la morte di Hideyuki e l’adozione di Mary, e 11 di matrimonio… NdA), aveva imparato a leggere il labiale.

Kaori: – Dice di stare attente e tenerci pronte. – riferì alla ragazza, che aveva appena finito di montare il cavalletto per poggiare il fucile.

Mary guardò attraverso il cannocchiale del fucile e, alzando la mano, per farsi vedere da Ryo, fece segno di ok.

Arrivò un furgone. Ne scesero alcuni uomini; uno di questi era tenuto sotto tiro dagli altri: doveva essere un ostaggio.

Quello che doveva essere il capo parlò:

Capo. – Hai portato le foto?

Ryo: – Sì, sono in macchina, ve le darò non appena l’ostaggio sarà liberato.

Capo: – Voglio vederle.

Ryo: – Va bene. – detto questo si girò e aprì la portiera, tirando fuori una valigetta. Intanto aveva dato il segnale alla figlia.

Kaori: – Tieniti pronta.

Mary: – Lo so, devo sparare non appena papà avrà passato la borsa e avrà portato al sicuro l’ostaggio.

Ryo aprì la valigetta, mostrando il contenuto all’uomo.

Ryo: – Soddisfatto? Ora lascia libero Kuji e avrai le tue foto.

Il capo fece segno agli altri di lasciare libero l’uomo, e loro obbedirono. Poi l’ostaggio cominciò a camminare in direzione di Ryo, seguito dal capo della banda, che doveva prendere la valigetta.

Ryo gli consegnò la borsa.

Capo: – È stato un piacere fare affari con lei, city Hunter!

Si sentì uno sparo, e il malvivente si accasciò a terra, colpito in pieno petto da Mary. Ryo tirò fuori la pistola e iniziò a sparare colpi a raffica e, con l’aiuto della figlia, dopo poco l’intera banda era stata sterminata.

L’ostaggio, che si era nascosto dietro la monovolume, al cessato pericolo uscì di nuovo fuori e andò da Ryo, per ringraziarlo.

Kuji: – La ringrazio, signore. Ma come ha fatto?

Ryo: – Niente di più semplice: mi sono fatto aiutare dalla mia bambina.

Kuji: – La sua bambina?

Ryo: – Sì, mia figlia. Ora gliela presento. Salga in macchina.

Salirono sulla monovolume e andarono a recuperare le due donne, che nel frattempo erano scese dal tetto. Ryo le fece salire, poi le presentò all’uomo.

Ryo: – Signor Kuji, questa è Kaori, mia moglie.

Kuji: – Incantato di fare la sua conoscenza, signora. – disse, facendole un galante baciamano.

Ryo: – E lei è mia figlia Mary. Nel nostro ambiente è conosciuta come Ice Eyes, perché i suoi occhi diventano come di ghiaccio, quando tiene in mano un’arma da fuoco.

Kuji: – Capisco il suo soprannome! – disse, ammirando i bellissimi occhi blu della ragazza.

Ryo: – Ora andiamo a casa: la sua fidanzata la sta aspettando!

Kuji: – Quindi voi tre sareste City Hunter?

Kaori: – Sì, la sua fidanzata si è rivolta a noi, non appena ha saputo del suo rapimento.

Kuji: – Vi ringrazio di cuore. – poi guardò la ragazza. – Ma tu non sei un po’ troppo giovane per essere un tiratore scelto?

Mary: – In effetti sì… basta che non lo va a dire in giro.

I quattro continuarono a chiacchierare per tutto il tragitto.

Kuji era un fotografo famoso che, poco tempo prima, si era trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, e aveva scoperto e fotografato un traffico illecito di opere d’arte rubate, e un omicidio legato a quest’ultimo. Era stato scoperto ed è dovuto fuggire, e aveva affidato foto e negativi alla fidanzata Mikami, prima di essere rapito, che, dopo aver saputo tutta la faccenda, aveva deciso di rivolgersi a City Hunter, per liberare il fidanzato.

Arrivati a casa fecero scendere Kuji.

Ryo: – Spero che i bambini le piacciano…

Kuji: – Perché? – non aveva capito il senso di quella frase.

Mary: – Perché io non sono figlia unica: ho altri 10 fratelli più piccoli.

Kaori: – …E oggi ci saranno anche altre due bambine, figlie di amici, che sono rimasti con la sua fidanzata, per sicurezza.

Kuji era sbalordito: aveva appena capito il motivo del soprannome che aveva la parte maschile di City Hunter.

Entrarono in casa. Una bella donna con i capelli neri corse incontro a Kuji, appena lo vide entrare: era Mikami.

Mikami: – Kuji! Sei proprio tu? Pensavo di averti perso…

Miki: – Glielo dicevo io che i miei amici sono dei professionisti che mantengono le promesse fatte!

La donna era spuntata da dietro, teneva in braccio una bimba di sette anni e vicina un’altra di nove, le figlie Reika e Kaori.

C’era anche Umi, che in quel momento stava giocando con i figli di Ryo, ed era sommerso da quelle 10 piccole pesti.

