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Autore: soletta    07/04/2010    0 recensioni
Bella una ragazza 17enne normale, quasi invisibile agli altri. Un giorno mentre era in camera sua a rileggere uno dei suoi libri preferiti, chiuse gli occhi solo un istante e quando li riaprì si ritrovò nel 1800. Li incontrerà diverse persone che la cambieranno in meglio, ma sopratutto una che le farà capire cosa vuol dire amare e perdere ciò che ami. Ci saranno, durante la storia, tutti i personaggi della Meyer. La storia non è collegata in alcun modo con Twilight e saranno tutti dei semplici umani. La storia parla della amore tra Edward&Bella, ma premetto che non sarà un amore semplice.
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CIAOOOOOOOO!!!!! Per prima cosa voglio subito scusarmi con voi, MI DISPIACE VERAMENTE TANTO!!! Vi prego cercate di capirmi! Ho avuto un blocco! Giuro non riuscivo più a scrivere e non sapevo neanche che cosa scrivere! E per questo o deciso di lasciar stare per un po' la storia e poi quando mi sarebbe venuta l'ispirazione avrei scritto. Le cose non sono andate proprio così, ma alla fine il risultato è stato lo stesso! Dovete ringraziare mio padre (Grazie Papi!! Smack ) perché lui ha costretto tutta la famiglia -e quindi anche a me- di andare, come tutti gli anni, in montagna. Solo che in montagna non c'era -scusate il termine- un cazzo da fare! Per questo, dopo aver fatto i compiti (minacciata da mia madre con un fucile puntato alla testa!), ho preso il computer, ho messo la musica a tutto volume e ho lasciato che la fantasia, che svolazzava nella mia mente, si trasformasse in parole.

Quindi adesso, che sapete il motivo per cui non ho aggiornato, non mi farete fuori vero?? ihih Voglio a tutti un mondo di bene, lo sapete?? Beh questo è naturale perché senza di voi sarei messa veramente male... una scrittrice senza lettori non si è mai sentita! E se ce ne sono, sono veramente sfigate... come la sottoscritta!!

Ve lo ripeto un'ultima volta SCUSATEEEEEEE!!! X(

Comunque grazie a tutti che avete avuto molto pazienza con me!! GRAZIEEE!! XD

Buona lettura!!! Fatemi sapere. CIAOOOO!

 

Evitare di pensare

(10capitolo)

 

Non avevo dormito molto durante la notte, anzi, per niente. Ero stata tutto il tempo a ripensare a quello che mi aveva detto Edward e a quello che, poi, io avevo deciso di fare. Sapevo che la decisione che avevo preso era quella più giusta per lui, per il suo popolo e il suo futuro. Ma era quella più giusta anche per me? Sinceramente, non volevo dare una risposta a questa domanda, dentro di me sapevo che dopo sarebbe stato ancora più difficile mettere in atto il mio piano e io dovevo essere forte per farlo!

Dopo essermi vestita, con uno dei vestiti che Alice aveva fatto portare nella mia camera, ero scesa a fare colazione e per mia fortuna Edward non c'era. Era uscito per delle commissioni e lo avevano accompagnato anche Emmet e Jasper. A tavola Rosalie e Alice non parlavano d'altro che di quello che avrebbero voluto comprare dopo in città, della nuova moda inglese che metteva ancora di più a disagio le donne con quei bustini sempre più stretti e di un ballo che ci sarebbe stato due settimane dopo in cui entrambe avrebbero voluto partecipare.

Oddio un ballo? NO! Spero che non mi costringano ad andarci quello due, ma conoscendole... Oddio NO!

Così impari a non essere andata ai corsi di danza che tua madre ti costringeva a frequentare!

Non è colpa mia se sono imbranata e non riesco proprio a mettere due piedi davanti e poi dietro, fare un giravolta, lanciare la gamba e cadere a terra facendo la spaccata!

Wow! Ci vorrebbe una bimba con dei super poteri per fare queste cose! Va bene ti do ragione... Non sono facilissime e per di più per una come te! Sì, insomma, non dovrebbero neanche farti entrare in una scuola di danza, dovrebbero mettere il cartello fuori dalla porta con sopra la tua faccia e sotto scritto QUELLI COME LEI NON POSSONO ENTRARE, GRAZIE.”

