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Autore: Faffina    30/03/2010    5 recensioni
Cosa sarebbe successo se Bella, dopo il bacio a Jacob si fosse resa conto che lo ama? e lo ama abbastanza da riuscire a lasciare Edward per ricercare una nuova felicità, più semplice e vera. Ma la loro storia non sarà tutta rose e fiori, una minaccia incombe sulla comunità dei licantropi e sulla stessa Bella. E Bella come reagirà al ritono di Edward?
JACOB POV
Dalla mia bocca spalancata uscì solo un gemito mentre crollavo a terra e il dolore mi avvolgeva di nuovo. Era ancora peggio di prima, forse la forma umana lo rendeva più forte. Tremavo dalla rabbia e dallo sforzo di non urlare. Non volevo spaventare Bella. Ogni fibra del mio corpo si tendeva per trasformarmi, volevo fare a pezzi quella sanguisuga, ma non potevo cedere all'istinto o avrei trasmesso il dolore a tutto il branco.Aprii gli occhi, Bella mi fissava, il volto pallido tirato dalla paura.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Quileute, Seth Clearwater, Volturi | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Eclipse, Successivo alla saga
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CAPITOLO 8

Ospiti

L’uscita di scena di Edward mi aveva lasciata un po’ scossa, quindi non protestai nemmeno, quando Jake risalì sulla Golf e senza dire nulla di più di “buonanotte” se ne andò. Quando quei due si incontravano finivo sempre per restare sola. Io avevo messo in chiaro le cose, l’ultima volta con Edward, ma il mio cuore sembrava non averlo ancora accettato, e prendeva un ritmo strano tutte le volte che lo vedevo.
Povero Jake, spero che continui a sopportarmi come ha sempre fatto, gliel’ho sempre detto che sono “merce difettosa” ,  ma lui mi ha sempre amato per quello che sono.
Tuttavia non avrei potuto biasimarlo se avesse deciso che stava sprecando il suo tempo. Al solo pensiero rabbrividii, e pregai che non succedesse mai. Jacob era la mia ancora, mi teneva legata alla vita come nient’altro avrebbe potuto fare. Quando Edward mi aveva appena lasciata, avevo l’impressione che solo le sue braccia forti mi impedissero di venire spazzata via.
Invece, quando l’ho lasciato io, ho trovato la forza per farlo solo nel pensiero che lui sarebbe stato lì per me e che insieme saremmo stati felici.
Era tutta la vita che mettevo il mio cuore nelle mani di qualcuno sperando di fare la scelta giusta, ma non potevo proprio farne a meno.
Quella notte dormii poco e male, ad un certo punto ebbi pure l’impressione di sentire dei rumori sotto la mia finestra, ma nel dormiveglia non ero sicura di non essermelo sognato.
La mia faccia al risveglio non era proprio delle migliori, ma c’era da aspettarselo. Le mie occhiaie erano simili a quelle di Edward nei suoi giorni peggiori, ed i capelli erano così aggrovigliati che non sarei mai riuscita a districarli senza l’aiuto di una doccia.
Pregando che Jake non decidesse di farsi vivo prima del pomeriggio, mi diressi di sotto a fare colazione. Avevo appena iniziato a preparare il caffè, quando il campanello mi fece maledire la mia solita sfortuna. In fondo Jake mi aveva vista conciata molto peggio, quindi senza nemmeno guardare, spalancai la porta.
La vista di due volti sconosciuti mi bloccò il sorriso sulle labbra. Una signora molto abbronzata che avrebbe potuto essere la copia femminile di Charlie ed una ragazza magra con i capelli nerissimi ed arruffati mi sorridevano dalla veranda.
Ci misi qualche secondo a realizzare chi fossero. Gli avvenimenti della sera prima avevano completamente cancellato dalla mia mente l’arrivo di zia Ellie ed Amy.
- Zia Ellie? Amy? Ehm… benvenute! –
Cercai, senza scarsi risultati di tirar fuori la mia espressione più cordiale e le invitai ad entrare, sempre più impacciata le feci accomodare in soggiorno e mi misi a fare dell’altro caffè.
