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Autore: ArtRevenge_M    05/04/2010    9 recensioni
Nuova avventura per la ciurma di cappello di paglia: che approda in un isola misteriosa e stranamente disabitata.
Cosa accadrà quando un normalissimo frutto sconvolgerà gli animi di due giovani, 
portando l’intero equipaggio alla più totale confusione?
Tratto dal primo capitolo.
-Rufy che ti prende?-
-Adesso…-
- mm..? –
-Ti voglio ..adesso!-
Genere: Romantico, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10

Sono loro la mia vita!

 

La rabbia si dissolse e una strana quiete si diffuse su tutto il suo corpo.

L’aveva trovata.

*

Rufy scrutò intensamente gli occhi della sua navigatrice e si perse nel sorriso che li rivolgeva.

-Come diavolo hai fatto ad uscire!?!- esclamò Kamatari lo sguardo furioso, ma Nami non fece nemmeno in tempo a rispondere.

La stanchezza la vinse e lentamente perse i sensi.

-Nami-chan!- urlò il cuoco, avvicinandosi velocemente, ma una potente onda d’urto lo sbatte contro la parete di spalle.

-Sanji!- esclamo Zoro, puntando, come il resto della ciurma, gli occhi su Kamatari;

che ancora impugnava quella spada magica.

-Non vi permetterò di avvicinarvi a lei..-mormorò, gli occhi iniettati di sangue.

Nessuno si mosse di un passo, nessuno tranne Rufy, che col fedele cappello che gli celava il viso, s’incamminò verso la sua navigatrice.

-Sei sordo?!- esclamò Kamatari e utilizzando la stessa potente onda d’urto, spedì Rufy vicino al cuoco ancora svenuto per il colpo.

-Rufy!-esclamò  la sua ciurma, mentre Kamatari sorrideva, un sorriso che scomparve subito dopo dal suo viso.

Quando sotto lo stupore generale, il ragazzo di gomma si sollevò lentamente, senza mostrare il minimo segno di fatica e come se nulla fosse, si ripulì della polvere che  gli aveva sporcato i vestiti, riponendo poi il suo prezioso cappello nel capo.

-Come hai fatto?- chiese Kamatari sconvolto, guardando Rufy camminare nuovamente nella direzione della navigatrice, ma lui non rispose e Kamatari, dopo un attimo di smarrimento, scagliò un'altra potentissima onda d’urto contro lui.

Rufy venne scaraventato su un'altra parete che la potenza del colpo distrusse, seppellendo cappello di paglia in quelle macerie.

Franky urlò il nome del suo capitano, mentre gli altri avevano assistito increduli alla scena.

-Evidentemente prima non avevo calibrato bene la potenza..-mormorò più sicuro Kamatari, voltandosi verso il resto della ciurma.

-Ora mi hai stancato..-disse Zoro, sguainando le spade e preparandosi a combattere, ma la voce decisa del suo capitano lo fermò.

-No! Non intrometterti Zoro!-

Rufy si rialzò con fatica, mentre le macerie che lo avevano coperto, caddero provocando un gran fragore.

Ancora una volta il ragazzo di gomma prese il suo cappello coprendosi il viso e guardando l’incredulità del suo nemico mormorò.

-Nessuno può impedirmi di raggiungerla..- il tono basso, deciso, senza alcun inflazione, spezzò il silenzio teso e pieno di stupore.

Così come i determinati occhi neri, che lasciavano trasparire quanto vero fosse ciò che stava dicendo.

Perché per cappello di paglia quella era una certezza.

Così Kamatari si ritrovò a dover percorrere nuovamente il suo passato, ricordando la determinazione che ardeva negli occhi del suo migliore amico.

E quell’ultimo sguardo, poco prima di morire, faceva da eco alle parole che mai avrebbe potuto dimenticare “lei non sarà mai tua..”

La spada li sfuggì dalle mani, mentre la testa scoppiava al ricordo di quanto aveva passato.

L’urlo del suo dolore incontenibile si espanse e la ciurma lo guardò inginocchiarsi, mentre il loro capitano prendeva tra le braccia la sua navigatrice.

Il lamento si infranse come un onda sullo scoglio e con la rabbia che lo assaliva riprese mano alla spada che puntò sulla ciurma, scaraventandola facilmente via, subito dopo, fece la stessa cosa contro Rufy e Nami.

Continuò poi a dare sfogo a tutta la sua rabbia, distruggendo le pareti e continuando ad urlare il dolore che gli stava uccidendo il cuore, la mente, l’anima.

I suoi occhi rossi, corsero alla persona che lo aveva ridotto in quello stato.

Stava a terra, immobile; respirava con fatica e sentiva dolore su ogni parte del corpo.

Senza la minima pietà puntò nuovamente la spada verso di lei, pronto a finirla.

E così fece.

Scagliò un'altra onda, con tutta la rabbia che possedeva in corpo, causando altri detriti e macerie, ma nessun morto.

Solo la figura del giovane ragazzo di gomma che non sapeva arrendersi.

Le braccia spalancata, le mani chiuse a pugno e il sangue che colava da ogni parte del suo corpo.

Eppure restò in piedi, mentre Kamatari lo guardava stranito.

Dietro di lui la sua navigatrice, ancora sdraiata sul freddo legno era incolume, il cappello di paglia posato nel suo grembo.