Ah-ah-ah MOLTO divertente!

Sì lo è, molto!

Per cercare di non fare fuori Vocina, mi concentrai totalmente su Rose e Alice e quando si accorsero della mia presenza, mi fecero la fatidica domanda che non avrei mai voluto sentire: <Ci sarai, naturalmente, al ballo degli Stanley? Non penso che tu voglia rimanere qui a Forks e non voler andare a un ballo! Già ce ne sono pochi in giro, in più se i ragazzi non ci vanno il divertimento dove sta?! Magari è la volta buona che trovi un bel cavaliere...>

<ALICE!> Quella ragazza sapeva passare da un argomento all'altro senza neanche fermarsi per pensare.

<Non ti devi vergognare, è una cosa normale e poi siamo tra amiche e le amiche si dicono tutto!> Ci mancava solo che Rosalie dasse man forte alla nana! Sono proprio “Pappa e Ciccia” quelle due!

<A meno che nel tuo cuore sia già presente un ragazzo? Non è vero Bella? A proposito ieri quando sono entrata nella camera di Edward cosa stavate facendo voi due? Al mio ingresso eri tutta rossa e sembravi un po' scombussolata e a lui brillavano gli occhi per... L'eccitazione?!> Oddio e adesso? Non posso mica dirle che ci stavamo baciando e, se non fosse entrata, magari la nostra conoscenza sarebbe potuta arrivare più a fondo... NO, certo che no!

<Emh... Ma cosa dici Alice! Io... Si cioè... Nel mio cuore non c'è nessun uomo! E con Edward non è successo niente... di sconveniente! Non penserai mica che noi ci stavamo baciando o che se tu non fossi entrata la mia reputazione adesso sarebbe rovinata! Ma io dico, ma cose vai a pensare!> “Tesoro te lo devo proprio dire, sei una... COGLIONA!!! Ma dove ce l'hai il cervello?! Per fortuna che non le volevi dire la verità! O mio dio, ma come siamo messi...”

Come si dice nel mio secolo: avevo appena fatto una figura di MERDA!!! Per di più ero diventata tutta rossa appena mi ero accorta delle cose che avevo detto e la conferma che non mi ero sognata tutto erano le facce sconvolte di Alice e Rosalie.

La fame mi era passata del tutto e con una scusa mi congedai e salii in camera mia sperando che le ragazze non avrebbero chiesto mai spiegazioni.

Rimasi seduta sul letto a guardare fuori dalla finestra non so per quanto tempo, finché una cameriera mi venne a chiamare dicendomi che i signori mi aspettavano al piano di sotto per andare in città. Mi ero dimenticata del pomeriggio per negozi, che Alice mi aveva obbligato a partecipare, talmente ero concentrata sui miei pensieri. Presi il soprabito sopra la sedia e corsi giù per scale cercando di non cadere e quindi di non rompermi il collo. La scena che mi si presentò di sotto mi lasciò senza parole: Alice aveva stampato in faccia un sorriso a 32 denti e lo dedicava tutto al suo amato, come lui che le riservava una sguardo pieno d'amore, Rosalie era a braccetto con il suo futuro fidanzato e lui, il mio lui -aspetta da quando in qua è MIO?! Vabbè facciamo uno strappo alla regola!- lui, il mio lui era di fronte a me, con quei suoi occhi verdi come smeraldi che mi fissavano ansiosi e luminosi. Il cuore, che mi batteva già forte per la corsa, adesso si era bloccato totalmente, come se si fosse ghiacciato, anche la respirazione era cessata e i miei occhi erano rimasti incollati ai suoi. Ero rimasta paralizzata da tutta questa bellezza inumana, ma come sempre la nana doveva rompere questo momento così magico per me.

<Bella ce ne hai messo di tempo per scendere! Non arrivavi più! Comunque, hai visto, i ragazzi sono riusciti a tornare a casa prima e quindi possono accompagnarci in centro! Non è bellissimo?!> Oh NO!

Oh SI!”

Ma tu da che parte stai?

Dalla sua!”

Grazie tante!

Di niente tesoro!”

Ahhhhhhhhhhhhhhhhhh

<Dai Bella andiamo che i negozi aspettano solo noi! Muoviti! Allora io, Rose, Em e Jazz prendiamo la carrozza e tu e Ed andate a cavallo>. Alice prima o poi giuro che ti lego a una sedia e ti do fuoco!

