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Autore: Slayer87    01/04/2010    7 recensioni
A quel punto Draco fece l’unica cosa sensata che poteva fare: essendo un Serpeverde, accettò quella situazione senza pensarci troppo e ne trasse il massimo vantaggio.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Titolo: Sfottò
Autore: Slayer87
Fandom: Harry Potter
Pairing: Harry/Draco
Rating: pg15
WordCount: 632 (fdp)
Note: scritta per l'iniziativa primo aprile di fiumidiparole (prompt n°3: Sfottò) e la Caccia alle Uova di Fanworld.it, uovo 5.

Sfottò

«Potter!» Esclamò Draco, sorpreso nel vedere la sua nemesi avanzare verso di lui. Non pensava che quelGrifondoro da strapazzo avesse il coraggio di accettare un incontro proprio sulla soglia del dormitorio Serpeverde. Davvero, oltretutto in quel momento in cui nessun Serpeverde teneva anche solo a scambiare due insulti con Potter, specie da quando la Guerra era finita e Harry-Ho-Salvato-Il-Mondo-Per-Culo-Potter era venerato come una divinità. Codardi. Lui non si faceva certo intimorire da un qualsiasi Salvatore del Mondo Magico, specie se questi era Potter. Era molto più divertente sfotterlo, poi, che adorarlo. Almeno se continuava a prenderlo in giro aveva la sua attenzione, anche se non aveva ancora deciso con se stesso se il fatto di volere l’attenzione di Potter fosse una cosa positiva o meno.

Aspettò pazientemente che l’altro gli arrivasse proprio davanti, sfidandolo con gli occhi per quel breve lasso di tempo. Era diventato un punto di orgoglio per lui sostenere lo sguardo dell’altro, adorava vedere quegli occhi verdi accendersi e sapere che era stato lui a provocare quella reazione. Certo, la cosa gli dava un po’ da pensare, specie durante le notti in cui non riusciva a prendere sonno, ma smettere non era fattibile, aveva un nome da difendere: anche se caduto in disgrazia, lui restava sempre un Malfoy. E nessun Malfoy si era mai fatto mettere sotto da un Potter. Che scelta di parole ambigua era stata. E perché diamine certe immagini erano apparse subito nel suo cervello? Aveva bisogno di sesso. Dov’era Blaise quando c’era bisogno di lui?

Sorrise, anzi, ghignò, all’indirizzo di Potter, mentre tentava di cancellare dalla testa quella scena. Osservò, con deliberata lentezza, il ragazzo davanti a sé. Nessun problema ad ammettere che era ben fatto. Non poteva crederci: aveva pensato allo Sfregiato in termini che non erano dispregiativi. Doveva essere impazzito, o malato. Potterite acuta, se poteva avere l’ardire di compiere una auto diagnosi. Malattia alquanto pericolosa, decise su due piedi. Era evidente che, per esserne stato infettato così in fretta, era stato troppo esposto al Grifondoro. Nessuno però gli aveva detto che era contagioso. Dannazione. Forse sfottere un altro po’ la sua vittima preferita lo avrebbe aiutato:

«Quasi temevo che non saresti più venuto, Mister Salviamo il Mondo», esordì con leggerezza, mentre Ha- Potter (non doveva chiamarlo Harry, doveva ricordarselo) si avvicinava sempre di più, e pareva non intenzionato a fermarsi. Si appoggiò ancora di più contro la parete, quasi come se volesse entrarci dentro, mentre Harry (ecco, lo aveva fatto, lo aveva chiamato Harry) si fermava a meno di un paio di centimetri dal suo naso. Cosa volesse fare, da quella distanza così ravvicinata, Draco aveva quasi paura di immaginarlo. Un altro passo e le loro labbra si sarebbero incontrate. Era un pensiero meno molesto di quanto pensasse.

«Una buona volta imparerai a star zitto, Draco», disse Harry, prima di fare quello che prima Draco aveva faticato tanto a cercare di non immaginare. Colmando l’esigua distanza che li separava, Harry lo baciò. Un tocco per niente esitante, che esigeva una risposta da parte sua. Dopo un breve momento di puro panico, Draco decise che era meglio baciarlo a sua volta, giusto per non far venire delle strane idee a Harry. Fu in quel momento che tutto acquistò un senso e si rese conto che Potter, anzi, Harry, gli piaceva. C’era voluto un bacio perché lui, finalmente, riuscisse a capire.

A quel punto Draco fece l’unica cosa sensata che poteva fare: essendo un Serpeverde, accettò quella situazione senza pensarci troppo e ne trasse il massimo vantaggio. Continuò quindi a sfottere Harry, perché quella era una cosa che gli piaceva da matti e non avrebbe mai smesso di farlo, ma alternò quei momenti ad altri, assai più piacevoli, dove scoprì che farsi mettere sotto da Potter, beh, non era poi così tanto male.

The End
   
 
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