2. 1 Aprile

E così...tu saresti George.

Il ragazzo con la chitarra, ormai ufficialmente George Harrison, sorrise.

-Proprio così-

Come ti chiami?

Martina mi ha sempre detto: “Quando incontri un Beatle, devi saper attirare la sua attenzione...insomma, non devi lasciartelo sfuggire. Ricordatelo quando...beh, ma tanto non ci succederà mai”.

Chissà cosa penserebbe se sapesse che adesso...

A Tappo sfuggì un miagolio divertito, che avrebbe dovuto essere una risata.

-George- rispose pazientemente il ragazzo.

George lanciò uno sguardo distratto a John.

-Che sia dura d'orecchi?-

-Chissà, forse è rimasta traumatizzata dall'incidente...-

Non sono dura d'orecchi! Protestò Tappo, mentre George si accingeva a versare del the in una tazza di porcellana bianca.

-Alla tua salute, Ta'!-

Sì, sì...spiritoso!

Tappo socchiuse gli occhi.

Non era stato bello.

Anny, la madre di Martina, era andata al lavoro in macchina, come tutte le mattine, alle otto e mezza...Martina dormiva ancora.

Tappo sentì un brivido percorrerle la schiena.

-Tappo...se vuoi raccontarmi qualcosa...- la voce dolce e affettuosa della ragazza bionda la riportò con i piedi per terra.

Si fa per dire...

Linda...

Linda la prese in braccio e cominciò ad accarezzarle la schiena.

Tappo cominciò a rilassarsi, accavallando le zampette, come era solita fare, e acquattendosi tutta, come un piccolo fagottino peloso.

Il cancello...ecco, il cancello...si stava chiudendo.

Io ero...come dire...sovrappensiero.

-E a che cosa stavi pensando di bello?-

Di bello...non ci crederai.

Pensavo a “domani”...ma non riuscivo a pensare a niente per questo “domani”.

Adesso ho capito perchè.

-Oh...e poi?-

Tappo sospirò.

Poi è successo di tutto...

Linda capì.

-Se non ti va di parlarne...-

Tranquilla. Sono qui per questo.

Allora, stavamo dicendo...il cancello si è chiuso.

E io...io...

Linda prese tra le sue mani una delle zampette di Tappo e si accorse che stava tremando.

-Geo, porta il the!-

George si avvicinò alle due “ragazze”, con un vassoio stracolmo di tazzine bianche e biscottini.

Abbiamo ospiti? Le venne spontaneo domandare.

-Se lo conosco bene, più della metà saranno di George...-

George rispose con una linguaccia.

-E invece no! Oggi abbiamo davvero ospiti-

-Oh...ma allora ci sono troppe poche tazze! Sai, Ta'...dieci per George e mezza a testa per gli ospiti...golosone d'un chitarrista!- le rivelò Linda, in confidenza.

George sbuffò.

-Bah...tutte uguali, queste ragazze!-

Linda comiciò a sorseggiare la sua tazza di the, mentre George andava a suonare la chitarra con Brian, John...e il vassoio ancora in mano.

-Georgeee! Hai versato il the sulla chitarraaa!!-

-Scusa, Brian...-

-Scusa un corno! Adesso cosa faccio?-

-Trovato!-

Tappo si voltò verso di loro, incuriosita.

Ecco, sinceramente...preferirei non averlo fatto.

George sollevò la chitarra di Brian e, sollevandola a mo' di tazza di te, incominciò a...bere.

-Georgeee!! Non mordere le corde!!-

-Tranquillo, Bry, tranquillo-

Tappo scosse la testa.

Ma a Martina piaceva quello??

Linda sorrise.

-Beh...vuoi mettere il fascino di George Harrison...-

Ok. Si riconferma la mia teoria del “carino ma scemo”.

-Purtroppo sì...-

E così...

Tappo riprese il suo racconto.

Il cancello si è chiuso.

E io...sono rimasta dentro.

Dopo, non ti dico cosa è successo...

Sembravano le comiche, davvero...persino peggio!

La vicina di casa di Martina, infatti, mi aveva vista...e anche sua nonna.

Sapessi che urla, che panico!

Le due bambine, nipoti delle vicina di casa e figlie della parrucchiera di Martina, correvano di la urlando...volevano rassicurarmi, probabilmente.

Sono sempre state delle vere pesti...ma in quel momento ho davvero apprezzato il loro giusto.

La nonna di Marty, poi, si era messa a urlare: ma chi l'ha messa lì dentro?! E cose simili...

Poi qualcuno telefonò...non ricordo bene.

Ma mi portarono in un posto dove il mio cuore si fermò...ricordo solo un uomo in camice bianco, nient'altro.

Diceva che avevo delle vertebre spostate...non avrei più potuto camminare.

Non capivo, ma avevo paura...non ho mai studiato anatomia.

Non sapevo niente...

E così...sono giunta qui.

Linda sospirò, senza smettere di accarezzarla.

-Ti capisco. Non dev'essere stato facile. E poi...-

-E che cavolo, Geo!! Ti avevo ben detto di non distruggermi la chitarra!!- le interruppe di nuovo una voce.

La voce di “riccioli d'oro”.

-Calma e sangue freddo, Brianino!! Domani andiamo su ebay e...pensa! Magari, se siamo fortunati, troviamo la chitarra originale di Jimi Hendrix!-

-E-ehm...-

-Scusaci, Jimi...è che Bry, qui...sta per avere...-

Un urlo furibondo squarciò la quiete del Paradiso...o comunque quello che era.

-Un...esaurimentino nervoso, direi-

-Alla faccia dell'esaurimentino!-

-A proposito...vuoi fermarti a bere un the con noi?-

-LUNGI DALLA MIA CHITARRA O TI AMMAZZO PER LA SECONDA VOLTA, GEORGE!-

-Relax, Bry, relax...-

-Dicevamo...- riprese Linda.

-Vuoi raccontarmi qualcos'altro?-

-Ti vorrei raccontare una storia...una bella storia, stavolta-

Ed eccoci arrivati alla fine del secondo capitolo...le informazioni sull'”incidente” le ho sapute oggi, dalla parrucchiera...anche se l'ho solo riassunto.

Nei prossimi capitoli, oltre ai prossimi ospiti, ci sarà anche la storia di Tappo e Slap, un altro mio gatto morto tempo fa...e altri ospiti...

Scusate se non rispondo alle recensioni, devo correre a cena...

A presto,

Marty