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Autore: michiyo1age    29/03/2010    2 recensioni
POV Renesmee. La nostra cara signorina Cullen deve affrontare l'incontrovertibile primo giorno di scuola al liceo insieme a TUTTA la sua famiglia, in altra città e di un'altra specie. Come sarà? Beh ve lo lascio tranquillamente scoprire lasciandovi guidare dagli occhi e pensieri della piccola di casa
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 3

L'ora dopo la passammo a fare matematica dove la mamma dovette correggere il suo nome più e più volte visto che il prof non si decideva a chiamarla Bella. A storia incontrammo Jake, che sembrava aver sofferto le pene dell'inferno.

-Capisco cosa voleva dire Emmett: ginnastica al loro ritmo è uno strazio- si lamentò.

Gli sorrisi e gli raccontai di come avevo suggerito alla mia vecchia e responsabile madre. Lui l'ho trovò molto più divertente e anche più utile. Cominciò a macchinare un piano per farsi suggerire durante le nostre ore in comune le risposte a tutti i test.

-Non ti potranno mai scoprire e in più tu sei un genio- ghignò.

Finalmente arrivò il pranzo. Era il mio primo giorno di scuola e già non ce la facevo più. Era una sofferenza continua essere osservata ogni cinque minuti o sentire i bisbigli a me udibilissimi dei mie compagni che faceva congetture assurde. Beh almeno non avevano parlato di canini e pipistrelli.

In mensa notai che la mia famiglia faceva la fila come gli altri e io gli imitai ben presto con vicino un irrequieto Jake “Ho fame” che mi ballonzolava dietro la schiena come se fosse un dei miei ricci.

Avrebbe preso tutto ciò che la scuola metteva a disposizione se non lo avessi fermato.

-Mangerai quello degli altri, noi intanto non lo tocchiamo- si intromise mia madre da dietro. Stava riempendo il vassoio mentre dietro di lei papà sceglieva ciò che lei aveva preso.

-Mi fido sulla parola, i tuoi ricordi sono più recenti- le disse sorridendo.

Zia Alice aveva trovato un tavolo ancora vuoto e gli zii ne avevano aggiunto un altro così farci stare tutti comodamente.

Jake cominciò a divorare il pranzo sempre nella sua maniera canina che a me era sempre parsa così carina e naturale.

Un giorno l'avevo detto alla zia e le mi aveva risposto sarcastica: -E' come il pastore tedesco che non ho mai avuto-

-Abbiamo attirato abbastanza l'attenzione?- chiese lo zio abbandonandosi sulle schienale facendo passare il braccio intorno alle spalle della zia.

-Penso proprio di si. Rosalie ha monopolizzato i ragazzi in modo spropositato, è meglio che marchi il tuo territorio Em- aggiunse mio padre ridendo.

Lo zio ringhiò scherzoso mentre avvicinava a sé di più Rosalie. Non pronunciare le parole zio e zia, mamma e papà mi sembrava un supplizio, ma ci stavo facendo l'abitudine.

-Fra due minuti dei ragazzi di seconda si gireranno verso di noi- informò la zi... Alice.

-Beh non dobbiamo neanche fare finta di mangiare Fido è una copertura sufficiente- commentò come al solito pungente Rosalie. Fu in quel momento, quando i ragazzi curiosi del secondo anno si girarono a guardarci, che Jacob le offrì una fetta di pizza.

-Rosalie, prendila. Sei costretta a mangiarla o si insospettiranno- sussurrò lo zio Jasper sempre pragmatico. La guardavamo tutti attenti facendole cenni quasi frenetici. La nostra facciata non poteva durare così poco.

-Dai Rose prendila! Che sarà mai!- scherzò suo marito.

La zia la prese con tutta la grazia che possedeva che la rendeva ancora più bella e straordinaria del solito. Le diede un morso sibilando -Bastardo-

-Bionda, ora si dice cane fantasia- rise Jacob accompagnato come al solito da mio padre che gli tirò un pugno scherzoso sul braccio.

Io e la mamma come due gemelle roteammo gli occhi e dopo poco minuti voltai le spalle alla mia famiglia per guardarmi un po' intorno. La mensa era letteralmente ricoperta da questi lunghi tavoli bianchi a cui gruppetti di ragazzi mangiavano, sembravano essere stati assegnati alla loro tavolata quasi secondo un ordine divino. Persone della stessa “specie” chiacchieravano, ridevano mentre finivano quello che c'era nei loro piatti. Tutti però erano accomunati da un interesse morboso per il nostro nutrito gruppetto, quando capii che i loro sguardi era concentrati su di noi smisi di fare un esame della stanza e mi misi ad ascoltare di che cosa stesse parlando zio Jasper.

