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Autore: J a z z    02/04/2010    6 recensioni
[dal capitolo Uno]...era proprio da suo padre, ogni anno la stessa frase “stai lontano da Malfoy”, come se fosse stato necessario ricordarglielo, non c’era alcuna possibilità che Rose e quell’essere potessero essere qualcosa di più che rivali, ormai era così da sei anni, perché stavolta doveva essere diverso?
altra mia fanfic! dateci un'occhiata!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Dominique, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nuova generazione
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Salve Gente!!!!!!!!!!!! eccomi tornata! scusate davvero la sparizione improvvisa...in verità sono stata rapita da un mostro chiamato Scuola! (pavura! nda Me) comunque l'importante è essere tornati, no? voglio ringraziare tutti quelli che mi seguono, che recensicono! e anche a quelli che leggeno solamente...grazie davvero! purtroppo oggi non ho tempo per rispondere alle recensioni, scusate, ma sono proprio di fretta sono riuscita a trovare giusto il tempo per postare!
ma tranquilli risponderò al prossimo capitolo! ^__^  
fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando! vi voglio bene, grazie per continuare a supportarmi, la continuazione di questa fic dipende soprattutto da voi! un bacione! ci vediamo alla prossima!!!
aggiornamento alla prossima settimana (spero!)


http://i837.photobucket.com/albums/zz294/jazz211_photods/IlprinciperdelleSerpielaRosaRossa.jpg

Capitolo Otto

~ Apatia e Preparativi per il Ballo ~

Due mesi.

Due maledettissimi mesi erano passati e nulla era cambiato, anzi forse le cose erano addirittura peggiorate.

Settembre aveva lasciato il posto ad Ottobre, e mentre le foglie cadevano inesorabilmente affinché un nuovo ciclo della natura si compiesse Novembre era giunto alle porte portandosi i primi fiocchi di neve. Adesso anche Novembre stava per finire per far si che Dicembre e la neve perenne prendessero il posto.

 

La situazione tra due noti studenti appartenenti a Grifondoro e Serpeverde era la seguente: ignorarsi fino allo sfinimento.

Per lo meno per una era così, l’altro invece non era per nulla d’accordo con questa decisione obbligata e mal accettava la cosa passando così la maggior parte del tempo imprecando verso la ragazza.

 

Più di una volta Scorpius aveva cercato di avvicinarsi a Rose nel tentativo di chiarirsi, di parlarle ma inutile dire che lei l’aveva sempre evitato o cacciato via malamente. Al che il giovane rampollo di casa Malfoy si era stancato e l’aveva assecondata, troppo orgoglioso e testardo per umiliarsi ulteriormente.

 

Questa mal sana decisione di ignorarsi per il resto dei loro giorni, era stata accolta con stupore e preoccupazione da parte dei loro amici, che abituati fin dal primo anno a vedere i due ragazzi offendersi e schiantarsi per le più innocue sciocchezze ora osservavano quasi con terrore questo loro ‘non rivolgersi la ben che minima parola o insulto, senza nemmeno perdere tempo a guardare l’altro’. Purtroppo questo cambiamento non aveva giovato a nessuno, soprattutto a Rose e Scorpius che soffrivano in un dignitoso e nascosto silenzio.

 

Rose aveva perso tutta la sua vivacità e spirito di competizione, abbandonandosi ad un stato di apatia fatto di finti sorrisi e lacrime interiori. Tristan, Mary, Lily e Dominique non sapevano più come prenderla, cercavano di starle accanto ma il suo umore era troppo lunatico per avere un qualsiasi rapporto civile persino con il suo migliore amico Albus Potter dal quale si era allontanata sempre di più.

Le giornate di Rose erano fatte di lezioni mattiniere, un veloce pranzo scambiando solo qualche parola giusto per tenere in allenamento la voce con gli amici di sempre e poi tutto il pomeriggio in biblioteca fino a quando non usciva la sera tardi completamente intontita per coricarsi senza degnare di uno sguardo nessuno.

