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Autore: Stella Di Mezzanotte    08/04/2010    5 recensioni
Non riuscivo a capacitarmi di come tutto questo potesse essere successo proprio a me. Avevo sempre immaginato una situazione del genere, ma in modo diverso. [...]...era la cosa pił bella che potesse succedere... Storia scritta da me e lisepotter. Robert e Kristen insieme in una prova difficile...
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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              Ottavo Mese

 

Sbuffavo ininterrottamente da almeno mezzora. Sfogliavo distrattamente l’ennesima rivista scandalistica che annunciava la nascita imminente di mia figlia. Diverse foto mie e di Robert erano sovrapposte, con varie didascalie. Naturalmente dopo l’incidente vedendo Robert accorrere da me e comportarsi in quel modo così dolce e affettuoso, aveva fatto si che tutti credessero che Angel era sua figlia. Per me era ormai davvero così. Sia io che Robert non confermavamo le ipotesi, ma non smentivamo nemmeno.

Avevo giustificato il mio silenzio sul fatto di essere incinta per rispetto della mia privacy e naturalmente non erano mancate lettere da parte dei fan. Da una parte mi faceva piacere ma non mi sarebbe dispiaciuto mantenere segreta la mia gravidanza, solo per evitare tutte queste pressioni.

D’altra parte ero alla fine della gravidanza e adesso che tutti sapevano non avevo problemi nel nascondere la mia condizione. In ogni caso nulla avrebbe potuto rovinare la mia felicità. Angel sarebbe nata tra un mese circa e io ero davvero al settimo cielo, nonostante l’agitazione.

Robert quando non lavorava stava sempre con me, ma per il momento avevamo deciso di non essere effettivamente concreti sulla natura della nostra relazione ma dopo la nascita della piccola avremmo detto tutto.

Mi alzai dalla sedia su cui ero seduta, buttando in un angolo le riviste che stavo osservando svogliatamente. D’istinto entrai nella stanzetta che Robert aveva comprato ad Angel e mi avvicinai alla culletta, accarezzando il grosso peluche a forma di Angelo. Ricordavo perfettamente la prima volta che l’avevo visto. Robert aveva fatto ad Angel un regalo bellissimo.

Guardai la piccola culletta rosa, a forma di piccolo letto a baldacchino e scostai le leggere tendine rosa, con una mano, immaginando già il momento in cui avrei posto lì mia figlia.

Non seppi quanto tempo passai lì dentro, fin quando non sentii due braccia forti cingermi le spalle e un dolce bacio posarsi sui miei capelli. Ben sapendo di chi si trattava sorrisi e mi appoggiai a quel torace ampio e forte.

Mi voltai tra le sue braccia, gli presi il viso tra le mani e lo baciai dolcemente. Lui mi strinse di più a lui, per quanto le mie condizioni lo permettevano e ricambiò il bacio facendolo diventare passionale e deciso. Ci separammo quando eravamo ormai in riserva d’aria.

<< Piccola, ma tu ci stai a riposo? Ti vedo sempre in piedi… >>

Sospirai e mi andai a sedere sul divano del salone. Robert era molto preoccupato per me, come tutti i nostri amici e parenti del resto.

<< Sì, Rob. Solo che non posso stare sempre ferma. >> ammisi sbuffando.

Lui sorrise e andò in cucina per poi tornare con una lattina di birra in mano.

<< Purtroppo devi, soprattutto dopo ciò che è successo. Tra l’altro sei ormai alla fine della gravidanza quindi devi fare attenzione. >>

Non risposi e guardai fuori dalla porta - finestra del salone.

<< Stasera prometto di farti uscire un po’, va bene? >>

Lo guardai curiosa e lui mi sorrise.

<< Ho una sorpresa per te. >>

Sorrisi anch’io, contenta di fare qualcosa di nuovo e curiosa riguardo a ciò che Robert aveva preparato per me.

<< Quindi stasera usciremo? >> chiesi con un sospiro di sollievo.

