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Autore: Rozalia    02/04/2010    2 recensioni
In questa FF viene introdotto nel mondo magico di Merlin un nuovo personaggio mitologico. Anche se non fa propriamente parte del Ciclo Bretone, in alcune versioni è presente. Non troverete slash Arlin, se è questo che cercate, ma uno slash appena accennato alla fine, e non tra loro. Questa storia è collocata dopo la seconda stagione. Ricordo che questa è la mia prima Fic, vi prego non tartassatemi^^. .***NOTA*** ho ripostato tutto, ho notato che era impossibile leggere prima. Spero che ora la storia sia più gradita ^_^
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3.Forgiveness

-Sì, Mio Signore. Pietrificato. Come tutti gli altri.- Molto bene. Grazie di avermelo riferito. Puoi andare.-

Ovviamente non andava affatto bene. Molti uomini, donne, bambini, persino animali che vivevano a Camelot erano stati pietrificati. Magia. Tutto ciò che aveva a che fare con la magia non piaceva affatto a Uther Pendragon, il re di Camelot. Lui odiava la magia.

“Quella Scatàch, la nuova apprendista di Gaius, non mi piace proprio. Eppure lui si fida cecamente di lei. Ma a me continuerà a non piacere. Primo, è una donna. Le donne non possono fare il medico. Secondo, non ha la minima idea di come ci si debba comportare a corte. Quei capelli così in disordine -e rossi per giunta!- , gli abiti maschili…tutto sembra far pensare che lei sia una strega. E della peggior specie. Crede forse che io, il re, non mi sia accorto dei suggerimenti che Merlino le borbottava nelle orecchie per farla sembrare più garbata? Quando si è presentata qui, davvero non ho creduto ai miei occhi. Quella espressione alta e spavalda, la sua totale mancanza di rispetto verso le regole, nessun inchino né riverenza, nessun appellativo gentile e consono alla normalità verso di me…certo, sicuramente sa il fatto suo. Ha uno sguardo intelligente, di chi la sa lunga sulla vita e di chi ne ha passate tante. Carina, certo. Ma è donna. Le donne non possono fare queste cose ed essere così. Deve essere una strega…Oh, ma che sto dicendo! Lei è…così simile…in tutto e per tutto…alla mia Morgana. Lei, la mia Morgana, non può essere una strega, quindi neanche lei lo è. Morgana non mi tradirebbe mai… Morgana non mi farebbe mai del male…se solo fosse qui, con me, oh, la perdonerei per tutto quello che ha fatto, per tutto quello che ha detto. Se solo fosse qui, al sicuro, nel castello, qui a Camelot, saprei cosa fare. Ma Morgause…me l’ha presa!!La mia Morgana! Lei…lei…” Uther scoppiò in singhiozzi. Non gli era mai successa una cosa simile, mai. Aveva pianto solo una volta, alla morte di Igraine, e si era promesso di non rifarlo mai più. Ma ora, dopo quasi vent’anni, aveva ancora perso una persona cara. Probabilmente non l’avrebbe mai più rivista. E se l’avesse mai rivista…Uther avrebbe saputo che quella non era la sua Morgana. No, la Morgana che lui adorava non sarebbe mai tornata, la Morgana che aveva accudito con tanto amore era morta da tempo, il re ne era sicuro.

* * * * * * * * * *

-Puoi tenerlo quanto vuoi, non ti preoccupare. Anzi, butta via tutti gli altri vestiti che hai. Andiamo, come puoi vestirti da uomo?- Gwen rise sonoramente. Quanto a Scatàch, meditava vendetta verso quella povera ragazza e…bè, in realtà, verso tutta l’umanità e le sue stupide tradizioni. 

“Ma come diavolo fanno le donne ad andare in giro così conciate tutti i giorni? Sono impacciate e goffe, la gonna limita i movimenti, camminano male per colpa di queste scomode calzature e per il peso dei vestiti che si devono portare appresso. Vorrei vedere il bel principe ereditario nei miei panni. Lui, maestro nella lotta e nel combattimento, a un ballo vestito da donna. Ah, come riderei di lui! Come si è permesso poco tempo fa a chiamarmi stracciona?” 

