Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: PhoenixOfLight    17/04/2010    3 recensioni
Mi sono sempre chiesta cosa vedessero Lily e James nello Specchio delle Brame... così ho iniziato a fantasticare, a vagheggiare e la mia mente malata ha dato vita ad una storia che spero vi piacerà! Saranno solo tre capitoli, il primo dal punto di vista di James e il secondo da quello di Lily; vi avviserò all'inizio del capitolo se vi sono cambiamenti di POV all'interno (in ogni caso sono facilmente riconoscibili). Inoltre, sono espresse anche le "colonne sonore" di ogni capitolo, ovvero quelle canzoni che mi hanno aiutata a scrivere la storia... gradirei che la leggeste ascoltandole^^ Ovviamente, non siete obbligati! Non vi faccio attendere oltre e vi lascio alla mia FF... buona lettura!!!
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Lily and James - an eternal love'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PREMESSA:

PREMESSA:

Questo capitolo è ambientato nello stesso arco di tempo del precedente, con l’unica differenza che a parlare è Lily. Capirete molte più cose in questo capitolo, compresa la vera identità di Alex, il misterioso ragazzo che ha abbracciato il tenero giglio…

Inoltre, la notizia di James Cacciatore ha sconvolto parecchi di voi… (anche me, fidatevi…). C’è chi mi ha detto che anche nel film quando Harry vede la targa con scritto il nome del padre, su di essa è riportata la parola “Seeker”, ovvero Cercatore… non è stato uno sbaglio (anche perché – da quel che so – la stessa Rowling ha supervisionato almeno il primo film – spero di dire una delle mie solite frottole XD), ma solo successivamente la cara zia Row si è resa conto che in effetti tra James ed Harry vi fossero troppe cose in comune e dovevano cambiare qualcosa… come se a noi dispiacesse che siano così simili! Bah…

Ringrazio tutti coloro che si sono interessati a questa FF; alla fine, nelle note dell’autrice, troverete le risposte dettagliate alle recensioni… ora vi lascio al secondo capitolo! A dopo!

 

 

 

 

 

Colonne sonore di questo capitolo:

New Beginnings” – Future World Music

Slipped away” – Avril Lavigne

Buona lettura! J

 

 

 

 

 

2 – I can’t believe it…

 

 

Non potevo crederci. Non poteva assolutamente essere vero. Ma in fondo sospettavo che prima o poi me la sarei vista con la realtà... che avrei dovuto aprire gli occhi e fare i conti con me stessa, prima di tutto. Eppure speravo che sarebbe successo il più tardi possibile. Speravo che qualcuno avrebbe spezzato, ridotto a brandelli quella barriera invisibile costruita per difendermi da tutto e da tutti nel momento in cui feci il mio primo ingresso ad Hogwarts. Invece no. Ero stata io. O meglio, il mio riflesso. Sì, esatto, il mio riflesso, seppur molto diverso da come appaio normalmente. Non potevo lontanamente immaginare che dopo sette lunghi anni trascorsi a costruire pazientemente la mia corazza i miei risultati sarebbero stati vanificati e successivamente ridotti a zero da uno specchio; ma non uno specchio qualunque. Sapevo che quella superficie rilucente incorniciata da oro elegantemente rifinito non era ciò che pensavo... nessuno specchio normale – per quanto potesse essere normale un oggetto in una Comunità Magica – avrebbe potuto riflettere cose o persone inesistenti. Appunto, persone. Perché sono sicura che James Potter, quel James Potter, il più bravo Cacciatore che si sia mai visto, il Malandrino per eccellenza, colui che più volte avevo sorpreso a compiere qualche malefatta ai danni dei Serpeverde, in quel momento non mi starebbe mai abbracciando e sfiorando dolcemente il mio giugulare con le labbra. Anche se… devo ammetterlo, mi sarebbe piaciuto che sarebbe davvero stato così, che un giorno James mi avrebbe guardato con quegli occhi così… così pieni d’amore…

È ufficiale: mi sono innamorata di James Potter.

Dopo sette anni trascorsi a declinare i suoi inviti a voler uscire con me, alla fine il mio cuore ha ceduto al suo fascino. Ma non solo a quello… James era cambiato. Non era più il solito arrogante egocentrico che mi dava sui nervi con i suoi comportamenti infantili e che amava atteggiarsi col Boccino d’Oro in riva al Lago Nero nonostante sia un Cacciatore… ormai alla figura del bambino viziato si era sovrapposta un’altra, quella di un maturo e responsabile Caposcuola diciassettenne che non infastidiva più i suoi compagni durante le lezioni e nei corridoi, anche se ogni tanto qualche sgarro – minimo – lui e la sua combriccola di scalmanati continuavano a commetterlo… eppure quel lato così schietto e leggermente bambinesco aveva iniziato a piacermi. Avevo iniziato ad avvicinarmi a lui lentamente, senza che lui se ne accorgesse, esaminando i suoi comportamenti, le sue azioni… e mi ero accorta – non senza stupore e, in fondo, piacere – che James era come me: durante tutto quel tempo entrambi avevamo indossato una maschera che nascondeva la nostra vera personalità a coloro che ci circondano… eccezion fatta, ovviamente, per Black, Lupin e Minus… almeno per quanto riguardava lui. Io non avevo amici, quindi non mi sono mai potuta aprire con qualcuno come avrei voluto… o meglio, uno c’era stato… ma mi aveva offesa… umiliata… tradita… aveva rotto tutti i legami con me nel momento in cui mi aveva chiamato in quel modo orrendo…

“Non ho bisogno dell’aiuto di una sporca Mezzosangue…”.

