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Autore: Lara Rye    20/03/2010    2 recensioni
Hai sempre amato la pioggia, infondo.
Sentirla sotto le coperte la domenica pomeriggio, accompagnondati con un bel libro di poesie e lasciando andare il tuo corpo a quella magia d'ottobre che ti ha sempre incantata.
Ora però, Larie, sai perfettamente che è marzo e che quella pioggia d'ottobre non svanirà mai dentro di te e per tutta la tua flebile vita dovrai rimanere così, rinchiusa in un letto a sentire la pioggia scrosciare dentro quel corpo che ormai non è più tuo.
Sei malata, Lara. Sei malata.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sei malata e senti la pioggia che prende possesso di quel corpo che non è più tuo.

La pioggia scroscia sulle tapparelle di camera tua. Primavera? Manca qualche giorno e tu ne senti già l'odore, anche dentro quelle dense e rafficanti gocce.
Il sole lo senti di già sul corpo, flebile però caldo, pieno di quell'essenza di fiori, serenità e affetto, anche se sai esattamente che tu non potrai mai più vivere quegli attimi così minimi eppure intensamente preziosi.
Hai sempre amato la pioggia, infondo. Sentirla sotto le coperte la domenica pomeriggio, accompagnondati con un bel libro di poesie e lasciando andare il tuo corpo a quella magia d'ottobre che ti ha sempre incantata.
Ora però, Larie, sai perfettamente che è marzo e che quella pioggia d'ottobre non svanirà mai dentro di te e per tutta la tua flebile vita dovrai rimanere così, rinchiusa in un letto a sentire la pioggia scrosciare dentro quel corpo che ormai non è più tuo.
Sei malata, Lara.   Sei malata.
Una malattia invisibile agli estranei ma che -quasi- t'immobilizza, prendendosi il possesso dei tuoi stessi muscoli. Una malattia senza alcun rimedio. Una malattia che ti ha già rubato due anni di vita e che ha intenzione di toglierti anche il resto. Una malattia di cui sei stanca di ripetere il nome;  ormai conosci a memoria tutto di lei.
Apri la bottiglia utilizzando tutta la forza che ancora possiedi ma purtroppo sai che non sei più in grado neanche di girare un banalissimo tappo.
Non riesci ad alzarti e camminare, andare fino in cucina o uscire per un pomeriggio tra amiche.
Non riesci a non gridare perchè infondo sai che non sei ancora pronta a smettere di lottare. A volte, persino ti metti a pregare, anche se infondo non ci credi più.
Tuo fratello il cancro a diciassette anni, a te questo. Come puoi ancora credere che ci sia qualcosa lassù a proteggerti?
Così ti culli tra le braccia di tua madre, mentre persino lei cerca di non piangere, perchè la sua bimba neanche diciottenne cade, riesce a stento a camminare e non potrà mai vivere una vita normale, perchè infondo anche lei sa che tu te ne vuoi andare, finire questa vita che non è piu tale da tanto tempo e spegnersi.
Spegnersi.
Sbriciolare persino ossa e scomparire.
Per sempre.






Non so se sarà l'ultima storia che scriverò in questo account perchè ormai Yelena non c'è piu, per ora perlomeno.
Ringrazio tutte le persone che anche in questo sito hanno raccolto un pezzo di me e se ne sono presi cura. Davvero, Grazie.
Beh, credo di dovervi dire Addio.
Vostra Lara;


   
 
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