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Autore: Iva27    12/04/2010    3 recensioni
Nient'altro che frammenti.
Se sei a pezzi cosa devi fare?
Come fai a ritornare intero?
Hai bisogno di qualcuno che ti rimetta insieme, ma se non hai nessuno?
Ma se sei a pezzi, si ha paura. Chi ti dice che la persona davanti a te non ti distrugga ancora di più i pezzi, invece di ricomporti?
Come si fa ad aprirsi agli altri se ti potrebbero distruggere di più?
Fino a quando non incontrai quel qualcuno che mi aiutò.
Quel qualcuno che mi fece cambiare e che mi salvò.
Chi era?
Un vero amico!
Questa storia parla di una grande amicizia, saltando di qualche anno per vedere cosa succede durante gli anni dei famosi malandrini! e anche di un grandissimo amore! il più bello in assoluto!!! Spero decidiate di leggerla, e grazie a chi lo farà! baci!
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I miei malandrini'
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CAPITOLO 15

Un viaggio in treno

 

Remus

Sospirai pesantemente. Dovevo immaginarlo.

Del resto erano i miei migliori amici. Dovevo pensarlo che solo loro potevano fare una pazzia del genere. 

Quindi, quando arrivammo verso casa mia e notammo una nube densa di fumo venire più o meno dal nostro giardino, non mi sarei dovuto chiedere cosa stesse succedendo. Ma che potevo farci? Speravo semplicemente di sbagliarmi.

Invece, arrivati davanti alla casa scoprimmo che il nostro giardino, il giardino venerato dai miei genitori quanto un Dio, era tutto bruciato.

Al centro del falò c'era una tenda, che stava anch’essa bruciando, e i colpevoli si rotolavano a terra come due pazzi, picchiandosi.

I miei presero subito le bacchette per spegnere l’incendio, che ora minacciava anche la casa, mentre io non potevo aiutare perché ancora non ero maggiorenne. Ma potevo intanto uccidere due pazzi. Mi avvicinai a quei due. James, a cavalcioni su Sirius, stava cercando di strangolarlo mentre quest'ultimo gli mordeva un polso.

-La smettete subito?!?!?!- gridai furioso e i due si voltarono appena verso di me sorridendomi.

-Ciao Remus- risposero in coro, prima di ritornare a cercare di uccidersi. Naturalmente non si volevano uccidere davvero. Ero abituato alle loro litigate in cui si divertivano a tirarsi cuscini e a strozzarsi un po', ma in quel momento mi sembrava totalmente fuori luogo. Io li avrei dovuti uccidere per quello che avevano fatto.

-Che ci fate qua???- chiesi.

-Siamo venuti a trovarti. Ma questo idiota ha acceso male il fuoco e ha bruciato tutto- mi rispose Sirius con voce soffocata.

-Chi sarebbe l'idiota? Sei tu che giocavi col fuoco, non io. Hai incendiato tu tutto- ribatté James, stringendo davvero la presa al collo. Vidi Sirius diventare blu prima che James allentasse la presa, sempre dopo un pugno particolarmente forte del quasi morto che stava sotto di lui.

-FINITELA SUBITO!!!!!- gridai.

Tutti e due scattarono in piedi sull'attenti come soldati. Bene, non solo mi bruciavano il giardino e per poco anche la casa, si prendevano la briga anche di sfottermi.

Li guardai furioso. Sentivo i miei istinti da lupo tornare a bussare alla porta. Avanzai piano verso di loro mentre la rabbia combatteva per uscire fuori.

Quei due fecero due passi indietro preoccupati.

Le loro espressioni erano quasi divertenti se non pensavo alla rabbia che avevo ancora dentro.

-Che ne dici Felpato, una fuga ci salverebbe la vita?- chiese Sirius.

-Non lo so. Quando è furioso Remus corre molto veloce. Forse arrampicarsi sarebbe meglio. Tu dici che i lupi si sanno arrampicare sugli alberi?- rispose lui, con un altra domanda.

Avanzai un altro po’, mettendoli con le spalle al muro. E poi i loro volti cambiarono espressione.

Quello che avevo davanti erano espressioni di pura paura. Allora mi voltai. L'espressione ora doveva essere esattamente quella di quei due cretini dietro di me. Puro terrore nel guardare lo sguardo di mia madre che si avvicinava minacciosa verso noi tre.

-Mamma io non centro niente- tentai di difendermi. Ma lei ormai non mi ascoltava già più.

 

***

 

Lily

Non capisco il perché dovevo essere preoccupata.

Ogni inizio anno non ero mai preoccupata. Solo il primo anno, ma semplicemente perché non sapevo cosa potevo aspettarmi.

