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Autore: Nightmare    03/08/2005    23 recensioni
"Ed è strano quanto facile sia stato baciarla. Un attimo… un solo singolo attimo, e le nostre labbra si sono ritrovate insieme. Congiunte e unite come aspettavano da tempo. Un giocare lento e ardente di lingue che si congiungono in sintonia. Armonia pura…"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riveduta e corretta. Versione praticamente originale.

 

Dedico questa storia a Serena che con Noi a tanta pazienza!

 

Un breve ritorno in veste romantica prima di concentrarsi sul macabro di tutti i giorni. Ho molto tempo, adesso… più tempo di quanto non abbia mai avuto in vita mia. E allora, mi sono chiesto: perché non sfruttarlo? Sapete, mi sono infortunato… la mia gamba è a pezzi e al momento provo un certo dolore fisico, ma nonostante tutto non posso dire di sentirmi poi così male, o quanto meno ci sono persone che di sicuro sono in posizioni più difficoltose della mia. Fatto sta che adesso, spero non per molto a dire il vero, ho molto tempo da dedicare al mio passatempo preferito. Scrivere, in ogni modo…

Quindi, eccomi qui… dopo tanti mesi di silenzio (l’ultima cosa pubblicata è un capitolo di Siamo ancora noi, per chi la segue) mi accingo a proporre una cosa che per i miei standard definirei oltremodo insolita. Vedete, sarà la mia concezione puramente pessimistica delle cose o il mio essere totalmente attaccato a quello che concerne il macabro, ma non mi sarei mai aspettato di scrivere un storia completamente sentimentale. Di solito prima di giungere a quello, come minimo, faccio morire o soffrire uno dei protagonisti e diciamolo non è poi una bella cosa alla lunga.

Qui non c’è niente di tutto questo.

Ci sono solo loro due e quello che provano l’uno per l’altro.

Spero vi piaccia anche se in definitiva so di non essere un granchè in questo campo.

E’ solo uno sfogo di un pomeriggio piovoso d’agosto.

Lo sfogo di un imbranato.. perché sì, lo sono anche io.

 

*** *** ***

 

 

Imbranato

 

E scusami se rido, dall’imbarazzo cedo
Ti guardo fisso e tremo
All’idea di averti accanto
E sentirmi tuo soltanto
E sono qui che parlo emozionato
…e sono un imbranato!

(Tiziano Ferro – Imbranato)

 

 

Avete mai avuto la strana sensazione, il cauto e lento sentore, che il vostro corpo si comporti in modo strano? Bè… a me succede molto spesso ultimamente. E come una sorta di prassi imprescindibile, dal quale non posso sottrarmi. Potrei parlare d’abitudine se il mio buon senso non mi spingesse a rivalutare i vari lati della medaglia e ad esaminare – puntigliosamente – tutti i sintomi e i vari effetti che lei può avere su di me.

Sì, perché qui non possiamo parlare di semplice e abitudinario circolo delle cose. E un qualcosa di non ben definito, che scava e parte da dentro. Una sensazione che rimbomba nel petto e che ti lascia spaesato, confuso. Irrimediabilmente confuso. Nulla che si possa prettamente concernere in una categoria - così abbietta – di un sapore così monotono e tedioso.

Perché vedete, i miei, non sono sintomi facilmente curabili. Ci vuole tempo, forza di volontà e di spirito oltre ad una gran capacità d’adattamento. Insomma, tutte cose del quale – al momento – sono sprovvisto. E allora che fare?

Niente. Assolutamente niente. È inevitabile.

Non posso farci veramente un bel nulla se ogni volta – ogni santissima volta – vedendola, sento i miei sensi che mi abbandonano e le farfalle gorgogliare di bile nello stomaco. Non posso farci proprio niente. Come ho già detto è inevitabile.

Cavolo! Eppure ci deve essere una soluzione. Perché devo sembrare sempre un decerebrato, più di quanto lo sia in realtà? Possibile che ogni volta queste maledette orecchie – un giorno provvederò alla personale rimozione permanente – debbano diventare rosse come peperoni farciti? Perché inizio ad avere caldo lì – sì, proprio lì… sotto il colletto – e non riesco mai a fare un discorso che abbia senso compiuto?

Idiota!

Sì, sono un idiota. Non è necessario che tu, coscienza da due soldi, mi ripeta ogni qual volta il mio stato di degrado mentale. Non è veramente necessario oltre ad essere obiettivamente inutile.

