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Autore: palanmelen    30/03/2010    3 recensioni
Story line: Hermione è una ragazza fin troppo normale. Normale di quelle che non pensano di doversi adattare alla situazione per avere ciò che vogliono. Una un po’ ingenua, insomma. E come cambiare? Fortunatamente per il suo sex appeal, c’è Draco. Per fortuna per la salute di entrambi, c’è Harry.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'ho trovato già pronto in un uovo di Pasqua. Macché, ci ho buttato sudore, sange e neuroni!
E ho di nuovo la bronchite, alè!

Capitolo sette bis- Luck be a lady tonight II

-Giuro che non avevamo intenzione di farle nulla di male. Solo che lei iniziò ad urlare e noi... Tentammo di essere gentili, signor giudice, ma lei non ci dava retta. Fummo costretti alle maniere forti.-
-Draco, smettila di parlare da solo.-
Uffi... che rompiscatole. Non posso neanche scherzare un poco.
...non pensavo che in camera si sentisse... forse usavo un tono un po' troppo enfatico.
E comunque non parlo da solo, ma con quel bellissimo uomo biondo che sta nello specchio. Guarda che sorriso seducente, che profilo elegante, che...
AAARGH!, un brufolo!
Lo sapevo! Adesso strozzo Harry, lo sapevo che la torta mi avrebbe fatto male!
-Draco! Si può sapere cosa stai bofonchiando?-
-Nulla, tesoro!-
Che rompiscatole!
Sono un incompreso. Solo la mia immagine mi capisce.
I grifondoro sono solo gelosi, perché loro hanno un brutto rapporto con il loro riflesso. (Certo, comprensibile, non sono fortunati come me.)
(O non ce l'hanno proprio. Il rapporto. Non il riflesso.)
Tipo.
Harry passa ovviamente davanti alla specchiera mentre esce dalla camera, la mattina. Neanche uno sguardo. Cinque passi in corridoio e torna indietro. Si passa una mano tra i capelli, controlla i denti e, se sono ancora a letto, mi fa l'occhiolino allo specchio. E se ne va.
E la cosa per me ha dell'incredibile e dello sconcertante assieme.
A parte la sua fissa di controllarsi i denti (e dopo mi rompe perché mi sistemo spesso i capelli!).
Ma io mi chiedo. O ho beccato la generazione sbagliata di Grifondoro... o boh. Che roba.
E non parliamo di Hermione...!
Perché Hermione...
...Ok, parliamone.
-Oh, agente, è stato terribile! Erano in due, uno molto bello e uno molto... bruno!-
-Draco? Ma è tutto a posto?-
Mmmh! -Sì, Harry.-
Ooh, che seccatura. Cosa mi stavo dicendo?
Ah, già. Il rapporto tra Hermione e gli specchi.
Sono ormai quasi sicuro che siano le ragazze in generale ad avere problemi cogli specchi. Che, poveri, non fanno mica niente di male.
Hermione si specchia e si specchiava. Ma siccome che era convinta che alcune cose andassero bene com'erano o che non potesse far nulla per cambiarle... semplicemente non le vedeva. Le eliminava inconsciamente dal proprio riflesso.
Che è una cosa contortamente geniale, che solo una mente vivace e forte come la sua potrebbe riuscire a fare.
Quindi era ovvio che, indossato il vestito, pensasse di essere ben oltre la metà dell'opera.
La spaventammo davvero. Non lo facevamo apposta, ma si vede che quella sera io e Harry avevamo i movimenti coordinati, visto che continuavamo a muoverci nello stesso momento.
Che devo dire? Ad un certo punto in una relazione si raggiunge una totale comunanza d'intenti?
Comunque, io non avrei trovato per niente spaventoso vedere due bei ragazzi avvicinarsi a me. Ma visti i gusti di quella povera ragazza...
Fece: -Draco, Harry...? Harry, Draco...?-
-Che c'è? Dai vieni in bagno.- le disse lui.
