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Autore: Haze    13/08/2005    3 recensioni
Esistono persone che si nascondono dietro maschere di cristallo, altre dietro bautte di pietra, altre ancora dietro apparenze frivole ed irreali… sta a coloro che hanno rinunciato a portare la maschera scoprire la loro reale natura, scavando a fondo in una vita nascosta nella nebbia più fitta e allo stesso tempo più nitida.
Esistono persone che scoprono verità quando ormai la menzogna ha avvolto la loro esistenza…esistono persone che pur di cambiare la propria menzogna in giustezza sono pronte a ricominciare dal principio. Altre invece… altre preferiscono sentirsi libere nella propria prigionia.�
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo terzo: Notizie dal carlino…

Erano trascorse due settimane oramai dall’inizio della scuola, e gli alunni iniziavano ad avvertire ogni giorno di più il carico di compiti al quale gli insegnanti li sottoponevano.

In particolare tre ragazzi di nostra conoscenza si stavano spremendo le meningi nella biblioteca, nel vano tentativo di capire uno dei passaggi del libro di incantesimi.

- Allora, avete capito? - chiese una Hermione esasperata con un sospiro. Era da un’ora che cercava di spiegare a Harry e Ron quella pagina, ma nessuno dei due dava anche solo un minimo segno di aver compreso qualcosa oltre al numero 256 della facciata. I due giovani la guardarono con la stessa espressione atona che ostentavano da quando la ragazza si era lanciata nell’impresa.

- Senti Herm - esordì poi Ron dopo un’ultima occhiata disgustata verso il libro, - Perché non ci rilassiamo un po’? tanto né io né Harry lo capiremo mai questo passaggio… é inutile continuare a prendere a sassate l’unico neurone che ci rimane, no?- Harry annuì grato all’amico, che aveva dato voce ai suoi pensieri. Hermione sorrise lievemente e fece spallucce. - Ok… - disse, riponendo i volumi sparsi sul tavolo nello zaino.

- Allora? - esordì la ragazza, per poi continuare un attimo dopo. - Siete riusciti a capire dove si è cacciato Malfoy? Non riesco ancora a credere che suo padre sia stato scagionato. -

Era dall’inizio della scuola che il serpeverde non si vedeva, e neppure i suoi compagni di casa sembravano sapere dove fosse. Lucius Malfoy era stato assolto da tutte le accuse circa due mesi prima, con estrema sorpresa di Harry, Ron e Hermione.

- Non è possibile! - aveva esordito il bambino sopravvissuto dopo aver letto la notizia sul giornale:

Il mangiamorte Lucius Malfoy è uscito vittorioso dal processo svoltosi il quindicesimo giorno dello scorso mese: nella sua mente sono state ritrovate tracce della maledizione imperius, e il potente mago purosangue è quindi stato giudicato innocente e scagionato dopo una sola settimana nella prigione di Azkaban. Si ritiene infatti che l’uomo sia stato costretto dall’oscuro signore a svolgere azioni ignobili e indicibili, contro la sua volontà. Precisamente…

L’articolo proseguiva con mille altre spiegazioni che Harry non aveva nemmeno osato leggere, per timore di cadere vittima di uno scatto d’ira, strappare il giornale e pestare i piedi per terra fino a quando il pavimento non fosse crollato. Era ovvio che Lucius Malfoy aveva messo mano al portafogli per uscire indenne dal processo! Chissà quante persone aveva corrotto o minacciato stavolta!

In ogni caso suo figlio sembrava essere sparito dalla faccia della terra. Trascorrere due intere settimane a scuola senza sentire la sua voce irritante deriderli era stata un’esperienza nuova per il trio, piacevole per l’esattezza. Tuttavia la curiosità insaziabile dei tre li aveva portati a spiare costantemente i serpeverde per saperne qualcosa di più, anche se fino a quel momento avevano ottenuto ben scarsi risultati.

Avevano sentito gli Slyterins che ponevano domande a Goyle, Tiger e Pansy per sapere dove si trovasse il loro grande leader, ma nessuno dei tre aveva saputo fornire una risposta soddisfacente.

- No, ancora no . - rispose quindi Harry alla domanda dell’amica.

- Per me può rimanere dove sta - aveva poi aggiunto Ron, esibendo un ghigno. - Si sta decisamente meglio qui senza la sua faccia da schiaffi. -

Hermione aveva appoggiato il gomito al lungo tavolo di legno scuro, poggiando il mento sul palmo della mano.

- Mah… la faccenda mi sembra strana… Draco Malfoy scompare senza dire niente a nessuno… nemmeno ai due scimmioni! Avrei scommesso che se fosse partito o qualcosa del genere loro sarebbero stati i primi a saperlo! Così come quell’ochetta della Parkinson! Magari è malato…. Non che mi dispiaccia, per la cronaca…-

Ron si era alzato all’improvviso, poggiando una mano sul tavolo.

