Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Iulia_    04/04/2010    8 recensioni
WARNING! TITOLO CAMBIATO DA "FOR HER ONLY" IN "BEAUTY AND THE BEAST"
Da un pò di tempo avevo intenzione di scrivere una ff sulla coppia Draco\Hermione ma non avevo idea da che parte cominciare. Sfogliando il settimo volume di HP il caso ha voluto che mi imbattessi nel capitolo "Villa Malfoy". Eureka! Così è nata la mia ff. Mi sono chiesta: cosa sarebbe successo se Draco Malfoy fosse stato innamorato di Hermione Granger e l'avesse vista in casa sua, prigioniera e in pericolo. Che altro aggiungere? Leggete e recensite :)
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Beauty and the Beast saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buona Pasqua!!! Sono tornata di nuovo con un nuovo capitolo molto molto lungo…E’ stato un po’ difficile scriverlo quindi perdonate gli errori e le imprecisioni di cui è sicuramente disseminato. Mi sembra parecchio inutile commentarlo visto che il titolo è già abbastanza esplicativo, pertanto mi limito ad augurarvi buona lettura e rinnovo ancora una volta l’invito a recensire!!!
Besos
Mena


Quando i suoi piedi toccarono terra un urlo terribile riempì l’aria: non ci mise molto a capire che aveva fatto scattare l’Incanto Gnaulante e che, con tutta probabilità, presto un elevato numero di Mangiamorte si sarebbe riversato nella strada facendolo fuori prima del previsto.
Rimase in attesa, con la bacchetta alla mano, pronto a contrastare chiunque gli si parasse davanti. Stranamente, però, non arrivò nessuno.
Strano, molto molto strano.
<< Ma si può sapere che diavolo vi è preso a tutti, stasera? >>
Draco si girò di scatto, giusto in tempo per vedere un uomo dai lunghi stopposi capelli grigio ferro e la barba. Portava degli occhiali, al di là dei quali vi erano occhi di un azzurro vivido e penetrante, molto diverso dal suo.
Sapeva di averlo già visto, ma dove?
Fece un piccolo sforzo di memoria e poi schioccò le dita.
<< Il barista della Testa di Porco! >>
L’uomo prima lo guardò scioccato e poi applaudì.
<< Bravo. Bravo. Bravo. Sei veramente un giovane acuto e intelligente. >>
Inutile sottolineare che la voce roca era carica di sarcasmo.
Draco non era abituato a sopportare tali insulti, ma, intuendo che quel vecchio scontroso era l’unico in grado di dirgli cosa stesse succedendo lì, evitò di offenderlo di rimando.
Fece un respiro profondo e gli andò più vicino.
<< Fermo là giovanotto. >> Gli ordinò puntandogli la bacchetta contro. << Nome, prego. Non ti ho mai visto prima qui. >>
Ok, quella era la presentazione da fare ad un membro del mondo magico: doveva decidere in fretta il suo nome.
<< Draco de Point du Roi. >>
Sì, gli piaceva e non era così lontano dalla realtà.
Temeva che non avrebbe più potuto portare il suo cognome, e comunque non era una cosa di cui preoccuparsi in un momento come quello.
Il barista lo guardò di sottecchi.
<< Sei francese? >>
<< Sì. >>
Quello fece una smorfia disgustata.
Per Morgana, che aveva contro i francesi?
<< Hai frequentato quella scuola per femminucce? >>
Ok, quell’uomo era completamente matto.
<< Sì, ho frequentato Beauxbatons. E’ un problema? >>
Il barista continuò a mostrare quell’espressione schifata.
<< Sì vede che sei stato lì. Hai l’aria…francese. >>
Oh, per l’amor di Dio!
Non aveva tempo da perdere in quelle sciocchezze.
<< Ok, ho l’aria francese. Adesso per favore, ascoltami: hai visto passare una ragazza? >>
Quello si inalberò di nuovo.
<< Una? Solo una? Ti assicuro che se ne fosse passata solo una sarei il mago più felice del mondo! >>
Che voleva dire adesso?
<< Che intendi dire? >>
Il mago sbuffò di nuovo.
