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Autore: Evee    11/08/2005    4 recensioni
Mira, dopo la morte dei suoi genitori, si è dovuta trasferire a Domino da suo cugino Yugi. Ma la vita con lui non si rivelerà affatto tranquilla, perché ben presto verranno invitati, assieme a Seto Kaiba, ad un esclusivo torneo di Magic and Wizards in Egitto... Ma niente è come sembra e nulla andrà come previsto. Li aspetta un'avventura mozzafiato, d'amore e d'amicizia, legata inesorabilmente ad un passato di ben 3000 anni fa...
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 1: “Faccia a faccia”

 

ANZU

“Ecco, lo sapevo, sono arrivata ancora in anticipo!” pensai scocciata. Ogni giorno la stessa storia: per la paura di arrivare in ritardo finivo sempre per arrivare venti minuti prima. La cosa in sé non sarebbe poi così terribile, ma per me è una grande scocciatura; se c'è una cosa che odio ancora di più dell'arrivare in ritardo è l'arrivare con troppo anticipo. Chiamatemi stupida.

Mi sedetti sbuffando sulla panchina davanti alla scuola, aspettando che qualcuno si facesse vivo, ma niente: il cortile della Domino High School continuava ad essere completamente vuoto. Guardai l'orologio con insistenza, come per controllare che non si fosse fermato il tempo. Passarono cinque minuti, e pian piano iniziarono ad arrivare gli studenti. Sbirciai se per caso fossero arrivati gli altri, ma di loro neanche l'ombra. Uffaaa! Chenoiachebarbachenoia! Poi finalmente vidi Jonouchi e Honda svoltare l'angolo. Mi alzai dalla panchina come una molla e corsi loro incontro, agitando le braccia per farmi notare.

-JONOUCHI, HONDA!- chiamai.

Loro si voltarono e mi salutarono a loro volta. Honda però si guardò intorno perplesso.

-Ehi, avete visto Yugi? Di solito a quest'ora è già qui. Che sia malato?-

-Impossibile.- ribatté Jonouchi -L'ho visto ieri pomeriggio e stava benissimo!-

-Strano davvero. E pensare che di solito è tanto puntuale...-

Guardai anch'io tra la folla, in cerca del mio amico. Poi finalmente lo vidi. Feci per salutarlo, ma le parole mi morirono in gola: stava parlando con una ragazza. Mi accorsi che non indossava la nostra divisa, ma una nera e rosa: non doveva essere di Domino. La guardai meglio, per distinguere i lineamenti del suo viso, e notai che era carina. Parecchio carina. Sentii una fitta allo stomaco, come se avessi mangiato qualcosa di indigesto. “Gli avrà chiesto delle informazioni.” pensavo, ma notai che comunque non riuscivo a tranquillizzarmi. Anche se non l'avrei mai ammesso, ero decisamente gelosa.

-Ehi, sveglia, Anzu, non hai sentito che è suonata la campana?-

Alla voce di Honda distolsi immediatamente lo sguardo da Yugi. Non volevo che si accorgesse che lo stavo guardando.

-Certo, certo... Arrivo.- risposi sovrappensiero.

Seguii Jonouchi e Honda mentre entravamo in classe. Non li ascoltai: stavano parlando della partita che la scorsa serata il Giappone aveva disputato con la Francia ma, anche se fossi stata minimamente interessata ai loro discorsi, probabilmente non avrei capito lo stesso una parola. Era più forte di me, non potevo fare a meno di pensare a Yugi e a quella... Ragazza. Alzai lo sguardo, e lui entrò in classe, sorridente come al solito. Abbassai gli occhi sul libro di chimica, facendo finta di ripassare per l'interrogazione, anche se a pensarci bene ero già stata interrogata.

-Ciao, ragazzi!- lo sentii dire.

Non lo guardai, concentrandomi maggiormente sulla struttura dell'atomo.

-Ehi, Yugi! Dove ti eri cacciato? Non è da te arrivare in ritardo!- esclamò Jonouchi.

-Già... Ti immagini la scenata che ti avrebbe fatto la Kobayashi?- gli fece eco Honda.

-Lo so, ragazzi... Il fatto è che...-

Yugi si interruppe di colpo: la professoressa Kobayashi era entrata in classe con fare autoritario, chiudendo dietro di sé la porta con un botto.

-Seduti, ragazzi! O avete intenzione di continuare a fare salotto? Volete che vi porti pure un caffè, magari?- disse severamente, con quella sua vocetta aspra che tanto odiavo.

-Per me senza zucchero, prof.- disse Honda.

-E anche qualche pasticcino!- esclamò Jonouchi.

La classe scoppiò in una risata fragorosa. La Kobayashi diventò paonazza.

-HONDA! KATSUYA! SE NON VOLETE FINIRE DAL PRESIDE PER LA VOSTRA SFACCIATAGGINE VI CONVIENE TACERE!-

Honda e Jonouchi sfoderarono un sogghigno.

-Magari, prof! Dobbiamo ancora finire la partita a carte dell'altro giorno!- fece Jono.

La professoressa fece finta di non aver sentito. Dopotutto, ormai era fin troppo abituata all'impertinenza dei miei due compagni. Con un gesto sconsolato, afferrò il registro e iniziò a fare l'appello. A un tratto corrugò la fronte contrariata.

-Possibile? Anche oggi quel benedetto Bakura è ancora assente... Qualcuno di voi ha sue notizie, per caso?- chiese seccata, alzando gli occhi su di noi.

Quelli in prima fila scossero la testa in segno di diniego, e io sentii Honda e Jonouchi mettersi a borbottare. In effetti, era da più di una settimana che Ryo era assente... Io e gli altri avevamo provato più di una volta a chiamarlo, ma dato che al telefono non rispondeva siamo andati direttamente a casa sua. Ma sembrava essersi volatilizzato nel nulla. Inizialmente ci eravamo preoccupati, ma dopotutto non era la prima volta che il nostro amico si comportava in maniera strana. Yugi in particolare si era mostrato parecchio agitato, dato che sospettava che dietro alla sua improvvisa scomparsa ci fosse lo zampino dell'altro Bakura. Ma dato che anche dopo così tanti giorni non era successo nulla che potesse lasciare supporre il suo ennesimo piano diabolico, avevamo finito per dimenticarcene.

Dopo aver ultimato di compilare il registro e averlo chiuso con un botto, la Kobayashi si schiarì in modo inconsueto la voce.

-Bene, ragazzi... Un attimo d'attenzione. Devo fare un annuncio.- disse battendo le mani per richiamare l'attenzione.