- Beh ragazzi, non ho esattamente voglia di rovinarmi la giornata pensando a Malfoy! Potrebbe anche avere l’AIDS e non mi farebbe né caldo né freddo! Cosa ne dici Harry? Ti va di fare una partita a scacchi magici? - disse voltandosi verso l’amico, che annuì tranquillamente. - E tu Herm? Vieni con noi o ti immergi in uno dei tuoi dizionari di Aritmanzia? - chiese poi alla ragazza.

Questa stava ancora riflettendo sulla strana mancanza del giovane biondino a scuola e alzò solamente gli occhi alla domanda di Ron.

- Allora? - chiese impaziente l’amico.

- Mh?... Ah, sì, io rimango qui, ho ancora qualche compito da sbrigare! -

- Ok… ci vediamo dopo Herm! - disse un po’ titubante il rosso, vedendo la ragazza stranamente assorta nei propri pensieri. Harry la salutò con un cenno del capo e i due giovani si diressero verso la sala comune.

Hermione era rimasta seduta, con il mento appoggiato sul palmo della mano. Li aveva già terminati i suoi compiti, aveva mentito. Il fatto è che a lei interessava realmente dove fosse finito Malfoy… tutti sapevano che suo padre non era esattamente una persona affidabile, e naturalmente Draco era il suo pupillo… magari in quel momento stavano organizzando insieme un tranello nel quale attirare Harry! Ma no… perché pensare sempre al peggio? Dopotutto sicuramente Silente si era accorto della mancanza del beniamino di Piton, e altrettanto certamente si era informato! Era ovvio! Si diede mentalmente della stupida per essere stata così pessimista, e cercò di inculcarsi in testa che Malfoy non stava tramando nulla di losco e tantomeno il padre, o almeno così sperava. Stava per alzarsi e raggiungere i propri amici, quando sentì un chiacchiericcio soffocato provenire da dietro uno scaffale, come se qualcuno stesse parlando sottovoce- il che non era così strano in una biblioteca- ma le pareva vagamente di riconoscere quelle voci… si avvicinò allo scaffale per avere conferma dei suoi pensieri: Sbirciando attraverso lo spazio che intercorreva tra i libri e la ripiano che li sovrastava, vide Tiger, Goyle e Pansy Parkinson che discorrevano animatamente riguardo a qualcosa che doveva essere alquanto importante, perché la ragazza non faceva altro che tappare la bocca ai due scimmioni ogni volta che parlavano troppo forte, cioè ogni quasi cinque secondi.

Di nuovo sopraffatta dalla sua scalpitante curiosità Hermione si avvicinò ancora, per riuscire ad ascoltare i loro discorsi: ora si trovava a quasi un metro da dove si erano posizionati i tre serpeverde.

- Volete parlare piano voi due?! - sibilò Pansy con voce acida.

- Cavoli, Draco è un grande! Ma perché diavolo non ce l’ha detto che andava in vacanza di studio in Italia? - aggiunse con tono eccitato Goyle.

- PIANO! Ma quanto siete stupidi?! Draco sapeva perfettamente che se lo avesse detto lo avreste spifferato a mezzo mondo! Quel che mi chiedo è perché non lo ha detto a me! Oh… ma dopotutto, è così riservato! - esordì Pansy.

“ Malfoy riservato?!?!?!” pensò Hermione. “ Questa sì che era bella! Quindi è in vacanza di studio…” . la notizia alleviò le preoccupazioni della ragazza, che continuò comunque ad ascoltare.

- Mi chiedo proprio perché Silente ha convocato anche voi per parlarci…in ogni caso, avete capito, non dovete farne parola con nessuno! Quello per il quale è stato scelto Draco è un concorso privato, se qualcun altro ne venisse a conoscenza di sicuro cercherebbe di iscriversi, anche se in ritardo! - sibilò ancora Pansy.

I due giganti sbuffarono mostrando un’espressione delusa.

La serpeverde ghignò: - Non vi preoccupate! Ci divertiremo quando tornerà Draco! -

Tutte e tre le bocche si aprirono in un sorriso malevolo.

- Mi chiedo solo perché Silente ce lo abbia detto solo ora… è da due settimane che è iniziata la scuola! Magari pensava che Draco ci avesse già avvisati… mah, vabbè, avete capito, acqua in bocca! - disse ancora la Parkinson.

- Possiamo mangiare però, vero? Voglio dire, non solo acqua… - chiese preoccupato Tiger.

Pansy si appoggiò una mano sugli occhi e scosse la testa, esasperata.

- Era solo un modo di dire, idiota! - sibilò.

La serpeverde si spostò i capelli neri dietro le spalle con un gesto veloce.