Quelle parole ancora riecheggiavano nella mia mente come fossero aculei, provocando piaghe nel mio cuore e ferite non più rimarginabili nella mia anima… evitavo di parlargli, di stare con lui, anche solo di incontrare il suo sguardo… avevo troncato qualsiasi legame, sebbene non potessi evitare che c’incontrassimo nelle ore di lezione che i Grifondoro e i Serpeverde avevano in comune… ed ogni volta che incrociavo i suoi occhi, o che solamente sentivo il suo sguardo addosso – il che accadeva molto frequentemente – un fremito mi attraversava il corpo… un fremito di dolore e di disgusto insieme.

Scossi la testa per scacciare quei pensieri sgradevoli e tornai a fissare lo Specchio delle Brame; sì, ne ero certa: si trattava proprio di quello. Uno specchio che rifletteva i nostri segreti più nascosti, nel quale noi e solo noi potevamo vedere ciò che il nostro cuore ci sussurrava e che noi non volevamo sentire. Dischiusi la bocca in un docile sorriso quando vidi James che prendeva delicatamente il mio viso avvicinandolo al proprio, permettendo che le nostre labbra s’incontrassero. Era ciò che più bramavo, ciò a cui aspiravo maggiormente, più della carriera di Auror… avere James accanto a me… per sempre.

E potrai averlo… se gli rivelerai i tuoi sentimenti…

Il cuore cominciò a battere furiosamente e sentii un calore irradiare nelle mie guance pallide e ricoperte di deboli lentiggini. Dirgli che l’amo… svelare il mio segreto, il più importante della mia vita… e se mi avesse rifiutata? Se avessi ricevuto un’altra sprezzante umiliazione? Non avevo la forza di sopportare un’ulteriore sofferenza, la mia anima debole non avrebbe retto il colpo.

Anima debole?! Lily, tu sei la ragazza più coraggiosa di tutta Grifondoro, sei sempre riuscita a non farti mettere i piedi in testa da nessuno… ed ora mi dici che hai paura che James possa rifiutarti? Oh, ma vorrai scherzare? Non dirmi che non te ne sei accorta! Non vedi come ti guarda, come pende dalle tue labbra ogni volta che tu gli parli, anche solo se lo urli o offendi? Lui ti ama, Lily! Ti ama!

No, lui non mi…

Strabuzzai gli occhi quando vidi cos’altro lo Specchio delle Brame stava estrapolando dal mio inconscio per mostrarmelo in tutta la sua magnificenza. Era una scena… strana. Ma bellissima. Magnifica. Stupefacente. Ineguagliabile. Sorrisi mentre una lacrima di gioia rigava silenziosa la mia guancia. Ero vestita di bianco e mantenevo una splendida composizione di fiori in mano; James mi affiancava, ancor più meraviglioso in un elegante smoking nero, e sorrideva, felice. Poi, per l’ennesima volta, la scena mutò. Io in braccio avevo un viluppo di panni, che James guardava estasiato. Ebbi appena il tempo di vedere cosa contenesse quel fagotto, che la mia vista venne offuscata dalle lacrime. Fu quell’immagine che mi convinse e che mosse le mie gambe prima che queste rispondessero agli impulsi nervosi del mio cervello.

Va’, raggiungilo! Corri!

Non me lo feci ripetere due volte: nel giro di pochi secondi mi ritrovai fuori dalla stanza buia, lì dove giaceva lo Specchio che ancora mostrava me e James con gli occhi lucidi, chinati su un dolce bambino dagli arruffati capelli neri e gli occhi di un verde stupefacente… nostro figlio.

 

Correvo a perdifiato attraverso l’imponente Castello di pietra, incurante di dove stessi andando, facendomi guidare solo dal mio cuore e dalle mie gambe, i quali in quel momento rispondevano ad un unico stimolo: raggiungere James.