<< Intendo dire, monsieur, che il mio pub ha avuto più clienti stanotte che in tutta l’arco della sua esistenza! >>
Draco cominciava ad avere un fortissimo mal di testa: quell’uomo sembrava non avere altra occupazione che martellarlo con un tono di voce decisamente più alto del normale.
<< E perché mai, monsieur? >>
Inutile, era più forte di lui: lo aveva sopportato anche troppo per i suoi standard.
<< Perché a quanto pare oggi Potter e compagnia hanno deciso di pareggiare i conti con il Santissimo Signore Oscuro e hanno dato appuntamento nel mio locale! >>
Ok, piano.
Aveva detto Potter e compagnia?
Decise di tralasciare la seconda parte della frase per evitare di farmi venire un terribile esaurimento nervoso, ma la prima gli interessava parecchio.
<< Potter è stato qui? Con lui c’era anche una ragazza? Magra, non troppo alta, con capelli ricci scuri e occhi castani? >>
Il barista alzò esasperato gli occhi al cielo.
<< Perché hai deciso di punirmi? Che ho fatto di male? >> Poi tornò a guardare Draco che a questo punto stava decidendo se schiantarlo o ucciderlo direttamente. << Certo che era con lui. Hermione. Come fai a conoscerla? >>
Non c’era tempo.
Il cuore gli martellava nel petto come un tamburo.
Hermione era lì e, se quanto il vecchio pazzo aveva detto a proposito delle loro intenzioni era vero, allora era in grave pericolo.
<< Dov’è adesso? >>
Evidentemente la sua espressione era abbastanza dura da impedirgli di fare ulteriori battute.
Gli fece cenno di seguirlo dentro il pub, ma prima che potessero varcare la soglia d’ingresso una voce li inchiodò.
<< So che vi state preparando a combattere. I vostri sforzi sono futili. Non potete fermarmi. Io non voglio uccidervi. Nutro un enorme rispetto per gli insegnanti di Hogwarts. Non voglio versare sangue di mago. Consegnatemi Harry Potter e a nessuno verrà fatto del male. Consegnatemi Harry Potter e lascerò la scuola intatta. Consegnatemi Harry Potter e verrete ricompensati. Avete tempo fino a mezzanotte. >>
Né lui né il barista osarono muoversi o respirare.
La voce di Voldemort li aveva immobilizzati e pietrificati.
Fu Draco a scuotersi per primo.
<< Sbrigati. Non possiamo permetterci di perdere tempo. >>
Il barista sembrò risvegliarsi da un sonno profondo e, dopo averlo guardato per qualche istante, lo fece entrare nel pub.
Ciò che colpì subito Draco fu la vista di un tunnel in un quadro sopra la mensola.
<< Dove conduce? >>
<< Ad Hogwarts, nella Stanza delle Necessità. >>
Perché non ne aveva mai sentito parlare prima?
<< Ci vediamo, amico. >>
Draco salì sulla mensola e varcò l’apertura del quadro, trovandosi a camminare in un passaggio illuminato da lampade d’ottone.
Chissà da quanto tempo era lì…
Lo attraversò velocemente e giunse in una rampa di scalini.
Li salì e si rese conto di essere ad Hogwarts, nella Stanza delle Necessità.
Da fuori proveniva ogni genere di rumore.
Si guardò intorno e vide messa davanti la porta una ragazza dai lunghi capelli rossi.
<< Weasley… >>
Lei si girò e Draco fu terribilmente sollevato nel vedere che era davvero lei.
Lei doveva pur sapere dove si trovava Hermione!
<< Chi sei? Ci conosciamo? >>
Le si avvicinò di corsa.
<< Sì, ma non mi crederesti, quindi ti basti sapere che mi chiamo Draco. >>
Lei inarcò un sopracciglio, ma non fece domande, attendendo che fosse lui a parlare.
Era decisamente più simpatica del fratello.
<< Dov’è Hermione? >>
La Weasley si limitò a scuotere la testa ed alzare le spalle.
<< Giuro, non ne ho idea. Lei e mio fratello parlavano di un bagno, ma davvero non so che volessero dire. >>
Un bagno?
O per Merlino, era completamente impazzita?
<< Ottimo. >> Commentò sarcastico. << E tu perché sei qui? >>
A quel punto lei fece una smorfia.
