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Autore: Iulia_    31/03/2010    10 recensioni
WARNING! TITOLO CAMBIATO DA "FOR HER ONLY" IN "BEAUTY AND THE BEAST"
Da un pò di tempo avevo intenzione di scrivere una ff sulla coppia Draco\Hermione ma non avevo idea da che parte cominciare. Sfogliando il settimo volume di HP il caso ha voluto che mi imbattessi nel capitolo "Villa Malfoy". Eureka! Così è nata la mia ff. Mi sono chiesta: cosa sarebbe successo se Draco Malfoy fosse stato innamorato di Hermione Granger e l'avesse vista in casa sua, prigioniera e in pericolo. Che altro aggiungere? Leggete e recensite :)
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Beauty and the Beast saga'
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Salve! Non pensavate di vedermi così presto vero? Bè eccomi qui!!! Il fatto è che mi sento un po’ depressa oggi quindi scrivere questo capitolo è stato molto più che facile. Non è l’ultimo. Temo anzi che dovrete sopportarmi per ancora un bel po’ xD Non so se vi sto deludendo, se mi odiate o se le cose deprimenti e tristi vi piacciono come alla sottoscritta – aria io sono capace di piangere anche pensando ad un film visto millenni fa quindi figurati- ma sto seguendo un filo che mi porterà alla fine della storia e, ve lo giuro, all’inizio avevo un’idea completamente diversa su come si sarebbe evoluto il tutto…ma comunque. Vi invito a continuare a leggere e recensire e, dopo il doveroso ringraziamento ai miei lettori e commentatori “di fiducia”, vi saluto con un bacione.
Mena




Cosa succede quando il cuore vi abbandona?
Non un malessere classificabile per un guaritore, ma un dolore profondo, sordo.
Cosa succede se il cuore muore ma si continua a sopravvivere?
Si va incontro ad una morte dell’anima, una morte eterna impossibile da arrestare.
Se poi il cuore vi lascia quando pensavate che ormai niente poteva più strapparvelo via, quando si comincia a prospettare una vita di assoluta e completa felicità, allora è davvero la fine.
Si muore.
Una morte peggiore di quella naturale, perché si è costretti ad una sofferenza priva di significato.
Era stata la morte di Hermione Jean Granger.
Oh, adesso capiva perché le aveva chiesto perdono!
Ma non c’era perdono per quello che le aveva fatto: come aveva osato fare una cosa del genere?
Perché?
Perché si era rifiutato di ucciderla in fretta?
Perché aveva deciso di condannarla a quella terribile sofferenza?
E l’orrore…aveva dovuto assistere immobile, senza emettere un suono, senza potergli correre incontro e morire con lui.
Come in un film aveva visto Ron ed Harry saltare fuori dal mantello e, dopo aver schiantato Bellatrix facendola svenire e averla legata con qualcosa, si erano fiondati su Draco.
Draco…
Il suo Draco.
Non la vedeva più, non vedeva più niente.
I begli occhi glaciali che amava erano spalancati in modo grottesco, come se volessero uscire dalle orbite, dalla bocca uscivano urla inumane e il corpo era scosso da terribili convulsioni.
No, non poteva essere vero.
Si rese conto di essere libera di muoversi, solo quando si trovò in ginocchio accanto a Draco.
Cercava di tenergli la mano, ma le dita di lui erano inarcate in modo terribile e stringevano l’aria con dolore.
<< DRACO! >>
Voleva stringerlo, fare qualunque cosa, ma non le era concesso.
Sentiva le lacrime scorrerle copiose lungo le guance e la sua voce continuava ad urlare quel nome che per lei significava tutto.
<< DRACO, AMORE MIO, TI PREGO! NON MI LASCIARE! SONO QUI! >>
Oh, ma lui non poteva sentirla.
Era completamente perso nel suo dolore sconfinato.
Tentò tutti gli incantesimi curativi che conosceva, ma nessuno fece effetto.
No, doveva salvarlo.
Poi, quando tutto sembrava perduto, il corpo di Draco si rilassò.
Ce l’aveva fatta!
Vittoriosa, si sporse prendendogli il volto fra le mani: fu allora che il cuore la lasciò.
Non aveva vinto.
No, era stata sconfitta, per sempre.
Gli occhi del suo Draco, i bellissimi occhi grigi che amava, erano vacui e inespressivi.
Quegli occhi che l’aveva guardata tanto dolcemente erano vuoti.
E’ proprio vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima: adesso non riflettevano più niente.
Sentì delle mani posarsi sulle spalle per allontanarla.
<< NOOOO! >>
Strinse al seno quel corpo priva di vita, piangendo e urlando come mai nessun essere umano aveva mai fatto.
Le urla che aveva lanciato il suo amore prima di lasciarla in confronto sembravano deboli vagiti.