Un nuovo coraggio si era impadronito di me, una forza che non avevo mai conosciuto prima di allora, un’energia che mi faceva mancare il respiro e nel contempo mi spronava a correre ancora più velocemente contro il tempo e il destino, verso quella mèta che – nel freddo pungente di dicembre, mentre gli animi passionali si avvicinavano scaldandosi a vicenda col batto unanime dei loro cuori – in quel momento non mi sembrava poi così irraggiungibile. Affannavo con un sorriso felice che m’illuminava il volto, gli occhi lucidi ancora prede della sublime visione a cui avevo assistito poco prima. Nostro figlio… incredibile… sensazionale…

Ero ancora persa in quei pensieri di pura ed esaltante felicità quando una macchia marrone planò davanti ai miei occhi facendomi urlare dallo spavento e bloccarmi istantaneamente. Fortuna che il corridoio era deserto altrimenti avrei fatto una gran bella figura.

Mi portai la mano al petto tentando di controllare l’affanno, mentre cercavo di mettere a fuoco la strana sagoma che si trovava ai miei piedi; dopo varie analisi più o meno dettagliate mi accorsi con stupore che si trattava di un gufo. Rimasi basita a guardarlo per qualche minuto, incantata da quegli occhi color ambra che sembravano volermi suggerirmi qualcosa, un indizio che avrebbe potuto portarmi verso un tesoro, o una sconfitta, o una scoperta. Quell’animale aveva qualcosa di familiare, ma non riuscivo a ricordare dove l’avessi visto prima di allora. Chissà per quanto tempo rimasi lì a scovare fra la mia mente un ricordo lontano che mi avrebbero condotto sulla pista giusta; fatto sta che un rumore di passi proveniente dalla mia destra mi distolse dalle mie fantasticherie; diressi lo sguardo verso la fonte del suono e mi accorsi di un paio di iridi color del mare che mi scrutavano, attente. Ero bloccata nel bel mezzo del corridoio, il muscolo cardiaco che batteva a mille, i sensi pronti a cogliere ogni minimo movimento della misteriosa figura, ma sordi ad un qualsiasi altro stimolo esterno.

Passarono secondi, minuti, ore, anni… la figura si staccò dal buio e venne alla luce. Evidentemente avevo un’espressione davvero buffa quando vidi a quale volto appartenevano quegli occhi magnetici, perché mio cugino Alexander si abbandonò ad una risata liberatoria.

Sorrisi, mentre delle lacrime di felicità mi salivano agli occhi e mi gettavo su di lui esclamando: -Alex!-.

-Lily!-, urlò lui di rimando stringendomi di più a lui e facendomi volteggiare.

Mi mise giù, rossa in viso e con gli occhi lucidi.

-Come stai, stella?-, mi chiese lui indugiando sui miei lineamenti.

-Bene, ora, grazie!-, risposi, prendendo tra due dita una ciocca di quei suoi capelli così splendidamente biondi. Era vero, con lui stavo bene. Ero sempre stata bene, sin da piccola; lui era il mio cugino preferito, colui che sentivo più vicino a me, con il quale mi confidavo maggiormente, ancor più che con mia madre; fu il primo a sapere della lettera arrivata da Hogwarts e non fece mai nessun commento velenoso o offensivo sulla mia natura; era uno dei pochi parenti che avevo – era l’unico figlio della sorella minore di mia madre – e con cui intrattenevo una corrispondenza alquanto frequente. Spesso d’estate, di ritorno dalla scuola, c’incontravamo e ci sedevamo sulle vecchie panchine del parco nel mio quartiere, raccontandoci in poche ore tutto ciò che non avevamo avuto l’occasione di dirci nel corso dei mesi trascorsi in lontananza. Attendevo quei momenti con insana impazienza, desiderosa del momento in cui avrei finalmente liberato il mio animo tormentato dall’odio negli occhi di mia sorella Petunia e dalla lancinante sofferenza di sentirmi chiamare “sporca mezzosangue”. Mudblood.

-Come sei riuscito ad entrare nella scuola? Pensavo che i Babbani non fossero in grado di vedere Hogwarts!-.

Lui si limitò a guardarmi con un sorriso luccicante – ve lo giuro, brillava! – che mi suggeriva mille cose.

-Silente-, decretammo in contemporanea, dando vita a lunghe risate divertite.

-Volevo vederti-, continuò dopo esserci calmati, distogliendo il suo sguardo dal mio per farlo posare in uno spazio vuoto davanti a sé. -Era da un bel po’ che non t’incontravo; la scorsa estate non c’era stato modo di venire a farti visita, impegnato com’ero con il College… così ho chiesto ai tuoi genitori il modo migliore per rintracciarti e loro mi hanno suggerito di farti questa sorpresa, chiedendo aiuto a Silente. Siamo riusciti a metterci in contatto con lui e mi ha permesso di entrare nella scuola, allentando la sicurezza esclusivamente per me e solo per un periodo ristretto di tempo-.

Il sorriso mi morì sulle labbra.

-Quindi ora dovrai andartene…-, mormorai intristita abbassando lo sguardo.

-Oh, no, non ora! Ho un altro paio di orette da trascorrere in tua compagnia, poi mi toccherà rivederti l’estate prossima… dai che è l’ultimo anno e se anche deciderai di far totalmente parte di questo mondo, potrai venirmi a trovare quando vorrai in quello Babbano!-, esclamò ridendo, facendo sorridere un po’ anche me.