E ora perché ero preoccupata??? Perché ero rimasta ore seduta sul mio letto invece di dormire tranquilla come al solito? Perché vestirmi era stata una cosa così difficile?

In genere sapevo sempre cosa mettermi la mattina. Era semplice. La prima cosa che vedevo.

Invece rimasi a guardare i vestiti e l'armadio aperto per almeno mezz’ora, senza davvero pensare a qualcosa. Aspettavo la solita intuizione. In genere la mia mente agiva velocemente. Vedeva e collegava subito gli abbinamenti. E io sceglievo. Invece rimasi con la mente vuota per ben 30 minuti. Poi mi alzai, sbuffando, decisa a prendere la prima cosa vicina alla mia mano.

La presi. Era una maglia marrone. Mi piaceva tanto, ma in quel momento non mi sembrò per niente bella. Sbuffando decisi che avrei messo la seconda cosa.

E così avevo fatto per un’altra decina di volte.

Alla fine ero riuscita a infilare dei jeans e una camicetta, ma tutta quella indecisione mi aveva lasciato ancora di più preoccupata.

Perché ero così preoccupata????

Il baule almeno era sistemato e in ordine, già pronto dal pomeriggio prima.

I miei genitori però si dovevano ancora preparare, come al solito, anche se ci avevo messo di più del solito, ero pronta con largo anticipo. E adesso non sapevo cosa fare. Guardai la mia stanza in ordine.

Avevo preso tutto dal bagno? Andai in bagno, controllando di aver preso il mio shampoo preferito. Ma non avevo dimenticato niente.

Scesi sotto e trovai mia sorella intenta a guardare la tv mangiando dei biscotti.

Sbuffai, sedendomi accanto a lei. Non capivo perché ero nervosa. Non vedevo l'ora di prendere il treno per Hogwarts. E allo stesso tempo temevo quel momento. Ma perché mai??

Ma rimanere lì era insopportabile. La stupida telenovela che Petunia stava guardando non mi faceva che venir voglia di abolire la tv. Mi alzai e un'illuminazione mi fece sorridere.

Mi fiondai nella mia stanza e poi aprì l'armadio.

E tirai fuori la mia macchina fotografica professionale. Me l'aveva regalata mio padre molto tempo prima, quando avevo scoperto questa grande passione. Ma da quando ero andata a Hogwarts l'avevo purtroppo abbandonata. 

Ero molto titubante sulle cose babbane. Non ero sicura se fosse possibile portarla a Hogwarts. Naturalmente poi avevo scoperto che non era considerata un oggetto totalmente babbano. Anche i maghi la usavano e quindi potevo portarla a Hogwarts. Ma il secondo anno l'avevo sempre lasciata chiusa nel baule senza mai usarla. E quindi dal terzo in poi avevo deciso di non portarla più. La controllai per bene, per vedere che tutto fosse a posto. Poi scattai una bella foto alla mia stanza con baule per Hogwarts pronto. Questa volta uscì dalla mia stanza sorridendo. Sì, ora andava tutto bene. Niente preoccupazione.

Aprì piano la porta dei miei e trovai mia madre che si stava cercando di sistemare i capelli ancora bagnati. Aveva un'espressione così tanto buffa che scattai subito la foto. Lei si voltò verso di me e mi lanciò un'occhiataccia. 

Risi come una pasqua e scesi sotto. Trovai mio padre già pronto che mangiava un po' di biscotti, rubati dal barattolo dove mia madre fin da quando ero piccola li nascondeva. 

Sorrisi e impressi quel momento oltre che nella mia memoria anche sulla pellicola. Mio padre si voltò verso di me e schiacciò un occhio in segno di intesa. Sorrisi di rimando e andai in salotto. 

Mi fermai silenziosa. Guardai Petunia dall'obiettivo della macchina. Era così assorta dalla telenovela che non si sarebbe accorta di me neanche se mi fossi messa a ballare la samba.

Scattai la foto quando, presa dalla storia, storceva la faccia in un'espressione di paura. Era così buffa che scoppiai a ridere. Una bella differenza rispetto alle grida della protagonista. Notai appena lo sguardo di fuoco di Petunia e ridacchiavo ancora mentre mia madre scendeva pronta dalle scale.

-Dai Lily, non dobbiamo andare?- chiese. Io annuì e salì di corsa sopra. Chiusi con cura la macchina nella sua scatola, presi tutti i rullini vuoti che avevo e misi tutto nel baule. La preoccupazione era sparita. Si, avevo fatto una buona scelta a portare la macchina quest'anno, me lo sentivo.

 

***

 

James

Non vedevo l'ora di prendere il treno. Guardai Sirius che si era quasi addormentato sul letto. Anche se doveva ancora chiudere il suo baule. Guardai Remus, che aveva finito con largo anticipo di sistemare le sue cose nel baule e mi guardava incuriosito.

