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Autore: WhiteLight Girl    27/03/2010    5 recensioni
Terriermon correva a perdifiato sulla sabbia del deserto. Le grandi orecchie erano mosse dal vento che gli sferzava addosso, e spesso sfioravano il terreno quando lui si voltava di scatto a controllare ciò che aveva alle spalle.
Attorno a lui, immensi fasci di luce rosa si muovevano frenetici, e lui riusciva ad evitarli solo per pura fortuna.
Continuò a correre mettendo una zampa dietro l’altra anche se ormai gli facevano male entrambe. Il deserto sembrava essere infinito, ma sapeva che doveva uscirne, sapeva che era la sua unica possibilità di salvezza. Si voltò ancora a guardarsi le spalle e si rese conto di essere spacciato.
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryo Akiyama, Takato Matsuda, Un po' tutti | Coppie: Jianlinag Wong/Henry, Ruki Makino/Rika
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Aspetta! Rika! Ti accompagno a casa!- Stava urlando Ryo mentre correva dietro alla ragazza.
-Credi forse che io abbia bisogno di una balia?- Gli domandò lei non troppo felice.
-Sempre sull’attenti, eh? Non ti farebbe male scioglierti un po’.- Commentò il ragazzo.
-Sono scioltissima, non si vede forse?- Borbottò lei. E prima che l’amico potesse ribattere aggiunse: - Dico sul serio, sono molto più rilassata di questo pomeriggio, tranquillo.-
-Sei sempre troppo carica di compiti…- Ricordò Ryo abbattuto.
-Che vuoi farci, è la vita.- Rispose la ragazza come se non le importasse.
-Sembra che dispiaccia più a voi che a me.-
-Non è vero, t’importa, o non saresti venuta qui nel tuo unico momento libero.- Osservò Ryo convinto.
-Non sarei venuta da voi se fosse stato il mio momento libero, sono venuta da voi perché ho mollato i compiti a metà.-
-A maggior ragione! Ti mancavamo!- Azzardò. Un’occhiataccia fulminante di Rika lo fece zittire.
-Non.Sono.Fatti.Tuoi.- Scandì lei decisa.
E il ragazzo decise di non parlare più.
Proseguirono in silenzio per un’altra decina di metri, poi, innervosita da tutto quel silenzio Rika diede un pizzicotto a Ryo.
-AIH!- si lamentò lui. –Eih! Piccola Rika! Certi scherzi non si fanno!-
La ragazza si bloccò di colpo e mormorò a testa bassa, con un tono che non ammetteva repliche:
-Non chiamarmi piccola Rika.-
Ryo si bloccò affianco alla ragazza, non ribatté, il tono che lei aveva usato l’aveva quasi spaventato; Rika Nonaka non aveva mai usato qual tono; non in sua presenza almeno.
-Rika…- la chiamò sfiorandole un braccio. Lei sussultò.
-Per favore.- Gli disse dopo aver alzato lo sguardo. – Icedevimon una volta mi ha chiamata così, e ha tentato di uccidere Renamon per farmi diventare la sua domatrice.-

Takato e Jeri stavano lasciando il nascondiglio di Guilmon. Erano rimasti per ultimi, come sempre, erano solo loro due quando una luce accecante invase il rifugio. I due ragazzi tornarono indietro correndo; Takato andò avanti e Jeri rimase appena dietro di lui.
La luce era talmente forte che superava le travi in legno che i ragazzi avevano sistemato davanti alla buca che Guilmon aveva scavato anni prima; per celare alla vista il varco per Digiworld che ogni tanto si riapriva.
In quel momento il varco pareva proprio essere aperto, ma i ragazzi sapevano bene che non era prudente entrarci.
Takato trattenne indietro la ragazza, per proteggerla, ed entrambi rimasero immobili, coprendosi gli occhi da tutta quella luce finché non si affievolì.
Tornò tutto buio e solo dopo un paio di istanti i ragazzi si decisero ad avanzare verso il fondo della stanzetta.
-Stai indietro.- Ordinò il ragazzo, poi iniziò ad avanzare. Si bloccò di colpo quando iniziò ad udire un rumore di unghie che graffiavano dall’altra parte del legno; come se un animale stesse tentando con tutte le sue forze di superare l’ostacolo. Dopo aver superato il primo momento di smarrimento Takato tornò a guardare Jeri per un istante, poi riprese ad avanzare.
-Non andare, è pericoloso…- Lo pregò la ragazza.
Lui la ignorò.
-Guilmon, sei tu?- Domandò Takato speranzoso.
Il rumore si fermò un istante, poi riprese ancora più frenetico, ma la domanda di Takato non ebbe una risposta chiara.
Non era Guilmon.
-Takato, andiamo via, ti prego, ho paura.-
-Dammi solo un secondo, poi andiamo.- La rassicurò Takato. –Terriermon? Impmon? C’è qualcuno che conosco?- L’unica risposta che ricevette fu un sibilo che lo fece arretrare. Jeri si aggrappò al suo braccio mentre sul legno venivano battuti forti colpi.
Quel sibilo non era certo rassicurante, i ragazzi erano più che certi di non conoscere un Digimon che facesse quel verso e si allontanarono.
-Takato… - Mormorò ancora la ragazza.
-Allontaniamoci da qui.- La incitò lui arretrando assieme a lei.
Fu proprio in quel momento che le travi cedettero. La luce esplose ancora più forte di prima e un’ombra scura si lanciò minacciosa verso di loro.
I ragazzi finirono per terra, quando riuscirono a rialzarsi la luce ero scomparsa, e con lei anche la cosa che era bioemersa.
Takato e Jeri si guardarono attorno preoccupati.
-Cos’era?- Domandò la ragazza sconvolta.
-Non lo so, ma non è prudente restare qui, vieni, ti porto a casa.- Le disse alzandosi e porgendole una mano per aiutarla a fare lo stesso.

