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Autore: Delver of Dreams    02/04/2010    2 recensioni
La Tokyo dell'anno 1999, come negarlo, era forse la città più affollata, rumorosa e contaminata, non tanto dall'inquinamento quanto dall'oscurità di quel periodo così cupo. Grigia la rete di strade, grigi i palazzi che prepotenti si imponevano sul territorio, grige le vite degli abitanti... grige le pallottole che le spegnevano con tanta semplicità. Ebbene sì, i gruppi di teppisti, o meglio di pazzi assassini,controllavano le vie della città... e i conflitti esterni davano il colpo di grazia a lei: la Tokyo dell'anno 1999.
Eppure, circondato da questo mondo bicromo, il cuore della metropoli riusciva ancora a pulsare, intrappolato, nel piccolo parco giochi del centro città. Senza dubbio è difficile da credere ma in quei tempi nessuno si era mai interessato a quell'angolo di paradiso sprofondato nell'inferno e fu proprio lì, tra le solide mura che le reti del parco rappresentavano, che sarebbe nata la fioca luce della speranza,destinata a crescere per rivelarsi una stella: un sole nell'eterna notte di Tokyo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fanfiction: Story about two lovers... and two friends
Successione: Capitolo 8 " Can you Hurt me?"
Personaggi principali: Ryoma Yagami (15 anni), Hikaru Tomoko (17 anni)
Personaggi secondari: Kaoru Takahashi, Rei Nakamura
Rating: Giallo
Luogo: Tokyo (Presente: Anno 2003)



Me ne stavo seduta sui tatami nel grande salotto di casa Nakamura con in mano una tazza di thè e il naso all'insù. Non riuscivo a staccare gli occhi dal meraviglioso soffitto e dai fusuma dipinti a mano.
Tutta la casa sfoggiava un tale lusso da incutere soggezione ed io non potevo non sentirmi inadeguata,persino le domestiche sembravano essere vestite meglio di me e sebbene la madre di Rei sembrava così amichevole con quel suo sorriso,percepivo fin troppo bene lo sdegno che provava nei miei riguardi.
Non appena Rei mi aveva presentata a quella donna,vestita con un Kimono di preziosa seta e perfettamente decorato con dei fiori di ciliegio,l'avevo vista chiaramente squadrarmi dall'alto al basso con una smorfia appena accennata di disgusto non era difficile capire il perchè,di certo non ero la classica ragazza di buona famiglia dall'aspetto curato e dal portamento regale,ero esattamente il contrario! Portavo una minigonna con dei pantacollant neri al posto di un kimono firmato e degli anfibi neri al posto dei sandali per non parlare delle graziose catenine che portavo attaccate alla cinta nera con le borchie,insomma il ritratto della teppista. Era comprensibile quella faccia di negativo stupore e mi andava bene finchè non aveva cominciato a sorridermi e a rivolgermi frasi di cortesia.
Mi metteva a disagio. Preferivo avere a che fare con il disgusto piuttosto che con la falsità,perciò evitavo di guardare quella donna dal sorriso finto.
Rei nel frattempo era stato sapientemente mandato dalla madre in qualche ala della villa a svolgere chissà quale compito mentre io ero costretta a rimanere in quella stanza in attesa del suo ritorno,il peggio che potessi aspettarmi.
-E così tu sei un amica di mio figlio.- la sua voce cristallina della donna abbinata a quel sorriso mi fecero venire i brividi.
-Si signora.- risposi rispettosamente
-Da dove vieni?- cominciava forse l'interrogatorio?
-Vengo dal quartiere più malfamato di Tokio, signora...- sorseggiai il mio thè in tutta tranquillità come se avessi affermato di essere una ricca ereditiera anzichè una plebea della peggior specie, d'altronde se voleva giocare io non mi tiravo di certo indietro.
-Capisco. Suppongo di non conoscere affatto i tuoi genitori quindi...- aveva smesso di sorridere e aveva preso a bere anche lei il thè...finalmente.
-No non credo.-questa volta assunsi un tono più freddo che ironico.
-Posso permettermi di farti una domanda un pò personale Hikaru?- si era sporta leggermente verso di me con aria austera aspettadosi forse di intimorirmi.
-Faccia pure tanto mi sembra me ne abbia già fatte senza chiedere permesso...signora.-questa volta ghignai
-Bene. Tu e mio figlio siete solo amici?- si era fatta particolarmente attenta mentre sottolineava in modo possessivo le parole "mio figlio"
-Prima di risponderle vorrei che fosse lei a rispondere a una mia domanda- la guardai fissa negli occhi seria e lei non rispose... -Mi dica direttamente dove vuole arrivare!-
Si stupi leggermente e poi riprese a sorridere -Vedi Hikaru mio figlio ha un meraviglioso futuro che lo aspetta,dirigerà l'impero aziendale di famiglia e avrà probabilmente un posto importante nella società giapponese ed io non vorrei che un banale divertimento possa distoglierlo da tutto questo-
Ero più che schifata ma mi trattenni,non dovevo assolutamente replicare,le avrei fatto pagare il peso di quelle parole con i fatti e l'occassione mi si presentò proprio in quel momento. Rei fece il suo ingresso con un lieve inchino e si sedette sui tatami vicino a me e fu in quel momento che mi presi la mia rivincita ringraziando di non aver dovuto aspettare troppo!
Rischiai grosso ma non mi importava poi molto,se avevo capito qualcosa di Rei probabilmente avrei vinto quella sorta di sfida. Presi il suo viso fra le mie mani e mi avvicinai con calcolata lentezza e posai le mie labbra sulle sue con delicatezza sorprendendolo ma poco dopo lo sentii sorridere sulle mie labbra e capii di avere la vittoria in pugno. Mi abbracciò e ricambiò il mio bacio aggiungiendo anche un pò più di passione sotto lo sguardo sconvolto della madre.
Ero entusiasta del risultato!Così non avrebbe di certo sorriso per un bel pò. Una volta tornati in camera di Rei non seppi trattenermi dallo scoppiare a ridere,tutta quella situazione era più che assurda!
-Sono felice di vederti ridere a crepapelle Hikaru ma ti spiace spiegarmi?-non era arrabbiato,rideva anche lui,lo avrei definito piacevolmente confuso.
-Scusami non ho saputo resistere!Tua madre è una donna così premurosa ed io avevo una gran voglia di dimostrarle con chi ha a che fare ahahahahahahah.- ripresi a ridere
-Non dirmi che ha tirato fuori la classica storia del "meraviglioso futuro"?-chiese quasi imbarazzato
-Si!Proprio così!Ma penso di essermi vendicata per il momento-sorrisi di cuore per la prima volta davanti a Rei e lui dovette meravigliarsene perchè rimase a guardarmi come incantato facendomi anche arrossire.
-Lo sai sei molto più bella quando...sorridi.-
-Grazie-voltai la testa da un'altra parte mentre un tenero ricordo riaffiorava nella mia mente nel momento sbagliato.


