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Autore: sweetnight    07/04/2010    3 recensioni
La città di Seattle è minacciata da una serie di misteriose uccisioni ad opera di un pericoloso killer. Bella è una poliziotta molto brillante, una donna temeraria e intelligente che riesce sempre a scovare il colpevole. Ma sembra che in questo caso abbia bisogno dell’aiuto di qualcuno che se ne intende parecchio, proprio come lei; peccato che i loro punti di vista siano sempre completamente differenti…. Ma del resto l’unione fa la forza. Come si metteranno le cose allora?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ola raga!!!!!!!! eh si, questo è proprio l'ultimo capitolo, nooooooooooooooooooooooo!

a parte il mio grido di disperazione (hihihi), ringrazio immensamente pazza96 e ale_ jackson_twilighter per le loro recensioni!

ovviamente non dimenticando i seguiti e i preferiti!!!

comunque presto posterò un'altra storia ma il genere sarà diverso, a me piace spaziare.... va bè comunque mo smetto di ciarlare e vi lascio all'epilogo.

BUONA LETTURA

MEGA KISS

....

 

Epilogo

 

 

Avevamo finito di cenare e stavamo per tornare a casa.

Avevo ragione, era stato un pomeriggio stupendo. Per non parlare della cena! Edward mi aveva portata in un ristorante di classe e si era mostrato un vero gentiluomo!

Ogni minuto che passavamo insieme, mi faceva desiderare che il tempo trascorso in sua compagnia non avesse mai fine. Edward stava diventando importante per me ed ero contenta di questo, ma allo stesso tempo ne ero turbata perché non sapevo se Edward provava qualcosa nei miei confronti.

Comunque avevo capito, o meglio me l’aveva fatto capire lui stesso, che io non gli ero indifferente, ma per il resto era un punto interrogativo.

Stavamo ancora passeggiando, avevamo scelto una strada diversa per tornare a casa, una strada che passava per il parco. Quando arrivammo sul ponticello che attraversava un piccolo corso d’acqua, ci fermammo.

“una bella serata, vero?” esordì Edward

“sì, meravigliosa! Il cielo è sereno, guarda si vede anche la luna, è proprio bella!”

“certo, ma credo che tu lo sia molto di più!”

“caspita, ma come siamo romantici Edward”

“mi capita solo quando sono con te!” aveva un tono dolcissimo!

Rimasi spiazzata, ma soprattutto piacevolmente sorpresa nel sentire le sue parole; poi d’un tratto mi venne in mente una cosa che volevo domandargli già da un po’…

“posso chiederti una cosa Edward?”

“certo, chiedi pure”

“come mai sei stato trasferito qui?”

“ti ricordi il primo giorno che ci siamo visti?”

“e come potrei dimenticarlo, mi avevi fatto letteralmente incazzare!”

“già! Che caratterino! Fosse stato per me ti sarei saltato immediatamente addosso!” sorrise

“davvero?”

“confesso! Comunque, ti dissi che era stata una decisione del mio capo e non mia. Bè, avevo litigato con un mio collega con cui già da tempo non andavo d’accordo. Questo però, era sempre stato una testa calda, ma un giorno durante un blitz, lui mi fece proprio andare fuori di testa, vedevo rosso per la rabbia!”

“e cosa è accaduto?”

“ho commesso uno sbaglio: invece di attendere gli ordini dei miei superiori, mi sono lanciato all’attacco, per poco non mi sparavano e inoltre ho messo a rischio alcuni miei colleghi”

“dio mio!”

“già. Quell’insopportabile del mio collega era intoccabile essendo il figlio del capo, così ad essere candidato per il trasferimento fui io e…eccomi qua!”

“però! E così sei finito a Seattle!”

“eh! Non mi andava a genio l’idea di trasferirmi, ma poi quando ti ho conosciuta…”

“quando mi hai conosciuta, cosa?” ero in fervente attesa…

“bè, dopo averti conosciuta, ero ancora più convinto che il trasferimento sarebbe stata la più grande tragedia della mia vita!” esclamò mettendosi a ridere

“ah! È così? Razza di…” cominciai ad andarmene ma lui mi abbracciò da dietro e mi fermò

“possibile che ti arrabbi sempre? Dai, lo sai benissimo che scherzavo!” mi rassicurò tenendomi stretta a sé

“certo, ma quando mi arrabbio tu poi fai sempre qualcosa per tranquillizzarmi…diciamo che ne approfitto!”

