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Autore: Julia Weasley    27/03/2010    19 recensioni
Argomento di questa storia è la vita di Regulus Black, dal momento della sua nascita a quello della morte. La crescita in una famiglia Purosangue piena di pregiudizi, il difficile rapporto con il fratello Sirius, i sette anni trascorsi a Hogwarts, la decisione di unirsi ai Mangiamorte fino al suo completo riscatto, tutto raccontato in 50 capitoli.
[ Altri personaggi: Famiglia Black, Kreacher, Barty Crouch jr, Rachel Queen (originale), Severus Piton, i Malandrini, Emmeline Vance, Voldemort, Mangiamorte ]
Storia vincitrice del primo turno dell'Harry Potter Final Contest
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'R.A.B.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Fandom: Harry Potter

Personaggio: Regulus Black

Prompt: 12: Paura

Rating: Giallo

Note: immagine di Timelady-Ari18

Disclaimer: Regulus Black e quasi tutti i personaggi di questa storia appartengono a J.K. Rowling.

Tabella: http://juliablack89.livejournal.com/2009/06/11/

Apprendisti Mangiamorte

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Luglio 1979

Il sole era tramontato da alcune ore e la strada era illuminata dai lampioni. Nell’ombra di un vicolo, cinque figure rimanevano nascoste, tre delle quali osservavano con attenzione i rari passanti. Gli altri due se ne stavano più in disparte, scambiandosi lunghe occhiate nervose.
Regulus si allentò il colletto della camicia che indossava sotto la veste da Mangiamorte, agitato. Tuttavia, quando si rese conto che anche Barty, abbandonata ogni spavalderia, era nervoso e impaurito, si sentì vagamente sollevato.
“Eccoli!” bisbigliò Rodolphus Lestrange in quel momento. “Fuori le bacchette!”
Gli altri quattro obbedirono.
Due uomini avanzavano lungo la strada, diretti verso la vetrina di un negozio abbandonato. Quando furono a portata di bacchetta, furono Schiantati e caddero riversi a terra.
Rodolphus e Rabastan si affrettarono a trascinarli nel vicolo, facendo attenzione alla strada, nel caso in cui qualche malcapitato Babbano li avesse visti.
“Bene” disse Bellatrix con un tono pratico, chinandosi sui due Auror svenuti. Strappò con malagrazia una ciocca di capelli ciascuno e tornò in piedi, mentre suo marito estraeva due fiaschette dalla tasca interna del proprio mantello.
Regulus guardò i due Auror, mentre Bellatrix aggiungeva i capelli alle Pozioni Polisucco: uno era alto e imponente, con una folta barba rossa; l’altro era più basso e poco più grande dei due Mangiamorte alle prime armi.
“Andrete voi due” disse Bellatrix, porgendo le fiaschette a Regulus e Barty. “Ricordatevi che avete solo un’ora, quindi nel dubbio non ve la scolate tutta adesso”.
“I due ragazzi obbedirono. Regulus bevve metà pozione, che era di un bel colore rosso scuro, e si piegò in due, in preda agli spasmi dello stomaco. Era disgustosa.
Si sentì crescere in altezza e gli spuntò la stessa barba fulva dell’uomo svenuto sul marciapiede fino a che, dopo parecchi secondi di sofferenza, ne assunse del tutto le sembianze.
Regulus guardò Barty, che si era trasformato nella copia vivente dell’Auror più giovane.
Rabastan trasfigurò i loro vestiti e si soffermò a valutare la somiglianza con un ghigno soddisfatto. Nel frattempo Bellatrix aveva frugato nelle tasche degli Auror, sottraendo loro i documenti.
“Tu, Regulus, ti chiami Gawain Robards. Crouch, tu sei John Dawlish. L’uomo che cerchiamo si chiama Graham Bletchley, ed è ricoverato per lesione da incantesimo. Dovrete dare il cambio ai due Auror che sorvegliano la sua stanza. Noi entreremo in azione tra trenta minuti. Niente passi falsi: quel traditore non deve testimoniare al processo di domani, è chiaro?”
Regulus e Barty annuirono, tesi.
“Andate, adesso… Ah, Crouch” aggiunse Bellatrix con aria minacciosa, “ti tengo d’occhio”.
Barty non rispose, limitandosi ad impallidire. Regulus gli fece cenno di seguirlo.