-Questo è-è per te...-un Ryoma bambino completamente arrossito,con le guance gonfie e la bocca corrucciata mi porgeva un delizioso pacchetto in mano.
-WOW!Che cos'è???-chiedevo io più che felice di riceverlo.
-Scema!Se magari lo apri!-
-Ryo baka è un modo di dire ovvio che ora lo scarto!- in meno di un minuto aprii quel regalo e dentro ci trovai la cosa più preziosa che il mio migliore amico potesse regalarmi.
-Una Wakizashi firmata!!!!!!-urlai per la contentezza.
-Avevo notato quanto ti piaceva quella che avevano regalato a me e-e così ho p-pensato di fartela fare anche a te.-abbassò il volto in totale imbarazzo ed io lo abbracciai di slancio.
-Hika!Così cadiamo togliti!-quando mi staccai sorridevo felice come non mai e il bambino dai capelli argentati e ribelli si fermò a guardarmi inclinando di poco la testa
-Che c'è?-chiesi tornando per un attimo seria
-Lo sai che sei molto più carina quando sorridi?-disse vergognandosi subito dopo delle sue parole e aggiungendo qualcos'altro per rimediare-Dovresti farlo più spesso invece di ghignare come un maschiaccio-
-Ryoma baka sappi che non ti picchio solo perchè hai detto la parola "carina"!-dissi convinta
-Tsk non mi picchi perchè non puoi battermi!- disse lui più risoluto che mai
-Vuoi scommettere??-
-Vado a prendere la mia wakizashi!-

-Rei ti dispiace se faccio un bagno?-ero tornata inevitabilmente seria...





