Fanfic su attori > Ben Barnes
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Autore: echo kiriky    11/04/2010    6 recensioni
Ginevra Black, capelli rosso fuoco, lentiggini sotto gli occhi color smeraldo, è sempre stata una tipa particolarmente vivace ed estroversa. Già durante l'infanzia era lei ad incoraggiare i suoi due compagni di bravate, i fratelli Barnes, a compiere le più stravaganti azioni. Ora però sembra non trovare quel coraggio che sempre l'ha contraddistinta.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Ci tengo a precisare che con questo mio scritto privo di alcuno scopo di lucro, non intendo dare una rappresentazione veritiera del carattere o della vita di Ben Barnes, né desidero offenderlo in alcun modo.

Tra la pioggia e le nuvole.


"E mi perdo così,
tra la pioggia e le nuvole [..]
io ti ascolterò,
parlami se vuoi,
dei problemi tuoi per ore..."

La fortuna sembra esserle per lo più avversa e ad avvalorare queste tesi, ci si è messo l'acquazzone, venuto giù non appena uscita da casa Barnes.
Senza ombrello, né cappuccio per ripararsi, percorre di corsa, cercando di coprirsi sotto le tettoie delle case, l'isolato in cui si trovano casa sua e quella dei Barnes.
Poi svolta a destra e si appresta a guardare l'indirizzo nel post-it prima di proseguire.
Nella via, ricontrolla il numero civico. "Eccoci!". Osserva la casa per un po', con incertezza, mentre ritorna quel timore che fino a quel momento l'ha perseguitata.
"Ok, un respiro!"Lentamente, e per un tempo che le sembra un secolo, Ginevra percorre il breve vialetto per poi fermarsi davanti al portone.
In un attimo, approfittando del suo momento di sangue freddo, suona il campanello sotto al quale c'è scritto "Ben e Jack Barnes".
Aspetta uno, due minuti. E' sul punto di girare e tornare verso casa anche perché essendo completamente bagnata, ha paura di prendere freddo a causa del vento che nel frattempo si è alzato. Non riesce a spostarsi se non di due centimetri, che sente il rumore del portone che si apre ed una testa mora, dai cappelli corti e tenuti leggermente all'insù, fa capolino da esso.
Ginevra trattiene il fiato e si immobilizza quando i suoi occhi smeraldo si incontrano con quelli cioccolato di lui in cui si diffonde quasi subito lo stupore. Lui si fa avanti, osservando meglio la ragazza davanti a lui con i capelli bagnati che le si sono appiccicati in viso. Sembra quasi che davanti a sé ci sia un fantasma.
"Ginevra...?!"Quasi un sussurro che ripete poco dopo ma leggermente più forte "Ginevra Black?!"
Riprendendo l'uso corretto delle vie respiratorie in tempo per non prendere un colorito viola in volto, la ragazza annuisce col capo accennando un sorriso tirato dall'agitazione.
Il volto del ragazzo si illumina in un attimo, prima che si getti ad abbracciarla con calore, sorprendendo Ginevra che aveva sospettato tutt'altra reazione.
"Ginevra!" Dice il nome dell'amica con calore, e dopo che lei ha ricambiato l'abbraccio, la solleva da terra facendole fare un piccolo giro, la fa scendere per poi soffermarsi a guardarla.
"Come stai? Dove sei stata? Che cosa hai fatto? E..." Le domande escono di getto, senza che riesca a fermarle e Ginevra ride, ritrovando in lui il Jack lasciato alla sua partenza.
"Devo rispondere a tutte oggi? Perché non so se riesco..." così, fa scoppiare a ridere anche lui e facendo seguire un altro abbraccio.
"Ops, ma sei tutta bagnata... entra che mentre ti asciughi mi racconti tutto." Come se solo in quel momento si fosse accorto della situazione dell'amica. Le fa strada, aprendole la porta e poi chiuderla alle sue spalle, prima di precederla all'interno dell'abitazione.
Un modesto appartamento, abbastanza grande per poter ospitare almeno quatto persone, sebbene in realtà ci abitino in due.
Alle pareti ci sono appese diversi quadri con foto dei fratelli Barnes, molte recenti che non aveva mai visto.
"Siediti qui, ti prendo dei vestiti asciutti ed un asciugamano." Le sorride prima di prendere un porta laterale alla stanza del salotto.
Nell'attesa, Ginevra si guarda attorno con interesse.
"Tieni!"Si volta verso la direzione in cui sente la voce di Jack e fa appena in tempo a voltarsi e prendere l'asciugamano al volo, prima di trovarselo in faccia.
Gli lancia un'occhiataccia scherzosa. "Ti ho lasciato dei vestiti, una mia tuta, sul mobile del bagno. Seconda porta a sinistra." Facendole l'occhiolino.
Ginevra annuisce per poi seguire le indicazioni datele da Jack.
Si lega i capelli nell'asciugamano, mentre si toglie i suoi vestiti completamente bagnati e li appende allo stendi panni posizionato nella doccia.
Sostituisce i suoi vestiti con la tuta verde acido di Jack. Si guarda allo specchio. Le sta leggermente grande, oltre ad essere lunga, e per questo è costretta a ripiegare non solo le maniche per tre volte, ma anche i pantaloni e qui non bastano quattro risvolti.
A questo punto passa velocemente l'asciugamano sopra i capelli per asciugarli. Dopo qualche passaggio, li lascia lunghi, leggermente mossi e boccolosi.
Appoggia l'asciugamano sopra il cesto della biancheria sporca e poi si dirige in cucina, seguendo il rumore delle vettovaglie spostate.
"Jack?" domanda.
"Sono qui." Ginevra si appoggia allo stipite della porta e osserva l'amico intento a preparare qualcosa sui fornelli.
"Rimani a cena, vero?"Ginevra sta per rispondere ma Jack continua a parlare "Certo che sì" Alza lo sguardo su Gin e le sorride complice " E rimani anche a dormire qui. Non accetto nessun : no!" Gin, suo malgrado, non può porre alcuna resistenza, non solo perché sa che l'amico è irremovibile, ma anche perché in fondo lei è la prima a non volersi allontanare da lì.
Jack continua a lavorare con i fornelli mentre Gin si sposta, sedendosi sul davanzale della finestra e per qualche momento si sofferma ad osservare i nuvoloni neri che lentamente si spostano per fare posto a quelli bianchi.
"Vedrai come sarà contento Ben quando saprà che sei tornata!" Finevra viene riportata bruscamente alla realtà e si volta di scatto verso Jack.
Lui lo nota ma non fa domande, continuando il suo lavoro.
"Non l'ha presa bene, vero?" Jack prima annuisce e in un secondo momento si appresta a dire: "No. Sopratutto all'inizio. Si sentiva in colpa, riteneva che fosse a causa sua se te ne eri andata così, senza dire niente."
Ginevra si morde il labbro inferiore.
"Per quanto mi riguarda, ero sicuro che qualcosa ti aveva costretto ad andartene così. Non accusavo nessuno. " Si guardano. "Ne sono ancora sicuro e penso che anche Ben si sia convinto di questo, forse però, gli ci è voluto più tempo."
Le sorride.
"E quando te la sentirai, ci spiegherai la tua fuga improvvisa. "
Ginevra annuisce solamente .


Spazio Autrice:
DarkSakura: Grazie ancora! Mi fa piacere sapere che ti piace ciò che scrivo. Purtroppo non sono riuscita ad aggiornare molto presto ma, spero, che questo capitolo sia comunque di tuo gradimento.
romina75: Grazie! Spero che continuerà a piacerti.
Un grazie anche a coloro che si limitano a leggere.
   
 
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