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Autore: luxu2    25/03/2010    2 recensioni
Dopo tanti ripensamenti da parte mia, mi decido a pubblicare questa fic che e' il seeguito di "Sos Tata". L'ambientazione e' di circa 18 anni avanti rispetto alla precedente. I protagonisti sono i figli dei nostri beneamati ed i loro amici. Ovviamente non conosco i personaggi e non scrivo a scopo di lucro.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Laura'
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Oceano, oceano e ancora oceano. Ma uffa! Quanto manchera' ancora a Los Angeles? Non vedo l'ora di scendere da questo maledetto aereo e di poter, finalmente, riabbracciare la zia Laura, lo zio Jared e quel decerebrato di mio cugino JC. Mi godro' tutto il mese di agosto a casa loro, come tutti gli anni. Solo che, questa volta, me lo potro' godere da sola, senza quel rompiscatole di mio fratello Filippo, che si e' fatto bocciare a scuola e, per punizione, e' rimasto a casa. E poi c'e' una grande novita': ho compiuto 18 anni dieci giorni fa. Ormai sono adulta e maggiorenne.
Cerco di mettere a fuoco il monitor con le coordinate del volo. Indica che mancano circa 3 ore all'arrivo e l'ora locale, a Los Angeles, sono le sei del mattino. Sicuramente nessuno sara' ancora in piedi, e di certo non JC. A casa mia sono le tre del pomeriggio e papa' sara' appena ritornato dal lavoro. Mi ha sempre fatto uno strano effetto volare incotro al giorno, pero' ci sono abbastanza abituata: e' da quando avevo 5 anni e mio fratello 3 che andiamo sempre a trovare la zia. In questi anni ho avuto modo di imparare a parlare piuttosto bene l'inglese e questo mi ha aiutato parecchio a scuola. A settembre iniziero' a frequentare il quinto anno di istituto tecnico ad indirizzo elettrotecnico. Lo so che e' strano per una ragazza, ma io ci sono cresciuta fra fili elettrici e lampadine, avendo un padre elettricista.
Mi giro verso la signora seduta al mio fianco. Si e' svegliata dopo aver dormito quasi tutto il viaggio: avra' circa l'eta' di mia madre.
"Oh! Buongiorno cara!" esordisce sorridendomi.
Buongiorno una pippa! Penso. Occupando il posto vicino al finestrino e con lei che ha dormito tutto il tempo, non sono neppure uscita per andare in bagno. Sorrido comunque affabile e le rispondo "Ben svegliata."
"Si'. Scusami ma ho un po' paura di volare, cosi' prendo delle pastiglie che mi fanno dormire." mi risponde.
"E allora, come mai affronta dei viaggi cosi' lunghi?" le domando.
"Sono costretta per via del mio lavoro. Lavoro per una casa di moda e dobbiamo fare un servizio fotografico a Los Angeles la prossima settimana."
"Interessante. Quindi si trattiene molto?" domando.
"Due settimane. E tu? Vacanza studio?"
"No. Veramente vado a trovare i miei zii che vivono li'."
"Italiani trasferiti qui?" domanda la signora.
"No. Mio zio e' americano. La zia Laura e' la sorella di mio padre. Si e' trasferita per imparare l'inglese qui dopo che il suo ex marito l'aveva lasciata. Lavorava a casa dello zio come ragazza alla pari. Ormai sono piu' di 17 anni che vive qui e quasi 16 che e' sposata con lo zio Jared."
"E tu vieni a trovarli spesso?"
"Regolarmente, una volta all'anno da quando avevo 5 anni. La prima volta che sono stata qui, pero', avevo 8 mesi."
"Scommetto che non ti ricordi nulla di quel primo viaggio." sorride.
"Personalmente no, pero' papa' aveva scattato un sacco di foto. In camera ne ho appesa una in cui gioco assieme a Knox e alla sua gemella Vivienne."
"Non saprei chi siano questi ragazzi."
"Oh, i figli piu' piccoli di Brad. Poi c'e' tutto il resto della banda. Sono in sei: loro due e Shiloh sono figli naturali, poi ci sono Maddox che e' di origine cambogiana, Zahara che e' etiope e Pax che e' vietnamita."