Mi svegliai delicatamente, l'assenza di sogni non era stata poi così negativa. Non posso dire la stessa cosa della postura che avevo assunto poco prima di assopirmi, al risveglio avevo la schiena dolorante e il collo non era certo da meno. Mi tirai su facendo leva su un braccio che puntavo per terra e mi passai la mano libera sul volto quasi a voler impastare un'espressione più lucida di quella che avevo.
"Maledizione, chissà che ore sono... stai sicuro caro Ryo che stasera non chiuderai occhio"
Lanciai uno sguardo veloce al mio orologio da polso e con grande stupore notai che non avevo dormito nemmeno un'ora, si poteva dire che avevo appena chiuso gli occhi, niente di più. Mi tornò subito un po' del mio solito buonumore, era evidente però che la pennichella non aveva addolcito nè tantomeno soppresso i pensieri riguardanti le due donne della mia vita. Rimasi per un istante incantato a guardare il pavimento, gli occhi spenti, non appena ripresi coscenza mi convinsi che una breve passeggiata mi avrebbe distratto un po' dai miei problemi. Ancora un volta, nello stesso giorno, ero in fuga, in fuga dal dolore.
Uscii di casa subito dopo aver preso una giacca leggera, giusto per aver qualcosa con cui coprirmi meglio, giunto in strada cominciai a percorrere il marciapiede in direzione della mia vecchia abitazione, o meglio che vecchia, la casa dei miei genitori.
Cercavo di distogliere la mia mente dal pensare cose negative, mi guardavo spessissimo intorno quasi a cercare qualcosa di interessante da esaminare, un discorso curioso da ascoltare, una scena simpatica da osservare: non vidi niente di tutto questo. Come era grigia la mia Tokyo, no, sbaglio, intendo dire la loro Tokyo, la Tokyo delle bande, la città sommersa dal cemento, dallo smog e dal baccano incessante prodotto dagli automezzi, una volta non era così, una volta era la mia Tokyo.
Senza accorgemene avevo già percorso molta strada da quando ero partito, non ci credevo nemmeno io! Il pensare al passato che mi aveva reso così felice a suo tempo mi aveva dato la forza di resistere alla pressione degli avvenimenti del giorno, avevano tenuto Kaoru lontano da me, così come Hikaru e quel ragazzo... il motociclista con il quale era fuggita all'uscita di scuola.
Sbuffai soffiando con forza l'aria fuori dai polmoni, quanto mi dava fastidio quella scena e me la rivedevo continuamente nella testa e mi innervosivo di più, di più e ancora di più.
- Mamma! Cosa stanno costruendo in questo cantiere? Delle case nuove?
La parlantina sciolta ed innocente di un bambino mi riportò coi piedi per terra.
- Eh no, sarebbe bello però. Stanno costruendo dei nuovi negozi, come se ce ne fossero pochi. E pensare che qualche anno fa questo posto era uno dei tuoi preferiti.
- Davvero? Ma non me lo ricordo.
- E' normale, eri piccolo piccolo quando ti portavo al parco. Adesso al suo posto come puoi vedere stanno costruendo altri edifici, per questo non ci siamo più tornati, è successo tutto da un giorno all'altro.
- Ah... che peccato, ma troveremo un altro parco vero mamma?
Mi ero bloccato dietro di loro dall'inizio della conversazione, ascoltavo interessato e scioccato allo stesso tempo ogni loro singola parola. E fu proprio dopo la domanda del figlio che la madre lasciò cadere una lacrima, quasi impercettibile, che ebbe la prontezza di asciugare forse per non mostrare debolezza alla propria creatura. Quasi la capivo, nelle parole del bambino si poteva sentire benissimo la speranza, lui voleva indietro ciò che gli era stato tolto quando ancora era incapace di apprezzare veramente quanto fosse prezioso.
- Certo che lo troveremo, e sarà talmente grande e bello che non vorrai più venir via!
- Ma io vorrei sapere com'era il vecchio parco.
- Allora faremo in modo di portarlo indietro, lo ricostruiremo pezzo per pezzo.
- Davvero?
- Si amore mio, niente è mai perso veramente se si continua a lottare.
- Grazie mamma.
Abbassai lo sguardo, è incredibile quanto si possa imparare dai bambini. Mi voltai verso il cantiere e l'immagine tetra e incolore che mi si poneva dinanzi agli occhi scomparve nella mia mente lasciando il posto a tutto ciò che la mia mente conteneva, ricordai tutto quanto... lì, sotto quella schifosa colata di cemento batteva forte il cuore del parco dove io ed Hikaru passavamo le nostre giornate e quello era anche il mio cuore, lì sotto c'era Ryoma Yagami all'età di 11 anni, intrappolato e desideroso di tornare a vivere.

- Ryo? Vuoi spiegarmi cosa ci trovi di tanto interessante nell'erba sotto i tuoi piedi?
- Eh? Cosa stai farneticando? Non guardavo l'erba, stavo... pensando.
- Ed entri spesso in trance quando pensi?

-Non c'è pericolo sta tranquillo,mi piace così tanto che sparirà in meno tempo di quanto pensi!!
-Ma non l'avevi già detta 'sta frase appena comprato il gelato?
-Sempre a puntualizzare!

- Ascolta Ryo, ripensandoci non credi che dovremmo provare un bacio prima di dare un giudizio affrettato?
- Già, potresti anche avere ragione. Mi sorge però un dubbio... chi hai intenzione di baciare per provare?
- Sciocco siamo solo io e te qui! Di certo non posso baciare l'altalena, anche se lo preferirei.

- Sai di cioccolata.
- Che ne pensi?
- E' molto buona.
- Non della cioccolata scemo, del bacio.

"Hikaru, ho capito tutto... ho avuto la fortuna di ritrovarti dopo quattro lunghi anni, adesso lotterò finchè mi rimarrà anche una sola goccia di sangue in corpo per riavere ciò che ho perso. Stavolta non uscirai tanto facilmente dalla mia vita."
Illuminato dalla tempesta di ricordi che mi aveva scosso con tanta forza alzai gli occhi al cielo ed una goccia di pioggia colpì la mia fronte precedendo le altre sue simili che pian piano diedero vita ad una leggera pioggia autunnale. Allargai le braccia e mi gustai quegli attimi sotto le carezze delle gocce, non importava il fatto che mi sarei bagnato... l'acqua mi avrebbe portato ad un nuovo battesimo, sarei rinato come un nuovo Ryo pronto ad affrontare qualsiasi avversità pur di salvare tutto ciò a cui tiene di più.
Tornai a casa senza fretta, tanto ormai ero fradicio e una goccia in più o in meno non avrebbe fatto differenza. Raggiunsi il mio appartamento lasciando dietro di me delle piccole pozzanghere (presi ovviamente l'ascensore per non rendere pericolose le scale) dopodichè corsi subito a lavarmi: una bella doccia ristoratrice era quello che ci voleva. Passai il resto della giornata ad occuparmi della casa, dei vestiti sporchi e dei compiti che ancora non avevo svolto e, quando arrivò l'ora di coricarsi presi il cellulare e chiamai una persona che meritava tutte le mie scuse.
- Kaoru?
- Non ce n'è bisogno Ryo.
- Come fai a sapere in anticipo cosa voglio fare?
- Ti conosco ormai, ti assicuro che è tutto a posto.
- Io invece credo di dovermi scusare, per favore, permettimelo.
- Non ha senso ti ho già perdonato. Mi basta l'intenzione.
- Scusa piccola mia.
- Allora non mi ascolti!
- La linea era disturbata.
- Scemo... stupido, idiota!
- Finito?
- Voglio abbracciarti forte.
- E lo farai molto presto.
- Buonanotte allora, voglio che "presto" arrivi subito. E grazie... per esserti scusato.
- Grazie per essere sempre pronta a perdonarmi...
- Non farci l'abitudine fustacchione e non mancare all'abbraccio perchè diventerei una belva! - Buonanotte Kaoru...
- Buonanotte!