<< Si. Ormai non mi importa più nulla di ciò che pensano gli altri. Se ci vedranno, non mi importa nulla. E’ ora che tutti sappiano. >>

Io mi persi nel vedere la sua espressione terribilmente seria. Ormai c’era ben poco all’immaginazione riguardo alla nostra relazione. Sinceramente ero stanca di dovermi nascondermi, quindi mi sarei rilassata e sarei uscita con il mio ragazzo. Sapevo che se qualcuno ci avesse fatto delle domande Robert non avrebbe esitato a dire che Angel era sua figlia e per certi versi lo era davvero.

La mattinata passò velocemente e Robert uscì nel primo pomeriggio per delle commissioni personali, quindi mi annoiai davanti alla tv, oppure a leggere riviste. Erano giorni che mi sentivo irritata e annoiata ma sapevo che tutto ciò era dovuto al mio stato.

Certe volte ero arrivata persino a rispondere male a Robert, per poi scoppiare in lacrime a causa del senso di colpa. Fortunatamente avevo un ragazzo fantastico che sapeva capirmi e riusciva sempre a perdonarmi, comportandosi in modo sempre dolce e rispettoso. Spesso, però, lo vedevo stanco e scostante e mi preoccupavo che tutta questa situazione gli pesasse molto. In fondo io pensavo sempre che fosse così, ma lui faceva sempre qualcosa che mi faceva ricredere.

La nostra non era una situazione semplice e nonostante i nostri alti e bassi Robert era davvero un ragazzo unico e non potevo desiderare di meglio.

Tutte le volte che avevo sentito parlare di donne in gravidanza e dei loro sbalzi d’umore stentavo a crederci, eppure mi rendevo conto come tutto questo fosse capitato anche a me. Oltre al fatto di essere diventata più lunatica del solito, tutte le mie emozioni erano amplificate. Una sera avevo fatto una scenata di gelosia a Robert solo perché l’avevo visto insieme alla sua co-star in una foto della premier del suo nuovo film. Sapevo che era stupido ma non ero riuscita a trattenermi, finendo con il far arrabbiare anche lui.

Come sempre Robert aveva capito e mi aveva dato il tempo per calmarmi e poi si era scusato per essersi arrabbiato con me. Come se c’è ne fosse bisogno! Lui mi aveva regalato la sua vita e ciò che faceva per me ogni giorno era indescrivibile, soprattutto data la situazione in cui ci trovavamo.

Mi riscossi dai miei pensieri e gettando un occhiata all’orologio del salone vidi che erano appena le quattro. Robert mi aveva detto che sarebbe passato a prendermi poco prima delle otto e che prima di quell’ora non sarebbe potuto tornare, quindi avevo ancora molto tempo.

Sbuffai non sapendo cosa fare. Mi alzai con cautela e mi guardai intorno, indecisa sul da farsi. Camminai per arrivare alla terrazza e feci massima attenzione, perché avevo sempre la paura di cadere. Da quell’incidente in cui avevo rischiato l’aborto ero sempre in allerta, anche nel fare le cose più banali. Una volta fuori feci un respiro profondo e prima di sedermi sulla piccola panchina in ferro battuto lì vicino, presi una rosa bianca e annusai il suo profumo.

Una volta seduta guardai il panorama e ammirai la mia città. A causa del mio lavoro non riuscivo stare poi molto tempo a casa, ma grazie ad Angel era molto tempo che riuscivo a starci.

Los Angeles… la piccola Angel non poteva nascere in luogo migliore!

Con la coda dell’occhio vidi che c’era qualcosa poggiato accanto a me e allungando la mano per prenderlo mi resi conto che era un portafotografie. Non l’avevo visto ma supposi che fosse di Robert. Aveva una copertina in pelle e un piccolo laccio che lo teneva chiuso. Lo sciolsi e l’aprii. La prima foto ritraeva un bambino con i capelli corti e biondi. Gli occhi erano tra il verde e l’azzurro e li riconobbi subito. Sorrisi, guardando fotografie simili, che ritraevano Robert quando aveva più o meno quattro o cinque anni. Era davvero bello già da piccolo!