-Che ti prende James? In genere ogni volta devo minacciare Sirius e te per sbrigarvi e non fare tardi.

Invece Sirius sta dormendo come al suo solito, mentre tu hai finito prima di me il baule e ora lo fissi come se volessi farlo alzare per sbrigarsi. Sbaglio o hai voglia di tornare a scuola?- domandò. 

Sorrisi. Sapevo che era inutile mentire quindi annuì soltanto. Poi presi la rincorsa e mi gettai di peso sullo stomaco del mio migliore amico. Che rispose con un ringhio.

-Sei impazzito?- chiese, imprecando contro di me e cercando di spostarmi di dosso. In poco tempo ribaltò le cose e tentò di soffocarmi con il cuscino.

-Usa almeno il tuo Felpato. Non voglio macchie di sangue sul mio cuscino- sentì Remus sbraitare, mentre io pensavo che anche lui doveva tenere al giardino per non intervenire in mio soccorso. Si stava vendicando a suo modo. Oppure il problema riguardava la sgridata e la punizione che sua madre aveva esteso non solo a noi, ma anche a lui, anche se non c’entrava niente. Certo, passare queste ultime poche ore di vacanza riseminando e concimando tutto il giardino non era stato davvero divertente, se non contiamo il fatto che con me e Sirius era impossibile rimanere seri e concentrati.

Intanto Sirius, invece di cambiare cuscino cambiò discorso.

-Secondo te perché cavolo è così ansiosi di andare sul treno? Pensi che sia per vedere la sua bella?-domandò, sogghignando.

Bastò un attimo di distrazione. Non aveva terminato nemmeno la frase che invertì le posizioni e questa volta ero io a soffocarlo col cuscino. Così imparava.

-Chiudi il becco cagnaccio-

-Attenzione ragazzi. Già i miei vi vogliono uccidere perché gli avete distrutto il loro giardino che curavano con tanto amore e distruggere questa stanza di sicuro non li farà rabbonire. Non vi faranno più entrare in casa- ci avvertì Remus.

Guardai Sirius agitare le braccia fingendo di stare per morire soffocato con fin troppa enfasi, considerato che sicuramente aveva ancora abbastanza aria per soffrire meglio. Lo lasciai andare solo dopo un po’, sbuffando.

-Invece di lasciare respirare la bocca come al solito finisci di fare il bagaglio. Altrimenti perdiamo il treno. Vero Rem?- cercai il suo appoggio.

-Per la prima volta mi trovo d'accordo con James. Il treno non ci aspetta- ribadii Remus. Guardai con gioia Sirius che metteva alla rinfusa le ultime cose e per la prima volta non cercai di mettergli i bastoni tra le ruote, una delle cose che mi piaceva fare.

Era divertente specialmente quando lo facevo a Remus. Ma mi trattenni naturalmente. Dovevamo andare al treno. Di corsa. E non volevo distogliere Sirius finalmente dalla sua opera. Altrimenti avremo davvero perso il treno.

 

***

 

Joy

Strinsi forte mio padre, mentre i miei compagni salivano sul treno. Lui sciolse l'abbraccio e mi scompigliò i capelli, legati nella solita treccia.

Me lo scrollai di dosso infastidita come al solito.

-Papà dai, non sono più una bambina- gli feci notare.

-Sempre la solita storia. Tu sei la mia bambina. Lo resterai anche quando avrai 76 anni e magari sarai nonna. Quindi fatti coccolare dal tuo papà- disse, riprendendomi tra le braccia.

-Va bene papi. Ti voglio bene- l'abbracciai forte. Era terribile doverlo lasciare. Terribile pensare che io andavo a scuola protetta mentre lui era sempre in prima fila nella lotta contro i Mangiamorte.

Il solo pensarci e non riuscivo più a sciogliere quell’abbraccio.

-Ti voglio bene anch'io Josephine. Mi raccomando, cerca di studiare e fai del tuo meglio sempre. E stai attenta, ok?- i suoi occhi erano tristi e preoccupati.

Io annuì.

-Tu devi stare attento. Lo farai per me, vero?- domandai. Lui sorrise e mi baciò la fronte. Poi si allontanò guardandosi in giro.

-Quella non è Lily?- chiese sorridendo e indicando proprio Lily che correva verso di noi. Le sorrisi salutandola mentre di avvicinava. Mi abbracciò contenta.

-Ciao Joy- mi salutò.

-Ciao Lily. Allora, com'è andata quest'ultima settimana?- domandai curiosa. Lei sorrise, ma invece di rispondere salutò mio padre. Anche i suoi genitori si erano avvicinati e sorrisi mentre pensavo che se era corsa a salutare mio padre c'era qualcosa che mi doveva dire, ma in privato.