La signora si gira verso di me e mi guarda stupita "Sembra una famiglia come quella di Brad Pitt."
Io sorrido e annuisco "Pitt-Jolie, per l'esattezza."
Mi guarda con un sorrisino di sfida come a dirmi di non raccontare balle "E come faresti a conoscere Brad Pitt?"
"Lui e Angelina hanno lavorato assieme allo zio."
"Tuo zio fa l'attore? E chi sarebbe?"
"Non fa solo l'attore: ha anche una rock band." dai vecchia gallina: lo conosci di sicuro. La guardo mentre fa un paio di calcoli mentali e bisbiglia.
"Mi stai dicendo che sei la nipote di Jared Leto per caso?" mi guarda sempre piu' stupita.
"In persona. Mi chiamo Linda." dico porgendole la mano da stringere.
E' sempre piu' frastornata "Clarissa." dice lentamente.
Io mi giro verso il finestrino a ridacchiare e, dopo un momento, lei si riprende. "Da ragazza sono stata a parecchi concerti dei Mars. Ho tutti i loro dischi. Ero una Echelon." poi fa una pausa. "Ero anche al concerto di Parigi di 16 anni fa quando Jared ha chiesto alla sua compagna di sposarlo. E' stata la piu' bella proposta di matrimonio che avessi mai visto. Io ero una di quelle che ha gridato "Digli di si'" quando tua zia sembrava perplessa. L'ho invidiata moltissimo: ha sposato uno degli uomini piu' affascinanti del mondo e sono ancora insieme."
"E pomiciano ancora come due adolescenti." borbotto. Quante volte, io e mio cugino, li abbiamo beccati che si scambiavano effusioni per casa.
"E tuo cugino? Assomiglia a suo padre?" domando.
"Uhm, l'ultima volta che l'ho visto, il Natale scorso dai nonni, era ancora un moccioso magro che nascondeva i giornaletti porno sotto al letto." Clarissa ridacchia "Comunque ha i capelli scuri ed i suoi occhi sono dello stesso colore dei miei: un mix fra gli occhi marroni della zia e quelli azzurri dello zio."
"E i tuoi come mai sono di questo colore?" mi domanda guardandomi.
"Perche' mio padre ha gli occhi marroni, come sua sorella, e mia madre ha gli occhi azzurri chiari. Io sono uscita cosi': mora con gli occhi leggermente piu' scuri di quelli di mia madre." dico. "Lo zio mi dice sempre che assomiglio molto alla zia Laura da giovane."
"Allora tua zia deve essere molto bella." arrossisco a questo complimento. Non sono questa grande bellezza, infondo, ho si' gli occhi azzurri ed i capelli scuri, ma ho la faccia troppo rotonda. Per fortuna che non ho piu' le orecchie a sventola come da piccola. La nonna me lo ha sempre detto che anche mio padre ed il nonno avevano le orecchie a sventola e poi sono andate a posto.
"Non mi considero poi cosi' bella." dico arrossendo. "Normale semmai."
"Fidati: io me ne intendo. Hai un bellissimo viso ed un fisico niente male: potresti tranquillamente posare per dei servizi fotografici. Anzi, perche' non mi lasci il tuo numero? Magari mi potresti essere utile per il servizio che sto organizzando."
"Non credo di poter accettare. Dovrei avere il permesso dei miei genitori per questa cosa. E poi non cerco la fama."
"Va beh, pazienza. Pero' e' un vero peccato." per fortuna si e' arresa.
La voce del capitano annuncia che mancano pochi minuti all'atterraggio. "Oh! Finalmente!" mi lascio scappare.
"Gia'! Anch'io non ne potevo piu' di questo volo." mi dice Clarissa sorridendo.
Scendo dall'aereo ed espleto le formalita' doganali. Poi recupero la mia valigia e lo zaino e mi incammino verso l'uscita. Speriamo che ci sia qualcuno ad aspettarmi. Clarissa e' al mio fianco.
"Linda cara, e' stato un piacere conoscerti." mi stringe la mano cordialmente.
"Anche per me e' stato bello chiacchierare con lei." ci giriamo contemporaneamente perche' sento urlare il mio nome. Guardo bene fra la folla e Clarissa fa altrettanto.