Dopo aver fatto un buon bagno e per la prima volta in una vera e proprio stanza termale,mi sentii decisamente meglio!Tirai un sospiro di sollievo e mi avvolsi in un asciugamano poi con un fermaglio legai i capelli così da evitare di bagnare ulteriolmente il pavimento della stanza,raccolsi i miei vestiti dal cesto per la biancheria e aprii lentamente la porta guardando da un lato del corridoio all'altro per essere sicura che nessuno passasse di lì in quel momento.
Uscii e mi avviai in fretta verso la stanza di Rei piuttosto sicura che lui non ci fosse,a quanto pare suo padre era tornato da un viaggio d'affari e lui sarebbe stato sicuramente impegnato per un bel pò ed io avrei avuto il tempo per vestirmi con calma,tra l'altro ero quasi costretta ad indossare un Kimono per l'occasione dico quasi perchè effettivamente non mi dispiaceva poi tanto l'idea,era da molto che volevo farlo...
Una volta in camera richiusi velocemente la porta e lasciai cadere l'asciugamano andando a vedere il kimono confezionato in una scatola lasciata sul pavimento. Tolsi il coperchio dalla scatola e scoprii un meraviglioso furisode rosso dalle maniche lunghissime decorato con parsimonia in modo da non risultare eccessivamente elegante. Rimasi incantata a guardarlo mentre lo prendevo tra le mie mani,la stoffa doveva essere molto pregiata,si sentiva al tatto!
Proprio mentre ero intenta a meravigliarmi la porta della camera si aprì senza che io potessi accorgermene in tempo per coprirmi e quando girai la testa di scatto trovai un Rei con gli occhi sbarrati.
-Rei!!!!!-
-Hi-Hi-Hikaru?-
-Razza di pervertito ESCI!!!!!!-mi coprii alla bell'e meglio con il furisode mentre urlavo completamente rossa in viso.
-Si si scusa ecco,ecco i-io n-non s-sapevo tu fossi qui così-continuava a balbettare in preda all'imbarazzo.
-Ne hai ancora per molto????ESCI ,ho detto!-
-Si ti mando subito qualcuno per aiutarti-fece un breve inchino e in tutta fretta e furia uscì dalla camera lasciandomi sola mentre come una pazza incominciavo a ridere per la figura appena fatta.
Poco dopo arrivò una domestica che mi aiutò a vestirmi e non avrei mai pensato potesse essere così complicato indossare un kimono!Mi aiuto persino con i capelli,li asciugò per bene e poi li legò in una graziosa acconciatura con l'ausilio di un hairstick e di qualche forcina,infine sistemo dietro il mio orecchio una forcina con una rosellina attaccata.
Quando mi guardai allo specchio stentai davvero a riconoscermi.Senza problemi ammisi a me stessa che stavo proprio bene conciata in quel modo e per una volta mi sentii diversa...forse più donna?
Feci il mio ingresso nella sala da pranzo,con mia grande soddisfazione,sotto lo sguardo stupito di tutti ma la madre di Rei non ci mise molto a trasformare lo stupore in evidente fastidio mentre suo padre sembrava scrutarmi con troppa curiosità. Rei si alzò per venirmi incontro,mi prese per mano e mi invito a sedermi a tavola,poi mi sussurrò all'orecchio un fievole "scusa" stando ben attento a far in modo che potessi sentirlo solo io.
-E così tu sei la nostra ospite.-esordì il padre di Rei dopo che anche io avevo preso posto.
-Si signore.-mi limitai a quella semplice risposta. -Però Rei non mi avevi detto di avere un'amica così bella.-mi guardò in un modo così viscido che feci fatica a non sputare una qualche battuta velenosa,odiavo le persone così mi bastava quel bastardo del padrone di casa.
-Allora come vi siete conosciuti?-continuò l'uomo così somigliante a Rei.
-Potrebbe poi non essere così contento di saperlo Nakamura-san-risposi mentre le mie labbra dipinte di rosso si curvavano in un ghigno.
-Oh potrebbe non essere così difficile da immaginare...sai caro la nostra ospite ci ha rivelato qualche ora fa di venire da uno dei quartieri più squallidi di Tokio-come mi aspettavo la madre di Rei non si fece scappare l'occasione per umiliarmi.Doveva essere ancora piccata per l'occhiata che il marito mi aveva rivolto oltre che per la presenza della mia persona lì in quella casa.
-Potreste smetterla!State infastidendo una mia ospite non tollererò una cosa simile!!!!-Rei alzò la voce stupendomi e facendomi sentire,lo ammetto,protetta.
I genitori di Rei non proferirono più parola per tutta la cena che continuò in un clima di tensione talmente densa da essere percepibile a tutti i presenti nella casa. Mangiai con attenzione tutte le portate cercando di essere il più elegante possibile,la presi come una sfida.Non avrei mostrato il fianco a quella donna così presuntuosa e viziata!Mi fermai persino a scambiare qualche chiacchiera con quell'uomo disgustoso fingendo di essere interessata alle sue grandi conquiste finanziare finchè non arrivò Rei a salvarmi.
Si scusò con i genitori e poi mi prese per un braccio e mi portò di corsa nella sua stanza chiudendo la porta e sbattendomici subito dopo contro. Mi baciò con possesività ed io lo lasciai fare e appena si allontanò con estrema contraddizione lo schiaffeggiai.
-Non.Farlo.Mai.Più.- scandii bene ogni parola mentre lui ancora con il volto girato guardava a terra con sguardo cupo.
-Scusa...- disse a voce bassa, gli passai accanto sorpassandolo e fermandomi al centro della stanza.
-Non mi interessa che tu mi chieda scusa voglio una spiegazione!-
-Volevo baciarti e basta.-disse con stizza e a quel punto gli andai incontro girandolo e afferrandolo per il kimono e lo avvicinai al mio viso.
-Pensi forse che io sia una scema?- -No...- -Bene e allora non comportarti come se lo fossi!- e lo lasciai incrociando poi le braccia al petto.
-Io,io non sopportavo lo sguardo di mio padre su di te...e non sopportavo che tu ti facessi guardare.-disse infine guardandomi finalmente negli occhi.Mi avvicinai.
-E hai pensato bene di baciarmi a quel modo pur sapendo che non sarebbe servito a niente.-affermai seria.
-Avevo bisogno di sentire che sei mia...-
-Devi ficcarti in quella testa che io non sono tua!Io non sono di nessuno!!!Non sono un oggetto!-mi feci sempre più vicina e lui rimase perfettamente immobile. -Lo so scusa...-
-Tuo padre.Lo odio!E adesso baciami come si deve!-me ne uscii spiazzandolo e posando poi le mie labbra sulle sue.
Fu un bacio particolarmente intenso,volevo dimostrargli che non doveva sentirsi inferiore e nemmeno avere paura e lui voleva sicuramente sentirmi più vicina del solito. Mi strinse a sè per poi farmi indietreggiare fino al muro dove continuò a baciarmi teneramente.Poi dopo non so quanto tempo si allontanò dalla mia bocca.
-Hikaru basta così.-mi disse con voce molto rauca e la cosa mi fece impazzire perchè amavo quando dimostrava di rispettarmi davvero,tuttavia sebbene ne avessi il desiderio evitai di baciarlo ancora e lo invitai a tirare fuori i futon.
Una volta sistemati i futon mi preparai nel bagno per la notte:lavai i denti,legai i capelli e tolsi via il trucco con acqua e sapone dopodichè misi il mio pigiama che consisteva in una magliettona di 4 taglie più grandi della mia e in dei pantaloncini leggermente larghi,e quando passai davanti allo specchio mi diedi del maschiaccio sorridendo poi al ricordo di Ryoma che mi chiamava in quel modo.

