Anime & Manga > D.Gray Man
Segui la storia  |       
Autore: Rota    28/03/2010    1 recensioni
Si aprono gli occhi al buio, spalancando le palpebre di botto.
La notte oscura ogni singola cosa, rendendo ombra il tutto.
Allen gira la testa sul cuscino, andando a posare lo sguardo sulla sveglia.
Troppo, troppo presto. Contando bene, è riuscito a riposare – se così si può chiamare il suo stato di inquietudine perenne – meno di due ore.
Nonostante i tranquillanti, l’insonnia l’ha ancora vinto, facendogli trovare opprimenti persino le lenzuola leggere estive.
Tutto è un fastidio. Anche il rumore del suo stesso respiro graffia le orecchie peggio di una tromba stonata e squillante.
Terrificante, assolutamente terrificante.

[Scritta per la Community su LJ 24Ore]
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Yu Kanda | Coppie: Kanda/Allen
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
candles 2 Titolo: Candles
Fandom: D. Gray man
Personaggio/Coppia: Allen Walker, Yu Kanda; KandaAllen
Set: Set 1
Prompt: - 15.00 Un muro da abbattere
Rating: Giallo
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà esclusiva di Katsura Hoshino.
Tabella: http://margherota.livejournal.com/13665.html






Glielo avevano presentato come un dipendente dalle capacità rilevanti, un collega dall’esperienza notevole.
Il suo capo, Mister Komui, era venuto direttamente nel laboratorio da lui gestito a presentare il collega fresco fresco di assunzione.
-Yu, il nostro gruppo ha un nuovo membro! Ti presento Allen Walker! Allen, questo è Yu, il nostro più giovane ricercatore! Lavorerà con te a questo progetto! Sicuramente andrete d’accordo!-
Aveva sorriso, Allen, nel constatare quanto entusiasmo pareva metterci il suo nuovo direttore di ricerca in ogni singola cosa che faceva. Dopo tutto quel cercare, dopo tutto quel sudare per avere un lavoro quantomeno dignitoso e soddisfacente visto la laurea in biochimica appena conseguita, forse per puro miracolo più che per altro, Allen aveva trovato quel piccolo laboratorio sprovvisto di manodopera. E ci si era tuffato a pesce.
Anche se, in effetti, era un semplice impiego a progetto…
Aveva sospirato, contento. La nuova vita da occupato iniziava.
Il giovane Walker si era quindi sporto verso il nuovissimo collega, tendendo la mano pallida sprovvista di guanto o altre protezioni.
-Molto piacere, Allen Walker!-
Yu Kanda lo aveva fissato per interminabili secondi – come la persona irritata che si accorge che sulla sua strada è capitato un insetto troppo grosso – poi, senza neanche rispondere o tendere la mano, s’era girato verso Komui e aveva quasi ringhiato.
-Esattamente, qual è il suo ruolo qui?-
Decisamente, sembrava di cattivissimo umore.
Di stucco aveva lasciato il povero Allen che, assolutamente impotente, aveva potuto solo seguire il breve dibattito tra il giovane uomo e Komui – intenzionatissimo a difendere le proprie decisioni riguardante il personale.
Yu aveva insistito, con un certo impeto, che una “mammoletta”, un uomo che aveva di virile forse la punta dei capelli, proprio non gli serviva.
Ricerca, in una parola sola.
Lavoro da sfruttati e sottopagati, in cinque parole molto più significative.
Ma, d’altronde, se Allen si era trovato in quel posto voleva dire che proprio per caso non ci era finito.
Yu fece schioccare le labbra – in un gesto di disapprovazione che, presto, sarebbe diventato assai familiare a Walker – e domandò che gli si desse il suo camice da laboratorio.
A quel punto il tutto era iniziato.