<Perchè io e Edward dobbiamo prendere solo un cavallo? Non hai un'altra carrozza? E quella non può portare pure me? Em o Jazz non possono prendere il cavallo? Sai io ho paura dei cavalli e non ci so pure andare! Ti prego Alice! Sei una principessa e non hai una carrozza più grande?!>

<BELLA! Ferma, stop! Allora ti spiego tu e Ed dovete prendere un cavallo perché gli altri non sono disponibili e pure le carrozze perché quella più grande c'è l'ha mia madre e l'altra mio padre e le altre sono da...riparare!>

<Alice ma cosa dici che stamattina ne abbiamo usata una ed era apposto!> Bravo Edward dammi una mano!

<Edward Anthony Masen Cullen! Se ti dico che le altre non sono disponibile vuol dire che non sono disponibili!> Oddio! Alice fa proprio paura quando è arrabbiata! Mannaggia pure Ed ci ha rinunciato a convincerla, ma io non posso perché sarebbe troppo difficile per me restare di fianco a lui anche per poco tempo!

<Ti stavo dicendo Bella che di altri cavalli e carrozze non c'è ne sono e questa può portare solo quattro persone. C'è ne starebbe anche un'altra, ma si starebbe troppo stretti e io odio stare scomoda! Poi Emmet deve stare con Rosalie e Jasper non può prendere il cavallo perché, come ti ho già detto, non ci sono cavalli disponibili e poi non ne ha voglia, vero?> Sì però Alice non vale se fai gli occhi dolci a Jazz, lo so pure io che ci casca come un pesce lesso!

<Emh... Sì, ha ragione Alice>. Nooooooo!

<Ma...>. Provai a dire.

<No Bella mi dispiace, ma non posso aiutarti questa volta! Se hai paura dei cavalli non ti preoccupare E.J. è il cavallo di Edward ed è buonissimo e velocissimo. Non ti preoccupare sei in buone mani!>. L'ho già detto che prima o poi le do fuoco?!

<Ma...>. Non voleva lasciarmi proprio parlare!

<Eddai Bella cosa vuoi che sia?! Smettila di brontolare e datti una mossa!>. Rose pensavo fossi con me, invece quella nana malefica ti ha pagato! Non è giusto!

Emmet, Jasper e le ragazze appena videro la mia faccia imbronciata si misero tutti a ridere, invece Edward sembrava dispiaciuto, sembrava che fosse dispiaciuto perché era costretto a portarmi con se o magari lo era perché prima avevo insistito per non andare con lui e ci era rimasto male. No, non era possibile! Di sicuro gli scocciava portare una sbadata e fifona con sé sul suo cavallo.

Sempre ridendo i quattro traditori partirono sulla carrozza verso Seattle, visto che ad Alice non bastavano i negozi di Forks o di Port Angeles, no lei voleva quelli di Seattle che era molto più distante e quindi voleva dire più tempo con Edward. In parte ero felice, sarei potuta stare abbracciata a lui per qualche ora e in parte ero triste, perché per riuscire nel mio piano non andava affatto bene. Ritornai in me quando un servitore portò a Edward un cavallo dal pelo nero lucente. E.J. Il servitore se ne andò subito e Ed si girò verso di me guardandomi. Non riuscivo a capire che cosa aveva da guardarmi, la cosa mi imbarazzava e mi metteva a disagio, infatti divenni subito rossa in viso e cominciai a mordermi il labbro inferiore con i denti.

<Cosa c'è?>. Gli chiesi.

<Perché non volevi venire con me a cavallo?>. Mi rispose Edward.

<Lo sai vero che non si risponde a una domanda con un'altra domanda?>. Di certo non potevo dirgli del mio piano.

<Non mi hai risposto>. Mi disse.

<Neanche tu>. Questo gioco mi stava scocciando e pure a lui che sbuffò, si girò dall'altra parte e cominciò ad accarezzare la criniera del suo cavallo.

<L'ho detto perché non volevo venire a cavallo con te! Ho paura dei cavalli e non ci so andare!> Cerai di giustificarmi dicendogli una mezza verità.

