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Autore: adry91    30/03/2010    19 recensioni
Edward ha lasciato Bella in New Moon e non è non e mai più tornato. Gli anni passano e anche i decenni, ma due anime sono ancora tremendamente legate tra di loro perché il tempo possa cancellare ciò che l’amore ha creato. Cosa succederà se un giorno Bella dovesse rincontrare quella che aveva considerato fin dall’inizio al sua famiglia? E i Cullen e soprattutto Edward come reagiranno quando scopriranno che Bella è ancora la diciottenne che avevano lasciato? P.S. Bella non è un vampiro, ma non è comunque umana. Oltre i vecchi, ci saranno anche nuovi personaggi.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

 

 

Eccomi qui con un altro aggiornamento. In questo capitolo cercherò di spiegare meglio ciò che passa per la testa a Bella, ma visto che la ragazza è molto confusa non so fino a che punto posso aiutarvi. Qualche indizio qua e là l’ho messo, non vi dico indizio riferito a cosa altrimenti sarebbe troppo facile, ma diciamo che potrebbe aiutare nella scoperta di un altro mistero. Buona lettura a tutti.

 

 

Capitolo 10

Vecchi amici

 

POV BELLA

 

Siamo bravi a distruggerci l'anima,

a soccombere privandoci del perdono.

Siamo bravi a non cercare di risalire,

a lasciarci trasportare dal rimorso, a rimuginare.

Siamo bravi a rinunciare all'amore,

a chiudere noi stessi dentro un triste ricordo.

Gli artisti dannati sono bravi a parlare del dolore,

io sono brava a parlare del dolore,

ma ora quello che mi serve

 è la forza che da tanti anni, ormai,

sono riuscita a trovare ogni giorno dentro di me,

quella forza che tutti noi abbiamo,

 ma che siamo molto bravi a respingere.

 

 

Dopo l’incontro con i Cullen credevo che non c’era nulla che potesse peggiorare la situazione e, invece, come al solito, mi sbagliavo.

Cosa poteva esserci di peggio che incontrare dopo un secolo e mezzo il tuo unico, grande amore e la sua famiglia che hai amato con tutta te stessa?

Credevo niente, invece mi sbagliavo.

Qualcosa di peggio esisteva ed era la consapevolezza che pur volendo stare lontana da quelle persone non potrai farcela, non se altri decidono per te.

E in questo caso a decidere è stata Blair.

L’altro giorno, dopo essere tornata da scuola, mi prese da parte e mi rivelò del suo forte desiderio di conoscere quella famiglia di cui per anni e anni aveva sentito parlare.

Mi disse che aveva pranzato con loro durante la mensa e già potevo scorgere nel suo sguardo un ardore intenso, quello stesso ardore che un secolo e mezzo prima avevo provato io quando li avevo conosciuti.

Come potevo farle capire che questo suo stare a stretto contatto con loro avrebbe indirettamente coinvolto pure me?

Come potevo spezzare la sua felicità impedendole di frequentarli?

Ma poi con quale diritto?

Che diritto avevo io di dire a lei di stare lontana da loro?

Semplice.

Non ne avevo, non avevo nessun diritto e pure se lo avessi avuto non avrei potuto costringerla a fare qualcosa che volevo io.

Morale della favola?

Erano passate due settimane dal nostro arrivo a Forks e in tutto quel tempo Blair non aveva fatto altro che trascorrere le sue giornate in compagnia dei Cullen per la disperazione di Jenny e, un po’, anche per la mia.

Avere Blair accanto era diventato qualcosa di sporadico e quando mi era accanto non potevo fare a meno che sentire marchiato in lei l’odore dei Cullen, soprattutto quello di Edward.

Miele, lillà e fiore.

Quel profumo, per me, afrodisiaco che avevo sentito durante il nostro confronto e che sentivo indirettamente praticamente ogni giorno.

Il nostro stile di vita stava cambiando inesorabilmente e ciò era dovuto proprio all’assenza costante di Blair, occupata quotidianamente con i Cullen.

Giorni fa non era neppure tornata a casa per la notte.

Si era fermata da loro.

Diceva che Esme aveva insistito e che ad Alice non si poteva dire di no.

Ero infastidita da tutto questo.

Sicura Bella? Sei sicura che sia solo fastidio ciò che provi?

Non è che, per caso, sei gelosa?

Gelosa di non poter essere al posto di Blair? 

Scacciai quei pensieri. Non era possibile che adesso anche la mia coscienza cercasse di comunicare con me.

Io gelosa?

Roba da non credere.

Io non volevo più avere nulla a che fare con i Cullen.

Con loro i rapporti erano piuttosto normali.

Sporadicamente ci rivolgevamo la parola e quando lo facevamo era solo per via di Blair.

Edward, per il momento, non aveva fatto nulla di strano, ma sembrava studiarmi.

Non appena voltavo gli occhi, era lì pronto a fissarmi analizzando ogni mio singolo movimento per cercare di capire non so nemmeno io cosa.

Non appena mi si avvicinava uno studente, eccolo pronto a venire in mio “soccorso” e a togliermelo dai piedi, senza rendersi conto che era proprio lui quello a doversi togliere dai piedi.

La sua vicinanza non mi aiutava per niente.

Alice, beh Alice sembrava diversa, ma ben presto capì il motivo della sua diversità.

Era cieca, il suo potere non funzionava su di me, né sulla mia famiglia e ciò era dovuto al mio scudo che, per abitudine, estendevo sempre anche su di loro.

