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Autore: michiyo1age    06/04/2010    4 recensioni
Temari è una giovane promessa sposa del periodo Edo appartenente ad una ricca famiglia. Quando si sposa comincia a scrivere le memorie dei primi anni del suo matrimonio:"Matrimonio per procura, ecco come sono finita qui dentro. Mia madre, quando ero piccola, mi ripeteva sempre che il matrimonio è questione di fortuna e io in alcuni momenti pensai di essere nata sotto una cattiva stella."
Genere: Generale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il futuro

Quella volta fu completamente l'opposto della prima avvenuta tre anni prima. Le emozioni provate erano agli antipodi, non si assomigliavano in nulla. Non so se fosse stata la conoscenza reciproca oppure il fatto che sapevo cosa sarebbe successo, ma quello che provai fu tutte le sensazioni più forti che il mio animo non era abituato a sopportare.

Alla fine eravamo entrambi stanchi e volevamo riposare, ma sarebbe parsa troppo sospetta la nostra sparizione.

Mio marito vedendo le mie reazioni aveva il volto sereno e quasi compiaciuto: -Temari ora non vi dovete più preoccupare, immagino-

-Esatto- mi inchinai -vi ringrazio dal più profondo del mio cuore per avermi salvato la vita-

Scoppio a ridere fragorosamente come non l'avevo mai sentito: -Credetemi non è stato un sacrificio-

Mi fece strada e rapidamente riapparimmo entro le mura della villa. Decisi di farmi un bagno ma prima: -Verrete dopo a giocare?-

Glielo assicurai con gioia e mi spinsi sotto l'acqua calda per rievocare quelle sensazioni. Era stato davvero gentile, non quella maschera pacata di indifferenza che avevo percepito e a dir la verità mi sentivo quasi il bisogno di replicare l'evento.

In quei momenti non pensai proprio se fossi rimasta incinta o no, non solo perchè ormai quell'atto non mi spaventa più, ma anche perchè per la prima volta ero felice e appagata. Ero riuscita a penetrare in quella mente strana e ambigua di Shikamaru-san, a capire il suo comportamento.

I dubbi però furono i mostri che mi assalirono nei giorni seguenti, dubitavo di essere fertile. Pensai anche che dato che non avevo sofferto allora non era accaduto un bel niente.

Passavo ore a giocare shogi con mio marito e gli aprii il mio cuore, rivelando tutte le preoccupazioni o le incertezze. Ora che mi aveva spiegato tutto mi sentivo molto più libera con lui, e mi lasciava tra le sue braccia quando avevo quegli eccessi di umor nero.

Era da quando non stavo con mie fratelli che nessuno mi aveva più consolato così.

Proprio il nostro rapporto si era trasmutato in quelgenere di relazione che lasciava entrambi contenti e soddisfatti. L'unica differenza era che potevo chiedergli di venire in camera mia la notte per essere sicura di poter avere un figlio.

In questo periodo di tempo Shikaku-san e Yoshino-san continuarono con il loro piano, presumo, visto che mantenevano con me lo stesso comportamento triste per uno, distaccato per l'altra. Avevo più tempo libero e fu proprio in quel periodo che comincia a riguardare il “mio diario” o comunque i miei scritti che ora mi permettono di scrivere. Non lo farò mai leggere a Shikamaru, non lo farò mai leggere a nessuno, ma il piacere di poter parlare con qualcuno con assoluta libertà è davvero grande.

Passò un mese e nulla era cambiato tranne che mio suocero venne a conoscenza del nostro cambiamento. Con mia grande costernazione fu in una situazione estremamente imbarazzante e quei momenti saranno sempre impressi nella mia mente come per dispetto della mia memoria.

Accadde tutto in una di quelle volte in cui Shikamaru veniva a trovarmi. Quel giorno ero parecchio nervosa e pensavo che quella pratica avesse un effetto taumaturgico sui miei nervi visto che ero sicura che provandoci e riprovandoci sarei rimasta incinta.

Quella volta non si può dire che fossimo stati furbi, ma dopotutto eravamo nella nostra ala e ed eravamo padroni di quella parte delle casa, quindi stupidamente pensammo che ci fosse una specie di barriera invalicabile.

