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Autore: maz    07/04/2010    1 recensioni
Dopo la battaglia tra il Bene e il Male tutto sembra essersi sistemato. Sarà davvero così?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao a tutti!!!So di essere in un ritardo mostruoso, ma non ho avuto il tempo di scrivere e postare. Cercherò di essere più celere d’ora in poi.

Questo capitolo non mi piace per niente, ma non sono riuscita a fare di meglio, mi dispiace.

Il prossimo capitolo arriverà presto. Vi ricordo il blog (l'indirizzo lo trovate nella pagina principale), dove tra qualche minuto potete trovare lo spoiler del prossimo capitolo.

Ringrazio chi ha inserito questa storia nei preferiti, chi nelle seguite e chi l’ha solamente letta.

Un bacio a tutti e buona lettura.

 

Awakening  from Darkness

 

Capitolo II - Awakening

 

 

 

Julianne

 

Spalancai gli occhi.

Il tepore delle fiamme riscaldava il mio corpo innaturalmente intorpidito.

Avevo sempre odiato l’Inferno. Troppo caldo, troppi lamenti.

Troppe anime che si dimenavano e piagnucolavano per la sorte che gli era toccata.

 

Lava incandescente, scorreva accanto alla mia alcova.

Gocce di fuoco zampillavano attorno al mio corpo intirizzito.

Chissà in quale angolo dell’Inferno mi trovavo.

“Bentornata a casa Julianne.” Una voce familiare coprì le urla strazianti delle anime.

“Belfagor, è un piacere rivederti.” Risposi voltandomi verso il proprietario di quella voce.

“Aspettavamo ansiosi il tuo risveglio.” Disse. Una velata minaccia si nascondeva tra le sue parole.

Una sola persona poteva aspettare il mio risveglio con impazienza ed era la stessa persona che mi avrebbe punita per il fallimento della battaglia.

Avevo perso.

La Prescelta mi aveva sconfitta e mi aveva rispedita negli Inferi.

Dovevo pensare in fretta ad un nuovo piano altrimenti Lui non mi avrebbe rimandata facilmente indietro.

 

Belfagor continuava a guardarmi con uno strano sorriso sul volto. Un sorriso di scherno rivolto a colei che avrebbe dovuto guidare numerose legioni di vampiri per conquistare il mondo e per oscurare per sempre la Luce e che invece ora era diventata lo zimbello di tutti i demoni.

Il volto di Isabella apparve come un fulmine tra i miei pensieri e la vendetta ribollì tra le mie vene.

“Sono qui adesso. E sono sveglia.” Dissi a Belfagor consapevole che lui avrebbe capito che non rimaneva altro che annunciarmi al Padrone assoluto.

“Datti una sistemata Julianne, lo sai che non è consono presentarti  così davanti al Signore degli Inferi.” Rispose lui. Annuii e andai verso le mie stanze.

 

Mentre percorrevo i lunghi e tetri corridoi dell’Inferno mi accorsi che mi ero risvegliata nel Limbo e che per raggiungere le mie vecchie stanze avrei dovuto percorrere tutto l’Inferno.

Sapevo che non era un caso che io fossi lì.

Lucifero, colui che avevo amato con tutta me stessa, aveva pianificato tutto dall’inizio e la mia punizione sarebbe stata quella di rivivere tutti i miei peccati.

 

Mi persi tra i ricordi non appena varcai la soglia del cerchio dei lussuriosi, nel cerchio dove tutto era iniziato.

Il vento feroce scompigliava i miei i capelli. La passione che mi aveva portata alla morte continuava a tormentare la mia anima.

Sono stata sempre propensa alla lussuria ma non avrei mai immaginato che davvero potessi morirne.

“Mi sono innamorata di te Baptiste. Sono tua.” Sospirai febbricitante.

Era bellissimo. Il vampiro più bello che avessi mai incontrato nella mi esistenza. I suoi lunghi capelli neri erano raccolti in una coda ordinata. Il suo corpo perfetto non faceva altro che richiamare la mia attenzione. Lasciva e seduttrice mi avvicinai a lui sciogliendo i legacci della sua camicia. Il mio corpo sarebbe stato suo ogni volta che lo avrebbe desiderato, per tutta l’eternità.

Nessuno dei due parlò più. Ci unimmo, corpo ed anima, almeno così pensavo.

Nel momento in cui l’amplesso stava giungendo al termine, Baptiste si trasformò. Un feroce drago si presentò davanti ai miei occhi. Nel momento in cui lui raggiunse l’apice, spalancò le sue fauci e la sua coda biforcuta risucchio la mia anima, trascinandola nel luogo più buio che avessi mai visto.

Quando riaprii gli occhi una donna dall’aspetto fiero e felino si avvicinò a me.“ Istar ti ha scelta. Sei sua ora.” Non capivo le sue parole. Non mi restava altra scelta che seguirla, annuii e mi incamminai dietro di lei.

Le ancelle mi prepararono come una sposa e mi presentarono al cospetto di Istar. Intorno a me altre giovani donne, vestite e pettinate allo stesso modo aspettavano, come me, spiegazioni su ciò che stava accadendo dai demoni che le avevano scelte.

“Il mio Signore vi aspetta. Ricordate che solo una di voi verrà scelta.” Disse senza aggiungere altro.

Una per una fummo portate nella stanza più bella che avessi mai visto. Lucifero era lì, si ergeva fiero sul suo trono. Un sorriso divertito piegava le sue labbra.

 “Mia cara, è da tempo che ti osservo. Ti ho scelta per la passione con cui ti doni ai tuoi amanti e per la tua sete di potere che senza rendertene conto ti corrode l’anima. Tra di voi, solo una verrà scelta. Colei che supererà tutte le prove potrà avere il dono di concepire e avrà salva l’anima.” Disse Lucifero.