 

La ragazza sapeva che si stava comportando da schifo, odiava trattare così i suoi amici, odiava sentirsi così debole e fragile, ma soffriva come un cane e tutto per colpa di Scorpius Malfoy.

 

Non che il giovane Serpeverde se la passasse meglio.

Il ragazzo infatti si era rinchiuso nel suo bozzo di freddezza e impenetrabilità. Rispondendo a grugni e monosillabi agli amici, i quali esasperati dal suo comportamento non facevano altro che provocarlo sperando in una qualche reazione anche di tipo violento. Inutile dire che i loro sforzi fallivano in quanto Scorpius se ne andava via e non tornava fino a notte fonda.

Ashley più di una volta si era introdotta nel suo letto e Scorpius all’inizio accettava la cosa cercando in lei una sorta di “distrazione”, ma le scopate con la Smith erano violente e rapide, e non riuscivano nel loro intento così il biondo aveva messo fine alla cosa sbattendola malamente fuori dalla porta ogni qualvolta gli si avvicinava.

 

«Rosie...» chiamò Lily titubante, venerdì durante la cena. Inutile dire che la rossa non diede segno di averla sentita visto che non staccò lo sguardo dal libro che stava leggendo lasciando che il cibo sulla forchetta precipitasse inevitabilmente sul tavolo.

«Rose!» la richiamò più forte

«mmm?» spazientita Lily le prese da sotto gli occhi il libro scaraventandolo malamente lontano e colpendo un povero Tassorosso che passava per sua sfortuna da quella parte.

«Ehi!» si lamentò Rose ma lo sguardo che la cugina le lanciò le fece morire sul nascere qualsiasi altro tipo di protesta.

«ok, ora ascoltami! Non so che ti sta succedendo ma devi smetterla di fare la zombie! Non è da te! Non è da Grifondoro! Tu domani vieni a Hogsmeade con noi! Non sento obiezioni!»

Replicò infuriata Lily mente Mary e Tristan annuivano convinti.

«Oh no! Ho un sacco di cose da fare...e poi perché proprio domani?»

«Pronto tesoro! Tra due settimane c’è il Ballo d’Inverno!»

«il Ballo? Mancano solo due settimane?» Rose li fissò sconvolta. Possibile che erano passati già due mesi da quando lei non rivolgeva più la parola...non riusciva a pensarlo nemmeno quel nome.

«Tesoro siamo a dicembre...rammenti?» disse dolcemente Tristan, la rossa annuì poco convinta.

«Hai bisogno di un vestito! Non sento ragioni!» esclamò Lily con una tale determinazione che Rose non osò replicare. Forse le avrebbe fatto bene, uscire dal castello e soprattutto dal suo bozzo di apatia. Perché lei non si stava comportando per niente da Rose Weasley, lo sapeva, doveva riappropriarsi della sua identità e fare una cosa frivola come quella di cercare il vestito per il ballo era pur sempre un inizio.

 

 

«Fa freddo, torniamo dentro?» si lamentò Rose Weasley i cui buoni propositi di reagire al suo stato di totale inerzia erano andati a farsi benedire non appena aveva visto il mantello bianco steso su tutta Hogsmeade e dintorni.

«Piantala Rosie! Abbiamo una missione da compiere!» la zittirono in coro Dominique e Lily. Le due cugine quando si parlava di shopping diventavano peggio di generali d’acciaio.

La rossa sbuffò indispettita e si strinse ancora di più nel suo cappotto nero stringendosi al collo la sciarpa di lana regalatagli dalla nonna per lo scorso natale.

«Ragazze che ne dite di entrare un attimo al Paiolo Magico? Prendiamo qualcosa di caldo...dai» suggerì gentile Mary, a quella richiesta dolce e a quel faccino tenero le sue assatanate di shopping non seppero resistere a diedero il consenso.