Salutati tutti entrammo nel treno mentre mi guardavo ancora in giro. C'era poco tempo.

Non capivo il perché non vedevo quei quattro.

Mi rimangiai quello che avevo detto. Quei tre. Peter stava correndo verso il treno e mi sbracciai per salutarlo. Lui ricambiò mentre arrancava velocemente verso il treno. Intanto guardai in giro. E gli altri? Insomma James e Sirius erano sempre in ritardo, ma non Remus. Avrebbero perso il treno, ne ero sicura. Guardai ansiosa Lily e mi sorpresi a incontrare i suoi occhi preoccupati allo stesso modo. Era preoccupata per l'assenza di quei tre anche lei?

Poi una risata simile a un latrato mi fece voltare. Attraversarono di corsa la barriera proprio quei tre, ridendo come pazzi. Naturalmente era la risata di Sirius a risuonare più forte delle altre. Chissà, forse non si erano resi conto che mancavano solo due minuti. Il treno sbuffò forse per avvisarli e allora salirono in fretta salutati dai genitori di Remus. Salutai mio padre che mi strizzò un occhio.

Prima di uscire dalla stazione lui era già sparito.

 

***

 

Remus

 

Eravamo riusciti a salire appena in tempo in pratica.

Il treno aveva iniziato a partire appena prima che James salisse sopra. Ma ce l'avevamo fatta. James chiuse lo sportello e si guardò intorno.

-Allora, dove sarà Codaliscia?- domandò.

-Cerchiamolo- dissi semplicemente e mi incamminai per il treno lanciando sempre un occhiata agli scompartimenti. E lo trovammo con Joy e con niente poco di meno che Lily.

Che mi sorrise salutandomi.

-Ciao Lily- ricambiai.

-Buongiorno Evans!- la salutò anche James, con un sorriso smagliante.

Fu strano vederla esitare. Poi si sciolse in un sorriso anche lei e salutò tutti. James ne rimase incantato. Nel vero senso della parola. Sapevo che in quel momento, se gli avessi tirato il baule in testa, l'avessi appeso con i piedi all'aria o qualsiasi altra cosa, lui sarebbe stato imbambolato a guardare quel sorriso magnifico. Sospirai scuotendo il capo e posando il baule a posto.

Ormai mi ero arreso davanti all'evidenza.

James amava davvero Lily. Peccato che Lily non se ne fosse ancora resa conto.

-Allora ragazzi? Non mi raccontate niente della vostra estate?- chiese Joy curiosa a James e Sirius.

Io guardai esitante Sirius. Speravo non iniziasse a parlare lui. E invece lo fece. Mi sedetti accanto a Lily guardando preoccupato Sirius. Mi avevano raccontato ben poco in quelle ore chini a concimare il terreno, ma quel poco raccontato da Sirius mi preoccupava seriamente. O meglio sapevo cosa avrebbe portato se avesse raccontato quello che aveva detto a me.

-Ce la siamo spassata alla grande Joy. Non hai idea di quanto è bello andare in giro solo con una tenda, un sacco a pelo e dormire dove ti pare, non dover dar retta a nessuno e non preoccuparsi di niente. Vero James?- rispose Sirius. 

James annuì mentre si sedeva di fronte a me. Il suo sguardo era ancora puntato su Lily. Che sembrava in qualche modo fuori posto, ma anche perfetta qui con noi.

Era una sensazione strana. Mi persi qualcosa che aveva detto Sirius mentre pensavo al perché fosse lì. Certo, Joy era la sua migliore amica, ma lei odiava James e Sirius. 

Si rifiutava di stare accanto a loro se non costretta dalla lezione. E aveva tante altre amiche con cui stava sempre. E allora perché era là? Poi mi venne in mente che in genere non stava neanche con le sue amiche sul treno.

Lei prendeva posto con Piton ogni volta. Li avevo visti più di una volta e l'anno precedente con il fatto dei prefetti, li avevo visti chiaramente andare e venire dallo stesso scompartimento.

Ma ora non erano più amici. Forse era per questo che aveva quell'espressione triste. Subito sostituita da una di rabbia e indignazione.

Si alzò di scatto guardando Sirius.

-Bene, vedo che ti rende davvero fiero il fatto che usi le ragazze come degli oggetti. Complimenti, da quel poco che ho sentito ve la siete davvero goduta questa estate- era furiosa e lanciò uno sguardo di puro fuoco a James prima di andarsene. Guardai Sirius maledicendolo mentalmente. Non l'avevo ascoltato, ma non ci voleva molto a capire cosa poteva aver detto. 

Joy si alzò subito mentre Sirius diceva -attento James. Mi sa che è un tantino gelosa- rideva lui. James lo trucidò con lo sguardo, ma entrambi guardammo Joy che con sguardo duro se ne stava andando anche lei dallo scompartimento.