Non riusciva a capire cosa sarebbe successo e per una come lei, abituata a sapere le cose sempre prima degli altri, ciò era fastidioso, terribilmente fastidioso.

Blair mi aveva comunicato di aver raccontato ai Cullen cosa io e, di conseguenza, anche il resto della famiglia eravamo diventati, anche se non aveva avvisato loro dei poteri che ognuno avevamo.

Loro sapevano solamente che io ero uno scudo e che tutti potevamo comunicare telepaticamente.

Pregare Blair di non frequentare i Cullen era da escludersi.

In primis perché non me la sentivo di farlo, non era giusto e secondo perché comunque non mi avrebbe ascoltato, era troppo testarda.

A dire il vero il motivo non credevo fosse la sua testardaggine, ma forse un suo tentativo di cambiare le cose.

Quando la sentivo parlare di Edward potevo percepire perfettamente il suo chiaro intento di volerci fare tornare insieme.

Avevo chiarito questo punto con lei, facendole capire che era impossibile che succedesse, ma la sua reazione mi aveva lasciata interdetta.

Dopo averle espresso chiaramente come stavano le cose, lei mi venne vicino, mi baciò una guancia, sbattè le palpebre un paio di volte facendomi gli occhi dolci e mi disse: “Vedremo” per poi scomparire dalla mia vista.

Una reazione tipica di Blair.

Se si metteva in testa una cosa era difficile che potesse cambiare idea.

Questo lato del suo carattere mi ricordava un po’ Alice.

Mai mettersi contro nessuna delle due.

Poteva diventare pericoloso.

Il resto della famiglia non si era ancora sbilanciato.

Nate, Kyra e Jason erano nella fase “osserviamoli e capiamo quanto siano sinceri”, ma dagli ultimi risvolti non mi dovevo sorprendere se da un momento all’altro si unissero alla causa di Blair.

Jenny era completamente contraria a tutto ciò, il che aveva fatto si che le gemelle nel giro di due settimane avessero litigato praticamente tutti i giorni.

Jenny non ne voleva sapere ne di Edward ne del resto della sua famiglia.

Mamma e papà, invece, avevano avuto modo di conoscere i Cullen per via di Blair e avevo notato quanto gli fossero piaciuti da subito, ma non si erano sbilanciati più di tanto forse perché mi avevano visto soffrire troppo a causa loro.

Una cosa era certa.

La mia famiglia sarebbe stata dalla mia parte sempre e comunque e ciò mi sollevava parecchio.

Tutti i comportamenti di Blair legati al fatto che io avessi i Cullen perennemente tra i piedi non giovava al mio umore.

Conclusione?

Avevo passato due settimane infernali, tra crisi di nervi e paranoie assurde.

L’unica cosa che mi serviva adesso era farmi una bella doccia e andare dai miei vecchi amici di La Push.

Ero andata a trovarli il primo giorno che ero tornata a Forks, ma da allora non mi ero più fatta viva e non erano mancate le chiamate da parte loro.

Andai in bagno e mi misi sotto la doccia.

Vi restai per una buona mezz’ora, dopodichè uscì e mi asciugai i capelli.

Li legai in una coda alta e poi andai a vestirmi.

Indossai un paio di pantaloni di tuta fucsia scuro, una canotta nera, un paio di nike shox nere, fucsia e bianche e poi presi una felpa fucsia che lasciai sbottonata (à il link con i vestiti di Bella: http://yfrog.com/2ttretretp ).

Mi vestì sportiva.

Dopo due settimane intere di tacchi alti non ne potevo più.

Nonostante Kyra mi avesse trasmesso l’amore per la moda, amavo ancora le comode scarpe da tennis e l’abbigliamento comodo e sportivo in generale.

Mi diressi in bagno e mi truccai in modo leggero, dopodichè tornai in stanza e presi la borsa della nike nera, un paio di occhiali bianchi e fucsia che indossai e uscì dalla stanza scendendo in salotto (àil link del salotto: http://yfrog.com/b833605146j ).

Trovai Nate e Blair intenti a guardare la tv.

- A cosa dobbiamo l’onore di averti qui? – chiesi a lei sarcastica riferendomi al fatto che ultimamente non era mai a casa, ma sempre con i Cullen.

- Simpaticissima come sempre. Comunque sta tranquilla, sto per uscire – mi rispose lei.

- E dove dovresti andare? – le chiesi.

- Non lo so ancora. Alice non mi ha voluto dire nulla – mi fece notare.

- Non credi di stare esagerando un pochino? – le domandai.

- A fare cosa? – mi chiese innocentemente.

Era proprio terribile quella ragazza.

- Blair smettila di scherzare. Da due settimane stai sempre fuori casa, sarebbe ora che passassi del tempo qui, con tua sorella ad esempio – le proposi.

Le gemelle non si erano mai staccate, avevano sempre avuto un rapporto simbiotico e vederle così distanti ultimamente mi faceva stare male.

- Magari stasera. Oggi pomeriggio ho già un impegno – mi disse.

- Potresti venire a La Push con me, allora. Hai sempre detto che volevi conoscere gli altri ragazzi della riserva – le dissi.

- Un’altra volta – mi ribadì senza giri di parole.

- Ma… – stavo provando a dire.

- Bella lascia perdere. Non le farai cambiare idea – si intromise per la prima volta Nate voltandosi a guardarmi.

- Nate ha ragione – aggiunse Blair.

- Fa come vuoi – le dissi leggiarmente scocciata prima di allontanarmi da lì.

Presi le chiavi della moto e il casco e mi diressi fuori (à il link del fuori della casa: http://yfrog.com/9hkjkrj ).

