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Autore: whateverhappened    25/03/2010    3 recensioni
« Meraviglioso! »
« Già! Dobbiamo festeggiare! » confermò Ted, stappando la bottiglia e cominciando a versare il liquido incolore nel bicchiere, mentre le bollicine sembravano sottolineare l'occasione festosa.
« Ehm... Ted. » la mano di Andromeda andò a fermare il braccio di Ted, che smise immediatamente di versare il vino.
« Che c'è? - lui la guardò spaesato, non capendo il comportamento della moglie – Ti è sempre piaciuto lo champagne. »
« Sì, e mi piace ancora... »
« E allora dov'è il problema? » Ted la guardava sempre più dubbioso.
« E allora forse sarebbe meglio che io bevessi del succo di zucca. »

Storia partecipante all'iniziativa "Caccia alle Uova" di Fanworld. Fa parte della raccolta "Drinks and Memories".
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ted/Andromeda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Drinks and Memories.'
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Erano ormai diverse ore che Andromeda continuava a chiedersi ininterrottamente perché suo marito fosse così misterioso quel giorno: l'aveva svegliata praticamente all'alba, e da quel momento era rimasto quasi sempre in silenzio. L'auto su cui viaggiavano percorreva con tranquillità una strada che costeggiava un'immensa campagna, e l'unico suono di sottofondo era il canto del motore, decisamente poco romantico.
Andromeda guardò Ted con la coda dell'occhio, appariva così concentrato alla guida da non sembrare il solito uomo allegro e gioioso. La donna sospirò, non aveva la minima idea di dove la stesse portando e tutto quel silenzio non faceva altro che agitarla ulteriormente. Voleva solo che l'attesa, e l'insicurezza che ne derivava, finissero al più presto: alle volte è molto peggio l'attesa della tortura della tortura stessa, pur imponendosi di pensare ad altro la sua mente tornava costantemente a quel pensiero. Il suo cervello continuava a vagliare le ipotesi più disparate su quello strano viaggio, dall'essere lasciata al doversi trasferire per via di quei Mangiamorte che stavano cominciando a tormentare i Mezzosangue, e in ogni caso le idee di Andromeda non riuscivano ad essere in qualche modo positive.
All'improvviso, come se avesse letto i suoi pensieri, Ted fermò la macchina e, sorridendo, si voltò a guardare radioso la moglie.
« Non ti sto lasciando, Andromeda, non fare quella faccia scura! » le disse ridacchiando, e guadagnandosi così un sonoro scappellotto da parte della giovane donna.
« Ahi! » si lamentò, massaggiandosi la parte lesa, mentre Andromeda lo fissava a braccia incrociate.
« Te lo sei meritato! »
« Immagino di sì – rispose scendendo dall'auto, ed andando ad aprire la portiera della moglie. Le tese una mano con fare galante – Mia signora. »
Andromeda scoppiò a ridere, afferrando la mano del marito e stringendola mentre gli si affiancava. Guardandosi intorno scoprì un paesaggio a cui non aveva fatto caso mentre vi arrivavano: la campagna selvaggia di qualche chilometro prima aveva lasciato spazio a dei prati altrettanto grandi, ma interamente ricoperti da fiori. Lì, senza alcun dubbio, la primavera era arrivata prepotentemente, sicura, insinuandosi con dolcezza e profumo in ogni spazio libero. La donna, rimasta senza parole di fronte a quello splendido spettacolo, si voltò a fissare il marito, che in risposta si limitò a sorriderle con gioia.
« Ted... è splendido! » sussurrò poi, tornando ad ammirare l'ambiente attorno a lei.
Senza parlare, Ted si incamminò verso un sentiero minuscolo, appena visibile, che tagliava attraverso due prati. Andromeda lo seguì immediatamente, continuando ad osservare le bellezze che quell'angolo di mondo finora sconosciuto le dava modo di conoscere: accanto a lei si alternavano fiori meravigliosi, dalle margherite ai papaveri, dai nontiscordardimé ai fiordalisi. Camminarono per diversi metri, fino a raggiungere un albero immenso circondato da narcisi e margherite, dove Ted sistemò una coperta.
« Eccoci arrivati. » disse ad Andromeda, tendendole una mano per invitarla a sedersi. La giovane lo raggiunse immediatamente, raccogliendo da terra un papavero e appuntandoselo fra i capelli.
