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Autore: Demonemarty    05/04/2010    1 recensioni
Ogni capitolo racconta una storia piena di sentimenti unìmani sulle note della canzone 'nei giardini che nessuno sa'. I titoli di ogni capitolo, letti in ordine daranno il testo della canzone stessa...buona immersione tra temi tristi, romantici o appassionati
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Guarda che a non mostrare i tuoi sentimenti non ti dimostri più forte lo sai?”.

Fu col volto rigato di lacrime che la mia migliore amica mi urlò contro quelle velenose parole.

Esse mi ferirono perché sapevo essere vere, ma comunque non sapevo cosa farci, nemmeno se a chiederlo era lei.

“Mi dispiace” dissi in magra risposta, gli occhi bassi come chi è nel torto “Ma non possiamo fermarci qui in eterno, quindi raccogli le tue cose e partiamo”.

Mi guardò esasperata, con gli occhi arrossati e le labbra secche, poi obbedì in silenzio, evidentemente arrabbiata.

Perché non capiva?

Il dolore che avevo provato nel corso della vita era troppo forte e persistente per rinnegarlo, e ormai, nemmeno piangere mi riusciva più, come se la sofferenza stessa che mi tiravo dietro avesse creato un involucro che mi isolava dal mondo non permettendomi più di riuscire a mostrarlo.

Inoltre avevo l’impressione che la mia sorta di apatia fosse anche un auto protezione contro la pazzia che mi avrebbe potuto cogliere, buttando tutto fuori.

Non dissi nulla.

Lei salì sul cavallo e io la seguii prendendo le redini.

La spada alla cintola mi rese un po’ difficile l’ultimo movimento, ma l’abitudine mi impedì di cadere.

“Guarda che anche io soffro se non riesco a capirti …” mi sussurrò lei ad un certo punto “Siamo rimaste solo noi, se non riusciamo a capirci come riusciremo a sostenerci?”.

Quasi volli dire che non avevo bisogno di sostegno, e che andava benissimo così, ma mi trattenni mordendomi il labbro e serrando i pugni.

In realtà io senza di lei ero niente, la mia unica amica, la persona a cui più tenevo al mondo.

Cavalcammo per un po’ in silenzio, entrambe senza la voglia di parlare, mentre l’unico rumore forte rimaneva il passo serrato del destriero.

L’amica continuava a piangere in silenzio e il mio cuore in fondo soffriva tanto.

Desiderai ardentemente una battaglia dove potersi distrarre e magari rompere definitivamente quel tetro ghiaccio che sembrava separarci.

Ci volle almeno un quarto d’ore prima che le mie preghiere fossero esaudite.

Due o tre voci maschili urlarono battaglia subito seguite dai proprietari, semplici briganti armati che non esitarono a tentare di rapinarci.

Saltai giù dal cavallo e sfoderai la spada, lei prese i pugnali da lancio e nel medesimo istante ne abbatté uno.

Due li affrontai io, a spada tratta, mentre poco lontano, un altro cadeva colpito da un coltello.

Notata la situazione, i miei avversari cominciarono a lottare con tutte le loro forze, non avendo altre vie di fuga, quando qualcosa che accadde non mi tornò tra i conti.

Rimasi attonita un momento, poi persi completamente le forze e caddi al suolo lasciando andare l’arma.

Non capii più ciò che mi stava attorno, né la situazione mi fu ben chiara.

Vidi però di fronte a me il viso agitato della ragazza bionda a cui tenevo più che alla vita.

Ci misi un poco a focalizzare cosa stava urlando perché, me ne accorsi tardi, non la sentivo.

“No, ti prego, non lasciarmi! Come farò senza di te?! Non sei insensibile, non sei insensibile!”.

Aprii la bocca poi le vidi le mani sporche di sangue, il mio sangue!

Mi avevano colpita!

“Sarò sempre con te …” dissi in un soffio, quindi accadde una cosa che mai mi sarei aspettata: una lacrima mi segnò il viso e in un attimo, tutto il dolore che portavo dentro, uscì in una valanga di emozioni.

“Ti voglio bene” sussurrai.

  
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