Notai che era un album particolare, c’erano foto delle sue sorelle e per sino dei suoi genitori da piccoli, però nessuna foto di tutti loro da adulti.

All’improvviso mi illuminai. Robert me ne aveva parlato. Era un album che racchiudeva fotografie della sua famiglia, ma solo da bambini! Era una loro tradizione e sapevo che ci teneva moltissimo.

Osservai con il sorriso sulle labbra Robert con il musetto sporco di cioccolato o le mani impasticciate di marmellata. Risi quando lo vidi atterrato dalle sue sorelle, che si erano buttate su di lui!

Una foto tra tutte mi colpì, ovvero vederlo con le piccole manine sfiorare i tasti del suo pianoforte. Doveva essere stata una passione per lui, fin da piccolo.

Mi stupii quando trovai alcune mie foto di quando ero bambina. Ma dove diavolo le aveva prese? Sicuramente in una delle tante volte in cui eravamo andati a casa mia, senza farmene accorgere, oppure si era messo d’accordo con mia madre. Ultimamente andavano d’amore e d’accordo quei due!

Ma che perché aveva messo le foto lì? Mi aveva detto che era una cosa che riguardava la sua famiglia…

Non riuscii veramente a stupirmi che avesse inserito me in una cosa così importante per lui.

Continuai così fino alla fine dell’album e notai che c’erano alcune pagine vuote. Stavo per chiudere il portafoto, distrattamente, quando lo riaprii e tornai a quelle ultime pagine. Mi era sembrato di vedere un piccolo post- it attaccato lì.

Sgranai gli occhi quando capii di cosa si trattava. Il nome di Angel era scritto su quel bigliettino, appiccicato in quella pagina vuota. Quindi lui voleva inserire anche le foto di Angel.

Mi asciugai una lacrima solitaria, dovuta alla commozione. Era davvero troppo e inspiegabilmente dolce ciò che stava facendo per me.

Richiusi con cura l’album e lo rimisi dove lo avevo trovato.

Scesi e tornai al piano di sotto. Diedi un occhiata all’orologio che avevo al polso e vidi che mancava più o meno un ora all’arrivo di Robert, quindi mi feci una doccia e indossai una gonna e una maglia comoda. Purtroppo nelle mie condizioni non potevo fare altro.

Ero intenta a sistemarmi i capelli, quando sentii la porta di casa aprirsi e poi richiudersi di nuovo. Guardai di nuovo l’orologio, credendo di aver fatto tardi però notai che era Robert ad essere in anticipo. Non poteva che essere lui la persona che era appena entrata in casa.

Poco dopo infatti il mio ragazzo fece la sua comparsa, bello come sempre. Aveva un sorriso stanco sul viso e io lo raggiunsi. Gli accarezzai una guancia e  notai quanto fosse stanco.

<< Robert, se non ti va più di uscire, non fa nulla. >>

Infondo se era stanco non doveva uscire solo perché me l’aveva detto. Faceva fin troppo per me e non potevo chiedergli ancora molto.

<< Amore cosa dici? Non dopo tutto quello che ho fatto >> disse per poi coprirsi la bocca con una mano.

<< Perché cos’hai fatto? >>

Misi le mani sui fianchi con un sorriso luminoso sul viso. Ero contenta che era stato tutto il pomeriggio fuori solo per preparami una sorpresa, ma dall’altra parte non volevo che si stancasse troppo con me. Il nostro lavoro era già parecchio impegnativo, anche se era da otto mesi che non facevo più l’attrice, ma speravo di tornare presto  a fare ciò che amavo.

<< Niente domande. Se sei pronta possiamo uscire adesso. >>

Senza lasciarmi il tempo di rispondere mi prese per mano e mi condusse verso la porta di casa. Mi fece indossare il cappotto e prese le chiavi della macchina. Non mi dette il tempo di prendere la borsa che eravamo già fuori.