Come per magia, l'aula tornò silenziosa. Di solito la Kobayashi iniziava la lezione non appena messo piede in aula, ed era un fatto strano che si disperdesse, come diceva lei, “in inutili ciance”. Doveva essere davvero una novità importante.

-Vi annuncio che da oggi avrete una nuova compagna di classe...- si sollevò una serie di esclamazioni di sorpresa -...viene da Osaka, quindi è nuova di queste parti. Spero che possiate esserle d'aiuto e, soprattutto, che non vi facciate subito riconoscere!- marcò in modo particolare queste ultime parole, rivolgendo un'occhiata significativa a Jonouchi e Honda, che dal canto loro si limitarono a guardare da un'altra parte.

In quel momento si sentì bussare alla porta, e istantaneamente 24 paia d'occhi si calamitarono su di essa. Non potevo negare di essere anch'io presa da una certa curiosità, era abbastanza infrequente che si trasferissero da noi dei nuovi studenti. Inoltre, la Kobayashi aveva detto che veniva da Osaka... Era quasi dall'altra parte del Giappone...

-Avanti!- disse la professoressa, le labbra increspate in un insolito sorriso.

La porta allora si aprì, e timidamente fece il proprio ingresso una ragazza alquanto carina, che sollevò all'istante vari commenti da parte della componente maschile della classe. La guardai con una punta di invidia, e fu allora che notai l'uniforme che indossava. Nera e rosa, uguale a quella che indossava la tipa che avevo visto con Yugi! La osservai meglio, e solo allora la riconobbi. Avrei dovuto capire che era lei sin dall'inizio... Restai a guardarla con ostilità mentre faceva il suo ingresso nell'aula con passi brevi ma decisi. I suoi occhi viola, che calamitarono immediatamente il mio sguardo, vagarono per la classe con aria spaurita, finché non si soffermarono su Yugi. Notai che lui le sorrise, e questo mi diede incredibilmente fastidio. Mi ero a malapena accorta che la professoressa aveva ripreso a parlare.

-...quindi, è con immenso piacere che vi chiedo di dare il benvenuto alla vostra nuova compagna: Mira Muto!-

Tranquilla Anzu, avrai capito male... Non ha detto proprio Muto, vero?

-COOOSA?- si lasciò sfuggire Jonouchi.

-HA DETTO MUTO? M-U-T-O?- disse Honda altrettanto sconvolto.

La classe fu percorsa da una serie di esclamazioni di stupore. Lei sorrise timidamente al nostro indirizzo.

-Vi devo delle spiegazioni.- disse, con voce limpida e leggermente imbarazzata -Yugi è mio cugino.-

 

JONOUCHI

Finalmente la campanella suonò, e noi tutti ci riversammo come pazzi fuori dall'edificio. Sentii che Honda, alle mie spalle, si stava ancora lamentando.

-Insomma, ragazzi, vi rendete conto? 15 PAGINE! Per domani! Parola mia, quella vecchia barbagianna è completamente fuori di testa!-

Lo ascoltai a malapena, notando che mancava una componente del gruppo all'appello.

-Dov'è Anzu?- chiesi.

-Mi pare che si sia fermata a parlare con Mira.- rispose Yugi tranquillo.

Mi voltai a guardare, poi le vidi: erano appena uscite dal portone d'ingresso, e chiacchieravano come se fossero state amiche d'infanzia.

-Ma dai! E così adesso vivi a casa di Yugi?- le chiese Anzu con una risata.

La ragazza annuì, poi si accorse che la stavo osservando. Mi guardò dritto negli occhi con curiosità, e anche Anzu si accorse della nostra presenza.

-Ah, Mira, questi sono Jonouchi, Honda e... Beh, Yugi credo che tu lo conosca!-

Lei sorrise.

-Molto piacere. Yugi mi ha parlato tanto di voi.- disse educatamente.

Poi mi guardò nuovamente, con un'intensità che mi fece arrossire. Dio, quella ragazza era proprio carina!

-Tu sei Jonouchi Katsuya, vero? Il campione di Magic and Wizards?- aggiunse poi.

Sfoderai uno dei miei migliori sorrisi. Finalmente qualcuno che sapeva riconoscere il vero talento!

-ESATTO! Sono proprio io! Perché, vuoi in autografo? Guarda, proprio perché sei tu te...-

Honda mi interruppe dandomi un pugno in testa.

-Non ascoltarlo, Mira! Quando inizia può diventare insopportabile.- disse con sufficienza.

Arrossii in maniera ancora più violenta.

-E per fortuna che dovresti essere mio amico...- commentai scoccandogli un'occhiataccia.

Lui indietreggiò spaventato.

-Eddai, Jonouchi, stavo scherzando!- fece scusandosi.

Yugi alzò gli occhi al cielo, esasperato.

-Ragazzi, avanti, possibile che dobbiate sempre litigare?- ci rimproverò.

Incrociai con fare offeso le braccia, voltandomi dalla parte opposta. Honda, d'altro canto, rispose mettendo su anche lui il broncio. Anzu e Yugi ci fissarono un attimo con rimprovero, quindi ripresero a parlare con Mira.

-Dì un po' Mira, non è che giochi anche tu a Magic and Wizards?- chiese Anzu.

-Più o meno...- fece lei sorridendo.

Io riuscii a stento a contenere l'emozione.

-FANTASTICO! Scommetto che sei imbattibile! Dopotutto, sei la cugina di Yugi...- dissi, dimenticandomi completamente dell'arrabbiatura con Honda.

Lei scoppiò a ridere.

-Veramente non ho mai duellato.- disse con fare di scusa.

Rimasi leggermente deluso. E io che per un attimo avevo anche creduto di aver trovato una degna avversaria...

Yugi si lasciò sfuggire una risatina a sua volta.

-Non fare quella faccia, Jonouchi! Anche se Mira non ha esperienza non vuol dire che sia una duellante da sottovalutare.-

-Insomma! Ma allora sai giocare a Magic and Wizards sì o no?- le chiese Honda, come me decisamente confuso.

La ragazza non rispose, anzi, aprì la borsa che teneva a tracolla.

-Beh, non me lo porto certo dietro solo per bellezza!- disse con tono ironico, esibendo un Dueling Disk nuovo di zecca.

-Aaah!- dissi sorridendo -Quindi sai giocare però non hai ancora disputato il tuo primo duello, è giusto?- le domandai.

Lei annuì sorridendo.

-Mi è venuta un'idea!- saltò su esultante Anzu.

Noi tutti ci voltammo verso la nostra amica con aria scettica: di solito le sue idee non portavano altro che guai.