Prima ancora di uscire sentì un clacson suonare e quando fui fuori mi accorsi che a qualche metro da me c’era Edward appoggiato alla sua macchina.

Doveva essere venuto per Blair.

Per un momento la mia mente vagò a qualche anno prima, a quando in quella stessa posizione attendeva che io uscissi di casa per portarmi a scuola o in giro in sua compagnia.

Cercai di scacciare via quel pensiero e smettendo di guardarlo mi accorsi che dovevo avvicinarmi a lui perché Nate aveva posteggiato la moto vicino alla macchina del mio ex ragazzo.

- Sei incantevole – mi disse lui non appena gli fui abbastanza vicino.

- Indosso una semplice tuta – gli risposi per fargli capire quanto banale fosse ciò che aveva detto.

- Appunto. Togli il fiato anche vestita così – mi disse avvicinandosi sempre di più.

- Risparmia i tuoi complimenti per qualcun’altra – gli risposi glaciale.

- Non c’è nessun’altra. Guardo solo te – mi fece notare lui.

- Mi dispiace per te – gli risposi.

- Non è vero, non ti dispiace neanche un po’. So benissimo che sei contenta di questo – mi disse.

Io contenta che lui non guardasse nessuna all’infuori di me?

Davvero potevo esserlo?

- Pensavo che i vampiri non potessero sognare – gli risposi facendo un chiaro riferimento al fatto che ciò che aveva detto era solo frutto di un suo sogno.

- Capirai che non è così – mi disse fin troppo sicuro di sé.

- Hey Eddy sei venuto tu? – sentì dire a Blair che era appena uscita di casa ed era corsa fuori buttandosi tra le braccia di Edward.

Rimasi un po’ basita da quel comportamento.

Erano già arrivati a questo?

A un rapporto talmente tanto confidenziale da abbracciarlo in quel modo?

Vidi Edward visibilmente contento di vedere Blair e guardandolo negli occhi non mi fu difficile capire che si era affezionato davvero a quella piccola peste.

Nonostante la parte razionale di me faticava ad ammetterlo, quella irrazionale era contenta.

Quella che si parava ai miei occhi era una cosa normale, la cosa più naturale del mondo, non dovevo di certo stupirmi.

Distolsi lo sguardo da quei due e salì sulla moto inserendo la chiave nel riquadro di accensione.

- Nate si è scordato di chiederti se stasera rientri per cena, oppure se ti fermi a mangiare a La Push – mi disse Blair quando si staccò da Edward.

Vidi lui irrigidirsi non appena sentì “La Push” e non potei fare a meno che associare la sua reazione all’odio naturale tra licantropi e vampiri.

- Non lo so. Digli che in tutti i casi vi faccio un colpo di telefono – gli risposi accendendo la moto e facendo per mettermi il casco.

- Stai andando a La Push? – mi chiese Edward bloccandomi dopo aver fatto cenno a Blair di salire in macchina.

- Cambierebbe qualcosa se te lo dicessi? – gli chiesi.

- Sei ancora amica di quel cane? – mi domandò con un chiaro riferimento a Jacob.

- Quel cane come lo chiami tu mi ha aiutato quando davvero ne avevo bisogno. Lui c’era, c’è sempre stato per me, a differenza tua – gli risposi dura mentre vidi nel suo sguardo un’espressione di dolore alle mie ultime parole.

Decisi di non farci caso e dopo essermi messa il casco sparì davanti ai suoi occhi prima che lui potesse rispondermi.

Grazie alla velocità con cui sfrecciai nelle strade di Forks, velocità che avevo imparato ad amare inesorabilmente dopo la mia trasformazione, non ci misi molto ad arrivare a La Push.

Varcai il confine e entrai posteggiando la mia moto vicino alla casa di Jacob.

Mi tolsi il casco e mi guardai attorno rendendomi conto di quanto quella piccola riserva fosse inesorabilmente cambiata in tutti quegli anni.

La vecchia casa rossa dei Blake aveva fatto spazio ad una casetta bianca in legno molto carina (à il link della casa di Jacob: http://yfrog.com/9ecasajacobj).

Poco distante da essa si poteva scorgere la casa di Sam e Emily, quella che, ormai, era diventata la casa di tutti i licantropi visto che i ragazzi passavano praticamente più tempo lì dentro che nelle loro rispettive case.

Era completamente diversa da come la ricordavo, ma soprattutto era molto più grande.

Era in legno scuro con una scaletta che conduceva in un piccolo portico che portava direttamente alla porta d’ingresso (à il link con la casa di Sam: http://yfrog.com/2scasasamj ).

Lasciai il casco appoggiato alla sella della moto e mi diressi verso la casa di Jacob.

Quando fui all’ingresso bussai, ma nessuno sembrava rispondermi.

Provai ancora e ancora, ma sembrava che dentro non ci fosse nessuno.

- Non c’è nessuno lì, Jake è in spiaggia – mi disse una voce.

Mi voltai per vedere a chi appartenesse e mi ritrovai di fronte Embry che mi sorrideva sincero.

Era decisamente cambiato da come me lo ricordavo.

Era molto più muscoloso e più alto, a occhio e croce doveva avere il suo metro e novantacinque di altezza, i capelli leggiarmente scompigliati e due pozzi castani che brillavano di luce propria (à il link di Embry: http://yfrog.com/06embryxj ).

Era proprio quella luce che aveva negli occhi che mi faceva amare così tanto i licantropi.

Loro erano sempre felici, spensierati, amanti della vita nonostante essa gli avesse riservato qualcosa di spaventosamente diverso dalla normalità.