-Sei un proprio un maschiaccio fatto e finito!!-
-Ma come osi maledetto nano?!-


Una risata amara sfuggì alle mie labbra ma feci subito finta di niente e rientrai in stanza trovando Rei già addormentato e probabilmente era una vera e propria fortuna...Mi infilai anch'io nel futon e guardai fuori dalla finestra osservando per ultima cosa la Luna prima di lasciare che i miei occhi si chiudessero.
La mattina fu una vera corsa.Cercai di evitare in tutti modi i genitori di Rei finendo per nascondermi anche dietro gli stipiti delle porte,avrei fatto colazione a scuola non ne volevo sapere di entrare di nuovo in quella maledetta stanza da pranzo,quindi una volta sistemate le cose nel mio zaino me ne uscii in punta di piedi senza nemmeno preoccuparmi di salutare e aspettai Rei davanti al grande cancello della villa e lui non si fece aspettare poi tanto.
Arrivammo a scuola in moto leggermente in ritardo,scesi dalla moto di corsa facendo per andarmene verso l'ingresso ma poco dopo mi sentii tirata per un braccio e subito arrivarono le labbra di Rei sulle mie,ricambiai il bacio abbracciandolo per poi girarmi di nuovo ed entrare nel cortile della scuola dove vidi Ryoma di fronte a me che mi guardava con uno sguardo indecifrabile. Mi sentii per un attimo intimorita e mortificata abbassai lo sguardo leggermente arrosita per poi andarmene fingendo che non fosse accaduto nulla e lo lasciai li a guardare a terra...