Scossi la testa, divertita da tutta quella fretta e cercavo di immaginare cosa avesse combinato questa volta quel pazzo del mio fidanzato.

Mentre eravamo in macchina lo guardai insistentemente. Era così bello e io mi sentivo fortunata che lui avesse scelto proprio me. Che mi amasse nonostante le difficoltà della nostra situazione e che volesse crescere un figlio non suo…

<< A cosa pensi mia bellissima dea? >> disse ricambiando il mio sguardo.

<< A te. >> risposi sincera, sorridendo.

<< A quanto sono bello? >> chiese facendo quel suo sorriso particolare, che faceva perdere la testa a molte donne.

<< Non solo, ma non montarti la testa! >>

Lui per risposta mi baciò il dorso della mano.

<< A me basta solo il tuo amore per essere felice. >>

Quelle parole mi colpirono dritte al cuore e io strinsi più forte la mano intrecciata alla mia, sul cambio della macchina.

<< Anche per me è così. Da quando ci sei tu la mia vita è cambiata e mi hai resa la donna più felice del mondo. >>

Robert si sporse verso di me e mi baciò dolcemente per pochi secondi, approfittando del fatto che eravamo fermi a un semaforo.

<< Adesso mi dici dove mi stai portando? >>

<< Te l’ho detto: niente domande. >>

Io risi e mi misi comoda sul sedile, nel frattempo che Robert guidava verso una meta a me sconosciuta.

Passarono diversi minuti, finchè vidi che ci avvicinavamo sempre di più a Venice Beach, una parte residenziale e balneare che si trovava a Ovest di Los Angeles. Era un posto bellissimo e mi sorpresi che Rob mi avesse portato proprio lì.

Fermò la macchina sulla strada a ridosso della spiaggia e venne ad aprirmi lo sportello, aiutandomi a scendere. Non dissi nulla ma mi lasciai guidare da lui verso la spiaggia.

 Era uno spettacolo incredibile, specie al tramonto.  Sorrisi a Robert, che mi guardava con un sorriso.

<< Le sorprese non sono ancora finite. >>

Solo quando lui mi fece cenno di guardare vicino all’ Oceano vidi un piccolo tavolino, dove due uomini con una divisa bianca ci attendevano.

Quando fummo più vicini rimasi a bocca aperta. C’erano diversi piatti coperti e due candele al centro del tavolo.

Non avevo parole e non capivo come avesse fatto Robert a organizzare tutto quello.

Lo abbracciai di slancio, per quanto la mia pancia lo permettesse e lui rise piano e profondamente al mio orecchio.

<< Direi che la sorpresa ti è piaciuta. >>

<< Molto di più, amore. Ma come hai fatto a fare tutto questo? >>

Lui mi poggiò un dito sulle labbra e mi fece sedere sulla sedia che uno dei due camerieri aveva spostato per me.

Mi sedetti con il cuore in gola per l’emozione. Era un panorama molto suggestivo. Quella spiaggia mi ricordava le serate con i miei amici e ora ritrovarmi lì con l’uomo che amavo mi riempiva di gioia. Mai avrei immaginato una cosa simile, ma infondo Robert sapeva sempre come stupirmi e rendermi felice, anche nelle piccole cose.

Sospirai e scossi la testa incredula.

Robert era seduto di fronte a me e mi guardava con un sorriso.

<< Sai sono molto nervoso per ciò che succederà dopo che quasi non riesco ad aspettare di mangiare. Ma lo farò perché voglio che ti goda fino in fondo questa serata e soprattutto vorrei che tu la ricordassi per sempre. >>

Io allungai una mano sul tavolo fino a prendere la sua, che giocava nervosamente con una posata.

<< Robert ricorderò per sempre ogni momento passato con te. >>

Lui mi sorrise e strinse più forte la mia mano, guardandomi emozionato.