Da quando stavo con Charlie non ero più abituata a ricevere gente in casa. Presi il caffè e dei biscotti, feci un bel respiro e tornai dalle due sconosciute che chiacchieravano animatamente sul mio divano. Mi accorsi ben presto che l’aspetto era l’unica cosa che avessero in comune Charlie sua sorella, che nel frattempo con le sue chiacchiere mi aveva liberato dal peso di dover fare conversazione. Appresi così che mia cugina si sarebbe presa un anno sabbatico per visitare i college più importanti, valutare le sue potenzialità e scrivere le domande di ammissione.
Amy nel frattempo non si era mossa dalla sua posizione sul divano e travolta dal fiume di parole di sua madre non aveva potuto che annuire. Mentre la donna faceva una pausa per riprendere fiato ne approfittò per chiedermi dove pensavo di andare io l’anno prossimo. La domanda mi mise ancora più a disagio, cosa che accadeva puntualmente ogni volta che qualcuno me la rivolgeva.
- A dire la verità non ho ancora deciso, sono stata accettata in vari college… tra cui Dartmouth… - Sapevo benissimo che il motivo per cui mi avevano accettata era solo uno, e che per come erano andate le cose non avrei mai potuto permettermi la retta del college, ma non resistetti alla tentazione di vedere che faccia avrebbe fatto zia Ellie.
Non si scompose e disse – Sì, in effetti quello è uno tra i tanti che abbiamo preso in considerazione. Magari ci andrete insieme. –
- Veramente zia, non sono ancora sicura di andare al college, forse resterò qui a Forks. – dissi, sapendo che a Charlie sarebbe toccata una bella strigliata quando fosse tornato in casa. Per distrarla mi diressi verso la camera di Charlie, che sarebbe stata la loro stanza finché non si fossero stancate della permanenza a Forks. E qualcosa mi diceva che non ci sarebbe voluto molto, infatti con il passare delle ore mia zia divenne sempre più irrequieta, ed iniziò a lamentarsi per la mancanza di negozi alla moda nei paraggi e per la brutta giornata. Resistetti alla tentazione di dirle che in realtà non era affatto male il tempo, quel giorno, rispetto ai comuni standard di Forks. Del sole non c’era traccia, ma stranamente non era ancora caduta nemmeno una goccia di pioggia.
Quel pomeriggio, quando ormai non sapevo più cosa inventarmi per distrarre le mie ospiti, mia zia annunciò che sarebbe andata a riposare e mia cugina decise di andare a fare una passeggiata. Dalla cucina la sentii aprire la porta, ma non richiuderla. Pensando l’avesse lasciata aperta sbucai nel corridoio giusto in tempo per assistere alla scena di Amy rossa come un peperone che fissava imbambolata Jacob, che aveva addosso nient’altro che i soliti pantaloncini.
- Beh? bella, non mi presenti tua cugina? - disse Jake sorridendo dalla porta come se il fatto di farsi trovare mezzo nudo da un'estranea non lo mettesse per niente a disagio. Amy nel frattempo sembrava essersi ripresa, aveva sfoggiato un sorriso smagliante e gli tendeva la mano. All’improvviso chissà perché, ma sembrava aver rinunciato alla passeggiata.
Non potei impedirmi di provare un po' di gelosia verso quella cugina che con il suo fascino d'oltreoceano stava cercando, ne ero sicura, di portarmi via il ragazzo. Ma Jake non sembrava  farsi incantare dai sorrisi e dalle scrollate di capelli, infatti si presentò subito con
- Piacere, sono Jacob, il ragazzo di Bella. - e poi rivolto a me - Bells, stasera ci troviamo con il bran...ehm...gli altri sulla spiaggia a La Push, ero venuto ad invitarti. Può venire anche lei se vuole. Credo che le farà piacere conoscerli, sono molto "simpatici"... - aggiunse con un sorrisetto. Jake sapeva che Amy avrebbe gradito i muscoli dei ragazzoni, molto più della loro personalità.
A quanto pare Jake conosceva mia cugina già molto meglio di me. Insistette per passare il pomeriggio con noi, e ci stipammo sul divano, di cui lui da solo ne occupava la metà. Amy era diventata improvvisamente loquace, non so se era la lontananza di sua madre o la vicinanza di Jacob. In ogni caso improvvisamente non mi stava più così simpatica.
