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Autore: Salice    30/03/2010    2 recensioni
Kakashi ha una nuova missione: Deve coordinare i maestri dei nuovi gruppi di genin, ma si troverà a fare i conti con una persona che non gradisce affatto la sua presenza, e che arriva diretta dal suo passato, quando ancora era vivo Obito.
(Tratta dal primo capitolo)
Kakashi si svegliò di soprassalto, ansimando. Ci mise qualche istante a identificare, nella luce grigia, la sua stanza. Inspirò profondamente, realizzando che il sole doveva ancora sorgere. Ogni notte sognava una missione del suo vecchio team. Non importava quale fosse, finivano tutte nello stesso identico, orribile modo. Si alzò, mentre il cuore tornava a battere ad un ritmo normale. Anche oggi sarebbe arrivato alla tomba all’alba.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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consigli per la musica di sottofondo:
The Witcher soundrtack – Dead city - Strumentale



Capitolo 6 – Presagi


Quel mattino Kakashi non riusciva a scrollarsi di sotto una brutta sensazione. Si sentiva inquieto e rimase davanti alla lapide meno tempo del solito, incapace per una volta di stare fermo. Estrasse dalla tasca dei calzoni il foglietto con la lista dei gruppi e si diresse alla stanza delle missioni nel palazzo dell’Hokage.
Gli bastò meno di mezz’ora per controllare i primi tre gruppi. Il gruppo sedici, capitanato da Anko, stava portando a passeggio alcuni cani ninja e, sebbene stessero tutti correndo come pazzi più che camminare, non sembravano esserci problemi. Il gruppo quindici stava raccogliendo alcune erbe medicinali e Yugao stava supervisionando con competenza i tre ragazzini, che sembravano un po’ annoiati ma tutto sommato non stavano combinando guai. Il gruppo quattordici invece aveva qualche problema in più. I tre genin stavano cercando di curare il cavallo di una fattoria vicina, ma Ibiki non aveva modo di aiutarli e doveva limitarsi a dare ordini da lontano. Ogni volta che provava ad avvicinarsi, l’animale nitriva e scalciava, rendendo impossibile applicargli il medicamento. Evidentemente, anni e anni a tentare di procurarsi un’aria minacciosa si stavano ritorcendo contro il povero ninja. Kakashi sogghignò sotto la sua maschera. Gli mancava solo un gruppo alla lista, prima di compilare un breve rapporto iniziale, trovare il tempo per leggere un po’.


***



- La squadra tredici è stata mandata a svolgere una missione di livello C? E non sono neanche in zona! -
Tsunade si strinse nelle spalle, ignorando le proteste di Kakashi.
- Meglio mandare dei genin e Kokoro, che lasciare scoperta la zona per una settimana intera. -
- Ma sono totalmente inesperti! Se dovesse succedere qualcosa… -
- Non succederà niente, in un mese di controlli non ho ricevuto neanche una segnalazione dalle squadre di pattuglia. E mi hai detto anche tu che quel gruppo ha avuto dei problemi. Stare un po’ da soli schiarirà loro le idee. -


***



La sensazione di disagio che Kakashi provava quella mattina si era acuita durante la giornata. Provò a dirsi che era solo dovuta al fatto che il gruppo tredici aveva fatto una cosa imprevista, ma continuò a tormentarsi anche mentre tornava a casa. Quando rientrò dalla porta lo sguardo gli cadde sul tavolo vuoto e vi scorse la maschera dell’ANBU. Se ne era completamente dimenticato.
Mentre attraversava la stanza a grandi passi, afferrando la maschera con una mano, si disse che dopotutto non era molto importante, visto che Kokoro era partita per il confine e per una settimana non avrebbe avuto modo di incontrarla. Posò di scatto l’oggetto sul tavolo e si allontanò, sedendosi sul letto a leggere.
Gli bastarono una manciata di minuti per rendersi conto che non riusciva a concentrarsi neanche sul suo libro preferito. Le parole gli sfuggivano sotto agli occhi e lo sguardo continuava a tornare sul tavolo, fissandosi sulle strisce rosse dipinte su quel muso di gatto. Sospirando si alzò, lasciando il romanzo aperto a metà sul letto e prendendo in mano la maschera. Ne seguì il profilo con la punta delle dita e guardò fuori. Si era fatto già buio, ed era troppo tardi per raggiungere il gruppo tredici, che sicuramente era già arrivato al confine con il paese dell’erba. Inoltre era abbastanza irragionevole intraprendere un viaggio simile solo per consegnare un oggetto che in quel momento probabilmente era inutile alla proprietaria. Eppure fissare lo sguardo in quegli occhi vuoti non faceva che peggiorare quella sensazione di disagio che si portava addosso fin dal mattino. Tornò a posarla sul tavolo. Se non poteva darla a Kokoro, pur di togliersela da davanti l’avrebbe riportata a sua nonna.