<< Me lo sono chiesta anch’io e, non avendo trovato nessuna ragione sufficientemente valida per rimanere, stavo proprio per uscire. >>
Draco non potè fare a meno di ridacchiare.
Perché aveva sempre insultato quella ragazza?
Non era stupida, per niente.
Adesso capiva perché la sua Hermione l’aveva eletta propria migliore amica.
<< Andiamo, allora. >>
Si portò avanti a lei e aveva appena spinto la porta quando dal tunnel comparve una donna dai capelli di un rosso talmente vivo da sembrare finto.
La conosceva: era sua cugina, Ninfadora Tonks.
Il suo volto era una maschera di preoccupazione.
<< Avete visto Remus? >>
Ginny- era stranissimo pensare a lei con il suo nome e non con qualche appellativo poco carino- scosse la testa.
<< No, Tonks: io sono rimasta qui tutto il tempo e Draco è appena arrivato. >>
La donna inarcò un sopracciglio nella sua direzione, squadrandolo dalla testa ai piedi.
<< Draco? >>
Lui annuì.
<< Sì, Draco de Point du Roi. >>
Fortunatamente lei era troppo in ansia per la sorte del marito perché non gli fece altre domande.
Pochi secondi dopo sbucò fuori dal tunnel il barista che li sorpassò senza degnarli di uno sguardo ed uscì di corsa dalla Stanza.
<< L’uomo più simpatico che abbia mai conosciuto. >>
Commentò Draco asciutto, facendo sorridere Ginny.
<< Sì, in effetti è un tantino scorbutico, ma in fondo ha un cuore d’oro. >>
Non aveva nemmeno terminato la frase che un’altra persona sbucò fuori dal tunnel.
Si trattava di una signora anziana, che Draco riconobbe come la nonna di Neville Paciock e che portava un curioso cappello mangiucchiato dalle tarme.
L’arzilla vecchietta camminò sicura verso di loro.
<< Salve, Ginny. Tonks. Salve anche a te, giovanotto. Che cosa sta succedendo? >>
Ancora una volta fu Ginny a rispondere.
<< Ne sappiamo, quanto lei, signora. Non siamo ancora usciti di qui. >>
La signora sbuffò e fece una smorfia.
<< Che sofferenza… >>
Draco sapeva che non si riferiva ad un qualche malore ma all’essere completamente all’oscuro della situazione.
Bè, era una sofferenza che condivideva alla perfezione.
<< Io esco. >>
Annunziò infine sicuro.
Ginny lo guardò e annuì: sarebbe stata la sua alleata e la cosa non gli dispiaceva.
In fondo, anche lei era lontana da colui che amava.
Gli avrebbe fatto forza.
La afferrò per un polso e insieme uscirono dalla Stanza delle Necessità.
Come aveva immaginato, lì fuori regnava il caos supremo.
Vi era polvere ovunque e il castello era scosso da violenti tremori.
<< Spostiamoci verso le scale! >>
Urlò Ginny dietro di lui e Draco, seguendo il suo consiglio, cominciò a camminare.
<< O per Morgana! >>
Non aveva mai immaginato di poter assistere ad un caos simile ad Hogwarts: il castello era un covo di urla e fragori.
La sua compagna si staccò da lui, avvicinandosi ad una finestra e, dopo averla rotta, cominciò a scagliare fatture contro una folla di combattenti di sotto.
<< Aiutami! >>
Draco non se lo fece ripetere due volte.
Tutti i Mangiamorte avevano il cappuccio alzato, pertanto non poteva scorgerne i volti e, in ogni caso, era troppo in alto per riuscirvi.
Sperò solo che i suoi genitori non fossero fra quelli.
Dio, se solo un anno prima gli avessero detto che sarebbe stato accanto a Ginny Weasley a scagliare fatture sui Mangiamorte lo avrebbe preso come un insulto.
E invece, adesso, ne era orgoglioso.
Stare dalla parte di Ginny, voleva dire stare dalla parte di Hermione e quando l’avrebbe trovata- perché era certo che ciò sarebbe avvenuto- avrebbe potuto usare anche quello come punto a proprio favore per riconquistarla.
