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Autore: Hi Ban    28/03/2010    5 recensioni
Sakura in tutta la sua vita aveva avuto pochi desideri che si potessero realmente definire tali.
Realmente, perché all’età di ventidue anni non credeva più che ‘desiderare che Sasuke-kun la sposasse e che stessero per sempre insieme’ potesse essere definito tale.
Il giorno del suo compleanno aveva chiesto solo una cosa, che valeva più di qualsiasi altro desiderio che avesse anche solo pensato, più importante dei molti regali che i suoi amici le avevano fatto.

Sasuke/Sakura
[Auguri Sakura-chan!xD]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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The same (beautiful) things




Sakura in tutta la sua vita aveva avuto pochi desideri che si potessero realmente definire tali.
Realmente, perché all’età di ventidue anni non credeva più che ‘desiderare che Sasuke-kun la sposasse e che stessero per sempre insieme’ potesse essere definito tale.
Forse era più realistico come desiderio quello che aveva avuto all’altare, quando aveva pregato con tutta se stessa che il sopracitato non cambiasse idea, lasciandola da sola e con una voglia di usare il prete come pallina antistress, ma sarebbe avvenuto dopo, non poteva ancora confrontare.
Il giorno del suo compleanno aveva chiesto solo una cosa, che valeva più di qualsiasi altro desiderio che avesse anche solo pensato, più importante dei molti regali che i suoi amici le avevano fatto.
Tanto importante che non era stato esaudito, quella piccola richiesta non era stata acconsentita. Era stata ignorata dagli stessi soggetti su cui aveva esposto tale desiderio.
Aveva desiderato che quel compleanno fosse speciale e con speciale intendeva che Sasuke e Naruto si comportassero come persone civili, come semplici invitati ad una festa di compleanno.
Se poi quella fatidica festa era, rispettivamente, della fidanzata e della migliore amica, poneva più peso su quell’infima richiesta, che non era, in fin dei conti, nulla di che.
Evidentemente per quei due era come chiedere la luna o fare il giro del Giappone in due giorni, tre minuti e cinquantatré secondi.
Sbuffò sonoramente, mentre dondolava una gamba seduta sul davanzale da cui non toccava.
Non aveva chiesto molto, solo una festa con le due persone più importanti della sua vita, che per un anno non avrebbero combinato una strage, facendole pentire di aver dato ascolto a Ino-chan, in modo che le organizzasse una festa.
Festa che si era conclusa con una Sakura isterica e Sasuke e Naruto svenuti dopo essersi picchiati. Come di consueto, no, Sakura?
Ogni anno, solita solfa, solito litigio, solito finale che non le piaceva, le lasciava l’amaro in bocca. Ringraziò il cielo che quell’anno non le era toccato far visita all’ospedale.
Li osservò, sdraiati uno sul letto l’altro sul divano della sua camera: dormivano tranquillamente, ignari che, appena svegli, Sakura gliele avrebbe cantate e, se gli andava male, anche suonate.
Naruto si girò pesantemente dall’altro lato e lasciò penzolare il braccio fuori dal divano, mentre farfugliava parole senza senso.
Sasuke restava composto, come sempre, e respirava piano; il petto si alzava e si abbassava regolarmente. Non potette non trovarlo bello anche dopo una pseudo rissa – perché rissa non si poteva definire una sequela di calci e imprecazioni che andavano a buon fine solo perché erano troppo intenti a colpire l’altro.
Sbuffò nuovamente ripensando al tutto, ma più piano, consapevole che loro non potevano sentirla, era inutile fargli capire già da prima che era arrabbiata come una biscia. Sasuke forse, in quel caso, avrebbe saputo trattarla: se c’era una cosa che non aveva capito di lui era l’ossessione per i serpenti.
Era andato tutto alla perfezione fino al momento della torta; almeno Naruto aveva potuto strafogarsi con quella prima di iniziare a prendere in giro Sasuke con accenni velati – ma anche no – sulla sua vita intima. Il momento in cui Sasuke aveva risposto con accenni ancora meno impliciti rispetto a quelli di Naruto, Hinata era diventata rossa come i pomodori che aveva mangiato quel giorno l’Uchiha e Naruto, naturalmente, aveva risposto in modo civile.
Un ‘teme’ urlato ai quattro venti e poi era partito in quarta contro Sasuke.
Nel momento in cui aveva visto i due tentare di prendersi a testate non aveva più avuto la forza di guardare e aveva chiuso gli occhi e scosso la testa sconsolata.
Si sistemò meglio su quel davanzale che l’aveva ospitata da quando aveva mandato a casa gli invitati, e poggiò la testa contro la finestra.
Non era giusto: non voleva niente di speciale, non voleva neanche quella mega festa che Ino aveva preparato senza chiederle un consiglio. Voleva solo passare una bella giornata con Sasuke e Naruto e, in fin dei conti, non era necessario che fosse proprio il suo compleanno.