 

I Tre Manici di Scopa era come sempre affollato e l’atmosfera era di quelle più vivaci e gioiose e si sentiva nell’aria il Natale che avanzava.

Rose si ficcò dentro il pub stringendosi a Mary e Lily mentre Dominique andava ad ordinare e a prendere dei posti.

«Fratello!» urlò allegra Lily staccandosi da Rose e andando verso il moro che si alzò per abbracciarla. La rossa fece percorrere lo sguardo fino al tavolo dove si trovava Lily e dovette mordersi la lingua per non farsi sfuggire un gemito.

Il tavolo era quello dei Serpeverdi e accanto a suo cugino Al se ne stava con l’espressione imbronciata le mani ficcate nelle tasche il suo migliore amico ovvero Scorpius Malfoy.

 

Come se avesse avuto un sentore Scorpius si voltò di scatto verso l’entrata e focalizzò la sua attenzione su Rose Weasley. Ancora una volta il mare calmo e quello in tempesta si scontrarono azzerando i battiti cardiaci di entrambi e catapultandoli in un mondo che iniziava e finiva con loro due.

Poi la rossa distolse lo sguardo e la magia finì.

 

«Mary ascolta qui è troppo caldo, io esco per cinque minuti, torno subito, ok?» disse facendo un sorriso sforzato e uscì senza dar tempo all’amica di ribattere.

 

«Ragazzi io torno subito, vado a fumarmi una cicca!» esclamò con fare sbrigativo il biondo lasciando i suoi amici sbalorditi, visto che era la frase più lunga che gli avessero sentito dire da due mesi a quella parte.

Scorpius si precipitò fuori. Lo sguardo argenteo vagò per le strade immacolate e vorticanti di neve, non c’era traccia di lei. Si era volatilizzata ancora una volta.

Sbuffando infastidito Scorpius si voltò e si infilò nel vicolo piccolo e stretto accanto al pub per fumarsi la sua sigaretta al riparo dal freddo.

Ma non riuscì nemmeno ad accenderla perché le cadde silenziosamente sul manto soffice e candido che copriva la strada quando vide Rose Weasley spalle al muro che si alzavano e abbassavano ad un ritmo pazzesco, gli occhi chiusi e le labbra vermiglie dischiuse. Era incredibilmente bella anche così pensò amareggiato Scorpius.

 

Rose aprì gli occhi e si ritrovò Scorpius che la fissava. Smise di respirare, il suo cuore aveva smesso di battere. Era in trappola, eppure lei era contenta così. Forse lo sperava in cuor suo che lui trovasse il modo di metterla con le spalle al muro in modo da costringerla a dirgli la verità che non aveva il coraggio di urlare.

Fallo Scorpius, Fallo. Pensò disperata Rose. Chiedimelo, costringimi! Urlava il suo cuore.

 

Il biondo dischiuse le labbra sottili e sensuali, che Rose aveva sognato di poter baciare, di poterne assaggiarne il gusto. Scorpius sembrò tentennare, gli occhi di Rose si incendiarono, ma poi il Serpeverde richiuse di scatto la bocca e se ne andò lasciandola sola.

Rose rimase lì paralizzata, troppo sconvolta per muoversi, i suoi piedi non rispondevano più ai suoi comandi, in compenso aveva iniziato a tremare, si strinse nelle braccia ingobbendosi. L’aveva forse perso per sempre? Si chiese e trattenendo a stento le lacrime rientrò nel bar sperando che nessuno la guardasse negli occhi riuscendo a capire l’oblio in cui era precipitata.

 

Dominique Weasley stava cominciando ad innervosirsi. Non era mai stata un persona paziente, acuta, dolce ma paziente non rientrava nel suo vocabolario. Era ormai da dieci minuti che se ne stava in piedi accanto al bancone del Tre Manici di Scopa ad aspettare quattro dannatissime Burrobirre che stavano tardando ad arrivare. Dannazione! ma dove cavolo sono andate a fabbricarle quelle Burrobirre!? Pensò altamente irritata.

