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Autore: Salice    08/04/2010    2 recensioni
Kakashi ha una nuova missione: Deve coordinare i maestri dei nuovi gruppi di genin, ma si troverà a fare i conti con una persona che non gradisce affatto la sua presenza, e che arriva diretta dal suo passato, quando ancora era vivo Obito.
(Tratta dal primo capitolo)
Kakashi si svegliò di soprassalto, ansimando. Ci mise qualche istante a identificare, nella luce grigia, la sua stanza. Inspirò profondamente, realizzando che il sole doveva ancora sorgere. Ogni notte sognava una missione del suo vecchio team. Non importava quale fosse, finivano tutte nello stesso identico, orribile modo. Si alzò, mentre il cuore tornava a battere ad un ritmo normale. Anche oggi sarebbe arrivato alla tomba all’alba.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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consigli per la musica di sottofondo:
Calleth you, Cometh I – The Ark

Capitolo 7 – Salvataggio




Era passato brevemente da casa a recuperare tutto il necessario per un viaggio veloce e pericoloso, poi aveva fatto una breve visita a casa Hoshino, a rassicurare la vecchia Ginko. Dopodiché, l’uomo dai capelli argentati si era messo in cammino, abbandonando in fretta le case in favore del bosco, e zigzagando senza seguire un percorso prestabilito, pensieroso. Si era lasciato alle spalle il villaggio da quasi un’ora, quando percepì tre presenze alle sue spalle. Non si girò nemmeno, ma rallentò il passo in maniera appena percettibile.
- Venite fuori voi tre! Non dovreste essere a casa? - Dai lati del percorso che stava seguendo spuntarono in ordine prima Wabi, poi Midori ed Ichiro. Midori parlò per prima.
- Non potevamo stare ad aspettare che qualcuno si occupasse di rimediare ai nostri sbagli! – Esclamò. Ichiro le fece eco in un istante.
- Se c’è una cosa che ci ha insegnato la maestra Kokoro è che se si può rimediare a qualcosa, dobbiamo farlo! – proseguì, tutto compunto, con una vistosa benda bianca al posto del coprifronte e il viso pulito, al contrario degli abiti, che erano rimasti gli stessi. Kakashi sospirò, continuando a proseguire, anche se leggermente più lento di prima.
- Immagino che per convincervi a desistere dovrei accompagnarvi io stesso indietro, perdendo così un sacco di tempo prezioso, vero? – Aveva parlato con tono annoiato, ma lo sguardo che aveva rivolto ai tre ragazzini, voltandosi appena mentre saltava di albero in albero era deciso e convinto. I tre sorrisero.
- Esatto! – Risposero insieme. Kakashi sospirò. Se prima si era prospettata una missione difficile, costellata di incognite, ora aveva a che fare con tre elementi ben noti, e la cosa non lo tranquillizzava affatto.


***



Mentre correvano in silenzio, saltando a volte da un albero all’altro, Kakashi rifletteva sulla missione. Il senso di agitazione che aveva provato in quei due giorni stava lentamente svanendo ora che aveva la sensazione di fare davvero qualcosa. La vecchia Ginko gli era sembrata leggermente scossa, ma tutto sommato fiduciosa. L’idea di poter perdere l’unica nipote l’aveva agitata, ma lunghi anni passati come combattente avevano avuto la meglio. Dopo aver perso marito, figlio e nuora in un’unica guerra, il panico non aveva più presa su di lei.
Mentre si allontanava da quella casa ormai quasi disabitata, Kakashi si trovò a desiderare di restituire all’anziana donna almeno sua nipote. Mentre con una parte della mente teneva sotto controllo il percorso e i tre genin dietro di lui, sentiva l’impellente necessità di concludere quella missione il prima possibile. Desiderava rivedere quei grandi occhi rossastri dietro il muso di gatto, la sottile figura nera che saltava di tetto in tetto, e persino udire la voce scocciata di Kokoro sgridarlo davanti alla tomba di Obito perché la sua espressione indolente la infastidiva.
Si riscosse dai suoi pensieri quando si accorse che un fremito lo attraversò al ripensare alle dita bollenti della ragazza che si avvicinavano al suo volto. Cercando non lui, ma Obito. Quel pensiero gli risultò insopportabile, e strinse i pugni. Doveva concentrarsi sulla missione, o non ci sarebbe stata nessuna Kokoro a parlargli accanto alla lapide di Obito. E la vecchia Ginko avrebbe perso di nuovo qualcuno che amava. E poi… Si riscosse ancora. Non poteva permettersi di distrarsi in questo modo. Si impose di pensare solamente ai nemici. Del resto se ne sarebbe occupato più tardi.