Scagliò con notevole precisione un’altra fattura, guadagnandosi una pacca sulla spalla da parte della sua alleata.
<< Bravissimo, Draco: facciamoli tremare, quei bastardi incappucciati. >>
Sembravano due pazzi: ridevano e urlavano ogni volta che le fatture andavano a segno e si congratulavano fra loro.
Draco arrivò a dirle addirittura, << Vai così, Ginny! Sei grande! >>
Poi, voltandosi per mezzo secondo di lato, vide qualcosa di strano: davanti l’ingresso della Stanza delle Necessità c’erano Tiger e Goyle, intenti a confabulare fra loro.
Richiamò l’attenzione di Ginny su di loro e, dopo pochi secondi, i due scomparvero dentro.
<< Che ci fanno qui? >>
Draco la guardò inarcando un sopracciglio.
<< Che intendi dire? >>
<< Tutti i Serpeverde sono andati via, insieme agli studenti che non volevano combattere. >> Gli spiegò. << Non capisco perché loro sono rimasti. >>
Se le cose stavano così come aveva detto lei era molto più che sospetto.
Conosceva quei due da sette anni e dubitava che sarebbero passati molto facilmente dalla parte dei buoni. Anzi, si sarebbe preoccupato se una cosa del genere fosse successa.
<< Ginny, è troppo sospetto. >>
La rossa lo guardò per un attimo negli occhi e, dopo aver lanciato un’ultima potente fattura di sotto, lo afferrò per un polso e lo trascinò davanti la Stanza delle Necessità.
Fu Draco, però, ad aprirla e, quando lo fece si ritrovò in quella caotica stanza dove aveva trascorso la maggior parte dell’anno prima: la Stanza delle cose Nascoste.
<< Che cos’è? >>
Non ebbe la possibilità di risponderle perché là dentro qualcuno stava combattendo.
Si mosse furtivo, seguito da Ginny, mentre tentava di capire da dove provenissero quelle voci.
Infine li trovarono: Tiger e Goyle avevano le bacchette puntate contro Potter.
Temendo che facesse qualche azione avventata, Draco trattenne Ginny per un polso, ma poi le cose cambiarono.
Dietro le spalle di Potter era comparsa la figura di una ragazza con la canottiera bianca sporca di fuliggine, i jeans strappati in varie parti e un paio di stivali consumati.
I boccoli scuri erano ingarbugliati, il viso sporco e con qualche taglietto e gli occhi furiosi.
Era lei.
Hermione.
Il sollievo di vederla viva e vegeta non durò che pochi secondi.
Aveva scagliato uno Schiantesimo contro Tiger, mancandolo solo perché Goyle lo strattonò via.
<< E’ la sporca Mezzosangue! Avada Kedavra! >>
Hermione si spostò di lato, evitando il lampo di luce verde.
Un’incontrollabile rabbia si impadronì di Draco: Tiger aveva tentato di uccidere Hermione, la sua Hermione.
<< Stupeficium! >>
Urlò puntandogli contro la bacchetta e poi spostandola su Goyle.
<< Ginny! >>
Potter si era risvegliato e adesso fissava terrorizzato la rossa, la quale disarmò prontamente Goyle e poi raggiunse il suo ragazzo.
Purtroppo per Draco le cose non andavano bene: la sua Hermione sembrava decisa a farsi ammazzare, cercando di Schiantare Goyle e Tiger.
A darle man forte arrivò anche Weasley che scagliò un Incantesimo Petrificus contro Tiger, mancandolo però di un soffio.
Per tutta risposta Tiger tentò di ucciderlo.
<< Ginny, esci immediatamente di qui! >> Urlò Potter alla sua ragazza e poi si volse verso Hermione. << E’ qui da qualche parte! Cercala, io vado ad aiutare R… >>
<< HARRY! >>
Qualcosa esplose alle spalle del ragazzo e Draco vide Weasley e Tiger correre velocemente nello stretto corridoio.
<< Ti piace caldo, feccia? >>
C’era però qualcosa che non andava.
Tiger aveva scatenato un fuoco di proporzioni smisurate e le fiamme altissime li inseguivano incenerendo tutto ciò che trovavano sulla loro strada.