Non voglio cercare giustificazioni. No di certo. Non sono il tipo e forse – mi concedo il privilegio del dubbio – non ci sarà niente a tal punto da farmi cambiare. Ma vedete, è proprio un bel casino…

Invece di Divinazione, come da giorni e giorni predico – forse un giorno formerò anche io una specie di C.R.E.P.A. – dovrebbero insegnarci cose che potrebbero rivelarsi utili nella vita di tutti i giorni. Ma credo anche – e ne sono certo – che lo studio della mente delle ragazze, oltre a non essere un esercizio contemplato nel programma, sia qualcosa di così difficoltoso che anche l’essere più qualificato troverebbe grossi ostacoli nel farcelo apprendere.

Il fatto è che la cosa diventa fuori controllo.

Quando sei nelle mie condizioni, in quel fastidioso iter di procedure nervose e sentimentali, sai per certo che in ogni occasione potresti commettere dei passi falsi. Potresti dire, spinto dall’agitazione e dal panico che sembrano annidarti le viscere, cose del quale successivamente dopo potresti pentirti amaramente. E non puoi tornare indietro. Proprio no. Non è come nella realtà virtuale o come in quegli stranissimi oggetti che i babbani chiamano videogiochi. Se cadi nel burrone e perdi tutti i punti non c’è un'altra vita, e quello che è fatto non si può cancellare.

E allora che fare? mi ripeto ancora una volta…

E la risposta è sempre la stessa: niente. Bisogna solo trovare il coraggio di prendersi la responsabilità delle proprie azioni; il coraggio di guardare negli occhi quella persona e sputare fuori tutto quello che abbiamo dentro, senza remora o costrizione. Dobbiamo farlo e sicuramente dopo ci sentiremo meglio… ma il punto è: sono in grado di reggere tutto questo?

Sapete, la psicologia umana è qualcosa di grande e complesso e non sono di certo io, con le mie limitate capacità mentali, quello che ha la pretesa di sapere tutto sull’argomento. Ma ad ogni modo, dal mio punto di vista lucido e consapevole, sono riuscito – con il tempo – a crearmi una scala gerarchica e inconfutabile delle emozioni che in quei momenti si possono provare.

Il primo passo verso il tracollo cerebrale completo è quello che io – per puro spirito critico – definisco: “ progressiva delucidazione dei fatti e scoperta di se stessi “.

Questo processo, se di processo possiamo parlare, è senz’altro quello che richiede maggior tempo e capacità intuitive. Varia a seconda dei soggetti e la durata testimonia il grado di conoscenza di se stessi d’ogni individuo. Io ci ho messo 7 anni a capire… a dimostrazione di quanto la mia labile capacità nervosa sia oltremodo intorpidita. Un’eternità ci ho messo, davvero. Eppure era così chiaro, semplice… lampante è il termine appropriato. Tutti si erano accorti della cosa, del mio improvviso e repentino cambiamento, fattasi eccezione – naturalmente – per il sottoscritto.

Idiota!

Sì, lo sono… e non contesto stavolta. Ancora adesso non capisco come io sia potuto essere così cieco, tanto da non accorgermene. Bastava levarsi quegli orrendi paraocchi giallo senape – nella mia concezione immaginaria hanno questo colore – e aprire i miei splendidi – concedetemi almeno quello – occhioni blu. E invece niente… quel sentimento, così profondo e sentito da scuotermi follemente adesso, è rimasto in un angolino della mia anima… a sonnecchiare. Qualche volta, preso da un’improvvisa ispirazione, si è destato in alcuni attacchi di gelosia, ma di così scarsa intensità che successivamente preferiva ritornare al suo quieto letargo.

Sono stato cieco… ma ora non lo sono più. E ho passato, in rapida successione, tutte le fasi di quello che con banalità definirò “processo d’imbambolamento di maschio formato”.

Sì, perché ormai credo di sentirmi abbastanza grande da considermi adulto. La scuola è finita da poco ma comunque avere la maggiore età, ti consente di aver un minimo di sicurezza in più.

Ma non è comunque abbastanza per sfuggire al secondo stadio del procedimento: “panico da conoscenza acquisita “. Terrificante.

Chi di voi non ha mai provato questa genuina sensazione, questa adrenalinica e scomoda posizione? I sensi si acuiscono e le mani iniziano a sudare. Senti caldo e freddo, alternativamente. Le tue risposte sono balbettii sconnessi e imprecisati, talvolta non udibili. Non ti senti mai all’altezza e ogni volta che Lei passa vicino a te – figuratevi se vi si siede vicino – inizia a tremare convulsamente. Entri in quella dimensione dal quale non si può fuggire, e che ti regala emozioni contrastanti… perdi il fiato, vedi le stelle.