Era proprio di quella luce che adesso avevo bisogno.

- Embry – riuscì a dire solamente dopo essere uscita dal portico della casa di Jacob e dopo essermi avvicinata a lui.

Il mio era stato più un grido perché ero davvero felice di vederlo.

- In carne ed ossa. Da quanto tempo è che non ci vediamo noi due? – mi chiese accogliendomi in un caloroso abbraccio, in una stretta animale, come l’avevo sempre definito io il loro abbraccio.

Mi lasciai cullare da quelle braccia ripensando a tanti momenti passati con lui, con tutti i ragazzi della riserva.

- Direi abbastanza – gli risposi quando sciogliemmo la presa.

- Jake e gli altri mi hanno detto che sei venuta a trovarci due settimane fa, peccato che io non ci fossi – mi disse sorridendomi.

- Si, sono venuta, ma sta tranquillo, ci saranno altre occasioni per passare un po’ di tempo tutti insieme. Ci siamo trasferiti qui e per adesso non abbiamo intensione di andare via – gli spiegai riferendomi a me e alla mia famiglia.

- Si, l’ho sentito dire. Sai, una volta lupi non esistono più segreti – mi disse leggiarmente imbarazzato.

Forse credeva che fosse un segreto.

- Nessun segreto, lo sanno già tutti – gli feci notare.

- Sono proprio contento. Voglio conoscere la tua nuova famiglia. I ragazzi mi hanno detto che sono tutti fantastici – mi disse.

- Si, Jacob, Paul, Jared e Quil li hanno conosciuti quando venivano a trovarmi. Come mai tu non sei mai venuto? – gli chiesi curiosa.

- Qualcuno doveva restare qui a controllare che tutto fosse apposto. E quando si è parlato di fare a cambio con qualcuno di loro e  quindi venire anche io con gli altri al posto di qualcun’altro, tutti si sono rifiutati. Dicevano che venire da te era uno spasso e che non ci avrebbero rinunciato – mi rammentò lui.

- E tu, essendo il più maturo, hai acconsentito, non è vero? – gli chiesi considerando che tra tutti lui era quello più riservato e quello che era meno incline ai battibecchi.

- Mettila pure così. Comunque stavi cercando Jake non è vero? – mi chiese.

- In effetti si – gli risposi.

- E’ in spiaggia. Vieni, ti accompagno io così mi racconti qualcosa di nuovo – mi disse sorridendomi.

Insieme ci incamminammo verso la spiaggia e prendemmo a parlare di ciò che avevamo fatto in questi anni e mi resi conto come era facile parlare con lui. Dopo la mia famiglia, erano loro le persone con cui mi sentivo più a casa.

Dopo qualche tempo arrivammo alla spiaggia e vidi Jacob seduto sul tronco, sul nostro tronco che parlottava con Kim (à il link di Kim: http://yfrog.com/j5kimgpj ), la ragazza che in passato aveva avuto l’imprinting con Jared.

Sembravano confabulare qualcosa ed erano talmente applicati che non ci sentirono nemmeno arrivare.

- Cos’è che confabulate voi due? – chiesi di soppiatto non appena fui dietro di loro.

Entrambi saltarono in aria non appena mi sentirono, ma quando si accorsero che ero io la calma tornò nei loro volti.

- Caspita Bella così ci fai prendere un colpo – mi disse Jacob prima di buttarsi tra le mie braccia per abbracciarmi.

Dopo di lui toccò a Kim, la quale mi strinse in un abbraccio ancora più caloroso.

Era una ragazza davvero speciale ed era la metà perfetta di Jared.

- Allora? Si può sapere che facevate? – chiesi non appena ci staccammo.

- Oggi è il compleanno di Jared e stiamo organizzando una festa a sorpresa. Ovviamente lui non sospetta nulla. Stiamo appurando gli ultimi dettagli – mi spiegò Kim.

- Abbiamo tutti fatto finta di esserci scordati del suo compleanno e non gli abbiamo fatto nemmeno gli auguri – continuò Jacob.

- Siete proprio tremendi. Povero Jared, chissà come si sentirà adesso. Dimenticato da tutto e tutti – dissi io pensando alle possibili paranoie del licantropo.

- Stasera gli passerà tutto, vedrai – aggiunse Embry che era rimasto dietro di me.

- Ovviamente tu ti fermerai da noi. Festeggeremo alla grande e con la tua presenza sarà ancora meglio – mi disse Kim sorridendomi sincera.

- Ci sarò, promesso – le risposi.

- Bene. Kim vieni con me, finiamo noi due di sistemare le ultime cose – disse Embry alla ragazza allontanandosi entrambi e lasciando me e Jacob da soli.

Di sicuro l’aveva fatto apposta, pensava che dovessi parlare con Jacob in privato anche se con loro non poteva esserci nulla di privato.

- Come mai non mi hai avvisato del tuo arrivo? – mi chiese facendomi sedere vicino a lui sul tronco.

- Ho pensato all’ultimo momento di venire. La prossima volta ti faccio una comunicazione scritta una settimane prima – gli risposi sarcastica.

- Sempre spiritosa tu, non è vero? – mi chiese retorico.

- Ovviamente. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio – gli risposi scoppiando entrambi a ridere visto il soggetto della mia frase.

Parlare di lupo con un lupo non era conveniente.

- Nikki e Dan, tutto apposto? – mi chiese quando poi smettemmo di ridere.

- Si, mamma stava sistemando delle cose a casa, mentre papà era a lavoro –gli risposi sorridendogli.

- E gli altri? – mi domandò.

