Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Naruto89    12/04/2010    1 recensioni
Naruto Uzumaki è uno studente universitario sfaccendato, che sogna di diventare un regista cinematografico; Sakura Haruno è la nuova barista del locale che si trova esattamente davanti alla Facoltà frequentata da Naruto. Lei viene da Hiroshima, è arrivata sino a Tokyo per dimenticarsi una volta per tutte del suo ex, Sasuke Uchiha, e ha deciso di non impegnarsi mai più in una relazione seria. La storia di Naruto e Sakura dura 500 giorni, che non verranno mostrati in ordine cronologico, bensì completamente sparpagliato, disomogeneo, come pezzi di un puzzle da ricomporre con molta pazienza. Durante questa storia Naruto e Sakura si incontreranno, si conosceranno, si prenderanno e si lasceranno. "Questa è la storia di un lui e di una lei ma, tanto vale chiarirlo subito, questa non è una storia d'amore." Forse.
Ispirato e dedicato al meraviglioso film indipendente "(500) giorni insieme - (500) days of Summer".
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

#11

“E nonostante sua madre impazzita e suo padre
Malgrado Belgrado, America e Bush
Con una bic profumata
Da attrice bruciata
'La guerra è finita'
Scrisse così.”

La guerra è finita – Baustelle

(182)

“Sakura!!”
Nella stanza, con la fuga della ragazza, si era creato il gelo: sua zia, sua cugina e la sua ex guardavano Naruto con un’aria penosa – ma al contempo di disapprovazione – che faceva ribollire ancora di più il sangue nelle vene al ragazzo. Sapeva benissimo di essere in torno anche se non glielo venivano a dire con quegli sguardi.
Il giovane rimase per qualche secondo immobile, guardando l’uscita della casa: era come se le sue gambe non riuscissero a muoversi, come se il corpo non rispondesse più ai suoi ordini. Dopo quasi tre mesi praticamente perfetti, era scoppiata la crisi: la paura che, una volta uscito di lì, non sarebbe stato più il “lui” della sua “lei” lo tormentava e lo bloccava.
Tuttavia, imprecando a bassa voce, riuscì finalmente ad alzarsi: tentò di mettersi a correre con tutto sé stesso, ma si scontrò con il tavolino sopra sui poco prima stavano cenando e cadde per terra, quasi a significare la sua resa davanti all’ineluttabilità di quella situazione. Il solo pensiero che tutto il tempo passato con Sakura stesse per essere mandato all’aria per un motivo tanto assurdo gli faceva venire voglia di piangere.
Anche se, magari, è la prima volta che si ha una ragazza e, soprattutto, la prima volta che si viene lasciati, quella rimane comunque una sensazione familiare. Ti senti sfuggire inesorabilmente dalle mani quello che eri riuscito a conquistare faticosamente, penando come un cane per trovare anche solo il coraggio di andare da quella persona a parlarle, ridere con lei e finalmente confessare i sentimenti sopiti da sempre troppo tempo.
Alcuni dicono che l’amore sia come una rosa: è pieno di spine e la salita è difficile, ma una volta arrivato in cima il profumo è buonissimo. Parole vere, se non per il fatto che – in amore – la scalata non finisce mai: una volta che finalmente sei riuscito a farti corrispondere dalla persona che ami, inizia la parte più difficile, dominata sia dalla gioia per il risultato ottenuto, sia dalla paura di perdere quanto di buono appena fatto.
Felicità e timore, un binomio indissolubile che ben si sposa con l’usanza umana di non essere mai veramente contenti, soddisfatti. Felici di avere, ma timorosi di perdere: nel momento stesso in cui si possiede qualcosa, è inevitabile avere paura di perderla. E’ l’eterno paradosso, l’infinita lotta tra l’avere e il non-avere.

Naruto, allora, mollò un pugno contro il pavimento per svegliarsi del tutto e, con uno scatto impressionante, si rialzò e si fiondò fuori dalla casa di sua zia, nella strada, chiamando a gran voce la ragazza. La sua ragazza. Non ottenne risposta.
Tuttavia, poco prima che ripartisse con la stessa velocità di prima per cercarla nel quartiere, si accorse che lei era appoggiata alla porta dell’abitazione da cui era appena uscito, che lo aspettava e sorrideva in silenzio.
“Sakura… ma che diavolo…!?”
“Mi è sembrato che fossi piuttosto a disagio, lì dentro.”
“C-certo, sì… e dunque?”
Il biondino aveva sicuramente un grande talento per la scrittura, era una persona molto riflessiva e anche piuttosto intelligente, ma a Sakura piaceva proprio perché – in questi momenti – era più ingenuo di un bambino di pochi anni.
“Ho aspettato il momento perfetto per andarmene senza sembrare scortese, in modo da trascinarti con me. Scusa se ti ho messo addosso tanta pressione, ma ero sicura che prima o poi saresti esploso.”
“Scusami… io non…”
“Mica ti devi scusare, l’ho fatto apposta!”
“Apposta?”
“Ho visto che eri in difficoltà, e allora mi sono inventata qualcosa per farti andare via di lì!”
Il sorriso della sua ragazza fece sciogliere il cuore del biondino, che si abbandono anche lui in un sorriso consolatorio e sollevato: per un attimo aveva temuto il peggio e invece la rosa aveva fatto tutto quanto solo per lui.
Le si avvicinò lentamente, senza smettere di sorridere, e la baciò dolcemente: le poggiò una mano sulla guancia e attaccò avidamente, ma con discrezione, la sua bocca, la sua lingua. Alla fine, i due – sempre con il sorriso in volto – appoggiarono la propria fronte a quella dell’altro e si presero per mano. La giovane si lasciò andare tra le braccia del suo ragazzo e i due ripresero a camminare, mano nella mano, per le strade di Tokyo.

