Questi personaggi non mi appartengono,
ma sono proprietà di Stephenie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun
scopo di lucro.
Eccomi qui con un altro aggiornamento. In questo capitolo molte
cose verranno svelate e molte vostre domande avranno una risposta, ma vi
assicuro che ci sarà ancora molto, ma molto da scoprire. Buona lettura a tutti.
Capitolo 9
Rivelazioni
POV BELLA
La
tristezza del passato
è come la tua ombra.
Se
non la vedi davanti a te
non gioire,
perché la troverai
lì,
alle tue spalle,
pronta
a riapparire se cambia luce
o se, semplicemente,
ti volti a guardare
indietro.
Certe cose ti lasciano il vuoto dentro, incolmabile troppo
profondo e infinito.
Ti guardi dentro e ti accorgi che nel cuore c'è solo silenzio,
allora ti senti soffocare, vorresti urlare e ti accorgi che è tutto inutile
perché sei sola con te stessa.
Ti senti immobile, impotente e riesci solo a piangere, perdi
lucidità e ti coglie la confusione, pensi che ogni bacio e ogni carezza era solo una bugia e ti accorgi che quelle bugie ti hanno
rubato il cuore.
Vorresti odiarlo, ma non ci riesci perché l'amore è troppo forte e
a quel punto non ti resta che cominciare a cadere nell'oblio e solo allora capisci
che la tua ferita non smetterà mai di sanguinare.
Questo è quello che ho pensato quando lui se ne è andato, quando
mi ha lasciato sola in quel bosco dopo avermi aperto una crepa al cuore che
sapevo non si sarebbe mai rimarginata.
Sono andata avanti nel bene o nel male, per me stessa, per la
promessa fatta a lui, per l’amore verso la mia famiglia, ma soprattutto per la
mia natura che non mi permetteva di fare altro se non di continuare a vivere.
Mi era stata donata l’immortalità, ma mai un dono mi era sembrato
tanto orribile.
Sapere di dover vivere per l’eternità è stato doloroso quasi
quanto il suo abbandono perché ero consapevole che avrei vissuto per sempre
senza di lui.
Ammetto che nel corso di centocinquant’anni ho trascorso momenti
felici insieme alla mia nuova famiglia, ma quel dolore dovuto al suo abbandono
non sono mai riuscita a dimenticarlo del tutto.
Ho creduto di averlo fatto, ma mi è bastato sentirmi dire che lui
non aveva mai smesso di amarmi perché tutto crollasse di nuovo come un castello
di sabbia al vento.
Ripenso ancora al giorno in cui, in mezzo al bosco, mi disse di
non voler stare più con me, che io non ero la persona giusta per lui.
Poi scomparve dalla mia vita rapido così
come era entrato.
Mi sentì morire, ma credetti che era solo un brutto sogno.
Sam mi riportò a casa da papà e lì mi lasciai cullare dalle
braccia di Morfeo sperando che al mio risveglio tutto sarebbe
cambiato.
La mattina dopo mi svegliai, ma non lo trovai vicino a me.
Lì per lì lo cercai per un attimo, poi mi ricordai ciò che era
successo, mi ricordai della sua scelta di non voler più stare con me e un
brivido gelido mi attraversò il corpo, spegnendo ogni sentimento di felicità
che avevo.
Da allora iniziò il mio calvario alla disperata ricerca di
sentirlo ancora vicino, ma nulla sembrava efficace.
Trascorrevo le mie giornate chiusa in casa, seduta sulla poltrona vicino alla finestra, ad attendere
inesorabile che qualcosa cambiasse, che lui tornasse da me.
Ciò che cambiava, però, erano solo le stagioni.
Le foglie secche, gialle e rosse lasciarono lo spazio alla soffice
neve che ricoprì tutto ciò che circondava la mia casa.
Pian piano anche la neve passò e al suo posto iniziarono a
spuntare sulla terra i primi fiorellini colorati e gli uccellini tornarono a
svolazzare liberi nel cielo.
Quante volte guardandoli avrei voluto essere una di loro, avrei
voluto volare lontano libera da quel dolore e da quell’amore che mi teneva
ancora così legata al passato.
Papà era disperato, non sapeva che fare con me, arrivò al punto di volermi portare da mamma a Jacksonville, ma
allontanarmi da Forks era l’ultima cosa che avrei voluto fare.