 

«Ehi piccola! Che ci fai qui tutta sola?» domandò una voce melliflua alle sue spalle. La bionda non si degnò nemmeno di voltarsi. Sapeva a chi apparteneva quella voce.

«Flitt! Evapora!» George Flitt apparteneva a Serpeverde, era all’ultimo anno e giocava come Battitore per la squadra, si credeva un gran rubacuori e aveva avuto la brillante idea di provarci con Dominique fin dal suo primo anno, inutile dire che ogni volta aveva fallito miseramente in quanto la ragazza aveva un scarsissimo livello di pazienza, ma questo George non sembrava averlo compreso appieno, visto che si trovava accanto a lei ad alitarle sul collo con fare malizioso.

«Flitt, che cosa non capisci del concetto ‘evapora!’?» disse a denti stretti la biondo senza smettere di non guardarlo.

«dai Weasley lo sappiamo entrambi che vorresti addosso, non serve a nulla fare la difficile!» disse tranquillo afferrando la Corvonero per il polso e strattonandola malamente verso di se.

«Flitt mi fai male! Mollami!» urlò indispettita Dominique.

 

«Ti concedo un secondo per lasciarla Flitt, dopo di che ti ritroverai con il culo a terra!» fece una voce calda e rabbiosa alle spalle dei due. Dominique si voltò e sospirò di sollievo. James Sirius Potter era dietro di loro, l’espressione cupa e adirata.

«Ehi Potter fatti un po’ i cazzi tuoi!» rispose con un sorrisino irriverente George, James non ci pensò un momento e assestò un poderoso gancio in piena faccia del Serpeverde che barcollando per la sorpresa mollò Dominique e cadde a terra tenendosi il naso.

«questo è solo un assaggio! Comprendi Flitt?» fece James ora decisamente divertito puntando contro il Serpeverde la sua bacchetta. George annuì in fretta e cercò di alzarsi ma cadde rovinosamente al suolo accendendo le risa attorno a lui.

«Te la farò pagare Potter! Ci vediamo sul campo!» ringhiò Flitt appena riuscì a mettersi in piedi e allontanandosi in fretta.

«Non vedo l’ora Flitt!Prenota già la barella!» li gridò di rimando il maggiore dei Potter divertito, per poi voltarsi verso la cugina l’espressione di nuovo seria.

«Dom, tutto ok?» domandò gentile sistemandole una ciocca bionda dietro l’orecchio, la Corvonero abbassò lo sguardo a disagio, cosa assai rara per lei.

«s-sì, grazie James!» sussurrò, il ragazzo sospirò sollevato, e Dominique sentì il suo respiro dolce e caldo soffiarle delicatamente sul volto e provò la sensazione delle farfalle nello stomaco.

 

«Jamie?che fai, andiamo?» chiese allegra la sua ultima conquista, Jessica Baston, Cacciatrice della squadra di Grifondoro. James le sorrise e si alzò, era alto almeno una ventina di centimetri in più della cugina.

«Ci vediamo scricciolo!» la salutò allegramente James mettendo un braccio intorno al collo della Baston e allontanandosi, lasciando la cugina che lo guardava andarsene con espressione stranamente triste sul volto.

 

«Io non capisco!» esclamò esasperata Lily Potter osservando le sue due cugine preferite, non che migliori amiche, sedute sulle poltroncine del negozio di abbigliamento entrambe con un espressione che si addiceva meglio al funerale della prozia Muriel, che ad una giornata di shopping con le amiche.

Mary osservava le due ragazze anche lei con espressione sconcertata non sapendo bene cosa dire.