"O. Mio. Dio." sento che esclama aggrappandosi al mio braccio. "Quello e' Jared Leto in carne ed ossa!" bisbiglia rauca dall'emozione.
Scrollo il braccio infastidita per farle mollare la presa "No. Quello e' la piattola di mio cugino. Zio Jared ha quasi 56 anni."
"Oh, si'. Me ne ero dimenticata. Comunque e' identico a lui da giovane: altro che ragazzino alto e magro." Clarissa e' sconvolta. In effetti JC si deve essere iscritto in una qualche palestra e i suoi ormoni hanno deciso di svegliarsi perche' e' proprio cambiato rispetto a 8 mesi fa. Ha i capelli piu' lunghi ed una leggera barbetta incolta: sembra lo zio nel film Lord of War. Mi sta venendo incontro sorridendo e Clarissa quasi ha un infarto.
"Ciao cugina!" mi dice in perfetto italiano abbracciandomi.
Io lo guardo stupita "Che ne hai fatto del mio cuginetto? Io mi aspettavo il solito pirletto e invece ti trovo parecchio cambiato."
JC ride ancora mostrando i denti bianchissimi con gli incisivi superiori leggermente piu' lunghi, proprio come lo zio. "Avanti Ciuci, non sei contenta di vedermi?"
Ancora con quello stupido nomignolo che mi aveva dato mio padre da piccola "Certo Biscottino. Pero' sei molto cambiato da Natale."
"Non chiamarmi Biscottino." sibila. Anche lui odia il nomignolo che aveva da piccolo.
Clarissa, di fianco a me, da un colpo di tosse. "Oh, scusate. JC lei e' Clarissa. Clarissa lui e' JC, mio cugino."
JC si gira e gli stringe la mano. "Sono Joseph Christopher Leto, il cugino di Linda. Piacere di conoscerla." domanda.
Clarissa lo squadra da capo a piedi "Cavoli! Sei uguale a tuo padre da giovane." e' ancora incantanta.
"Eravamo sedute vicine sull'aereo." dico per smorzare un po' l'atmosfera. Se continua a fissarlo cosi', me lo spoglia fra un po'. Prendo in mano la situazione.
"Clarissa e' stato un piacere conoscerla. Ora, se ci vuole scusare, dovremmo andare." poi mi rivolgo a mio cugino "Biscottino, prendi la mia valigia." JC esegue il mio ordine e saluta Clarissa con un cenno della mano, rincorrendomi poi verso l'uscita.
"Ciuci che cavolo ti corri?!" dice trascinando la mia valigia che fa un rumore assordante. Mi giro e mi blocco guardandolo negli occhi con aria furiosa "Se stavamo ancora li' due secondi, quella ti violentava sul posto. E' una vecchia Echelon. Probabilmente ha il pc pieno di foto dello zio, e tu gli somigli in modo impressionante."
JC ridacchia "E sei gelosa, per caso?" domanda. Riprendo la mia calma abituale e lo guardo con aria bastarda per poi tastargli il sedere. "No. Pero' ti e' venuto un gran bel culetto." e scappo via ridendo. JC mi rincorre e mi pizzica il sedere. "Anche il tuo non e' male. Peccato che sei mia cugina. Ti sono cresciute ancora le tette, per caso?" mi domanda guardandomi nella scollatura.
"Cretino." cambio discorso "Non c'era parcheggio e ci stanno aspettando in macchia?" domando. JC sorride e mi sventola davanti al naso le chiavi dell'auto.
"Ti sei dimenticata che qui in America la patente la prendiamo a 16 anni?" cavoli! E' vero! Il pivello, che compira' 17 anni a dicembre, ha gia' la patente ed io no.
"Quando torno a casa mi iscrivo anch'io a scuola guida." dico.
"Cos'e'? Non ti fidi della mia guida?" domanda.
"Se la zia ha deciso che mi vuole cosi' male, ci sara' un motivo." dico avvicinandomi al Land Rover. JC ride e mi carica la valigia in macchina. Saliamo e partiamo.
"E cosi' sei maggiorenne." il mio silenzio lo sta facendo andare in bestia.
"Gia'. Pero' tu hai la patente." bofonchio.