<Stai mentendo!> E lui aveva capito che non ero stata del tutto sincera.

<Io...>.

<Ti credo quando dici che non sai andare a cavallo, con la tua sbadataggine sarebbe anormale! Ma so per certo che non sono gli unici motivi. Perché non vuoi stare da sola con me? Mi odi così tanto? Mi dispiace per quello che è accaduto, ma in fondo ci conosciamo solo da due giorni neanche e non era tuo diritto sapere subito chi fossi, come non era mio diritto sapere chi sei tu! Quello che è accaduto nella mia camera rimarrà tra quelle quattro mura e nei nostri ricordi. Io ho preso un impegno e lo devo mantenere e non sarai tu a farmi cambiare idea. Mi dispiace se hai sofferto, ma non posso farci niente>. Quelle parole mi ferirono terribilmente, ma non potevo mostrargli il mio dolore, per questo sorrisi e gli risposi: <No, non ti odio per quello che mi hai fatto, per quello che abbiamo fatto. Le cose si fanno in due e quindi non è solo colpa tua. La colpa è pure mia che sono stata così stupida a credere alle tue parole. Sapevo che eri un sconosciuto, ma stavolta avevo voluto fidarmi. Che sciocca! Comunque non volevo stare con te perché mi sembrava imbarazzante e perché sapevo che se fossimo stati da soli saremmo arrivati a parlare di ieri e di tutto quello che è successo e io non volevo. Mi credi ora?>. Avevo detto la verità, non del tutto ma una buona parte. Ero riuscita a dire queste cosa a lui e mi ritenevo abbastanza soddisfatta.

Edward,vedendo che sorridevo lo fece pure lui e mi tese la mano che io prontamente afferrai. Mi tirò a sé facendomi scontrare contro di lui e mi sussurrò nell'orecchio: <Perdonami>. Poi, senza darmi il tempo di rispondergli, mi prese in braccio e mi sollevò in alto mettendomi sopra al cavallo all'amazzone, cioè in modo che io avessi le gambe dallo stesso lato del cavallo. Subito dopo salì anche lui dietro di me e io mi strinsi a lui perché avevo paura di cadere. Mi sorrise e poi mi disse: <Tranquilla ci sono io con te, non ti farei mai cadere! Ti fidi di me?> Se mi fidavo di lui? Dopo tutto quello che era successo non riuscivo a non fidarmi anche se non dovevo.

<Sì>. Gli confessai.

<Allora tieniti forte!>. Questo non presagiva nulla di buono, infatti pochi secondi dopo il cavallo partì velocissimo e sfrecciammo contro il vento. Di conseguenza mi aggrappai di più al suo petto e lui mi strinse la vita con un braccio mentre con l'altro teneva le briglie. All'inizio ero un po' spaventata dalla velocità, avevo paura di cadere, ma dopo un po' cominciai ad abituarmi all'andatura del cavallo e mi rilassai di più. Notai che vedere a quella velocità il panorama della campagna era bellissimo, anche se non c'era una sole splendente. Il cielo era un po' nuvoloso ma qualche raggio di sole riusciva a penetrare tra le nubi. Lontano, oltre le case, oltre i campi e oltre i giardini, c'era il mare. Si poteva vedere una strisciolina blu che separava la terra dal cielo. Edward notando che stavo fissando in quella direzione mi disse: <Un giorno ti porterò a vederlo!>.

Immersa nelle mie riflessioni non avevo capito che lui si stava riferendo proprio all'oggetto dei pensieri. <Cosa?>. Gli chiesi.

<Il mare. Ti piace?>. Lui voleva portarmi al mare. LUI.

<Io... Sì, mi piace il mare... Tanto!>.

<Anche a me piace molto. Quando ho bisogno di pensare, di stare un po' con me stesso, mi rifugio nella mia spiaggia e sto la, ore e ore a pensare. È rilassante e molto bello>. Non potevo credere che pure lui quando voleva pensare andava al mare!

