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Autore: en86    20/03/2010    5 recensioni
In questo sito ci sono molti appassionati di manga eppure ho trovato poche fanfiction che tentano di unire il mondo di Harry e i manga. Ho provato a rimediare prendendo a prestito alcuni particolari da uno dei manga più amati di questi tempi: Naruto. Solo spunti non personaggi.. e una spruzzata di mitologia fantasy presa da varie fonti....ambientata a partire dal quinto anno con un Harry cupo e più mago oscuro che eroico grifone Dal cap 3:“Le arti oscure sono solo armi, è come le si usa ciò che importa”. Il giovane Harry e il suo viaggio iniziatico alla scoperta dei segreti più oscuri della magia. Spero di avervi intrigato e siate clementi è la mia prima storia... e sia che vi piaccia, sia che non vi piaccia...vi prego sprecate un istante della vostra vita per un piccolo commentino!
Genere: Dark, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry Potter e l'Essenza della Magia'
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32 partenze                                                                                            

CAP 32 – Partenze

§§      Serpentese

“”       Pensieri

-         Dialoghi

^^       Telepatia

Era una grande pianura, vasta come il mare, il cielo era azzurro e il sole splendente, ma nella pianura avanzava un esercito, fiero come non se ne sono mai visti, composto da Umani e Creature Magiche, marciavano fianco a fianco, indossavano strane vesti, lunghi vessilli garrivano al vento, azzurri e con uno strano emblema disegnato sopra, una stella a dieci punte dorata, altri portavano vessilli con una fenice che stringeva negli artigli una spada attorno a cui era avvolto un serpente.
L’esercito marciava fiero e determinato, in lontananza, una città.

Un altro luogo, un altro tempo, un’ altra battaglia, creature umanoidi che non aveva mai visto combattevano una sanguinosa battaglia contro terrificanti creature, sotto le mura di una città, fra le sue strade, nelle case.
Le terrificanti creature sembravano giganti fatti di una strana pietra verde e fiamme venefiche si innalzavano intorno a loro, orribili esseri simili a cani ma con zanne giganti divoravano i guerrieri in armatura che si battevano valorosamente, all’improvviso un’ombra nel cielo oscura la luce.
E’ un drago.
Un immenso drago...