-Senza fare troppe storie, carina.- aggiunsi io.
Scena: lei contro il muro, io e Harry a pochi passi colle mani tese verso di lei.
Lei aprì le mani davanti al petto e prese un respiro profondo. -Ok. A cuccia tutti e due. Fatemi passare.-
Ci scostammo. Lei raggiunse il bagno. Prima di entrare, si girò. -Ricordatevi che sono armata.-
Io guardai Harry e lui guardò me. Improvvisamente preoccupati di aver lasciato in giro qualcosa di compromettente.
Poi sentimmo Hermione scoppiare a ridere.
Per fortuna, era solo la camicia a scacchi che avevo comprato ad Harry.

Harry aveva portato in bagno la sedia del suo studio, che ha le rotelle. Che è una meraviglia gestionale. Scrivania-cassetti-porta-computer-stampante. Wow.
Ma sto divagando.
Vabbeh. Aveva portato la sedia in bagno, incastrandola tra il lavandino e la vasca, proprio sotto al faretto rivela-brufoli a luce radente. Che quando vai in bagno di notte è una cosa crudele, da tortura di guerra (penso sia vietato da qualche protocollo).
Ma è comodo quando ti devi pulire il viso.
Ah, a proposito. Hermione, quella stronza, non ha brufoli.
E io sì!
Che mondo ingiusto.
No, dev'essere colpa di Harry che mi fa mangiare come un porco.
Che ragazzo ingiusto.
Mica va a dirle che deve mettere su peso, a lei!
Mmh. Forse perché ci pensa Ron.
Comunque.
C'eravamo io, Harry e lei accomodata su quella benedetta sedia.
Stavo aprendo tutti i meravigliosi astucci che aveva portato.
Un mondo di colori! Favoloso!
-E questi dove li hai presi?-
-Beh. Li avevo. Non li usavo, ma li avevo.-
-Cioè, tutto questo ben di Dio e... esci con la matita e basta?!-
Alzò le spalle. Cioè!
C'erano dentro cose... cose da un sacco di soldi!
Hermione vide che ci stavo sbavando sopra (robe di Dior e Chanel!) e confessò: -Alcune me le sono fatta prestare.-
-Da chi?-
-Da Pansy.-
Colpito e affondato. Ma che tipa!
Harry teneva in mano la spazzola e la bacchetta.
Hermione lo vide allo specchio e si girò.
-E tu.-
-Io mi occupo dei capelli.-
Hermione lo fisso e poi fissò me, sconvolta.
-Hermione, convivo da una vita coi miei capelli. Sono diventato un esperto.-
Controvoglia, visto che sfatavo un mito, dovetti ammetterlo. -È vero. Harry si è applicato molto in questi anni. Però non si possono contrastare le forze della natura.-
Per un momento tutti e tre rimanemmo assorti in contemplazione dell'essere vivente e senziente che abita sulla testa di Harry.
Poi lui si riscosse. -Avanti. Come li facciamo questi capelli? Raccolti? Sciolti? Ricci? Lisci? Chiedi e io esaudirò.-
Non le lasciai il tempo di rispondere. -Ricci, naturalmente! Cosa vuoi lisciare?!-
Le mise le dita nei capelli. Che coraggio. -Vediamo. Li lascio sciolti e spettinati... ma li tiro indietro così?-
Li appiattì ai lati della testa, scoprendo il viso e il collo.
Se Hermione pensava che l'avremmo interpellata, si sbagliava. Diedi il mio consenso, e Harry iniziò a lavorare.
Lei non sembrava molto felice di essere ignorata. Ma non mi importava.
Le accarezzai il viso con un dito, studiando i suoi lineamenti.
-Qualcosa di particolare?-, chiesi.
-Qualcosa di semplice.-, mi intimò.
Come no. Illusa.
Iniziai a cercare i colori che mi potevano servire.
Il vestito era blu. Mi sembrava ovvio che anche il trucco lo fosse. Blu e cosa? Bianco? Oro? Qualcos'altro?