***



Il giorno successivo, dopo aver svolto il suo dovere nei confronti dei tre gruppi assegnatigli, Kakashi rientrò in fretta a casa sua, uscendone un istante dopo con la maschera infilata sotto il giubbotto verde. In pochi minuti raggiunse la vecchia casa degli Hoshino, di cui chiaramente una sola piccola parte era abitata. Suonò la campana situata accanto al piccolo cancello e attese. Non venne nessuno ad aprire, e suonò di nuovo, tirando distrattamente fuori dalla tasca il libro che aveva lasciato a metà la sera prima. Stava per mettersi a leggere, quando una signora anziana passò sul sentiero, poco distante da lui.
- Cercate la vecchia Ginko? – Chiese cortesemente, squadrandolo da capo a piedi. Lui abbozzò un sorriso.
- Esattamente, sapreste dirmi se è in casa? -
- E’ uscita a fare la spesa, la troverete al mercato. E voi chi sareste? – Fu l’affermazione secca ma educata, mentre la donna gettava uno sguardo sospettoso verso la copertina del libro che teneva ancora in mano. Kakashi si passò la mano sinistra dietro la nuca, roteando l’occhio in direzione del cielo azzurro e del centro del villaggio. Sospirò. Era tutto troppo immobile nell’aria. Forse si avvicinava un temporale.
- Grazie Signora! – E saltò via, lasciando una nuvoletta di polvere.



***



Aveva preso ad aggirarsi per il mercato quasi distrattamente, adocchiando in giro tutte le signore anziane con i capelli grigi, quando l’energica figura di Gai gli fu accanto.
- Ehilà Kakashi! Cosa stai facendo? – L’uomo sospirò, cosa ci faceva Gai al mercato a quell’ora?
- Sto cercando una persona, per restituire un oggetto… - Gli rispose distrattamente, senza nemmeno sperare di rabbonirlo con così poco, e infatti…
- Ah! Una missione? – Gli domandò entusiasta. Kakashi continuò a camminare, scuotendo appena il capo.
- No, è una cosa… Personale. – A quell’affermazione l’altro ninja non rispose, limitandosi a seguirlo, scrutandolo mentre si portava la mano sinistra al mento e lui decise di ignorarlo. Dopo pochi secondi Gai iniziò a sproloquiare su quanto temprasse il fisico e la mente allenarsi sotto la pioggia, e su quanto fosse bello avere dei sottoposti devoti. Camminarono ancora tra la folla composta principalmente da donne per qualche minuto, fino a che Kakashi non intravide un profilo familiare. Erano molti anni che non vedeva Ginko Hoshino, ma si ricordava bene di lei durante l’ultima guerra. Accelerò il passo, ed esaminò con attenzione i segni che il tempo aveva scavato nelle rughe attorno alle labbra e agli occhi della donna, rendendo più esile la figura di quella signora che un tempo era stata una ninja temibile, ma che si era ritirata dopo che il figlio era morto in battaglia. La raggiunse e la chiamò.
- Signora Ginko! – La donna si fermò, voltandosi. Il volto sottile e rugoso aveva una certa durezza nei lineamenti, come se suggerisse che quella persona non era facile da piegare, ma qualcosa nello sguardo lasciava intuire una dolcezza nel carattere. Nonostante il colore degli occhi fosse identico, Kakashi decise che era completamente diversa da Kokoro. Ma che c’entrava, ora?
- Signora Ginko, Sono Kakashi. Ci siamo visti durante la grande battaglia… - La donna abbozzò un sorriso e gli parlò sopra, con voce educata ma decisa.
- Kakashi, mi ricordo di te. Eri un bravo combattente. E gira voce che tu lo sia anche adesso… - Lui si schermì con un gesto, non intendeva certo iniziare un discorso di cortesie… Voleva solo liberasi di quella maschera che all’improvviso gli bruciava sotto il giubbotto.
- Signora, sono qui per restituirle una cosa di sua nipote… - E frugò sotto la giacca, sempre sotto lo sguardo attendo di Gai. Che cosa aveva in mente? Non aveva il suo gruppo da allenare o qualche tronco da prendere a calci finché non ne rimanevano che stuzzicadenti?
Quando estrasse la maschera l’anziana donna, che aveva tirato fuori uno sguardo sospettoso, sorrise.
- Ah! La maschera di Kokoro! Come saprai è in missione, ma la terrò io fino al suo ritorno… – Ed allungò una mano rugosa verso quella che Kakashi le porgeva. Proprio mentre stava per sfiorarla, la maschera improvvisamente si crepò tra le mani del ninja, sotto lo sguardo incredulo dei due uomini e dell’anziana donna. Ginko sollevò uno sguardo improvvisamente allarmato, incontrando quello di Kakashi, allibito. Dalle labbra della vecchia uscì una sola parola.
- Kokoro… -


