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Autore: sweetevil    26/03/2010    5 recensioni
Alexi in crisi con la ragazza, i Children of Bodom non riescono a trovare nessuno che possa aprire i loro concerti, mentre dall'altra parte del globo (o quasi) quattro ragazzi e una ragazza vivono alla giornata, prendendo tutto così come capita. -Ragazzi, ho risolto tutti i nostri problemi!-
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6) Meet you again



Henkka si svegliò in seguito a una leggera turbolenza che l’aereo su cui si trovava aveva appena attraversato. Aveva deciso, in accordo con gli altri membri dei Children Of Bodom di assumere la funzione di portavoce del gruppo e partecipare ad una specie di incontro con i ragazzi dei Death Scream.

Era su quell’aereo da circa 12 ore, di cui, le ultime 7 le aveva passate a dormire, ma nonostante questo si sentiva più stanco di prima. In quel momento uno steward informò i passeggeri che mancavano poco più di venti minuti all’atterraggio.

“Per fortuna” si disse “Ho bisogno di mettere i piedi a terra per riprendermi da questo volo. Almeno quando ci sono i ragazzi un modo per passare il tempo lo troviamo, ma da solo è una noia mortale”

Era rimasto d’accordo con i ragazzi dei Death Scream che sarebbe andata la loro chitarrista a prenderlo all’aeroporto. Avevano detto che l’avrebbe riconosciuta dall’abbigliamento: canottiera viola con sotto una maglia a maniche lunghe nera, gonna corta di jeans, panta fuseaux neri, anfibi e scaldamuscoli a righe viola e nere. Avevano anche aggiunto che aveva capelli lunghi e neri, probabilmente raccolti con una matita. E poi, se lui non l’avrebbe individuata, sarebbe stata lei a trovarlo.




Eve era seduta davanti all’uscita passeggeri dell’aeroporto di Los Angeles da quasi un’ora. Non perché l’aereo fosse in ritardo, ma perché aveva approfittato dell’unico momento in cui tutta quella storia non le era sembrata una follia per uscire di casa e recarsi là. Era stata lei ad insistere per andare a prendere personalmente Henkka all’aeroporto, da sola, accampando la scusa che lei era l’unica dei cinque che non si sarebbe fatta prendere dall’euforia di incontrarlo, e quindi non lo avrebbe spaventato e fatto salire sul primo volo di ritorno per Helsinki. Gli altri le avevano riconosciuto la ragione, ignorando il fatto che invece che dall’euforia, lei si sarebbe fatta prendere dal panico.

Ma doveva farlo. Voleva parlare con Henkka da sola, spiegargli la complicatissima situazione che si stava creando, e poi lui avrebbe dovuto rispiegare il tutto agli altri membri dei Children Of Bodom.  

Non voleva far sapere ai suoi compagni che lei conosceva i loro idoli praticamente da sempre, per non dover sopportare tutte le lamentele che sarebbero seguite, ma soprattutto voleva evitare Alexi. Aveva deciso che il loro sarebbe stato solo un rapporto di lavoro. Certo, sarebbero usciti tutti insieme quasi ogni sera, ed avrebbero passato molto tempo insieme sul tourbus, ma non voleva che lui gli rivolgesse parola, a meno che non fosse strettamente necessario.

Mentre cercava le parole per spiegargli tutto questo vide l’aereo della Finnair atterrare. Considerò tutte le possibili vie di fuga, ma si impose di rimanere li, immobile a guardare i passeggeri sbarcare dall’aereo ed andare ad aspettare i loro bagagli. Dopo qualche minuto lo vide. Stava cercando qualcuno con lo sguardo tra la miriade di persone che correva freneticamente da ogni parte.  “Sta cercando me” pensò, ma non fece nulla per farsi notare, rimase seduta a testa bassa, sperando che non la notasse e passasse oltre. Ma sapeva che non era possibile.




Henkka aveva appena recuperato il suo bagaglio e stava scrutando ogni ragazza che gli passava davanti per cercare di identificare la chitarrista che lo stava aspettando. Stava quasi per arrendersi e chiamare Aaron, per sapere se avesse avuto qualche contrattempo, o cose del genere quando la vide. Era seduta su una delle tante poltroncine blu dell’aeroporto, vestita proprio come gli avevano spiegato, tranne per i capelli, che erano sciolti e gli coprivano completamente il viso, visto che stava a testa bassa.

“Come se volesse nascondersi” pensò Henkka. Ma non aveva dubbi, era lei. In più sulla borsa che teneva sulle gambe c’era l’enorme scritta “DEATH SCREAM 4EVER”

- Mi sa che stai aspettando me- le disse, una volta avvicinatosi a lei

- Mi sei mancato- le rispose, ma lui non capì a cosa si stesse riferendo finché lei non alzò la testa e lo guardò negli occhi.




Capitolo un po’ cortino, è vero, ma volevo che finisse così. Quale sarà la reazione di Henkka dopo essersi ritrovato davanti la ragazza di cui è innamorato, ma che ormai si era rassegnato ad aver perso?
Eh eh eh.. 
  
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