-Dove vai Joy?- domandò Sirius. Io nascosi il viso tra le mani. Ma perché quel cavolo di ragazzo era sempre più cieco?

-Me ne vado così potete raccontarvi e trastullarvi nei ricordi di un'estate da maiali. Sono davvero pentita di essermi preoccupata come una pazza per voi. Non farò più questo errore- e se ne andò sbattendo la porta a vetri.

-Bel colpo Sirius. La tua classe si distingue sempre- la voce di James era incredibilmente molto seria. Ne rimasi stupito perfino io.

Sirius guardò l'amico come se si aspettasse di vedere qualcun altro al suo posto.

-Ma io ho solo detto la pura e semplice verità. Le ragazze cercano le avventure facili in vacanza e non capisco che male c'è ad approfittarne. E quelle due sono esagerate, non ho detto niente di offensivo- ora anche lui sembrava offeso. 

Guardai quei due che forse per la prima volta di guardavano davvero con un cipiglio serio e arrabbiato. Poi James sospirò esasperato e guardò fuori dalla finestra. Chissà cosa stava pensando.

 

***

 

James

Mi aveva sorriso. Mi aveva sorriso davvero. Un sorriso amichevole, un sorriso gentile, magari un sorriso che sarebbe diventato una risata a qualche mia battuta simpatica. E invece Sirius aveva dovuto parlare. Ma perché non chiudeva la bocca giusto per fare qualcosa di nuovo.

Chissà dove era ora. Chissà se era ancora arrabbiata con me. Inoltre la cosa assurda era che io non centravo niente. Sirius aveva avuto più di 20 ragazze quell'estate. Io invece avevo avuto solo lei in testa, nonostante le bellissime ragazze che avevo incontrato quell’estate. 

Non potevo sorridere a nessuna ragazza che mi ricordavo la mia Evans. Pensavo a quanto fosse bella, a quanto invece quella ragazza fosse brutta rispetto a lei, fosse troppo bionda o troppo bruna. 

A quanto solo i suoi occhi verde smeraldo erano belli, nessun'altra li poteva eguagliare. Ma specialmente una cosa che vedevo in lei e che non riuscivo a trovare in nessuna era la sua testa e la sua personalità. Erano tutte così stupide, così vuote, così oche... Lei invece era intelligente. Lei era forte, era simpatica, era unica nel suo genere.

Ed eccomi qua invece con lei che sicuramente pensava chissà che cosa avessi fatto anch’io quell’estate. Distolsi lo sguardo dalle colline verdi che sorpassavamo e notai lo sguardo di Remus che mi fissava. Lui forse capiva. Guardai Sirius invece.

Il mio migliore amico era offeso. Offeso dal fatto che me la fossi presa con lui. Con tutta la buona volontà Sirius non capiva il perché me la prendessi tanto. O il perché Evans e Joy se la fossero presa tanto. 

Appena reso conto della strana attrazione che provocava alle ragazze Sirius aveva scoperto un passatempo che lo distraeva completamente dai suoi problemi familiari. Che gli liberava la testa molto meglio dell'alcol che noi Malandrini eravamo riusciti a tenergli, anche se non sempre, abbastanza lontano. Sì, lui pensava alle donne come oggetti. 

Tranne Joy. Tutti tranne Joy, per lei una vera amica. E le amiche non si toccavano.

Per il resto il comportamento verso tutte le altre ragazze era da stupido, del resto più o meno come al mio. Fino a quando non mi sono reso conto che amavo la Evans. 

Certo molte ragazze erano fin troppo insistenti e allora trattarle male, per modo di dire, era perfino necessario. Ma non ero arrivato ai livelli di Sirius. O almeno speravo di non arrivarci mai.

Il perché Joy si fosse arrabbiata mi era chiaro. Si doveva essere davvero preoccupata per noi.

E l'idea che Sirius invece se la fosse spassata con una ventina di ragazze mentre lei si preoccupava come una matta per lui era la peggiore delle cose.

Povera la mia amica, cotta di quel tontolone di Sirius che non l'avrebbe capito neanche se glielo avessi gridato nell'orecchio. Ma la Evans? Va bene che si era offesa per la poco considerazione di Sirius verso le donne. Era un offesa alla sua categoria.

Ma arrivare addirittura a essere furiosa… guardai Sirius all'improvviso stupito.

-Tu pensi davvero che la Evans fosse gelosa?- chiesi speranzoso. Cercai di trattenere quella speranza che stava nascendo dentro di me, ma era incontrollabile. 

Se la Evans era gelosa forse avevo ancora qualche possibilità. Non che se anche non ne avessi non avrei continuato a tentare di conquistarla. L'amavo, cos'altro potevo fare?