Ryo: – Kuji, le presento Umi e Miki, due miei vecchi amici, con le loro figlie, Kaori e Reika. Gli altri bambini sono i miei figli: Maki e Hideyuki, di quasi 11 anni, Miki, 9 anni, Kenji, 8 anni, Yoko, 7, Yami, 5, Takeshi e Shan In, 3, è Sayuri e Hayato, i più piccoli, di appena un anno. (lo so, ho esagerato a dar loro 11 figli, compresa Mary, ma serve per mantenere la fama di Ryo… NdA)

Mikami: – Sono stata con loro mentre i signori Saeba venivano a liberarti.

Kaori: – Spero che i bambini non abbiano creato troppo disturbo…

Mikami: – Oh, non si preoccupi, signora: sono una maestra d’asilo, e sono abituata a stare in mezzo ai bambini! E poi i suoi sono adorabili, li state tirando su molto bene!

Ryo: – Il merito va tutto a mia moglie, i bambini hanno preso tutto da lei!

Mary: – Papà, qualcosa hanno preso anche da te. Lo sai cosa mi ha detto una delle insegnanti dei gemelli, l’ultima volta che sono andata a prenderli a scuola?

Ryo: – No, cosa?

Mary: – Che i tuoi figli, durante l’intervallo, si divertono a guardare sotto le gonne delle compagne di classe.

A sentire questo, Kaori aveva tirato fuori un martello da 500 t e lo aveva rotto in testa al marito.

Ryo: – Ahi! Ma cosa centro io? Sono Maki e Yuki che devono essere martellati, non io…

Kaori: – No, caro. Tale padre, tali figli!

Così iniziarono a litigare.

I due clienti, mentre i due coniugi litigavano, imbarazzati, decisero di togliere il disturbo. Mary li accompagnò alla porta. Prima di andarsene, Mikami le diede un assegno da 375 mila yen (circa 2500 euro NdA), e disse:

Mikami: – Grazie di tutto. Questo è il compenso pattuito per i vostri servizi.

Mary: – Grazie a voi! Se avrete ancora bisogno di noi, sapete cosa fare.

Era appena terminata una delle tante missioni di City Hunter, e Mary chiuse la porta, soddisfatta, ammirando l’assegno che le era stato appena consegnato.

I suoi genitori stavano ancora litigando, lei gli si avvicinò e sventolò l’assegno davanti ai loro nasi. Nel vedere la grossa somma i due si bloccarono, estasiati da quella visione.

Mary: – Se non lo volete, lo brucio col vetriolo… – disse, con fare minaccioso.

Ryo le strappò il foglio di mano.

Ryo: – Sei matta? Con questo ci possiamo pagare l’università a te e la scuola ai tuoi fratelli!

Mary, improvvisamente si ricordò di qualcosa:

Mary: – Scuola?! Oh mio Dio, rischio di arrivare in ritardo alla cerimonia!

Kaori: – Oh, è vero, oggi ti diplomi! Vai a prepararti!

Eh già! Era proprio il giorno in  cui Mary riceveva il diploma alla Scuola Speciale di Yokoama!

Ryo si voltò verso i due amici:

Ryo: – Umi, Miki! Andate a prepararvi anche voi. Siete invitati tutti e quattro al diploma di mia figlia!

Miki: – Secondo te ci perdiamo la cerimonia di commiato di nostra nipote?

Umi: – Voliamo! Non possiamo mancare!

Mary: – Allora sbrighiamoci. Avevo anche promesso a Ryoichi che l’avrei salutato poco prima dell’inizio della cerimonia.

Due ore dopo erano alla Scuola Speciale di Yokoama, in anticipo di mezzora rispetto all’inizio della cerimonia.

Ryoichi la stava aspettando all’entrata dell’istituto, vestito di tuttopunto. Il ragazzo si era diplomato l’anno prima, e ora frequentava la facoltà di informatica all’università di Tokio.

Ryoichi: – Ciao, tesoro! – la baciò, poi guardò il resto del gruppo – Wow! Ti sei portata l’intera squadra! Mi sa che saremo il gruppo più numeroso…

Mary: – Mi sa anche a me. Ora vado a prepararmi. Ci vediamo alla cerimonia!

Detto questo, diede un bacio a ognuno di loro, sia ai piccoli che ai grandi, e corse dentro la scuola a prepararsi.

Ryo si avvicinò al ragazzo e gli strinse la mano.

Ryo: – Buongiorno, Ryoichi. Ci credi se ti dicessi che chi eravamo completamente dimenticati del diploma?

Ryoichi: – Cos’è? Il lavoro vi ha occupato troppo la mente?

Ryo: – Effettivamente sì. E poi sai com’è Mary: se ha in mano la sua Colt, o qualcosa di simile, non pensa ad altro!

Kaori: – Eh, già… anche se è adottiva, posso dire: tale padre, tale figlia!

Andarono a sedersi ai posti a loro riservati, poi la cerimonia iniziò.

Mary e Mikako si sedettero vicine, davanti al palco e, mentre il preside faceva il suo discorso, chiacchieravano a bassa voce.

Mikako: – Che mi racconti? Che si dice in quelli di Shinjuku?