Usciti dal vicolo, si incamminarono verso la vetrina. Regulus stringeva convulsamente la bacchetta sotto il mantello: aveva una gran paura di fallire. Accanto a lui, Barty aveva il respiro affannato.
All’interno della vetrina c’era un manichino dall’aria malmessa. Regulus si avvicinò e disse:
“Siamo qui per sorvegliare Graham Bletchley”.
Il manichino annuì, aprendo loro il passaggio.
Regulus e Barty entrarono nella vasta sala d’accettazione dell’Ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche.
A quell’ora non c’erano pazienti e il mago addetto alla informazioni dormiva della grossa con la testa sulla scrivania. Accanto a quest’ultima vi era un cartello.
“Lesioni da Incantesimo, Quarto Piano” lesse Barty.
“Perfetto” rispose l’altro.
Attraversarono indisturbati una doppia porta. Mentre percorrevano i corridoi, incrociarono alcuni Guaritori, vestiti con un completo verde acido, che li salutarono. I degenti erano tutti addormentati perché non si sentiva un solo lamento.
I ritratti dei Guaritori li guardavano con aria circospetta, ma loro non distolsero lo sguardo. Finalmente arrivati al quarto piano, si guardarono intorno, spaesati.
“Da che parte dobbiamo andare?” chiese Barty, nervoso: non riusciva a stare fermo.
Regulus cercò delle indicazioni, ma all’improvviso una voce femminile parlò alle loro spalle:
“Vi siete persi?”
Loro si voltarono di scatto, spaventati, e si ritrovarono davanti ad una Guaritrice. Aveva lisci capelli scuri e gli occhi di un azzurro limpido: i lineamenti erano estremamente familiari.
Regulus si sentì sprofondare fino a dieci chilometri sotto terra. La conosceva di vista, ed era talmente simile a sua figlia che, anche nella penombra, non ebbe il minimo dubbio: era la madre di Rachel.
“Ehm…” fece Barty, altrettanto preoccupato.
“Siete qui per dare il cambio agli Auror che sorvegliano Bletchley? La stanza del paziente si trova in fondo a quel corridoio” spiegò la donna. “Vi accompagno lì”.
“Grazie” bofonchiò Regulus, incamminandosi dietro di lei.
La signora Queen li condusse in un largo corridoio. Due Auror accigliati erano in piedi ai lati di una porta. Uno di essi si voltò verso di loro e parlò:
“Ah, eccovi! Alfred, su con la vita, il turno è finito”.
“Meno male, stavo per addormentarmi” disse l’altro, sbadigliando. Poi si rivolse a Regulus. “Ehi, Gawain, cosa ha detto Barty su quella faccenda di cui parlavamo oggi?”
“Ehm…” fece Regulus, che non aveva la più pallida idea di cosa quello stesse parlando. “Veramente non ho fatto in tempo a chiederglielo” buttò lì.
L’Auror parve sorpreso, ma evidentemente era troppo stanco per replicare.
“Ok… Noi andiamo, allora. Buona nottata”.
I due Auror attraversarono il corridoio e sparirono dopo aver svoltato l’angolo.
Nel frattempo, un Guaritore con gli occhiali era appena giunto alle loro spalle.
“Diane!” disse, sorpreso per la presenza della signora Queen. “Credevo che avessi la sera libera”.
“Andrews aveva da fare, così ho accettato di fare il turno di notte al posto suo” rispose la donna. “Come sta il paziente di stamattina?”
Quello sospirò.
“Vaiolo di drago, una brutta faccenda. Con molta fortuna riuscirà a guarire” disse. Poi si rivolse a Barty e Regulus e li salutò cordialmente. “Bletchley sta dormendo, gli ho somministrato una pozione per farlo stare tranquillo, perché era morto di paura, e non posso biasimarlo”.
“Domani mattina sarà portato davanti al Wizengamot, vero?” intervenne Diane Queen, cupa. “Spero tanto che faccia un bel po’ di nomi insospettabili”.
Barty deglutì, agitandosi al solo pensiero.
“Oh sì, sarei proprio curioso di sentirlo. Comunque, andiamo a prenderci un tè?” aggiunse il Guaritore, indicando il piano di sopra.
Lei accettò e rivolse un ultimo saluto a Regulus e Barty.
“Arrivederci” risposero loro due all’unisono, mentre la donna si incamminava verso le scale con il collega.