- Kyra e Jason erano impegnati in camera da letto e Nate giocava con la playstation come i bambini – gli spiegai sorridendo pensando a quei tre.

- Le gemelle tutto apposto? – continuò lui.

- Si apposto. Un po’ in contrasto per adesso, ma in linea generale va tutto bene. Tu, invece, che mi dici? Novità? – gli chiesi.

- Nessuna. Qui c’è sempre la solita vita, sempre le solite cose da fare. A volte rimpiango gli anni passati. C’era pericolo, ma almeno si faceva qualcosa. Non c’è più azione adesso – mi fece notare lui.

- Non concordo per nulla quello che hai detto. Almeno in periodi di stallo come questi siete al sicuro – gli dissi.

- Si, ma che noia però – ribatté lui.

Restammo in silenzio per un po’, ma poi prendemmo a parlare del più e del meno, trascorrendo gran parte del pomeriggio come i vecchi tempi.

- Sono tornati – dissi io all’improvviso mentre si stava parlando di tutt’altro.

- Chi sono tornati? – mi chiese stranito dalla mia affermazione in quel momento, ma per niente stupito.

Forse già sapeva.

- Loro, lui – mi limitai a rispondergli.

Non serviva fare nomi, mi avrebbe capita lo stesso.

- Lo so. Sono venuti una settimana fa per rivedere le clausole del patto – mi spiegò.

La cosa non mi stupiva per nulla.

- Chi? – chiesi per sapere chi avesse visto.

- Il capofamiglia e i tre maschi – mi rispose senza fare nomi.

Sapevo che fare quel discorso toccava me così come lui, in fondo non li aveva mai sopportati, soprattutto non aveva mai sopporto Edward.

- Capisco – mi limitai a dirgli.

- Ci hai parlato? – mi domandò.

- Solo con Alice e con lui – gli risposi.

- E cosa ne è uscito fuori? – continuò con le domande.

Sentivo che aveva paura della mia risposta, ma cercava di non darlo a vedere.

- Lei mi ha chiesto scusa e vorrebbe tornare ad essermi amica. Lui, beh lui mi ha detto di amarmi ancora e che quello che mi ha detto nella foresta era solo una bugia per convincermi a lasciarlo andare. Voleva solo proteggermi dalla sua natura – gli rispose.

Le mie parole lo ferirono più di mille pugni e vidi i suoi occhi rabbuiarsi terribilmente.

- E ora è tornato è pretende che tutto torni come un tempo, non è così? – mi chiese infastidito.

- Teoricamente si – gli risposi.

- E’ sarà così? – mi chiese con il chiaro intento di sapere cosa mi passava per la testa.

Dopo la sua domanda calò un silenzio tombale.

Volevo tanto rispondere alla sua domanda, ma qualcosa dentro me lo impediva.

Dentro di me c’era una lotta costante tra la mia parte razionale e quella irrazionale.

Non sapevo quale delle due l’avrebbe spuntata e a dire il vero non sapevo nemmeno io quale volevo che la spuntasse.

Restammo in silenzio per qualche minuto. Jacob aveva capito che la sua domanda non avrebbe ricevuto una risposta.

Non ero pronta per dargliela.

- Puzzi di succhiasangue – mi fece notare dopo minuti interminabili di silenzio.

- Prima di venire qua ho incontrato lui fuori da casa mia – gli risposi senza chiamare Edward per nome.

Era già doloroso pronunciare quel nome per me, figurarsi per lui.

Per Jacob, Edward, era il succhiasangue o la sanguisuga, per me era semplice “lui”.

- Fuori da casa tua? Incontrare la sanguisuga? Credo di essermi perso qualche passaggio – mi disse stranito dalla mia risposta.

- Era venuto a prendere Blair – gli risposi.

- Blair? Che c’entra Blair? – mi domandò sempre più curioso e stranito.

- Da quando siamo arrivati a Forks non fa altro che trascorrere le giornate in compagnia dei Cullen. Ci ha fatto amicizia e non ha intenzione di interrompere questo legame per nulla al mondo – gli spiegai facendogli un breve resoconto di cosa era successo.

- E tu? – mi domandò.

- Cosa vuoi che faccia? Non posso certo impedirle di frequentarli. Che diritto avrei? – gli risposi retorica.

- E’ un bel problema – disse lui più a se stesso che a me.

Restammo in silenzio per qualche tempo, fino a quando decisi di rompere quella tensione che si era creata.

- Ho paura – gli rivelai.

- Paura? E di cosa? – mi chiese.

- Paura che lei possa soffrire come ho sofferto io. Se loro dovessero andarsene di nuovo Blair non lo sopporterebbe. Sembra forte, ma lo sai che non lo è. E’ molto più fragile di quanto si possa dare a vedere – gli dissi spogliandomi della mia più grande paura.

- Non puoi farci nulla, non possiamo farci nulla. E’ un rischio che bisogna correre. Lei conosce la storia e sa che potrebbe succedere ancora. Credo sia preparata all’evenienza. Blair è testarda, non ascolterà nessuno. Se è decisa ad avere rapporti con loro nessuno potrà farle cambiare idea – mi disse accogliendomi tra le sue braccia per consolarmi.

Avevo proprio bisogno della stretta di quello che per me era sempre stato il migliore amico che la vita mi avesse dato.

Restammo in quella posizione per un sacco di tempo e io cercai di abbandonare i pensieri tristi, di abbandonare le mie paure e di godermi quel momento con il mio migliore amico.

Ripensai alla dichiarazione di Jacob di anni fa e mi venne da sorridere.