-Sarebbe...?- disse Honda, anche lui visibilmente preoccupato.

-Perché Mira e Yugi non disputano un incontro?- chiese, sorridendo con aria cospiratrice.

I due si guardarono perplessi.

-Un...- fece Yugi.

-...incontro?- completò Mira.

-Ma sì! Sarà divertente! Muto contro Muto! Uno scontro epico, insomma.- continuò Anzu con tono enfatico.

Non fiatammo.

-Allora? Cosa ne pensate?- ci chiese, vedendo che non pronunciavamo una sola parola.

-Beh, Anzu, scusa ma non mi sembra una gran idea... Insomma, Mira non ha mai duellato! Non avrebbe speranze contro Yugi!- dissi io. -Senza offesa, eh?- mi affrettai poi ad aggiungere.

-Già!- mi fece eco Honda -Potrei darti ragione se le proponevi uno scontro con Jonouchi...-

Gli rifilai l'ennesima occhiataccia.

-STAI FORSE INSINUANDO CHE SONO SCARSO?- sbraitai.

Anzu ci fissò truce, così entrambi ci zittimmo all'istante.

-Beh, per tutti c'è sempre una prima volta! E poi, scusate, ma l'affare non vi riguarda: le uniche persone che hanno il diritto di esprimere il loro parere su questa faccenda sono solo Yugi e Mira!-

Ok, per la prima volta da quando la conosco fui costretto a dar ragione a Anzu. Tutti guardammo i due cugini, che si fissarono a loro volta.

-Che ne dici?- chiese Yugi incerto.

Mira sembrò pensarci su.

-Per me va bene... Ma niente carte delle Divinità Egizie, ok?-

 

MIRA

-Sei pronta Mira?- mi fece Yugi.

-Più o meno...- risposi.

Diciamo più meno che più. Le gambe mi tremavano come se fossero gelatina. Sapevo che prima o poi anch'io avrei disputato il mio primo incontro di Magic and Wizards, ma non pensavo che avvenisse così presto... E soprattutto, non contro Yugi, mio cugino, il “Re dei Giochi”! Tutto questo mi esaltava e mi intimoriva al tempo stesso. Guardai il mio deck. Sarei stata all'altezza della situazione? Oh, cavoli... Inoltre continuavo ad essere frenata da un pensiero: i miei genitori. Erano sempre stati contrari al Duel Monster... Però...

In quel momento mi tornarono in mente le sue parole. “Ascolta il tuo cuore, Mira”, mi ripeteva sempre il signor Taichi. Strinsi forte le mani. Sì, decisamente stavolta dovevo ascoltare il mio cuore.

-Allora forza, non perdiamo altro tempo: combattiamo!- disse improvvisamente una voce che mi riscosse dai miei pensieri.

Guardai Yugi, stupita. Era stato lui a parlare, eppure quello che avevo davanti non era lui: era una persona completamente diversa, ne ero certa, anche se la somiglianza era incredibile.

-Yugi? Non sei tu, vero?- chiesi trepidante.

Il giovane mi fissò. Quegli occhi... Quegli occhi che mi mozzarono il fiato non appena li guardai... Non avevo alcun dubbio: erano identici ai miei. Anche lui dovette essersene accorto, perché esitò e distolse lo sguardo.

-Diciamo che sono e non sono lui.- disse infine.

-Ma che razza di risposta è?- gli feci notare, guardandolo storto.

-Non è il momento adatto per discutere! Allora, cosa stai aspettando? La prima mossa spetta a te.- fece eludendo la mia domanda.

Non me la sentii di insistere oltre. Avrei avuto tutto il tempo per cercare spiegazioni... Tutti i miei pensieri ormai erano concentrati sul duello. Vidi che Yugi (o chiunque altri fosse), aveva azionato il Dueling Disk, ed io, imitandolo feci altrettanto. Pescai le prime cinque carte: Pendente Nero, Predatore delle Tombe, Disturbo Magico, Antico Telescopio e La Prova delle Principesse... Dannazione, neanche una carta mostro! Presi titubante l'ultima carta, pregando che fosse quella buona. Beh, non lo era... Cavaliere Terrificante. Ora che ci penso, la mia prima carta. Certo, era pur sempre un mostro... MA COME DIAVOLO FACEVO AD EVOCARLO CHE AVEVA CINQUE STELLE?

 

MOKUBA

-Ehi, hai sentito?- disse un ragazzino, fermando la sua corsa.

-No, Nigel, cosa?- rispose il suo amico.

Io li guardai incuriosito. Chissà perché il primo era tanto agitato.

-Come, non lo sai? Davanti alla Domino High School è in corso un duello di Magic and Wizards!-

-E allora? Sai che novità.- fece l'altro, disinteressato.

-STAI SCHERZANDO? Forse non lo sai, ma uno degli sfidanti è Yugi Muto!-

-YUGI MUTO? Potevi dirmelo prima! Dai, diamoci una mossa, forse arriviamo ancora in tempo...-

Sussultai. Yugi stava duellando? Questa sì che era una notizia. Mi voltai con curiosità verso i due ragazzi.

-Un attimo!- dissi io, abbastanza forte perché mi potessero udire -Sapete dirmi chi è il suo avversario?-

I due mi guardarono con sufficienza.

-Non lo so, non la conosco.- rispose Nigel, evidentemente irritato dalla mia intrusione nel discorso.

-Oh... Quindi è una ragazza?- domandai nuovamente.

I due però non mi ascoltavano più, anzi, si erano già messi a correre a più non posso per non perdersi l'incontro. Mi voltai verso mio fratello, che nel frattempo mi aveva raggiunto.

-Ehi, Seto! Hai sentito anche tu?-

-Sì, Mokuba...- disse lui con voce atona.

Restò a fissare il punto dove prima c'erano i due ragazzini, con aria pensosa.

-E quindi?- gli chiesi, stufo di aspettare la sua reazione.

Lui si riscosse. Mi guardò.

-E quindi andiamo anche noi, mi pare ovvio.-

E detto questo si incamminò, la giacca che frusciava pericolosamente dietro di sé. Lo seguii, leggermente intimorito. Non sapevo chi aveva deciso di sfidare Yugi... Ma di certo se ne sarebbe pentita molto presto.

 

HONDA

Mira non sembrava particolarmente contenta delle carte appena pescate. Fece una smorfia e poi, dopo aver esaminato per bene il Dueling Disk per paura di toccare qualcosa che non avrebbe dovuto, giocò una carta.