Quando la vide scomparire, Regulus si sentì molto più sollevato: se fosse rimasta al quinto piano probabilmente non avrebbe incontrato Bellatrix e gli altri.
I due infiltrati rimasero in piedi per alcuni minuti. Il corridoio era deserto e silenzioso, esattamente come il resto dell’ospedale.
Barty era molto impaziente: al contrario di Regulus, che era rimasto immobile al suo posto, lui faceva avanti a indietro davanti alla porta di Bletchley, guardando l’ora ogni due minuti.
“Ti vuoi calmare?” bisbigliò Regulus, irritato: stava facendo innervosire anche lui.
L’altro non ebbe il tempo di rispondere perché in quel momento il silenzio fu rotto da una voce rauca molto lontana.
“Ehi, dove state…?”
Seguì una pausa di due secondi e un tonfo. Dopo di che si udirono passi felpati salire le scale.
Regulus e Barty sfoderarono le bacchette, incerti.
Poco dopo, tre persone entrarono nel corridoio, dirigendosi verso di loro.
“È questa?” chiese Bellatrix, indicando la porta.
Loro annuirono, ma non ebbero il coraggio di chiedere cosa fosse accaduto al mago della sala d’accettazione.
Rodolphus fece allontanare Regulus e Barty, puntò la bacchetta contro la porta e la mosse. La serratura scattò.
I cinque Mangiamorte corsero dentro. Nella stanza c’erano solo una sedia e un letto, occupato da quello che doveva essere Graham Bletchley.
Rabastan gli si avvicinò, la bacchetta levata, alle spalle i respiri affannati degli altri. Regulus credette di udire un rumore dietro di sé e si voltò…
Nello stesso istante, Rabastan sollevò le coperte, lasciandosi poi sfuggire una sonora imprecazione: al posto del traditore, due cuscini erano stati avvolti nelle lenzuola.
“Eccolo là” li avvertì Regulus, mentre un uomo in camicia da notte e privo di bacchetta, che si era nascosto dietro la porta mentre loro entravano, usciva in tutta fretta dalla stanza.
“Ci stava aspettando!” sbottò Barty, mentre Bletchley scappava a rotta di collo e si metteva a gridare a squarciagola, invocando aiuto.
Tornarono in tutta fretta nel corridoio, ma del Mangiamorte pentito si sentivano solo le grida.
“Dividiamoci!” disse Bellatrix, prendendo il comando della situazione. “Rodolphus, da quella parte; Rabastan, tu e Crouch da quell’altra. Regulus, vieni con me”.
Nessuno replicò.
Bellatrix si lanciò all’inseguimento e Regulus la seguì. Le urla del fuggitivo stavano svegliando tutto il San Mungo: si sentivano passi affrettati, voci confuse e spaventate.
Regulus si sentì invadere dalla paura: e se non lo avessero catturato subito? I Guaritori avrebbero chiamato gli Auror, e allora sarebbe stata la fine. Mentre Bellatrix lo conduceva verso le scale, la paura si trasformò in panico vero e proprio: la madre di Rachel si trovava ancora al San Mungo.
Regulus levò la bacchetta e creò una barriera sulla rampa che conduceva al quinto piano, sperando che avrebbe impedito alla signora Queen di lasciare la sala da tè.
“Che succede? Chi sta strillando in questo modo?” esclamò in quel momento una voce.
Un Guaritore era appena uscito nel corridoio davanti a loro. Il suo sguardo confuso incrociò prima quello di Regulus, che aveva ancora le sembianze di Gawain Robards, per poi rivolgersi a Bellatrix.
La sua bocca si spalancò ma, prima che potesse anche solo muovere un altro muscolo, Bellatrix aveva già pronunciato l’Anatema che Uccide.
Il Guaritore crollò a terra scompostamente, gli occhi sgranati e la bocca ancora spalancata.
Regulus dovette fermarsi, perché le gambe non gli reggevano più, e fissò il corpo riverso sul pavimento. Era la prima volta che vedeva qualcuno morire in quel modo e non riusciva a provare indifferenza.
“Muoviti!” lo richiamò Bellatrix, furiosa.
Regulus obbedì e ricominciò a correre, ma ora si sentiva molto più pesante, come se una forza invisibile lo stesse trattenendo.
Altri Guaritori stavano iniziando a sbucare da tutte le parti, e stavolta erano armati. Regulus scagliò loro qualche fattura, Bellatrix ne uccise altri due.