***



Raggiunsero il boschetto di cedri in tempi assai stretti, correndo per la maggior parte del tempo. Quando furono sul luogo dove era avvenuto l’attacco, Kakashi li fece fermare con un gesto e poi avanzò lentamente tra i rami spezzati e la terra smossa. Durante il viaggio aveva chiesto loro di raccontare ogni minimo dettaglio del combattimento, e si era fatto l’idea che i ninja che avevano attaccato il gruppo probabilmente usavano il chakra della terra, molto comune nel paese dell’erba. Se era davvero così, era normale che persino Kokoro, che aveva l’abilità delle lame di chakra rovente, si fosse trovata in difficoltà contro di loro. Il chakra della terra era difficile da battere solo con il fuoco, ed era in palese svantaggio numerico. Per battere il chakra della terra occorreva quello del fulmine… Senza volerlo si trovò a fissarsi il palmo della mano destra, e gli parve di vedervi aleggiare le luci del Mille Falchi. Bene, forse era davvero la persona giusta per quella missione. La vocina sottile di Wabi interruppe le sue elucubrazioni.
- Maestro Kakashi? In che direzione possono essere andati? – Chiese la ragazzina, facendosi poi piccola piccola mentre l’uomo si girava. Midori e Ichiro, nel frattempo si erano acquattati accanto alla buca dove era stata seppellita Kokoro, ora vuota, e la stavano studiando con attenzione.
- Qui non c’è nessuna traccia! – Esclamò Midori. Ichiro tirò un calcio ad un sasso.
- Non la troveremo mai! –
Kakashi sfilò da una delle tasche del giubbotto un rotolo, che aprì con un grande svolazzo, tagliandosi il pollice con un kunai e posando la mano sul foglio.
- Ragazzi, pensate che l'Hokage mi abbia mandato qui per sbaglio? Non sono un ninja così sprovveduto! – Esclamò in tono divertito l’uomo, e in un attimo piombò fuori da una nube un carlino dal muso imbronciato.
- Che succede, Kakashi? – chiese il cane in tono annoiato, guardando poi i tre ragazzini e annusando nella loro direzione. – Ancora bambini. -
Midori e Ichiro si entusiasmarono, correndo accanto a Pakkun; Wabi rimase a distanza, in silenzio.
- Questo è Pakkun, ed è un cane dal fiuto formidabile. – Midori aveva le mani congiunte, e guardava Kakashi con espressione estasiata.
- E’ vero, la squadra inseguitrice! Mia mamma mi ha raccontato un sacco di cose! –
Ichiro si adombrò immediatamente, puntando il dito verso Pakkun.
- Avrà anche un fiuto eccezionale questo cane, ma noi non abbiamo l’odore della maestra Kokoro! – Kakashi riavvolse con cura il rotolo, e lo infilò di nuovo in una delle tasche, sorridendo con gli occhi verso Ichiro. Lentamente con la mano aprì la giacca verde, estraendone un oggetto bianco dalle striature rosse: Un muso di gatto dalle orbite vuote con una vistosa crepa su un lato.
- Come vi dicevo, ragazzi, non sono così sprovveduto! -


***



Seguirono Pakkun per tutta la restante parte del giorno, mangiando in silenzio e facendo tesoro di ogni minima traccia che trovavano del passaggio dei tre ninja dell’erba. L’erba piegata che stava già risollevandosi, alcuni rametti spezzati. In qualche tratto alcune impronte, un paio palesemente troppo profonde per le dimensioni. Erano chiaramente delle impronte di qualcuno che stava trasportando qualcosa di pesante. Il cielo si era fatto nuvoloso, e qualche tuono rombava il lontananza, ma non sembrava che stesse per piovere. L’umore della squadra stava diventando sempre più mesto di minuto in minuto, quando il cane si fermò di botto, girando in tondo.
- Sono qui sotto. – Bisbigliò alla volta dei ninja. I tre ragazzini si rinfrancarono, ma Kakashi li invitò alla calma con un gesto.
- Cerchiamo l’entrata di questo tunnel. Ci dividiamo e fra tre minuti torniamo qua. Non fate gli eroi e se vedete qualcuno, nascondetevi. – I ragazzini annuirono alle parole dell’uomo e sparirono in un baleno tutti dalla radura. Tre minuti dopo si raggrupparono. Sul volto di Ichiro c’era una grande emozione mista ad agitazione. Bisbigliò loro in maniera piuttosto concitata.
- Ho trovato una fessura in un crepaccio a sud est da qui! –
- Nessuno ha trovato altro? – le tre teste si scossero, in un segno di diniego. Kakashi annuì e si accucciò, disegnando con un kunai sul terreno.
- Bene, adesso vi spiego il piano. -






@Elos - Sei tanto carina tesoro, ma non devi per forza recensire tutti i capitoli XD Basteranno quelli che non hai ancora letto *_*. Colgo l'occasione per ringraziarti di avermi spronato a pubblicare la storia, che se nesarebbe rimasta nel limbo sola soletta, sennò.


Sproloqui dell'Autrice: Eccoci finalmente al punto in cui le due storie si differenziano! Il prossimo capitolo potrebbe arrivare con un poco di ritardo, perchè, come vi avevo anticipato, lo sto scrivendo da zero e voglio essere soddisfatta del risultato, essendo particolarmente difficile descrivere le scene di combattimento. Quanto al resto, grazie a chi segue e chi ha messo nei preferiti ^_^ La versione contest resterà dalla volta prossima indietro di qualche capitolo, quindi, proprio perchè iniziano "le aggiunte". Ed inoltre è da aggiornare. PErdonate, ma ho avuto poco tempo e ho preferito dare la precedenza a mantenere una pseudo regolare pubblicazione qua, anzichè ritardarle entrambe!

Approfitto per pubblicizzare ancora Florilegio : Una raccolta a più mani di Elos e mia, che vuole raccontare alcuni dettagli dell'infanzia (e non solo ) di Itachi, Shisui e Sasuke, assieme ad Hanako ed Hanayuki, le protagoniste delle storie "Il Giardino dei Mandorli" e "Cronache dalla terra di Suna - Tagliavento".


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