Mary: – Niente di particolare… le solite cose. Pare che City Hunter sia riuscito a far fuori un’intera banda di assassini trafficanti d’arte…

Mikako: – Sempre con l’aiuto di Ice Eyes?

Mary: – Sì. Ormai pare che questa ragazza dagli occhi di ghiaccio sia un membro fisso del gruppo. – le fece l’occhiolino.

Quando parlavano del lavoro di Mary, parlavano sempre in codice, anche se Mikako era a conoscenza dell’identità dei membri di City Hunter, ma aveva promesso di non rivelare niente a nessuno.

Le due ragazze erano amiche dalla prima superiore, ed erano inseparabili. Mikako ammirava l’amica, inizialmente perché viveva nel quartiere di City Hunter, poi quando aveva saputo la verità, in seguito al ritrovamento del cadavere di Erik Nakura, perché era la figlia degli sweepers; e ora la ammirava perché lei stessa era parte di City Hunter.

Sapeva che Mary era un tiratore scelto, un cecchino, ma conosceva anche la fama di Shinjuku e di suo padre, e le voleva bene lo stesso, perché nonostante fossero entrambi dei killer professionisti, se non ce n’era bisogno, mettevano via le armi, e inoltre proteggevano i deboli e gli indifesi.

Il preside cominciò a chiamare, uno per uno, gli studenti diplomati, per consegnare loro l’attestato. Mary era l’ultima della lista.

Preside: – Mary Saeba, della classe di chimica. Diploma con lode: è stata la migliore del suo corso.

Ci fu un applauso, mentre la ragazza saliva sul palco per ritirare il diploma.

Dopo la cerimonia, Ryo, con l’aiuto di Umi e Miki, aveva organizzato un piccolo rinfresco al Cat’s Eye, al quale si unirono anche Saeko e Reika.

Miki aveva preparato una torta al cioccolato per tutti, usando la stessa ricetta di quella che aveva fatto 10 anni prima, quando avevano conosciuto la figlia di Ryo e Kaori.

Brindarono al diploma della ragazza, e si congratularono con lei per i risultati ottenuti.

Saeko: – Adesso cosa vuoi fare, tesoro?

Mary: – Vado all’università, non mi fermo mica qui!

Reika: – Fai bene! Una laurea è sempre utile, al giorno d’oggi! Quale ramo scegli?

Mary: – Naturalmente chimica. Continuo da dove ho già iniziato.

In quel momento suonò il cellulare di Ryo.

Ryo: – Pronto?... ciao, Mick! Come va?... anche noi. Ci siamo tutti… sì… sai, si è diplomata mia figlia… va bene, te la passo. – passò il cellulare alla ragazza – Tesoro, zio Mick vuole farti i complimenti per il diploma.

Mary: – Pronto, zio?... sì, con lode… grazie!... sì, te lo ripasso subito. Ciao!

Ryo riprese il cellulare:

Ryo: – Sì, dimmi, Mick… cosa? Quando?... chi?... sul serio?... va bene. Ci vediamo, Mick! – poi chiuse la telefonata.

Kaori: – Cosa voleva Mick?

Ryo: – Dice che la prossima settimana lui e Kazue verranno a trovarci, assieme a suo cugino Logan. Ci chiedeva anche se potevamo trovare un posto dove stare, per il ragazzo, perché verrà a studiare a Tokio.

Kaori: – Quanti anni ha il cugino di Mick?

Ryo: – 20 anni. Inizia l’università quest’anno.

Kaori: – Beh, credo che non ci siano problemi: potrebbe stare a casa nostra. C’è spazio anche per lui, se si rende utile aiutandoci in casa…

Saeko: – Ma avete ancora spazio in casa, con tutti i bambini che avete fatto?

Ryo: – Ci si stringe un po’, e lo spazio si trova…

Mary: – Per carità, voi due non stringetevi troppo! Non voglio altri fratelli, quelli che ho già bastano e avanzano!

I due sweepers diventarono rossi, e Kaori fece comparire un piccolo martello da 10 t, che ruppe in testa alla figlia. Ormai erano abituati alle frecciate della ragazza, ma Kaori continuava a punire Mary con le sue martellate, anche se il tonnellaggio era gradualmente diminuito.

Mary: – Ahia! Va bene, mi arrendo. Però vorrei un regalo, per il diploma…

Ryo: – Che cosa?

Mary: – Non voglio altri fratelli. Fate tutto quello che volete, ma prendete precauzioni per non avere figli, per favore.

Kaori: – D’accordo, come vuoi tu, stellina. Niente più figli.

Ryo: – Vorrà dire che dovrò riabituarmi a prendere precauzioni…

Miki: – Sarebbe anche ora... la vostra casa, più che una dimora di sweepers, sembra un asilo nido, con 10 bambini per casa…

Ryo: – Miki, non ti ci mettere anche tu…

La serata continuò così, chiacchierando e scherzando tutti insieme, finchè non fu ora di tornare a casa.

 

CONTINUA…

 

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto…

Il prossimo capitolo lo inserirò dopo le vacanze, x cui abbiate un po’ di pazienza, perché ho anche da studiare…

Comunque recensite!

   
 
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