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Autore: Thumbelina    13/04/2010    7 recensioni
Piccola ff di solo tre capitoli, credo, partorita dalla mia menta bacata una notte in cui non riuscivo ad addormentarmi. Si svolge subito dopo la morte di Severus Piton ma il tempo cambia... ma questo non ve lo dico. Ok, come ho già detto Severus Piton è appena morto, riincontra Silente, e lui...
Genere: Romantico, Suspence, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Severus Piton
Note: AU, What if?, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tre passi al re

- Albus? – fece Severus riaprendo gli occhi, infastidito dalla forte luce bianca che regnava in quel posto
- Già – rispose quello sorridente
- Quindi sono morto? – constatò il Serpeverde in tono neutrale, come se non gli importasse poi tanto
- Temo proprio di sì – rispose Silente porgendogli la mano – condoglianze vivissime
- Anche a te - commentò l’altro con il sorriso sulle labbra, stringendo la sua mano.
Silenzio.
- Ed ora? – chiese Piton
- “ed ora” cosa?
- Ed ora che sì fa? Insomma: che cosa si fa una volta morti?
- Oh beh, io non lo so: d'altronde sono morto da nemmeno un anno, ma sono solito giocare a scacchi, facciamo una partita?
- Ok
Albus Silente mosse il braccio e una scacchiera comparve in quel luogo, e con essa un tavolo su cui era posata e due sedie. I due si accomodarono.
- Sai, Severus – fece l’ex preside di hogwarts (che non aveva mai avuto la reale intenzione di giocare a scacchi) – ti ho già detto molte volte che alle persone buone viene data una seconda possibilità, vero?
- Me lo hai ripetuto fino all’ossessione – rispose Piton
- Bene – commentò Silente – oggi te lo dimostrerò
- E come? – rise Severus, alquanto scettico a riguardo – ormai sono morto!
- Fa fare tre passi al re – rispose Silente, sorridendo, alludendo alla scacchiera
- “tre passi al re”?
- Sì, esatto, tre passi al re. Non tentare di comprendere, Severus, muovi quella pedina come ti ho detto e taci.
- Ma…
- Fallo.
Severus Piton dedicò un ultimo sguardo dubbioso all’uomo che aveva davanti, poi mosse dubbioso il re come Silente gli aveva ordinato, chiuse gli occhi e… semplicemente li riaprì.

Non posso crederci, pensò il professore, Albus me l’ha fatta di nuovo.
Si guardò intorno un poco incerto, quella stanza polverosa in cui si trovava gli ricordava certamente qualcosa, ma cosa?
Si alzò dalla branda sulla quale era seduto e cominciò a vagare per la camera, fino a fermarsi dinnanzi allo specchio.
Diciassette anni prima. Il suo volto era quello di un uomo diciassette anni più giovane di lui.
Era nel suo corpo, Severus Piton, nel corpo che aveva avuto diciassette anni prima, ma con il suo cervello, con il cervello che era invecchiato con lui, maturato con lui, e capì all’istante che giorno fosse.
31 ottobre 1980: la sua seconda possibilità.

Corse senza prendere la giacca fuori dal suo lugubre appartamento e si diresse a Godric's Hollow: se i suoi calcoli erano esatti Lily doveva ancora essere lì.
Si smaterializzò nel luogo sopra descritto e bussò cinque volte alla porta, con furore, rabbia, paura, quasi volesse buttarla giù, e sapeva che non gli avrebbero aperto, sapeva che avrebbero avuto paura, che Silente aveva detto loro di non aprire mai a nessuno, eppure continuò imperterrito a bussare a quella porta. Lui e solo lui poteva adesso salvare la sua adorata Lily, lui e solo lui poteva adesso salvarli tutti.
- Sono Piton! – gridava – Severus Piton, apritemi è importante! Lily apri! Lily, ti prego, apri! Sono qui per voi! Posso salvarvi la vita! Mi manda Silente! Mi ha mandato Albus Silente! So chi è il custode del vostro segreto! Lily, apri!
E si sentì un rumore di un piatto che cadendo in terra si infrange, alle sue ultime parole, e i passi di qualcuno che si avvicina alla porta e poi si ferma, e poi fu nuovamente silenzio.
- Lily – continuò Severus, cosciente del fatto che Lily fosse dinnanzi a lui in quel momento, solo la porta chiusa fra loro a separarli, e che lei lo stava ascoltando, e che forse aveva già serrato la mano attorno alla maniglia della porta – Lily, so tutto, è tutta colpa mia ma io posso salvarvi. Verrà questa sera, io lo so, dovete fuggire, io posso farvi fuggire, io posso spiegarvi tutto, ma tu devi aprire, lo so che mi odi, Lily, ma devi aprire adesso questa porta: devi farlo per tuo figlio.
E fu silenzio in quel momento, e Severus pensò che la ragazza non gli avrebbe aperto, e che non avrebbe potuto far nulla, che la sua seconda possibilità sarebbe andata sprecata, che tutta la sua vita sarebbe nuovamente andata sprecata.
Ed invece si sentì lo scricchiolio della maniglia che gira, e la porta gli si aprì dinnanzi: Lily era dinnanzi a lui e sentì cedere le gambe, il professore, e credette che sarebbe svenuto in quel momento, ma rimase in piedi, lucido, fermo, continuando a guardarla negli occhi.
- Che cosa vuoi? – chiese lei per prima, guardandolo con uno sguardo indefinibile, come se stesse facendo qualcosa di proibito, pericoloso, ed allo stesso modo qualcosa di angoscioso e terrificante
- Io posso salvarvi.

Allora, come ho già detto questa ff dovrebbe durare circa tre capitolini, nulla di più, in caso cambierò idea e diverranno quattro ve lo farò sapere, giuro. E' una ff senza pretese, un'idea che mi è venuta dal nulla e che ho messo su carta, ma i vostri pareri mi farebbero davvero piacere. Baci. Giulia.
   
 
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