Ma avere davvero una speranza in più..

Sirius mi sorrise, scacciando definitivamente l'espressione ferita. Venne sostituita da quella malandrina.

-Secondo me si Ramoso. È chiaramente gelosa- mi disse.

 

***

 

Lily

-Non sono gelosa. Sono solo arrabbiata del fatto che come una stupida mi sono illusa che fosse cambiato. Quando l'ho visto è stato così gentile. Ma tanto si era fatto chissà quante ragazze prima, ero sicura che fingeva- ormai parlavo a vanvera furiosa. Mi trattenni dal tirare calci alla porta del bagno. Non ero un vandalo. Non mi dovevo lasciare prendere dalla rabbia.

-Tu una stupida? Lily voltati e guarda la regina degli stupidi allora. Quella che per un'estate intera si è tormentata, che non dormiva la notte preoccupata per quei due idioti.

 E invece non pensavano ad altro che alle ragazze. Io sono stupida, decisamente- la voce di Joy era tremante. La mia rabbia si congelò mentre la guardavo cercare di trattenere la voglia evidente di piangere. 

Ma sapevo benissimo che l'idea di piangere sarebbe stata ancora più umiliante per lei. Non voleva piangere per quei due cretini. Non l'avrebbe fatto, no, considerato che lei non piangeva mai.

L'abbracciai di slancio e lei ricambiò nascondendo il viso nei miei capelli. Speravo che quell'abbraccio la potesse far sentire meglio. Speravo che riuscisse a trasmettergli tutte le cose che le volevo dire, ma che non riuscivo a sintetizzare in parole. Speravo bastasse a farle almeno capire che ero con lei.

 

***

 

Sirius

 

Dovevo parlarle. Mi aveva evitato per tutto il viaggio e a cena si era seduta molto lontana da noi insieme alla Evans e altre amiche. Ma non poteva evitarmi in eterno.

Non avevo bisogno degli sguardi dei miei amici per capire che dovevo andarmi a scusare. Anche se non avevo la minima idea di come farlo. Specialmente perché io non chiedevo scusa. Era una cosa impossibile. Una delle tante cose impossibili dei Black. C'era una lista bella lunga delle cose che i Black non potevano fare. Perché? Perché era nei nostri geni.

Era scritto nei nostri geni : 

  1. I Black sono bellissimi; 

2. I Black sono intelligentissimi;

3. I Black non possono amare;

4. I Black non chiedono mai scusa;

 

In realtà ce ne erano molte altre, ma avevo iniziato a sforbiciare questa lista. Il quinto punto per esempio era “i Black saranno sempre e solo Serpeverde”. Ed eccomi qui, io sono un Grifondoro invece. Comunque lasciamo stare tutto questo.

I primi quattro punti sono intoccabili. Insomma volevo vedere qualcuno dire che come tutti i Black io non ero bellissimo. E la mia intelligenza e bravura era saputa e risaputa da tutti. 

Per amare... possiamo semplicemente dire che non essendoci nei nostri geni non possiamo proprio provarlo. L'idea di un Black che ama è ridicola e allo stesso tempo terrificante. Probabilmente quando un Black imparerà ad amare il mondo avrà una fine spaventosa e molto dolorosa.

E il quarto punto era quasi una legge assoluta.

Era semplicemente impossibile che chiedessi scusa.

Però avrei preso Joy e l'avrei sbattuta al muro ora e subito. L'avrei torturata fino a quando non avrebbe ripreso a parlarmi. La mia tecnica era infallibile. Io e James eravamo i migliori e la collaudavamo molto spesso con il nostro caro lupastro per convincerlo ad aiutarci con i compiti.

Con la Mappa del Malandrino la trovai subito. Era ancora insieme a Evans. Sbuffai, mentre pensavo a cosa quella pazza avesse potuto metterle in testa. E se Joy diventava come la Evans? E se invece di stare con noi e ridere con noi dei nostri scherzi, avesse iniziato a guardarci con aria disgustata sgridandoci e trattandoci male? L'avrei mai sopportato?

Non mi ero reso di correre fino a quando non mi fermai e quasi scivolai sul pavimento per colpa di un tappeto davanti alla porta del bagno al terzo piano. 

Mi appoggiai al muro e aspettai la loro uscita. E dopo un paio di minuti, eccole uscire. La Evans fu la prima a notarmi. Mi lanciò un'occhiataccia sperando forse di farmi sparire e si voltò verso le amiche. La seguiva Taira che stava descrivendo non so cosa e poi Joy. Quando Taira si accorse di me chiuse il becco e Joy alzò lo sguardo stupita. E incontrai i suoi occhi di quel castano chiaro, quasi miele. Si fermò e la vidi indecisa.