<Anche io e... Chris, quando era ancora con noi... Ci piaceva andare al mare. Una volta mi aveva detto che era il suo posto preferito, perché lì poteva sognare a occhi aperti. All'inizio non gli avevo creduto, in fondo era ancora piccolo per fare delle riflessioni così profonde. Poi, quando lui non c'era più, tornai in quel posto, nel nostro posto e lì capì che cosa intendeva mio fratello. Prima avevo sottovalutato la cosa, non ci avevo dato peso e per capirlo era dovuto andare via. Quello era il suo posto preferito, perché lì poteva sognare che avessimo una famiglia felice, lui poteva sognare che nostra madre ci volesse bene e che fosse sempre con noi. Chris soffriva molto per il comportamento di Renèe, sperava sempre che lei lo degnasse almeno di uno sguardo. Io invece ci avevo rinunciato già da tempo. Quel posto era il nostro posto dei sogni>. Tirare fuori vecchi ricordi, custoditi dentro un piccolo cassetto della mia mente, era doloroso, ma con Edward le cose mi uscivano senza che io ci pensassi. Non riuscivo a trattenermi con lui e le parole scivolavano dalla mia bocca. Sapevo che era doloroso ricordare, ma sapevo anche che, se ero con lui, il dolore sarebbe stato più lieve. E infatti così fu. Il cavallo aveva rallentato e adesso andava marciando, la presa sui miei fianchi si intensifico, ma quelle bastarde lacrime scesero comunque dai miei occhi. Le asciugai subito e cercai di tornare la Bella sorridente. Mi girai e vidi che Edward stava sorridendo, poi lui cominciò ad avvicinarsi a me, ma all'ultimo deviò e mi diede un bacio sulla fronte. Lo ringrazia mentalmente per quello che aveva fatto perché, se le sue labbra si fossero posate sulle mie, non sarei riuscita a trattenermi e di conseguenza un ondata di delusione mi avrebbe assalito quando Edward poi si sarebbe sposato. Per questo era meglio un innocente bacio sulla fronte che un passionale bacio sulle labbra.

Riprendemmo il viaggio e il cavallo, dopo essersi riposato, tornò alla velocità iniziale. Per tutto il resto del viaggio non dicemmo più una parola ognuno assorto nei propri pensieri. Poco dopo arrivammo a Seattle e in una piazzola notammo la carrozza di Alice e gli altri. Ci appostammo di fianco a loro e, dopo essere sceso, Edward mi aiutò a scendere a mia volta senza farmi male.

<Mamma mia ragazzi c'è ne avete messo di tempo per arrivare?! Vi siete persi o...?>. Alice sembrava che si aspettasse chissà quale rivelazione scioccante, ma di sicuro dopo quello che mi aveva fatto non le avrei detto niente di quello che era successo, anche se non era successo niente.

<No, non ci siamo persi e che a metà strada abbiamo dovuto rallentare perché il cavallo era stanco>. Gli rispose Ed.

Alice non sembrava del tutto soddisfatta della risposta ed ero sicura che avrebbe cercato in tutti i modi di farmi dire quello che voleva, per questo rapidamente presi Edwad sotto braccio e comincia ad incamminarmi. Alice rimase un po' scombussolata all'inizio, poi si riprese e fece uno dei suoi sorrisi furbi, quello che non promette nulla di buono.

<Alice non eri tu quella che diceva che i negozi aspettano solo noi?! Su! Allora muovetevi!> Non avrei mai dovuto dirlo, ma ancora non sapevo che quello mi avrebbe condannato a morte.