Ci eravamo appena staccati ansimanti e ora lasciavamo i nostri polmoni espandersi stando comodamente supini l'uno accanto all'altro. L'aria era intrisa di un odore dolciastro e i nostri corpi scoperti erano appiccicosi quanto il miele. Entrambi però eravam felici di aver allontanato le preoccupazioni per un po'.

-Temari-san ti vorrei parlar....-

Sbam! Il fusuma dipinto della mia stanza sbatté con forza sulla parete di antico legno. A non accompagnarlo era stato Shikaku-san che ora, con gli occhi sgranati, e la bocca ancora ferma su quella ultima sillaba che non era riuscito a pronunciare, ci fissava attonito e afono. Vidi le sue palpebre sbattere più volte, un sorriso delinearsi un ghigno farsi strada. Carpivo tutte le contrazione dei suoi muscoli facciali visto che non riuscivo a muovermi e a schiodare gli occhi da quell'uomo lì impalato.

Vidi le sue pupille scorrere su e giù per le stanza per poi fermarsi su alcuni punti che io non capivo quali fossero. Ci arrivai quando Shikamaru-san mi coprì di scatti con le coperte e urlò a suo padre di andarsene e di vergognarsi.

I fusuma sbatté nuovamente e questa volta mi mossi rannicchiandomi su Shikamaru che cominciò a ridere come un matto. Non l'avevo visto di umore così ilare da quando l'avevo conosciuto. Era sorprendente. Fra un po' si rotolava sul tatami mentre io che morivo di vergogna mi ranniocchiavo. Ad un certo punto mi di quella presa in giro stufai e allora ho cominciai a riempirlo di pugni su pugni fino anche a provocargli dei lividi.

E' da quel giorno che non riesco a guadare in faccia Shikaku-san.

E' da quel giorno che Shikamaru ha tolto davvero tutte le barriere con me. E' rimasto il solito antipatico borioso, uomo seccante, ma avevamo imparato a convivere. Alcune volte non lo sopportavo, altre invece se non ci fosse stato lui mi sarei annoiata.

Un giorno nel bel mezzo della partita abituale del pomeriggio mi venne un gran mal di testa e fui costretta a tornare in camera per riposare. Ritornai qualche giorno dopo, ma non riuscivo più a sopportare l'odore delle tsubaki.

-Ma le tsubaki non hanno odore!- ribatté mio marito prendendomi in giro.

-Hanno un cattivo odore- mi lamentai coprendomi il naso con la manica.

-Tsubaki, il fiore senza profumo. Si chiamo così ci sarà un motivo, no?-

Mi lagnai nuovamente, ma continuò con la sua idea. Mi venne da vomitare e quando fui colta dal primo conato rigettai proprio sulla scacchiera da shogi quasi con desiderio di vendetta. Urlò irritato, ma poi mi soccorse. Chiamò in fretta i servi che mi accudirono mentre lui se ne tornava nella foresta. Continuai e continuai per giorni così. Con quel caratteraccio che aveva mi tenne il muso per giorni senza neanche sincerarsi di come stessi, se poi veramente gli importava qualcosa. L'ostetrica venne e poi anche il dottore e mi fu confermato: ero in stato interessante.

Ce l'avevo fatta, ce l'avevamo fatta! Avevo un futuro assicurato, per il resto della vita potevo dirmi felice solamente per questo. Mi annodai il kimono malamente e inizia a correre per i corridoi fin quando non lo trovai appisolato sotto un albero in uno di quei giardinetti interni che prediligeva.

Mi inginocchiai e con voce tremante sussurrai al dormiente il mio, suo futuro.

Aprì gli occhi di scatto e dopo avermi stretta forte sospirò così forte che ricordava uno dei suoi sbuffi esagerati. -Sei salva-

Annuii e lo guardai negli occhi cercando di trasmettere il mio buon umore, ma che dico, la mia gioia in quei due antri neri che mi erano stati sempre inaccessibili.

Vorrei tanto dire che la gravidanza fu uno scherzo, ma non posso essere così bugiarda. Ci furono dei periodi belli e alcuni brutti come in tutto. I miei suoceri furono contenti e il loro comportamento tornò come prima sebbene continuassi a diffidare di Yoshino-san. A mio marito non interessava nulla che non mi potessi muovere o che mi fosse ordinato di stare a riposo: voleva che giocassimo a shogi in ogni caso. “Intanto la scacchiera si può spostare è per questo che hanno inventato i servi” diceva sempre quando lo vedevo entrare e l'ultima cosa che desideravo in quei momenti era proprio ragionare.