Harry si svegliò sudato e turbato dallo strano sogno, si asciugò il sudore e si guardò intorno, gli altri erano ancora profondamente addormentati ma l’alba a oriente già rischiarava la stanza.
“Mah....”
Pensò, non ricordava molto bene il sogno, c’era una battaglia... chissà, forse una volta tanto era un semplice sogno senza senso... mentiva a se stesso e lo sapeva... ma non poteva passare il resto della vita a interpretarsi i sogni o sarebbe diventato come la Cooman!
Incapace di rimettersi a dormire,  Harry andò a farsi una doccia e si vestì, quando ebbe finito, gli altri si stavano appena svegliando, Harry salutò Ron che gli rispose con un grugnito animalesco e andò a fare colazione, giunto in Sala Grande, pensava di trovarla deserta ma una figura solitaria leggeva un libro al tavolo dei Grifoni, lunghi boccoli scuri, occhi color cioccolato fissi su una pagina scritta fittamente.
-    Buongiorno
Lei sussultò, poi con quello che parve uno sforzo immenso si girò a guardarlo e rispose
-    C-ciao...
-    Possiamo parlare?
Lei guardò altrove, persa nei suoi pensieri, infine sospirò
-    D’accordo...
-    Prendo dei sandwitch in cucina e andiamo sotto il nostro albero. Ti va?
-    Ok...
Si separarono, lei andò nel parco e lui si diresse alle cucine, poco dopo erano seduti assieme, accanto al loro albero, quell’albero che tante ne aveva viste e chissà quante altre ne avrebbe ancora viste, di giovani coppie stese sotto la sua ombra.
-    E così....parti? – cominciò lei
-    Si...
-    E quando pensavi di dirmelo?
-    Ieri... – sospirò Harry, non si guardavano, ma lui non ne ebbe bisogno per sapere che le lacrime rigavano il suo volto
-    Bene... – e tirò su con il naso
-    Perchè fai così? – chiese all’improvviso, guardandola e costringendola a fare lo stesso afferrandole il mento con due dita – ho detto che devo partire per un viaggio, mica che me ne vado per sempre
-    Lo so... è solo che... sei stato in coma...per due settimane... e nessuno sapeva perchè e anche se Silente era tranquillo, io avevo paura e...
-    Ehi, ehi....io sto bene ora no?!
-    Si ma...mentre eri in quel letto, io ti guardavo e immaginavo quest’estate... volevo invitarti a casa mia.. niente Privet Drive o Grimmauld Place o Tana... solo io e te a casa mia.. e ora...
-    Hermione....
Lei lo guardò, gli occhi di lui erano duri, non esprimevano pietà nè affetto, quegli ochhi così verdi contenevano solo una muta domanda
‘Qual’è la verità? Perchè hai tanta paura?’
Lei sospirò e distolse lo sguardo ancora una volta. Alla fine si asciugò gli occhi e gli chiese con calma
-    Perchè parti?
-    Te l’ho detto, devo farlo...è come un richiamo... come...
-    È una profezia del tuo amico centauro? Ha visto nel tuo futuro che saresti partito?
Qualcosa nel tono di lei lo mise in allarme e gli accese una lampadina nel cervello...
-    ‘Una profezia del tuo amico centauro’ ? Herm....dimmi cos’è successo ieri...ora capisco i silenzi, gli strani comportamenti mentre tornavamo...ti ha fatto una profezia? – esclamò Harry irato, lei ignorò la domanda ma lo guardò con accusa
-    Perchè ci hai portato da lui?
-    Perchè me l’aveva chiesto lui, perchè...volevo condividere con qualcun altro il peso che mi porto addosso perchè...
-    Già...Harry James Potter!! Il Salvatore del Mondo Magico!!! Ma a lui non bastava! Nossignore! anche le Creature Magiche devi salvare no?! – fece lei con sarcasmo
-    ‘Mione! Non capisco proprio di cosa stai farneticando, loro sono degli alleati, degli amici! Mi vuoi dire cosa diavolo....
-    Mi stai prendendo in giro! Tu volevi solo che il tuo amico centauro ci spiegasse al posto tuo perchè dovevi partire! Perchè non volevi dirlo tu! – fece lei assottigliando pericolosamente gli occhi
Harry si sentì colpevole perchè era stato esattamente il suo pensiero, la sua natura e il suo orgoglio lo spingevano a reagire attaccando, ma non aveva bisogno della Legilimanzia per capire che il vero problema doveva ancora saltare fuori...
-    D’accordo, in parte era questo il motivo... ma non mi sembra di aver compiuto un delitto...
-    E lo sapevi che il tuo amico avrebbe fatto delle profezie a ognuno?
Harry cadde dalle nuvole e la fissò trasecolato
-    A ognuno? Cioè...ha fatto una profezia a ognuno?
-    Si... – fece lei di nuovo sull’orlo delle lacrime – io non ho mai creduto a queste cose lo sai! Ma ora tu ci credi... e vuoi partire per una Profezia avuta in sogno e la Profezia all’Ufficio Misteri, la Profezia di Merlino... basta profezie mi sono stufata!  
Proruppe alzandosi in piedi e facendo per correre via ma Harry l’afferrò saldamente e la costrinse a sdraiarsi su di lui, la circondò con le braccia e lei prese a colpirlo con i pugni su ogni centimetro che trovava libero, quando i pugni e i singhiozzi si calmarono, lui le prese il viso tra le mani e cominciò a baciare ogni lacrima finchè non le ebbe asciugate tutte, poi la guardò.
-    Cosa ti ha detto? Che soffrirai? Che soffriremo? Che morirò? Le Profezie non devono avverarsi per forza Herm...
-    Ma tu..
-    Le profezia si avverano solo se noi agiamo in modo confacente alle loro parole, mi ha detto Silente... credi che se la Profezia all’Ufficio Misteri avesse predetto la mia morte, io avrei smesso di lottare? Possiamo impedire che le Profezie si avverino Herm...
-    Ma...
-    Niente ma... lo so che è difficile Herm.. è per questo che all’inizio non volevo stare con te, perchè è difficile amare uno come me.. lo so, mi dispiace molto.. ma alla fine ho ceduto, convinto che insieme potessimo battere il destino, insieme, anche da soli contro il mondo.. io ti amo Hermione Jane Granger ma la mia vita sarà sempre così... allora... cosa vogliamo fare?
Hermione lo guardò e il senso di quelle parole le si incise nell’anima risvegliando ricordi lontani
‘Se vorrete tornare indietro non vi darò torto’
‘Noi veniamo con te Harry’
Stupidi bambinetti di undici anni che non sanno quale potrà essere il peso di una simile promessa.
‘Fa attenzione Herm, è difficile essere amici di Harry, ma amarlo è ancora più difficile, è dolore e sacrificio..’
Le sagge parole di un amico sincero..
‘Combatterò per lui, per averlo, per mantenerlo in vita’
Una promessa fatta a se stessa...
-    Anch’io ti amo... e voglio stare con te... disperatamente...
Harry le sorrise e si baciarono a lungo, poi lui la allontanò e le chiese
-    Hai ancora la pietra verde?
Lei annuì e tirò fuori la pietruzza che il centauro aveva dato a tutti loro la sera prima, Harry la prese e la incastonò con un complicatissimo incantesimo, in un rubino che aveva prelevato mesi prima dalla camera blindata di famiglia, con l’intento di farle un regalo di compleanno, ma poi aveva rinunciato perchè non ne aveva avuto il coraggio, evocò un serpentello e lo trasformò con una certa fatica in un anellino d’argento a forma di serpenti intrecciati che si baciavano, tra le loro bocche incastonò il rubino con la pietra verde che sembrava navigarvi dentro, incise sulla fascia, in rune che lei avrebbe potuto capire ‘Ti Amo’ e lo mise al dito di lei.
Si guardarono negli occhi...
E quel giorno arrivarono a lezione, molto tardi...