-Draco, davvero. Qualcosa di sobrio.-
Ecco. Quello era il modo migliore per farmi venire voglia di fare qualcosa di vivace.
Ma prima di ritrovarmi affatturato (e Hermione ha la mano pesante)...
Persi cinque minuti a cercare un qualcosa da usare come base che non fosse il correttore o il fondotinta (ne aveva una marea, per inciso).
E ovviamente alla fine ripiegai sul correttore.
Classico. Che fantasia.
Vabbeh.
Qualcosa di sobrio. Optai per il “blu e bianco”. Aveva una palettina tutta di blu, tra l'altro. Un segno divino.
Però... boh. Insomma, non mi sembrava di aver esagerato con i colori, ma era tipo un effetto “faro”...
Eh, non mi piaceva.
Pulii l'occhio senza che né lei né Harry se ne accorgessero.
Figuriamoci! Quando Harry ti mette le mani nei capelli... Io odio che mi venga toccata la testa, ma lui è irresistibile, una goduria pazzesca.
La stava solo pettinando, ma era già partita, ciao ciao!
Le riordinai le sopracciglia, che avevo spettinato col dischetto di cotone.
-Te le sistemo un attimo?-
-Non ci provare. Poi vanno di moda così, quest'anno.-
Sì vabbeh. Però non è che la moda sia sempre una gran cosa.
Lascia stare.
Trovai tra le matite una color oro e una blu. Che tra l'altro era kajal, quindi potevo farmela andare più che bene come base. Ricominciai a disegnare. E poi passai l'ombretto.
Ed era una cosa meravigliosa. Un po' ardita, ma meravigliosa. Feci anche l'altro occhio.
-Le voilà!-, dissi, e mi spostai dallo specchio.
Ammirarono la mia opera. Ma non ne erano tanto convinti.
Harry parlò prima che Hermione potesse aprire bocca. -Draco, è molto bello.-
Ma?
Lei:- Ma... ecco, è un po'... mmmh.-
-Ehi!-, mi difesi. - E' elagante! È blu e oro!-
-Sì, sì, certo, hai ragione.- Mise una mano sulla mia. -Ma... non riesci a farlo un po' più... contenuto?-
-Contenuto?-
-Sì. Ecco, senza far arrivare il colore alle sopracciglia.-
-Ma è l'angolo esterno!-
-Ok. Ma... ci puoi provare?-
Guardai Harry. Che stava dalla sua parte! Traditore!
-Uffa.-
Mi strinse la mano. -Ma è bello! Davvero. È che... non è una cena elegante... e già il vestito... Non so. Qualcosa di un po' meno elaborato.-
-Mmh.-
Beh? Che potevo fare? Mi rimisi all'opera.
Voleva qualcosa di meno elegante. Voleva qualcosa di più “contenuto”. Meno elaborato.
Ok, glielo avrei dato.
Distratta da Harry e con gli occhi chiusi, non si accorse con quale spettacolare ghigno malefico mischiai una base nera al kajal blu.
Grande genio del Male.
Il mio piano rischiò di naufragare quando Harry finì di pettinarla. Ma non mi mossi da davanti allo specchio e lei non insistette, visto che stavo ancora (fintamente!) tenendole il broncio.
Per lo stesso motivo, cedette a farsi mettere la matita anche sulla palpebra inferiore. Che onore!
-Ora posso guardarmi?-
-Certo che no. Manca la base.-
-Che base?-
-Beh... tutto il resto del viso.-
E godetti un mondo ad allungare la stesura del fondotinta, pregustandomi la sua reazione alla mia arte.
Ma ovviamente non potevo tenere fermo anche Harry, che spiò e non solo! Fece anche una faccia strana!
Grrrrrr!!
Hermione si allarmò subito. -Che c'è?-
-Nulla!- Urlai. Ecco, potevo evitare. Accidenti!