Sdraiato sul mio comodo letto giocherellavo col cellulare, lo facevo passare sulle dita e lo lanciavo per aria per poi riprenderlo... si lo ammetto, non riuscivo a dormire e mi annoiavo tremendamente. La noia era così devastante che cominciai ad assumere le posizioni più assurde sul mio giaciglio, mi sdraiai di traverso, mi sedetti, mi sdraiai per terra con le gambe sul letto e via dicendo... lasciai carta bianca alla fantasia. Chiunque avrebbe potuto scambiarmi per pazzo ma in quel momento di pazzo avevo solo il comportamento, i pensieri erano fin troppo lucidi per i miei gusti, pur avendo risolto tutto con Kaoru continuavo a provare una sorta di malessere interiore piuttosto consistente. Cercai di dare la colpa alla pioggia che mi ero preso poco prima, magari mi aveva raffreddato, ma sapevo benissimo che il mio stato d'animo era condizionato dalla tempesta di ricordi che mi aveva investito quel giorno al parco... no scusate... al nuovo centro commerciale...
Quanti anni erano passati da allora? Quattro? Si, sicuramente... sembravo aver rimosso dalla mente quei frammenti di memoria eppure proprio nel momento in cui avevo raggiunto quel posto erano riaffiorati travolgendomi con tutta la loro forza. Il gelato al cioccolato... l'altalena... il nostro primo bacio.
Già, la prima persona che ho baciato è stata proprio la piccola Hika... quanto era carina! Non volevo ammetterlo ma era così graziosa quando ancora era una bambina casta e pura. E adesso? Cos'era diventata? Soltanto una donna matura oppure qualcosa di più? Tutte domande senza risposta sulle quali avrei dovuto far luce al più presto più per riacquistare il possesso del sonno piuttosto che per curiosità.
Un ruggito poderoso mi fece sobbalzare, il cellulare stava squillando al ritmo di una delle mie canzoni Metal preferite.
- Accidenti! La prossima suoneria sarà di musica classica!!! Non è possibile prendersi certi infarti ogni volta che squilla il telefono!
Imprecai afferrando l'apparecchio e rispondendo alla chiamata.
- Parlo con Yagami Ryoma?
- Prof! E' lei?
- In persona figliolo. Innanzitutto ti chiedo scusa per l'ora, spero tu non stessi dormendo.
- Si figuri, stavo proprio cercando di trastullarmi in qualche modo.
- Ottimo! Non voglio rubarti tempo prezioso, arriverò subito al sodo.
- Mi dica.
- Come ben sai la nostra scuola è una delle più rinomate di Tokyo e dintorni, non solo sul piano didattico ma anche su quello agonistico.
- Si riferisce alla squadra di basket dell'istituto?
- Precisamente, ho intenzione di farti entrare in squadra, hai delle capacità fuori dal comune per essere solo un ragazzo di 15 anni.
- Io... non me l'aspettavo, mi farebbe un immenso piacere.
- Così ti voglio ragazzo!!! Grinta grinta e ancora grinta. Vedo che l'hai presa nel modo giusto, mi piacerebbe approfondire la cosa anche subito ma purtroppo per noi poveri esseri umani il riposo è essenziale.
- Ha fin troppo ragione prof. Può dirmi almeno come sarà composta la squadra?
- Ma certo, anzi, devi assolutamente saperlo! Quest'anno è l'inizio di una nuova era!!! Abbiamo dei talenti innati tra i freshman, tra i primini insomma. Credo proprio che punterò a formare una squadra giovane, anche se qualche senpai delle classi superiori non mancherà... alcuni ragazzi hanno un fisico che, dio mio, potrebbe far invidia ai professionisti!
- Per la miseria! E' come se mi stesse dicendo che abbiamo vinto in partenza il campionato.
- Te lo dico, lo penso e ho intenzione di realizzarlo: quest'anno la coppa è nostra!
- Meraviglioso! A quando le selezioni?
- Beh per conto mio tu saresti anche già dentro ma le regole sono regole. Presentati dopo le lezioni in questi giorni, hai una settimana di tempo, io mi tratterrò a scuola per questi 7 giorni a venire proprio per darvi la possibilità di esibirvi. Buona fortuna figliolo!
- Grazie prof, buonanotte.
Attaccai. Inutile dire che quella notizia mi aveva reso un ragazzo molto più felice! Finalmente qualcosa di positivo aveva preso posto in quelle ventiquattr'ore infernali. Dalla posizione seduta a gambe incrociate che avevo assunto mentre parlavo al telefono mi lanciai di schiena sul materasso e mi stirai con forza assumendo un'espressione compiaciuta. Posai il cellulare sul comodino accanto al letto e spensi la luce, forse sarei stato in grado di addormentarmi ora che ero visibilmente più sereno.

Driiiiiin... Dr...