In effetti avrei potuto rivederlo quando volevo… proprio come i miei amici di Hogwarts… dopo la guerra. Se sopravvivremo alla guerra. In un lampo davanti ai miei occhi apparvero immagini di cadaveri e corpi trucidati, maledizioni che volavano a destra e a manca, maghi che combattevano e maghi che giacevano a terra senza vita, lacrime di dolore e di disperazione, battaglie su battaglie, morti su morti, sangue su sangue…

-E quel ragazzo che ti dava continuamente fastidio, Potter? Continua ancora a chiederti di uscire con te?-.

Quella domanda ebbe il potente effetto di distogliermi dalle mie macabre e tormentate allucinazioni e farmi tornare sulla Terra, mentre un solo nome aleggiava nella mia mente, ridacchiando come era solito fare lui quando mi arrabbiavo… James.

Abbassai di nuovo il capo, questa volta però per nascondere il sorriso e il rossore.

-Non me lo chiede più con la stessa frequenza di prima… ma comunque, sì… anche se è cambiato… non so, lo vedo più maturo… e poi non lancia più incantesimi al primo malcapitato che si trova sulla sua strada, sai? Anche se continua ad arruffarsi i capelli… mi sa che quel maledetto vizio non si toglierà per un bel po’!-.

Un maledetto vizio che mi piaceva enormemente, da aggiungere.

Lui rise di nuovo, mentre si stiracchiava ancora di più sulla panchina del cortile innevato. Rimanemmo in silenzio per un po’, mentre il mio cuore batteva furioso, in subbuglio.

-Alex… mi sono innamorata-.

Silenzio.

-Wow… di chi?-.

-Non ci crederesti…-.

-Mettimi alla prova-.

Alzai lo sguardo e lo feci incontrare col suo.

Sorrisi.

-James Edward Potter-.

Silenzio.

-Stai scherzando…-.

-Mai stata più seria-.

Lui continuava a fissarmi imbambolato, con la bocca aperta e un’impareggiabile espressione da pesce lesso. Dopo pochi secondi in catalessi riuscì ad articolare le labbra in modo esatto, anche se balbettò: -E… e lui lo sa?-.

-Ovviamente no. Ma… lo stavo cercando per dirglielo prima che t’incontrassi-, gli rivelai leggermente imbarazzata.

Il suo stupore evidentemente crebbe alle stelle perché esclamò: -Ma allora che diamine ci fai ancora qui? Corri da lui! Va’! Non farti sfuggire questa occasione!-.

-Ma, Alex… non ci vediamo da mesi… incontro James tutti i giorni, non sarà difficile trovarne uno in cui dirgli tutto! Non voglio lasciarti subito, almeno un’altra mezz’ora concedimela-.

Senza capire come, mi ritrovai tra le sue braccia.

-Fregatene di me, ci saranno altre occasioni per incontrarci. So che vuoi rimanere con me e, per carità, anch’io lo voglio, ma ora c’è una cosa molto, molto più importante da fare… questa sarà probabilmente la più grande occasione della tua vita, e se la lascerai sfuggire te ne pentirai per il resto della tua esistenza. Tornerò presto, non temere… ora m’interessa solo il bene della mia piccola stella rossa, e se quel ragazzo è tanto importante per te da renderti felice… allora non fartelo scappare. Va’, digli che l’ami!-.

Lo strinsi ancora più forte a me e gli stampai un leggero bacio sulla guancia.

-Grazie, Alex… ti voglio bene, non so proprio come farei senza di te-.

-Figurati, piccola. Sappi che io per te ci sarò sempre! Ma ora va’! Forza! Non dubitare mai di ciò che dice il tuo cuore, ricordalo!-.

Mi alzai e, abbracciatolo di nuovo, corsi verso l’enorme portone di quercia.

-Non smetterò mai di seguire il mio cuore, lo giuro!-, gli esclamai, voltandomi e salutandolo con un gesto della mano.

Ebbi appena il tempo di vederlo mandarmi un silenzioso bacio con la mano tentando – ne ero certa – d’infondermi coraggio attraverso i suoi meravigliosi occhi color dell’oceano, che mi ritrovai nell’ingresso di Hogwarts. Rinchiusi la porta alle spalle, lasciando Alexander in balia della neve che aveva morbidamente ovattato l’ambiente circostante.

“James… sto arrivando”.

 

Mi accasciai sul letto della mia stanza, sospirando sconfortata.

Non ero riuscita a trovarlo da nessuna parte; avevo cercato in lungo e in largo per tutto il Castello, ma del mio Malandrino preferito neppure una traccia. Mi passai la mano nei capelli e sprofondai con la testa nel cuscino, mentre mille pensieri negativi volteggiavano per la mia mente.

Dove cavolo ti sei cacciato, James?

Il rumore di qualcuno che bussa alla porta mi distolse dalle mie frenetiche deduzioni.

-Lily? Posso?-.