 -Non ti permetterò di farle del male..-ed il sussurro, destinato ad essere un forte grido riempì la sala.

-Sacrificherò la mia vita se sarà necessario, ma non permetterò né a te, né a nessun’altro di toccarla!!-

Kamatari strinse forte la presa nella sua spada, sentendo la rabbia crescere, senza smettere di fermarsi e con voce strascicata di un piacere maligno dettato dall’odio che sentiva, sibilò.

-Vorrà dire che prima ucciderò te e dopo finirò anche lei.-

Non ottenne però nessuna reazione da parte di cappello di paglia, se non quella di farlo sorridere.

-Non ci riuscirai, perché io ti sconfiggerò!-

La sicurezza di quelle parole colpì Kamatari come un pugno ben assestato e lo scontro ebbe inizio.

Con velocità sorprendente Rufy scagliò un pugno contro la mascella del sui nemico,  che impreparato a quel brusco cambiamento non riuscì a schivare il colpo.

Si rialzò però prontamente e recuperò la spada puntandola poi contro cappello di paglia.

-È la tua fine..-decretò, spedendoli una delle bolle che aveva imprigionato la ciurma.

Rufy restò immobile, ma non successe nulla.

La bolla si dissolse e lui guardò confuso il suo nemico.

Kamatari spalancò gli occhi, non capendo cosa fosse successo.

Tutte le persone avevano paura, anche di qualcosa d’estremamente stupido, ma l’avevano.

Quel ragazzino invece, non solo aveva spezzato l’incantesimo che imprigionava i suoi compagni con la semplice forza di volontà, ma la bolla non era riuscito ad intrappolarlo.

Era svanita, nell’attimo in cui lo aveva toccato.

-Chi diavolo sei tu veramente!?!- si ritrovò a chiedere Kamatari, mentre Rufy mostrava un’aria spaesata da bambino.

-Il mio nome è Monkey D. Rufy e sono colui che diventerà il re dei pirati!-

L’espressione sbalordita del nemico non mutò minimamente, ma si fece subito seria quando Rufy partì all’attacco.

Con un fluido movimento evitò il colpo, scagliando un’onda d’urto che prese cappello di paglia in pieno.

Altri detriti crollarono, sotterrando Rufy, che però dopo vari attimi si rialzò.

Kamatari lo guardò respirare con  fatica.

Vedeva la stanchezza e l’indebolimento del corpo di quel ragazzino, ma non riusciva a capire.

Non capiva quale misteriosa forza lo facesse rialzare ogni volta.

Nuovamente lo colpì, ed ancora, ancora e ancora, ma lui ritornava sempre in piedi.

Con ferite profonde che gli ricoprivano il corpo e con la stanchezza che aumentava senza mai diminuire.

-Perché?- sussurrò inconsciamente, vedendolo rialzarsi un ennesima volta.

Rufy non si voltò, continuando a respirare affannosamente.

-Perché continui a combattere, quando sai che è tutto inutile!?!- domandò, guardandolo con rabbia.

-Te lo sei chiesto  ..vero?- domandò la voce lontana del cuoco, seduto e con le spalle contro il muro.

-Come riesce a rialzarsi..ogni volta o il perché quella strana bolla, con lui non ha funzionato.-Sanji sorrise, ricordando le parole dette tanto tempo prima dall’uomo che gli aveva salvato la vita.

Mentre Kamatari stringeva i denti dalla rabbia.

-Rufy è sicuro di poterti battere..-sussurrò Zoro, mettendosi seduto a fatica.

-..e la convinzione di questo non lascia spazio ad alcun tipo di paura..-finì Sanji, chiudendo gli occhi e accendendosi una sigaretta tranquillo.

Kamatari voltò il capo, guardando quel ragazzino, armato solo della sua forza interiore.

-Non ci tieni proprio alla tua vita..-mormorò lui, guardandolo voltarsi.

-Loro sono la mia vita...-sussurrò in risposta cappello di paglia e il cuore di Kamatari venne colpito da una potente fitta.

Ancora non hai capito?! Lei ormai è tutta la mia vita…

Le parole rimbombarono forti nella sua mente, mentre il viso del suo migliore amico forte e determinato si sovrapponeva a quello di Monkey D Rufy.

-..lei è tutta la mia vita..-disse quest’ultimo e Kamatari spostò lo sguardo verso la navigatrice, ancora a terra priva di sensi.

-Sono questi i motivi per cui continuo a rialzarmi, perché fin quando uno di loro sarà in vita, io non potrò mai smettere di combattere.-sussurrò infine, riprendendo la sua posizione d’attacco, con la certezza che fin quando avrebbe avuto respiro, non si sarebbe fermato.

 

 Eccomi! Puntualissima come vedete...vi dò per prima cosa gli auguri di buona Pasqua e felice Pasquetta!Vi mando un super bacio e vi dico grazie, grazie, grazie, grazie...per le vostre meravigliose recensioni.Spero ke questo capitolo non vi abbia deluso, di ricevere un vostro parere(che per me è fondamentale!) e di ritrovarvi anche nel prossimo capitolo.
A lunedì un kiss..

ps: Ho pubblicato una storia categoria Harry Potter, su Draco Hermione il titolo è "Dal dolore Nasce il coraggio.." se avete un pò di tempo e se siete amanti di questa coppia, bene allora leggetela e recensite.(anche se per il momento ho postato solo i primi due capitolixD)

  
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