Come sarebbe potuto venire Edward a Jacksonville? Quella città era
troppo soleggiata.
Io sarei dovuta rimanere a Forks dove un giorno lui sarebbe
tornato e insieme avremmo vissuto un’eternità felice.
Per mesi ci ho creduto davvero, poi tutto cambiò.
Capì che facendo qualcosa di stupido o insensato ero in grado di
sentire la sua voce e quale migliore occasione di mettermi su una moto e
sfrecciare sull’asfalto con l’aria che ti colpisce la faccia e con l’adrenalina
a mille?
Jacob mi aiutò.
Comprai due vecchie moto e lui le sistemò insegnandomi a guidare
quello che in quel momento mi sembrava un arnese a due ruote capace di mettermi
in pericolo, ma al contempo di farmi ascoltare le suppliche di Edward che mi
diceva di smetterla di comportarmi da stupida.
Sfrecciare lungo la strada in sella ad una moto era meraviglioso.
La sensazione del vento in faccia, la velocità, la libertà avevano
rievocato i momenti di una vita passata in cui sfrecciavo tra la vegetazione
densa, senza seguire un sentiero, in groppa a lui che correva.
I mesi con Jacob, in parte, mi aiutarono ad uscire dal quel tunnel
che mi era sempre sembrato senza vie d’uscite.
Era diventato il mio sole personale, il rimedio migliore alle mie
nuvole ed io ero più tranquilla e avevo smesso di fissare la finestra sperando
in un suo ritorno.
Mi ero resa conto che ne era andato per sempre, che non l’avrei
più rivisto.
Scoprì in seguito che anche Jacob apparteneva al mondo
leggendario, era un licantropo, ma la cosa non mi spaventò per nulla.
Quando tutto sembrava migliorare per me, ecco che accadde
l’irreparabile, ciò che mi avrebbe cambiato la vita
per l’eternità.
A causa di una caduta in moto, Jacob mi portò all’ospedale e lì
scoprì qualcosa che mi turbò più di quanto fosse possibile.
Del referto dell’ospedale non dissi nulla a Jacob ed evitai di
fare lo stesso anche con papà.
Qualche giorno dopo, ancora sconvolta, mi diressi in quello che
era il mio posto segreto con Edward, la nostra radura.
Era un modo per sentirlo più vicino, per sfogarmi con lui su ciò
che mi era stato detto dai medici.
Fu lì che la mi vita cambiò
inesorabilmente, fu in quella radura che divenni ciò che sono oggi.
INIZIO FLASHBACK
Dopo aver
trascorso qualche minuto in quel posto che sembrava aver perso tutta la sua
magia, forse, perché ciò che lo rendeva magico se ne era inesorabilmente
andato, feci un incontro che non avrei mai creduto.
Davanti a me
vidi comparire Laurent, il quale non si fece problemi a mostrarmi tutta la sua
voglia irrefrenabile di uccidermi.
Dopo una
“chiacchierata”, se così potevo definirla, in cui lo pregavo di lasciarmi
vivere, si avventò su di me con il chiaro intento di porre fine alla mia vita.
Chiusi gli
occhi per non vedere ciò che sarebbe successo, ma sentendo che non succedeva
nulla lì riaprì e dinnanzi a me c’era un mucchio di cenere e del fumo.
Non riuscivo
a capire cosa fosse successo.
Sapevo solo
che quelli erano i resti di Laurent.
Qualcuno
doveva averlo bruciato, ma non capivo come fosse possibile visto che non mi ero
accorta di nulla.
Mi voltai
cercando qualcosa o qualcuno, ma non c’era nulla se non una piccola farfalla
che svolazzava intorno a quelle ceneri.
La osservai
e con mio grande stupore vidi quel piccolo animale trasformarsi in una creatura
dalla bellezza devastante, la donna più bella che io avessi mai visto.
Aveva un
fisico perfetto, delle gambe slanciate e un seno proporzionato al resto del
corpo.
I suoi
capelli era morbidi e lunghi di un color oro che si intonava perfettamente
sulla sua carnagione chiara.
Gli occhi
erano di un blu intenso, guardarli sembrava come guardare lo sconfinato blu del
mare.