Una voce amplificata si diffuse per tutto l’ospedale:
“Attenzione, i pazienti non devono assolutamente uscire dalle loro stanze, qualunque cosa accada…”
Regulus e Bellatrix svoltarono di corsa un angolo, andando a sbattere contro qualcuno. Si prepararono per affrontare i nuovi arrivati, ma scoprirono che si trattava solo di Rabastan e Barty.
Quest’ultimo aveva un livido viola sotto l’occhio e il naso rotto: il sangue gli colava abbondante, mentre lui cercava inutilmente di tamponarlo con la manica.
“Rodolphus ha preso Bletchley” annunciò Rabastan. “Ci aspetta al pianterreno”.
Bellatrix lanciò un’esclamazione trionfante, poi si diresse verso la scalinata, seguita dagli altri tre.
“Cosa ti è successo?” chiese Regulus a Barty, mentre correvano.
“Mi hanno lanciato una fattura” spiegò lui ma, quando lo guardò, i suoi occhi si sgranarono.
Regulus inorridì a sua volta: i capelli di Barty non erano più scuri, ma stavano tornando color paglia e le lentiggini cominciavano a spuntare sul suo volto.
“Presto, la Pozione Polisucco!” esclamarono nello stesso momento.
Regulus prese la propria e la avvicinò alle labbra, ma in quel momento Barty emise un gemito roco che somigliava vagamente ad un “No…”
Crouch aveva estratto la fiaschetta dal mantello, ma questa era infranta, probabilmente rotta dalla fattura scagliata dai Guaritori; il residuo della Pozione Polisucco era perduto.
Seguirono alcuni istanti di puro panico: se qualcuno lo avesse riconosciuto sarebbe stata la fine. Barty rischiava molto più di lui.
Vedendo il suo amico tremare come una foglia, Regulus agì d’istinto e gli ficcò la propria fiaschetta in mano.
“Bevi questa, forza”.
L’altro esitò, ma Regulus insisté. Mentre Barty assumeva l’aspetto di Gawain Robards, Regulus trasfigurò di nuovo i propri abiti nella veste da Mangiamorte e si calò il cappuccio sulla testa, aggiungendo la stessa maschera che i tre Lestrange già indossavano, mentre riacquistava le proprie sembianze originarie.
Erano quasi arrivati al pianterreno. Rodolphus, Rabastan e Bellatrix fecero esplodere il pavimento sotto un gruppo di Guaritori che si era avvicinato per fermarli e li superarono.
Regulus, in coda al gruppo, fu colpito alle spalle da un Incantesimo di Inciampo, e non riuscì a fare a meno di cadere disteso per terra.
Mentre si affrettava a rialzarsi, scoprì con orrore che a colpirlo era stata la signora Queen, che evidentemente era riuscita a superare la barriera che lui aveva creato.
La donna aprì la bocca per pronunciare un altro incantesimo mentre Regulus, senza avere la più pallida idea di cosa fare, si preparava solo a difendersi, quando all’improvviso la voce lontana di Rabastan esclamò:
Reducto!”
Il soffitto sopra le loro teste esplose e i calcinacci cominciarono a crollare. Regulus trascinò la donna di lato e, mentre si sollevava un immenso polverone, la spinse nel corridoio di fianco.
“Lasciami stare, o giuro che ti farò pentire di essere nato, chiunque tu sia!” sbottò lei, anche se aveva perso la bacchetta.
Regulus fu costretto a farle l’incantesimo Silencio per evitare che continuasse a gridare. Sapeva che Rabastan si stava avvicinando per cercarlo, e doveva muoversi se non voleva che Rachel restasse orfana di madre.
Assicurandosi di non incrociare mai lo sguardo della donna, le lanciò un Incantesimo Petrificus Totalus, perché lei stava cercando di reagire a calci e pugni. Ora capiva da chi avesse preso sua figlia.
Un attimo dopo Regulus tornò nel corridoio di prima.
Rabastan lo vide uscire dal polverone che non si era ancora dissolto.
“Dov’è quella Guaritrice?” domandò.
“È scappata via” mentì lui, sperando di sembrare convincente.
“Peccato… Andiamo, forza” concluse Rabastan, evidentemente persuaso.
Regulus lo seguì, molto più sollevato.
Quando raggiunsero Rodolphus e gli altri nella sala d’accettazione, alcuni Auror erano appena arrivati, ma i Mangiamorte si Smaterializzarono subito, portando con sé il prigioniero svenuto.