Mentre la fine della scuola si avvicinava, i sogni di Harry si fecero sempre più monotematici, battaglie e strane creature, cieli striati di rosso, scene apocalittiche, al risveglio ricordava poco ma abbastanza da rimanerne turbato, nessuno degli altri volle dire a Harry, come neanche Hermione del resto, cosa il centauro avesse predetto loro, Harry rispettò la loro volontà e passò il tempo con Hermione, tutto il tempo possibile, facendo tutte le cose che fanno di solito i fidanzati, cercando di sfruttare al massimo il tempo loro concesso.
Aure sembrava essersi così affezionata a Hermione, che Harry gliela lasciò, la piccola fenice dormiva con lei e mangiava dalla sua mano, Harry le propose di tenerla anche dopo la fine della scuola, quando sarebbe cresciuta, l’avrebbe portata a Grimmauld Place e i due ragazzi si sarebbero salutati un ultima volta prima che lui partisse, lei fu entusiasta.
Harry finalmente potè vivere alcuni brevi giorni come un normale ragazzo della sua età, ma una sera in Sala Comune, incrociò gli occhi tristi di Ginny e leggendole nella mente capì cosa non andava e si ricordò di una promessa ancora non mantenuta.

Con l’aiuto della fedele mappa trovò chi cercava sulla Torre d’Astronomia
-    Ce l’hai una sigaretta per me?
-    Ah! Questi viziacci babbani! – esclamò divertito Draco senza voltarsi
Harry si sedette accanto a lui sul davanzale della torre, con i piedi dondolanti e prese una sigaretta, l’accese con la bacchetta e tirò, stranamente non tossì, ma lo trovò molto rilassante...
-    Hey sfregiato, era un pò che te lo volevo chiedere ma quella spada dove l’hai presa?
-    Me l’ha data Manda! Era di Salazar...
-    Davvero?! – fece lui stupitissimo, Harry la tirò fuori dalla bocca di Linas e gliela consegnò, Draco la prese con reverenza e provò qualche fendente, poi gliela restituì
-    È magnifica! Sai, non sono molte le leggende che parlano della Spada di Salazar, si credeva che fosse appunto una leggenda messa in giro per competere con la Spada di Godric, persino i purosangue serpeverdi credevano fosse così!
-    Già molto bella... Draco hai sentito tua madre ultimamente?
Draco trattenne il respiro e lo fissò con astio
-    No! Senti...
-    Dimmi dov’è!
-    Piantala di voler fare l’eroe a tutti i costi! Non ci sarebbe nessun posto sicuro dove...
-    A casa mia! Ora dimmi dov’è!
-    No! Smettila! Potrebbe essere con il Signore Oscuro in questo momento! Non puoi andare!
Harry lo ignorò e gli penetrò la mente senza nemmeno guardarlo, con una facilità così sconvolgente da lasciarlo basito, lesse di tutti i castelli dei Lestrange, dei Black e dei Malfoy dove avrebbe potuto trovarsi Narcissa, lesse le impronte magiche di tutte le barriere e infine diede una pacca sulla spalla del biondo che non si era accorto di nulla.
-    Chiederò a Silente di provvedere – disse con un sorrisone
Lo piantò li e si diresse alla Camera dei Segreti, staccò un pezzo di colonna e vi incise una moltitudine di rune
-    Portus – disse
E cominciò a passaportarsi in tutti i castelli di cui aveva letto, percependo però solo assenza di forme di vita a parte gli elfi, finchè non giunse in una nella quale percepì un paio di aure, una era quella di Lucius, sperando che l’altra fosse della moglie, si diresse verso di loro... il fatto inquietante era che le due aure provenivano dai sotterranei... quando si rese conto che stava andando verso una serie di celle e segrete, accelerò il passo
-    E’ colpa tua...sangue dei traditori...l’hai trasformato in una femmina...
Da dietro all’ultima porta provenivano le urla sconnesse di un ubriaco e un rumore sibilante che Harry associò preoccupato al sibilo di un frustino, spalancò la porta e contemplò con disgusto la scena: Malfoy barcollante, evidentemente ubriaco e evidentemente reduce da una sessione di torture particolarmente accurata infertegli sicuramente dal Lord, si accaniva con un frustino su una bellissima donna bionda, riversa al suolo
-    Fermo miserabile! § Ombra della serpe § - disse e lo avvolse in un groviglio di serpenti
Si avvicinò alla donna che lo guardò completamente smarrita, prima che potesse dire qualsiasi cosa la pose in un sonno ipnotico, poi si avvicinò al terrorizzato Lucius sventolandogli davanti al volto un Linas a fauci spalancate
-    Te l’avevo detto ricordi? Di stare attento ai serpenti che possono mordere? Mai come ora ho rimpianto il fatto di non poter uccidere ma § ho promesso la tua vita a qualcun altro §
Il suo parlare in serpentese lo terrorizzò ancora di più ma Harry lo ignorò, prendendo in spalla la donna addormentata e passaportandola a Potter Manor. Per fortuna le ferite non erano gravi nè in posti troppo ‘privati’ così potè curarla e la lasciò alle cure degli elfi. Le lasciò un biglietto perchè capisse dove si trovava e con la promessa che il figlio l’avrebbe raggiunta presto.