Le sue
labbra erano carnose, ma perfette (à il link della ragazza: http://yfrog.com/jocharlizetheron13j
).
Indossava un
vestito bianco legato al collo con un sottile laccio che formava sul davanti un
cuore verde.
Il sopra del
vestito era molto aderente e scendeva fino ai piedi con delle spacche che
lasciavano intravedere tutte le gambe.
Il sotto
sembrava costituito da frange che arrivavano fino ai piedi.
Nella vita
c’era una sorta di cintura con dei cuori verdi e il tutto era accompagnato da
splendidi sandali bianchi che rendevano il tutto perfetto (à il link con il vestito: http://yfrog.com/jly1p9acywmmvxcombjk0fjo0j
).
I miei occhi
umani non avevano visto nulla di così bello anche se
ad essere sincera la bellezza di quella donna poteva facilmente essere
uguagliata da quella di Rosalie.
Non riuscivo
a capire cosa stesse succedendo, ma soprattutto non riuscivo a credere chi
fosse quella donna in grado di assumere le fattezze di una farfalla e poi
quelle di una donna.
Non ero poi
molto stupita però, del resto, ormai, avevo preso coscienza del fatto che il
mondo non era quel posto normale che si ostinava ad apparire.
- Bella non
dovresti andare da sola in giro per il bosco – mi disse all’improvviso la donna
con una voce così melodiosa da ricordarmi quella perfetta intonazione della
voce tipica dei Cullen.
- Come
conosci il mio nome? – le chiesi stupita.
- Io so
molte più cose di quanto tu possa credere – mi rispose.
- Chi sei? –
le domandai senza tanti giri di parole.
- Dovresti
prima chiedermi perché ti abbia salvata – mi fece notare lei.
- Perché
l’hai fatto? – le domandai di rimando.
- Perché non
era ancora giunta la tua ora – mi rispose seria.
- Ho
imparato che nella vita niente viene fatto a caso, nessuno ti regala niente, di
conseguenza non credo che tu mi abbia voluto concedere questa grazia. Cosa vuoi
da me? – le chiesi capendo che c’era qualcosa sotto.
- Non hai
mezzi termini. E questo mi piace. Un’altra al tuo posto avrebbe paura di me,
tu, invece, sembri non farti problemi – mi confidò.
- Credo che
dopo essere stata aggredita da un vampiro ci sia poco di che avere paura. E
comunque non ho paura della morte se è quello che ti chiedi. Nell’ultimo anno
sono stata perennemente così vicina ad essa che, ormai, ho imparato a
fronteggiarla e a non averne più paura – le risposi sincera.
- Sarebbe
inutile avere paura della morte, almeno per te – mi disse enigmatica.
- Per quale
motivo? – le chiesi.
- Perché tu
non morirai mai. Tu diverrai un essere immortale – mi disse fissandomi dritta
negli occhi.
- Che
diavolo stai dicendo? – le domandai leggiarmente preoccupata.
- E’ giunto
il momento di dirti chi sono – mi rispose.
Non riuscivo
a capire cosa mi aspettava, ma ero consapevole che dopo quell’incontro la mia
vita sarebbe cambiata per sempre.
FINE FLASHBACK
E fu così. Da quel giorno la mia vita cambiò davvero.
Che cosa sono? Semplice.
Sono una Wingold Ilfirin, nome elfico per indicare la creatura che
sono diventata, una Fata Immortale.
La donna che incontrai quel giorno nella radura era Vorfilia, la
più antica Fata Immortale del mondo.
La sua importanza era pari a quella che i Volturi avevano per i
vampiri.
Mi spiegò chi fosse lei e cosa sarei diventata io.
Le chiesi spiegazioni del perché dovessi diventare come lei, ma
non ricevetti molte risposte.
Diceva che quando una Fata Immortale provava pietà per un essere
umano a tal punto da salvarlo da morte certa è costretta a trasformarlo.
Sono le leggi della nostra specie e come tali non posso essere
infrante.
La trasformazione non fu per niente dolorosa, ma imparare a
controllarmi dentro un corpo che era capace di fare cose inimmaginabili non fu
per niente facile.
Vissi con le sentinelle di Vorfilia per qualche mese e durante
quel periodo mi vennero insegnate tutte le regole da seguire dai componenti
della mia specie e imparai a controllare i miei poteri.