-Posiziono una carta coperta...- disse -E poi attivo Antico Telescopio, che mi permette di guardare le prime cinque carte del tuo Deck!-

Yugi allora si avvicinò consegnandole. Lei rimase per più di un minuto a fare delle congetture, e poi, quando mi ero ormai quasi addormentato dalla noia, diede le carte al Faraone con un'espressione corrucciata.

-Vai, tocca a te.- gli fece.

Lui la guardò perplesso.

-Come! Non evochi nessun mostro?- protestò.

-Averceli, i mostri...- borbottò sconsolata, tornandosene alla sua postazione.

Mi portai una mano agli occhi. Non si poteva certo dire che il suo primo duello fosse iniziato nel migliore dei modi...

 

SETO

Arrivammo in poco tempo, anche perché la Domino High School era piuttosto vicina da dove ci trovavamo. Già... La mia vecchia scuola. Sinceramente, non mi mancava: dopotutto, con il mio Q.I. era praticamente inutile frequentarla quando mi rendeva molto di più lavorare alla Kaiba Corporation. Rabbrividii. Solo allora mi resi conto dell'innaturalità della mia vita: non avevo neanche 18 anni, ed ero già al comando di una delle più grandi multinazionali al mondo... Scossi il capo. Era già la seconda volta in due giorni che mi sorprendevo nel bel mezzo di simili pensieri. Come se fosse nel mio stile perdermi in simili sentimentalismi... Molto meglio concentrarmi sul duello in corso prima che mi venisse in mente di cedere la mia società a un'associazione benefica e andare a lavorare come missionario.

La prima cosa su cui si posarono i miei occhi fu Yugi... E la seconda la sua sfidante. La osservai con sdegno. E così era quella la ragazza che aveva avuto la faccia tosta di combattere contro Yugi? A me sembrava solo una novellina: era chiaro che non fosse una duellante esperta, altrimenti la sua faccia non mi sarebbe stata nuova. Eppure, come dire... Aveva un'aria familiar...ARGH!

Calma Seto, non può essere lei...

Invece era proprio la stramaledetta ragazzina del giorno precedente. Difficile dimenticare una persona arrogante e impertinente una volta che l'hai incontrata. Certo, non l'avevo riconosciuta subito perché indossava degli abiti diversi dalla prima volta che l'avevo vista, ma ora ne ero sicuro: aveva gli stessi lucidi capelli corvini, e gli stessi occhi penetranti...

-Ehi, guardate un po' chi è arrivato...- disse una voce (che, sfortunatamente, conoscevo troppo bene) con tono sarcastico.

Distolsi lo sguardo dalla ragazza. “Ma bene, guarda un po' chi abbiamo qui... Il Fan Club di Yugi Muto al completo!” pensai.

-Domino è una città libera, Katsuya. Non mi pare che abbiano scritto una legge che vieta alle persone di assistere ai duelli... Anche se potrebbero emanarne una che vieti ai perdenti come te di circolare per le strade.- dissi, enfatizzando in modo particolare la parola “perdente”.

Quell'inetto di Katsuya montò su tutte le furie, cosa che mi diede un immenso piacere: vederlo perdere le staffe era una delle gioie della mia vita. Probabilmente, se fosse stato una locomotiva gli sarebbe uscito il fumo dalle orecchie.

-Taci, Seto!- ribatté la Mazaki puntandomi contro il dito come se fossi un bambino disobbediente.

Io sogghignai.

-Sentito, Katsuya? Ma non ti vergogni a farti difendere da una ragazza?- continuai a provocarlo.

-Ma io ti...!- sbottò Katsuya, avvicinandosi a me a grandi falcate per colpirmi.

I suoi amici però lo trattennero all'istante.

-Ignoralo, Jonouchi. Ti vuole solo provocare.- fece Honda, trattenendo il biondino a fatica.

Io sbuffai. Come se avessi motivo di temerlo... Bah! Idioti. Mi disinteressai di loro e ripresi a guardare il duello. In realtà avrei voluto saperne di più riguardo a quella ragazza da loro, ma poi cambiai idea. Meno parlavo con quelli come Katsuya e meglio era. Comunque fosse, ero proprio curioso di vedere come se la cavava. Chissà se sarebbe riuscita a resistere per almeno due turni...

 

MIRA

Yugi pescò una carta. Speravo che la mia carta coperta lo spingesse a non attaccare, ma mi sbagliavo. Dopotutto, la miglior difesa è l'attacco...

-E va bene... Posiziono una carta coperta ed evoco Guardiano Celtico Riaddestrato in posizione d'attacco! Vai, e attacca direttamente i suoi Life Points!- ordinò.

Il Guardiano di Yugi corse veloce nella mia direzione, sguainando la spada. Spaventata, indietreggiai, coprendomi il volto con un braccio e lasciandomi sfuggire un gemito. Gli ologrammi erano talmente realistici che avevo avuto l'impressione di essere realmente stata attaccata da qualcuno.

-I tuoi Life Points scendono a 2600.- continuò lui.

Guardai con orrore il numero sul display. Oh, maledizione!

-MIRA, NON ARRENDERTI!- mi gridò Anzu -Ce la puoi fare, noi siamo con te!-

Le sorrisi per ringraziarla dell'incoraggiamento, ma il sorriso mi morì sulle labbra: non mi ero accorta che ci fosse così tanta gente ad assistere al duello. E non era poi così difficile capire da che parte stesse il pubblico. Forse avrei fatto meglio a ritirarmi... Poi udii la voce di Yugi.

-Mira... Anzu ha ragione. Anche se non hai iniziato molto bene, il duello non è ancora finito. Credi in te stessa, Mira. Credi nel tuo deck. Credi...- fece una pausa -Credi nel Cuore delle Carte.-

Lo guardai perplessa.

-Il... Cuore delle Carte?-

Fece un cenno d'assenso. Con la mano tremante pescai una carta. “Avanti, Cuore delle Carte... Qualsiasi cosa tu sia.” Alla fine la guardai. Non riuscivo quasi a crederci. Sorrisi raggiante.

-Evoco Neo, Guerriero Magico in posizione d'attacco... E già che ci sono lo potenzio con Pendente Nero, che aumenta i suoi punti d'attacco di ben 500 punti, per un totale di 2200 punti d'attacco! Vai Neo, attacca il suo Guardiano Celtico Riaddestrato!- esclamai al settimo cielo.

 

YAMI

Non c'è che dire: Mira mi aveva sorpreso. Tuttavia, avevo anch'io i miei assi nella manica.

-Spiacente, ma attivo la carta trappola Cilindro Magico, che blocca il tuo attacco e ti sottrae tanti Life Points quanti sono i punti d'attacco del tuo mostro!-

La sicurezza però mi venne a mancare quando vidi un sorriso malizioso apparire sul volto di Mira.