(240)

“Ti amo.”
Erano ormai passati quasi cinque mesi da quando Naruto e Sakura si erano messi insieme e ormai avevano l’abitudine di uscire sempre, di sera. Anche quella volta erano rientrati a casa della rosa dopo una serata passata a bere in qualche pub e poi al cinema, a vedere un film. Se un’attività del genere era normale per quasi ogni coppia, nel loro caso assumeva un significato particolare.
Il biondino non parlava quasi mai di cinema con la sua ragazza: era da tempo che non toccava più le sue sceneggiature e preferiva non sollevare più l’argomento, ormai non gliene fregava più niente. Aveva finalmente trovato qualcosa che, nella vita, lo stava appagando davvero e il resto cominciava inesorabilmente a perdere di importanza.
Tuttavia, quando i due andavano al cinema, la vena di Naruto si riaccendeva e passava ore ad analizzare il film ad alta voce, con la sua compagna che lo osservava divertita e, ogni tanto, provava a dare anche lei qualche opinione. In fondo, quella era la vera passione del ragazzo e lei l’aveva capito benissimo. Lui, purtroppo, tentava ancora di negarlo.
Quella sera, comunque, i due erano rientrati a casa di Sakura e si erano adagiati dolcemente sul divano: il giovane aveva preso la sua ragazza per i fianchi e la stava baciando con passione, mentre le stava accarezzando i capelli: adorava la sua chioma color del grano e le piaceva moltissimo poterla toccare, quando ne aveva la possibilità.
Però, dopo tutto quel tempo che erano stati insieme, il biondo cominciava a non riuscire più a trattenere quello che provava per la rosa e così, mentre le baciava il collo, si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò le due fatidiche parole.

Nel giro di qualche secondo, l’atmosfera si raggelò: la giovane interruppe l’impeto del suo ragazzo e tentò di rialzarsi, rimettendo anche lui a sedere. Dopodichè, lo guardò con un’espressione quasi disperata, implorante.
Lui, dal canto suo, aveva capito immediatamente di aver fatto un vero e proprio casino: lei gli aveva ripetuto mille volte che non voleva niente di serio, che non credeva nell’amore e che comunque non era fatto per lei. Però, malgrado sapesse tutto questo, aveva deciso di agire di testa sua, egoisticamente, e le aveva appena detto l’ultima cosa che avrebbe voluto sentire.
“Senti, Sakura-chan…” fece lui, tentando di metterci una pezza
“io… non volevo…”
“Non devi scusarti.”
Alla rosa tornò quella fastidiosa sensazione alla bocca dello stomaco che la prendeva sempre quando si sentiva a disagio e dovette sforzarsi per non rimettere la cena di quella sera addosso al biondino. In quella sua frase appena detta c’era una grande verità: Naruto non aveva fatto che esternare quello che provava, quindi non aveva assolutamente nulla di cui scusarsi. Tuttavia, la giovane non riusciva comunque ad accettarlo.
Con una freddezza che non si sarebbe mai aspettata nemmeno lei, la ragazza baciò il biondino: era un bacio distaccato, come se il contatto fra le due labbra la schifasse, anche se ciò non era vero. La nausea, mentre si rendeva conto del suo comportamento, le aumentò e cominciò a sentire anche un dolore fisso alla pancia.
Così, mentre si portava una mano sopra lo stomaco ormai in piena tempesta, aggiunse sempre più fredda:
“Forse è meglio che tu te ne vada. Ci vediamo.”
Il biondino annuì mestamente e, accompagnato dalla sua ragazza, andò alla porta e uscì dall’abitazione. Non appena richiuse il portone dietro di sé, Sakura comprese che non poteva più trattenere la nausea e si fiondò in bagno, con la testa sopra il gabinetto.
L’abbondante cena rimontò acida lungo l’esofago della giovane, che sentì pian piano il dolore allo stomaco scomparire. Tuttavia nemmeno il vomito avrebbe potuto cancellare il rimorso per il suo comportamento e, soprattutto, per il suo non riuscire anche in quel momento ad accettare il fatto di essere amata.
Inoltre, essere piegata in due a rimettere l’anima non fece altro che ricordarle una delle prime volte in cui era rimasta sola con Naruto. Come sarebbe finita tra loro due, ormai, non sapeva dirlo nemmeno lei…

********************************************************************************

Ed eccoci arrivati alla fine anche dell’undicesimo (in realtà dodicesimo) capitolo di questa fanfic. Dopo una prima parte piuttosto leggera (quanti di voi mi ammazzerebbero per come ho gestito la situazione dopo il cliffhanger dello scorso capitolo? xD), la mazzata arriva alla fine. E, come al solito, il tutto è condito da miei pensieri e mie considerazioni! Grazie al cielo sono anche riuscito ad aggiornare solo con una settimana di differenza dallo scorso capitolo ^___^ Ma passiamo alla recensione:
Pai: Sì, in effetti qualcosina della prima parte è effettivamente autobiografica… anche se, ovviamente, io non sono così bravo come il Naruto che descrivo qui, anche se mi piacerebbe xD Riguardo l’altro capitolo… sì, il (500) è l’ultimo giorno, però – come ho già fatto con altri giorni – quello che succede in quel giorno non è tutto lì e il finale della fanfic sarà leggermente differente. Starà a voi giudicare se in meglio o in peggio XD Comunque grazie per la recensione e per i complimenti ^___^
Con tutti i lettori ci sentiamo al prossimo capitolo, grazie mille anche a voi! Ja ne!!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Naruto89