Bastava una giornata in famiglia, con loro, niente di più. Non le importava che quel giorno era il suo compleanno. Anni addietro avrebbe iniziato a smaniare in attesa di quel giorni mesi prima, ma era cresciuta. Quella data sul calendario indicava solo che avrebbe compiuto un anno in più e che i ciliegi, se l’annata era stata buona, sarebbero stati al colmo del loro splendore.
Sakura voleva dire ciliegio, ma per lei, evidentemente, l’annata era stata pessima: quel giorno ne era la prova schiacciante.
Non le avevano dato ascolto e quella serata si era conclusa nel peggiore dei modi. Fortunatamente per i due disertori della festa, la camera di Sakura si trovava al primo piano o sarebbero entrambi sul pavimento.
Non poteva fare altro che sbuffare e vagare con lo sguardo fuori dalla finestra, tutto buio con le sole stelle in cielo.
Nel riflesso della finestra poi vide la collana che le aveva regalato Ino e le venne in mente che non aveva visto il regalo che le aveva fatto Sasuke. Sapeva che glielo aveva fatto, perché glielo stava per dare prima dell’arrivo della torta, ma poi tutto era degenerato e non aveva fatto in tempo a chiedergli niente.
Si chiese cosa potesse essere e, presa dalla curiosità, scese dal davanzale alla disperata ricerca del regalo. Non sapeva neanche com’era fatto, ma andando ad intuizione e sapendo che si parlava di un Uchiha sapeva che non stava cercando nulla di eccessivamente grande.
Sperò vivamente che quel regalo si trovasse nel suo giubbotto in cui stava rovistando in quel momento, perché se si trovava addosso, la missione si complicava.
Fortunatamente, sentì sotto la sua mano qualcosa che aveva la consistenza di qualcosa di piccolo ed incartato, con tanto di quello che appurò essere un piccolo fiocco argento.
Era una scatolina e il pacchetto era fatto talmente bene che si vergognava quasi ad aprirlo.
Lo aveva fatto lui? Sorrise sfacciatamente nell’immaginarsi Sasuke che tentava di averla vinta su un pezzo di scotch.
Lo stesso che nella mente di Sakura se la vedeva male con l’adesivo, mugugnò qualcosa nel sonno, facendo sobbalzare l’Haruno, che andò nel panico, quasi fosse una ladra. Nascose il pacchetto dietro la schiena e si voltò verso il letto su cui era sdraiato, trovandolo profondamente addormentato.
Tirò un sospiro di sollievo e tornò a portare a termine quella missione che, andando di quel passo, sarebbe stata infinita.
Sotto quello strato di carta trovò una scatolina blu scuro bordata di nero.
Guardò Sasuke poi guardò la giacca, chiedendosi se era sua.
Cosa le aveva regalato?
Con dita tremanti per la curiosità aprì quella scatolina che rischiò di farle perdere la pazienza, tanto fu difficile aprirla, ma ciò che vi trovò dentro ricompensò quello sforzo.
Un anello.
Sasuke Uchiha le aveva regalato un anello. Non ci credeva. Si sentì stupida quando si strofinò gli occhi, credendo di essere stata abbagliata dal sonno. Quando ebbe finito l’anello era ancora lì.
Non si vedeva molto, riusciva a scorgere nel buio solo una sottile fascia d’argento, ma c’era qualcosa di strano, come se vi fosse stato intagliato qualcosa. Lo portò alla luce poca luce che entrava dalla finestra della piccola stanza grazie ai lampioni lì vicini e vide cosa vi era inciso. Ne rimase ancora più stupita e un ‘oh’ uscì silenziosamente dalle sue labbra, ormai non avendo più la totale coordinazione tra corpo e mente.
Era inciso la stilizzazione di quello che le parve – e che era – un fiore di ciliegio in tutta la sua naturale semplicità.
Quell’anello di oro bianco o argento che fosse – dettaglio di una rilevanza davvero infima – era davvero il più bel regalo che potesse ricevere per il suo compleanno. Per un attimo tornò ad essere quella Sakura che viveva le sue giornate in attesa del principe azzurro e si meravigliava per ogni cosa, quella bambina che aveva lasciato il posto poi ad una bella ragazza che era riuscita ad ottenere ciò che voleva: il suo principe, che non rispettasse i canoni di principe fiabesco era poco importante. Si commosse quasi, come quella ragazzina impacciata che tentava di attirare l’attenzione del suo Sasuke-kun, che ora stava sdraiato sul suo letto dopo una rissa con il migliore amico.
Non aveva dubbi sul fatto che la sua vita era un continuo controsenso e una serie infinita di sorprese, ma le andava bene così.
Rimise nella piccola scatolina l’anello e lo poggiò sul tavolo, inutile tentare di rimetterlo nella carta. Si sdraiò poi affianco a Sasuke cercando di non svegliarlo e si lasciò trasportare nel mondo dei sogni da quella sonnolenza contro cui aveva combattuto tutta la sera, date le circostanze in cui si era trovata. Ora non ne aveva più bisogno.
Mentre si abbandonava a quella meravigliosa sensazione di pace, ebbe la consapevolezza che Sasuke era riuscito a rendere quella sera perfetta con la sua sola presenza.
Nonostante ciò, però, non avrebbe esentato i due dalle pulizie a cui li avrebbe relegati il giorno dopo: in fondo le avevano disubbidito.
Una cosa era certa però: quello era stato davvero un bel compleanno, tolto il tavolino sfondato dai due ragazzi, ora addormentati, ed escludendo che il suo soggiorno si era ridotto, sempre grazie ai due, al pari di una latrina.