-Non ci contare, perché io aziono Disturbo Magico, che distrugge istantaneamente la tua carta trappola, a patto che rinunci ad una delle carte che ho in mano... Il tuo Guardiano Celtico è spacciato!- fece lei.

Guardai esterrefatto il mio mostro andare in mille pezzi, e i miei Life Points scendere a 3200. Lo ammetto, l'avevo sottovalutata. Ma non avrei commesso due volte lo stesso errore. Pescai una carta. Guardai le altre che avevo in mano: Mago Nero, Gardna Grande Scudo, Mostro Resuscitato, Gazelle, re delle Bestie Mitiche e per ultima Polimerizzazione. Alla fine evocai Gardna Grande Scudo: anche se temporaneamente, con i suoi 2600 punti di difesa mi avrebbe protetto dagli attacchi di Neo. O almeno era quello che credevo.

-Bene, ora tocca a me!- fece Mira pescando una carta.

Sorrisi tra me e me. Se all'inizio Mira non faceva più paura di un pulcino, ora, con il suo mostro sul terreno, sembrava aver ritrovato la fiducia in se stessa.

-Evoco Hoshiningen in posizione d'attacco, che aumenta di 500 i punti d'attacco di tutti i mostri luce...-

Oh, cavoli! Ripensandoci, forse aveva anche fin troppa fiducia...

-...e che quindi arriva a 1000 punti d'attacco, mentre ora Neo ne possiede la bellezza di 2700! Vai, Neo, distruggi Gardna Grande Scudo... Quanto a te, Hoshiningen, attacca i Life Points di Yugi!-

La stella allungò versò di me uno dei suoi tentacoli, avvolgendolo attorno al mio collo come se volesse strozzarmi.

-YAMI! Dobbiamo fare immediatamente qualcosa, ci restano solo 2200 Life Points...- mi fece notare Yugi.

-Lo so... Possiamo solo sperare che la prossima carta sia quella giusta.- gli dissi mantenendo il sangue freddo.

Con mio grande sollievo, avevo pescato Spade Rivelatrici.

-Evoco Gazelle, re delle Bestie Mitiche in posizione d'attacco e gioco Spade Rivelatrici, che impediranno ai tuoi mostri di attaccarmi per tre turni.- le annunciai.

Inutile dire che Mira non la prese bene, ma poteva aspettarselo: dopotutto aveva visto quelle che sarebbero state le mie prossime mani con Antico Telescopio. Pescò una carta.

-Posiziono questa carta coperta sul terreno e metto Hoshiningen in posizione difensiva. A te la mano.-

La guardai perplesso. Non capivo proprio perché avesse fatto quella mossa. Pescai dal mazzo... Cavaliere del Jack.

-Ecco perché ha messo Hoshiningen in posizione difensiva... Sapeva che avrebbe perso dei Life Points non appena l'avrei attaccata con Cavaliere del Jack...- dissi a Yugi.

-Già.- rispose lui -Non dobbiamo dimenticare che conosce le carte che pescheremo.-

Io annuii. La stavo rivalutando ogni turno che passava... Le carte che giocava erano piuttosto comuni, la sua esperienza pressoché nulla, ma quanto a strategia aveva una tecnica ineccepibile. Non avevo mai conosciuto nessuno che riuscisse a duellare mantenendo un tale stato di concentrazione.

-Avevi ragione a dire di non sottovalutarla...- riflettei io -Sacrifico Gazelle per evocare Cavaliere del Jack... Cavaliere del Jack, attacca Hoshiningen!- aggiunsi, riportando la mia attenzione al duello.

-Adesso Neo ha solo 2200 punti d'attacco... Pazienza, è comunque più forte del tuo cavaliere.- disse Mira con un'alzata di spalle.

-Ti ricordo che le mie Spade Rivelatrici sono ancora in gioco.- le feci notare.

Lei aggrottò le sopracciglia.

-Oh, è vero... Beh, allora pesco una carta e passo il turno.- fece rassegnata.

Pescai. Forza Riflessa. Avrebbe potuto tornarmi utile, e la posizionai sul terreno. Era giunto il momento di far entrare in scena il mio caro, vecchio Mago Nero.

-Attivo Mostro Resuscitato per riportare in vita il mio Guardiano Celtico... Ma non è finita, perché lo sacrifico assieme a Cavaliere del Jack per evocare... Il Mago Nero!-

Mira fece una smorfia. Il mio Mago Nero era molto più forte di Neo, e anche se il duello non era ancora finito ero esaltato come se avessi già vinto. D'altro canto, io e il Mago Nero formavamo una squadra imbattibile.

-Vai Mago Nero, attacca Neo, Guerriero Magico!- ordinai.

Sorrisi. Ora i Life Points di Mira erano scesi a 2400.

-Io non sorriderei se fossi in te.- disse la mia avversaria -Distruggendo Pendente Nero perdi automaticamente 500 Life Points.-

Era vero: vidi con orrore che me ne restavano solo 1700. Ma sarei rimasto in svantaggio ancora per poco. Dopotutto, lei ora non aveva alcun mostro sul terreno.

-Posiziono un mostro in posizione difensiva e passo la mano.- disse la mia avversaria.

Era evidente che l'avevo messa alle strette. Pescai una carta. Perfetto: Anfora dell'Avidità. La giocai all'istante, così pescai anche Guerriero Magnetico Alfa e Rito della Gloria Nera, quest'ultima non troppo utile al momento.

-Evoco il mio Guerriero Magnetico Alfa... E ora preparati: Mago Nero, attacca il mostro coperto di Mira!-

Certo, avrei potuto attaccare con il guerriero, ma il suo valore d'attacco era piuttosto basso, con soli 1400 punti... Il Mago Nero era decisamente più sicuro, e infatti disintegrò con un fendente la carta. Ma, con mio enorme stupore, anche lui venne distrutto. Dal pubblico si alzò un'ondata di stupore.

-Perché il mio mago è scomparso?- domandai sconvolto.

Mira sorrise con aria di superiorità.

-Semplice: distruggendo il mio Muro Illusorio, hai anche attivato il suo potere speciale, che fa tornare nella mano del suo avversario il mostro che lo ha attaccato...- spiegò pacatamente.

Oh, dannazione, dannazione e ancora dannazione! Detestavo ammetterlo, ma anche stavolta era riuscita ad essere un passo davanti a me. Decisamente, ero stato un po' troppo affrettato a sottovalutarla.