Quando provai ad indagare sull’origine del graffio scrollò le spalle e cambiò discorso. Ma non mi sarei arresa così facilmente. Sapevo che mi stava nascondendo qualcosa. Mi ripromisi di scoprirne di più non appena fossimo rimasti soli.
La presenza di Jake stemperò la tensione, era incredibile come averlo accanto mi tranquillizzasse. La sera arrivò più rapidamente di quanto mi fossi aspettata, e dopo il ritorno di Charlie, salutammo mia zia e ci schiacciammo sul sedile davanti del  pickup. Ero sicura che ad Amy non dispiacesse neanche un po' il contatto con la pelle bollente di Jake, tant'è che ad ogni curva notavo che si sbilanciava un po' troppo nella sua direzione. Per fortuna non fece commenti sulla sua pelle bollente. Del resto era venuta a Forks: avrebbe dovuto vederne ancora molte di stranezze. Per l'appunto c'era un folto gruppo di licantropi che ci stava aspettando sulla spiaggia.
Mi accorsi subito che erano meno del solito: Seth e Leah non c'erano, erano a casa con Sue che non stava bene. Volevo saperne di più, ma le urla e le chiacchiere ci impedivano di parlare. Non ero preoccupata se fosse stato qualcosa di grave Jacob me l'avrebbe detto.
Così mi concentrai sulle reazioni di Amy all'arrivo nel branco, e con mio estremo disappunto notai che non degnava neanche di uno sguardo i ragazzoni muscolosi che la squadravano con curiosità, preferendo restare al fianco di Jake.
Per fortuna la bellissima serata organizzata dagli anziani bastò a distarmi. Il falò era il più grande che avessi mai visto a La Push, ed illuminava tutta la spiaggia. Jacob che ad un certo punto mi prese in braccio e mi scaraventò in mare, diede via ad un bagno notturno imprevisto, che coinvolse tutto il branco, Emily, Kim e a malincuore anche Amy. Ma sospettavo l'avesse fatto più per non sentirsi esclusa che per divertimento. Effettivamente il mare nero ed agitato sarebbe stato inquietante senza la presenza rassicurante del branco. Notai che anche Kim non lasciò mai la mano di Jared.
Quando chi non aveva la temperatura di un licantropo iniziò a tremare dal freddo, ci sedemmo in cerchio intorno al fuoco per asciugarci. Fu solo dopo alcuni minuti che mi accorsi che Amy non c’era più. Stavo per dirlo a Jacob quando sentimmo un grido provenire dal mare.
Ci precipitammo in acqua, ma di Amy non c’era traccia, o almeno io non la vedevo con i miei occhi umani, perché Jake al mio fianco non ci mise più di un secondo ad individuarla e seguito dal resto del branco si rituffò fra le onde per andare a recuperarla. Le urla non cessarono finché non venne riportata di peso davanti al fuoco, dove, finalmente all’asciutto si sentì in dovere di ringraziare Jacob con un abbraccio fin troppo riconoscente.  Si giustificò dicendo:
- Mi sono spinta troppo al largo e le onde mi hanno sopraffatta. Ho cercato di tornare a riva quando vi ho visto uscire, ma non sono molto brava a nuotare! Mi hai salvato la vita Jacob! -
Ne avevo abbastanza delle sue moine, e decisi che era ora di riprendermi il posto che mi spettava: tirai Jake a sedere e mi accoccolai fra le sue gambe. Avrei potuto passare così tutta la notte, e finsi di non essere per niente infastidita quando Amy tremante dal freddo si impossessò della maglietta di Jake. Del resto io avevo un caldissimo licantropo in carne e ossa che mi proteggeva dal freddo. Quando le risate e gli scherzi diminuirono, Embry tirò fuori una chitarra e si mise a cantare una canzone Quileute di cui non compresi le parole, ma era così dolce e malinconica che rischiavo davvero di commuovermi. Doveva essere molto conosciuta nella riserva, perché presto tutti si misero a cantare, compreso Jacob, che con la sua voce calda e roca mi sussurrava nell’orecchio le parole sconosciute della canzone. Quando la mia testa iniziò a ciondolare sulla sua spalla capì che era ora di riportarmi al pickup. Amy si offrì di guidare al mio posto, ma piuttosto che lasciarle prendere possesso di tutta la mia vita avrei preferito tornare a piedi. Il viaggio fino a casa non mi era mai sembrato così lungo. Non fece altro che chiedere di Jake.
