Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Kei_Saiyu    31/03/2010    2 recensioni
Cammina lentamente nel vialetto di casa, rimirando per l’ultima volta il giardino che ha curato per tanti anni; il laghetto con le carpe; ogni più piccolo sasso disposto con ordine sull’erba…
Si china in prossimità dell’acqua, sorridendo all’indirizzo dei pesci.
«Chi vi darà da mangiare, ora?»
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa fanfiction è un po’ particolare. Potrei definirla un missing moments più che una what…if ed infatti lo metterò XD.

È una centric di due personaggi che non svelerò subito, anche perché saranno facilmente intuibili.

È un po’ (molto) angst e death; dolce e malinconica, o almeno spero lo sia XD.

Non ho nulla da aggiungere per ora, spero che piaccia e spero in qualche commento.

Ah, spero che il titolo, alla fine, si comprenda. Non vorrei dover spiegare una sottigliezza così ovvia!

La dedico alla mia dolce metà: rekichan, tutta per te. Anche se è triste, anche se mi hai dato della stronza perché non ti ho detto che cosa ti stavo passando, ti amo lo stesso XD. E sì, sono stronza, ma questo lo sai, no? XP.

Grazie,

Kei

How to save a life…

 

La sera copre la città, nascondendo il marcio della terra e della popolazione in una coltre oscura. La Luna non è ancora perfettamente alta, ma brilla sinistra nel firmamento.

Una donna dai lunghi capelli neri osserva attentamente il cielo, sorridendo malinconica nella sua direzione.

Le stelle brillano poco, probabilmente perché è ancora presto per loro. La notte non è calata del tutto, è solo sera. Ancora sera.

Non saluterà il Sole, ne è certa, ma le piacerebbe vedere ancora una volta la luminosità dei corpi celesti.

Sospira, mentre il vento si alza leggermente, smuovendole i capelli.

Socchiude gli occhi e con una mano sposta le ciocche che le sfiorano il viso.

Cammina lentamente nel vialetto di casa, rimirando per l’ultima volta il giardino che ha curato per tanti anni; il laghetto con le carpe; ogni più piccolo sasso disposto con ordine sull’erba…

Si china in prossimità dell’acqua, sorridendo all’indirizzo dei pesci.

«Chi vi darà da mangiare, ora?»

Sussurra sempre con il sorriso sulle labbra. Le carpe, in risposta, nuotano tranquille.

Si rialza con tranquillità, riprendendo il proprio cammino.

Testa alta; braccia rilassate; sorriso in volto.

Apre la porta scorrevole, non creando il minimo rumore. Si muove leggera come una piuma.

Nessun suono.

La casa è avvolta dal silenzio e dall’oscurità. Non c’è molto tempo, fra poco tornerà il figlio e non vuole che tutto avvenga sotto ai suoi occhi.

Entra nel salone, rivolgendosi allegramente alla figura nascosta nell’ombra.

«È un ordine di Konoha, vero?»

Dal punto più buio della sala, nonché il più lontano dalla donna, qualcosa si muove.

Un passo leggero in avanti. La Luna lo segue, rischiarando un punto ben preciso del salone, a metà fra lui e la donna.

Il ragazzo continua a muoversi, lei si volta, aspettando che entri nel cono di luce. Sorride.

I passi si fermano.

Nessuno è nella luce.

Lei continua a sorridere, facendo un cenno con la mano di avvicinarsi.

«Vieni pure avanti, non aver para tesoro.»

Tentenna. Solo per pochi secondi, ma la figura ancora nascosta tentenna.

Si muove, decidendo di rispettare - probabilmente per l’ultima volta - la volontà della donna.

La respirazione è leggermente più intensa del solito, mentre un profumo di tulipano gli invade le narici.

Chiude gli occhi, assaporando quella dolce fragranza che fra poco morirà.

Li riapre, puntando le sue iridi rosse in quelle nere della donna. Sono dolci, tenere, apprensive… si domanda come appaiono le sue in quel momento. Spietate? Vuote? Tristi? Disperate?

La donna fa un passo in avanti, protendendo nel contempo una mano.

Gli accarezza il volto nascosto dalla maschera, sfiorando delicatamente la pelle sotto le orecchie, una delle pochi parti esposte.

Prosegue il movimento infilando dolcemente le dita sotto la creta, scansandola così dal viso del giovane.

«Ora va meglio.»

Gli sussurra. Sorride ai tratti giovani e ancora un po’ infantili; sorride a lui, a suo figlio.

«Tesoro, sono forse lacrime quelle che vedo nel fondo dei tuoi occhi?»

Il ragazzo scuote il capo, ma sa di avere gli occhi lucidi, sa che vorrebbe solo buttarsi nelle braccia calde della madre ed accoccolarsi fino a morire, ma non può. Ha un compito da svolgere.

Rimette la maschera al suo posto, scansando – comunque gentilmente – la mano dolce che lo coccolava.

«Lo faccio per Sasuke.»

Dice in un sussurro così fievole che è quasi impossibile sentirlo, ma la casa è avvolta dal silenzio ed anche un sussurro è forte come un grido.

«Sei crudele, lo sai?»

Il giovane annuisce.

«È solo un bambino, ha tutta la vita davanti…»

La donna lo fissa preoccupata ed angosciata.

«Ti odierà Itachi e quella che vivrà non sarà vita.»

Il diretto interessato annuisce ancora. Porta la mano al fianco sinistro, estraendo con la mano destra una katana.

La luce della Luna illumina la lama, che brilla sinistra.

La donna non fissa minimamente l’arma appena estratta, ma continua a sondare gli occhi schivi del figlio.

Fa un passo in avanti, arrivando a toccare con il collo niveo la lama lucente.

Attende pazientemente che tutto sia finito.

Sorride.

«Ti voglio bene, Itachi-chan.»

Sussurra per l’ultima volta.

Itachi la fissa, cessando finalmente di scappare dal suo sguardo, ritrovando il coraggio – o la codardia? – e la forza di compiere quel gesto estremo.

«Lui potrà vendicarvi, te lo prometto.»

Sussurra prima di affondare con un colpo netto la lama nella gola della donna.

Il sangue esce copioso e ne è intriso anche lui.

Volta lo sguardo nel momento in cui il corpo della madre, ormai esanime, si accascia a terra.

Una lacrima. È solo una, ma lo svuota di ogni sentimento.

Fissa la Luna, aspettando l’arrivo del padre.

È rossa. Rossa come il sangue della mamma, rossa come i suoi occhi, rossa come il suo cuore quasi del tutto atrofizzato…

Passi veloci sul tatami.

Un uomo fa la sua apparizione, guardando shockato il corpo intriso di sangue della moglie e lui, suo figlio maggiore, quello che gli aveva dato più soddisfazioni nella vita che, con ancora la lama sporca, gli si avvicina tagliandogli la gola.

«Uguali anche nella morte, Tousan.»

Nessuna replica, non gliene ha dato modo. Non avrebbe sopportato anche i suoi di occhi e deve ancora resistere, fino all’arrivo di Sasuke.

«Vi voglio bene.»

Sussurra all’indirizzo dei cadaveri, qualche istante prima che qualcun altro si faccia avanti, irrompendo nella sala insanguinata.

«Perché?»

Sospira debolmente, cercando di non farsi vedere.

«Per un mio capriccio.» Perché ti voglio bene.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Kei_Saiyu