Innerva!”
Graham Bletchley aprì gli occhi e batté le palpebre per mettere a fuoco il posto in cui si trovava. Il terrore comparve sul suo volto quando si vide legato mani e piedi nella vasta segreta del maniero dei Lestrange.
I cinque Mangiamorte che lo avevano rapito si trovavano in piedi di fronte a lui.
“V-vi prego, non uccidetemi” balbettò, ruotando la testa in cerca di un’inesistente via di fuga.
“È inutile che supplichi, Bletchley, dovevi pensarci prima” rispose Rodolphus.
L’uomo tremò.
“Hai tradito l’Oscuro Signore” disse Rabastan. “Dovevi essere Marchiato due giorni fa e invece sei scappato. E ora scopriamo che vuoi raccontare tutto agli Auror. Eh no, il tradimento si paga”.
Bellatrix ridacchiò, sadica, rivolgendosi poi a Regulus e facendogli segno di avvicinarsi.
Lui obbedì. Immaginava cosa avrebbe dovuto fare, ma anche così non si sentiva affatto meglio. Non ci aveva mai provato.
“Prima di tutto” esordì Bellatrix, con il tono di chi sta insegnando a trasformare un riccio in un portaspilli, “ci divertiremo a torturarlo un po’”.
Regulus puntò la bacchetta su Bletchley, che aveva iniziato a piagnucolare, ma la mano gli tremava. Si sforzò di mantenerla ferma ed esordì con un poco convinto:
Crucio…”
L’uomo gridò, più per la paura che per il dolore, ma un secondo dopo era già tornato normale.
Rabastan diede in una risatina di scherno; Bellatrix invece sembrava irritata.
“E quella cos’era, una carezza?” chiese ad un Regulus imbarazzato. Lei alzò la bacchetta contro il prigioniero, che sbiancò. “Crucio!”
Lo disse con molta più enfasi e con un tono terribile. La segreta si riempì delle urla disperate di Bletchley che si contorceva a terra, le mani legate dietro la schiena.
“Visto? Devi desiderare ardentemente di farlo soffrire” spiegò la cugina a Regulus, al quale risuonavano ancora nelle orecchie le urla di dolore dell’uomo. “Odialo con tutto te stesso”.
Regulus annuì e cercò di provarci un’altra volta.
Ma mentre si sforzava, si rese conto di non essere capace di odiarlo così tanto. Certo, era un traditore, ma non lo conosceva neanche: come poteva odiare qualcuno che non aveva mai visto in vita sua? Se fosse stato qualcun altro che gli aveva fatto un torto forse ci sarebbe riuscito.
Ma certo, pensò. Bastava che immaginasse di trovarsi di fronte a qualcuno che detestava con tutta l’anima.
Regulus chiuse gli occhi e gli apparve nella mente l’immagine di un uomo senza volto, ma lui sapeva benissimo chi fosse. Aveva pensato immediatamente al peggiore di tutti. Ted Tonks aveva tutti i requisiti: era un Sangue Sporco e gli aveva rovinato la famiglia. Chi poteva essere peggiore di lui?
Crucio!”
Stavolta funzionò. Graham Bletchley urlò a squarciagola, e forse fu questo a indurre Regulus a fermarsi, impressionato.
“Perché hai smesso? Stavi andando bene!” lo rimproverò Bellatrix.
Regulus si sentiva oppresso da qualcosa che non sapeva definire, e la presenza di sua cugina contribuiva a renderlo ancora più agitato. Avrebbe voluto interrompere, ma lei fu irremovibile.
“Continua!”
Crucio!”