Accedi, tergiversando e non poco, al più fastidioso livello d’emozione che io sia riuscito a sopportare: “ ansia da fatto compiuto”. Il panico, che nonostante tutto è un buon motivo di scarico, lascia il posto ad una pungente e instancabile ansia, apprensione. In ogni cosa inizi a vedere un presagio di cataclisma. Le situazioni più semplici diventano complicate e anche se non balbetti più, sento il sudore freddo impregnarti le vesti disgustosamente, lasciando dietro di te strascichi d’idee irrealizzabili.

Adesso… io sono in questa situazione.

Perché vedete alla fine, io, il coraggio l’ho avuto. Non so come, badate bene… e non posso darvi consigli in merito, ma credetemi vorrei non averlo trovato questo coraggio.

Sì, perché adesso – come vi ho detto all’inizio – è un bel casino… è inutile ripetersi di ragionare razionalmente e di mantenere la calma. Non serve a niente fare grossi respironi profondi e convincersi che in fondo andrà tutto bene. Non serve…

… semplicemente perché non riesco a crederci nemmeno io.

Bizzarro, no? È strano come la mente può sragionare… chissà cosa mi ha spinto oggi, a fare quello che ho fatto. Sì, io l’ho fatto… ho preso il feletono, o come caspita si vuol dire, e l’ho chiamata. Ed è strano perché risentirla dopo tanto tempo mi ha arrecato una sottile sensazione di serenità. Sarà che non l’avevo davanti, e sentivo solo la sua voce, ma non ho tremato… non una volta. Non una. E non ho neanche balbettato, né sono arrossito di un bel color prugna…. Perché?

Non lo so… fatto sta che, da insano come mi ritrovo, il mio cervello ha avuto la bella pensata di chiederle un appuntamento. Una semplice uscita, di quelle che si fanno tra amici…

E adesso, eccomi qui…

Sotto un portico di metallo arrugginito, con la pioggia battente che mi sferza la faccia e il vento che cerca di appropriarsi del mio ombrello.

Un completo demente… ai miei occhi e tra poco anche ai suoi.

Adesso provo ansia. Forse anche panico. Perché tutte le sensazioni che prima vi ho ampiamente descritto sembrano essersi fuse tutte dentro al mio corpo, non lasciandomi aria né respiro. Farfalle che si annidano e si perdono dentro di me in leggeri fruscii; freddo per il vento e per la pioggia… caldo per quello che accadrà.

La pioggia scende giù abbastanza irregolarmente. Il profilo delle case in lontananza è abbastanza ambiguo e un grosso nuvolone nero copre la notte. Poi, come chiamato da una forza trascendente, vedo una figura scura addentrarsi nella pioggia e nel fango della strada. Non né distinguo bene i lineamenti da dove mi trovo, ma nonostante questo il mio cuore non s’impedisce di battere così sonoramente.

Vedo la figura scura proteggersi con un braccio dalla pioggia sferzante e poi… cadere.

Con un colpo secco la vedo accasciarsi al suolo, quasi dolcemente. Cadere nel fango.

E ancora una volta, mi chiedo, che fare?

Mi avvicino con circospezione e falsa flemma al corpo vicino a me. Non bisogna mai fidarsi di questi tempi con i Mangiamorte in giro.

Ma poi… come il cuore aveva già intuito, vengo folgorato.

È lei.

Sporca di fango, sorridente sotto la pioggia battente e con i capelli flosci per l’acqua.

È lei, ancora una volta…

“ Sono scivolata, cavoli… “ mi dice estraendo dal suo repertorio un sorriso a trentadue denti “ Puoi aiutarmi? “ mi chiede con lieve supplica…

Ecco, ci siamo… il cervello ha iniziato la fase d’ibernazione. Mi ci vuole qualche secondo per cogliere a fondo le sue parole, ma con un gesto fluido che ritenevo inaspettato persino io, riesco a farmi forza e a rimetterla in piedi.

“ S-sono contento di v-vederti… “ mi esce detto così, con le parole che si accavallano una sull’altra

La pioggia continua a cadere incessantemente ma, lei, non sembra farci caso.

“ Anche io Ron, anche io “

E un calore immenso sembra invadermi. Lei mi abbraccia, teneramente, aggrappandosi con difficoltà alle mie spalle. È piccola, eppure così dolce… La pioggia batte. Il vento soffia.

Entrambi siamo sporchi di fango e grondiamo d’acqua e sudore.

Ma vi chiedo – sì a voi – ha veramente importanza?