- E’ proprio simpatico il tuo ragazzo, Bella. Ma dimmi, che college frequenta? E a che anno è? –
Non resistetti alla tentazione di studiare la sua impressione quando le rivelai la verità. – Oh no, non va al college. Ha solo sedici anni, va a scuola nella riserva! –
Non potei trattenermi dal ridere quando la vidi strabuzzare gli occhi per la sorpresa. Si voltò di scatto per vedere se la prendevo in giro, ma  a quanto pare decise di credermi, perché la sentii borbottare per tutto il resto del viaggio. E potei distinguere chiaramente le parole sedici anni e ragazzino.
Chissà se finalmente avrebbe lasciato perdere.
Quando finalmente riuscii a mettermi a letto mi accorsi che il sonno mi era completamente passato. Forse a causa dell’irritazione per le ospiti inattese, mi ero completamente dimenticata dell’imminente arrivo dei Volturi, e la consapevolezza mi crollò addosso di botto, cancellando anche la più piccola possibilità di prendere sonno. Ero così concentrata a tormentarmi con le immagini peggiori che mi venivano in mente che per poco non caddi dal letto quando sentii uno schianto venire dalla finestra e il rumore del vetro che si incrinava. Rimasi paralizzata dalla paura finché non sentii la voce di Jacob alcuni metri più in basso che esclamava – Dannazione! –
Mi precipitai a spalancare la finestra prima che svegliasse tutta la casa e mi spostai mentre atterrava agile sul tappeto. – Jacob Black, Si può sapere cosa stai combinando? – sbottai a metà fra il sorpreso e il divertito.
- Volevo stare un po’ da solo con te, con tua cugina intorno non è possibile avere un minuto di privacy… - e mi abbracciò con  un sorriso accattivante che per poco non mi fece dimenticare il danno alla finestra.
- Intendevo quello! – e mi scostai per indicare il vetro.
- Ehm… mi dispiace Bells, volevo tirare un sassolino contro la finestra, ma devo averci messo un po’ troppa forza… - borbottò.
Feci finta di essere scocciata ed incrociai le braccia dandogli le spalle. La sua reazione non si fece attendere e mi fu molto difficile continuare a recitare la mia parte mentre mi sfiorava il collo con le labbra. Senza sapere come ci fossi arrivata mi ritrovai sdraiata sul letto e Jake sembrava fare di tutto per rimediare alla giornata sprecata. Lo abbracciai stretto tirandolo verso di me, le sue labbra sapevano di sale e di quell’odore tipico che aveva da quando si era trasformato. Un misto di bosco, legno e qualcosa di selvaggio. Ora più che mai mi sembrava adatto a Jake, che con un sospiro affondava il viso nel mio collo. Intrecciai le gambe dietro la sua schiena mentre giocherellavo con l’elastico dei pantaloncini, lo sentii sussultare per la mia intraprendenza. Volevo diventare tutt’uno con il suo calore, non mi bastava più sentire che mi avvolgeva. Volevo farlo mio e non pensare più a nient’altro. Sapevo che per lui era lo stesso, sentivo il suo corpo rispondere al mio tocco, e il suo respiro farsi sempre più affannoso.
Sentii le sue mani bollenti esplorare la mia pelle sotto la maglietta sottile che usavo per dormire. Ormai mi era scivolata ben più su dei fianchi. All’improvviso gli strati di stoffa che ci separavano mi sembrarono troppi. Ero impaziente di sentire il suo corpo contro il mio, stranamente non sentivo niente che mi frenasse, come era sempre successo fin’ora, forse mi stavo sbloccando. Eravamo talmente presi l’uno dall’altra che gli ululati poco lontani da casa mia ci fecero sobbalzare.
Jake si tirò a sedere di scatto.
- Merda, stanotte era il mio turno, l’ho dimenticato! – prima che potessi replicare si era già alzato dal letto e aveva aperto la finestra.
- Devo andare Bells, scusami! Non sai quanto vorrei rimanere, ma il branco ha bisogno di me. – mi avvicinai per cercare di cancellare la sua espressione frustrata con un bacio.
- Anche io vorrei che restassi qui con me tutta la notte, ma non preoccuparti, prima o poi riusciremo a stare finalmente un po’ in pace. –

