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Autore: fabiolina    17/04/2010    3 recensioni
E se dopo aver salvato Edward alla nostra Bella fosse toccata una sorte diversa a Volterra?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buon sabato pomeriggio ragazze!visto che in poco tempo avete letto in moltissime il capitolo e ho ricevuto qualche recensione, mi avete ispirato ed eccomi qui con un nuovo capitolo.

Premetto che in origine non era così,ma molto più breve, tuttavia la lettura di altre ff e qualche esperienza personale mi hanno portato ad alcune riflessioni che ho voluto in qualche modo inserire un pò in questo capitolo. Proprio per questo risponderò ora alle recensioni perchè vorrei che vi gustaste il capitolo senza distrazioni per poi dirmi che ne pensate. Magari se la cosa riscuotesse successo potrei decidere di rivedere i capitoli futuri già scritti per inserire un pò di mie farneticazioni personali...

Premetto anche che ritroverete molta somiglianza in alcuni passi con le parole originali della Meyer, non si tratta di mera scopiazzatura, ma voglia di non stravolgere la storia di base, i personaggi e le situazioni. Spero apprezzerete.

ARTLINE: prometto che cercherò una foto di Rob che renda l'idea dello sguardo da pesce lesso del mio Ed e lascerò il link!

PAOLINA: che piacere ritrovarti anche qui...spero che i capitoli in più ti siano piaciuti!?continua a commentare eh!

CLA: spero che questa "sorpresa"sia gradita...se ci penso sto postando invece che studiare...sono un caso perso!ma vi adoro!

ELVIRA: un solo giorno di attesa può andare??? non so come sarà un confronto con Jacob,ma forse leggendo avrai un'idea del confronto con Bella.

Ora vi lascio al capitolo, alla fine troverete solo un paio di precisazioni. Buona lettura!


VENTOTTESIMO CAPITOLO

Lasciandomi in preda alla curiosità Alice e Rose mi presero per mano e ci avviammo al piano di sotto da cui provenivano le note del pianoforte, suonate quasi sicuramente dal mio angelo.

Le mie sorelle mi lasciarono in cima alle scale e si dileguarono con i loro compagni.

Non appena Edward si accorse di essere rimasto solo, alzò lo sguardo e mi vide.

Si alzò piano e venne in fondo alla scalinata porgendomi la mano, io avrei voluto sfrecciare tra le sue braccia, ma scesi ogni scalino con calma godendomi il suono che i tacchi a spillo dei sandali facevano sugli scalini di legno e la meravigliosa visione dell’amore della mia esistenza che mi attendeva vestito di tutto punto con camicia e giacca.

Mi accolse con il più caldo dei sorrisi

<< Sei meravigliosa, anzi meravigliosa è riduttivo, non credo di conoscere aggettivo per descriverti, sono senza parole, ma se il mio cuore ancora battesse ora avrebbe seri problemi di funzionamento >> concluse baciandomi la mano.

<< Grazie >> risposi stringendo la sua e abbassando lo sguardo un po’ imbarazzata.

<< Ma dove sono andati tutti? >>

<< Diciamo che avevano tutti bisogno di un po’ di pace e tranquillità. Anche noi direi, dopo tutte queste novità >> e mi regalò un altro sorriso abbagliante.

<< Hai ragione >> e glielo dimostrai appoggiando il capo sulla sua spalla.

<< Forse mi giudicherai privo di fantasia, ma ti andrebbe di andare di nuovo alla radura sulla scogliera a guardare le stelle? >>

<< Certo, sarebbe magnifico, ma prima devo parlarti di una cosa >>.

<< Bella non c’è bisogno che tu dica nulla, purtroppo per me leggo i pensieri altrui, so cosa stai per dirmi e non mi importa. Cioè non mi fa saltare di gioia sapere che tu e Jacob vi siete baciati, ma lui c’era quando io non ci sono stato e non ti ho capito, lui non ha fallito dove io invece l’ho fatto. Non posso dare colpe ad altri per qualcosa che ho scatenato io. Se avessi scelto lui o ancora lo volessi scegliere io mi farei semplicemente da parte, perché è solo la tua felicità che desidero, ma ora tu sei qui con me e non me ne andrò mai a meno che non sia tu a chiedermelo. Supereremo tutto >>

<< Non potrà mai succedere che io ti chieda di andartene così come non succederà mai che io scelga qualcuno che non sei tu. >> gli sorrisi timida e il macigno che avevo sul cuore si sciolse in un lampo.