Mi alzai dandomi un contegno e risposi: -Prego, entra, Alice!-.

-Sei pronta? È ora di cena!-, esclamò avvicinandosi al mobile accanto al suo letto per prendere un cerchietto blu notte che fece scivolare tra i suoi capelli.

-Sì… certo-, risposi alzandomi lentamente in piedi.

Alice non si accorse della malinconia nella mia voce, perché si diresse senza preamboli verso la porta, invitandomi a seguirla. Obbedii, ma nel tragitto passai dinanzi allo specchio che Careen aveva appostato proprio lì accanto per potersi dare un ultimo sguardo prima di uscire.

Indugiai sui miei lineamenti più di quanto avessi mai fatto in vita mia, mentre le immagini di un altro specchio, in un’altra stanza, si susseguivano nella mia mente.

Con gesto deciso afferrai il codino che teneva insieme i miei capelli rossicci e lo tolsi, lasciando che la mia chioma fluente cascasse morbida sulle mie spalle.

Avrei sicuramente incontrato James quella sera.

E, per una volta, avrei smesso di essere la Evans Prefetto che rimbeccava senza sosta i Malandrini, la studentessa più diligente della scuola, quella che non perdeva mai l’occasione di ricordare a Potter quale sbruffone idiota fosse… per far posto alla semplice Lily, colei che ammirava la solida amicizia di quei quattro ragazzi, che avrebbe tanto voluto non accollarsi le numerose responsabilità che la nomea di ottima alunna le imponeva, saltando tutte le lezioni per un giorno e facendo un bel giro a Hogsmeade, magari accompagnata da James Potter… che amava più della sua stessa vita.

 

Io e Alice arrivammo che Careen era già seduta al tavolo dei Grifondoro, insieme a pochissimi altri ragazzi delle altre Case; solo quando ci avvicinammo a lei potei constatare con enorme stupore che si era appostata proprio accanto ai posti dei Malandrini.

Arrossi al pensiero che mi sarei dovuta sedere vicino a James quella sera. Mi era capitato altre volte negli anni precedenti di mangiare con lui accanto, ma era sempre lui che si era avvicinato, approfittando così in tal modo per continuare a stuzzicarmi. E poi, le altre volte io non ero innamorata di lui…

Avvampai ancora di più e presi posto mimetizzando il mio rossore tra i miei capelli.

Passò circa un quarto d’ora e la Sala Grande iniziò a riempirsi; lanciavo occhiate al portone d’ingresso con crescente agitazione, tormentando le mie mani e il mio povero labbro inferiore. Fu alla millesima occhiata che mi resi conto di stare esagerando e tentai di prestare attenzione al discorso delle mie amiche, senza mai riuscirci realmente.

-Buonasera, madamigelle-.

Il cuore iniziò a battermi all’impazzata.

Conoscevo quella voce. Quante volte l’avevo sentita tramutarsi nell’allegra risata simile ad un latrato che precedeva l’arrivo dei quattro scalmanati Grifondoro più famosi di Hogwarts?

Mi voltai con gli occhi sbarrati e le guance in fiamme. Sirius Black, portamento fiero e volto ribelle, si trovava proprio davanti a me, affiancato da Remus Lupin e Peter Minus, l’uno sorridente e l’altro intimidito.

Ehi, aspetta un attimo… qui manca qualcuno!

-E James?-.

La mia semplice domanda fece voltare tutti e cinque nella mia direzione, per guardarmi straniti. Arrossii quando mi resi conto che l’avevo chiamato per nome davanti a loro, la prima volta in sei anni e mezzo.

-Non lo sappiamo… in Dormitorio non c’era-, mi rispose ancora scombussolato Black, sedendosi di fronte a Careen.

Senza che potessi evitarlo, un’ombra di tristezza e inquietudine attraversò il mio volto.

Dove sei, James?

-Dovrebbe arrivare a momenti, però-, continuò il moro notando – evidentemente – il mio repentino cambio d’umore.

Gli sorrisi, grata. -Ti ringrazio, Sirius-.

Lui, se possibile, sgranò ancora di più gli occhi.

-Ma come, Evans, niente uso del cognome? Niente più ramanzine, offese, punizioni, punti sottratti…?-.

Alzai gli occhi al cielo sbuffando.

-No, Sirius, niente più cose del genere-, risposi scrollando la testa e fissando divertita la sua espressione sconcertata, che dopo una manciata di secondi si trasformò in un ghigno ironico.