 

ANZU

Non c'è che dire: Mira aveva lasciato tutti di stucco. Bastava guardare il pubblico per rendersene conto; in pochi minuti si era radunata una vera e propria folla, e la tensione era palpabile. Erano venuti tutti per vedere Yugi combattere, era ovvio, ma adesso, vedendo la sua abilità, in molti avevano iniziato a tifare anche per Mira. Quanto a me, non avevo ancora deciso per chi tenere... Yugi era mio amico, ma anche se avevo parlato solo per poco tempo con sua cugina, avevo avuto l'impressione che fosse una ragazza speciale, e a ragione: non aveva mai giocato a Magic and Wizards, eppure stava dando filo da torcere al “Re dei Giochi” in persona! Quando avevo proposto a lei e a Yugi di duellare, in realtà avevo dato per scontato che avrebbe vinto lui... Invece il duello stava prendendo una svolta decisamente inaspettata.

-Ehi, Jono, secondo te Mira potrebbe anche riuscire a battere Yugi?- gli chiesi titubante.

Lui mi guardò sconcertato.

-Ma come ti viene in mente? Anche se adesso è in vantaggio lei, non è detto che debba per forza vincere. E poi Yugi si è tirato d'impiccio da situazioni peggiori di questa.- disse convinto.

-Certo, certo... Dicevo solo così per dire...- mi scusai frettolosamente.

In realtà non ero per niente sicura di quello che aveva detto Jonouchi: Mira si stava rivelando un'avversaria più forte di quanto avessimo immaginato. Certo, Yugi era pur sempre Yugi... Ma Mira era pur sempre sua cugina.

 

MIRA

Anche se ero riuscita a liberarmi del Mago Nero di Yugi, ero tutt'altro che tranquilla: in realtà ero nei pasticci quanto lui. In mano avevo solamente Arco d'Argento, La Prova delle Principesse e Predatore delle Tombe, e mi restavano solo 2300 Life Points. Dovevo assolutamente pescare un mostro, o il Guerriero Magnetico di Yugi mi avrebbe attaccato... Pescai una carta. Uff! Anche stavolta mi ero salvata per il rotto della cuffia.

-Evoco Manju dalle Diecimila Mani in posizione d'attacco... Che mi permette di pescare una carta rituale dal mio Deck. Scelgo Benedizione di Doriado... E concludo il mio turno.-

Per fortuna che aveva 1400 punti d'attacco, come il mostro di Yugi, o mi avrebbe fatto a polpette. Il mio avversario pescò una carta e la mise in posizione difensiva. Oh-oh! Ora che aveva due mostri in campo, il prossimo turno li avrebbe di certo sacrificati per far ritornare il Mago Nero... E io non potevo permetterlo! Avanti... Un mostro, chiedevo molto?

Pescai. L'ennesimo colpo di fortuna.

-Evoco Fate Danzanti in posizione d'attacco! Vai, e distruggi Guerriero Magnetico!- ordinai.

Il mostro di Yugi andò in mille pezzi, e ora gli restavano solo 1400 Life Points. Pensai se fosse il caso di attaccare il suo mostro coperto, ma temevo che avesse più punti difesa di Manju, e non potevo permettermi di perdere altri Life Points. Passai il turno, limitandomi a posizionare Predatore di Tombe, e Yugi sembrò parecchio dispiaciuto della mia scelta. Evidentemente avevo visto giusto. Pescò una carta. Dalla sua espressione non mi aspettava niente di buono.

-Preparati...- disse -...perché ora attivo la carta magia Scambio di Anime!-

-La cosa?- dissi perplessa, non conoscendo quella carta.

-E' una carta magia che mi permette di sacrificare uno dei tuoi mostri al posto di uno dei miei...-

Oh, cavoli!

-...e quindi sacrifico il mio Elfo Mistico e le tue Fate Danzanti per evocare una vecchia conoscenza: il Mago Nero!- esclamò.

-Chissà perché me lo aspettavo!- dissi ironicamente.

In realtà avevo ben poco da scherzare. Ero fritta.

-Purtroppo però Scambio di Anime non mi permette di attaccarti ora, ma sarà per il prossimo turno.- aggiunse Yugi pazientemente.

All'inizio credetti di non aver udito bene. Sbaglio o aveva detto che non mi poteva attaccare? Lo guardai, e giunsi alla conclusione che avevo capito bene. Avevo un turno per ribaltare la situazione a mio favore... Impossibile. Cos'altro potevo fare? La mia unica chance era la carta che dovevo pescare. Oh, stupendo... Gyakutenno Megami. Un altro mostro a cinque stelle. E, comunque, anche se avessi deciso di evocarlo non sarebbe mai stato all'altezza del Mago Nero. Avevo solo una mossa possibile, ed era troppo stupida per essere presa in considerazione. D'altro canto, non avevo poi molta scelta.

-Attivo la carta trappola Predatore delle Tombe! Rinunciando a 2000 dei miei Life Points, posso prendere ed utilizzare una delle carte magia nel tuo cimitero... E io scelgo Anfora dell'Avidità!- dissi cercando di sembrare risoluta.

-Sei sicura di quello che stai facendo?- mi chiese preoccupato Yugi mentre mi dava la carta.

Sorrisi.

-Non ho altra scelta.- gli sussurrai.

Lui mi guardò un momento, indeciso se fidarsi o meno. Poi assentì con il capo.

Tornai al mio posto, e poi, dopo aver attivato Anfora dell'Avidità, pescai le due carte. Avevo giocato il tutto per tutto: ora mi restavano solo 400 Life Points. Ancora una volta pregai il Cuore delle Carte di aiutarmi. E ancora una volta lui mi diede ascolto.

 

YUGI

-Attivo la carta magia Mostro Resuscitato, per far tornare sul campo Neo, Guerriero Magico. E ora sacrifico entrambi i mostri che ho in campo per evocare... Tessitrice d'Ali!- esclamò Mira.

Rimasi a bocca aperta. Non c'è che dire, mia cugina era veramente molto fortunata.

-Inoltre le assegno Arco d'Argento, aumentando il suo attacco di 300 punti. E se la matematica non è un'opinione, ora dispone di ben 3050 punti d'attacco!-

-Faraone!- chiamai disperato.

-Tranquillo, Yugi.- mi rassicurò lui -Ti stai dimenticando che sul campo ho ancora Forza Riflessa. La sua Tessitrice d'Ali, non appena tenterà di attaccare, verrà distrutta.-

E' vero! Me ne ero completamente dimenticato. Mi dispiaceva per Mira, ma non potevamo per nessuna ragione perdere quel duello. Dopotutto, avevamo pur sempre una reputazione da difendere!

