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Autore: LadyIce    01/04/2010    1 recensioni
Più il tempo passava, più sentiva di amarlo. Adorava ogni suo gesto e conosceva a memoria ogni sua espressione. Era convinta ormai si : lo avrebbe amato per sempre.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Non c'era luna quella sera. Era una notte perfetta per salpare in  segreto. Mentre i suoi passi affondavano nella spiaggia buia, Syria sentì che l'ansia per la partenza si sommava ad un' altra sensazione : il desiderio di rivedere quegli occhi neri.
Per tutto il giorno non era riuscito a togliersi dalla mente l'uomo misterioso. Quando lo vide in lontananza, il suo cuore ebbe un sussulto. Dannazzione, Syria vuoi darti una calmata?
L
ui la aspettava davanti all'imboccatura della grotta. Lo illuminò in pieno volto con una lanterna, accecandola con una lanterna. -Possiamo entrare.
Si incamminarono verso la caletta dove era ormeggiata la nave. Syria al buio non riuscì a scorgere molto. Doveva essere un imbarcazione veloce, anche se lei non se ne intendeva molto di navi.
-Sai nuotare vero?
Syria lo guardò perplessa. -Nuotare?- Ma lui si era già tuffato in mare e avanzava a grandi bracciate verso l'imbarcazione.
Syria rimase attonita sulla riva. E va bene, se la metti  così...Un istante dopo, era su una barchetta insabbiata sulla spiaggia e con due remi un po rotti remava, finchè non raggiuse l'uomo. - Fa freschino, stasera. Vuoi unirti a me ?
Lui le indirizzò un sorriso sprezzante. -Ci vediamo a bordo.

Syria arrivò sulla nave a fatica. Non aveva mai remato in vita sua, e soprattutto non era abituata a fare "lavori di forza", anche se l'aiutavano la sua grinta, determinazione e coraggio. L'uomo era fermo sul ponte, avvolto in un mantello. Quando vide Syria che aveva il fiatone, gli rivolse un sorriso sprezzante. Ma è mai possibile che l'abbia sempre vinta lui ! si chiese la donna con stizza.
Al suo fianco c'era una donna sulla quarantina, dall'aria fiera, i capelli con ciocche grigie e bionde raccolti in una treccia e due occhi fiammeggianti.
-E così sei tu la matta- la apostrofò.
Nel silenzio della notte risuonarono le risate di scherno dei componenti della ciurma. Syria si guardò intorno. Era circondato da Ricercati. Si chiese se non sarebbe stata più al sicura da sola, piuttosto che nelle mani di quella gente. Bè Teien la aveva avvertita.
-Mio figlio Jake non mi aveva detto che eri una donna e per di più una ragazzina.
Syria comprese che quella doveva essere il capitano. La incuriosiva molto, un pirata donna. Le tese la mano. -Piacere, capitano. Mi chiamo Syr. ... Shania, si Shania- si corresse immediatamente. Il capitono la guardò un po perplesso.
-I soldi. - disse la donna in tono minaccioso.
Syria estrasse un sacchetto colmo di monete che gli aveva prestato Shark. -Ci sono tutti, controllate pure.
-Ci puoi giurare. - sghigniazzò il comandante, poi si diresse verso la cabina. -Ragazzi tenetela d'occhio !.
Syria ne approfittò per esaminare La Gemma Rossa.
Sembrava tenuta bene e dall'odore acre si capiva che era stata impeciata di recente. Il ponte era lungfo e spazioso. Le tre vele erano insolitamente rosse.  I membri dell'equipaggio erano molti e non avevano l'aspetto degli abitanti della sua terra. C'erano anche uno gnomo e un elfo. E un ragazzo biondo abbronzatissimo che dopo averla guardata con insistenza si avvicinò a Syria.
-Senti un pò, come ti chiami ?
-Mi chiamo Shania.
-Ma che vuoi andarci a fare nelle Terre Oscure?
Lei non ebbe il tempo di rispondere che il capitano era tornato sul ponte.
-A quanto pare, i soldi ci sono tutti e sono buoni. Benvenuta sulla mia nave ragazza. Io sono Tyra, il capitano, e per ora ti basti questo. Gli altri li conoscerai durante la traversata.
Syria iniziò a rilassarsi.
-Forza ragazzi ! Si parte !- urlò Tyra.
Aveva già dimenticato la sua passeggera, che restò imbambolata in mezzò al ponte, mentre i marinai si animavano e si davano da fare.
Syria fermò Jake agguantandolo per un braccio.
- Dove sarà il mio alloggio?
- Nella stiva, ovvio.
-Un milione di sheril e mi sbattete nella stiva?
Jake scostò la mano di Syria dal suo braccio e le afferrò la testa tra le mani.
-Questo non è un viaggio di piacere, bambola. I tuoi soldi pagano il nostro rischio, non il posto a bordo. Pensavi di dormire nella mia cabina?
Syria arrossì.
-Comunque non abbiamo cabine libere. L'unico posto è nella stiva. Se vuoi partire, ti conviene fare buon viso a cattivo gioco.
Syria gli lanciò un occhiata furente. Quel demonio di uomo aveva ragione.

Non appena ebbe sceso le scale, Syria sentì un fuggi fuggi di zampette sulle assi del pavimento. A quanto pareva, la classe economica era già abitata. Vide che in un angolo c'era un giaciglio. Si sdraiò su quel letto di fortuna e si coprì fino agli occhi, pensando che quel luogo fosse sempre meglio della grotta in cui aveva passato due notti da incubo.
Finalmente la nave si  mosse. Syria sentiva le onde che sbattevano ritmicamente sulle fiancate del veliero.
Sperava che quel suono la avrebbe aiutata ad addormentarsi. Chiuse gli occhi e si addormentò. Passò una notte tranquilla anche se a momenti le sembrava di cadere all'indietro oppure era certa di essere a testa in giù.

  
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