Trasfigurò un bicchiere e una forchetta rispettivamente in un taccuino prendi appunti e in una piuma rigorosamente rosso e oro e partì a raffica: -Siamo qui di fronte al cambiamento improvviso di Lily Evans, Prefetto Grifondoro del settimo anno, rossa mozzafiato con due grandi occhi verdi capaci di incantare perfino un sasso, studentessa modello e da sempre preda ambita e inavvicinabile da tanti studenti del sesso maschile di Hogwarts – a meno che non vi siano perfino donne che nutrono segreti desideri nei confronti della suddetta rossa –, tra cui anche il nostro allocco numero uno, fondatore dei Malandrini e Cacciatore di Grifondoro, combina guai per antonomasia e migliore amico/fratello/compagno di scherzi/cavia per battaglie di cuscini del sottoscritto. Proprio pochi minuti fa abbiamo avuto l’onore di sentire la dolce Evans chiamarlo per nome di fronte al pubblico estasiato, dopo all’incirca sette anni in cui si ostinava ad appellarlo solo ed esclusivamente mediante cognome; un evento memorabile, leggendario, epocale, se proprio vogliamo fermarci agli eufemismi. Mi dica, signorina Evans, crede che l’accaduto gioverà alla maturazione della sua relazione con James Potter? O sta già mutando qualcosa nei suoi insulti? Potrebbe dire che ora sono diventati più languidi e meno pungenti di prima? Oppure deciderà ben presto di abolirli dal suo repertorio di epiteti e affini? Quale sarà il suo prossimo passo, splendida signorina? Vuole lasciarci dichiarazioni in merito?-.

Io rimasi basita ad ascoltare la sua perfetta imitazione di una giornalista di gossip, cercando durante il discorso di non scoppiare a ridere e trattenendomi più volte dirigendo lo sguardo verso il piatto vuoto dinanzi a me invece che sull’appariscente piuma che grattava alacremente sulla carta del taccuino al ritmo delle sue parole. Fu nella parte finale che l’ilarità mi abbandonò lasciando il posto agli urtanti sensi di colpa per aver trattato così male il povero James. Abbassai per l’ennesima volta lo sguardo sul piatto vuoto dinanzi a me mordendomi il labbro.

-Sirius… hai esagerato-, disse Remus con tono severo.

-M-ma…-, balbettò l’amico.

-No, non preoccupatevi!-, esclamai io scrollando la testa. Guardai Black negli occhi. –Non sei stato tu ad oltrepassare il limite… sono stata io. Fortuna che James è paziente, altrimenti ora già mi avrebbe mandata a quel paese!-, risi io.

-Non potrebbe mai farlo. Ci tiene a te, Evans, più di quanto abbia tenuto ad altre persone… a parte noi Malandrini, ovviamente-, replicò Sirius.

Io annuii. –Lo so… lo so-, mormorai. –Ah! Chiamami Lily, per favore. Anche tu, Peter. Remus… beh, io e te ci trattiamo, quindi non credo ci sia bisogno che te lo dica!-, esclamai allegra fissando i tre ragazzi.

-Wow… davvero posso chiamarti Lily?-, mi chiese allucinato Sirius.

-Ovvio-.

-Davvero davvero?-.

-Davvero-.

-Ma davvero davvero davvero?-.

-Black, se non la smetti ti Schianto…-.

-Ok. Scusa Ev… Lily!-.

-Scuse accettate-, risposi sorridendo divertita. Lui e James erano proprio due personaggi…

Fu in quel mentre che Silente fece il suo ingresso nella Sala; al solito, ci augurò buon appetito e subito dopo il suo augurio comparvero delle deliziose e succulente pietanze pronte per essere divorate. Il mio stomaco, però, si era chiuso: ero troppo preoccupata per James.

-Ah! Eccolo qui, il nostro Ramoso!-.

Sbiancai mentre il cuore ricominciava a battere furiosamente. Era lì. Stava venendo. Si stava avvicinando a noi. A me.

“Contegno, Lily. Calmati. Dopo cena gli parlerai e gli dirai tutto. Ora devi solo rispondere gentilmente al suo saluto…”.

-James! Ma dove cavolo ti eri cacciato? La cena è iniziata già da un pezzo!-, esclamò Sirius.

-Facevo un giro nel castello…-, rispose fiacco e disinvolto, prendendo posto proprio davanti a me.

Perché ancora non aveva salutato?

Con il petto in subbuglio alzai lo sguardo e lo guardai. Aveva il capo rivolto alle invitanti portate, incurante di chi lo circondava.

Vidi Sirius avvicinarsi a lui e sussurrargli nell’orecchio una frase che non riuscii ad afferrare. La mascella gli si irrigidì e strinse i pugni. Poi, alzò gli occhi. Mi guardò.

Nei suoi occhi non c’era gioia, non c’era malizia, non c’era allegria, non c’era ribellione, libertà, amore, odio, disgusto, ribrezzo, frustrazione, dolore, malinconia… non c’era niente. Buio. Cupo. Vuoto. Vuoto come il vento invernale, come gli abissi marini, come… il nulla. Vuoto. Tremendo. Micidiale. Un colpo al cuore. Ebbi un terrore immane di quell’ignoto: il ragazzo che sedeva di fronte a me non era James Potter. Almeno, non quello che conoscevo io; lui mi avrebbe sorriso malizioso ma gentile, salutandomi e dando il via a battutine sul mio cambiamento di posto, o su qualche altra mia azione che solo lui avrebbe potuto notare… James, il mio James, aveva le iridi che brillavano. Ma in quel momento erano così spente…

Cercai di rompere quella bolla invisibile che ci circondò nel momento in cui piombai in quel profondo baratro, isolandoci da tutto e da tutti, ma lui fu più veloce di me: scostò lo sguardo biascicando un “Ciao” poco convinto e riprese a mangiare. Io rimasi basita a fissare la sua indifferenza.