Henry e Suzie entrarono in casa con calma. Dopo aver salutato i loro genitori se ne andarono ognuno nella sua stanza.
Suzie si buttò sul letto a pancia all’aria, stringendo al petto il coniglietto che gli aveva regalato suo fratello.
-Lopmon.- mormorò sospirando.
Henry si sedette e accese il computer, mettendosi a cercare su internet le prime cose che gli venivano in mente. Sulla scrivania, affianco a lui, da dentro un portafoto, Terriermon gli sorrideva restando tra le sue braccia, qualche anno prima.

*****

Guilmon stava seduto sul fondo di un burrone. Sulla sua testa, oltre le rocce, la terra era un cerchio lontano. Un caldo fuocherello scoppiettava davanti a lui proiettando riflessi arancioni sul candido e paffuto musetto di Calumon.
Il piccolo Digimon teneva gli occhi bassi, lo sguardo era triste, con la zampetta sulla bocca socchiusa.

*****

Kazu e Kenta camminavano spediti uno affianco all’altro. Canticchiavano.
-Ma hai visto come la guardava?- sbottò poi Kenta piegandosi in due dalle risate.
Kazu portò le mani tra i capelli ridacchiando a sua volta.
-Già! Povero Ryo però, credo che Rika non si sia accorta di nulla…-
-Secondo me fa finta di non capire ma lo sa da un bel pezzo! Insomma, è difficile notare la faccia da pesce lesso con cui la guarda. E Rika non è mica una stupida.- Disse Kenta lanciando un’occhiata all’amico.
-Credi che sia possibile che lei ricambi?-
Si fissarono per un istante, per poi scoppiare a ridere a crepapelle.
-Mi dispiace per Ryo però, si è innamorato proprio della glaciale Regina dei Digimon.- Commentò Kazu.

Dopo aver accompagnato Jeri a casa Takato afferrò il telefono e si stese a letto con espressione corrucciata. Compose il numero di Henry e aspettò con impazienza che il ragazzo rispondesse.

Henry mise il piatto vuoto nel lavello, prima che Suzie lo raggiungesse saltellando con il telefono in mano.
-Takato al telefono.- Disse la bambina.
Henry sciacquò le mani e le asciugò, poi prese il telefono e lo portò all’orecchio dirigendosi in camera.
-Ciao Takato, è successo qualcosa?- Domandò il ragazzo preoccupato.
-Non ci crederai mai, una cosa assurda! Ero con Jeri al rifugio e qualcosa è uscito dal varco digitale, non siamo riusciti a vederlo bene ma so per certo che non era uno dei nostri amici Digimon, è forte, è veloce, ha rotto le tavole che abbiamo messo per tappare il buco che aveva scavato Guilmon ed è scappato via!- Gli rispose l’amico senza respirare.
-Frena un secondo, credi che sia un nemico?-
-Non lo so, non ci ha fatto del male, è scappato via, ma ha fatto un sibilo che spaventerebbe perfino un mattone super coraggioso.-
Henry, sconcertato dall’esempio che Takato aveva usato, iniziò a preoccuparsi davvero.
-Non hai proprio idea di chi o cosa potesse essere?-
-No, non sono certo neanche che sia un Digimon, ma è quasi ovvio che è uscito dal Digivarco, altrimenti non mi spiego la sua comparsa. Deve essere arrivato lì in qualche modo.-
-Hai ragione Takato, dobbiamo scoprire di che si tratta al più presto. Ci vediamo lì e studiamo la situazione.- Henry stava per riattaccare, ma l’altro lo fermò.
-Come? Adesso? Domani c’è scuola…-
Henry sbuffò: -Potrebbe essere pericoloso, domani, dopo la scuola ci vediamo lì, va bene?-
-Certo, dobbiamo avvertire gli altri, poi decideremo il dafarsi.-