-Sono tutti piuttosto eccitati questo è certo. La sorpresa è il sentimento più rilevante- stava dicendo -Ci sono stati in classe nostra dei ragazzi che erano....ehm...come dire...ilari nel vedere una donnina come Alice accanto ad un ragazzo così alto come me- ghignò scambiando uno sguardo divertito con la zia.

-Avranno pensato che foste una coppia mal assortita- rise zia Rose, di certo pensando a se stessa. Lei e lo zio erano naturalmente la coppia perfetta: una bionda mozzafiato ed un aitante ragazzo muscoloso, ma questi studenti si sbagliavano di grosso su Alice e Jasper. Non hai avevo masi visto due pezzi di puzzle all'apparenza così diversi combaciare meglio.

-Allora cosa pensano dei Cullen questi marmocchi?- intervenne zio Emmett.

Naturalmente la domanda era rivolta a mio padre che si concentrò per un momento e poi rispose: -Sono addolorato nel confermare che le reazioni degli umani sono troppo prevedibili. Si stanno comportando allo stesso modo che in passato la nostra componente femminile, notevolmente cresciuta dall'ultima volta- aggiunse entusiasta – sta riscuotendo un successo enorme, ma anche noi siamo al centro di mente super eccitate di queste adolescenti. Persino il nostro Bau Bau-

Tirò una manata sulla schiena a Jacob proprio quando aveva iniziato a soffocare a causa di un boccone troppo grosso.

-Ma lo fate mangiare?- chiese Emmett guardando Jacob strafogarsi come se fosse un morto di fame.

-Ieri era il turno di Alice- si difese mia madre.

-Non è vero era il tuo- l'accusò.

-Si invece-

-L'hai voluto tu e ora gli badi tu- concluse zia Alice.

-Hey! Non sono il vostro animale domestico!- protestò Jake irritato.

Zia Rosalie stava per ribattere quando la campanella suonò e alzandoci mi accorsi che l'ora seguente, quella di spagnolo, l'avrei seguita solamente con Jacob.

Ci avviammo per il corridoio sapendo che gli occhi lampeggianti di mio padre ci seguivano, sempre protettivi fino al ridicolo. Entrammo in classe e la professoressa parlando con forte accento spagnolo ci stava chiedendo sempre la solita sfilza di informazioni che stavamo ripetendo da tutta una giornata.

Fu in quel momento che una ragazza, quella del banco accanto al mio, mi tocco il braccio.

-Scusa, ciao io sono Amy- sussurrò

-Ciao io sono Renesmee- Quanto strideva il mio nome a confronto del suo.

-Sono nella tua stessa classe di inglese e visto che nessuno ti ha mai parlato oggi mi sembrava stupido lasciarti sola.- si spiegò

-Ma non sono sola, qui c'è Jake- e lo indicai.

-Jacob Black, Amy...-

-Graceland-

-Amy Graceland, Amy Graceland, Jacob Black-

Si strinsero la mano. Avevo visto in tanti film come presentare le persone ed ero parecchio eccitata dall'essere riuscita in una cosa che ritenevo un'impresa.

Fummo interrotte dalla prof, ma Amy non demordeva e appena ne ebbe l'occasione mi domandò: -Che strano nome Renesmee, da dove viene?-

-E' un'idea di mia madre. È l'insieme tra il nome delle mie due nonne Renée e Esme- le spiegai.

-E vivi con loro?-

Fui costretta a dire di no, ora scattava la mia copertura. Non avrei più potuto parlare sinceramente su questo argomento.

-Vivo con la zia Esme e zio Carlisle che poi sarebbe il dottor Cullen- rimasi sul vago sperando che le poche informazioni le fossero sufficienti.

-Come mai?-

-I miei genitori sono morti in un incidente quando ero piccola e da allora vivo con i miei zii insieme a mio fratello Edward- ero tutto sommato una brava attrice fino a quel momento. Non mi ero tradita neanche per un secondo.

-Mi dispiace- rispose automaticamente Amy -E tutti quei ragazzi con cui sei venuta chi sono?-

Ma voleva proprio sapere tutto! Toccai il braccio di Jacob sbuffai mentalmente e immaginai di farla accerchiare dopo da tutta la famiglia.