Con i riflessi di un gatto tirai un violentissimo pugno alla sveglia... ed ecco che per la seconda volta in pochissimo tempo avevo rotto un'altra volta quell'odiosa macchina ma, nonostante ciò, ero soddisfatto, non è da tutti colpire precisamente una sveglia che ha avuto il tempo di emettere appena un Drin e mezzo!!!
L'orologio segnava un'ora accettabile, sarei si arrivato in ritardo ma pur sempre autorizzato ad entrare in classe nella prima ora di lezione: si vedeva un palese miglioramento dall'inizio dell'anno.
Con la solita fretta di ogni benedetta mattina mi lavai il volto, mangiai qualcosa e dopo essermi vestito mi infilai nel traffico con la mia moto sfrecciando per le strade a tutta velocità. Arrivai a scuola quasi in orario e non potei che essere fiero di me stesso, inspirai a pieni polmoni ed espirai con soddisfazione.
"La giornata è iniziata magnificamente!"
Peccato che a cantar vittoria troppo presto si finisce sempre per ricevere delle spiacevoli sorprese. Mi trovavo nel cortile, intento ad entrare nell'istituto quando, non molto lontano da me, vidi spuntare Hikaru. Sorrisi in primo luogo ma ogni passo che faceva verso di me la mia bocca cambiava espressione tramutandola in una smorfia di tristezza... e poi irritazione e infine quasi rabbia! Il ragazzo che avevo incrociato già un paio di volte nel corso degli ultimi giorni, era lì con lei, la prese per un braccio e, senza che avessi il tempo di capire a pieno la situazione, le rubò un bacio appassionato... e lei non era affatto dispiaciuta da quel che potevo notare. Non distolsi lo sguardo, rimasi pietrificato e aspettai con impazienza che finissero di baciarsi, lui se ne andò... Hikaru camminò verso di me, mi passò accanto, superandomi senza dire una parola. Tacqui a mia volta e, dopo aver atteso davanti l'entrata qualche minuto anch'io entrai a scuola... la giornata era iniziata in modo pessimo.
Per tutta la mattina non potei che pensare ad Hikaru, ancora una volta aveva fatto finta che non ci fossi, magari si sentiva in colpa per il giorno precedente nel quale aveva addirittura corso per evitarmi... si, penso proprio che abbia volontariamente cercato di non imbattersi nuovamente in me. Mi sentivo frantumanto... ogni suo gesto mi faceva l'effetto di un ordigno nucleare che esibisce la sua esplosione a 10 centimetri dal mio volto. Sembrerà strano ma persino Ayame ed Eiko evitarono di rivolgermi la parola quel giorno, pare che anche loro capiscano quando è il momento di mordersi la lingua per evitare di sputare cazzate inopportune. Nel corso delle prime ore avevo già le idee chiare: c'era bisogno di lottare? Ebbene avrei lottato, l'avrei cercata subito dopo scuola per parlarle chiaramente e ricevere una spiegazione valida. Non aspettai nemmeno il suono della campanella, la anticipai di qualche secondo correndo fuori dall'aula seguito a ruota dal vociare del professore di turno, poco mi importava di lui, in quel momento solo Hikaru avrebbe avuto l'onore di essere ascoltata da me. Spalancata la porta dell'istituto feci qualche passo più avanti dopodichè mi voltai e, a braccia conserte attesi l'arrivo della mia migliore amica, la resa dei conti era vicina.