<< Hermione, non c’è più… >>
<< ZITTO! NON E’ VERO! >> Con dolcezza infinita accarezzò la guancia di Draco.
Oh, era ancora caldo!
Fece scorrere le dita fra i suoi capelli.
<< Amore mio, non puoi lasciarmi. Io ti amo. >>
Era inutile.
Non poteva sentirla.
Non era lì.
<< DRACO! NON POSSO LASCIARTI ANDARE LONTANO DA ME! >>
Forse che se avesse urlato la sua voce lo avrebbe raggiunto ovunque si trovava in quel momento?
Forse che avrebbe potuto riportarlo da lei?
<< Hermione… >>
<< ANDATEVENE VIA! >>
Si voltò e, oltre i suoi due amici vide quella donna appoggiata al muro, svenuta.
Oh, era tutta colpa sua!
Animata da una furia vendicativa, dopo aver poggiato delicatamente il corpo del suo amato per terra, prese la bacchetta di lui e, scansando Harry e Ron si trovò di fronte a lei.
Non esiste una parola per definire ciò che provava in quel momento.
Trascendeva l’odio.
<< Crucio. >>
Si svegliò di soprassalto, cominciando a contorcersi e ad urlare, ma non era abbastanza.
Hermione fece più forza accrescendo ancora di più il dolore.
<< Sai che cosa hai fatto, maledetta? Hai ucciso l’uomo che amavo! LO HAI UCCISO! >>
L’odio era fortissimo e il cruciatus sempre più forte.
Non lo sarebbe stato mai abbastanza per quello che aveva fatto.
Mai.
Oh, l’avrebbe uccisa.
Sì e le sarebbe piaciuto.
<< Ava… >>
Un terribile rumore la distrasse: si voltò giusto in tempo per vedere il corpo del suo ragazzo ridursi in cenere, lasciando solo un mucchietto di vestiti e l’anello che li teneva legati.
No, era troppo.
Lanciò un urlo talmente forte che il lampadario tremò e persino i vetri sussultarono.
Si lanciò su quelle ceneri sfiorandole appena con le dita.
Non poteva sopportare una cosa del genere.
Il suo ragazzo, il suo amore, la sua vita, ridotto in cenere.
Avrebbe voluto coprirsi gli occhi, scappare lontano e fingere che nulla fosse accaduto, che Draco era ancora vivo e che sarebbe tornato da lei.
Come poteva ridursi semplicemente in cenere?
No, non poteva.
<< Draco… >>
Ma Draco non c’era più.
Ormai Draco non era più su quella terra e non sarebbe tornato da lei.
Quella consapevolezza la fece impazzire.
Urlò ancora sempre più forte, immobilizzando i presenti.
Poi si voltò verso Bellatrix.
<< CHE LA MIA MALEDIZIONE TI COLGA: PASSERAI L’ETERNITA’ FRA LE FIAMME DELL’INFERNO PER QUELLO CHE HAI FATTO A DRACO! >>
Bellatrix era terrorizzata, forse per la prima volta veramente spaventata.
Hermione le puntò la bacchetta contro.
<< Ci vediamo all’Inferno. AVADA KEDAVRA! >>
La luce sparì dai suoi occhi in una frazione di secondo e crollò sul pavimento, sbattendo pesantemente la testa sul pavimento.
Le aveva dedicato anche troppa attenzione.
Tornò alle ceneri e cominciò a bagnarle con le proprie lacrime.
<< Come hai potuto fare una cosa simile? Come hai potuto lasciarmi? >> Alzò gli occhi al soffitto. << NON MI SENTI PIANGERE DAL PARADISO? TORNA DA ME! >>
Sentì delle braccia avvolgerle le spalle ma non le importava.
Niente poteva più importarle.
Draco, il suo amore, la sua vita, era morto per sempre.
Non avrebbe mai più rivisto i suoi capelli quasi bianchi capaci di catturare la luce, gli occhi glaciali ma sempre dolci quando guardavano lei, il suo sorriso, il ghigno di quando la prendeva in giro.
Le sue braccia non ci sarebbero più state per stringerla.
La sua voce non le avrebbe più sussurrato dolci parole all’orecchio.
I suoi baci non l’avrebbero più fatta ardere.
No, non poteva essere vero.
Non poteva davvero averlo perso.
Il Sole non poteva semplicemente scomparire e privare della sua luce e del suo calore.
Non era giusto.
Non poteva farlo.
Continuava a guardare quelle ceneri quasi che si aspettasse che da un momento all’altro prendessero vita e ricostituissero il suo ragazzo.
Oh, non riusciva a credere che se ne fosse andato!
Qualcuno le stava accarezzando i capelli, cercando forse di consolare quel dolore terribile.