Cosa ti è successo?”.

Quello avrei voluto chiedergli… ma non lo feci. Sentivo che non era la cosa giusta da dire; era meglio se stavo zitta ed evitavo scenate: d’altronde non mi aveva fatto niente, sarebbe stato ingiusto rimbeccarlo. Ma anche chiedergli come stava, cosa gli era capitato… sì, dopo quasi sette anni trascorsi a odiarlo. La cosa migliore sarebbe stata concentrare la propria attenzione sulla cena… ci provai, lo giuro. Addentai anche qualche boccone di chissà quale pasto – ero caduta in stato catatonico in seguito all’accaduto – ma alla terza forchettata ci rinunciai e afferrai un po’ di pane. La serata trascorse così, tra i miei vani tentativi di aprire una conversazione con lui, le mie mani che toccavano il cibo senza riuscire a dirigerlo verso la bocca e le occhiate stranite e preoccupate che si scambiavano Sirius, Remus e Peter.

 

-Lily? Ci sei?-.

Ancora pensavo ai suoi occhi così cambiati quando la voce di Careen mi riportò alla realtà: la cena era terminata e la Sala Grande si stava svuotando. Con un brivido di orrore mi accorsi che davanti a me la panca era vuota.

-James! Dov’è James? Devo parlargli!-, esclamai alzandomi di botto.

-È… è già andato via…-, balbettò Alice, confusa.

-Maledizione!-, imprecai a denti stretti, fondandomi fuori dalla Sala.

-Lily! Lo zaino!-, urlò Alice, ma non le badai.

Mi feci largo tra l’orda di studenti a suon di calci e spintoni, senza nemmeno chiedere scusa. Bene, stavo con i Malandrini da meno di un’ora e già avevano iniziato ad avere un’influenza negativa su di me…

Mi guardai attorno nel corridoio strapieno di persone, tutte dirette verso i propri Dormitori.

E lo vidi.

La chioma ribelle, gli occhiali tondi, i lineamenti definiti di un giovane uomo.

Stavo per corrergli incontro.

Devo parlargli…

Ma a metà strada mi bloccai.

Non era solo.

C’era… una ragazza accanto a lui. Una ragazza bionda. Odiavo le bionde. Soprattutto quelle finte. E ora avevo un motivo in più per non sopportarle.

Feci qualche passo verso di loro, senza rendermi realmente conto di cosa stessi facendo.

Lily… ferma… vattene…

Poi, i nostri occhi s’incrociarono. Di nuovo, fui pervasa da quella sensazione sgradevole di precipitare nell’ignoto… ma lui interruppe ancora una volta quello scambio di sguardi.

Fu un lampo. Attirò a sé la ragazza e… la baciò.

Tutto attorno a me divenne sfocato: il Castello, la gente, addirittura me stessa… ancora non so spiegare cosa provai… mi sentii spezzata a metà, accartocciata come un pezzo di carta gettato via dalla finestra… ferita, umiliata, piena di rabbia e di dolore… tante, troppe emozioni messe insieme… per poco le gambe non mi cedevano e non mi accasciavo con le ginocchia a terra… eppure, corsi. Non seppi cosa mi diede la forza, ma corsi. Verso la scalinata principale, con le lacrime che punzecchiavano i miei occhi e il cuore che aveva cessato di battere…

-Lily! Lily!-.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

 

 

Ehm… saaaalveee!! ^^’

Bene, ora potete partire con gli insulti!

Perdonatemi se vi lascio – per la seconda volta – nella medesima situazione dello scorso capitolo, ma adoro le suspence! Tranne quando sono io ad aspettare u.u In quel caso sarei capace di uccidere l’autore/autrice della fiction u.u

 

 

 

Ops.

 

*I lettori la seguono indiavolati con forche infuocate, asce, spade, martelli, lance, sassi, sassoni e sassolini, paletti di legno, pentole, piatti, forchette, coltelli, cucchiai e cucchiaini, bacchette magiche e perfino la Folgore di Zeus*

Mi sa che l’ho combinata grossa… :S

 

 

RISPOSTE ALLE RECENSIONI:

 

Jaily: Ciao!! Grazie mille per la tua recensione!! Mi ha fatto davvero piacere ricevere i tuoi commenti e la tua… critica? Posso chiamarla così? Sai, dopo quello che hai detto mi è davvero venuto il dubbio che Sirius potesse essere troppo melodrammatico… solo che non ho capito in quale pezzo preciso lo dice e quale sia la frase che ti ha dato questa impressione… potresti segnalarmela, per favore? E’ sempre bello ricevere critiche costruttive, aiutano a migliorare!^^

Grazie ancora, spero che questo capitolo ti sia piaciuto!