-Draco. Fammi vedere.-
-La cipria!-
-Dopo. *Fammi vedere.- Lo disse con un tono da ultimo avvertimento. E siccome ho testato sulla mia povera pelle (la mia povera e delicata pelle del viso...!) le maniere forti di Hermione, mi spostai.
Pronto a difendere le mie posizioni, però!
Harry non parlava.
Lei non parlava.
Cielo che ansia da interrogazione!
(“Signor Malfoy, ci parli della teoria dei colori.”)
Hermione si sporse per guardarsi meglio.
Poi si guardò i capelli.
Poi si riappoggiò allo schienale.
Mi guardò. -A posto così?-
Wooooooooo... -Beh...- balbettai. -Manca il rossetto.-
Fece una smorfia. -Devo per forza?-
-Eh sì.-
Sbuffò. -D'accordo. Cosa mi metti?-
Li cercai nel loro astuccio e me ne provai tre o quattro sulla mano. Ne scelsi uno della Dior.
-Non è troppo scuro?-
-Ma no. È praticamente un lucidalabbra.- la rassicurai. Glielo misi. -Guarda. Le fa un po' più rosse, ma non le copre, e ha anche i brillantini. Non ti piace?-
-Mmmh...-
-Dai.-
Rise. -Sì, mi piace! ...Ma... La cipria?
-La cipria!-
Harry ci guardava con orrore.

La cosa che rimaneva da fare (e mancava poco più di un'ora all'inizio della festa!) era far stare Hermione sui tacchi.
-Avevi detto che ti eri allenata.-, mi lamentai.
-Ma l'ho fatto... A casa non mi sembravano così alte!-
Scossi la testa. -Su! Culo stretto, schiena dritta e peso dietro.-
-Ma sembro una papera!-
-Occielo, i tacchi sono fatti apposta per ancheggiare! Lascia che facciano il loro lavoro!-
Harry picchiò la punta del naso contro il mio orecchio. -T'ho visto, che le hai alzate, farabutto.-, sussurrò.
Ghignai. -Mi ami per questo.-
Tentai di godermi un po' delle sue coccole (i baci sul collo e il solletico sui fianchi), ma Hermione che si aggrappava ai mobili come un bambino di dieci mesi era uno spettacolo degradante.
Sbuffai e l'affiancai. -Hermione. Muovi quel cazzo di culo. Hai un bacino, sfruttalo! Metti in mostra l'incubatrice! Gli uomini devono desiderare di ingravidarti, è chiaro questo?!-
-Ma Draco!-
-”Ma Draco” un paio di testicoli! Dammi retta! Tu sei la loro chiave per l'immortalità! È ciò che ogni uomo desidera, dagliela!-
Come tutte le volte che io cerco di fare un discorso serio, Harry deve intervenire per fare il deficiente. Ovvio.
-Draco è incinto, sai, Herm?-
Gli saltai addosso. Ma non in maniera gradevole. Per poco non rischiai di ammazzarlo buttandolo per terra (una testata contro il granito e me lo toglievo dai piedi), ma Harry è basso e molto stabile.
-Smettila di prendermi in giroooooo!!-
Ondeggiammo per la sala per qualche minuto, lui con me avvinghiato sulla schiena che si lamentava del fatto che gli stessi tirando i capelli. Hermione si erse in tutta la sua aumentata altezza e stese la bacchetta.
-Allora?!-
Fine dei giochi. Incrociai le braccia sulla sua testa. -È colpa sua.-, specificai.
-Potete smetterla un momento di fare i piccioncini e finire di aiutarmi? Ooh!- sbuffò. -Guarda che ore sono!-
Se ne andò in camera a recuperare la borsetta con un passo degno di una modella.

Nove e dieci.
Harry aveva preparato sandwich al tonno per tutti.
Avrei dovuto rimettere il rossetto ad Hermione, ma pazienza. Visto che le avevo vietato di mangiare alla festa (ma scherziamo? Non è elegante. Ed è pericoloso. Metti che ti rimane qualcosa tra i denti), era meglio che non rimanesse a stomaco vuoto. Prima di ubriacarsi e... insomma.