- Dai, andiamo! -

Hermione fece appena in tempo a recuperare un libro e a nascondervi il volto che i tre si avviarono verso l’uscita della biblioteca. Tuttavia anche se non avesse avuto il viso coperto, probabilmente il trio non l’avrebbe degnata di uno sguardo neppure se fosse stata vestita di catarifrangenti: proprio come Malfoy, ritenevano la propria figura superiore a tutte le altre, e tutto ciò che li circondava diveniva superfluo, come una formica per un gigante. Era strano però vederli senza il loro leader: parevano tante marionette che tentavano di governare i propri fili da sole… All’interno della scuola erano abituati a “sottostare” a quella specie di amicizia che li legava a Draco, e ora che lui non c’era, non riuscivano più nemmeno a fare uno scherzo decente per i corridoi. La Parkinson era la più indipendente tra i tre, ma non è che ci volesse molto per superare quegli uomini di Neanderthal che erano Tiger e Goyle…

In ogni caso Hermione tirò un sospiro di sollievo: Malfoy stava semplicemente studiando all’estero! Una punta di gelosia si risvegliò però in lei: quanto avrebbe voluto poter andare anche lei in Italia… si diceva che là si trovassero scuole veramente prestigiose di magia...almeno quanto Hogwarts, se non di più. Erano istituti a numero chiuso, con un numero di studenti piuttosto limitato e dieci volte inferiore a quella della sua scuola, ma tutte le materie venivano approfondite con una peculiarità quasi impressionante. Lucius Malfoy doveva essersi dato da fare per riuscire a mandare il figlio ad una di quelle scuole…

La ragazza fece spallucce e corse a raccontare ciò che aveva scoperto agli amici.

- Quindi è in Italia? - chiese Harry dopo aver ascoltato il racconto di Hermione.

- Sì, in vacanza di studio. A quanto pare è stato proprio Silente a rivelarlo alla Parkinson, Tiger e Goyle. - aveva risposto la ragazza.

- Devo dire che sono un po’ deluso. - ammise Ron.

- E perché, scusa? Dovresti essere sollevato invece! Significa che possiamo stare tranquilli! - Hermione era scattata in piedi dalla panca sulla quale era seduta.

- Beh, se i Malfoy fossero stati coinvolti in qualche losco affare famigliare avremmo potuto scovarli e mandare finalmente Malfoy senior in una bella ed accogliente cella ad Azkaban, no? Poi chissà, se anche il figlio fosse stato implicato magari qualche anno se lo sarebbe fatto anche lui, è già responsabile delle proprie azioni dopotutto! -

Aveva tranquillamente risposto Ron.

- Ronald Weasley, vergognati! Mi vorresti dire che speravi che i Malfoy stessero tramando qualcosa contro Harry o che so io? E chi ti dice che saremmo riusciti a scoprirli? Mi sembra tu ti stia montando un po’ troppo la testa. Quando c’era Malfoy che ti derideva cantando “ Weasley è il nostro re” non sembravi così cuor di leone, vero? - Hermione era esplosa: non ce la faceva proprio ad ascoltare le manie di protagonismo di Ron. Sia lui che Harry avevano sempre avuto una spiccata passione per l’avventura, ma lei… no, tutto quello che desiderava era starsene tranquilla, dimenticare ciò che Voldemort aveva fatto passare loro, vivere una vita normale.

Ron era diventato rosso all’improvviso al pronunciare l’odiata canzone con la quale Malfoy e la sua gang lo avevano beffeggiato, ma soprattutto non avrebbe mai immaginato una reazione simile da parte della sua migliore amica. - Guarda che non mi sognerei mai di sperare che accada qualcosa a Harry o a qualsiasi altra persona, volevo solo dire che se i Malfoy fossero stati spediti ad Azkaban avremmo avuto una minaccia in meno! -

Tutti e tre i ragazzi si erano alzati in piedi, Ron e Hermione che si guardavano in cagnesco, Harry che tentava inutilmente di riappacificare i due, ponendo così fine al litigio che stava infiammando in quel momento.

- Dai, ragazzi, smettetela, sapete che non arriverete a niente… - cercava di convincerli.

Hermione sospirò. - Hai ragione, Harry. Scusami Ron, è che ero un po’ nervosa per tutta questa faccenda. - disse con un filo di voce. Il rosso invece, che era un po’ più orgoglioso per quanto riguardava porre delle scuse, annuì soltanto, ma sia Harry che Hermione capirono che si era reso conto dell’errore commesso.

- In ogni caso non dobbiamo rivelare a nessuno del fatto che Malfoy sia andato in Italia… ho sentito che anche Silente si è raccomandato di questo con quei tre… -

- Recepito. - dissero all’unisono Harry e Ron.

Erano ormai le otto, e dopo aver cenato, i ragazzi si recarono nei propri dormitori, mentre gli ultimi raggi del tramonto invogliavano le spesse mura di Hogwarts ad attendere il giorno successivo e davano il libero accesso alla notte buia, ma brillante di stelle.

Ciao! Ecco qui il terzo capitolo… sono cortissimi, lo so, ma è essenziale perchè la storia possa scorrere fluida! Ma dove siete finiti tutti quanti?!?! Tutti in vacanza per ferragosto? Xkè non legge nessunoooo??? ( me in lacrime! nda )

Tuttavia ancora una volta ringrazio Zebrona! ( menomale che ci sei tu…^^ ) Al prossimo capitolo!

Haze.

  
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