« Come sto? » chiese ridacchiando al marito.
« Divinamente! »
Mentre si sedeva accanto al marito, Andromeda lo osservò cercare qualcosa nelle tasche della giacca e, dopo qualche istante, estrarne una piccola bottiglia con due minuscoli bicchieri. Lo guardò dubbiosa, mentre con un incantesimo l'uomo faceva tornare gli oggetti della loro misura naturale. Andromeda osservò la bottiglia con più attenzione: champagne.
« Fammi indovinare, mi stai per dire perché siamo qua! » ridacchiò Andromeda, mentre Ted le rivolgeva un mezzo sorriso.
« Sono così prevedibile? »
Andromeda scosse la testa. « Solo un po', il resto lo fa il mio incredibile intuito! »
« Certo, certo! Comunque, signora Tonks – Ted riuscì a catturare l'attenzione di Andromeda chiamandola con il nome da sposata – ho una notizia da darti. »
Andromeda, all'interruzione del marito, gli fece cenno di continuare: ormai aveva scatenato la sua curiosità.
« Sai quella promozione di cui ti avevo parlato? - lei annuì – Pare che al Ministro sia piaciuta l'idea di avermi come responsabile dell'Ufficio del Trasporto Magico! »
« Ted, ma è fantastico! - Andromeda buttò le braccia al collo del marito – Quando cominci? »
« Wow, quanto entusiasmo! - ridacchiò Ted, spostando una ciocca di capelli dal volto di Andromeda – Comincio lunedì. »
« Meraviglioso! »
« Già! Dobbiamo festeggiare! » confermò Ted, stappando la bottiglia e cominciando a versare il liquido incolore nel bicchiere, mentre le bollicine sembravano sottolineare l'occasione festosa.
« Ehm... Ted. » la mano di Andromeda andò a fermare il braccio di Ted, che smise immediatamente di versare il vino.
« Che c'è? - lui la guardò spaesato, non capendo il comportamento della moglie – Ti è sempre piaciuto lo champagne. »
« Sì, e mi piace ancora... »
« E allora dov'è il problema? » Ted la guardava sempre più dubbioso.
« E allora forse sarebbe meglio che io bevessi del succo di zucca. »
L'uomo continuava a guardare Andromeda con aria interrogativa, non capendo sinceramente quale fosse il dilemma che la colpiva. Dopo qualche istante di sguardi interrogativi, la giovane roteò gli occhi e tornò ad afferrare la mano del marito, posizionandola sul proprio ventre. All'istante Ted fissò gli occhi in quelli della moglie, mentre l'espressione del viso diveniva sempre più consapevole e un sorriso vi si allargava sempre più.
« Sei... sei incinta?! »
Andromeda arrossì leggermente, annuendo. Osservò Ted sorridere sempre più radioso, dimentico dello champagne che, accanto a lui, aveva sempre meno bollicine.
« L'ho saputo qualche giorno fa. Sei felice? »
« E me lo chiedi? - Ted era fuori di sé dalla gioia – Dobbiamo festeggiare! »
Si voltò di scatto, urtando i bicchieri accanto alla sua gamba e rovesciando quello che conteneva del vino, rovesciandolo. Istintivamente Andromeda scoppiò a ridere, divertita dal comportamento di Ted, che dal canto suo non fece altro che tornare ad osservare ammaliato la moglie. Sembrava diversa, aveva una luce negli occhi che mai le aveva visto, sebbene si forse perso più di una volta in quelle pozze grigie. In un attimo afferrò una margherita, quella che gli sembrava la più bella fra le tante che circondavano la loro coperta, e ne fece un anello che infilò al dito della moglie.
« Ho sempre pensato che un fiore valesse più di mille parole. »
Il bacio che ricevette fu, per Andromeda, uno dei baci più carichi d'amore che il marito le diede mai. Un bacio denso di significato, tanto amore racchiuso in un gesto così semplice.
« Anch'io, Ted – gli disse poi, capendo quali parole fossero racchiuse nella margherita che troneggiava sulla sua mano – E sarà così per sempre. »
Ted le sorrise radioso, porgendole un bicchiere di quello champagne che aveva accuratamente trasformato in succo di zucca. Si soffermò nuovamente ad osservare gli occhi di quella donna che tanto amava, così pieni d'amore per lui e per quella che sarebbe diventata la loro famiglia, e per l'ennesima volta si rese conto di quanto fosse stato fortunato a sposarla.
« Sarà una splendida bambina. »































Storia scritta per l'iniziativa "Caccia alle Uova" di Fanworld, prompt numero 2 - storia ambientata in un prato fiorito.
   
 
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