<< E poi cosa vuol dire “ per quello che succederà dopo” ? Rob cos’hai fatto?! >>

<< Eh no! Avevamo detto: niente domande! Non ti ricordi più? >>

Io mi tirai indietro appoggiando la schiena alla sedia, con uno sguardo spiacente.

<< E’ vero, hai ragione. >>

Ridemmo entrambi per poi mangiare quelle prelibatezze che Robert aveva fatto preparare. Alcuni piatti non li avevo mai mangiati perché erano tipicamente inglesi e Robert se li era fatti preparare apposta, perché erano cose che a lui piacevano molto e voleva farle assaggiare anche a me. Altri invece erano proprio i miei piatti preferiti.

Non smettemmo mai di guardarci negli occhi durante la cena e io ammirai il suo sguardo così dolce e profondo, capace di farmi sciogliere il cuore ogni volta.

Quando arrivammo all’ultima portata, i camerieri liberarono il tavolo e lasciarono al centro il piatto coperto, per poi allontanarsi.

Io guardai Robert che nel frattempo si era alzato in piedi e mi si era messo alle spalle. Non mi dette il tempo di fare ne di dire nulla, perché si abbassò sulle ginocchia, di lato rispetto a me, e mi poggiò una mano sulla pancia.

<< Kristen, sono tante le parole che vorrei dirti adesso, ma l’emozione è talmente forte che non so da che parte cominciare. >> rise nervosamente e io gli accarezzai una guancia.

<< La prima volta che ti ho vista è stata guardando un film. Un tuo film. Ho subito pensato che avevi qualcosa di speciale e mi sentivo attratto irrimediabilmente da te. Pensavo che fosse una cosa impossibile dato che non ti avevo mai conosciuto di persona, così per placare quel terribile bisogno che avevo di conoscerti mi sono presentato al provino di Twilight. In quel momento ho capito che non avrei mai potuto fare a meno di te. >> disse guardandomi dolcemente.

Era vero, la prima volta che ci eravamo incontrati era da subito scattata quella scintilla. Mi aveva sconvolto, l’effetto della sua presenza era stato devastante per me e lo era tutt’ora.

<< Da quel giorno è stato un susseguirsi di gioie e dolori. Ti seguivo a distanza e facevo in modo di darti il mio appoggio e la mia amicizia, le uniche cose che potevo permettermi dato che eri legata ad un altro uomo. >>

Abbassò lo sguardo a queste parole ma io glielo feci rialzare, mettendogli una mano sotto il mento.

Erano stati anni difficili. Io con il tempo avevo capito che non era solo attrazione fisica quello che mi legava a lui, ma un sentimento ben più forte. Ma adesso le cose erano cambiate e non mi pentivo di nessuna delle mie scelte, perché non avrei mai potuto fare a meno di Robert.

Feci per dire qualcosa ma lui mi fece segno di lasciarlo continuare.

<< Mi sono innamorato di te, pian piano. Catturato da ogni tuo gesto e da ogni tuo sorriso, mi rendevo conto ogni giorno che eri tu la ragione della mia vita. Quando eravamo lontani mi sentivo morire dentro e avrei voluto stare con te e non lasciarti mai. Ho passato notti intere dentro la camera dell’albergo di turno pensando a te, scrivendo canzoni sui sentimenti che provavo nei tuoi confronti, ma poi mi davo dello stupido perché tu potevi avere di meglio e sapevo che mi ritenevi soltanto un amico. >>

Avrei voluto interromperlo, per dirgli che questo era esattamente ciò che io avevo pensato per mesi, ovvero che ero solo un amica per lui e che tutt’ora non mi ritenevo alla sua altezza, ma lo feci continuare e ascoltai il resto delle sue parole con le lacrime agli occhi.