<< Aguamenti! >>
L’incantesimo di Potter si rivelò completamente inutile e in Draco si fece largo il terrore di morire avvolti dalle fiamme.
Agendo di istinto si portò avanti e afferrò la mano di Hermione, la quale non si ritrasse ma lo strinse forte e cominciò a correre senza lasciarlo.
Ginny era vicina ad Harry, mentre Weasley chiudeva la fila e Tiger la apriva.
Dov’era Goyle?
Si fermò di botto e lo vide un pò più indietro, svenuto.
Guardò Hermione dritta negli occhi, lasciandole la mano.
<< Và avanti! Devo salvare Goyle! >>
Non le diede nemmeno il tempo di rispondere: si catapultò indietro, voltandosi appena in tempo per vedere la sua ragazza urlante sulla spalla di Weasley.
Gli dava pugni sulla schiena e gridava in direzione del biondo.
Sarebbe tornato da lei, ma non poteva lasciare morire Goyle.
Se lo caricò sulle spalle, rendendosi conto con piacere che era abbastanza forte da sorreggerlo, e cominciò a correre.
Il fuoco, nel frattempo, si era trasformato in un branco di bestie feroci: serpenti fiammeggianti, Chimere, draghi sorsero e ricaddero e risorsero, fagocitando tutto ciò che vi era nella stanza.
Draco spronò al massimo le proprie gambe, allontanandosi il più velocemente possibile dalle fiamme. Era l’Inferno e non riusciva a vedere niente.
<< DRACO! DRACO, DOVE SEI? >>
Quella voce era talmente forte da riuscire a sovrastare il terribile rombo del fuoco.
Tentò di capire da dove provenisse ma non ci riusciva.
<< HERMIONE! >>
Dio, non voleva morire di nuovo!
E non di nuovo bruciato!
No, era troppo orribile.
Fu allora che la vide: era su una scopa, dietro Weasley e gli occhi erano gonfi di lacrime e rossissimi.
Quando lo individuò lanciò un urlo terribile e costrinse Weasley a abbassarsi e, quando fu abbastanza vicino, tese la mano a Draco.
<< SALI! >>
Oh, ma Goyle era troppo pesante!
<< DALLO A ME! >>
Erano comparsi anche Potter e Ginny la quale si chinò e si fece passare Goyle, riprendendo subito quota insieme al fidanzato.
<< DRACO, TI PREGO! >>
Hermione sembrava sul punto di una crisi isterica e si sporgeva verso di lui tanto che temeva sarebbe caduta.
Il ragazzo afferrò la sua mano e, facendo leva, riuscì ad issarsi sulla scopa dietro di lei.
Weasley si alzò subito e, sfuggendo ai mostri di fuoco, volò fuori dalla Stanza delle Necessità con tanta forza che andarono a sbattere e caddero pesantemente per terra.
Draco sputacchiò ma si riprese subito e si voltò verso Hermione, messa a carponi a poca distanza da lui. La raggiunse in fretta e le si inginocchiò accanto, facendola mettere seduta e scostandole i capelli bruciacchiati dal volto sporco.
Respirava affannosamente e si vedeva che era terrorizzata.
<< E’ tutto ok. Ce l’abbiamo fatta. >>
Lei sembrò rendersi conto solo allora di chi aveva accanto.
Girò lentamente il viso verso di lui e lo guardò, gli occhi scuri rossi per le fiamme e per le lacrime che aveva versato.
<< Mi dispiace. >> Mormorò. << Non dovevo scappare, ma avevo paura. >>
<< Paura di cosa? >>
<< Che fosse solo una mia follia e che non appena ti avessi creduto saresti scomparso e io sarei stata di nuovo sola. >>
Draco la strinse a sé con tutte le sue forze e la baciò sulla fronte.
<< Non sarai mai più sola. Mai. >>
Stava per dire qualcosa ma l’arrivo tormentato di Potter, Ginny e Goyle la distrasse.
Draco si mosse verso Goyle, ancora privo di sensi, mentre Hermione, Potter e Weasley cominciarono a confabulare qualcosa a proposito di una specie di coroncina che si distrusse fra le mani del ragazzo.
<< Per Morgana, Goyle! Svegliati! >>
Ginny gli fu accanto e cominciò a darsi da fare per svegliare il ragazzo, ma era inutile.
