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Autore: Nenole    06/04/2010    0 recensioni
Se un destino esiste, sicuramente permetterà che le due metà di un unico cuore si possano riunire per non lasciarsi mai più.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3-Sogno?

 

Sabato mattina, erano passate poche ore da quando Laura aveva rivisto Davide, ancora non riusciva a crederci e nemmeno si chiedeva perché lui non le avesse scritto nemmeno un messaggio, poco importava, era troppo felice.

Davide fissa il numero di Laura sulla rubrica, voleva scriverle, forse chiamarla ma, si sentiva come bloccato e non riusciva a capire il motivo del suo disagio. Dopo qualche ora si decise e la chiamò: <Ciao Laura, sono Davide,disturbo?>

Laura, appena uscita dal lavoro ricevette una chiamata da un numero che non aveva: <Si? Chi è? …ah ciao Davide, no sto tornando a casa in pullman>

D:

L:

D:

L:

D:

L:

 

Laura tornò a casa saltando, andò a letto ma era troppo agitata per dormire, così fece la cosa che le riusciva meglio e scrisse del suo incontro con Davide e della prospettiva della loro serata; teneva un diario da anni ormai, il migliore amico con cui confidarsi.

Mentre correva Davide iniziò a chiedersi quanti anni poteva avere Laura, aveva un viso molto giovane ma, parlava come una sua coetanea, forse stava sbagliando ad agire d’istinto,forse non doveva vederla ma, la curiosità di conoscerla lo perseguitava.

Ore 21.15 Laura era già al campo sportivo delle Grazie che aspettava Davide, arrivò con qualche minuto di ritardo ma, era talmente bello che lei non se ne accorse nemmeno.

Davide le chiese di salire sulla sua auto e la portò in una birreria, al momento delle ordinazioni gli confessò di amare molto la birra e lei rispose che invece non le piaceva, la beveva solo in rari casi; lui ordinò una bionda media e lei un coca e rhum.

D:

L:< Io 21, tu?>

 

Davide non sapeva cosa dire, cavolo era molto piccola, non credeva fosse una cosa possibile e trattenendo l’imbarazzo le rispose: ; fu una risposta secca.

Laura per stemperare il silenzio gli disse che non li dimostrava e che anzi sembrava più piccolo di qualche anno.

Davide invece riconobbe che lei dimostrava la sua età reale anche se, sentendola parlare si era illuso che potesse essere più grande.

La serata proseguì ed entrambi parlarono un po’ del loro passato ma, al momento del saluti Davide le diede un bacio sulla guancia e trovò la scusa dell’orario per andarsene.

Laura capì che l’età aveva creato dei problemi e si rattristò perché non poteva fare nulla per cambiare questa cosa; certo che per una simile sciocchezza non poteva aver pensato che non fosse il caso di rivederla.

Passavano i giorni e Laura sentiva che sperare era inutile, prese il diario ed iniziò a scrivere. Amava comporre poesie e ne dedicò una a Davide.

Dopo tanto gelo,

un timido raggio

di sole che regala

tepore al mio animo.

Una goccia di

rugiada risveglia

i miei sensi.

Il cuore ricomincia

a battere al tocco

di una mano,

il corpo si scalda

al pensiero di te…

Emozioni dimenticate

rinascono da un cuore

arso d’amore.

È solo un attimo

e il vento

sfiorandomi il viso,

mi ricorda che

non sarai mio…

 

Dopo averla composta gliela inviò tramite un messaggio.

 

Erano un paio di settimane che Davide cercava di dimenticare Laura, era uscito con diverse ragazze, aveva continuato la sua vita come sempre e poi una sera ecco un messaggio da colei che perseguitava la sua mente. Lesse la poesia e restò senza fiato, era ciò che aveva sentito anche lui ma, non poteva provare attrazione per lei, così giovane e con tanti anni di esperienze ancora da vivere. Non le rispose, con fatica mise via il telefono e proseguì la sua serata.

 

Passavano i mesi, era già Ottobre. Laura si trovava ad una festa con gli amici, fuori iniziò a piovere, lei finì la sigaretta e si buttò sotto l’acqua a ballare, lo faceva spesso, la aiutava ad andare avanti, la liberava dalla negatività e dai pensieri brutti; mentre si lasciava trasportare dalla musica sentì uno sguardo che la penetrava, si fermò e vide Davide che la osservava da sotto il porticato. Le si avvicinò e lo salutò.

 

Davide pensava alla noia dell’ennesima festa organizzata da “amici di amici”, anche stavolta lo avevano trascinato controvoglia e mentre chiacchierava con una lei davvero sexy ma di pochi contenuti mentali, iniziò a piovere, le sorrise e si scusò ma doveva andare. Uscì a godersi la pioggia quando, con la coda dell’occhio notò un’altra presenza, si voltò a guardare e una ragazza stava ballando, non poteva smettere di seguirla, qualcosa lo tratteneva su di lei che si muoveva a ritmo con la musica e con le gocce che le cadevano addosso. Si accorse quasi subito che era Laura e mentre la osservava pensava che sarebbe stato meglio andarsene prima che lei lo vedesse ma non riusciva, era bloccato. Laura smise la sua danza e mentre lo raggiungeva gli accennò un saluto.