 

Imperfect_angel: Wow, grazie mille!**

Non è la prima volta che mi dicono di scrivere bene, sai? (Ecco che spunta il mio lato vanitoso-egocentrico-narcisista-burlone alla James Potter in piena adolescenza… XD).

Sì, ho tentato di far trasparire quanta più tristezza possibile in quel pezzo, anche nel capitolo appena postato… d’altronde non è stato molto difficile, visto che mi sono ispirata ad un avvenimento realmente accaduto poco tempo fa… una situazione che mi ha resa protagonista, o meglio, spettatrice proprio come James nel momento in cui ha visto Alex e Lily abbracciarsi… è da lì che ho preso spunto per la fiction

Spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento, anche se non è un vero e proprio continuo (anzi, non lo è affatto!XD).

Grazie ancora!

 

ThePirateSDaughter: Aurooooooo!!** La mia adorata beta, come stai??? Perdonami se non ti ho più contattata, ma non sto quasi mai su MSN e poi queste settimane sono intensissime, tra compiti e interrogazioni finali, non so più dove sbattere la testa… ancora mi chiedo come io abbia fatto a continuare la FF O__O

Coooomunqueeee darling, passando alla tua recensione… grazieeeee**

Eh, già, ho tentato di rendere il suo dolore quanto più realistico possibile (be’, non è stato tanto difficile, visto che mi sono ritrovata in una situazione simile fino a poco tempo fa…^^’)

Sì, infatti, Angelica è ASSOLUTAMENTE, CATEGORICAMENTE e IRRIMEDIABILMENTE un’oca giuliva starnazzante tutta plastica e niente cervello… la odio, la odio, la odioooooo!! >.< Ok, mi calmo, mi calmo… *prende un respiro e si ricompone*

Visto, non scleri solamente tu, io ti faccio compagnia!XD Per quanto riguarda James Cacciatore, è tutto abbondantemente spiegato nella PREMESSA, spero che tu l’abbia letta!^^

Come ti è sembrato quest’altro capitolo? Spero che ti sia piaciuto come il precedente!! Alla prossima, sweetheart! Ti voglio bene!** E grazie!!**

 

Alchimista: Moooooooooooooonyyyyyyyyyyyy!!!! *Si scaraventa addosso a lei con gli occhi luccicanti*

Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!**

Hai visto? Ho messo anche te!! Appena ho scritto quella frase mi sei venuta in mente tu, ero sicurissima che ti sarebbe piaciuta! (Anche perché sono stata IO a scriverla… u.u)

Eh sì… come le sentissi io realmente… XD Ah, quella figlia di buona femmina! Il nome di un angelo ma l’anima di un diavolo…XD *AVADA KEDAVRA!*

Ah, com’è bello essere diciassettenni… posso fare tutti gli incantesimi che voglio! XD

Siiiiii la scena dello Specchio ha fatto commuovere anche me mentre la immaginavo! Ma quant’è dolce il mio James? **

Ma è anche un maledetto bastardo u.u Insomma, baciare quella *ripete la stessa frase di prima, con tanto di Maledizione Senza Perdono finale* Eh, cavolo, se doveva capire la gravità della situazione!! Che co**ione… -.-‘

Per quanto riguarda la reazione di Lily… be’, dovrai aspettare il prossimo capitolo!! Muahahahaaa quanto sono bastardaaaa!! Ehi, che ci posso fare, sono nata così! U.U E poi l’ha detto anche il test su FacebooK! ;)

Mmmmh… chissà se Ramoso riuscirà ad aggiustare tutto!!XD Guarda, ne dubito fortemente!! Quindi si compiranno entrambe le tue predizioni!XD

Per quanto riguarda le tue “schifezze”:

1) Non osare mai più chiamarle tali u.u Non sarai alla mia altezza in fatto di scrittrice *Moony la sbrana* ma sei bravissima!! *Moony la resuscita, poi la sbrana di nuovo… anche se non so perché O.o*

2) Stavo giusto per recensire la storia che mi hai dedicato *me commossa* un attimo solo!XD

Grazie mille… di tutto, amica mia!! Ti voglio un bene nell’anima!!**

 

 

 

 

Ringrazio le 5 che hanno aggiunta la storia tra le preferite:

- Clady **

- edocast92 **

- helen evans **

- jaily **

- patapolo **

 

Le 11 che hanno aggiunta la storia tra le seguite:

- Alchemia **

- Alchimista ** **

- emylee93 **

- lally88 **

- lovegio92 ** ciao, Gio!!**

- mar **

- marta_cullen **

- Nikki Potter **

- rontiamo **

- TheBestLady **

- _Giuly95_ **

 

 

 

Grazie mille a tutti voi!!! Alla prossima!!!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: PhoenixOfLight