Non che Allen si potesse lamentare dell’effettiva capacità del proprio nuovo collega.
Si vedeva che era capace, aveva una buona base teorica e aveva anche un’esperienza in campo lavorativo considerevole.
Se l’uomo potesse essere classificabile solo per la propria capacità nel campo del lavoro, allora Yu Kanda era uno dei migliori soggetti in circolazione.
Peccato che così non era, proprio per nulla.
Non aveva perso un solo secondo per fargli notare quanto facesse di sbagliato, quanto fosse impreciso anche solo nel muoversi da un bancone all’altro, quanto era incapace dal momento che aveva bisogno di aprire un cavolo di libro ogni volta che muoveva una singola fiala.
Tutte cose che, in realtà, erano rilevanti quanto una formica nera in un formicaio, ma su cui Yu sembrava martellare con quel fare ossessivo tipico dei perfezionisti.
L’antipatia fatta persona.
-Sei forse scemo? Non si maneggia così una provetta! Ma sei sicuro di aver studiato chimica e non qualche altra stupida e inutile materia come, che so, sociologia?-
Ogni tanto ad Allen era venuta la fortissima tentazione di rispondergli qualcosa di molto cattivo, tanto per vedere se avrebbe avuto il fegato di arrivare alle mani. Ma dacché era semplicemente il primo giorno di lavoro – e lui era ancora in prova – non se la sentì di ribellarsi alle angherie del compagno.
Senonché questi aveva oltrepassato – e anche di parecchio – il limite consentito.
Il giovane Walker aveva alzato incautamente gli occhi chiari all’orologio appeso in alto, al muro, per constatare quanto ancora quella tortura dovesse durare.
Tre ore prima delle 18.30. Si sarebbe sparato molto volentieri.
-Mammoletta, invece di guardare gli angeli dovresti focalizzarti sul tuo lavoro!-
Aveva sospirato, allora, trattenendo a stento ogni palese ostilità sulle labbra.
-Mi scusi, comunque mi chiamo Allen…-
Riprese a lavorare, cercando nella concentrazione un buon metodo per passare il tempo, quando sentì la voce dell’altro – aspra e grezza – apostrofarlo nuovamente. -Ehi, mammoletta, ma almeno sai per cosa stai lavorando, o sei venuto qui semplicemente per fare presenza?-
Allen si era voltato lentamente, lasciando sul tavolo quanto avesse in mano, con un sorriso più che tirato sulle labbra, rispondendo il più gentilmente possibile.
-Mi chiamo Allen. Se non le piace chiamarmi per nome usi Walker…-
Yu lo aveva guardato male, forse più male a quel punto che in tutta la giornata, e aveva risposto seccato e parecchio incazzoso.
-Mammoletta è il solo nome che userò con te. Indica le tue qualità principali: incapacità e quella pretesa d’apparire migliori che hanno gli ipocriti. Semplice, e anche più veloce!-
-Mi chiamo Allen…-
Se a quel punto Allen non ci aveva visto più probabilmente Komui lo avrebbe anche capito in una situazione normale – Yu non era famoso per essere un tipetto socievole e accondiscendente.
Purtroppo, Allen ebbe la brutta idea di non lasciare correre quella volta. Considerando che la zuffa prettamente fisica lo avrebbe semplicemente fatto buttare fuori da quel posto, adottò una tecnica decisamente più fine.
La battaglia verbale.
-Seguendo il suo filo logico allora io dovrei cominciare a chiamarla idiota…-

Un muro da abbattere. Un muro spesso da abbattere, un muro enorme, resistente, notevole, mastodontico quasi. Per la sua sopravvivenza, o altrimenti chiamata sanità mentale.
Non era più semplice indifferenza – forse non lo era stata nel momento stesso in cui lui aveva messo piede in quel laboratorio, capitato com’era sotto quegli occhi da demone appena quieto – era diventato palese astio quello che ora il signor Kanda gli rivolgeva apertamente.
Sicuramente Yu gli avrebbe reso la vita ancora più impossibile di quanto già non avesse programmato. Per quale stupido motivo Allen proprio non lo comprese, e non volle comprenderlo.
Non che lui non sapesse sguazzare in simili situazioni, quantomeno era abbastanza savio da cercare di evitarle. Quella volta era semplicemente andata male.
Ora bastava che il progetto fosse concluso il più velocemente possibile – finito quello, Allen sarebbe sparito a cercare lavoro in un altro luogo, lasciandosi alle spalle Yu e il suo sguardo da falco assassino.

Quantomeno, questo era quello che sperava.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: Rota