Io sorrisi.

-Joy ti posso parlare???- le domandai. Si accigliò. Mi dovetti trattenere dal ridere perché aveva sempre una faccia molto buffa quando si accigliava in quel modo, e scosse il capo.

-Non voglio ascoltarti Sirius- disse lei e si incamminò seguita dalle amiche. Io sbuffai e la presi per il braccio con forza, trattenendola.

-Non avrai davvero intenzione di non parlarmi più. Avanti Joy, siamo amici o sbaglio?- Le domandai. Lei mi guardò ora fredda. Provai una sensazione orribile. Essere guardato di nuovo in quel modo era come ritornare indietro nel tempo.

 

***

 

Joy

Stavo per rispondergli che si sarebbe dovuto abituare perché no gli avrei parlato ancora per molto. 

La sua mano calda e grande mi strinse più forte il polso come se non mi volesse lasciare andare. Se non la smetteva di stringere mi avrebbe fatto male. E poi vidi la sua espressione. Mi bastò perdermi in quegli occhi e per rimangiarmi tutto.

I suoi occhi grigio azzurro che si erano spalancati come se avesse... come se avesse paura. Davvero paura. Una voce dentro la mia testa che ricordava incredibilmente quella di James mi rimproverò.

“La freddezza è l'arma che ha ferito molte volte Sirius” mi ricordò.

E mi diedi della stupida. Insomma, lui del resto non provava niente per me. Solo amicizia.

E il fatto che mi ero preoccupata inutilmente non sarebbe dovuto sparire visto che lui e James stavano bene?

Dovevo fargli del male dicendogli che mi aveva ferito? Ferito per qualcosa che lui semplicemente non provava?

Smisi di fare resistenza e distolsi lo sguardo da quegli occhi disperati. Notai vagamente che eravamo soli nel corridoio. Lily e Taira ci avevano lasciato soli. Ma non mi importava in quel momento.

-Cosa volevi dirmi?- chiesi piano. Sentì la sua mano stringermi ancora. Poi mi lasciò. Alzai lo sguardo e lo vidi guardare i suoi piedi.

-Ti avevamo detto di non preoccuparti. Io e James siamo i migliori. Non ci può battere nessuno- la sua espressione sicura e sfrontata nascondeva quasi del tutto la malinconia che aveva provato. Io sbuffai dal naso. Poi lo guardai negli occhi, ora più tranquilli e sorrisi.

-Va bene, se questo era il tuo modo di dire scusami ti perdono. Ma mi devi promettere una cosa- dissi seria. Lui mi guardò accigliato.

-Cosa?- chiese.

-Non voglio sapere nient'altro della tua vacanza. Specialmente non ho intenzione di sentire nessun riferimento a una di quelle dee che ti sei fatto. Chiaro???- mi sforzai di sembrare solo infastidita e non furiosa o ferita come invece mi sentivo.

Lui sorrise e annuì.

-Ok! Adesso torniamo nella Sala Comune- propose lui incamminandosi.

Io mi fermai un attimo. Lo guardai incerta mordendomi un labbro. E poi lo richiamai. Lui si voltò e io lo abbracciai di slancio. Appoggiai il viso del suo petto caldo coperto dalla camicia sbottonata e spiegazzata. 

Lo strinsi forte e lui mi accarezzò un momento i capelli. Poi le sue mani si posarono sulle mie spalle tentando di allontanarmi.

-Lasciami pazza, non respiro. Mi stai stritolando- si lamentò. Io risi stringendolo ancora di più, ma poi lo lasciai andare. Le dimostrazioni di affetto non erano nel suo DNA. Alzò la mano, indicandomi col dito come per sgridarmi e io lo anticipai.

-I Black non abbracciano le persone. Si, me lo hai detto migliaia di volte- lui mi guardò fingendosi infastidito. Poi scoppio a ridere come me e insieme tornammo nella sala comune.

 

***

 

Lily

 

Non ero sicura di aver fatto al cosa giusta. Insomma Joy era distrutta per via di Sirius e lasciarla sola proprio con lui non mi sembrava una mossa geniale. Ma se c'era una cosa di cui ero convinta, mio malgrado, era che l'amicizia di quegli strambi Malandrini era indistruttibile. E sapevo che anche Joy ne faceva parte, anche se non come i quattro. 

Quindi sapevo che Black non le avrebbe fatto del male o cose del genere. Ma non sapevo se lei voleva essere lasciata sola con lui. Come amica, se lei mi voleva accanto io sarei rimasta. Ma non mi aveva dato nessun segno evidente.