-Vai, Tessitrice d'Ali, attacca il Mago Nero!- ordinò lei.

-Non così in fretta.- la interruppe il Faraone -Attivo Forza Riflessa, che distrugge il tuo mostro!-

Aprii la bocca per esultare, ma mi ammutolii non appena vidi il modo in cui Mira sorrideva. E ormai avevo capito che quando lo faceva c'era da stare poco tranquilli.

-Peccato Yugi, ci hai provato...- disse dispiaciuta.

La guardai con gli occhi sgranati. Possibile che avesse trovato un modo per difendersi da Forza Riflessa?

-Attivo la carta trappola Disturba Trappola, che annulla l'effetto della tua Forza Riflessa.-

-NO! Non può essere!- disse incredulo il mio alter-ego.

-Ora, Tessitrice d'Ali, attacca il Mago Nero di Yugi!- disse mia cugina.

Il mostro dalle sembianze di una fata incoccò l'arco, e colpì il mio mago al petto in un'esplosione di luce che mi costrinse a coprirmi il volto con una mano. Quando riaprii gli occhi, mi voltai a guardare preoccupato il mio partner.

-Quanti...-

-850 Life Points.- rispose lui, leggendo sul display del Dueling Disk.

Eravamo davvero nei pasticci. Non avevamo nulla in mano che potesse contrastare Tessitrice d'Ali... Se solo avessimo estratto un mostro... Il Faraone pescò la nostra carta. Era un mostro sì, ma si trattava di Glorioso Soldato Nero. Che potevamo evocare in teoria con Rito della Gloria Nera, ma non in pratica, dato che non avevamo i mostri necessari da offrire come tributo. E comunque, Tessitrice d'Ali sarebbe rimasto più forte di 50 punti di attacco. Il mio alter ego fu come me dapprima sgomento, poi deluso. Ci scambiammo uno sguardo di intesa, quindi lui si rivolse a Mira con un sorriso.

-Non ho in mano nulla che possa difendermi dal tuo prossimo attacco... Mi sa che ho perso.-

 

MIRA

Non ci potevo credere. Io, io avevo vinto! Restai paralizzata, incapace di muovermi. Nessuno osò fiatare, evidentemente perché tutti erano troppo scioccati per poter dire qualcosa. Poi alla mia sinistra proruppero delle grida. Non feci in tempo a voltarmi che Anzu mi abbracciò stile boa consicritor, azzerando le mie capacità respiratorie.

-FANTASTICA! Semplicemente fantastica!- continuava a ripetere.

Scoppiò il caos. Improvvisamente tutti quelli che avevano assistito al duello si accalcarono intorno a me. Chi per parlarmi, chi per stringermi la mano, chi per chiedermi addirittura l'autografo. Ero confusa: tutta quell'agitazione solo per me mi imbarazzava.

-Sei stata grande, Mira!- dissero all'unisono Jonouchi e Honda.

Sorrisi debolmente. Poi vidi Yugi. Notai che aveva ripreso il suo aspetto normale: ancora ero dubbiosa per quanto riguardava l'identità della persona con cui avevo duellato, ma in quel momento la mia preoccupazione era un'altra. A fatica, riuscii a farmi spazio tra la folla. Non appena si accorse di me mi venne incontro.

-E' stato un onore duellare con te, Yugi.- gli dissi, non venendomi in mente nient'altro di meglio per paura di ferirlo.

Lui però mi sorrise, cogliendomi di sorpresa.

-L'onore è stato quello di poter competere con te, Mira. Sei stata veramente eccezionale... Fidati di me, di questo passo diventerai una duellante imbattibile!- fece lui allegramente.

Lo osservai critica. Non sembrava che se la fosse presa per la sconfitta, e questo mi fece ancora più piacere: credevo che i campioni come lui non sapessero perdere, ma a quanto pareva mi ero sbagliata.

-Ti ringrazio, ma se ho vinto è stato solo perché non hai usato le carte delle Divinità Egizie...- borbottai.

Mio cugino però scosse la testa.

-No, Mira.- disse lui, prendendomi le mani -Se hai vinto è stato perché hai creduto nel Cuore delle Carte...-

 

SETO

“Non è possibile. Non può essere vero. Quella ragazzina non può aver sconfitto veramente Yugi.”

Mi feci largo a spintoni tra la folla, Mokuba che mi seguiva a fatica. Non aveva pronunciato una sola parola dalla fine del duello, probabilmente intimorito da una mia possibile reazione a un suo qualsiasi commento. E aveva fatto bene, perché ero arrabbiato. Arrabbiato con quella mocciosa che era riuscita a fare quello che per me, Seto Kaiba, era stato impossibile. “Assurdo!” continuavo a ripetermi.

Finalmente riuscii a vederli. Mi avvicinai a lunghi passi con fare imperioso.

-Seto! Cosa ci fai tu qui?- disse Yugi con sorpresa, vedendomi arrivare.

Io però non gli risposi nemmeno, perché alle sue parole anche la ragazzina si era girata per guardarmi, incuriosita. Come immaginavo, anche lei non faticò a riconoscermi.

-T-TU!- boccheggiò.

-Io.- feci, con una calma pericolosa.

Lei si riprese ben presto dallo stupore, e riprese il tono strafottente della scorsa mattina.

-Cosa ci fai tu qui?- domandò, lasciandomi chiaramente a intendere che non ero affatto desiderato.

Yugi inclinò il capo, non riuscendo a comprendere bene la situazione.

-Un momento... Voi... Voi vi conoscete?- chiese stupito.

-Fortunatamente no.- ribatté lei.

-La fortuna è tutta mia, ragazzina.- dissi con un tono altrettanto gelido.

-Insomma, si può sapere cosa vuoi?- mi chiese con rabbia.

Mi concessi una risatina.

-E' semplice... TI SFIDO!- esclamai, puntandole un dito contro.

Lei sbatté ripetitivamente le palpebre, come se non avesse capito una sola parola di quello che le avevo detto.

-Sfidarmi? E a cosa?-

La guardai torvo. Mi stava forse prendendo in giro?

-Che domande, a Magic and Wizards!-

-Ah...- fece, come se all'improvviso le fosse tutto più chiaro -Ma perché?- mi chiese subito dopo con aria innocente.

“Santo cielo! Sparatemi, per favore.” pensai esasperato.

-Scommetto che è perché è riuscita a sconfiggermi, vero Seto?- disse Yugi con un sorrisetto divertito.

Feci per rivolgergli un'occhiata tagliente, ma venni preceduto dall'ennesima frecciatina.