<< Quando ti ho confessato i miei sentimenti e tu mi hai detto che mi ricambiavi ma che non potevamo stare insieme per via della tua storia turbolenta con Michael, avrei voluto sparire dalla faccia della terra, perché fino ad allora ciò che mi aveva almeno in parte rincuorato era il fatto di non essermi ancora dichiarato a te. Quel giorno seppi che non avevo più possibilità, così decisi di concentrarmi sul mio lavoro e lasciare il mio cuore curarsi le sue ferite. >>

Le lacrime mi rigarono il volto senza che me ne accorgessi, fin quando Robert non prese a baciarmi le guance per asciugarle.

Quante volte mi ero disperata perché mi sentivo le mani legate. Da una parte la difficile relazione con Michael, dall’altra le difficoltà dovute al nostro lavoro, al fatto che non potevo dichiarare davanti a tutti il nostro rapporto. Tutto quello mi aveva distrutto perché io amavo Robert e quando seppi che anche lui mi amava, sprofondai ancora di più.

<< Le cose sono cambiate quando quella notte venisti da me, dicendomi che non riuscivi più a fare a meno di me e che mi amavi più di te stessa. >>

Sorrisi fra le lacrime. Era vero. Una notte non riuscivo a chiudere occhio, eravamo sul set del film di New Moon. Avevo deciso che me ne sarei fregata di tutto e di tutti. Avevo ormai lasciato Michael e se per i primi tempi io e Robert avremmo dovuto amarci in segreto, non mi sarei tirata indietro, in attesa di momenti migliori.

<< Quella fu la prima notte che passammo insieme. Finalmente avevo tra le mani la donna che amavo e sapevo che, qualsiasi cosa fosse successa, niente ci avrebbe separati. >>

A quelle parole lasciai le mani che mi stava stringendo e le portai automaticamente il viso. Quella fu la notte in cui io credevo che Angel fosse stata concepita. Quando scoprii di essere incinta i calcoli della dottoressa mi riportarono alla notte che avevo passato con uno sconosciuto, in preda all’alcool.

Ma come avevo fatto un errore simile?

Sebbene fossi felice della mia piccola Angel e di stare per diventare madre, non potevo non sentirmi in colpa nei confronti di Robert. Il nostro rapporto era molto solido e anche se eravamo distanti eravamo sempre rimasti fedeli l’uno con l’altro. Invece a me era successo, in una notte in cui non ero più io, di stare con un uomo che non era Robert e che neppure conoscevo.

Eppure lui mi aveva perdonato ed era rimasto al mio fianco, amando non solo me ma anche mia figlia, nonostante tutto.

Le mani di Robert mi riportarono al presente e mi strinsero a lui. Mi cullò per qualche minuto e poi mi allontanò da sé. Mi prese il viso tra le mani, cancellando le lacrime con le dita.

<< Non piangere amore mio. So a cosa stai pensando, ma lo sai quanto amo te e la piccola Angel. Se ti ricordi una volta ti dissi che la sento come mia figlia e dicevo la verità. Nonostante il fatto che non lo sia biologicamente, sono stato con te e con lei fin dall’inizio e non potrei non amarla. >> disse, accarezzandomi il ventre.

Io lo abbracciai di slancio e respirai profondamente, sentendomi sicura tra le sue braccia.

<< Stiamo affrontando insieme questa gravidanza e quando tu hai avuto quell’incidente ho creduto di morire. Ho avuto una paura tremenda per Angel e anche per te, ma quando ho saputo che stavate bene ho ripreso a respirare normalmente. Quello è stato uno dei tanti motivi che mi hanno convinto che la mia vita dipende da te e non esiste nessun altra donna con cui vorrei condividere la mia vita. >>

Mi guardava intensamente e io mi sentii quasi svenire. Era una dichiarazione stupenda, che non mi sarei mai dimenticata.

<< Adesso c’è solo una cosa che vorrei chiederti, ovvero se vuoi continuare a vivere con me per sempre e rendermi l’uomo più felice su questa terra. >>

Si sollevò e scoprii il piatto al centro della tavola. Mi portai una mano alla bocca, incredula davanti a ciò che vedevo. Una piccola scatoletta in velluto blu, faceva bella mostra di sé.