Ma, nonostante i suoi sforzi, non riusciva a mantenere costante la maledizione, che funzionava a intermittenza. La vittima singhiozzava e gridava, ma sentiva meno dolore del dovuto.
Regulus sapeva di aver fatto la figura del ragazzino impaurito e forse, ammise a se stesso, lo era davvero.
“Ascoltami bene” lo rimproverò Bellatrix, il viso a pochi centimetri dal suo. “Che cosa credi, che essere un Mangiamorte serva solo a farti sentire importante agli occhi della comunità magica? Bè, caro mio, la novità è che ti devi sporcare le mani! Svegliati!”
Regulus si rifiutava di abbassare lo sguardo per non sentirsi ancora più umiliato di quanto non fosse già, ma aveva il viso in fiamme per la vergogna.
“Bella, lascia stare, è alle prime armi” intervenne Rodolphus, annoiato come tutte le volte che sua moglie si infuriava. “Perché non facciamo provare Crouch?”
Barty sobbalzò, sorpreso.
“Lui?”
Il tono di Bellatrix era molto dubbioso: non si fidava di Barty.
“Vieni, Crouch, vediamo cosa sei capace di fare” insisté Rabastan con un tono di sadico divertimento.
Barty, che aveva assunto di nuovo il suo vero aspetto, lanciò a Regulus un’occhiata nervosa. Tuttavia, ora che non si trovava in pericolo sembrava meno spaventato, contrariamente a come si era comportato al San Mungo.
“Hai sentito, no?” continuò Rabastan mentre il ragazzo si piazzava di fronte ad un orripilato Bletchley. “Accumula tutto l’odio che hai dentro e poi scaricalo su di lui”.
Nessuno dei presenti credeva che Barty sarebbe stato capace di padroneggiare la Maledizione Cruciatus al primo tentativo, neanche Bletchley, sicuro che quel ragazzo dall’aria nervosa non avrebbe mai potuto fargli provare troppo dolore. Forse ne era fin troppo sicuro.
La sua espressione di sorpresa si trasformò presto in grida di agonia quando Barty gli scagliò la Cruciatus, il viso contratto e paonazzo per lo sforzo di concentrazione.
Regulus non seppe quanto durò: sapeva solo che alla fine si sentiva quasi nauseato.
Non si aspettava che Barty fosse capace di covare tanta rabbia tutta insieme. Anche Bellatrix rimase a bocca aperta per alcuni secondi.
Barty abbassò la bacchetta e ricambiò gli sguardi sbalorditi degli altri.
“Complimenti” disse Rabastan, assestandogli una pacca sulla schiena.
Barty lanciò un’occhiata entusiastica a Regulus, il quale tuttavia distolse subito lo sguardo, mordendosi la lingua per la stizza: perché il figlio di Crouch era più capace di lui? Non era giusto. Barty era un Mangiamorte da non più di una settimana, e mostrava molto più autocontrollo di lui, che invece lo era già da un anno. Era davvero così debole?
“Bè, ci siamo divertiti abbastanza” concluse Rodolphus, e Bletchley iniziò a strillare come un vitello. “Liberiamoci di questo miserabile”.
Regulus non riuscì ad assistere alla scena e si voltò dall’altra parte mentre la segreta veniva illuminata da un bagliore verde.
Aveva solo bisogno di tempo per abituarsi, pensava. Gli ci sarebbe voluto un po’ più degli altri, ma si sarebbe abituato.
Cercava disperatamente di convincersene, ma le urla dell’ex-Mangiamorte, ormai morto, gli rimbombavano ancora nella testa
.