Ad un tratto il corridoio fu riempito da urla e grida e dal fragore di un duello.
I Mangiamorte erano entrati ad Hogwarts.
Draco riconobbe due fratelli di Ginny, uno dei gemelli e quello che lavorava al ministero che stavano combattendo contro due uomini incappucciati.
<< Ginny, nasconditi lì con Goyle. >>
Le sussurrò Draco e lei, stranamente, ubbidì e trascinò il corpo inerte del ragazzo dietro ad una colonna. Draco corse al fianco di Hermione per aiutare lei e i suoi amici.
Il fratello più grande dei Weasley era riuscito a disarmare uno dei due Mangiamorte, il Ministro.
<< Ah, Ministro. Le ho detto che do le dimissioni? >>
<< Hai davvero fatto una battuta, Perce… >>, fece il gemello, << l’ultima volta che ti avevo sentito fare era… >>
Fu a quel punto che qualcosa esplose.
Draco riuscì miracolosamente ad afferrare Hermione prima di volare lontano e la strinse, proteggendola col proprio corpo.
Le urla riecheggiavano ovunque e, quando finalmente riuscì a risollevare la testa, si rese conto che il fianco del castello era esploso.
Riuscì a rimettersi faticosamente in piedi e, dopo aver aiutato Hermione a fare altrettanto, avanzò con lei barcollando.
<< No…no…no! No! Fred! No! >>
Il fratello più grande, Percy, scuoteva il gemello e Weasley era inginocchiato accanto a loro.
Gli occhi di Fred li fissavano vuoti, senza vederli.
Dovette sorreggere Hermione, che aveva cominciato a piangere copiosamente, seppellendo il viso nel petto di Draco.
Poi lei si staccò e si inginocchiò accanto a Fred.
Fu a quel punto che Draco ricordò un particolare: Ginny e Goyle.
<< Hermione, sto tornando. >>
Le sussurrò stringendola per un attimo per le spalle.
Non era sola e, sebbene sarebbe voluto rimanere lì con lei, non poteva lasciare Ginny e Goyle soli.
Li raggiunse a fatica e trovò la ragazza piena zeppa di cenere, che cercava disperatamente di risvegliare Goyle.
<< Draco, non vuole svegliarsi! Che è successo? >>
Oh, perché doveva essere lui a darle una notizia tanto orribile?
Si chinò accanto a lei e cominciò a prendere a schiaffi Goyle, ma Ginny lo costrinse a guardarla negli occhi.
<< Che è successo? >>
Ripetè con un tono che non ammetteva repliche.
Era forte.
Ce l’avrebbe fatta.
<< Si tratta di tuo fratello…Fred… >>
I suoi occhi si allargarono e Draco capì che aveva capito.
Poi ci fu un altro boato: Draco si buttò su Ginny per proteggerla e ci furono una serie di esplosioni, che gli fecero sentire l’aria premere sulla schiena.
Quando finirono Draco si mise in piedi e, con sommo orrore si rese conto che Hermione e gli altri non erano più lì.
Nel frattempo Goyle si era svegliato e Ginny, in lacrime, lo stava aiutando a mettersi in piedi.
<< Dobbiamo andare via da qui. >>
Fece e, prima che uno dei due potesse avere qualcosa da ridire, si catapultò fuori da quel corridoio, trascinandosi dietro i due.
Ormai il caos regnava sovrano nel castello e Draco si stava facendo in quattro nel tentativo di proteggere sé stesso, Goyle ancora disarmato e Ginny, incapace di bloccare le lacrime.
Draco si fermò, in mezzo a quella confusione assurda e la strinse per le spalle, guardandola negli occhi.
<< Ginny, ci uccideranno se non mi aiuti. Solo non ce la posso fare. Piangeremo assieme, quando questo sarà finito. >>
Lei lo fissò per qualche istante, poi, con un gesto secco, si asciugò le ultime lacrime e sollevò la bacchetta cominciando a mandare fatture in ogni direzione.
Goyle stava fra loro, terrorizzato all’idea di non potersi difendere da solo.