"Si, pero' diventero' maggiorenne a 21 anni."
"Ok, allora siamo pari."
"I nonni come stanno?" domanda serio.
"Bene. Alla nonna hanno rinnovato ancora la patente ed ha deciso di comprarsi una macchina nuova." mia nonna era un periocolo pubblico da giovane, figuriamoci adesso che ha 75 anni.
"E tuo fratello?" JC adora Filippo.
"E' riuscito a farsi bocciare a scuola. Per punizione papa' lo porta a lavorare con lui al pomeriggio senza pagarlo."
"Mi spiace poveretto. Avrei voluto che ci fosse anche lui."
"Lo vedrai a Natale." dichiaro.
"Siamo arrivati. C'e' anche Silvy che ti aspetta." guardo la ragazzina bionda che mi sorride e mi saluta. Silvana, detta Silvy, e' la figlia quindicenne di Shannon e Cristina, quindi cugina di JC. Anche lei e' cresciuta parecchio dal Natale scorso: ha gli stessi occhi di suo padre Shan ed i capelli biondi come Cristina. Non ha un fisico propriamente perfetto, visto che ha le caviglie grosse come sua madre, ma nel complesso non e' brutta.
Scendo dalla macchia e Silvy mi corre incontro "Ciao Linda! Che bello vederti! Filippo non c'e'?" ha un debole per mio fratello.
"No. E' in punizione perche' si e' fatto bocciare a scuola." ripeto io.
Ovviamente anche Silvy parla perfettamente l'italiano come JC. "Uffa! Ci contavo di averlo qui un po'."
La zia Laura e lo zio Jay escono di casa e corrono ad abbracciarmi "Ciao zia!"
"Ciao Linda! Quanto mi sei mancata." esclama la mia zia preferita (e anche l'unica che ho) abbracciandomi stretta. Avra' anche 48 anni, ma sembra mia sorella.
"Ciao piccola!" lo zio Jay mi parla solo in inglese. E' incredibile come il tempo, su di lui, abbia lo stesso effetto che sul vino: piu' invecchia e piu' diventa buono. Porta i capelli corti e sempre sparati in piedi ed il fisico e' quello di vent'anni fa. L'unica cosa che tradisce l'eta' sono le leggere striature di grigio nei capelli e le rughette intorno agli occhi e sulla fronte. Per il resto e' sempre bellissimo.
"Ciao zio." dico abbracciandolo forte. L'ho sempre adorato fin da piccola. Mi ha sempre viziato in modo indecente, anche dopo la nascita di JC.
"No. Non pensate a me. Io faccio il facchino." esclama mio cugino mentre scarica le mie valigie.
"Lavora bene se no niente mancia." gli dico mentre entro in casa abbracciata allo zio e alla zia.
JC brontola un po' e ci segue con le mie valigie in mano. Io mi siedo in cucina a raccontare le ultime novita' di casa alla zia.
Dopo un po' ci raggiungono anche Cristina e Shannon. Li saluto tutti e due e poi Cristina si ferma con noi: anche lei e' curiosa di sentire le ultime novita'.
Pranziamo tutti assieme e poi mi rifugio in camera per riposare un po'.
Sono uscita dalla doccia e mi sono messa sul letto con addosso una maglietta ed un paio di pantaloncini corti. Sto per addormentarmi, quando sento bussare alla porta. E' sicuramente mio cugino.
"Entra piattola." dico in italiano.
JC infila la testa e sorride "Come facevi a sapere che ero io?" domanda.
"Perche' nessuno, oltre a te, rompe cosi' tanto in questa casa." dico girandomi verso di lui. JC si sdraia sul letto al mio fianco con le braccia dietro la testa.
Lo guardo un momento. Adesso gira senza maglietta per far vedere il fisico. "Cos'e'? Sei talmente pompato che non entri piu' nelle magliette?" domando sarcastica.
"Si muore di caldo oggi." osserva mentre fissa il soffitto.
"E perche' non sei sulla spiaggia a conquistare fanciulle?"
"Perche' volevo stare con la mia cugina preferita." per fortuna viviamo a migliaia di chilometri di distanza e ci vediamo due volte l'anno. Ce l'ho praticamente appiccicato addosso da quando e' nato.