***



Kakashi era corso verso l’ufficio dell’Hokage, lasciando la vecchia Ginko alle cure di Gai. Certo, naturalmente potevano esserci migliaia di spiegazioni al fatto che quella maschera si fosse crepata, tuttavia il fatto che fosse accaduto proprio in quel momento, e proprio tra le sue mani dopo che per due giorni aveva avuto quella funesta sensazione… Scosse la testa, cercando di non pensarci troppo. La sua idea irragionevole di ieri, poteva essere più ragionevole oggi, si disse. Stava per saltare in strada e passare dal portone, quando scorse Izumo e Kotetsu davanti all’entrata, che mandavano via alcuni chunin, allontanandoli dal palazzo. Li sentì parlare dal tetto su cui si era fermato.
- Il quinto Hokage è impegnato in questo momento… tornate più tardi. – Perfetto. Beh, non aveva certo tempo per i giochetti burocratici. Tsunade lo avrebbe ascoltato il prima possibile e lui si sarebbe messo in viaggio precisamente un istante dopo. Saltò sulla tettoia del primo piano del palazzo, aggirando il portone principale e i due chunin di guardia.
In pochi secondi aveva raggiunto il piano dell’ufficio dell’Hokage, oltrepassando i primi piani con circospezione dall'esterno del palazzo, muovendosi con destrezza lungo il cornicione fino a raggiungerne le finestre. Quando vi fu esattamente a fianco si fermò. Dalla stanza provenivano diverse voci, dal timbro concitato ed infantile.
- E’ proprio così! Ci hanno assalito in tanti e la maestra Kokoro… -
- V-Veramente erano solo quattro… -
- Si ma quei quattro erano forti vero? Le lame di chakra della Maestra Kokoro non li hanno quasi feriti! Cioè a quello grosso quasi, due li ha spazzati via come se fossero di carta! E’ stato fortissimo! -
- Midori! – Una vocetta sottile si era alzata, scandalizzata. Dopo due secondi di silenzio, la voce di prima aveva ripreso.
- Scusa. Cioè, nel senso la maestra è stata fortissima, ma non è bastato affatto! – A quel punto Kakashi fece il suo ingresso nella stanza, spaventando i bambini del team tredici e procurandosi un’occhiata furiosa di Tsunade.
- Mi stavo chiedendo quando ti saresti deciso ad entrare, Kakashi! – L’uomo non colse la provocazione, ma spostò alternativamente lo sguardo dalla donna ai ragazzini.
- Che è successo? –
Tsunade fece una smorfia, indicando con il mento i tre bambini. Le due ragazzine erano pallide e spaventate, anche se a parte qualche graffio superficiale sembravano illese. Il bambino invece aveva una ferita sulla fronte, e diverse strisce di sangue secco sul volto e sui vestiti gli conferivano un’aria selvaggia, acuita dalla sua espressione stravolta.
- La zona di pattugliamento è stata attaccata da un gruppo di ninja provenienti dal villaggio dell’erba. -
- Che cosa? – Il tono di voce non era stato agitato, ma insolitamente forte, al punto di far sussultare i tre bambini. L’Hokage invece non batté ciglio.
- Esattamente quello che ho detto. Supponiamo anche che Kokoro sia stata presa in ostaggio da quei ninja. -
- Kokoro? Non è possibile! Una ninja del suo livello… - Ichiro interruppe il flusso di parole dell’uomo.
- Veramente… Veramente se la stava cavando benissimo, ma ha dovuto difenderci troppe volte, ed è rimasta per farci scappare a riferire. – Il tono mesto del bambino fu sottolineato da un repentino abbassarsi di tutte e tre le teste, in un movimento colpevole. Kakashi spostò lo sguardo su Tsunade, che riprese a parlare.
- E ora non so davvero chi mandare, visto che tutte le squadre sono impegnate… Anche se forse posso spedire indietro il gruppo di chunin appena rientrato… -
- Non mi sembra saggio Tsunade. Se Kokoro da sola non li ha sistemati, una squadra di chunin stanchi probabilmente non otterrebbe risultati migliori. – La donna sostenne il suo sguardo, stringendo le labbra.
- Che cosa suggerisci allora? -
- Posso andare da solo. Sarò meno individuabile, mi infiltrerò facilmente e riporterò qui Kokoro… O quel che ne resta. – Aveva pronunciato le ultime parole a bassa voce, cautamente, ma il gruppo tredici trattenne ugualmente il respiro all’unisono. Dopo un breve istante Midori si mise a gridare.
- Ennò! Ci andiamo noi a salvare la maestra Kokoro! – Ichiro annuì subito, facendo un passo avanti. Wabi, come suo solito, rimase in silenzio, saltellando nervosamente da un piede all’altro. Tsunade si alzò in piedi, battendo i palmi contro la scrivania.
- Nemmeno per sogno! Cosa credete di fare? Siete a malapena genin! Voi resterete al villaggio fino a che non avrò una missione da affidarvi e con questo la discussione è chiusa! – Davanti a quel tono autoritario i ragazzini si intimidirono, zittendosi. La donna li guardò ancora per qualche istante, come sfidandoli a riprendere a parlare, dopodiché tornò a guardare verso Kakashi.
- Potresti anche andare tu… Ma hai già una missione in corso. Troverò un altro Jonin. – Kakashi sgranò l’occhio visibile, avanzando di un passo verso l'Hokage.
- Ma posso tornare indietro in meno di ventiquattro ore! – Ribatté l’uomo, stranamente inquieto. Mani e piedi gli formicolavano e l’idea di dover attendere notizie da parte di qualcun altro lo rendeva nervoso oltre il dovuto. La donna scosse il capo.
- Non posso lasciare gli altri tre gruppi da soli, sono sicura che troverò qualc… - Un’ombra si stagliò all’improvviso sui due ninja, che si voltarono verso la finestra. In piedi sul davanzale, in posa dinamica come se fosse appena atterrato da un gran balzo, c’era Gai. Aveva un sorriso abbagliate mentre si raddrizzava.
- Posso supervisionare io i gruppi, per ventiquattrore! – Tsunade si voltò con un ringhio verso il ninja appena arrivato.
- Potreste smetterla, tutti quanti, di entrare nel mio ufficio dalla finestra? –
L’uomo saltò dentro agilmente, affiancandosi a Kakashi, che lo guardò per un istante.
- Non dovresti essere con la signora Ginko? -
- Non preoccuparti! Dopo averla portata in spalla fino a casa l’ho lasciata alle amorevoli cure di una vicina! Comunque Neji è in missione con il clan Hyuga, e TenTen e Lee sono stati affiliati ad un gruppo di chunin di pattuglia. Il caso vuole che io non abbia proprio niente da fare! – L’uomo sorrise ancora mostrando il pollice in alto. Kakashi non poté che notare costernato il modo in cui Gai si era conquistato gli sguardi appassionati di Ichiro e Midori. Si riscosse. Era comunque un’occasione. Era sicuro che un gruppo di chunin avrebbe solo rischiato di mettere in pericolo Kokoro e… Kokoro? Non la missione? Strinse gli occhi e puntò lo sguardo su Tsunade, che lo stava fissando.
- Tsunade? -
- Preparati a partire. E tu Gai… Porta via questi tre. – Gai spinse con delicatezza i ragazzini verso la porta.
- Forza ragazzi! Venite con me! Mentre torniamo a casa vi insegnerò cosa significa avere la gioventù che vi arde dentro come un fuoco! – Lo sguardo di Wabi si fece perplesso, mentre Ichiro e Midori stringevano i pugni, esaltati.