Quando il telefono squillò Rika stava tentando di finire gli esercizi di matematica. Fu felice di fare un’altra pausa quando sua nonna le portò il telefono.
-Pronto.- Rispose lasciandosi scappare un sospiro.
-Sono Henry, Takato ha detto di telefonarti, è successa una cosa strana oggi al rifugio.-
-Di che si tratta?- Si allarmò la ragazza.
-Qualcosa è uscito dal Digivarco questa sera, Takato e Jeri erano lì ma non sono riusciti a vederlo, di certo non era uno dei nostri Digimon ed ha spaccato le travi, potrebbe essere pericoloso.-
-Volete che venga al rifugio subito?-
-No, ora non potremmo comunque fare nulla, domani andremo a scuola e appena usciti ci vediamo al parco, ok?-
-Non mancherò.- Lo rassicurò lei. E riattaccarono.

Kazu e Kenta erano ancora insieme quando Takato gli telefonò. Fu Kazu a rispondere al cellulare.
-Una creatura è uscita dal Digivarco?- Domandò il ragazzo spaventato.
Kenta guardò l’amico confuso, dato che non aveva sentito tutta la spiegazione.
-Io ed Henry abbiamo deciso di vederci al rifugio dopo la scuola domani, tu pensi di venire?- Gli domandò Takato.
-Ovviamente, ora spiego tutto a Kenta, sono certo che lui non sarà da meno, vuoi che avvisiamo qualcuno?-
-Non preoccuparti, ci penserà Henry ad avvisare Rika e Ryo.-

Il telefono di Ryo squillo nel momento in cui lui uscì dalla doccia. Il ragazzo lo afferrò e rispose convinto vedendo il numero di Henry sul display:
-Che succede?- domandò.
-Takato e Jeri hanno visto qualcosa di strano al rifugio di Guilmon, un’ombra che poi è scappata, pare sia uscita dal Digivarco, non sanno se è un Digimon, non l’hanno capito.- Spiegò Henry sbrigativo.
-Wow, e ora che si fa?- Domandò Ryo pregustando una nuova avventura.
-Domani, dopo la scuola ci vediamo tutti lì.-
Il ragazzo sorrise iniziando ad infilarsi il pigiama mentre reggeva il telefono tra la spalla e la guancia. -Gli altri lo sanno già?-
-Si, Takato si è preoccupato di Kazu e Kenta, io ho appena chiamato Rika, anche se forse avresti preferito farlo tu.- Commentò Henry divertito.
-Se era una provocazione mi avvalgo del diritto di non rispondere.- Borbottò Ryo mettendo il broncio.
-Eddai, volevo solo scherzare un po’. Perché non passi a prenderla domani dopo la scuola? Magari riesci a strapparle un bacio.- Henry sembrava non demordere.
-Vuoi che mi stacchi la lingua a morsi?- Chiese Ryo sospirando. –Lascia stare.- aggiunse poi prima che l’amico potesse dire qualunque cosa. –Ci vediamo domani.-
Riattaccò, e dopo aver messo anche la maglia del pigiama si stese a letto.

*****

Renamon sospirò, lo sguardo rivolto alla terra lontana nel cielo, poi si voltò per l’ennesima volta verso Impmon. Il Digimon stava rannicchiato poco distante con un Digiuovo fra le braccia.
Monodramon stava serio affianco a loro, muto. In attesa.


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Dany92: Me contenta che tu mi abbia recensita anche qui! Spero che la storia si stia facendo interessante… Sto un tantino improvvisando…
valkiria: Va bene, continuo, lo faccio per te. Spero che continui a piacerti e che continui a seguirmi. ^^
ladyElric92: Figurati, per i ricordi non c’è di che. Grazie a te per aver letto e recensito ^^ la continuo anche per te questa fic. Spero che mi seguirai ancora, ne sarei felice.

   
 
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