“Dovrai conquistarti la mia fiducia. Colei che si dimostrerà più forte diverrà la madre di mio figlio.” Riprese. Non ebbi il tempo di fare nessuna domanda, due demoni mi portarono via da quella stanza, lasciando che un’altra donna sapesse che sorte gli era toccata.

Da allora iniziarono violente battaglie tra tutte noi, senza che nessuna riuscisse a prevalere sull’altra, finché Lucifero decise per noi.

“Julianne, mia piccola e splendida vampira, sei stata l’unica fino ad ora a dimostrare davvero lealtà per il tuo Signore. Ho scelto te. Sarai tu la madre di mio figlio. Ti lascerò qualche giorno per pensarci.” Con la sua mano sfiorò il mio viso e le sue grandi ali nere si chiusero su di noi. Mi baciò lieve le labbra e sparì senza che potessi accorgermene. Fu in quel momento che mi resi conto di essermi innamorata di lui. Senza saperlo avevo combattuto non per dimostrare la mi superiorità sulle altre donne, avevo combattuto per avere lui, il suo corpo, il suo amore.

Le ancelle di Istar mi condussero nelle mie stanze e mi prepararono per l’incontro con l’angelo scacciato dal Paradiso.

La porta della mia camera vibrò sotto il lieve bussare del mio Signore.

“Avanti mio Signore.” La mia voce una tenue carezza.

“Julianne, hai pensato alla mia proposta?” il mio Signore di fronte a me chiedeva una risposta. Una risposta che non ammetteva revoche di alcun tipo. Una risposta che mi avrebbe legata a lui per tutta la vita.

“Si mio Signore, ho riflettuto.” Mi piegai verso di lui in un lieve inchino.

“Bene Julianne. Sono davvero curioso di sapere cosa hai deciso.”disse guardandomi negli occhi.

“Mio Signore ogni vostro desiderio per me è un ordine. Se desiderate una parte del mio corpo prendetela pure e fatene ciò che volete.” Dissi. Per la prima volta, il Signore degli Inferi si aprì in un sorriso vero. Me ne innamorai ancora di più.

Era così bello, così avvenente  e terribilmente seducente.

“Bene Julianne. Quando la Luna avrà oscurato il Sole verrò a farti visita. Vi lascio ai vostri preparativi.”si allontanò e con un cenno diede ordine alle ancelle di continuare la loro opera.

Quella notte, la notte in cui Sole, Terra e Luna si allineano, io e il mio Signore ci unimmo. Dopo qualche mese la piccola Kyra giocava felice tra le braccia di suo padre.

“Julianne, mio tesoro, mi hai dato ciò che volevo ed ora è arrivato il momento di ricevere la tua ricompensa. Rinascerai nel tuo stesso corpo che il demone del Tempo ha preservato per te. Sarà come se tu non fossi mai morta.” Mi disse Lucifero. Bastò un suo battito di ciglia e mi risvegliai nello stesso letto dove Baptiste mi aveva fatta sua.

 

Le mie stanza erano rimaste le stesse di molti anni prima. Quando entrai Istar, la Dea della Luna Nera, mi aspettava accanto al mio letto. Lo stesso letto di quella notte.

“Julianne, ti trovo bene.” Disse Istar sorridente. Nei giorni trascorsi lì io e Istar avevamo stretto un rapporto molto profondo. Eravamo diventate molte amiche, dimenticandoci spesso che io appartenevo a lei.

“Anche tu Istar, sei sempre bellissima.” Le sorrisi anch’io e mi avvicinai a lei abbracciandola.

“Lucifero non ha preso molto bene il tuo fallimento. Contavamo tutti su di te.” Mi rabbuiai al ricordo dell’esito della battaglia.

“Istar, la Prescelta era davvero molto forte. Non avevo previsto che tra lei e lo Sposo si potesse creare quel legame così profondo. E poi in cosa ho sbagliato? A sottovalutare un umano? Istar qualsiasi demone si sarebbe comportato allo stesso modo e Lucifero dovrà prenderne atto.” Sbottai.

“Hai ragione Julianne. in ogni caso, sai che Lucifero ha sempre avuto un debole per te. Vedrai che te la caverai.” Mi disse sorridendo. Annuii e lasciai che Istar chiamasse le sue ancelle per prepararmi.

 

Come quella notte, il mio Signore bussò di nuovo alla mia porta.

Quando lo guardai rimasi ancora una volta folgorata dalla sua bellezza.

Mi inchinai per rendergli omaggio.

“Mio Signore.” Sussurrai.

“Julianne, mia cara, ti trovo bene. Certo, avrei preferito fare due chiacchiere con la Prescelta in questo momento, ma invece devo accontentarmi. Julianne, sai benissimo che a me non piace accontentarmi.” Mi disse.

“Mio Signore, anche i più forti combattenti possono perdere una battaglia, ma questo non vuol dire che io abbia perso la guerra. L’equilibrio può essere distrutto ancora. Se potessi tornare sulla Terra risolverei tutto.” Provai a limitare il mio fallimento.

“Julianne, credi davvero che ti lascerò tornare sulla Terra?” mi schernì.

“Mio Signore, lo ha già fatto una volta e in fin dei conti sono sempre la madre di vostra figlia.” Mi giocai l’unica carta che avrebbe potuto portarmi alla vittoria.

“Ah Julianne, l’Inferno ti fa proprio bene. Sei diventata molto più subdola.”rise.

“E sia Julianne, ma alle mie condizioni. Questa volta ti limiterai a seguire gli ordini di qualcun altro.” Continuò. Stavo per chiedergli a chi avrei dovuto rispondere, ma le sue ali nere si spiegarono e scomparve dalla mia vista in un soffio.

  
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