1. Ho scritto Signora Ginko, scegliendo di tradurre Ginko-san, a favore di una maggiore comprensione da parte di tutti gli utenti, visto che nella nostra lingua esiste un corrispettivo adeguato. Laddove non è stato possibile tradurre senza perdita di significato, ho lasciato i termini originali.

2. Piccola citazione per coloro che hanno giocato al videogioco “Naruto Ultimate Ninja”. Evocando Gai come alleato, questi fa il suo ingresso sullo schermo urlando “Dynamic Entry!” esattamente nello stesso identico modo in cui colpisce Jiraya quando è convinto che stia rapendo Naruto, poco dopo che Itachi e Kisame si sono allontanati. Immaginatevi che Gai abbia fatto una cosa simile sul davanzale di Tsunade!





@ Elos : Sto lentamente lavorando al fantomatico "nuovo" capitolo otto, ma sono indietrissimo!


Sproloqui dell'Autrice: Questo capitolo devo dire che non mi dispiace!! Gai è adorabile, secondo me! Per fortuna che lui riesce a sollevare un po' i capitoli, perchè se l'allegria dipendesse solo da Kakashi... Avoja!


Approfitto spudoratamente di questo mio angolino per pubblicizzare Florilegio : Una raccolta a più mani di Elos e mia, che vuole raccontare alcuni dettagli dell'infanzia (e non solo ) di Itachi, Shisui e Sasuke, assieme ad Hanako ed Hanayuki, le protagoniste delle storie "Il Giardino dei Mandorli" e "Cronache dalla terra di Suna - Tagliavento". Sono graditissime le opinioni e i commenti, ovviamente anche su questa storia! Non fate i timidi XD ditemi cosa pensate, anche se dovesse essere una brutale critica!

La versione contest è leggermente indietro, ma datemi qualche tempo per aggiornarla!

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