Robert la prese e si inginocchiò di nuovo davanti a me.

Mi prese una mano tra le sue e aprì la scatoletta che rivelò la presenza di un anello bellissimo.

La scritta nel cofanetto era firmata Bulgari e l’anello era una stupenda fascetta di oro bianco con al centro un diamante a forma di cuore, mentre ai lati aveva altri due piccoli diamanti incastonati.

<< Kristen Jaymes Stewart, vuoi sposarmi? >>

Mi sentii morire dall’emozione. Robert voleva davvero sposarmi? Non avevo parole, non riuscivo a fare nulla se non piangere di gioia.

<< Si, certo che voglio sposarti, Robert Thomas Pattinson! >>

Robert si alzò, portandomi con lui e mi baciò con passione fino a quando quel bacio si spense con inedita dolcezza.

Non riuscivo ancora a credere che Robert mi avesse chiesto di sposarlo, non me lo sarei mai aspettata. Ero tremendamente felice nel sapere che mi sarebbe rimasto accanto e mi avrebbe amata per sempre.

 Per lunghi minuti continuammo a baciarci, dimentichi di tutto il resto, con l’unica compagnia dell’incedere lento e cadenzato delle onde dell’Oceano e delle luci delle stelle.

 

 

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Eccomi qui! Xd
Lo so, lo so… siete molto, molto, MOLTO, M-O-L-T-O arrabbiati con me, vi capisco!
Purtroppo ho avuto un blocco e non sono riuscita a continuare. Probabilmente se avessi postato prima il capitolo sarebbe venuto in maniera del tutto diversa, infatti molte cose che ho scritto non erano messe “ nel programma”. Beh, ( direte voi) forse era meglio che postavo le idee di prima xD No, spero di no!!! Spero davvero che questo capitolo vi piaccia, perché mi è costato parecchio!

Era un momento che immaginavo da tanto nella storia di Angel e non sapevo come farlo apparire originale e non banale. Beh, la chiudo qui, sperando che non abbia in qualche modo deluso le vostre aspettative!^^

Aspetto le vostre opinioni! xD

Ledyang: Grazie!!! Sei sempre troppo gentile, spero che il capitolo ti piaccia, un bacione, ciao!!!

Midnightsummerdream: Ciao, tu dovresti essere Carla xD Sei davvero un segugio per questa storia, cerchi di trovare tracce che io giustamente vado lasciando, eheh, sono davvero contenta che tu ti sia fatta una teoria! Per quanto riguarda il gossip si, me ne serviva uno recente, quindi ho utilizzato quello! Il capitolo ti piace? Spero tanto di si! Sono riuscita a postare oggi alla fine, un bacione, ciao^^

Nessie93: Ciao^^  Come dicevo prima vado lasciando dubbi ma sono contenta che voi vi facciate delle teorie, come dico sempre è una storia particolare e che avrà diversi risvolti! Mi dispiace davvero tanto per l’attesa, il prossimo capitolo arriverà in un tempo davvero molto, molto più breve! Un bacio, a presto!

Erika1975: Ciao erika! Beh Kristen non ricorda nulla perché aveva veramente bevuto troppo, anche perché non essendo abituata ha fatto un macello, però c’è sempre un però xD Il padre biologico è importante sì, ma non quanto chi ha amato e cresce un bambino, almeno per come la penso. Non mi stancherò mai di dire che se il padre biologico abbandona un bambino, ancor prima che nasca, e questo viene seguito da una persona che lo ama come se fosse suo, beh come ruolo può ritenersi tranquillamente un padre! Scusami per questo papiro, ma sono davvero entusiasta di interagire con voi lettori! Spero che nonostante il ritardo, continuerai a seguirmi, un bacio, ciao!

Imaginary82: Ciao!! Oddio le tue idee mi hanno interessata parecchio, è quello che un po’ tutte pensate! Spero davvero che continuerai a seguirmi, perché ci possono essere delle sorprese, a presto ciao!

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

  
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