Forse se quel giorno avrei scelto lui la mia vita sarebbe stata diversa, più sicura, più tranquilla, più normale.

Invece, avevo scelto il passato, avevo scelto di restare aggrappata ad un ricordo, ad un fantasma.

- A cosa pensi? – mi chiese Jake interrompendo il mio flusso di pensieri.

- A come sarebbe stata la mia vita se quel giorno avessi scelto te – gli dissi sincera scostandomi dal suo petto e guardandolo.

- E come sarebbe stata? – mi domandò puntando i suoi occhi dentro i miei.

- Saremo stati felici – gli risposi.

- Lo credo anche io – mi disse lui prendendomi una mano.

- Nonostante questo non sono pentita della decisione che ho preso quel giorno. Tu meriti una persona che sappia amarti con tutta se stessa e io non ne sarei stata in grado – gli spiegai.

- Magari con il tempo ci saresti riuscita – tentò lui.

- Sai benissimo che non è così. Non era nel nostro destino. Troverai una persona, la persona che stai aspettando e allora, forse, tutto questo avrà un senso – gli dissi io sorridendogli.

- Bella, sono passati centocinquant’anni e non è ancora arrivata nessuna, nessuna ha ancora preso il tuo posto – mi rivelò lui sincero.

- Prima o poi succederà – tentai di dirgli.

- A te è successo? Intendo, è arrivato qualcuno a prendere il suo posto nel tuo cuore – mi domandò serio.

Sapevo a chi si riferiva, ma sapevo anche quanto gli costava farmi una domanda del genere perché ero consapevole del fatto che lui fosse innamorato di me.

- Il mio cuore è un organo morto. Serve solo a pompare il sangue e a battere per il buon funzionamento del mio corpo, non ha altre funzioni. Non c’è posto per nessuno – gli risposi abbassando lo sguardo e stringendo più forte la sua mano.

Lui mi guardò, ma non mi rispose.

Forse, aveva capito che qualunque cosa dicesse era inutile in quel momento.

Appoggiai di nuovo la testa sulla sua spalle e mi misi ad osservare il mare.

Era calmo, una tavolozza blu immobile.

Solo un’onda leggiarmente più alta si poteva scorgere in quella grande distesa.

L’ onda superò gli scogli con una potenza incredibile, come se nulla potesse scalfirla, ma una volta giunta a riva morì come tutte le altre.

In quel momento mi sentì come quell’onda.

Davo l’impressione di poter affrontare qualunque cosa, di essere forte per superare qualunque ostacolo, ma poi quando mi si presentava davanti il mio peggior incubo tutto cessava e non potevo far altro che arrendermi di fronte all’evidenza.

Ero come un vaso di argilla in fase di costruzione.

Sembrava come se il vaso fosse finito, ma poi per un piccolo brusco movimento dell’artista il vaso si fosse storpiato e fosse caduto giù assumendo di nuovo le fattezze di una massa informe di argilla.

Restammo lì non so per quanto.

Poi si fece buio e così decidemmo di tornare nella riserva.

C’era una festa di compleanno ad attenderci.

Chiamai casa e avvisai che sarei tornata in tarda serata e poi insieme a Jacob ci dirigemmo verso casa di Sam e Emily, lì dove la festa era stata organizzata.

Non appena entrai in casa, Jacob mi condusse nel salone (à il link del salone di Sam: http://yfrog.com/1c95325790j ).

Il camino era stato acceso e nel tavolo c’era preparato tutto l’occorrente per la festa.

Notai che la stanza era già fremita di gente. Sam (à il link di Sam http://yfrog.com/6qsamymj ) e Embry erano seduti sul divano e guardavano la tv.

Emily, la ragazza lupo, come l’amavo chiamare (à il link di Emily: http://yfrog.com/hqemilyup ) stava finendo sistemando alcune cose sul tavolo aiutata da Kim, la ragazza di Jared, e Rachel (à il link di Rachel: http://yfrog.com/2jracheloj ), l’imprinting di Paul nonché la sorella di Jacob.

Non appena mi videro smisero di fare ciò che stavano facendo e vennero a salutarmi calorosamente, lo stesso fecero poi i due uomini.

Mi offrì di aiutare le ragazze mentre Jacob si misi a guardare la tv insieme al suo capobranco e a Embry.

Poco dopo arrivarono pure Quil che mi saltò addosso come un forsennato (à il link di Quil: http://yfrog.com/3oquilqj ) e la sua metà, la dolce Claire che ricordavo molto diversa dalla ragazza che mi si parava davanti in quel momento.

Nella mia testa c’erano le immagini di una dolce bambina che passava tutti i suoi pomeriggi con Quil, quello che per lei era un amico, un fratello, un padre, tutto.

Adesso mi ritrovavo una ragazza bellissima dai lunghi capelli castani e dagli occhi cioccolato che brillavano come diamanti solo guardando l’uomo che amava (à il link di Claire: http://yfrog.com/16claireexj ).

Nonostante ci eravamo viste poco, potevo essere certa di conoscerla davvero bene perché tutte le volte che Quil era venuto a trovarmi non faceva altro che parlarmi della sua dolce metà.

Anche lei si unì a noi e ci aiutò mentre Quil si mise a guardare la tv con gli altri.

Da subito potei notare la simpatia della ragazza.

Era una ragazza lupo esattamente come Emily, Kim e Rachel.

Mi piaceva parecchio.

Era semplice, determinata, ma soprattutto tanto innamorata e lo si capiva da qualunque cosa dicesse.

Vedeva del buono in tutto.

Sarei andata molto d’accordo con quella ragazza.