 

 

 

° Angolo dell'autrice °

E finalmente sono riuscita a pubblicare anche questo capitolo!! Mi fa davvero piacere vedere che continuate a seguire la mia fic! Il prossimo capitolo è già pronto, non vedo l'ora di postarlo!! non li posto subito appena li scrivo perchè in caso di blocco dello scrittore almeno ho qualcosa da pubblicare senza farmi venire l'ansia :-) direi che aiuta, anche se probabilmente voi mi prendereste a sassate... eheh.. mi sto divertendo troppo a scrivere questa fic! finalmente si fa a modo mio! ....bè, insomma.....mica tanto, dal momento che alla fine non viene mai fuori quello che voglio... ma se Jake decide di fare una cosa non c'è verso di fargli cambiare idea...

Cosa e pensate di Amy?? avrà un ruolo sempre più importante d'ora in poi, quindi potrete conoscerla meglio.... spero vi sia piaciuta anche la piccola parentesi hot :-) peccato che ci sia sempre qualcuno ad interromperli.. sembra che qualcuno lo facciano apposta a dividerli.... eheheh *risatina e sfregamento di mani*  ....

ANTICIPAZIONI: visto che l'ho già scritto vi posso già annunciare con sicurezza che nel prossimo capitolo ci sarà una novità molto importante che riguarda Jake! e si scopre il motivo del graffio di Jake (ma le due cose non sono collegate :-)!! Ah, e poi Seth ci parlerà un po' di sè... io lo adoro, non so voi, quindi d'ora in avanti comparirà più spesso... e alla fine avrà un ruolo molto importante perchè.....OPS! vi stavo svelando il finale!

Ma godetevi gli ultimi capitoli di "pace" perchè le cose stanno per cambiare!!! :-)

 

GRAZIE a:

Kekkaxxx: le tue recensioni mi fanno sempre un sacco piacere!!! ora aspetto il continuo della tua fic! davvero ho centrato il personaggio della tonna?? meno male, ho sempre paura di andare un po' OOC!!  mi spiace per il colpo basso dell'arrivo di Edward, ma ha ancora qualcosa da fare! ti assicuro che stavo male mentre scrivevo le parole melense che uscivano dalla sua bocca :-D

missrikottina: spero che continui a piacerti come scrivo!! no ti preoccupare, per un po' non vedrai Edward, ci dedichiamo ai luponzi!! :-D continua a fare il tifo per Jake, anche perchè nei prossimi capitoli gli succederanno un po' di cose!!!

Grazie anche ai 5 che la preferiscono, ai 14 che la seguono e a 1 che la ricorda, ed anche a chi legge!

Scrivetemi cosa ne pensate: mi piace rispondervi quando pubblico il capitolo seguente... :-D

A presto!!!

   
 
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