***

Auguri Sakura-chan!xD
Sì, non la sopporto e le dedico una storia per il compleanno, logica schiacciante!_-_
Ho deciso di scrivere una storia per lei perché mi dispiace per lei: Sasuke è riuscito a rincretinire anche lei e ora vuole ammazzarlo anche e rischia di farmi crepare il SasuSaku! Poi quei due sono fatti l’uno per l’altra, dai! Un pazzo e una neo pazza: quale accoppiata migliore?*__* Mettiamola così: ci ho provato, davvero! Ma è uscita questa cosa ed ero sicuro, quando ho finito di scriverla, che non sarei riuscita a scrivere niente di meglio, perciò lascio questa.
Idea che di originale non ha neanche il titolo, che mi è venuta in mente mentre cazzeggiavo in giro per la casa, infastidendo mia madre che voleva prendermi a scarpate, ne sono certa, anche se non me lo ha detto.
SasuSaku con un minuscolo accenno NaruHina che può essere considerato un prequel di ‘Be happy, you’re going to be father’; non è necessario, però, che leggiate anche quella, ma se volete passare a darci un’occhiata mi farebbe piacere!(:
Ringrazio Nitronie (sono davvero felice che ti sia piaciuta!**), Ainsel (quando ho letto il tuo nome non ci credevo, davvero!°° Lieta che ti sia piaciuta!**) e Mizukage (dovrei farti una statua solo perché recensisci ogni mia storia facendomi felice come non mai, ma anche perché leggi SasuSaku mie e ti posso assicurare che mi rende felicissima!** Sto già pensando ad un sequel!xD Per il momento ecco il prequel!) per averla recensita! Naturalmente anche chi l’ha messa tra le storie da ricordare e preferite! Mi risollevate la giornata, davvero!^^
Bene, bene; Sakura, mi dispiace, ma dovrai accontentare di questa storia. Magari l’anno prossimo te ne scrivo una più decente!xD
Beh, visto che le note stanno diventando più lunghe della storia, me ne vado lasciandovi con questo obbrobrio che spero non uccida nessuno!_-_
A presto!^__^

P.S Con questa arrivo ad un totale di quaranta storia !** Sono emozionata!xD

  
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