-Insomma Kaiba, non sarebbe ora che ti rassegnassi? Ormai ho perso il conto del numero di volte che Yugi ti ha battuto...-

Mi voltai furente verso Katsuya.

-Sta zitto, Katsuya. Nessuno ha chiesto il tuo inutile parere.- gli sibilai contro.

Lui non sembrò particolarmente intimorito... Anzi, sfoderò un sogghigno beffardo.

-Cos'è, Seto? La verità fa male?-

Lo ignorai: non meritava neanche un briciolo della mia attenzione. Piuttosto, mi rivolsi nuovamente alla ragazza.

-Allora? Ti vuoi muovere sì o no? A differenza tua non ho molto tempo da sprecare!- sbottai.

Lei tornò a guardarmi con sufficienza.

-Mi spiace, ma adesso proprio non ne ho voglia.- disse, fingendo uno sbadiglio.

-Cosa? Ehi, ragazzina, ma tu sai con chi stai parlando?- dissi, il sangue che iniziava ad affluirmi al volto.

-Sinceramente no.- rispose lei tranquilla.

Rimasi senza parole.

-C... COSA?!? Io sono Seto! Seto Kaiba!- esclamai sconcertato.

I suoi occhi viola mi scrutarono con aria indagatrice. E poi scoppiò a ridere.

-Il presidente della Kaiba Corporation? Tu? Ma smettila...-

Tutti quanti iniziarono a ridere come matti, mentre io divenni rosso per la rabbia e l'indignazione.

-Ehi, ragazzina, non ti permetto di prendermi in giro!- le sibilai contro.

Lei corrucciò la fronte contrariata.

-E smettila di chiamarmi “ragazzina”! Ho un nome anch'io, sai?-

-Sarebbe?- chiesi, per niente curioso di saperlo.

Lei mi fissò orgogliosamente.

-Mira Muto.- esordì.

-Muto? Vuoi dirmi che sei parente di Yugi?- le chiesi, innegabilmente sorpreso.

-E' mia cugina.- disse lui intromettendosi nel discorso.

Mi rabbuiai. Adesso capivo perché lei era riuscita a batterlo... Forse l'avevo sottovalutata, poteva essere davvero un'avversaria degna di questo nome... Poteva rifiutare quanto voleva, ma ormai ero determinato a duellare contro di lei. Quando riemersi dalle mie riflessioni però, mi accorsi con disappunto che lei, Yugi e compagnia bella se ne stavano andando, piantandomi in asso.

Aprii la bocca per dirgliene quattro, ma non feci neanche in tempo a protestare, che venni preceduto da una voce.

-EHI, VOI, ASPETTATE UN MOMENTO!- sentii chiamare dietro di me.

 

FLASHBACK

Era una bella giornata di sole. Il giovane aveva ritenuto che fosse un peccato starsene al chiuso con un tempo simile, e pertanto era uscito dal tempio, ignorando le proteste di Taita, il suo mentore, che avrebbe preferito di gran lunga che egli si recasse alla Biblioteca Reale per studiare gli Antichi Scritti. Ma quel giorno Sethi non aveva proprio voglia di ammazzarsi come al solito sui libri, e colse l'occasione per eludere la sorveglianza degli altri sacerdoti per andare a fare una cavalcata fino all'oasi di Mann. Stava giusto recandosi alle scuderie, quando vide uscire dal Palazzo una giovane ragazza. Sebbene i suoi abiti fossero così semplici da farla sembrare una serva, Sethi la riconobbe all'istante come un membro della Famiglia Reale. Il ragazzo si fermò sul finire della scalinata, osservando i suoi movimenti aggraziati con ammirazione finché non le fu vicino. Allora parlò.

-Che la luce di Ra illumini il suo cammino, principessa.- la salutò educatamente con un inchino.

Lei si voltò a guardarlo con i suoi grandi occhi viola.

-Altrettanto a te, Sethi. E' una splendida giornata oggi, non trovi?- gli disse sorridendo.

Il giovane arrossì. Sebbene lui e Raissa si conoscessero da quando erano bambini, ogni volta che la vedeva lei riusciva a farlo sentire sempre in soggezione.

-Ha perfettamente ragione, principessa. Mi stavo giusto recando a fare una cavalcata fino a Mann.-

-Oh, è una splendida idea!- esclamò Raissa battendo le mani. -Spero che tu ti diverta. Buona giornata, Sethi.-

Detto questo, la ragazza fece per andarsene, ma Sethi la trattenne per un braccio.

-Aspetta!-

Raissa si voltò, stupita. Il giovane mollò subito la presa, conscio di quanto fosse stato sconveniente quel suo atteggiamento confidenziale. Tuttavia, nonostante si fosse aspettato una reazione sdegnosa da parte della ragazza, lei si limitò a guardarlo con quel suo solito fare allegro, ed anche leggermente infantile.

-Dovevi dirmi qualcosa?- gli chiese infine, poiché lui non aveva pronunciato una sola parola.

Lui arrossì nuovamente, ma poi si fece coraggio.

-Pensavo... Che magari potesse farle piacere accompagnarmi.- disse balbettando.

Raissa arrossì a sua volta.

-Oh...- fece una pausa -...mi spiace, Sethi, ma avevo già dato la mia parola a mio fratello che lo avrei aiutato con i preparativi per la festività di Osiride...- disse dispiaciuta.

Il giovane si morsicò le labbra. La festività di Osiride! Se ne era completamente scordato! Il che era veramente vergognoso, visto che suo padre, il nobile Aknadin, fratello del Faraone, era il Gran Sacerdote del tempio di Osiride... Un titolo che, ne era certo, un giorno sarebbe toccato a lui.

-Non si preoccupi, principessa. Piuttosto, porga i miei saluti al principe Atem.- disse con voce atona.

Fece per allontanarsi, ma questa volta fu lei a fermarlo.

-Aspetta! Mio fratello mi ha chiesto di domandarti se domani saresti venuto con noi a caccia sul Nilo... I sacerdoti di Api hanno acconsentito che per i dieci giorni di festa si potessero uccidere 50 ippopotami, e... Beh, lo sai che Atem non sa resistere a una battuta di caccia! Ci sarai, vero?-

-Ma certo, principessa.- rispose lui con piacere.

Lei sorrise allegramente.

-Oh, ma è meraviglioso! Allora ci vediamo domani, Sethi!-

Lui restò fermo a guardarla mentre si allontanava, i capelli corvini che ondeggiavano dolcemente al vento. Poi si avviò a sua volta verso le scuderie, con un sorriso soddisfatto stampato sulle labbra.

   
 
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