Fu dura, ma c’è la feci.
Quando, secondo Vorfilia, ero già in grado di controllarmi senza aiuti
da parte di nessuno dovetti lasciare quel posto che per qualche mese era
diventato la mia casa.
Venni affidata ai Callaway, quelli che sarebbe diventati la mia
nuova famiglia.
Mi aiutarono a potenziarmi sempre di più e mi fecero vivere in
quello che era un vero ambiente familiare, un po’ come lo era quello dei
Cullen.
Nikki fu la mamma affettuosa e premurosa che non avevo mai avuto
visto che Renèe fu, per me, più una figlia che una madre.
Una donna dalla bellezza eterea, dai lunghi
capelli castano bronzati e dagli occhi azzurri come il cielo (à il link di Nikki: http://yfrog.com/eunikkiqnj
).
Era stata trasformata all’età di trent’anni.
Dan fu il padre apprensivo e solare che non era stato Charlie. Una
persona aperta e introversa su cui potevi sempre contare.
Alto, muscoloso,capelli castani e occhi
verde chiarissimo.
Era stato trasformato poco dopo aver compiuto trentuno anni. (à il link di Dan: http://yfrog.com/0jdanmlj
).
Poi c’erano Jason e Kyra che stavano insieme fin dal mio arrivo,
due persone speciali che imparai a considerare quel fratello e quella sorella
che non avevo mai avuto.
Con loro c’era anche Nate con il quale ho sempre avuto un rapporto
molto diverso.
E’ una delle persone a cui voglio più bene.
Mi ha fatto da fratello, da amico, da confidente. Tutto.
C’è sempre stato e il legame che ci unisce è così forte da non
poter essere classificato.
Gli voglio davvero un bene dell’anima.
E, infine, ci sono le gemelle di casa, Jenny e Blair, ma loro, beh
loro sono un’altra storia.
Vivo con i Callaway da centocinquant’anni e non ho mai pensato di
lasciarli pur potendolo fare.
Sono la famiglia unita che ho sempre desiderato, quella famiglia
che avevo sempre invidiato a Edward.
Charlie e Renèe non mi videro più dopo la trasformazione.
Rare volte gli chiamai, ma nulla di più.
Non erano a conoscenza di cosa fossi diventata.
Sapevano solo che la loro amata figlia era andata a studiare in
Europa e da lì non era più tornata.
Nessuno sapeva di ciò che ero diventata, ad eccezione di Jacob e
di tutti i miei amici di La Push che durante il mio periodo oscuro erano
diventati la mia seconda famiglia.
Jacob qualche volta venne a trovarmi insieme a Paul, Jared e Quil
e mi raccontavano di tutte le novità di La Push aggiornandomi anche sulla vita
di Charlie.
Anche io qualche volta, soprattutto nei primi tempi, facevo un
salto a Forks solo per trascorrere qualche giorno nella riserva.
Non mi allontanavo mai da lì perché non me la sentivo di
girovagare per Forks, non era ancora pronta per farlo.
Andare lì mi aveva fatto conoscere a fondo anche il resto degli
abitanti della riserva e avevo istaurato con loro un rapporto bellissimo, con
tutti loro, anche con chi non avrei mai creduto.
Mi raccontarono che Victoria era tornata alla carica, ma una volta
scoperto che non ero più lì stava abbandonando il territorio,
ma i licantropi la fermarono in tempo uccidendola.
Il primo giorno in cui ero tornata a Forks ero andata da loro a
trovarli e mi avevano accolto con grande gioia e disponibilità.
Contavo di fare ritorno da loro molto presto, anche per presentargli
il resto della mia famiglia.
I licantropi erano al corrente di tutto ciò che mi era successo.
Sapevano la mia storia, ciò che ero e conoscevano i miei poteri.
Tra tutte le Fate Immortali ero la più forte e potente in
assoluto.
Non sapevo a cosa fossero dovuti tutti quei poteri, ne quale fosse il loro fine, ma ero così potente da superare
perfino Vorfilia.
Innanzitutto ero uno scudo, il che significava che ero in grado di
proteggere me stessa da qualunque potere fisico o psichico e a mio piacimento
potevo espandere questo scudo e proteggere chiunque io desiderassi.