Fu il pomeriggio più lungo e faticose di tutta la mia vita. Alice me l'aveva fatta pagare e anche con gli interessi: non mi aveva mollato un attimo, mi faceva provare vestiti su vestiti, capelli, scarpe, fiocchi, nastri che poi non compravo neanche. Ma alla fine avevo scoperto che comprava tutto lei di nascosto quando mi giravo dall'altra parte o quando parlavo con i ragazzi. Anche Rosalie non era stata molto gentile con me, anzi, aveva dato una mano alla nana e i ragazzi cotti delle due streghe di conseguenza facevano quello che volevano quelle due. Più volte avevano fatto in modo di lasciarmi da sola con Edward, quando uscivo dal camerino con un vestito nuovo, invece di trovarmi “Pappa e Ciccia”con i loro occhi critici, mi trovavo davanti il Dio Greco che mi squadrava da capo a piedi con occhi che sembravano mangiarmi. E la cosa mi imbarazzava sempre e diventavo tutte le volte rossa pomodoro e finiva che Ed scoppiava a ridere per le facce che facevo. Ma la volta in cui pensai di svenire realmente ero rimasta nuovamente da sola con Edward e indossavo un vestito blu notte molto scollato che mi stringeva il seno a tal punto da farlo sembrare più grande. Edward era rimasto incantato a fissarmi con la bocca aperta. Aveva lo sguardo scioccato che vagava su tutto il corpo, su e giù, su e giù. La scena era molto divertente, finché lui si avvicinò molto lentamente e allora smisi subito di ridere. Sempre con estrema lentezza portò la sua mano sulla mia guancia, poi delicatamente la fece scendere sempre più giù, sul collo, sulla spalla, sul braccio. Mentre lo faceva guardava la sua mano muoversi e qualche volta posava gli occhi nei miei. Il respiro mi si era fatto accelerato e il cuore batteva sempre più forte. Poi portò quella maledetta mano sotto il mio mento alzando la testa alla sua altezza e delicatamente posò sulle mie labbra un dolce e delicato bacio a stampo che sembrò durare un'eternità. La testa mi girava e le gambe stavano per cedermi, allora Edward mi strinse con un braccio la vita per evitare che il bacio si fosse interrotto. Nessuno dei due voleva approfondire quel casto bacio per trasformarlo in uno passionale. Tutti e due volevamo godere di quel momento di amore e di tenerezza. Perché quel bacio non era un bacio dettato dalla passione o dalla lussuria, no quel bacio era un bacio pieno d'amore e di affetto, un bacio che un uomo chiede alla donna che ama perché sente il bisogno di dimostrarle il suo affetto. E la donna, felice nel sapere che il proprio uomo l'ama più di ogni altra cosa, lo asseconda e gli dona il suo cuore per ricambiare il suo amore.

Questa dichiarazione d'amore silenziosa era molto di più di ogni tipo di dimostrazione d'affetto che due innamorati possono farsi. Perché se non si riesce a trasmettere o a sentire tutto l'amore che uno possiede allora quello non è l'amore vero, è solo una brutta copia del falso.

Sfortunatamente dovemmo straccarci perché entrambi avevano bisogno di riprendere fiato. Dopo, però, la consapevolezza del gesto che avevamo appena compiuto arrivò forte e prepotente e il mio cuore piano piano cominciò a spezzarsi. Ero molto delusa e triste, delusa perché non ero riuscita a bloccare i miei desideri, perché non ero riuscita a rinchiudere i miei sentimenti, ma li avevo lasciati volare via con il vento. Sapevo che dopo averlo baciato di nuovo avrei sofferto ancora di più, ma ero stata così debole da non riuscire, in quel momento, a bloccarmi perché avevo preferito soffrire tutte le pene dell'inferno piuttosto che interrompere quel bacio, l'ultimo probabilmente.

Per cercare di riprendermi chiusi gli occhi e senti la fronte di Edward appoggiarsi sulla mia, sorpresa da quel gesto così dolce, aprì subito gli occhi e sprofondai in due pozze smeraldo.

<Hai preso un impegno e lo manterrai. Non sarò io a farti cambiare idea. Io non sarò mai quello che tu vorresti. Il destino è stato ingiusto con noi, ma non possiamo fare niente per cambiare le cose. Se lui ha deciso così vuol dire che così dovranno andare>. Edward era rimasto un po' sconvolto dalle mie parole così tremendamente vere e anche se sapevo che avrebbero fatto male a entrambi non riuscii a pentirmi di quello che avevo detto. I suoi occhi divennero improvvisamente tristi e questo, mi dilaniò il cuore. L'ultima cosa che avrei voluto vedere era quella di vedere Edward soffrire a causa mia. Lui doveva essere libero... Da me.

Cercai di sorridere, ma penso che più che un sorriso fosse stata una smorfia piena di dolore e questo lo notò pure lui. Improvvisamente la voce cristallina di Alice ci fece ritornare alla triste e crudele realtà e come scottati ci staccammo.

<Ed, Bella vi siete persi nel vostro mondo di piccioncini? Ihih>. Appena arrivò vide le nostre facce tristi e la sua allegria scemò via. Non riuscivo neanche a guardarla negli occhi per la paura di farle capire cosa stava patendo il mio cuore in quel momento e neppure con Edward, perché avevo paura che vedendo la sua sofferenza sarei scoppiare a piangere, per questo abbassai lo sguardo per terra. Sentii dai passi che Edward se n'era andato e ci aveva lasciato da sole me ed Alice.