"La tua cugina preferita avrebbe un fuso orario da smaltire." dico affondando la faccia nel cuscino.
"Dai, non fare l'antipatica. Ho solo voglia di parlare un po' con te."
"Io no. Voglio dormire." ho sempre la faccia nel cuscino.
"Va bene. Vorra' dire che decidero' io l'argomento di conversazione." fa una piccola pausa e poi spara la bomba "Come va con i ragazzi? Hai gia' trovato qualcuno, o sei maggiorenne e ancora vergine?"
Alzo di scatto la faccia dal cuscino "Ma che cazzo dici!" JC si gira e mi guarda facendo gli occhioni da Bambi.
"Niente. Volevo solo sapere della tua vita sentimentale."
Per risposta gli arriva una cuscinata. "Devo dedurre che vai male come al solito. Pero', con il carattere che ti ritrovi, non mi stupisce se i ragazzi scappano."
Ora sono in ginocchio sul letto e lo guardo dall'alto "L'unico che voglio far scappare, ora, sei tu!"
Non faccio in tempo a lanciargli un'altra cuscinata, perche' mi afferra per i fianchi e mi ribalta sul letto. Ora ce l'ho addosso che mi guarda e sorride bastardo. "Non lo fare." scandisco ben sapendo le sue intenzioni.
"Oh si', invece." e comincia a farmi il solletico. Sa che lo soffro in modo orribile, ed infatti comincio a ridere e gridare "Basta!" in modo incontrollato. La porta della camera di apre di colpo ed appare lo zio Jay. All'inizio sembra stupito, poi si mette a ridere e si butta anche lui sul letto per farmi il solletico.
"No zio! Non ti ci mettere anche tu! Difendimi piuttosto!" lo zio Jared e' sempre stato un gran burlone.
"Ma la volete lasciare riposare questa povera ragazza?" la voce della mia adorata zia riesce a fermarli, ma solo per poco. Lo zio si alza e la va a prendere per buttarla sul letto assieme a noi. Anche lei, come me, soffre il solletico. Solo che gli zii lottano poco e si cominciano a coccolare come due ragazzini.
Io e JC ci giriamo a guardarli e mio cugino mi abbraccia da dietro e appoggia la testa alla mia spalla. "Te lo avevo detto che non perdono occasione per pomiciare." mi sussurra nell'orecchio. Io rido e poi tossisco per attirare la loro attenzione "Non potreste evitare di farlo sul mio letto?" domando.
I due si girano e mi guardano. Poi cercano di ricomporsi e noi scoppiamo a ridere. Si alzano e se ne vanno senza dire niente. Sento mio cugino che dice "Bravi. Qui c'eravamo gia' io e Linda."
"JC non dire cretinate." a volte questo moccioso e' veramente imbarazzante.
Mi stringe un po' di piu' "Ti spiace se dormo un po' anch'io qui con te? Mi sono dovuto alzare presto per venirti a prendere."
"Ok. Pero' potresti evitare di stringermi come un peluche?" dico io.
"Perche'? Sei cosi' morbidosa." e strofina la guancia contro la mia spalla.
"Cacchio! Pungi! Fatti la barba almeno." e' esasperante quando si mette.
"Voglio solo un po' di coccole." dice con il tono da bambino.
"Cos'e'? La zia ti ha buttato l'orsetto con cui dormivi?" domando bastarda.
"Non era un orsetto, ma una papera di peluche." gia': il regalo di mio padre alla zia per i suoi 18 anni.
Rimango in silenzio un attimo e mi accoccolo meglio sul cuscino. JC ha deciso di non mollare la presa e si sta' addormentando cosi'. Pazienza: dormiro' anch'io.

(JC Pov)
Ho fatto un sogno stranissimo: devo smetterla di guardare dei porno, continuo a fare sogni erotici poi. Riprendo conoscenza per bene e mi accorgo che Linda si e' spostata in avanti, anche se il mio braccio la stringe ancora. Ora i nostri corpi non aderiscono piu'. Deve essere sveglia perche' il suo respiro non e' regolare. Muovo un attimo il braccio per farle capire che sono sveglio anch'io.