Arrivai in classe sbattendo con fin troppa violenza la porta,mi stava sfuggendo tutto di mano e non potevo sopportarlo!Mi guardai bene dal sedermi vicino a Kaoru,ultimamente qualsiasi cosa facesse mi irritava più di quello che doveva e in un momento come quello non avevo certo bisogno di essere rimproverata o di essere guardata come fossi un mostro.
Sbattei la cartella sull'ultimo banco spaventando uno dei miei compagni di classe che era seduto lì,mi guardava visibilmente terrorizzato ed io ne approffittai,alzai un sopracciglio e lo guardai come a sottolineare la cosa più ovvia del mondo e cioè che doveva spostarsi ma evidentemente era troppo intimorito per capire i miei messaggi subliminali.
-Vuoi forse che ti prenda di peso per farti capire che devi toglierti dal mio banco!-dissi furente mentre in classe calava il silenzio.
-Ma questo è il mio banco!-protestò timidamente il ragazzo di un anno più piccolo -Vuoi forse dire era,e adesso togliti dai piedi!-dissi cercando di non perdere troppo la pazienza,ma qualcuno aveva deciso di non aiutarmi nell'impresa.
-Adesso basta Hikaru!Lascialo stare!Ha ragione quello è il suo banco,perchè non ti siedi al tuo!-mi girai per vedere chi fosse stato a parlare,sebbene sapessi già in partenza chi fosse.
-Kaoru. Dimmi quante volte devo dirti di stare fuori dai miei affari.-non alzai la voce al contrario lo dissi con calma inquietante e presi ad avvicinarmi pericolosamente verso di lei che nonostante avesse cominciato a tremare non si muoveva affatto nè indietreggiava,dovevo ammetterlo era coraggiosa.Ghignai.
-Qui non si tratta dei tuoi affari qui si tratta di tutti!Non puoi fare sempre come ti pare!.-rimasi quasi spiazzata dalla risposta che mi aveva dato ma non ero disposta a cedere.
-Tu.Mi stai proprio stancando lo sai?-e battei il pugno sul banco vicino a lei.Trasalì
-Che-che vuoi fare?-chiese tremante.
-Oh niente piccola Kaoru ti basterà tenere la bocca chiusa- sorrisi maligna.
In quel momento ero davvero sull'orlo di commettere una qualche sciocchezza ma il professore entrò in aula appena in tempo per permettermi di fermarmi. C'era qualcosa dentro di me,qualcosa che si stava agitando e che mi impediva di essere lucida e razionale.Tutta quella situazione mi stava facendo impazzire!Non sapevo più chi ero...
La giornata sarebbe degenarata nel peggiore dei modi e nemmeno nei miei peggiori incubi avrei immaginato una cosa simile...
Non appena suonata la campanella ero pronta ad uscire ma feci lo sbaglio di fermarmi un minuto in più per andare al bagno,non volevo aspettare di arrivare a casa e quello fu un grosso errore perchè uscita dal bagno trovai due ragazze che avevo quasi dimenticato.
-Hikaru Tomoko dobbiamo parlarti!-esordì la ragazza che riconobbi come quella che avevo picchiato.
-Oh che piacere vederti non dirmi che sei qui per darmi qualche altro bel regalino.Ah dimenticavo devo proprio ringraziarti per il cellulare è davvero molto utile- risi mentre la ragazzina stringeva i pugni.
-Devo parlarti di Ryoma!-disse alzando di un ottava la voce.Smisi immediatamente di ridere e prestai attenzione.
-Che vuoi?-ringhiai.
-Non ti permetterò di portarmelo via!-sembrava quasi impazzita
-Ma di che Diavolo stai parlando insopportabile ragazzina?!!!-Stavo cominciando ad innervosirmi in un modo piuttosto allarmante.
-Lui,lui è un bravo ragazzo e tu sei soltanto una-una teppista che se la fa con tutti quelli della sua banda non ti permetterò di rovinargli la vita hai capito??Devi stare lontana da lui!!!!!Giuro che te la faccio pagari altrimenti!-ci mancava poco che scoppiasse a piangere dopo quel discorso così appassionato e in un'altra occasione sarei anche scoppiata a ridere,ma non andò affatto così.
Senza che me ne rendessi veramente conto scattai verso di le i spingendola verso il muro e dopo averle stretto la mano al collo le sferrai un pugno nello stomaco con l'altra mano ma quando stavo per riservare lo stesso trattamento al suo viso qualcuno bloccò il mio braccio...



Devo ammettere che nonostante i successivi sviluppi la pensata di tornare dentro e controllare che il mio bersaglio fosse ancora in classe si rivelò redditizia. Strinsi con forza il braccio di Hikaru lasciando che i miei occhi s'incendiassero.
- Molla la presa... ADESSO! - ero serio, gelido. Colta di sorpresa la ragazza lasciò andare Ayame che si ricongiunse ad Eiko poco lontana da lì, le due rimasero a guardare la scena immobili e, per quello che potei scorgere sul volto della prima: preoccupate.
- Lasciami! - intimò Hikaru divincolandosi a testa bassa.
- Chi sei tu? Dov'è finita la mia migliore amica? - non lasciai la presa, anzi strinsi con più forza sperando di non farle del male.
- Ho detto che devi lasciarmi stupido! - e ancora si divincolava con crescente energia, come un animale incatenato desideroso di fuggire dalla sua cattività.
- Rispondimi!!! Non posso credere che tu sia diventata una tale teppista!!! I tuoi genitori si vergognerebbero di te!!
Come sempre mi accorsi troppo tardi di aver allungato troppo la lingua, voltandosi fulmineamente e senza pensarci troppo la ragazza mi colpì con tutte le sue forze assestandomi uno schiaffo con la mano libera che sicuramente mi lasciò il segno di tutte e 5 le dita della sua mano. Spostai il volto di conseguenza a causa dell'impatto e l'oscurità calò sulla mia vista, chiusi gli occhi durante quell'istante interminabile.




@Fede: Ecco e ti pareva che la cara Yuuki si lasciasse andare xD (mi riferisco alle righe sottostanti ò.ò). Mi chiedo come possa continuare a scrivere con una così O.O (ma è voglio le voglio bene u.u xD). Via che vi posso dire u.u che anche a me è piaciuto terribilmente questo capitolo, specialmente la parte del parco... cavolo lì c'ho messo cuore anima corpo e quanto altro potevo xD mi stavo per commuovere da solo ò.ò (come direbbe Yuuki: Fede no baka u.u) xD. Via io vi lascio al cap 9 u.u e al commentinci della mia collega.
@Yuuki:Muahahahaahaahahahha quanto amo questo capitolo!!!Credo sia il mio preferito per il momento!Ci ho messo proprio passione in certi punti e poi io adoro quando Hikaru perde il controllo +_____+ e vi consiglio di non perdervi i prossimi capitoli perchè più andiamo avanti più la situazione diventerà complicata mauahahaha volete lo spoiler?Lo volete proprio??? bene allora l'unica cosa che dirò è...preparatevi a uno scontro da far paura muahahaha.Scusate la mia vena sadica ha preso piede XDDDSpero come al solito vi sia piaciuto un bacio grande a tuttiiiii!!!!
  
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