<Tesoro cosa è successo?>. Mi chiese Ali.

Allora alzai gli occhi e li puntai nei suoi:<Niente>. Dopo mi voltai per entrare nel camerino a cambiarmi, ma Alice mi afferrò per il polso bloccandomi.

<Cosa vuoi ancora da me? Non ti è bastato quello che è successo?! Perché non ti fai gli affari tuoi? Lasciami in pace! Io non sono uno dei tuoi giocattoli che puoi comandare come ti pare! Io sono una persona!>. Avevo riversato tutta la mia rabbia, il mio rancore, la mia disperazione sulla piccola Alice, che lei, di tutto questo non aveva nessuna colpa, solo perché avevo bisogno di sfogarmi. Vidi i suoi occhi diventare improvvisamente tristi, anche se non lo voleva far vedere, riuscivo a capire che le mie parole l'avevano ferita profondamente. Non volevo provare dispiacere per quello che avevo fatto, anche se avevo sbagliato, perché se no sarebbe tornato tutto come prima, avrei tenuto dentro tutta la rabbia e sarei potuta esplodere di nuovo, invece, sarebbe stato meglio che la l'avessi lasciata sbollire un po' e poi magari sarei andata da Ali per scusarmi. Strappai la mano di Alice dal mio polso e andai dentro al camerino a cambiarmi. Quando uscii raggiunsi i ragazzi che erano fuori ad aspettarmi, ma non trovai più il cavallo con cui eravamo arrivati io e Ed e pure lui non c'era. I ragazzi avevano messo su tutti un espressione tristissima, ma in quel momento non ci badai.

<Bella tu verrai con noi al ritorno, ci staremo anche in cinque>. Mi disse Alice.

Non gli risposi neanche, feci soltanto un cenno con la testa per farle capire che avevo capito. Non avevo voglia di parlare, non volevo neanche sapere dov'era Edward, non volevo che mi rivolgessero la parola e questo lo capirono pure loro. Non volevo niente, solo estraniarmi dal mondo per un po'.

Per tutto il viaggio non volò una mosca, nessuno aveva voglia di cominciare un argomento e nessuno aveva il coraggio di spezzare questo silenzio agghiacciante.

Il viaggio di ritorno sembrò durare molto di più dell'andata. Alice non faceva altro che guardare fuori dal finestrino con in viso un espressione che non era sua. Jasper non toglieva gli occhi da quelli di Ali e più la guardava e più si vedeva che soffriva, non riusciva a capire la tristezza della sua amata e questo rendeva triste pure lui. Rosalie ed Emmet erano gli unici che non sentivano e non notavano niente, erano troppo impegnati a guardarsi come due adolescenti innamorati e qualsiasi cosa all'infuori della loro bolla non gli interessava minimamente. La cosa mi mandava in bestia, non era giusto che noi tre soffrivano come dei cani e loro potessero avere gli occhi a cuoricino! Ero un egoista a pensare a queste cose, ma tutti lo avrebbero fatto quando l'unica cosa che vorresti è la felicità e non puoi ottenerla, ma vedi però che c'è chi l'ha avuta. Allora ti senti un rabbia montare dentro che se incontrasti Cupido gli spezzeresti le sue ali e le sue frecce del cazzo! Io facevo come Alice, osservavo il panorama sfrecciare fuori dal finestrino e cercavo di concentrarmi sui particolari del paesaggio per evitare di pensare... A qualsiasi cosa.

 

RISPOSTE alle RECENSIONI:

Dreamerchan: CIAO!! ti è piaciuto il capitolo? Scusa se ti ho dovuto far attendere tanto...mi dispiace veramente!!! Le cose per Ed e Bella non saranno per niente facili....Poverini! Un po' mi fanno pena... XD Li farò pensare un po', ma se non lo facessi dove starebbe il bello?! Comunque Ed non può andare, per adesso, nel secolo di Bella. Scoprirai più avanti che la storia è meno fantastica di quanto credi, anche se rimarranno tanti misteri irrisolti che nessuno dei due vorrà scoprire.

  
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