"Era ora che ti svegliassi." non capisco il motivo del suo tono astioso. Vabbe' che ho il sonno pesante.
"Perche'? Russavo per caso?" domando innocente.
"No. Pero' mi domando cosa stessi sognando di cosi' eccitante." ha sempre un tono strano.
"Niente." mento "Perche'?"
"Perche' il tuo inquilino delle parti basse e' sveglio da molto." abbasso lo sguardo e noto il cavallo dei pantaloni leggermente rigonfio.
"Oh cazzo!" mi alzo al volo e lascio la stanza imbarazzato.
Mio padre e' in corridoio e mi vede correre in camera mia. Mi segue.
"JC che succede? Stai male?" mi sono appena fiondato in bagno.
"No papa'. E' tutto a posto. Devo solo farmi una doccia." gelata.
Mio padre mi guarda spogliarmi e chiude la porta del bagno. "Eri in camera di Linda?" mi domanda.
"Si'." dico imbarazzato perche' mi ha scoperto.
Apro l'acqua della doccia "Apri il rubientto di quella fredda." mi consiglia "Aiuta, in certe situazioni."
"Papa'...io..." non so proprio cosa dire.
"Non c'e' niente da dire. Sei diventato un uomo JC. Non e' piu' il caso che ti infili nel letto di Linda, se ti fa quest'effetto."
"Ma e' mia cugina!" protesto "Con Silvy non mi e' mai capitato."
"Che la cosa rimanga fra me e te." faccio capolino dal box doccia e guardo mio padre. Non si e' mai lasciato andare a certe confidenze "Silvy e' un discreto cesso come sua madre e mio fratello. Linda, invece, e' la copia sputata di tua madre ed anch'io la trovo parecchio sexy." Quest'uomo mi stupisce sempre di piu'.
"Papa'! Non dirmi che iniziano a piacerti le ragazzine adesso?" sono sconvolto.
"Ma che dici! Lo sai che non ho occhi che per tua madre." ora e' imbarazzato anche lui. "E poi l'ho vista piccola e bavosa e con le orecchie a sventola. Mi basta pensare a quello per non avere effetti collaterali come e' successo a te."
"Ma perche' proprio lei? Con tutte le donne che ci sono in questo mondo." lo sfogo e' rivolto piu' a me stesso.
"Perche' hai i miei stessi gusti. E poi vi vedete cosi' poco."
Esco dalla doccia ed afferro un asciugamano per coprirmi "Ok. Adesso e' tutto a posto." Papa' e' ancora seduto che mi guarda. Decido di cambiare discorso "Avete preparato tutto per la festa di domani sera?" domando.
"Certo. Sono gia' d'accordo con Tomo. Tim vi accompagnera' con il basso, visto che non avete trovato un bassista."
"Alla chitarra ci sara' Tanya allora?" Tanya e' la figlia di Tomo e, musicalmente, e' un genio come lui, anche se parecchio bruttina.
"Ed avremmo il debutto di Silvy alla batteria."
"Speriamo che non inciampi, come al solito, facendo crollare il charleston ed il crash. Smonta mezza batteria tutte le volte che si muove." mia cugina e' un vero danno.
"Avete pensato a che canzoni farete?"
"Pensavo alle vostre piu' vecchie. Lo sai che sono le mie preferite. Mi dai la chitarra nera?" domando.
"Lo sai che devi meritartela. E poi ha un nome."
"Tu e la tua fissa di dare i nomi alle cose." mio padre e' incorreggibile.
"Vuoi che vi dia una mano? Che so, canto qualcosa anch'io." odia non essere sempre al centro dell'attenzione.
"Papa', lo so che tu sei una star, ma questo e' un semplice concerto in giardino. Festeggiamo i 18 anni di Linda e voglio che sia una sorpresa per lei."
"E va bene: ti cedo i riflettori. Pero' rendimi orgoglioso di te. Sei il mio erede." orgoglio paterno. Papa' si alza e fa per uscire dal bagno. Lo blocco un momento.
"Lo sai che oggi all'aereoporto c'era una tizia che mi ha scambiato per te?" papa' mi guarda sorridendo soddisfatto. "Era una tua vecchia fan."