-Loro sono gli orfani che i miei zii hanno adottato. Mio zio studia una rara malattia che ucciso i genitori di Jasper e Rosalie, i due gemelli biondi, e anche quelli di Alice, Emmett e Bella la ragazza che era con me ad inglese- ci stavo prendendo decisamente gusto. E mi lancia in un racconto dettagliato dell'arrivo di questi orfanelli a casa del nonno.

-Ma poi, è da tanto che viviamo insieme e li considero davvero una famiglia. Siamo davvero una famiglia molto grande, ma andiamo tutti più o meno d'accordo. Forse anche troppo...-

Stavo per fare la prima discussione di gossip della mia vita. Chissà se alla mia famiglia sarebbe piaciuto.

-Si sono tutti accoppiati. Mio fratello con Bella, Jasper e Alice, Rosalie ed Emmett-

-E tu?- mi chiese interessata. Ormai l'avevo ipnotizzata.

-Io e Jake, non siamo veramente insieme- risposi imbarazzata abbassando gli occhi. Le guance mi si infiammarono subito.

-Ah no? Sei diventata tutta rossa!- emise un risolino. E....

Grazie al cielo suonò la campanella e prendendo per mano Jacob lo rapii e ci fiondammo a biologia dove trovammo sia la mamma che papà assorti in uno dei loro momenti.

-Ah non fate gli sdolcinati- protestò Jake ritornando la pacca di prima a mio padre.

-Ma è a biologia che ci siamo incontrati- protestò quel romantico incallito.

Mi coprii le orecchie con le mani-Non voglio sapere. Non voglio sapere. Non voglio sapere. Non voglio sapere. Non voglio sapere niente-

-Ma come è così romantico il nostro primo incontro! Tuo padre passò tutta la lezione cercando di non uccidermi, come fai a vergognarti di questo!-

Non potevo darle torto, davvero molto romantico.


L'ultima campanella era suonata e io, fiera di me stessa, ero riuscita finire il primo giorno di scuola di tutta la mia vita. Ero nella BMW della zia insieme a Jacob e entrambi gli zii. Alice ci aveva detto di fare scambio con quella sua arietta compiaciuta di quando sta per architettare qualcosa.

Come al solito la vampira e il licantropo giocavano al gatto e il topo insultandosi a vicenda mentre io con una mano dimenticata sulla spalla dello zio, mi ero sporta per cambiare musica quando Jake aveva insultato i gusti della zia, pensavo a ciò che mi aveva raccontato la mamma sui suoi ricordi umani. Tutta la storia tra lei e papà e anche tutti i dettagli sul passato dell'indiano che in questo momento stava dimostrando di aver ampliato il suo assortimento di battute sulle bionde.

Mi ricordai ad un tratto che Jacob una volta, prima che io nascessi, era rimasto afono nel descrivere la zia. La mamma aveva detto che era stato “quasi incapace di descrivere una bellezza come Rose sebbene lui ci odiasse tutti”. Lo zio per sbaglio in ascolto dei mie pensieri scoppiò subito a ridere e lo trovò così divertente che lo riferì a tutti.

Dal canto suo la zia era sia compiaciuta che trionfante- Allora anche i chihuahua hanno buon gusto-

Il povero Jacob era tramortito, ma cercò di negare per quanto gli fosse possibile.

Scusa.

-Io, questa la faccio pagare a Bella. Uno non si può distrarre un attimo....-mugugnò.

Lo consolai -Dai, hai davanti un intero anno scolastico per riuscire ad avere la tua rivincita sulla zia-

La prospettiva di nuove esperienze e sopratutto di nuovo sfide, scommisi che avrebbe fatto passare quest'anno più velocemente di quanto pensassi.

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Beh ecco arrivate alla fine di questo mitico primo giorno di scuola che rimarrà impresso nelle memorie dei nostri cari Cullen come il primo giorno di Bella, Nessie e Jacob.  Ho lasciato un po' vagheggiata la fine perchè penso che si possano raccontare milioni di queste storie basta avere l'ispirazione i perosnaggi e gli elementi non mancano di certo, no?
Spero che vi sia piaciuta e che pensiate che anche nella sua banalità c'è un motivo per leggerla. Grazie a didi e a AiDs per le recensioni, a coloro che l'hanno messa trai preferiti, qui la stava seguendo e tutti coloro che semplicemente l'hanno letto.

Spero alla prossima, ciao!







   
 
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