Si sa che le persone come Hermione sono le più pericolose, da sbronze.
Comunque, sorseggiavamo minerale con il piatto sulle ginocchia appollaiati sul tavolo della sala.
Cioè, il mio piatto era impilato su quello di Harry, perché io stavo riempiendo la borsetta di Hermione. Colle mani pulite, eh!
È un compito di grande responsabilità. Anche perché, per quanto possa essere gay, un uomo non può sapere quante e quali cose siano necessarie a una ragazza.
Io ero avvantaggiato, perché avevo da metterci dentro già le cose che lei tiene in tasca: i fazzoletti di carta, le chiavi, le gomme da masticare, i cerotti ( conoscendo i trascorsi di lei, Harry e Ron, i cerotti sono il minimo. Un bezoar, un unguento per le ustioni, una fialetta di lacrime di fenice?) e l'agendina.
Poi il cellulare, ovviamente (per chiamare me nel bisogno – le avevo promesso che questa volta avrei tenuto il mio vicino).
Un paio di forcine di scorta.
I cuscinetti per le vesciche (prima volta sui tacchi...).
Un analgesico (non si sa mai)
Le caramelle al caffè contro un improvviso calo di zuccheri (al caffè perché erano quelle che c'erano in casa).
E poi l'astuccio dei ritocchi!
Con: specchietto doppio, correttore stick, la cipria, la matita lilla (che le avevo messo in metà rima... e preferivo a quella blu, perché avrebbe potuto provocare solo un danno limitato), il blush con il suo pennello e il rossetto che stavo aspettando di rimetterle.
Speravo che bastasse. Ero un poco nervoso.
Accarezzavo il velluto della borsa (era nera con i nastri di raso, uguali a quelli delle scarpe!), mentre Hermione si lavava i denti. (Con uno spazzolino evocato, non con uno dei nostri...)
Ero anche emozionato. Hermione, la mia creatura si affacciava sul mondo!
Avrei voluto rendere partecipe Harry dei miei sentimenti, ma aveva ancora metà sandwich in bocca e... beh, mi faceva perdere tutta la poesia.
Lei era... bellissima. Nel rimetterle il rossetto quasi mi tremava la mano.
La mia opera d'arte! Magari qualcuno non ci avrebbe creduto. Io ci avevo scommesso e avevo vinto!
La bellezza trionferà e salverà il mondo!
Senza contare che così avevo saldato il mio debito colla società occidentale, spedendo una ragazza in piena salute in mano al figlio di una delle famiglie più prolifiche d'Inghilterra. Aumenterà la popolazione di fototipo zero (che poi non è che tutti noi biondi siamo fototipo uno, ma grazie al cielo non ho le lentiggini!), ok, ma saranno comunque nuovi cittadini Inglesi.
God save the Queen!
Ehm.
Hermione invece aveva quel tipico atteggiamento grifondoro da “O la va o la spacca”.
E in fede mia (niente battute, please... pure da solo mi viene da prendermi in giro. Colpa di Harry.), Hermione quella sera spaccava di brutto.
Le sistemai le pieghe della gonna.
-Allora?-
Le sorrisi con il mio migliore sorriso seducente. -Guapa!-
Harry, con panino in bocca:- Eh?!-
Ma perché lui? Con tutti i gay che ci sono al mondo?
Lo ignorammo.
Ci tenevamo le mani. -Cosa sei?-, le chiesi.
-Un'incubatrice.-, rispose.