Ciò mi rendeva immune da qualunque attacco, il che significava
essere invincibile.
Inoltre possedevo i poteri dei quattro elementi naturali, ognuno
dei quali mi conferiva poteri diversi.
Il fuoco, l’elemento naturale più puro in assoluto.
Il fuoco, l’unica arma in grado di uccidere un vampiro.
Ebbene, esso faceva parte di me.
Potevo controllarlo e usarlo come meglio credevo.
Ero in grado non solo di produrlo, ma di espanderlo in tutto il
mio corpo fino a ricoprirlo interamente formando una gigantesca fiamma.
Ciò significa che potevo uccidere una schiera di vampiri oppure
incendiare una foresta intera con un solo sciocco di dita.
Il fuoco era il potere della distruzione, della morte.
L’acqua, elemento di rigenerazione e purificazione.
Potevo controllarla come meglio credevo.
Mi bastava un piccolo gesto che essa sgorgava dalle mie mani o da
dovunque io volessi.
Ero in grado di congelarla e di usarla come mezzo benigno o
maligno, dipendeva solo da quelli che erano i miei desideri.
L’acqua era il potere della vita, quello che mi permetteva anche
di poter guarire gli uomini qualora io volessi.
La terra, elemento di forza e natura.
Bastava solo che io lo volessi e potevo creare franamenti,
sfaldamenti del terreno o valanghe, ma al contempo potevo migliorare la natura
essendo questo potere legato agli alberi, ai fiori, alle rocce, alle caverne e
a tutto ciò che di naturale esiste.
La terra era il potere della fertilità e della fortuna.
Ed infine l’aria, l’elemento fondamentale della vita umana.
Tale potere mi permette di produrre dalla più dolce brezza al più
violento uragano, da una terribile e pericolosa foschia ai più tremendi
piovaschi.
L’aria era il potere dell’intelligenza e dell’individualità.
Con tali poteri ero praticamente indistruttibile.
Potevo creare, distruggere, rigenerare, e guarire qualunque cosa,
per questo, non riuscivo a capire il perché a me erano stati dati tali poteri.
Cosa avevo io più degli altri?
Perché possedevo poteri tanto grandi?
Ero forse destinata a qualcosa di diverso rispetto a quello che
credevo?
Inoltre avevo altri due poteri che, però, possedevano tutti i
componenti della mia specie.
In primis potevo comunicare telepaticamente con gli altri e dovevo
ammettere che questo a volte si rivelava piuttosto utile e comodo.
E, inoltre, potevo assumere diverse fattezze.
Potevo essere una farfalla e un attimo dopo un serpente, una
vecchietta oppure un mostro leggendario, qualunque cosa io volessi.
Quando avevo saputo che sarei diventata una Fata Immortale avevo
creduto di indossare i panni di un essere puro e portatore di pace, ma con il
tempo mi resi conto che non tutti i componenti della mia specie lo erano.
Alcuni utilizzano i loro poteri extra a loro piacimento senza
curarsi degli altri e non oso immaginare cosa potrebbe succedere se un essere
con manie di grandezza avesse i miei stessi poteri.
Sarebbe la fine della vita, la fine del
mondo.
Io, invece, vivo con la speranza che questi poteri possano
migliorare il mondo, possano aiutare chi ne ha bisogno e poi devo ammettere
che, a volte, mi diverto proprio a usarli, è diventato un po’ come un gioco.
Scansai la coperta e sollevai la maglietta del pigiama osservando
il mio fianco sinistro.
Sul ventre sinistro, poco più giù dell’ombelico, un tatuaggio
faceva bella mostra di sé, un tatuaggio che era come un marchio per me e per
tutti quelli della mia specie.
Ogni Fata Immortale ne possedeva uno, erano tutti uguali, ma
ognuno aveva il libero arbitrio di scegliere il posto dove quel simbolo sarebbe
rimasto marchiato per l’eternità.
Io avevo scelto il fianco sinistro.
Era il nostro simbolo, ciò che ci riconosceva, ciò che ci
distingueva dagli altri.
Non aveva importanza se fossimo maschi o femmine, quello era il
nostro marchio.
Nessuno poteva evitarlo, nessuno poteva esimersi dal farlo.