“che strega! Solo tu sei in grado di fare certe cose! Sei incredibile!”

“tu invece sei proprio pazzo!”

“eh si! Sono pazzo…di te!”

Mi girai tra le sue braccia per averlo di fronte a me. Lo guardai negli occhi e con voce un po’ triste gli chiesi:

“ma, adesso Edward, per quanto rimarrai qui?”

“bè, il mio trasferimento dovrebbe essere momentaneo. Anche perché nel dipartimento dov’ero prima ero un elemento molto stimato…”

“quindi credi che quando si saranno calmate le acque ti rivorranno?”

“veramente è già successo”

“cosa? Vuoi dire che…” mi scostai da lui, però senza mai smettere di guardarlo negli occhi

“ti ricordi quando, questa mattina il capo, mi ha chiamato nel suo ufficio, prima che noi andassimo a casa?” chiese, io annuii

“ecco, mi ha riferito che potevo ritornare già domani al mio vecchio dipartimento”

“ora capisco il perché della cena, era per dirmi addio!” sbottai mentre alcune lacrime mi bagnarono le guance senza che potessi frenarle

“no, no! Ti prego Bella non fare così! Ascoltami! Il capo ha detto che dovevo chiamare la centrale per comunicare una mia decisione”

“e…e tu hai…chiamato?” balbettai

“sì, ma ho chiesto il trasferimento definitivo” affermò fiero di se, io non capivo

“come trasferimento definitivo? E in quale distretto?”

“quello di Seattle!”

“come??? Significa che…” il mio cuore cominciò a fare le capriole per la contentezza!

Edward mi riprese tra le sue braccia e mi disse:

“io rimango qui! Come potrei andare via? Senza di te poi! Te l’avevo detto che non ti saresti liberata di me!”

“e io ti avevo detto che non ne avevo la minima intenzione!” esultai abbracciandolo forte!

“senti Bella, lo so che ci conosciamo da poco ed è successo tutto molto in fretta, ma…ciò che vorrei più di un’altra cosa al mondo è stare con te, se…se tu mi vuoi”

“certo che ti voglio Edward Cullen, sempre e in tutti i sensi!”

“non volevo sentire altro…”

Ci baciammo. Fu un bacio pieno di dolcezza e forse di amore, bè avremmo avuto tutto il tempo d’innamorarci, ma la cosa fondamentale è che saremmo stati insieme, il resto non importava.

“il tuo trasferimento va festeggiato che ne dici?” proposi appena finimmo di baciarci

“sono d’accordo. Io un’idea ce l’avrei!”

“ah si? Dimmi pure…”

“andiamo a casa che te ne parlo…” mi prese per mano e prendemmo a camminare, mentre ogni tanto mi guardava e sorrideva.

Eravamo quasi a metà strada, tranquilli e beati stavamo ritornando a casa quando di botto disse:

“Visto che alla fine avevo ragione io: era una donna l’assassino!”

“Per favore non ricominciare eh! Proprio adesso che stavo pensando a quanto sei dolce, non farmi cambiare idea” gli parlai con tono irritato ma in verità ero divertita

“Che posso farci, mi piace farti arrabbiare” mi fece l’occhiolino

“Guarda che prima di ucciderli, quella donna li seduceva quei poveretti” lo stuzzicai

“E quindi?”

“E quindi io starei attenta se fossi in te, magari una sera di questa potrei ucciderti” dissi macabra guardandolo con gli occhi ridotti a due fessure.

Lui fece prima una faccia impaurita e poi sbottò indifferente:

“Bè, almeno morirei felice!”

“Uff! Sempre il solito” esclamai spingendolo un po’ in la per gioco. Lui in un istante mi prese in braccio e cominciò a camminare più veloce esclamando:

“ma non è per questo che ti piaccio eh?”

“dai mettimi giù!!!!!!!!”

Dopo un po’ di strada mi rimise per terra, ci riprendemmo per mano e insieme ci avviammo verso casa.

Il futuro era ancora incerto, ma la prospettiva di poterlo passare con Edward rendeva tutto più eccitante. Ero sicura che sarebbe andata bene tra noi, ma…intanto mi godevo il presente, mentre con Edward passeggiavamo felici nel parco, sotto i raggi della luna.

 

§FINE§

 

  
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