Così uscimmo e ripercorremmo quel sentiero che mi aveva fatto scoprire la volta scorsa.

Non fu una vera e propria corsa, ma quasi una vera, tranquilla passeggiata. Di certo non era il tempo che ci sarebbe mancato. Mentre procedevamo mano nella mano, Edward era silenzioso, quasi teso ma raggiante. Ero incuriosita, ma non volevo rompere la magia del momento con domande sciocche che immaginavo avrebbero comunque avuto presto risposta. Mi impegnai allora a guardarmi attorno, osservando la natura che, nella notte silenziosa, ci circondava. Essere una vampira mi permetteva di scorgere anche le più lievi sfumature di quel verde intenso che ci avvolgeva e mi infondeva pace. Potevo notare le goccioline di rugiada formarsi tra i ciuffi d’erba e sulle foglie delle piante e brillare nei punti in cui i raggi della luna riuscivano ad insinuarsi tra le folte chiome degli alberi. La primavera era ormai sbocciata in ogni sua forma, per quanto possibile in zone come queste e potevo solo immaginare come fosse fiorita la radura dove io ed Edward avevamo trascorso del tempo. Mi sarebbe piaciuto ritornarci almeno una volta, con il sole, anche se il ricordo di Laurent era inquietante quel tanto da rovinarne la magia. Ora avevamo una nuova radura, molto più ampia e nascosta che si affacciava sul mare. Il mare. Ripensare al mio salto tra quelle acque non provoca angoscia in me, anzi. Credevo sarebbe stata la fine di tutto, anche se non l’ha mai confessato apertamente ed invece divenne il mio nuovo inizio, con il ritorno di Alice e poi tutto il resto. Ora stringevo di nuovo la mano dell’unica persona in grado di infondere gioia di vita nel profondo della mia anima. Anima. Si continuavo ad essere fermamente convinta che esseri con cuori così immensi come i Cullen ed Edward avessero un’anima calda e rilucente. Come potevano provare sentimenti così puri altrimenti? Amore. Un’altra costante della mia vita. Lo avevo cercato in Reneè, sottovalutato in Charlie e respinto da Jacob, ma con Edward era tutta un’altra cosa. Non potevo vivere senza. Forse il nostro amore era troppo grande. Ci perdevamo completamente l’uno nell’altra senza avere contorni nostri distinti e questo ci aveva portato a compiere un sacco di errori. Tuttavia credo che l’amore sia come la follia e la follia non è perfetta. Ero consapevole che tutti questi pensieri correvano più veloce del tempo, più veloce di quell’eternità che avremmo condiviso per sempre insieme, ma lui era semplicemente il mio destino e niente sarebbe mai stato da ostacolo alla nostra unione. Saremmo cresciuti insieme e forse un giorno il nostro amore sarebbe maturato con noi, diventando un legame più equilibrato e sano, ma ora no, ora era totalizzante e sconvolgente e nonostante tutto non avrei mai potuto desiderare nulla di diverso. Eravamo ancora degli adolescenti, anche Edward, che si atteggiava a vampiro vissuto e centenario, nel campo dell’amore era inesperto quanto me, ma eravamo di nuovo insieme e questo bastava.

Ancora adesso non capivo dove avesse trovato la forza di lasciarmi e mentirmi distruggendo quello che ero da umana, ma era anche colpa mia se gli avevo permesso di avere tutto quel potere su di me. Smarrendomi e ritrovandomi, dopo la trasformazione, avevo avuto modo di vedere che attorno a me c’erano parecchie persone che mi volevano bene e che davano comunque un senso alla mia vita. Edward restava il centro di tutto, ma non eravamo più solo Sole e Terra, c’era tutto un cosmo attorno a noi che meritava di essere vissuto. C’erano legami che non volevo perdere e avrei lottato per mantenere saldi.