Due giorni dopo l’Espresso di Hogwarts li riportava nel mondo babbano, Harry e Hermione decisero di impiegare le ultime ore insieme, dandosi un lungo addio ‘non verbale’ e quando giunsero a King’s Cross trovarono i Granger, i Weasley e Lupin che era andato a prendere la roba di Harry dai Dursley, ad annunciare che non sarebbe più tornato e ad accompagnarlo a Grimmauld Place.
Gli addii furono frettolosi e Harry non smentì Molly quando questa gli promise che si sarebbero visti quell’estate alla Tana, Harry ammonì con gli occhi Ron di non dire nulla e salutò tutti affettuosamente, dedicò un lungo e ricambiato sguardo a Hermione che non voleva dare spettacolo davanti ai suoi, poi lei mostrò entusiasta ai genitori la piccola fenice e tutti tornarono felicemente alle loro case.

I giorni a Grimmauld Place passarono tranquilli e felici nonostante Harry facesse ancora strani sogni e provasse ancora un’ombra di terrore per il futuro imminente.
Sirius e Lupin sprizzavano gioia da tutti i pori e passavano il tempo ravvivando la casa e scambiandosi racconti sulle ragazze, gli amici, il tempo dei Malandrini, Harry riuscì perfino a convincere Lupin a fare una partitella a quidditch nonostante il rischio per Sirius, in una zona che Harry rese momentaneamente irrintracciabile.
Nessuno dei due fece domande a Harry sui suoi poteri e lui fu grato per la fiducia, d’altronde erano troppo felici di averlo con loro, i loro occhi quasi brillavano e quando Harry mostrò loro la sua forma animagus stavano quasi per piangere dalla gioia e Harry promise che un giorno avrebbero corso insieme ad una luna piena.
Andarono anche tutti e tre a Godric ‘s Hollow a salutare i genitori di Harry, e fu una giornata di grande commozione per tutti e tre.
Ma venne il giorno in cui una palla di fuoco si materializzò nella stanza dell’arazzo dei Black.
Era Hermione che veniva a salutare il suo ragazzo e a riportargli il suo ‘mezzo di trasporto’.
I due ragazzi passarono una giornata da babbani, pic-nic al parco, shopping, cinema.
Quando si dissero addio lei non versò lacrime, l’aveva promesso, ma Harry era sicuro che quella notte nella solitudine della sua stanza avrebbe pianto a lungo.
Quella notte stessa raccolse le sue cose e una tenda magica comprata a Diagon Alley, mandò un patronus a Silente chiedendogli di venire a chiarire la situazione ai suoi due guardiani in modo che non pensassero che era stato rapito e sparì in una palla di fuoco, con la sola compagnia di una fenice e un serpente alla ricerca della Montagna Perduta di Fuyoeki...








Grazie a chi ha seguito e recensito la storia.
Ai 30 che l'hanno messa fra i preferiti.
Ai 18 che l'hanno messa tra le seguite.
Ho aggiunto le immagini :) un piccolo vezzo che spero non risulti di cattivo gusto.
Ciao e se la storia vi è piaciuta, andate a cercare il seguito, Harry Potter e le origini della magia.



                                                                                                             


     FINE















 


  
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