"Ehi moccioso! Le mie fans non sono vecchie, sono mature." ditegli tutto quello che volete, ma non che e' vecchio.
"Piu' che mature, direi frollate. Comunque era un complimento per te. Ti vedono ancora giovane." Bravo JC! L'ego smisurato di papa' ha avuto la sua razione quotidiana di complimenti anche per oggi.
"Ora vestiti che e' quasi pronta la cena." dice uscendo sorridente.
Mi infilo velocemente i jeans ed una maglietta pulita. Mi guardo allo specchio. In effetti Linda ha ragione quando mi dice che non ci sto piu' nelle magliette: sara' meglio che passi ad una taglia superiore. Pero' sono proprio bello. Oh no! Sto diventando come mio padre!
Scendo in cucina e trovo tutti gia' seduti a tavola che mi aspettano. Linda sta chiacchierando con mia madre. Appena mi vede entrare si blocca e distoglie lo sguardo: mi sa che si e' arrabbiata. Io pero' non l'ho fatto apposta.
"Che c'e' per cena?" con mia madre parlo in italiano.
"Ho fatto i gnocchi al pomodoro per tutti." mia madre e' una cuoca fantastica.
"Umh, buoni. La nonna non li fa piu' cosi' spesso." anche a Linda piacciono.
Vedo papa' che nasconde gli occhiali da lettura in tasca e si toglie il giornale dalla faccia. "Wow! Uno dei miei piatti preferiti." mi scappa un sorriso e faccio cenno a Linda di guardare nella tasca di papa'. Lei non si lascia scappare l'occasione di prenderlo in giro.
"Zio! Da quando usi gli occhiali per leggere?" domanda innocentemente.
"Occhiali? Quali occhiali? Io ci vedo benissimo." papa' e' stato preso in castagna.
Linda e' piu' veloce e gli mette il giornale davanti alla faccia "E allora cosa c'e' scritto qui?" mio padre lo prende e lo allontana per mettere a fuoco. Poi sospira e si arrende tirando fuori gli occhiali da lettura.
"Va bene piccola vipera. Contenta adesso?" Linda pare soddisfatta e tutti scoppiamo a ridere.
Lo guarda ancora per un momento e poi gli sorride dolce. "Ma lo sai che ti donano? Sei ancora piu' bello." uno a zero per Linda.
"Glielo dico sempre anch'io che e' sexy con gli occhiali." mia madre si avvicina a papa' e lo bacia.
"Oh! Per favore! Niente pomiciamenti a tavola che abbiamo un ospite." dico coprendomi gli occhi con una mano e con l'altra copro quelli di Linda.
Sento che ride e i miei sbuffano. "Va bene. Ora mangiamo. Pero' stasera vedete di sparire da casa per qualche ora." mi minaccia mio padre.
"Siamo stati sfrattati. Dove vuoi andare?" domando a Linda.
"Non so. Tu cosa proponi?" mi dice facendo spallucce.
"Ci sarebbe un party sulla spiaggia. Qualche amico ci va'. Se puo' andare bene lo diciamo anche a Silvy e telefoniamo a Tanya." propongo. Non che ami particolarmente portarmi dietro le mie due compagne di band, ma ho paura a rimanere solo con Linda dopo quello che mi e' successo oggi.
"Per me va bene. Pero' come mi vesto?" gia', bella domanda da donna.
"Mi hanno detto che e' una festa a tema. Forse ispirata agli anni 50 del '900." io mi metto il solito vestito nero con la camicia nera.
"Non credo di avere qualcosa di adatto." Linda sembra dispiaciuta.
Per fortuna interviene mia madre "Credo di avere io un vestito adatto all'occasione. E' il primo regalo che mi ha fatto Jared quando sono arrivata qui. Ti dovrebbe andare a pennello."
Linda si alza ed abbraccia di slancio mia madre. "Zia sei la mia salvezza. Grazie mille."

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Dopo tanto penare (da parte della mia beta) mi sono decisa a pubblicare questo seguito della mia precedente fic sui Mars (SOS Tata). Ovviamente i nostri beniamini sono presenti solo da contorno alle storie dei loro figli. Vi chiedo solo una cosa: non mi uccidete!
   
 
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