<< Avete combattuto valorosamente. Lord Voldemort sa apprezzare il coraggio. >>
La voce di Voldemort riempiva di nuovo tutte le mura del castello, inducendo ad un silenzio irreale.
<< Ma avete subito pesanti perdite. Se continuerete a resistermi, morirete tutti, uno per uno. Io non desidero che ciò accada. Ogni goccia di sangue magico versata è una perdita e uno spreco. Lord Voldemort è misericordioso. Ordino alle mie forze di ritirarsi, immediatamente. Avete un’ora. Disponete dei vostri morti con dignità. Curate i vostri feriti. >>
Goyle tremava come una foglia e i denti gli battevano talmente forte che il rumore era insopportabile.
<< Ora, Harry Potter, mi rivolgo direttamente a te. Tu hai consentito che i tuoi amici morissero piuttosto che affrontarmi di persona. Io ti aspetterò nella Foresta Proibita. Se entro un’ora non ti sarai consegnato a me, la battaglia riprenderà. E questa volta vi prenderò parte io stesso, Harry Potter, e ti troverò e punirò fino all’ultimo uomo, donna o bambino che abbia cercato di nasconderti a me. Un’ora. >>
La voce si spense e fu sostituita dal suono di tante persone che si smaterializzavano: i Mangiamorte avevano ubbidito.
<< Dove andiamo? >>
Chiese rivolto a Ginny, ma non ci fu bisogno di alcuna risposta.
I rimasti si stavano muovendo come un fiume verso la Sala Grande e Draco, Goyle e Ginny si unirono a loro. Mai in vita sua Draco aveva pensato di poter assistere ad un tale orrore.
I tavoli della Sala Grande erano scomparsi e la stanza era gremita di gente. I sopravvissuti si abbracciavano e piangevano. Alcuni erano davanti la porta, scrutando nella speranza di vedere chi avevano perso di vista. Quasi subito arrivò Madama Chips con un gruppo di volontari e cominciò a darsi un gran da fare per curare i feriti, fra i quali vi era Fiorenzo.
Draco e Goyle aiutarono a sistemare i morti al centro della Sala, mentre Ginny stava come un’ombra dietro di loro.
Poi però, Draco la sentì lanciare un urlo terribile e fiondarsi su un gruppetto di persone dai capelli rossi appena entrati.
Il Signor Weasley, teneva fra le braccia il corpo di Fred, mentre la moglie, accanto a lui, piangeva e invocava il nome del figlio a gran voce.
Goyle, estraneo a quel dolore, si andò a sedere appoggiato al muro, ma non Draco.
Si unì a quella famiglia che aveva tanto odiato prima e si rese conto dell’orrore.
Aveva conosciuto quel ragazzo: era stato vivace, allegro, lo aveva preso in giro parecchie volte.
Non poteva credere che fosse morto.
La Signora Weasley si era buttata sul peto del figlio, il marito le accarezzava i capelli con il volto inondato di lacrime, mentre l’altro gemello era inginocchiato accanto alla testa del fratello defunto.
Gli altri fratelli, eccetto Ron, erano lì e c’era anche la moglie del maggiore.
Draco passò un braccio intorno alle spalle sottili di Ginny e pianse con lei.
Ma il dolore non era ancora finito: arrivarono i corpi di Remus e Tonks, sua cugina.
Un bambino era rimasto orfano.
Pianse per tutte quelle anime coraggiose alle quali non era stata data una seconda possibilità, come era stata data a lui.
Pianse perché avrebbe dovuto chiedere scusa a ciascuno di loro per come si era sempre comportato.
E, poi, arrivò lei.
La vide correre nella Sala Grande e buttarsi fra le braccia dell’amica, che si staccò da lui per stringere Hermione a sé.
Potter e Weasley…no…Harry e Ron erano proprio dietro di lei e presto si unirono al dolore dei Weasley. Draco rimase in attesa e, quando Hermione si staccò da Ginny, la prese fra le sue braccia.
La tenne stretta a sé, accarezzandole i capelli bruciacchiati e sentendo la pressione del suo corpo minuto premuto contro quello vigoroso di lui.
E si aggrappò alla sua presenza evitando di naufragare in quel mare di dolore nel quale era stato catapultato con la Battaglia di Hogwarts.
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Iulia_