Rivedevo in lei molto della vecchia Bella e questo mi portava ad avere nei suoi confronti uno senso di protezione inqualificabile.

Poco dopo si unirono alla combriccola anche Leah, l’unica donna licantropo della storia (à il link di Leah: http://yfrog.com/66leahuj ) e Seth, il suo fratellino che, ormai era cresciuto (à il link di Seth: http://yfrog.com/3usethp).

Leah era decisamente cambiata e non solo fisicamente.

Era diventata meno permalosa e più matura, ma soprattutto aveva superato la sofferenza riguardo alla mancata storia con Sam anche se si era ripromessa di non innamorarsi più, ma soprattutto aveva superato la fase “rigetto verso Bella”, difatti in questi anni eravamo rimaste in contatto e quando mi era capitato di andare a trovare i ragazzi alla riserva passavo molto tempo in sua compagnia trovando in lei un’amica che non credevo di poter avere.

Seth, beh per Seth c’erano poche cose da dire. Era uno dei migliori lì dentro.

Vedeva del buono in tutto e tutti ed era stato felicissimo di scoprirsi licantropo.

Era spensierato e sempre con il sorriso sulle labbra.

Più lo guardavo e più mi rendevo conto che era il ragazzo perfetto per chiunque e che fortunata sarebbe stata la ragazza che avrebbe conquistato il suo cuore.

Quando noi ragazze terminammo di sistemare tutto ci sedemmo sul divano insieme agli altri e aspettammo che Paul portasse a casa Jared, il quale non sospettava di nulla.

- Stanno arrivando – disse all’improvviso Rachel mentre tutti eravamo intenti a chiacchierare.

- Cos’è, sei diventata veggente? – le chiese Jacob con una faccia da buffone.

- Ma perché ho un fratello idiota? – domandò Rachel più a se stessa che a noi.

Scoppiammo tutti a ridere, mentre Jacob non era dello stesso avviso.

- Io sarei idiota? – le domandò lui retorico.

- Molto più di quanto credi. Cretino mi ha appena mandato un messaggio Paul, altrimenti come credi che lo sapessi? – gli rispose lei sospirando mentre noi ancora ridevamo.

Quando quei due si mettevano c’erano proprio le comiche, ma si vedeva lontano un miglio l’enorme bene che si volevano.

Non facemmo in tempo a dire o fare altro che sentimmo dei rumori provenienti da fuori.

Capimmo subito che erano loro due, così spegnemmo le luci e ci nascondemmo.

Quando tutti e due entrarono accendemmo la luce e gridammo: “Sorpresa”.

Jared per poco non si prese un colpo, mentre Paul era già preparato a quello che lo aspettava entrando.

Tutti ci avvicinammo per fare gli auguri a Jared (à il link di Jared: http://yfrog.com/4ojaredj ) e lui sembrò piacevolmente colpito della sorpresa.

Mi abbracciò con vigore e non appena si staccò da me ci guardò tutti.

- Pensavo vi foste dimenticati del mio compleanno – ci disse sorridendo.

- E come avremmo potuto dimenticarcene? Kim ci ha fatto organizzare questa festa a sorpresa praticamente da due mesi – gli rispose Embry tutto contento.

- Si appunto. Ha pensato a tutto Kim, è lei che devi ringraziare – aggiunse Emily.

Jared si avvicinò alla sua ragazza e la baciò con amore, perché solo quello poteva essere il sentimento che li univa.

I loro occhi parlavano per loro e in quel momento provai gelosia per loro, per quel loro sentimento così profondo.

A complicare la situazione si unì Paul (à il link di Paul: http://yfrog.com/j5pauldj ) che non appena finì di stritolarmi in un abbraccio si diresse verso Rachel baciandola con passione.

Con Paul le cose erano migliorate parecchio.

All’inizio eravamo praticamente cane e gatto.

Lui mi considerava una nemica proprio come i vampiri.

Diceva che io ero dalla parte dei vampiri, che io amavo i vampiri e quindi non sarei mai potuta diventare una di loro, una di famiglia, ma io non mi lasciai scoraggiare da lui.

Mi mostrai sempre dura e testarda.

Ciò che, con il tempo, gli fece cambiare idea fu proprio il mio atteggiamento, ma questo me lo rivelò in seguito.

Un’altra al posto mio avrebbe rinunciato a voler entrare in quella cerchia, in quella grande famiglia che erano i Quileute, invece io, a suo dire, avevo lottato per entrarci, ma facendolo non avevo rinnegato quello che era stato il mio passato con i vampiri, ne tanto meno mi ero tirata indietro quando era servito difendere i Cullen dalle accuse infondate di molti di loro.

Questa erano le sue motivazione che lo avevano spinto a rivalutarmi e a considerarmi una di loro.

Eravamo diventati grandi amici, anzi potevo assicurare che con lui, con Paul c’era un rapporto diverso che con gli altri.

Tra noi due c’erano meno gesti d’affetto, meno abbracci, ma c’era molta più alchimia a livello mentale.

Ci capivamo subito, anche con uno sguardo e a volte stare in sua compagnia mi faceva paura.

Sembrava come se lui riuscisse a leggermi dentro, come se lui riuscisse a dare voce a quei pensieri che io lottavo contro me stessa per non ammettere, ma soprattutto per non mostrare agli altri.

Poco dopo ci mettemmo a mangiare e come al solito iniziarono le risate collettive.

Mi erano mancati tutti loro, ma soprattutto mi era mancata la pace, la tranquillità che sentivo quando ero in loro compagnia e riuscì per tutto l’arco della serata a non pensare ne a Edward, ne ai Cullen.