Il tatuaggio mostrava una fata con grandi ali rannicchiata su
stessa (à il link del tatuaggio non tenete in considerazione la
scritta vicino al disegno: http://yfrog.com/83tatuaggiodj
).
Questo era il nostro marchio, eppure il mio era l’unico tatuaggio
ad essere diverso dagli altri e non riuscivo a spiegarmi il perché.
Nemmeno il resto della mia famiglia sapeva darmi una risposta.
Il disegno era lo stesso degli altri.
Avevo tatuata la stessa fata dalle grandi ali rannicchiata su se
stessa come gli altri, ma vicino ad essa compariva una scritta (à il
link della scritta immaginate il tatuaggio di sopra e invece di quella
scritta questa scritta però sempre in nero: http://img249.imageshack.us/img249/3799/37133586.gif
).
“Destiny”. Questa era la parola che compariva sul mio tatuaggio vicino alla fata.
Non riuscivo a capire perché nel mio tatuaggio ci fosse la parola
“destino”.
Che io fossi diversa dalle altre?
Vorfilia non mi aveva voluto dire il motivo di quella diversità.
Diceva che non era il momento di saperlo e che comunque non era
nulla di che, non c’era di che preoccuparsi, ma io ero curiosa di capire cosa
nascondesse quel diverso tatuaggio, perché qualcosa nascondeva di sicuro.
Ne ero certa.
Era meglio non pensarci, tanto non ne sarei mai venuta a capo.
Solo Vorfilia mi avrebbe potuto dare una spiegazione, ma non ne
aveva nessuna intenzione.
Era inutile che mi scervellassi così tanto.
Era un segreto di cui forse non sarei mai venuta a conoscenza, o
forse semplicemente aveva ragione lei.
Non era nulla di particolare, ero io che ci vedevo qualcosa che in
realtà non esisteva.
Mi sistemai la maglietta del pigiama e mi coprì di nuovo con le
coperte.
Questa mattina avevo deciso di restare a casa, proprio non me la
sentivo di andare a scuola.
Non sarei stata in grado di affrontare Edward, ne
il resto della sua famiglia.
Nonostante gli anni passati e nonostante la mia indifferenza non
potevo evitare di pensare che il loro ritorno nella mia vita mi
aveva scosso parecchio.
Non credevo sarebbe potuto succedere e, invece, era accaduto.
Riuscivo a controllare i miei poteri alla perfezione, eppure, dopo
la rivelazione di Edward stavo rischiando di buttare all’aria anni e anni di
allenamento.
Quella rivelazione del tutto inaspettata di Edward aveva scatenato
in me gioia, ma anche tanta rabbia, rabbia perché mi sentivo presa in giro,
perché mi rendevo conto che avevo sofferto per tanto tempo e in modo tanto
intenso solo per una stupida bugia.
E quella rabbia così potente che si era creata in me stava
scatenando una reazione che normalmente sapevo controllare molto bene, ma che
in quella situazione mi stava sfuggendo di mano e ciò avrebbe potuto indurre alla
morte di Edward senza contare allo scandalo che avrebbe creato.
Il fuoco, il fuoco lo avrebbe ucciso e io avevo rischiato di
produrlo.
Possibile che dopo tutti quegli anni e dopo tutti i miei sforzi la
ferita che mi aveva lasciato facesse ancora così male?
Avevo creduto che tutto fosse passato, ma forse non era così.
Chiusa nella mia stanza (à il link con la stanza di Bella: http://yfrog.com/03camerabellaj ),
riflettevo a quanto era successo.
Mi sembrava tutto così assurdo, tutto così impossibile che avevo
l’impressione di aver chiuso gli occhi e di non averli ancora aperti, invece,
era tutto vero e non sapevo se pensare che questo fosse un dolce sogno o un
terribile incubo.
Da quando ero diventata l’essere che sono avevo cercato di vivere
la mia vita giorno per giorno, senza pensare al domani, al futuro perché ne
avevo paura, avevo paura di dover ammettere di avere un’eternità alle mie
spalle, per questo non avevo mai immaginato che un giorno l’avrei rivisto.
Non mi sono mai chiesta cosa avrei fatto, come mi sarei comportata
forse perché consideravo la cosa come qualcosa di impossibile, di
inimmaginabile, invece, proprio quando meno me l’aspettavo il destino ha fatto
incrociare di nuovo il mio cammino con il suo, con quella persona che avevo
amato con tutta me stessa.
