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Autore: keyra89    29/03/2010    1 recensioni
Raccolta di one shot sul RoyAi. 5 one shot totali.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Pomeriggio

 

-Bene bambini ora tutti i fila, veloci, veloci! – Urlò la nuova insegnante di nuoto, seduta sul bordo della piscina con un succinto costumino che catturava non pochi sguardi dei papà in attesa. Veloci i 15 bambini seguirono le istruzioni, tutti quanti armati di salvagente. Al fischio dell’insegnante si buttarono in acqua, tutti a eccezione di uno, con lo sguardo fisso sul fondo, come se ci fosse una strana creatura pronta a divorarlo.

Una bambina si avvicinò a lui, guardandolo con un sorrisetto divertito sulle labbra. Era identica all’altro bambino, solo che lei sembrava essere nel suo elemento naturale, al contrario dell’altro. –Cosa c’è fratellino? Paura dell’acqua?

-Lo sai come la penso. L’acqua è troppo.. troppo umida per i miei gusti. E se qualcosa mi aggredisce? Che ne so? Uno squalo? Come posso difendermi?

L’altra scuote la testa. –La piscina è d’acqua dolce! Dolce capito? Gli squali vivono nell’acqua salata. – Possibile che ogni volta che avevano una lezione di nuoto suo fratello iniziava con le stesse paranoie? Tutta colpa dell’alchimia, fortuna che lei aveva imparato ad usare le armi, letali ovunque.

La bambina uscì dall’acqua, si avvicinò di scatto al fratello e, con un gesto fulmineo, lo buttò nella piscina. Questo si dibatté, si dimenò, rischiò di affogare ma alla fine si accorse di toccare. L’acqua gli arrivava a malapena alle spalle. Un lieve rossore si propagò sulle guance. –Però potevi dirmi che l’acqua era bassa Maeve – borbottò, tenendo gli occhi bassi.

-E’ la stessa piscina dell’altra volta e delle altre 8 volte prima Maes. Non è che cambi profondità col tempo. Certo che sei proprio un bam.. – la frase venne interrotta a metà dall’insegnante che iniziava a spiegare.

***

Un’ora e mezza dopo la lezione finì e i bambini si diressero agli spogliatoi per cambiarsi, seguiti dalle mamme. Riza quel giorno era decisamente in ritardo, tutta colpa di quel scansafatiche di marito che ci aveva messo ore per compilare 5, ma proprio 5, fascicoletti. Attraversò di corsa il corridoio, seguita ad una certa distanza dal responsabile del ritardo. Arrivata agli spogliatoi entrò, ignorando Roy dietro di lei e chiudendogli la porta sul naso.

-Ahia! Ma ti pare maniera? – Le sue proteste furono dette al vento visto che non c’era nessuno nelle vicinanze. Si girò, massaggiandosi il naso dolorante, e finì a terra, con qualcosa sopra. Lo scostò di peso, ed ottenne un grugnito come risposta. Quel “coso” era qualcuno non qualcosa. Guardò chi aveva appena tamponato, e vide l’insegnate dei figli.

“Perfetto, di male in peggio!” Fece per allontanarsi con una scusa ma questa si alzò di colpo, come se non avesse appena fatto un volo, e lo acchiappò per il braccio, strusciandosi contro.

-Oh signor Mustang! Quanto tempo! Di solito passa sempre la madre dei bambini a prenderli. A cos’è dovuto l’onore della sua visita oggi?

-Oh beh..in effetti stavo proprio andando via. Ho solo accompagnato mia moglie – e sottolineò la parola - a prendere i bambini-.

-Ah ma abbiamo appena finito, ci metteranno un po’ ad uscire, perché non andiamo a prenderci un caffè nel frattempo? – Ormai il braccio dell’uomo cominciava a perdere la sensibilità; una porta si aprì, seguita dall’uscita di alcuni bambini e delle mamme.

Una di queste fissò la scena, e si avvicinò con passo spedito. “Ecco l’uragano che arriva” pensò Roy mentre vedeva lo sguardo assassino della moglie, seguito da quello divertito dei figli. La “vittima” parve accorgersi del pericolo solo troppo tardi, si allontanò di colpo dall’uomo, ma non abbastanza in fretta da evitare una 9 mm piazzata sotto il mento.

-Mi pare che noi due avessimo fatto un discorsetto riguardo alle distanze di sicurezza, giusto? – La voce di Riza risuonò fredda come il ghiaccio; un brivido percorse la schiena dell’altra donna mentre rispondeva. –S-si signora. Me lo ricordo bene – “soprattutto la parte sui proiettili vaganti” voleva aggiungere, ma non ne ebbe il coraggio.

-Bene allora non abbiamo altro da dirci mi pare- Riza abbasso leggermente la pistola, dando il tanto agognato spazio libero all’insegnate per scappare. Quando quest’ultima non si vide più, Riza rinfoderò le pistole e si girò verso i suoi bambini che sghignazzavano senza ritegno. –Allora che ne dite? Andiamo a casa?

Un coro di si eruppe nella stanza, seguito da una corsa alla macchina per accaparrarsi i posti migliori. Dopotutto era un pomeriggio come un altro.

 

 

The OneHundredPromptProject

  
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