Quel sorriso arrogante da vincitore di innumerevoli sfide si trasformò un sorriso di stupore e tenerezza quando gli portarono il suo primogenito. Un bel maschietto non mi potevo di certo lamentare anche se il dolore causatomi dal parto per molte volte mi fece auspicare la morte. Fui contenta di vedere mio figlio che si faceva beffa di me venendo alla luce così pieno di energia mentre a me l'aveva tolta tutta.

Dopo la nascita di Shikamoto diventammo una vera famiglia felice. Sempre con i nostri screzi, le nostre opinioni discordanti però più uniti nelle decisioni. Mio figlio sta imparando or ora la via della spada mentre io preferisco che passi più tempo sullo studio dei kanji di cui è ancora estremamente carente. Quando ci vede, prova inutilmente a scrivere “ai”, ma sbaglia dimenticando sempre i alcuni segni oppure il più delle volte inverte l'ordine combinando mille pasticci. Penso che sia il fatto che io e suo padre non ci amiamo propriamente: ci sopportiamo, rispettiamo, ci divertiamo insieme e proviamo un grande affetto che molto spesso di trasforma in qualcosa di fisico. Che siano carezze o baci alcune volte mi sembra di esser tornata ragazzina e di non avere trent'anni sulle mie spalle.

Ora è meglio che deponga il pennello: sento Shikamaru che mi chiama e il quarto, come mi piace chiamarlo, sentendo la sua voce, ha ricominciato a scalciare.

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Buon salve a tutti! 

Scusate per il ritardo, ma vari impegni mi hanno tenuto lontana dal pc per 5 giorni e quindi sono proprio riuscita a postare prima. Beh l'unica cosa che mi rimane da dire è "That's all folks" perchè questo è davvero l'ultimo capitolo che vede protagonisti Temari e Shikamaru nel periodo Tokugawa quindi lì'ultimo atto sono solo le vostre recensioni.

Sul finale vorrei chiarire una cosa del finale che potrà sembrare troppo perbenista o scontato, ma io adoro  i lieto fine , non ce la faccio a far diventare tutto una tragedia. Poi vorrei ricordare che il punto di vista è puramente soggettivo quindi per lei sarà tutto rosa e fiori, per altri no. Per non sbagliare vi informo che Tem e Shika non si sono innamorati, ma solamente hanno stretto un forte rapporto di amicizia e complicità, qualcuno può vederla come un surrogato dell'amore o una leggere forma di questo sentimento.

Lyla: sontenta che il mio OOC non sia stato così scandaloso com pensavo, ma hai ragione tu ero costretta a farlo: Temari, se il suo orgoglio avesse vinto, avrebbe perso qualsiasi cosa e non era proprio mia intenzione.Grazie per avere seguito la fic con tanta partecipazione. ciao

clod90: senza alcun dubbio questa volta. Beh npn c'è molto da dire il capitolo ha risolto tutto i tuoi dubbi (spero). No non la cacceranno, ma ha rischiato davvero grosso e penso che il rapporto tra Temari e Yoshino non sarà più lo stesso, mentre con Shikaku ho idea che diventerà un profondo legame d'affetto.

Nihal: carissima le tue recensioni mi piacciono sempre di più. Hai visto le linee nere non mi hanno perseguitato in questo ultimo capitolo e sono molto contenta così posso buttarmi alle spalle questa paura. Spero che ti sia piaciuta la fic intera e il finale non te l'abbia rovinata come purtroppo succede spesso. E' che a me i finali agrodolci proprio non piacciano. Per l'altra fic invece sono curiosa di sentire una tua opinione: lasciamo una recensione o mandami un e-mail  che sono molto curiosa di sentire il tuo parere. Grazie per le recensioni illuminanti. Speriamo alla prossima, ciao

Tikkia: conenta? *si mangia le unghie con fare frenetico* questo capitolo ero il vero inedito che neanche tu eri riuscita a leggere? Allora allora allora, come l'hai trovata? e sono contenat di averti fatto diventare una moscha nera anche se piccola. Tranquilla si comincia così e poii.....MUHAHAHAHAHf

   
 
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