L’ira nei pensieri della ragazza si manifestò anche nel viso truccato e pulito, e Gwen se ne accorse -Cara, va tutto bene?-Naturalmente. Oca giuliva- aggiunse poi Scatàch sottovoce, in modo che Gwen non la sentisse. “Capisco bene perché il principino e lei provino qualcosa l’uno per l’altra. È perché non ho ancora capito chi sia il più idiota, la gentile damigella o il galante principe. Bah. Confermo ancora i miei primi pensieri: la migliore amica del falco imbranato è un’oca giuliva!Povero Merlino!”

* * * * * * * * * *

Merlino stava pensando a tutt’altro. Era con Artù nella sala delle armi, gli stava lucidando l’armatura.

-Comunque, quella Sci…Scè…Sta…-Scatàch- corresse Merlino stancamente.- Quella. È strana. Come te…no, forse no, sto esagerando. Ma si avvicina pericolosamente ai tuoi livelli. Mi fa quasi pena. - Grazie, Maestà.- Merlino!!Ma che ti prende!Si può sapere a cosa pensi?Non mi hai ancora rimbeccato oggi- scherzò il principe - Pensavo vi facesse piacere.- rispose Merlino con voce monotona e tenue.
-E… da quando in qua cerchi di farmi un piacere?- Il moro non rispose. -Bè, hai ragione. Così va molto meglio. Tornando a Sss…insomma, lei. Ma ti sembra possibile che una ragazza giovane come lei sia così…fuori dal normale? - È proprio il vostro tipo, eh?- 
Grazie, Merlino. Sei tornato fra noi.- Mentre Artù parlava, Merlino aveva capito. Quella ragazza era troppo anormale… non poteva essere solo una donna vissuta in una caverna e venuta a cercare fortuna a Camelot. Certo, era una strega. Ma … sottosotto nascondeva qualcosa di più. Doveva certamente avere una forza sovrumana. La spada poi… non era un semplice coltello da usare per difendersi. La spada era nata per combattere. Merlino aveva capito che Gaius sapeva. L’unica cosa da fare per avvicinarsi alla verità? Leggere la lettera con cui Scatàch aveva fatto il suo ingresso a Camelot.

* * * * * * * * * *

Notte fonda. La Luna splendeva di una luce innaturale e rifletteva la sua magica luce su tutto il castello. Nel suo letto, Scatàch si rigirò. Occhi sbarrati. Aveva dormito un’ora, quasi un record per lei. Emrys era tornato nei suoi incubi. Era Merlino, ne era sicura. L’essere che sua nonna aveva sempre temuto. Non per ciò che avrebbe fatto in futuro, sua nonna le aveva raccontato grandi cose su di lui. Lei aveva sempre temuto il suo potere, e ciò che avrebbe potuto fare se il suo potere non fosse più comandato da lui. In altre parole, se il suo cuore non gli appartenesse più. In altre parole ancora, se si fosse innamorato.

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Disclaimer:i personaggi citati in questa storia non sono usati per scopo di lucro e appartengono agli aventi di diritto Ah, finito il terzo capitolo!Bene! Non so come ha fatto Gwen ad uscirmi così, a me non dispiace come personaggio. Ma la mia Scatty li odia tutti, quindi ù_ù. Ho scritto molto più del solito. Ok, non è molto, ma è già un buon inizio. Questo capitolo l’ho scritto ascoltando un cd di Enya, e mi è venuto così. Non so cosa sarebbe potuto succedere se avessi preso quello dei Nirvana, ma direi che è già abbastanza cattivo. Spero che tutti abbiate colto il sottile femminismo di questo capitolo (anche se dubito che qualcuno abbia letto davvero questo capitolo). Grazie mille a Grinpow per le precisazioni sul nome di Merlino, io non ero così bene informata^^.
   
 
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