Una brezza calda arrivò a scompigliarmi i capelli, ridestandomi dalle mie riflessioni. Eravamo quasi arrivati.

Oltrepassammo il ponticello avvolti dal profumo di rose, ma mi bloccai per la visione straordinaria che mi ritrovai davanti: una distesa di candele posizionate nell’erba a formare strane forme geometriche. Non ne capii il significato fino a che Edward non lasciò la mia mano e cominciò a camminarci in mezzo parlandomi:

<< Questa sarà l’entrata, qui ci sarà la cucina, il salone, il bagno e poi lo studio e la nostra stanza. Beh per ora sono solo candele quindi se non ti piace la disposizione non hai che da dirlo >> e mi lanciò l’ennesimo sorriso, questa volta il più ammaliante e dolce che avessi mai visto, niente in confronto a quelli che mi avevano levato il broncio così tante volte.

<< Io … Io … >> non sapevo davvero che dire. Aveva disegnato con le candele una casa, la nostra casa, potevo desiderare un uomo migliore al mio fianco?

Con due ampie falcate fu di nuovo accanto a me, una mano sul mio fianco e una sulla guancia:

<< Isabella Marie Swan dimmi solo di sì, ed io sarò l’uomo più felice e fortunato del mondo, dimmi che mi vuoi sposare …? >> così dicendo si inginocchiò ai miei piedi, estrasse dai pantaloni una scatoletta di velluto blu e l’aprì porgendomela.

Non potevo credere che stesse davvero succedendo, era tutto così stupendo, straordinario, così romantico. L'anello che mi stava mostrando era d'oro bianco sottile su cui svettava un bellissimo brillante, anzi no, conoscendo bene chi avevo davanti, non poteva che essere un diamante, tagliato a forma di cuore. Ai lati si accostavano altri piccoli diamanti che seguivano brevemente l'andamento della montatura.

 Solo gli occhi di Edward in quel momento potevano competere con la luce che quel gioiello sprigionava nonostante fosse piccolo e delicato.

<< Appartiene alla mia famiglia da generazioni, lo ha portato anche mia madre, ho fatto solo lucidare un po’ la montatura. È come il mio cuore, freddo e granitico, ora sarà tuo davvero, prenditene cura tu per l’eternità >>. Si giustificò in fretta sapendo quanto poco amassi che spendesse troppi soldi per me.

Ma questa volta strizzai gli occhi un paio di volte, avevo paura fosse solo un sogno, ma ormai non dormivo più, ero una vampira e davanti a me c’era Edward Cullen pronto a mettere “il suo cuore nelle mie mani per sempre”.

Lasciai così che infilasse l’anello al mio anulare sinistro dove ero certa sarebbe rimasto per l’eternità.

 Non mi trattenni un secondo di più e mi gettai tra le sue braccia, dosai però male la forza e finimmo entrambi a terra, ancora abbracciati, proprio dove lui aveva deciso di costruire la nostra camera da letto.

Le stelle e le candele presero a girare su di noi e attorno a noi. In un istante, prima che mi abbandonassi ai sensi, ero sicura di aver udito Edward sussurrarmi felice all’orecchio:

<< TI AMO futura signora Cullen >>

Le mie mani cominciarono a correre sul suo petto liscio, sotto la camicia, mentre le sue avevano preso a lasciare scie di fuoco lunghe le mie braccia. Non avevamo bisogno di riprendere fiato e ad ogni istante che passava i nostri baci divenivano sempre più profondi e passionali.

Ma dopo poco lui si staccò, proprio come faceva quando ero umana, riprendendo il controllo e io lo osservai imbronciata, lo desideravo come non mai e sapere che per lui non era lo stesso mi feriva.

<< Tesoro, non fare la bambina, ti desidero più di ogni altra cosa al mondo, ma dovresti ricordarti che sono un galantuomo d’altri tempi e voglio fare di te una moglie onesta. Quindi voglio fare le cose per bene, prima il matrimonio e poi il resto.  >> così dicendo mi sorrise e mi prese per mano per correre verso casa Cullen.

A volte sembrava davvero in grado di leggermi dentro.

Qualche istante prima di arrivare a destinazione però mi bloccai.