Sembrava come se i miei problemi fossero spariti e sperai con tutto il cuore che una volta tornata a casa questi problemi non mi raggiungessero più.

Trascorsi una serata bellissima e mi divertì davvero tanto, ma la cosa non mi stupì più di tanto considerato che quando stavo con tutti loro mi divertivo sempre da morire.

Quando la festa finì, a notte inoltrata, decisi che era ora di tornare a casa e la cosa mi dispiacque più del lecito.

Jacob e gli altri mi chiesero di restare, di fermarmi a dormire là, ma il giorno dopo avevo scuola e preferivo tornare a casa.

Così dopo averli salutati e dopo avergli promesso di andarli a trovare e di portare il resto della mia famiglia per farglieli conoscere, salì sulla mia moto e mi diressi verso casa mia.

Più mi avvicinavo a casa e più sentivo i miei problemi farsi di nuovo strada dentro di me.

Mi resi conto che i Quileute erano per me come una medicina, ma quando l’effetto della medicina svanisce i sintomi del malessere tornano.

L’effetto quileute stava svanendo e i problemi stavano ritornando.

Avrei saputo affrontarli?

Sarei stata abbastanza forte?

Si, dovevo esserlo.

La Bella fragile di prima non esisteva più.

Adesso c’era la nuova Bella.

Avrei affrontato anche questa, non c’era nulla di che avere paura.

Infondo io non amavo più Edward quindi sarebbe stato facile tenermi lontano da lui.

Questo almeno è quello che mi ostino a credere.

 

 

…Adry91…

 

 

Risposte alle vostre recensioni:

- Sognatrice85: Beh speriamo che riesca a compierlo. Tifiamo tutti per lei. Quale sia, però, questo destino lo scopriremo in seguito, non posso anticiparti nulla.

 

- _Mela_: Non posso dirti a chi appartiene il pov misterioso, ma sta tranquilla, presto di scoprirà tutto.

 

- DiamondDior: Presto saprai tutto anche sulle gemelle. Tutto sarà chiaro, ci vuole solo un po’ di pazienza.

 

- Saretta_Trilly_: Beh Non ho parlato di loro perché non è ancora il momento. Per adesso accontentati di sapere cosa è Bella e cosa sono tutti i componenti della sua famiglia.

 

- ClaudiaSv16: Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto. Questo capitolo dovrebbe spiegare un po’ meglio cosa pensa nella testa di Bella, ma lei è piuttosto confusa quindi si capisce poco o niente. Non posso dirti se nel destino di Bella ci sia anche Edward, svelerei troppo e non è ancora il momento.

 

- Fortheternity: Non posso dirti se il pov misterioso era di Vorfilia, ma prima o poi tutto sarà chiaro. Beh in effetti si, i poteri di Bella sono proprio una forza. Questi associati al suo scudo la rendono praticamente immune a qualunque attacco, invincibile sotto tutti i punti di vista. Il nome in elfico l’ho cercato su Internet e dopo varie ricerche l’ho trovato, anche se non so è del tutto attendibile, per questo ho voluto specificare in italiano cosa significava.

 

- vanderbit: Sono contenta di essere riuscita ad esprimere al meglio le emozioni e il dolore di Bella. Quanto alle informazioni sulle fate ho letto su internet che potevano trasformarsi in ciò che volevano e questo l’ho preso da lì, ma il resto legato ai poteri l’ho inventato io visto che mi serviva una Bella così potente.

 

- loulou72: Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto.

 

- Caramellina20: Sono contenta che la storia ti piace a tal punto da inserirla nelle preferite e nelle seguite.

 

- amanecer: Te l’ho detto, sulle gemelle non posso dirti nulla, anche perché si scoprirà presto qualcosa anche se sto lasciando molti indizi in ogni capitolo.

 

- Aly_Cullen: Se le gemelle sono o meno le figlie di Edward non l’ho ancora svelato e non posso anticiparti nulla. Tranquilla, prima o poi, tutti i nodi verranno al pettine.

 

- Isotta: Il pov misterioso non posso dirti chi è. Scoprirai tutto molto presto.

 

- kandy_angel: Sono contenta che lo scorso capitolo sia stato di tuo gradimento.

 

- BaBa88: Sta tranquilla per le scorse recensioni, non fa nulla, anche se mi fa piacere che sei tornata a recensire. Le gemelle non posso dirti chi sono e nemmeno di chi sia il pov misterioso. Tutto verrà alla luce, ci vuole solo un po’ di pazienza.

 

- eliza1755: Beh, in effetti sono molti i misteri ancora da svelare. Non posso dire se per alcuni ci hai azzeccato o meno, ma posso dirti di continuare a seguire la storia per scoprire tutto.

 

- valery_rob: Sono contenta di sapere che la storia ti piace e anche il mio modo di scrivere. Spero di non deludere le tue aspettative.

 

- Amalia89: Non preoccuparti per non esserti accorta dei nuovi capitoli, l’importante che li hai letti e che ti sono piaciuti. Non posso dirti chi sia il personaggio del pov misterioso, ma presto si scoprirà tutto. Quanto all’e-mail ci siamo già accordate quindi inutile parlarne qui.

 

- bellina97: Non posso dirti quale sarà, ma presto si scoprirà.

 

- Ed4e:: Non posso dirti se ci hai azzeccato o meno, ma ti posso suggerire di continuare a seguire la storia per scoprirlo.

 

Un grazie di tutto cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a coloro che mi hanno inserita tra gli autori preferiti. Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento e recensite. Un bacio.

 

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