-L'incubatrice più bella del mondo.- Sorridevo, ma tornai subito serio. -Non dargliela, neh!-
Roteò gli occhi. -Oh, Draco, non ho intenzione di dargliela. Per ora.- Mi fece l'occhiolino. -L'importante è che lui pensi che io possa volerlo fare.-
-Esattamente. Va avanti, deliziami!-
-Stasera sarò per lui la più bella ragazza al mondo.-
-E per gli altri?-
-Anche per loro, così che lui si senta più orgoglioso di avere le mie attenzioni.-
-Aha! Tecniche di approccio.-
-Non parlo. Lo guardo, distolgo lo sguardo. Lo guardo, distolgo lo sguardo. Lo guardo, distolgo lo sguardo.  Lo guardo, gli sorrido, distolgo lo sguardo.-
-Aha. Poi?-
-Quando mi parla, sorrido. Così.-
Abbassò la testa, inclinò il collo, spalancò gli occhi e batté le palpebre. -E, se dice qualcosa che presume essere divertente, rido sottovoce.-
-Poi?-
-Se vuole intavolare una conversazione per farmi piacere, gli chiederò di parlarmi di lui. Se insiste su di me, la mia vita non ha alcun problema e sono la donna più felice del mondo da quando è entrato nel mi campo visivo/olfattivo.-
-Poi?-
-Gli sistemerò i vestiti e occasionalmente i capelli.-
-Poi?-
-Ehm... Accetterò da bere e non berrò.
-Poi?-
-Poi... Oh, insomma, Draco. Lascerò che il mio istinto da seduttrice abbia la meglio sul mio conscio razionale e che faccia strage di cuori.-
Strinsi le spalle. -Mh, OK, risposta soddisfacente.-
-Ora mi lascia andare?-
-Sì... Ah, e ricordati...!-
-Sì, di girargli attorno ma lasciare che sia lui ad avvicinarsi.-
-E nel caso...-
-Che non si sbrighi a faro, imbattermi casualmente in lui. Sono preparata, hai sentito?-
-Sì, sì.- Sentivo che mi si inumidivano gli occhi.
Poi Harry scese pesantemente dal tavolo e andò a mettere rumorosamente i piatti in lavastoviglie.
Cavernicolo tecnologico babbanofilo che non è altro.
Scesi anch'io dal tavolo, ma con molta più grazia e un “patunf” quasi inudibile.
-Ok, allora. Ciancio alle bande e vai, donna. Sei già in elegante ritardo.-
-Oh. Hai ragione. Ciao. E ciao, Harry.-
-'ao.-
La fermai un momento prima che si smaterializzasse. -E poi raccontami tutto.-
Poi, lo scoppio.
E io e Harry rimanemmo da soli.
Me lo ritrovai a dieci centimetri dalla nuca.
-Hai creato un mostro.-
Rabbrividii fino alle dita dei piedi. -Ho creato Pandora.-
-Mhmh.-
Mi strinse i fianchi tra le dita. -Sai, non mi ricordo che tu fossi così esperto, quando corteggiavi me.-
-Cielo, Potter, non sono una donna.-
-Ah, lo so bene. Senti, che ne dici se... ci laviamo i denti, ci infiliamo il pigiama e ci tuffiamo nel letto?-
Piegai un paio di volte il collo. -Oh, sì, sono stanco morto. È stata un pomeriggio tremendo. Me lo fai un massaggio?-
Sentì Harry sbuffare e borbottare dove me lo voleva fare, il massaggio.
Non che io avessi particolari obiezioni alla sua idea.

Hermione mi chiamò la mattina dopo. Per decenza, alle undici.
-Mi ha accompagnato a casa.-
-Mmmh. Ma non gliel'hai data, giusto?-

*Una foto questa volta ve l'ho messa!! Sono stata brava? (Sì, ammetto di aver aggiunto le ciglia finte. Ma come resistere? ^^)

I DOMO!

Grazie mille a
samara89 (Se conosci qualcuno della TV a cui presentarmi. Io non mi formalizzo davanti ad alcun favoritismo.)
Liuzza (Trucco e parrucco, esattamente!)
Melchan (E HAI INDOVINATO!! Abbracciamoci, compagna!)
hele 
(*.* La maglietta...! MIAAAAA!!)
Somma Roh (Ormai ti conosco troppo, eh? ^_-! Segnati tutte le tattiche, eh! E mettile in pratica!)

  
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