«cosa non capisci, Lily?» chiese con tono innocentemente confuso la rossa. La minore dei Potter fece un verso a metà fra l’incazzato e lo stizzito. «voi due!» sbottò puntandole il dito contro come se fosse una maledizione, indicando prima una e poi l’altra «mi state facendo innervosire! Che sono quelle arie smunte da funerale? Eh!» Mary guardò la quattordicenne con espressione spaventata, Lilian Luna Potter aveva iniziato con una delle sue lavate di capo che erano più efficaci delle sue famose fatture Orcovolanti che aveva ereditato dalla madre. «insomma è chiedere troppo una giornata di relax e divertimento senza che voi due andiate in giro con l’aria di due depresse croniche? Ma che cazzo succede?! Siamo qui, insieme per cercare un vestito per il Ballo e divertirci e voi due non riuscite a pensare a nient’altro che non siano i vostri drammi personali! Di cui tra l’altro non ci volete neppure mettere al corrente! Beh lo sapete che comportamento è questo? Ve lo dico io! È...è da EGOISTI!» disse assumendo un posa indignata «ecco cosa siete due egoiste!» concluse infilandosi nel camerino.

Mary guardò le due amiche con un espressione che voleva dire ‘sono-assolutamente-d’accordo-con-lei! E-sapete-benissimo-che-ha-ragione!’

 

Dominique e Rose rimasero a bocca aperta, completamente spiazzate. Avevano la tipica espressione di chi ha appena ricevuto un botta in testa e non sa da che parte è arrivata. La loro piccola e energica cuginetta aveva perfettamente ragione, loro erano lì per divertirsi e non certo per piangersi addosso.

Rose si sentiva uno schifo, già di quanto non lo fosse già, le sue amiche avevano fatto così tanto per lei organizzando questa giornata in modo che si risollevasse e uscisse da quello stato d’apatia, lo avevano fatto per lei, e come le ripagava? Piangendosi addosso e isolandosi nel suo mutismo? No. Lily aveva ragione, doveva reagire.

Dominique guardò per istante Rose, stavano pensando la stessa cosa, era stata lei insieme a Lily e Mary a pianificare questa giornata di shopping per cercare di aiutare Rose e invece cosa aveva fatto lei? Si era esclusa e non faceva che pensare ai suoi problemi. Una Weasley non si comporta così. Contemporaneamente si alzò insieme a Rose e si diressero nel camerino di Lily dove la ragazza stava provando un vestito color magenta.

 

«Lily...» iniziò Dominique, la Grifondoro guardò le cugine attraverso lo specchio che aveva di fronte silenziosa in attesa.

«...quel colore è orribile su di te!» finì Rose fintamente seria, la Corvonero annuì «...inoltre questo vestito ti fa sembrare una grossa caramella alla fragola, tesoro vieni ti aiuto io a trovarne uno adatto!»

«seriamente dove l’hai pescato quel vestito?» disse Rose con lo sguardo orripilato. Lily rise felice e abbracciò le due ragazze che la strinsero forte.

«Siete tornate!» disse fra le risa.

«Perdonaci Lily!» disse Dom da sopra la testa rossa di Lily «sì scusaci!» confermò Rose guardandola con un sorriso, vero, dopo tanto tempo.

«su avanti abbiamo un sacco di lavoro da fare!» le interruppe Mary, le tre cugine annuirono serie «Lily fa strada, vediamo che vestiti hanno!» dichiarò Dom, seguita dalle altre due.

 

Scorpius, insieme a Edward e Albus entrarono nel negozio di vestiti per farsi fare un abito su misura.

Edward e Albus si diressero verso il reparto uomo ben decisi a trovare un frac. Mentre il primogenito dei Malfoy si aggirava per il negozio ancora un po’ indeciso.

Qualcosa di bianco passò nel suo raggio d’azione, fu come se un lampo avesse attraversato la stanza per poi sparire, il biondo lo seguì con lo sguardo.

Una Rose Weasley allegra e spensierata stava camminando a passo di danza con indosso uno splendido e semplice vestito bianco i capelli volteggiavano nell’aria e lei rideva divertita insieme alle sue amiche e non aveva notato che un certo biondino la fissava rapito.

Si era sbagliato, in quel momento Rose Weasley era incredibilmente bella. 

[continua...]



   
 
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