01. Addio. 02. Ricordi. 03. Speranza. 04. Bellezza. 05. Fotografia.
06. Gatto. 07. Cane. 08. Musica. 09. Fuochi d'artificio. 10. Cioccolato.
11. Carta. 12. Paura. 13. Sole. 14. Sangue. 15. Bambola.
16. Ali. 17. Cuscino. 18. Candela. 19. Dolce. 20. Amaro.
21. Pelle. 22. Ghiaccio. 23. Sogno. 24. Incubo. 25. Risveglio.
26. Incontro. 27. Vertigine. 28. Lacrime. 29. Attesa. 30. Noia.
31. Felicità. 32. Dolore. 33. Solitudine. 34. Silenzio. 35. Campanello.
36. Nascosto. 37. Gelosia. 38. Nodo. 39. Caldo. 40. Freddo.
41. Tempo. 42. Bacio. 43. Sorriso. 44. Desiderio. 45. Illusione.
46. Specchio. 47. Latte. 48. Caffè. 49. Potere. 50. Strada.

*Angolo autrice*

In questi ultimi giorni la mia connessione internet ha fatto cilecca e avevo paura di non poter aggiornare, e invece per fortuna sono qui! :-) Però le risposte alle recensioni saranno brevi stavolta, quindi niente poemi lunghissimi a fine capitolo! XD
Dunque, il tizio che viene rapito e trucidato me lo sono inventato io, perché non ho trovato altri Mangiamorte pentiti in quegli anni. In origine doveva avere un ruolo più rilevante nel pentimento di Regulus, ma già così è abbastanza, secondo me. Robards e Dawlish invece esistono davvero (quel poveraccio di Dawlish mi fa una pena, capitano sempre tutte a lui! XD)
Il San Mungo è uno dei posti che avrei voluto rivedere nel settimo libro, ma visto che la Rowling non l'ha inserito, ci ho pensato da sola!
La madre di Rachel all'inizio non pensavo di metterla, ma quando mi sono ricordata che avevo già deciso di farla lavorare come Guaritrice, l'ho inserita sotto forma di comparsa: nel prossimo capitolo la conoscerete meglio.
Credetemi, è stata una sofferenza scrivere di Regulus che usa la Maledizione Cruciatus. Ho cercato di fare in modo che non fosse crudele come i suoi compari, ma al tempo stesso mi sono sforzata di non santificarlo troppo (visto che è il mio personaggio preferito, il rischio c'è eccome). Spero di esserci riuscita.
Riguardo a Barty, sono arrivata ad un mezzo compromesso: al momento il sadismo che ha dentro di sé è in forma embrionale, ma si svilupperà sempre di più, soprattutto a causa di Voldemort, che saprà bene come prenderlo e acquistare la sua completa fedeltà. Comunque, per adesso riesce ancora a spaventarsi per quello che succede, il che spero che riesca a renderlo un po' più credibile.

Prossimo aggiornamento: 3 aprile... Sarà un capitolo meno pesante di questo (e meno male, direte voi!)

Hale Lover: spero che Bellatrix ti sia piaciuta, allora! Io non riesco a farmela stare antipatica, nonostante tutto! Non so se sai del seguito che voglio scrivere (per maggiori info, leggi quello che ho scritto in fondo al capitolo 36!) ma cercherò almeno di dare un'altra possibilità a Regulus. Ho odiato la Rowling quando l'ha fatto morire...
Alohomora: grazie, speravo che le domande rendessero bene l'idea della difficoltà dei M.A.G.O! Purtroppo mancano i capitoli più tremendi, ma almeno già sapete che stavolta non ci sarà una fine definitiva! Beh, spero che il modo in cui sto rendendo Barty ti convinca. Presto leggerai anche la scena di cui ti ho parlato. Infine, se ti servono consulenze chiedi pure!
_Mary: anche io mi sarei messa a piangere! Insomma, Hogwarts non è una scuola normale: praticamente ci vivi per sette anni! Lasciarla è come dire addio ad una partedi sé! Quindi non sei l'unica. Voldy per ora non c'è, lui non spreca le sue energie per punire un traditore... ma lo rivedrai presto, non c'è dubbio!
979/Circe: mi sono accorta solo ora che hai cambiato nickname! Grazie, sono contenta di non avere esagerato perché in fondo Regulus dovrà affrontare cose ben peggiori della fine della scuola, e già ci si ritrova. Comunque anche io preferivo i capitoli ambientati a Hogwarts, infatti sono la maggior parte! Le tue storie mi piacciono molto: ora mi metterò a leggere "La strega più potente".
Bella_Cissy_BlackSisters: il povero Hagrid non viene mai compreso da Regulus il perfettino! XD Spero che Barty sia stato descritto in maniera convincente...
vulneraria: ma figurati, anzi, ti ringrazio per avermi fatto notare questi errori. Li ho corretti appena ho letto la tua recensione, infatti! Sai, a furia di stare attenti al congiuntivo, si finisce per usarlo anche quando non ce ne sarebbe bisogno! ^_^
Mirwen: eheh, prima di scrivere la parte degli esami infatti sono andata a leggere il capitolo di "Safely for the last time"! Mi ha aiutata ad entrare ancora di più nell'atmosfera!
dirkfeply89: infatti un po' mi sono ricordata di come mi sentivo io alla fine del liceo... non ero molto felice di andarmene! Tranquillo, l'università non dà tregua, io dovrò studiare tutte le vacanze per un esonero :-(
DubheBlack: mi risulta difficile immaginare questa storia senza Hogwarts, ormai mi ero abituata, ma ora mi sto già rassegnando alla nuova atmosfera... Credo che in questo capitolo alla fine si veda che Barty nasconde un'anima nera. Regulus al confronto è un angioletto!
malandrina4ever: eh sì, non avevo ancora descritto una scena in cui Regulus vinceva la Coppa del Quidditch! Magari l'aveva già vinta (sicuramente, anzi, se no mi uccide! XD) però ho voluto scriverla. Pensa che la parte con Malocchio volevo toglierla, meno male che l'ho lasciata!

  
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