<< Edward prima che tutto sia ufficiale con la nostra famiglia devi promettermi una cosa >>.

Lo vidi irrigidirsi ma con tono sincero e sicuro mi rispose:

<< Tutto quello che vuoi amore mio >>

<< Qualsiasi cosa succederà devi promettermi e giurarmi che non ti arrenderai mai, che combatterai sempre per me, per noi. Niente nobili sacrifici in nome dell’amore perché non c’è amore se non stiamo insieme. Dico sul serio, hai un carattere combattivo e voglio che con me tu sia egoista e sai cosa intendo perché la mia felicità e i miei bisogni sono strettamente e indissolubilmente legati ai tuoi. Giuramelo Edward >>

In un secondo mi ritrovai stretta nella sua rassicurante stretta e sentii le sue labbra appoggiarsi al mio orecchio:

<< Combatterò sempre per te e per noi Bella. Te lo prometto! >>

Con quelle parole le mie ultime insicurezze svanirono.

A casa tutti ci aspettavano pronti a complimentarsi con noi.

Alice e Rose mi corsero incontro radiose cominciando ad assillarmi con mille domande sul matrimonio imminente, Esme riuscì per mia fortuna ad interrompere la loro follia, abbracciandomi, in un modo così dolce e delicato, come solo una madre può fare ed io ero felice di sapere che l’avrei avuta al mio fianco per sempre, anche quando quell’adorabile scapestrata di Reneè non ci sarebbe più stata. 

<< Prima che vi rinchiudiate da qualche parte per i folli preparativi del matrimonio del secolo vorrei abbracciare la mia sorellina! >> tuonò Emmet che si era posizionato al fianco di Edward con Jasper, mentre Carlisle lasciava la spalla di suo figlio per venire incontro a me.

<< Siamo tutti così felici che le cose si siano risolte per il meglio e che presto potremmo celebrare il vostro matrimonio.>> enfatizzò Carlisle stringendomi affettuosamente a sé mentre tutti applaudivano.

Solo dopo che Emmet mi strapazzò a dovere, tra una risata e l’altra, fu concesso a me e alle ragazze, di lasciare il salone per raggiungere lo studio di Esme e metterci all’opera per organizzare il mio imminente matrimonio...

Pensandoci bene “matrimonio” era una parola che non avrei mai pensato di fare mia, men che meno dopo l’incontro con Edward. Da assurdo, ora quel concetto mi pareva riduttivo, non potevo concepire Edward solo come un semplice marito, era molto, molto di più. Ma adesso che avevo a mia disposizione un modo per farmi perdonare a pieno e renderlo felice sdebitandomi di tutto ciò che mi regalava lui ogni giorno, non mi sarei mai tirata indietro. Avevo deciso però di concedere a Ed e ad Alice non più di tre mesi, nel primo caso non avrei sopportato un’attesa più lunga lontana dall’assaporare l’eternità con il mio angelo e nel secondo non volevo dare troppo campo libero alle manie di grandezza del folletto. Volevo sposarmi con una cerimonia intima entro la fine dell’estate, per godere della bella stagione. Poi avremmo avuto la nostra luna di miele e infine avremmo pensato a Dartmouth.

Prima di incamminarmi al piano di sopra, tuttavia fui rapita dalle braccia forti di Edward, che prese a sussurrarmi quanto mi amasse. Io con fare da gattina presi a baciargli il collo e la mascella per poi staccarmi e sorridergli maliziosa.

<< Tu mi ucciderai prima di arrivare all’altare signorina Swan! – mi rimproverò – ora vai ma torna presto da me! >>

<< Come?  Tu non sali? Non vuoi partecipare ai preparativi? >> gli chiesi un po’ preoccupata

<< Sono cose da donne, mi fido del tuo gusto. E poi sarà il tuo giorno. L’unica cosa che interessa a me è trovarti all’altare >> mi rispose dolce.

<< Oh beh sarò quella in bianco, non potrai sbagliare >> gli feci l’occhiolino e sparii per le scale.



Ecco come potrebbe essere Rob/Ed con un'espressione da pesce lesso:




 Questa invece è la pianta della casa fatta con le candele...(idea rubata da Grey's Anatomy che adoro!)


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