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Autore: madnessLOVE    03/04/2010    4 recensioni
C'è sempre stato un forte legame che lega Edward a Alice. Ma cosa sarebbe successo se questo legame d'amore fraterno si fosse trasformato in qualcosa di più forte e profondo? Ho provato ad immaginarlo con questa piccola fanfiction... :) Ditemi che ne pensate! ^.^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti scusate il ritardo, ma ieri è stato il mio compleanno e ho avuto un pochino di cose da fare.

Allora eccoci giunti al terzo e ultimo capitolo di questa mia mini-ff.

Ringrazio tutti voi per averla letta e anche se so di chiedere molto, vi dispiacerebbe lasciarmi un piiiccolissimo commentino? So di non meritarlo visto il mio ritardo enorme, ma siate buoni ieri era il mio comply **

Ahahahah XD scherzi a parte spero vi sia piaciuto questo piccolo delirio che i miei neuroni hanno partorito.

Buona lettura 8D

 

 

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3- Scelta


La sua reazione fu più equilibrata di quello che pensassi. A quanto pare qualcosa l’aveva già intuita da sola, era troppo sveglia per non averlo fatto.
“Oh, capisco” furono le uniche parole che riuscì a pronunciare.
Io non fiatai, non volevo peggiorare la mia posizione già abbastanza precaria con frasi fuori posto. La lasciai riflettere seguendo il corso dei suoi pensieri, mentre rivisitava i ricordi che l’avevano allarmata.
“Sai, sospettavo qualcosa del genere, ma mi sono sempre creduta una sciocca, non pensavo di avere ragione.” E mi stupii il suo tono di voce spensierato e la sua espressione finalmente sorridente.
“Perché ridi?” chiesi contagiato come spesso succedeva dal suo buonumore.
“Perché? Bè perché è strano no?” non potevo certo darle torto. “Cioè Edward, ma come ti è venuto in mente?”
Mi ero perso. Non riuscivo a capire se fosse arrabbiata, sollevata per aver capito il motivo della mia freddezza o felice per aver scoperto qualcosa che si aspettava e sperava magari.
“Non penso di aver deciso io che succedesse” e non dissi nient’altro, non sapevo davvero come comportarmi.
“In ogni caso sono contenta che tu me l’abbia detto, sai?”
Incredulo. “Davvero? E per quale motivo?” chiesi prudente.
“Perché adesso la smetterai di farti problemi e di evitarmi, semplice no?”
Certo, semplice… per lei. E così era solo per quello. Arrivati a questo punto tanto valeva dirgliela tutta la verità.
“In realtà non era per questo che ti evitavo. La colpa è di Jasper, tu non puoi neanche immaginare come mi sento.”. Di nuovo quel misto di emozioni tra rabbia e tradimento verso Jas mi assalirono. Mi presi la testa con la mano e continuai a parlare cercando di controllarmi il più possibile evitando il suo sguardo intenso e preoccupato.
“Jasper …sa?” chiese guardinga prima che potessi continuare.
“No, ovviamente no. Però io mi riferivo a come mi sento nei suoi confronti ogni volta che ti sono vicino.”. M’interruppi un attimo, avevo perso la voce. “ogni…. Volta…. Che…”
“Edward…” arrivò la sua voce a tranquillizzarmi e la sua mano si poggiò su quella con la quale mi tenevo il viso.
Applicò più forza per costringermi a liberare il volto dalla morsa della mia mano. Ero convinto che l’avrebbe lasciata immediatamente, invece la strinse fra le sue, e questo mi diede la forza per continuare.
“Ogni volta che ti guardo, che ti parlo, che ti sono vicino come ora…” dissi guardando le sue mani stringere la mia. “… mi sento un verme, un traditore, capisci? Un sadico egoista che vuole portare via a Jasper la cosa più importante della sua esistenza. A Jasper che è mio fratello!” sospirai e lei probabilmente cominciò a capire il dramma che stavo vivendo, perché i suoi pensieri in quel momento volarono al suo Jasper e non potei fare a meno di constatarlo, lui era il suo compagno da tanto, lo amava; cosa potevo pretendere? Non poteva abbandonarlo solo perché ora l’amavo anche io, seguendo una logica forse sbagliata, era arrivato prima lui. Feci per alzarmi e liberarmi dalla sua presa, non potevo sopportarla. Lei si alzò con me, ma mi impedì di allontanarmi e mi strinse più forte la mano.
“Edward, aspetta.” I suoi pensieri erano confusi, cercava di decifrare il futuro, cercava di capire come sarebbe andata a finire. Ma era troppo indecisa e confusa e le sue visioni erano incomplete e indecifrabili. Cercava di decidere.