Si era dimenticata di me e Taira. E allora cosa potevo fare se non andarmene? Arrivata alla Sala Comune rimasi un attimo perplessa. La sala era quasi vuota. Tutto dovevano essere andati via e infatti vidi che era piuttosto tardi. Nella sala però c'era James. Era seduto nella poltrona migliore vicino al fuoco e appena mi vide si alzò subito in piedi. 

Io rimasi interdetta mentre il suo viso appariva incerto e titubante. Una combinazione che pensavo impossibile in quel volto sempre sicuro e deciso.

-Evans so che a te non importerà molto. Ma te lo voglio dire lo stesso- prese fiato e io intanto sentì Taira allontanarsi velocemente. Ci aveva lasciato soli in meno di due secondi.

-Mi è dispiaciuto davvero che Sirius abbia combinato questo pasticcio. Joy è la nostra migliore amica, non volevamo farla preoccupare.

E questa vacanza … beh, Sirius si è divertito quanto voleva, ma io... io non sono stato con nessuna. Perché è da anni che davanti a me vedo solo una donna. Un'unica e sola persona che continua a tornarmi in mente anche se lei mi rifiuta sempre- la sua voce era seria, profonda, quasi matura, anche se non del tutto. Lo guardai incerta mentre il mio cuore batteva a mille. 

Cosa mi avrebbe detto? Quello che pensavo io? Ero io quella che lo rifiutava sempre, vero? Incredibile quanto non ne fossi più davvero convinta.

E io cosa avrei risposto? Mi sarei dovuta arrabbiare per quello che stava per dire?

Lui aprì la bocca e poi si bloccò all'improvviso, mentre dal ritratto entrarono Black e Joy. Io arrossì pensando a quanto avrei voluto che non tornassero proprio in quel momento. Poi ci riflettei un attimo su. Ne ero proprio convinta?

Black ci guardò un secondo incerto.

-Abbiamo interrotto qualcosa?- chiese guardando Potter che sorrise.

-in realtà sì, Felpato. Ma ormai mi sono arreso. La tua vita è sempre un continuo disturbo- l'occhiataccia con cui ricambiò Black era un chiaro monito di quello che sarebbe successo. 

Mi spostai appena in tempo per lasciare passare Black che si gettò sopra Potter afferrando contemporaneamente un cuscino dal divano e colpendolo a più non posso. Mentre il mio cuore tornava a un ritmo normale e mi chiedevo perché avessi una sensazione di fastidio del tutto involontaria, mi voltai verso Joy.

Rideva tranquilla, ogni preoccupazione sparita.

Sorrisi e mi incamminai verso la mia stanza, lasciando quei due a scannarsi e chiedendomi cosa Potter mi volesse mai dire.

 

***

Note autrice: 

 

Chiedo venia. Mi dispiace. Questo capitolo doveva arrivare molto prima ma mi sono ritrovata nel vero senso della parola bloccata. Quando poi mi sono sbloccata o scritto molto più di quanto pensavo. Sono arrivata a scrivere 27 pagine... penso siano troppe, ma visto che cavolo parlano tutte solo di una giornata non mi sento di dividerlo il capitolo... spero che non sia così lungo da causare noia... almeno spero che siete riusciti ad arrivare qui non dormendo. Devo esercitarmi decisamente a essere più sintetica e non perdermi in tutte queste parole....

Allora, cosa vi volevo dire d'altro? Volevo ringraziare chi ha letto lo scorso capitolo, chi lo segue e chi lo ha tra i preferiti. Per non parlare di chi si ricorda di questa storia!=)

grazie!

E un grazie a chi ha recensito! Me tanto contenta!!!

 

Cara Hayley_GIn91 ti piace questo verde' a me lascia un pò perplessa. Hai visto, Joy è innamorata di un malandrino, ma non di James. Spero di ricevere una tua recensione! Ti voglio tanto bene!

 

Cara beky grazie mille per i complimenti. Sono contenta che Lily ti sia piaciuta e anche che la mia idea di due malandrini al supermercato sia risultata addirittura geniale. Guarda che così mi monto la testa! =P scherzo comunque grazie davvero. Che ne pensi di questo capitolo? E del verde? Penso che proverò a sperimentare un po', altrimenti torno a viola! Bacio!

 

Cara malandrina4ever grazie per la recensione. Si, Lily è un mito e se avessi davvero molti soldi farei una statua d'oro alla signora per essere riuscita a domare i Sirius e James! =)

grazie per i complimenti, spero davvero di essere migliorata. Anche se penso che mi perdo troppo nei particolari forse.. tu che ne pensi? Spero di ricevere anche la tua recensione presto=)

 

scusatemi ancora per il ritardo e grazie a tutti quelli che leggeranno questo capitolo. Spero di non avere più blocchi e quindi di poter scrivere e pubblicare presto. Bacio!!! alla prossima!!!!

 
   
 
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