Stiamo così, per quelle che ai miei occhi parvero ore. La sento rilassarsi sul mio petto e accarezzarlo piano con la testa, come un micino bagnato che fa le fusa.

Poi ci stacchiamo, con lieve imbarazzo e le gote rosse, fissandoci negli occhi.

Cade uno scomodo silenzio.

“ Sono un’imbranata… “ dice lei come volendo trovare qualcosa da dire a sostituire l’imbarazzo.

Ma un qualcosa scatta dentro di me – come una molla per troppo tempo in tensione. E non conta più niente. Non conta il conoscere sé stessi, né tanto meno l’ansia e il panico provati poco prima.

Non conta se sono un imbranato e ogni volta balbetto, tremo, o arrossisco. Non conta niente.

Solo… io e lei.

Qua. Sotto la pioggia, abbracciati e sporchi di fango.

Ogni dubbio svanisce e il coraggio – sì, quello che mi era sempre mancato – giunge finalmente dentro al mio corpo.

“ No… “ dico in un sussurro.

Ed è strano quanto facile sia stato baciarla. Un attimo… un solo singolo attimo, e le nostre labbra si sono ritrovate insieme. Congiunte e unite come aspettavano da tempo. Un giocare lento e ardente di lingue che si congiungono in sintonia. Armonia pura…

Il calore aumenta… la pioggia smette di cadere.

Ci stacchiamo lievemente – anche se controvoglia – e le mie mani si alzano per accarezzarle il viso.

Lei piange. E ride.

“ Ti c’è voluto così tanto per capirlo? “ dice tra i singhiozzi di gioia che le escono dalle labbra

I miei occhi si congiungono con lei ed ogni pezzo del puzzle torna al suo posto. Ho capito. Ho capito di essere stato solo un idiota e che in tutto questo tempo non ho capito veramente niente.

Ma vi chiedo, ancora, ha veramente importanza adesso?

“ Scusami… “

Parole che escono inaspettate.

“ Per cosa?” mi chiede lievemente sorpresa.

La luna esce dalle nubi e c’illumina come in Paradiso.

“ Scusami… se sono un imbranato. “

Le nostre labbra si congiungono nuovamente, sotto il cielo di un’estate torrenziale.

E non sarebbe stata l’ultima volta…

 

 

The End

 

 

Finita anche questa! Ve l’avevo detto che non era poi nulla di così eccezionale, ma tantè… mi è venuta così, senza straci a pensare troppo.

Ringrazio di cuore chi mi sta vicino in questo momento non facile e in particolare il mio amico Alastor, che ogni volta riesce a farmi ridere.

Un bacione immenso a chi leggerà e anche a quei poveri santi che decideranno di commentare.

Grazie davvero!

 

 

Iniziative: è stato aperto da un po’ di tempo un carinissimo forum di Harry Potter. Abbiamo un gioco di ruolo, lo smistamento, e ogni settimana chi troverà la soluzione all'indovinello che l'Amministratore propone vincerà avatars, gift e animazioni riguardanti chiaramente Hp! Abbiamo bisogno di nuovi iscritti per salire nella Top 100! Quindi, perché non ci fate un salto? Ci farebbe davvero molto piacere.

 

Harry Potter Forum

 

È stato aperto da pochi mesi anche un altro forum! Non che io condivida i principi morali di questo sito, ma visto che è stato creato da 3 delle mie più care amiche, mi sembrava giusto segnalarlo!

Solo per chi odia, disprezza, ritiene indegna di ruolo di attrice… Emma Watson!

 

Anti-Emma Forum

 

Per coloro che volessero contattarmi, per parlare del forum o di qualsiasi altra cosa, accludo il mio indirizzo e-mail e il mio indirizzo MSN:

 

godhands89@yahoo.it

nightmare899@hotmail.it

 

 

Harry Potter e la Stella di luce

Il richiamo del mare

Sono diverso…

L’attimo prima del volo…

Behind Blue Eyes

Lettera dall’inferno

Siamo ancora noi ( al nick Hermione Weasley e Nightmare)

 

E quindi mi trovo qui, a pubblicizzare i miei lavori! Per coloro che non avessero ancora letto queste storie, e per coloro che vogliono leggere qualcos’altro scritto da me, eccovi sopra indicati i titoli delle mie fanfiction.

Per maggiori comodità andate sul mio account, se volete leggerle!

 

E ricordate una recensione, è sempre gradita… ^_^

 

Vedete quella scritta blu? Quella in basso? Bene, cliccate e recensite!

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VV

 

 

 

 

 

  
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