La mia mano libera si posò sulle sue, piccole e fragili all’apparenza. Feci come mi aveva detto, aspettavo e nel frattempo guardavo le nostre mani intrecciate in quel modo per la prima volta che brillavano di mille sfaccettature. Non pensavo a niente e la mia guardia era abbassata, ci avrebbero potuto attaccare in quel momento e io non me ne sarei accorto, non sarei riuscito a percepire i nemici neanche a cinque centimetri di distanza, ero completamente perso. Assaporavo quell’attimo convinto che sarebbe stato l’ultimo insieme a Alice senza problemi. Quando saremmo tornati a casa, le cose sarebbero cambiate drasticamente e Edward e Alice come tutti li conoscevano non sarebbero più esistiti, perciò decisi di potermi concedere uno stupido e insensato momento di serenità con lei, anche se dopo mi avrebbe fatto male, non mi importava, ci avrei pensato poi, a tempo debito. Ora c’eravamo solo noi.
Lei aveva ancora lo sguardo perso in possibili futuri ancora incompleti, e se nessuno dei due prendeva una decisione, sarebbero rimasti tali.
Avevo aspettato troppo a lungo e istintivamente decisi che ormai non avevo nulla da perdere, poteva aiutare entrambi a capire cosa realmente volevamo. Forse avrebbe aiutato lei, io sapevo cosa volevo.
“Alice… io devo… lasciami provare… me lo permetti?” chiesi con un tono di voce più dolce e delicato possibile.
Con quelle parole, la riportai al presente e i suoi occhi erano ora fissi nei miei. Era così confusa e vulnerabile, mi sentivo in colpa. Ma il suo viso cambiò espressione assumendo quella di una ragazza preoccupata delle conseguenze di quel gesto. Come biasimarla, anche io avevo paura di peggiorare tutto, ma non sapevo cos’altro fare.
Sempre con quella espressione annuì piano quasi impercettibilmente. La guardai ancora aspettavo che fosse davvero sicura. Qualche altro secondo e annuì decisa. Le mie mani percorsero le sue braccia, fino ad arrivare alle spalle e proseguirono sul collo. Le presi il viso tra le mani e mi avvicinai. Ero cauto continuavo a guardarla negli occhi per scorgere un barlume di esitazione, per capire se dovevo fermarmi. Sembrava decisa e le sue mani mi strinsero i polsi e mi tirò verso di lei più velocemente. Mi sfiorò le labbra con le sue, velocissima e si allontanò un poco.
Aprii gli occhi e la vidi mordersi un labbro, la sua espressione era divertente e mi sfuggi un sorriso. Non bastava glielo leggevo nella mente, non le bastava, ma voleva che le bastasse, per Jasper. Il mio sorriso svanì e mi allontanai un poco; era sbagliato, aveva ragione di preoccuparsi per Jasper.
Poggiai la mia fronte contro la sua e la guardai negli occhi prendendole nuovamente il piccolo viso tra le mani.
“Scusami” pensò implorante lei.
Non avevo la forza per parlare e scossi la testa con un mezzo sorriso per farle capire che non ce n’era bisogno.
“Andiamo…” dissi io rassegnato, ma non triste, il mio stato d’animo era indecifrabile e non so cosa avrebbe pensato Jasper percependo le nostre sensazioni con il suo dono. Forse era meglio se andava da sola. Io sarei tornato più tardi.
“Anzi, vai tu, io vengo dopo". "Meglio che Jasper non percepisca i nostri stati d’animo insieme.”
Annuì e mi baciò velocemente le labbra come prima, come se fosse un bacio d’addio, poi sfilò via dalle mie mani, dirigendosi verso casa. Quel bacio era la sua decisione, aveva scelto Jasper. Potei percepire la confusione nella sua mente che pian piano scompariva e mi sentii sollevato dal peso di averle sconvolto la vita. In effetti, a pensarci quel bacio aveva fatto capire tante cose anche a me. Amavo Alice, ma in una maniera diversa da quello che c’era tra lei e Jasper. Lei era la persona a cui tenevo di più al mondo, ma probabilmente tra noi non avrebbe mai funzionato, probabilmente lei non avrebbe mai smesso di amare Jasper, perciò inutile combattere una guerra già persa in partenza. Con questa consolazione passai tutta la giornata nella foresta cacciando per distrarmi, ed ebbi per tutto il giorno uno strano sorriso, quel pomeriggio mi aveva aperto le porte a qualcosa di nuovo e inaspettato che ben presto sarebbe arrivato a sconvolgere per sempre la mia esistenza: l’amore.

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Alla prossima ragazzi:)

Kisses and Bites ♥

___Lady

  
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