Lo amavo ancora?
Quella era una domanda che non mi ero più posta da ormai molto
tempo, forse perché non aveva senso rispondere, o forse perché avevo
dannatamente paura della risposta.
Avevo parlato con lui e anche con Alice e ciò che avevo detto loro
lo pensavo davvero.
Era tardi per me ed Edward, anche se il fatto di aver scoperto che
lui mi amava ancora era stato motivo di gioia per me, una gioia, però, del
tutto ingiustificata ed era tardi anche per l’amicizia con Alice.
Troppo tempo era passato, troppe cose erano successe.
In famiglia non mi avevano fatto troppe domande.
Mi conoscevano troppo bene e sapevano che anche se tentavo di
nasconderlo l’incontro con i Cullen mi aveva decisamente sconvolta.
Sentì dei rumori provenire da sotto e questo mi fece capire che i
ragazzi erano tornati da scuola.
Mi alzai dal letto e ancora in pigiama, visto che per tutta la
mattina non mi ero alzata proprio dal letto, uscì dalla mia stanza e scesi giù
pronta a fingere che tutto fosse passato e che mi fossi già ripresa da questo
incontro così inaspettato.
Avrei indossato una maschera sperando che nessuno di loro si sarebbe accorto di questo.
L’avrei fatto, ma dubitavo di non essere scoperta, anche se non riuscivo
nemmeno a spiegarmi il perché di questo comportamento.
In fondo non c’era nulla da cui essere sconvolti.
Dovevo solo abituarmi a ritrovarmeli in giro per la scuola, magari
a condividerci qualche lezione, ma nient’altro.
Loro rappresentavano il mio passato, nulla di più.
POV MISTERIOSO
Non sei stupida, hai capito che i tuoi poteri significano
qualcosa, qualcosa di cui ancora ignori l’esistenza.
Ti ho osservato da quando sei venuta al mondo.
Ho gioito dei tuoi successi e sofferto dei tuoi dolori, ho vissuto
la tua vita insieme a te accompagnandoti silenziosa giorno per giorno.
Sono entrata in scena, forse, prima del previsto, ma in fondo
c’era da aspettarselo, sei sempre stata troppo goffa e maldestra per poter
sopravvivere senza la guida e la protezione di qualcuno.
Il tuo grande e unico amore un giorno
ti disse: “Non sei una calamita che attira incidenti, è una classificazione
troppo limitata. Tu attiri disgrazie. Se c'è qualcosa di
pericoloso nel raggio di dieci chilometri, puoi scommettere che ti troverà”.
Credo che non esistano parole migliori che ti si addicano.
Nonostante questo, hai saputo fronteggiare a testa alta e con
coraggio un mondo fatto di creature spaventose e leggendarie, un mondo che di
reale aveva ben poco.
Ti guardo e mi rendo conto che sei totalmente ignara del tuo
destino, un destino scritto più di mille anni fa.
Lei ti ha vista, ti ha vista prima ancora che tu nascessi, ti ha
vista venire al mondo, diventare la ragazza vampira e l’amica dei licantropi,
ti ha vista inoltrarti nella radura ed essere uccisa da quel vampiro, ma non
era quello il tuo destino.
Sei stata scelta per qualcosa di più grande, qualcosa che solo tu
puoi riuscire a portare a termine.
Eri destinata a diventare una Wingold Ilfirin, una Fata Immortale
e, quindi, non mi resta che lasciarti al tuo destino.
- Ci riuscirà? – chiese qualcuno alle mie spalle.
- Si, io l’ho visto e poi è tutto
scritto. Il suo nome diverrà leggenda – rispose una voce dietro di me.
- E’ questo il suo destino. Ed è arrivata l’ora che esso si compia
– dissi io rivolgendomi a tutti i presenti.
Si, adesso è il momento.
Va Bella, e compì il tuo destino.
…Adry91…
Risposte alle vostre recensioni:
- _cory_: Non posso dirti se ci hai azzeccato
sul motivo che spinge le gemelle a comportarsi così. Fra un po’ tutto sarà
chiaro.