Non ci sarebbe riuscito.
Nessuno avrebbe potuto.
<< Hermione, non possiamo rimanere qui. >>
La voce di Harry le giunse come da un altro universo.
Non rispose nemmeno, continuava a guardare le ceneri.
<< Hermione… >>
<< Non posso lasciarlo… >>
La sua voce era un gemito di puro dolore.
Harry la strinse più forte.
<< Hermione, Draco non è in queste ceneri: ti rimarrà accanto per sempre, lo so, ma non in modo che tu possa vederlo. >> Fece una breve pausa. << Non rendere vano il suo sacrificio: se i Mangiamorte ci trovano sarà morto per niente. Devi farti forza, Hermione. Devi combattere per lui. >>
Devi farti forza.
Come avrebbe potuto?
<< Harry…io…io… >>
Si lasciò stringere e ricominciò a piangere, stavolta sommessamente.
Si sentiva sola, come mai lo era stata in tutta la sua vita.
Pianse invocando il nome di Draco fino a stancarsi, ma lui non tornava e non sarebbe tornato.
Pianse finchè non ebbe più lacrime.
Poi smise.
Deglutì e guardò un’altra volta le ceneri di Draco.
<< Vincerò questa battaglia per te, amore mio. >>
Recuperò la propria bacchetta e, facendo appello a tutti gli incantesimi che conosceva, costruì una bellissima urna di cristallo e smeraldi e poi, con un profondo sospiro, richiamò le ceneri all’interno.
Strinse quell’urna fra le braccia: era il solo modo che le era rimasto di abbracciare l’uomo che amava. Senza proferire parola raccolse da terra la bacchetta e l’anello.
Il pensiero andò inevitabilmente ad Isolde: perché non le aveva detto quanto avrebbe dovuto soffrire?
Ripensò alle parole che le aveva detto: “E’ un legame che non finisce con la morte: non ha mai fine.”
Adesso capiva.
Anche se Draco non c’era più, anche se non avrebbe mai più potuto riabbracciarlo, continuava ad amarlo.
Sapeva che non avrebbe mai smesso di amarlo.
Sapeva che avrebbe continuato a vivere per sempre in lei, che il suo ricordo non sarebbe mai morto finchè lei avrebbe avuto respiro.
Il che, se tutto fosse andato secondo i suoi piani, sarebbe durato ancora per poco.
Non poteva vivere senza di lui, ma Harry aveva ragione: doveva vincere la guerra per la quale era morto.
Allora e solo allora avrebbe potuto tornare a lui.
Incurante dei rischi e seguita in silenzio dai suoi due amici, andò in quel giardino che aveva conosciuto la loro felicità, sulle sponde di quel lago che lui aveva amato.
Harry e Ron capirono e, dopo aver fatto comparire due pale si misero a scavare.
Per tutto il tempo Hermione rimase immobile, stringendo fra le mani l’urna e gli oggetti che erano appartenuti al suo Draco.
Una leggera brezza le scompigliava i capelli e il Sole le riscaldava il volto.
Ma dentro era un pezzo di ghiaccio.
La sua mente ricreava quelle immagini felici, quei momenti di assoluta gioia e poteva rivedere sé stessa correre ridendo mentre Draco la inseguiva.
Quella gioia le era stata preclusa per sempre.
Non ci sarebbe mai più stato un giorno felice per lei.
Il Sole aveva smesso di scaldarla e illuminarla.
La tenebra era diventata la sola sovrana.
Quando la buca fu abbastanza profonda, si mosse come un automa e, come se stesse posando un bambino nella culla, adagiò l’urna sul terreno e poi vi mise accanto l’anello e la bacchetta avvolti in una lembo di seta bianca.
Lasciò che Ron ed Harry ricoprissero il tutto con la terra, finchè non rimase altro che una piccola montagnetta.
Senza badare a loro, edificò dal nulla una lapide di marmo, scolpendo in alto un giglio avvolto nelle spire di un serpente.
Poi cominciò a scrivere con cura e, dopo parecchi minuti rilesse tutto.

Draco Malfoy
5 Giugno 1980-31 Marzo 1998
Un angelo morto per amore.
Vita e respiro di Hermione Jean Granger.


Non serviva nient’altro.
Aveva detto tutto.
Guardò Ron ed Harry, inespressiva.
<< Possiamo andare. >>
I due si incamminarono avanti a lei, permettendole di dare un’ultima occhiata alla tomba.
Poggiò la mano sulla terra che la separava dalle ceneri di Draco e alzò gli occhi al cielo.
<< Presto saremo di nuovo insieme, amore mio. Aspettami. >>
Asciugò l’ultima lacrima e raggiunse i suoi due amici.
Sulle sponde di quel lago era stato seppellito il suo cuore.
   
 
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