D:

L: < Diciamo bene, tu? Sei sparito!>

D:< Bene, scusami, sono stato molto impegnato … >

 

Laura sforzò un sorriso e gli rispose e poi rientrò svanendo tra la gente. Come riusciva a scatenargli quella reazione?! Avrebbe tanto voluto stringerla e baciarla ma, non poteva farla soffrire, lei non meritava di stare male a causa sua, sapeva di non riuscire bene negli affari di cuore, che forse mentre lei si affezionava, lui avrebbe voluto scappare ma, era quel forse che non lo convinceva; e se anche lui si innamorava?! Cosa poteva succedere nella sua vita?! Il suo cuore era pronto a tutto?! Si accese una sigaretta e continuò a pensare.

 Laura salutò gli amici e si avviò verso la sua auto chiedendosi come era riuscita a mantenersi così distaccata pur desiderando ardentemente Davide ma, si riteneva soddisfatta, era la cosa giusta; lui non la voleva e quindi doveva chiudere il capitolo subito, prima di arrivare a pensare o fare cose stupide, finche restava una cotta sarebbe andato tutto bene.

Mentre fumava, Davide vide Laura uscire dalla festa e qualcosa scattò dentro di lui, iniziò a correre e la raggiunse nell’auto prima che partisse.

Davide era nella sua auto e le chiedeva di andare a casa sua, non riuscì a dire di no e quindi lo riaccompagnò. Parcheggiò l’auto sotto casa, salirono le scale, lui non aveva detto nulla per l’intero tragitto, 10 minuti di puro silenzio, rotto dalla musica.

. Lei andò in bagno e si cambiò, continuava a pensare al perché lui non dicesse nulla, non doveva parlarle?!

L:

D:< Si ma non sapevo come dirti delle cose stupide senza sembrarlo>

L:

 

Mentre Laura finiva la frase lui la interruppe titubante.

 

D:

L:< Ah capisco … Ok succede, io la sento ma, se tu non l’avverti, non possiamo farci nulla ...>

 

“Chi.. chimica??!” Ma se dalla prima volta che ci siamo sfiorati si poteva toccare la corrente elettrica … Davide si chiedeva cosa diavolo uscisse dalla sua bocca;

Cosa stava dicendo?! La realtà era ben diversa e lui lo sapeva bene,la desiderava da morire ma, non voleva allontanarla, sapeva che l’avrebbe persa e la paura di soffrire per lei lo stava facendo mentire.

 

Laura inebetita non parlava, forse quelle parole le avevano tolto ogni minima speranza, voleva solo andare più lontano possibile da quella casa, togliersi i vestiti che profumavano di lui e buttarli.

 

L:

D:< Tienili pure, io non li uso mai, grazie a te del passaggio>

 

Laura si avvicinò alla porta, ormai sapeva che lui non la voleva e doveva dimenticarsi di ciò che sentiva, appoggiò la mano alla maniglia, si voltò per salutare e Davide era proprio dietro di lei. le disse e poi la baciò. Rimase perplessa e subito non rispose al bacio e poi realizzò ciò che succedeva e si lasciò trascinare.

Lei se ne stava andando, non era ciò che voleva Davide, doveva fermarla, si avvicinò lentamente e quando fu talmente vicino da sentire il suo profumo non riuscì a trattenersi e seguì il suo istinto.

Laura desiderava Davide dal primo istante e lui anche. Si baciarono dolcemente poi, la passione prese il sopravvento, lui la spogliò con cautela ma velocemente mentre le baciava ogni centimetro di pelle, lei assaporava ogni istante come se fosse l’ultimo, gli tolse la camicia e con le mani tese sentiva i suoi muscoli, si concentrò a baciargli la schiena e gli sfilò i pantaloni; ricominciò a leccargli le labbra e da li scese fino al suo inguine dandogli piacere. Lui la appoggiò sul tavolo e le scivolò tra le cosce, dopo qualche minuto la penetrò lentamente poi con foga, lei gli strinse i fianchi. Senza interrompere il rapporto la prese e si sedette sulla poltrona, lei si muoveva con elegante velocità, ogni attimo era prezioso. Di nuovo la prese e la portò sul letto, lei lo fermò e si girò facendo proseguire la penetrazione da dietro, furono minuti interminabili di piacere. Laura raggiunse l’orgasmo e poco dopo anche Davide fu soddisfatto. Si abbracciarono e si baciarono ancora per qualche attimo poi, Laura sorridendo gli sussurrò: lui allora si sedette e le spiegò tutte le sue perplessità sul loro rapporto e su come lui aveva fatto soffrire le ragazze a cui voleva bene davvero. Lei lo strinse senza rispondergli e si addormentarono.

Il sole si affacciò alla finestra verso le 7.30, Davide si alzò e chiuse le ante,tornò a letto e strinse Laura. Nella sua testa si chiedeva se era giusto ciò che succedeva ma, il suo cuore non sentiva ragioni.

 

Laura aprì gli occhi e vide Davide che la fissava, gli sorrise e lo abbracciò a sua volta. Si alzò, fece una doccia veloce e poi lo salutò con un bacio.

Mentre la guardava andare via Davide provava un enorme vuoto, sotto la doccia iniziò a pensare che voleva solo starle vicino perché era l’unica cosa che lo faceva stare bene ma allo stesso tempo sentiva che per molti motivi non poteva essere felice con lei. Cosa doveva fare?!

 

  
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