- Fortheternity: Allora non posso dirti il motivo per
il quale le gemelle hanno emozioni diametralmente opposte, ne posso dirti se
c’entra o meno il loro potere, però visto che oggi mi
sento piuttosto buono voglio rispondere a una delle tue domande. Mi hai chiesto
se loro hanno un potere. Beh, la risposta è si, c’è
l’hanno, ma non ti posso dire se c’entra o meno con le loro emozioni e con il
loro comportamenti.
- sbrilluccica: Nella scorsa recensione mi chiedevi
cosa fosse Bella, beh diciamo che nel capitolo corrente la tua domanda ha già
ricevuto una risposta, quindi non serve che la ribadisco qui. Nonostante
questo, però, sono ancora molti i nodi che devono venire al pettine.
- Chanellina94: Volevi sapere quando rivelavo cosa era Bella, beh eccoti
accontentata con questo capitolo. Credo che sia tutto scritto lì, non c’è altro
da aggiungere per ora.
- Aly_Cullen: Come vedi questa volta ho rivelato
cosa è Bella senza tornare indietro di cento passi. Fino a ora l’ho fatto per
lasciare suspance e perché non era ancora il momento di saperlo.
- vanderbit: Mi chiedi se Bella e Edward
torneranno insieme? Boh. Tutto può succedere. Non posso anticipare nulla.
- Luisa 98: Felice che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, soprattutto il
fatto che Nate e Bella non stessero insieme.
- barbyemarco: Volevi sapere qualcosa in più su
Bella? Eccoti accontentata. Man mano si scoprirà tutto il resto.
- ClaudiaSv16: La frase che hai riportato nella recensione era uno dei punti
chiave dello scorso capitolo. Diciamo che in ogni capitolo lascio sempre
qualche indizio che se trovato può essere utile. Vedo che tu l’hai trovato.
Comunque non posso dirti nulla, anche perché spiegarti il significato di quella
frase significherebbe rivelarti tutta la storia, ma ti posso dire che pian
piano si scoprirà tutto e che comunque tutto può succedere.
- Saretta_Trilly_: Beh si, in effetti, Blair e Alice un
pò si somigliano. Sono entrambe un po’ pazze. Quanto alle gemelle non posso
darti ne conferma, ne smentita. Sono muta come un
pesce.
- SaraCullen_: Sono contenta che la pensi così.
Comunque eccoti accontentata con il capitolo in cui rivelo cosa è diventata Bella, ma preparati perché ci saranno ancora un sacco di
cose da scoprire.
- Mimi79: Sono felice che la mia storia ti piace.
Comunque credo che con questo capitolo ti ho fatto sapere molte più cose di
quanto credevi, che dici?
- Ed4e:: In effetti avere Blair come “infiltrata”
è davvero una cosa ottima per i Cullen.
- amanecer: Non posso dirti cosa è Blair per
Edward. Si scoprirà tutto man mano.
- Sognatrice85: Beh diciamo che la speranza è sempre l’ultima a morire. Vedremo
che succederà.
- eliza1755: Beh sappi che quelli che tu chiami “vaneggiamenti” per me sono
importanti perché mi fanno capire fino a che punto si spinge la fantasia di chi
legge le mie storie. Mi piace sapere dove arriva la curiosità che lascio alla
fine di ogni capitolo. Nello scorso capitolo Edward ha saputo un paio di cose e
con lui anche voi che leggete. Oggi credo che abbiate scoperto ancora di più e
forse sapere cosa Bella fosse diventata era una delle più grandi curiosità
della storia. Quanto a Emmett concordo con te. Io lo adoro troppissimo.
- kandy_angel: Mi fa piacere sapere che la mia
storia ti piace. Spero di non deluderti con i prossimi capitoli.
- Asten95: Felicissima di sapere che lo scorso capitolo ti è piaciuto. Mi
auguro che gradirai anche questo.
Un grazie di tutto cuore
a tutti voi che avete recensito, a quelli che hanno messo la mia storia tra i
preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a coloro che mi hanno
inserita tra gli autori preferiti. Spero che anche questo capitolo sia di
vostro gradimento e recensite. Un bacio.
!?...Quando l’amore ti cambia la vita…!?
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=394174&i=1
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L’odio è amore
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Bisogna sbagliare per conoscere la verità
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Uniti dal destino